Quando arriva Carnevale ci piace sempre sperimentare le ricette dei dolci tradizionali rivisitandole un po' in modo che non siano così pesanti, ma almeno un pochino più sane! Oggi è la volta dei ravioli dolci, solitamente fritti ma stavolta al forno e ripieni della nostra crema di cioccolata homemade! Dei ravioli dolci che siano il più sani possibile, insomma, senza rinunciare in alcun modo al gusto e alla sostanza!

Ravioli dolci di Carnevale al forno: la nostra ricetta più leggera per i famosi dolcetti carnevaleschi a forma di raviolo

 

Mangiare tutti i colori che la natura ci offre è una delle buone regole per assicurarci tutti i benefici e le proprietà dei vegetali. È infatti attraverso i colori che la natura si rende appetibile e seducente ai nostri occhi. Abituare quindi i bambini a mangiare “colorato” (ma non artificialmente!) è importantissimo. Anche perché, sapete?, ogni colore, in linea di massima, suggerisce un insieme di proprietà che contraddistinguono la frutta e la verdura che si presentano così.

Volete sapere quindi quali sono queste proprietà associate a ciascun colore? Vi accontentiamo subito!

Le proprietà del cibo passano anche dal colore: ecco la nostra guida per scoprire quali benefici si celano dentro ad un cibo basandosi prima di tutto sulla sua colorazione naturale

ROSSO: partiamo dal colore che (insieme al bianco) attira di più gli occhi e il palato dei bambini. Frutta e verdura rosse sono molte (pomodori, peperoni, radicchio, rabarbaro, ravanelli, barbabietole e rape, ribes, uva, ciliegie e amarene, arance rosse, cavolo rosso, anguria, mele, melograno...) e si distinguono per i loro pigmenti rossi, il licopene e gli antociani, con proprietà antitumorali (soprattutto della prostata) e poteri antiossidanti e protettivi del sistema cardiovascolare.

BIANCO: le banane, l’aglio, la cipolla, le rape bianche, i porri, i cipollotti, lo scalogno, le patate, le pere, i finocchi, i cavolfiori, l’indivia... Pensate a quanta frutta e verdura di colore bianco c’è. E pensate che questo colore è il migliore per abbassare il colesterolo e la pressione, poiché contiene l’allicina, sostanza presente soprattutto in aglio e cipolle. Non solo: abbassano il rischio di cancro allo stomaco e spesso (soprattutto le banane e le patate) danno il giusto apporto di potassio all’organismo.

VERDE: la verdura prende il nome proprio da questo colore, se ci pensiamo. Che è dato principalmente dalla presenza di clorofilla, una sostanza utile all’organismo poiché antiossidante. Soprattutto, però, i cibi verdi (soprattutto spinaci e broccoli) sono la fonte migliore per fare una scorpacciata di acido folico (importantissimo perlopiù in gravidanza), ma anche di magnesio e di luteina, elemento fondamentale per il mantenimento della salute degli occhi. Via quindi a piselli, avocado, broccoli, cavoletti di Bruxelles, asparagi, lattuga, cavolo cinese, lime, peperoni verdi, kiwi, cetrioli, rucola, uva, mele, zucchine, verza, sedano, prezzemolo...

ARANCIONE E GIALLO: forse lo saprete già, perché è un’informazione che viene data spesso: gli alimenti di colore arancione e giallo (pesche, carote, albicocche, ananas, meloni, patate dolci, zucca, peperoni, nespole...) sono spesso ricchi di carotenoidi, elementi che riducono il rischio di tumore e di malattie cardiovascolari, rinforzano il sistema immunitario e, in collaborazione con la vitamina A contenuta, aiutano il benessere delle mucose e degli occhi. Non solo: il colore arancione aiuta anche a prevenire malattie degenerative come la SLA. Se pensiamo poi che tra gli alimenti di colore arancione e giallo ci stanno anche gli agrumi (arance, pompelmi, mandarini, limoni, acerola...) possiamo già intuire che anche la vitamina C è un elemento che contraddistingue questo colore. E, infine, un pensiero va ai flavonoidi, sostanze antiossidanti che agiscono subito nello stomaco e nell’intestino neutralizzando la formazione dei radicali liberi.

VIOLA: gli ortaggi e i frutti blu-violacei (i mirtilli, il cavolo viola, le more, le melanzane, i fichi, il ribes, le prugne, le carote viola, l’uva americana...) si presentano così grazie al pigmento naturale antociano, elemento che agisce sull’organismo come potentissimo antiossidante. Questa azione di ritardo dell’invecchiamento cellulare non è fine a se stessa, ma riduce, come conseguenza, il rischio di tumori, di infarti, di ictus, di malattie cardiache e di degenerazioni neurologiche!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

I coloranti alimentari naturali

Mercoledì, 01 Marzo 2017 16:14

 

Sapete? Normalmente siamo portati a pensare che i bambini preferiscano i cibi colorati. Le caramelle sono di tutti i colori, le bibite industriali idem... E invece no. Prediligono il bianco e il rosso, e tutti gli altri non li attraggono così tanto. Forse perché non li abituiamo sin da subito. Ma è importantissimo imparare a mangiare tutti i colori, per un’alimentazione sana, completa e stagionale!

No, non vogliamo parlarvi dei coloranti alimentari artificiali da aggiungere agli impasti o ai liquidi. Proprio no. Meglio concentrarci su tutti quegli alimenti che colorano naturalmente il cibo!

I coloranti alimentari naturali: come abituare i bambini a mangiare tutti i colori partendo dagli elementi che la natura ci offre

Come accennato, abituarsi a mangiare tutti i colori è fondamentale per una dieta ricca e completa, poiché solo in questo modo i bambini imparano a mangiare tutto ciò che c’è nel piatto. E mangiando tutto ciò che c’è nel piatto, di conseguenza, si fa davvero incetta di tutte le vitamine e i minerali necessari al nostro organismo. Perché è proprio attraverso i colori che la natura ci propone di farlo!

La prima regola è quindi quella di abituare sin da subito (e cioè dallo svezzamento) a mangiare frutta e verdura di ogni colore e consistenza (intendendo quindi sia frullata che non).

In secondo luogo possiamo sfruttare proprio la natura per colorare i nostri piatti il più possibile, seguendo sempre la stagionalità e i gusti! Esistono infatti sostanze naturali al 100% che possiamo utilizzare come coloranti per rendere più divertenti le nostre creazioni, anche quelle che magari non attirerebbero al primo sguardo i bambini. Eccole!

L’alga spirulina: è una microalga di acqua dolce coltivata per le sue proprietà disintossicanti e depurative. Ricchissima di proteine e amminoacidi essenziali, dona al corpo anche ferro, calcio, potassio, calcio, selenio e le vitamine A, B, C ed E. Tempo fa sconosciuta, oggi l’alga spirulina la si trova in tutte le erboristerie (ma anche in molti supermercati!), ed essendo in polvere basta aggiungerla ai nostri piatti così com’è per ottenere un colore verde-azzurrognolo.

Il tè verde giapponese: il tè Matcha, energizzante e antiossidante, è perfetto per colorare i cibi di verde poiché lo si trova già in polvere e basta aggiungerlo alle preparazioni (soprattutto dolci) per aggiungere gusto e colore, oltre che benessere.

La barbabietola: Ricchissima di acqua, sali minerali, vitamine e antiossidanti che ritardano l’invecchiamento cellulare, la barbabietola, o rapa rossa, è perfetta per ottenere il colore rosa. Provate inizialmente con un estratto o un frullato, oppure spremetela per un succo super rosa!

Il cavolo viola: come dice già il suo nome, questo cavolo ci permette di ottenere il colore viola, e utilizzandolo come colorante ve ne assicurerete comunque le proprietà anticolesterolo, antiossidanti e depurative. Anche qui fatene un succo con un estrattore o un frullatore e aggiungetelo ai vostri piatti.

La curcuma: è la spezia con forse più proprietà in assoluto (antituomorali, antinfiammatorie e antiossidanti), ma è anche lo zafferano del Sol Levante. O meglio: se noi per il giallo utilizziamo lo zafferano, lì utilizzano la curcuma, che ha un colore ancora più vibrante e che essendo una spezia in polvere è ancora più semplice da usare (basta metterne un paio di cucchiaini ovunque si voglia).

Le carote: per ottenere il colore arancione potete frullarle sia da crude (passandole poi con il colino per estrarne il succo colorato) sia da essiccate.

Le arance e i mandarini: Di nuovo per l'arancione, grattuggiatene la scorza ben lavata oppure frullatela in maniera omogenea. Attenzione però al sapore, perché non colorano solo: l’olio essenziale contenuto nella buccia rischia di sovrastare gli altri sapori!

Il cacao: per colorare di marrone è sufficiente utilizzare quello amaro in polvere. Lo stesso discorso vale per il caffè. Entrambi però hanno sapori ben definiti, quindi pensate bene a cosa associarli.

Il carbone vegetale: il nero solitamente lo si prende dall’inchiostro della seppia, ma se scegliere di colorare naturalmente allora questa polvere, acquistabile online, è perfetta.

Il cocco: il suo latte o la sua polvere imbiancano benissimo e conferiscono un delicato sapore che piace quasi a tutti.

Le more e i mirtilli: Cercate di ottenere un colore viola-blu? Frullate o schiacciate questi frutti di bosco passandoli in un colino a maglia fine e otterrete un succo da utilizzare proprio come colorante.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Meno giocattoli, più benefici

Mercoledì, 01 Marzo 2017 14:01

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati, fortunatamente, da una presa di consapevolezza riguardo all’eccesso. Viviamo in un’epoca consumistica, è così e non possiamo farci niente. Ma nel nostro piccolo ci piace rinunciare all’eccesso, andando incontro alla salute del nostro pianeta e anche alla nostra. Perché rinunciare alle cose superflue e allo spreco fa benissimo.

Così, non lo neghiamo, anche con i nostri figli tendiamo a comportarci in questo modo. E ciò non significa privarli di ciò di cui hanno bisogno, ma semplicemente evitare che vengano sommersi di giocattoli, cose inutili o materiali da sprecare.

È giusto? È sbagliato? Proviamo ad analizzare la cosa.

Meno giocattoli, più benefici: perché rinunciare all’eccesso fa bene ai nostri bambini tanto quanto al nostro pianeta

Quando diciamo che tendiamo a privare i bambini dell’eccesso, intendiamo che per scelta non li sommergiamo di giocattoli. Non gli regaliamo subito l’ultimo device tecnologico. Non li accontentiamo con la scarpa di moda in quel momento solo perché devono averla tutti altrimenti sei uno sfigato.

Certo è che quando vedi i tuoi figli andare a casa dell’amichetto con la cameretta zeppa di giocattoli, videogame, tivù e pupazzi ti chiedi se la tua scelta sia appropriata. Se non stai privando tuo figlio di qualcosa che davvero gli serve.

Basta però tornare a ridimensionare la cosa e a pensare con uno sguardo critico positivo: siamo sicuri che avere tutto sia sinonimo di felicità, educazione o completezza? Noi non lo pensiamo. E partiamo sempre dal presupposto che anche noi non siamo cresciuti con questo “tutto” e siamo stati benissimo. Il secondo presupposto incoraggiante? Sono moltissimi gli studi che hanno provato che avere troppi strumenti (leggere: “troppi giocattoli”) sia controproducente, poiché il bambino tende a distrarsi e a non concentrarsi più su una sola attività, svilendo e annullando la capacità educativa dei singoli oggetti (perché ogni oggetto è educativo, che sia esso un giocattolo o uno strumento di utilizzo quotidiano).

Non pensate quindi che quando cresceranno i vostri figli penseranno di avere avuto un’infanzia di privazioni. Se ci si concentra sulla qualità, i risultati sono molto migliori di quando ci si fissa sulla quantità!

Volete un esempio? Prendete questo articolo dell’Indipendent. È del 1999, ma è attualissimo. Parla di quando un asilo di Monaco decise di togliere per tre mesi i giocattoli ai bambini durante le ore di scuola. Inizialmente si pensò, chiaramente, ad una pazzia. Ma anche loro sentivano che i bambini erano sommersi dai troppi oggetti, quindi provarono questo drastico esperimento. I primi giorni fu una tragedia: i bambini erano spaesati, non sapevano che fare, piangevano. Ma alla fine dei tre mesi i benefici si sono fatti sentire, eccome: i bambini impararono finalmente a giocare liberamente, attraverso giochi di ruolo e invenzioni; si concentravano molto meglio sulle attività; e infine comunicavano molto meglio, tra loro e con gli insegnanti.

Parliamo di bambini piccoli, in età da scuola materna. Non diciamo che sia necessario e obbligatorio eliminare i giocattoli, sia chiaro. Come dicevamo sono educativi, al di là di tutto. Ma se su bambini così piccoli l’effetto del non avere giocattoli è stato così positivo un motivo c’è, e il passo successivo, una volta imparata questa lezione, non può essere che quello dell’eliminare gli eccessi (o continuare su questa strada senza rimorsi e sensi di colpa, se già la stiamo percorrendo).

Non è difficile. Basta non cadere nella trappola del nostro tempo, e cioè quella che ci spinge a comprare subito, alla vista delle due lineette, il passeggino più figo, il giocattolo per i denti più costoso, il peluche più prezioso e il gioco tecnologico di ultima generazione solo perché “bisogna averlo”. Ormai non battiamo più ciglio nemmeno sui prezzi folli perché diamo per scontato che siano oggetti necessari.

La regola è quindi quella di fermarsi a ragionare. Non eliminate tutto. Non siate integralisti. Eliminate però il superfluo. Quello che in fondo non serve. Fermandovi a ragionare un secondo in più rispetto a prima (non è un compito difficile, ve lo assicuriamo!) riuscirete finalmente a distinguere ciò che è necessario da ciò che ci è imposto. E sarete più tranquilli, crescerete figli più consapevoli e darete loro una vera opportunità di educazione vera e naturale.

Cosa fa Carnevale più delle frittelle? Niente! Tuttavia non sono leggerissime... Ma come per le Chiacchiere anche stavolta abbiamo per voi la ricetta leggera, per frittelle al forno che non faranno venire sensi di colpa!

Frittelle di Carnevale leggere al forno: la ricetta per le frittelle carnevalesche non fritte, per una merenda senza sensi di colpa

 

Spesso le App e i servizi migliori partono sempre dall’esperienza diretta. Anche in questo caso: Michela Sartori è prima di tutto mamma e proprio dal suo quotidiano ha preso l’idea per un’applicazione per Smartphone che venga in aiuto a tutti i genitori!

Da dove viene l’idea? Da quei weekend persi a pensare a cosa fare, a cercare appuntamenti per famiglie, a scoprire se, più o meno vicino a casa, ci siano eventi dedicati ai bambini. Spesso la ricerca è estenuante e ancora più spesso si sta rinchiusi in casa perché non si sa proprio che fare!

Bene. Non sarà più così! Grazie a Family Point.

Family Point, l’app per conoscere i migliori luoghi per le famiglie: dall’esperienza di una mamma l’applicazione per Smartphone che raggruppa tutte le strutture dedicate a bambini e genitori

“Ti è mai capitato di essere in auto con i bambini, piangenti e annoiati, cercando disperatamente un parco o una qualsiasi attività che li faccia divertire oppure essere in vacanza in una giornata di pioggia e non avere idea come trattenerli? A noi si!”: poche parole che spiegano benissimo l’obiettivo dell’applicazione Family Point, ideata da una mamma per tutti i genitori. Ma soprattutto per tutti i bambini, perché proprio a loro sono dedicate tutte le attività raggruppate nell’applicazione.

Family Point è disponibile su App Store e Google Play e una volta scaricata permette, in maniera intuitiva e semplice, di cercare, geolocalizzandosi, tutte le attività, le strutture e i parchi che si trovano nelle vicinanze, così da non sprecare più intere giornate a cercare da sé “qualcosa da fare”. Perché, diciamolo: quando capita un imprevisto, una giornata di pioggia, un giorno completamente vuoto senza idee su cosa fare, spesso googlando non si trova niente, vuoi perché il motore di ricerca raggruppa tutti gli eventi senza contare le date (e quindi spesso gli eventi che escono in una determinata zona sono passati) oppure perché non c’è un criterio definito e non si trovano attrazioni apposta per le famiglie. Insomma, sì, Google ci viene in aiuto, ma non è semplice.

Ecco da dove è venuta, l’idea di Michela. Scaricando quindi l’app basterà cercare il luogo e la data, anche il giorno stesso, per trovare in maniera semplicissima e intuitiva ciò che si trova in un raggio facilmente raggiungibile. Ci si può geolocalizzare, oppure inserire manualmente il luogo; dopodiché l’app elencherà le strutture vicine.

Soprattutto, Family Point raggruppa tutte le strutture più belle per le famiglie. Michela lo sa in prima persona che queste sono importantissime per genitori e bambini, che possono così passare giornate alternative, educative e divertenti, dal momento che prima dell’App Family Point s’era inventata, meravigliosamente, il suo Giocabosco, un parco didattico a Gavardo (sul lago di Garda, in provincia di Brescia), nel quale le famiglie possono passare del tempo in compagnia di gnomi e fate.

L’App raggruppa così già le principali strutture del Nord Italia, zona dai cui Michela è partita, ma entro l’estate tutta Italia dovrebbe essere coperta, dato che il suo database è in costante aggiornamento (grazie alle segnalazioni e che le arrivano alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e grazie all’inserimento diretto da parte delle strutture interessate, che possono iscriversi e aggiornare i contenuti delle loro attività, ricevendo anche utilissime statistiche). Musei, parchi tematici, parchi acquatici, parchi didattici, fattorie didattiche, strutture sulla neve, al mare, in montagna... C’è un po’ di tutto, e l’App raggruppa tutte queste strutture in categorie, in modo da scegliere facilmente in base alla voglia e al mood della giornata.

Ma Michela non si è fermata qui e la sua App ha in attivo una collaborazione con ViviParchi, la card famigliare che permette l’ingresso gratuito dei bambini o che permette di avere altre agevolazioni per le famiglie nei parchi d’Italia: basta richiederla direttamente tramite l’App Family Point!

In ogni regione hanno il loro nome, ma siamo sicuri che se vi diciamo "chiacchiere di Carnevale" sapete di cosa stiamo parlando! Cenci, bugie, lattughe, frappe, maraviglias... Qualunque sia il nome che gli date, le chiacchiere, sfoglie dolci croccanti e friabili tipiche del periodo carnevalesco, sono buonissime. Ma non molto leggere, vero? Essendo fritte e contenenti il burro di solito stanno sullo stomaco, o comunque fanno sentire in colpa. Bene. La nostra versione è decisamente più light, quindi preparatevi a gustarle senza paura!

Chiacchiere leggere al forno senza burro: la nostra ricetta delle lattughe di Carnevale in verione più light

 

Da anni e anni (se non secoli) siamo abituati a immaginare le lezioni in classe con un’impostazione standard, e cioè la frontalità: l’insegnante che spiega l’argomento alla cattedra o alla lavagna e gli alunni che ascoltano dal loro banco, in una relazione quasi univoca.

Qual è il limite di questo metodo? Certamente questa univocità, che implica l’insegnamento uguale per tutti, un insegnamento che passa dalla maestra agli alunni senza differenza. Tuttavia i bambini sono tutti differenti, hanno esigenze diverse, personali; ognuno ha i suoi tempi, i suoi interessi, i suoi punti forti e le due difficoltà.

Come dicevamo siamo abituati da troppo tempo a considerare questa didattica come standard e insostituibile, ignorando come invece esistano altri metodi più inclusivi, pensati con un occhio rivolto agli alunni! Uno di questi metodi è il Circle Time. Di cosa si tratta? Eccovelo spiegato.

Il Circle Time, un metodo educativo che stimola l'inclusione: una metodologia davvero utile ed efficace contrapposta alle solite lezioni frontali

Questo metodo, ovvero il Circle Time, non è nuovo, ma è già adottato (fortunatamente) da molte scuole italiane, essendo stato ideato durante gli anni Settanta nell'ambito della psicologica umanistica. Non solo: spesso quando le maestre optano per la disposizione dei banchi a ferro di cavallo forse non sanno che stanno già sperimentando un metodo molto vicino a quello del Circle Time!

Nello specifico, il Circle Time è un momento di lezione durante il quale gli alunni si dispongono con le loro sedie in cerchio. In questo cerchio ci sarà anche l’insegnante, allo stesso livello degli alunni, poiché lo scopo è proprio quello di suggerire una visione d’insieme che sia di parità tra tutti i componenti del cerchio. In questo modo ognuno può esprimere i suoi dubbi, le sue riflessioni e tutto ciò che vuole.

Questo del Circle Time dovrebbe essere un appuntamento a cadenza fissa durante la settimana scolastica, e gli insegnanti dovrebbero prepararlo come si deve, in modo da sfruttarne tutte le potenzialità. Ma vediamo quali sono questi benefici!

Innanzitutto, durante l’ora del Circle Time possono essere affrontati gli argomenti più disparati, da quelli sociali a quelli ecologici, da quelli sulle materie didattiche a quelli più “liberi”. L’insegnante ne propone uno (anche in base a ciò di cui la classe ha bisogno in quel dato momento) e da lì, fungendo sempre da mediatore, fa partire la discussione, alla quale ogni bambino può dare il suo contributo con pensieri, dubbi, proposte, critiche e così via.

Prendendo questa abitudine i bambini, pian piano, inizieranno a sviluppare capacità di problem solving, di empatia, di indipendenza, di cooperazione, di autostima e di confronto, tutte skill utili nella vita reale e adulta. E, allo stesso modo, impareranno a gestire le situazioni difficili, anche quelle tra gli alunni stessi (bullismo, incomprensioni, gelosie), che in questo modo potranno essere affrontate con più calma e tranquillità in un luogo nel quale ognuno può sentirsi protetto.

Non solo: per sua conformazione il cerchio mette tutti l’uno di fronte all’altro, e quando un bambino parla tutti lo ascoltano (con più attenzione rispetto a quando i banchi sono disposti “normalmente”, in maniera frontale). Di conseguenza nella classe si creerà una consapevolezza delle differenze di ognuno, che possono essere valorizzate.

Ma soprattutto si capiranno i punti forti e i punti deboli del gruppo e di ognuno, anche in relazione alle materie (non solo alle tendenze comportamentali), e questa consapevolezza potrà essere sfruttata tanto dall’insegnante quanto dagli stessi bambini durante le lezioni “normali”: i bambini tenderanno più facilmente ad aiutarsi a vicenda, creando un circolo virtuoso ed empatico di scambio di competenze e arricchendosi a vicenda; e gli insegnanti, dal canto loro, sapranno creare percorsi didattici migliori, che non siano meramente univoci e uguali per tutti.

10 ricette ispirate ai prodotti Lush

Lunedì, 27 Febbraio 2017 15:42

Avete presente quando si passa accanto ai negozi Lush e si viene inebriate dai profumi esplosivi? I loro prodotti sono super pop, profumati, colorati e soprattutto utili. Noi a casa ne vorremmo moltissimi, ma spesso le tasche ci vietano di svaligiare i negozi!

Ecco perché a volte ci piace ricreare questi prodotti in casa, con le nostre mani! E oggi vi sveliamo le nostre ricette.

10 ricette ispirate ai prodotti Lush: come ricreare a casa i prodotti profumatissimi per il bagno e per la cura della persona

Iniziamo con il must quando si parla di Lush, e cioè delle bombe da bagno, le palline da sciogliere sul corpo e nell’acqua per idratare, tonificare, colorare il bagno e profumarlo.

Mettete in una ciotola una tazza di bicarbonato e mezza di sali di Epsom, mescolando bene. In un altro recipiente più piccolo mescolate invece mezza tazza di acido citrico, un cucchiaio di acqua, 2 di oli essenziali, 3 di olio di oliva e qualche goccia di colorante alimentare. Ora, un cucchiaio alla volta, versate la parte colorata nella prima bacinella, mescolando bene con una frusta fino a che i due composti saranno uniti. Otterrete una consistenza granulosa. Prendete quindi una vecchia confezione delle bombe da bagno (la pallina di plastica, insomma), e versateci dentro il composto. Schiacciate bene, chiudete la pallina e lasciate asciugare un attimo. In alternativa, potete fare delle “mezza bombe” utilizzando gli stampi di silicone per le tortine a mezza sfera. Il composto piano piano si asciugherà, quindi lavorate velocemente per fare più palle possibile!

Seconda proposta è la maschera al cupcake: Lush realizza sempre maschere per il viso, idratanti e purificanti, ispirate dalla natura o dal cibo.

La nostra ricette prevede di mischiare in un barattolo 5 o 6 foglie di menta (precedentemente frullate con un goccio di acqua, in modo da ottenere una cremina), un cucchiaino di polvere di cacao amaro, un cucchiaio di burro di cacao, mezzo cucchiaino di glicerina, 4 gocce di olio essenziale di sandalo, mezzo cucchiaino di miele e acqua di rose (la cui quantità varia in base alla consistenza che si ottiene!).

“Rub rub rub” è uno scrub per la doccia, azzurrissimo e molto efficace. Volete replicarlo a casa? Nessun problema! Prendete 3 cucchiai di sale fino e aggiungeteli in una tazza con un cucchiaio di olio di mandorla, mescolando molto bene. Aggiungete un cucchiaio di succo di limone, mescolate, quindi versate dell’acqua di rose fino a che la consistenza è morbida e spalmabile. Aggiungete del colorante alimentare (noi lo usiamo azzurro in questo caso), mescolate nuovamente e versate in un barattolo da chiudere ermeticamente.

Utilizzate questo esfoliante sotto la doccia, passandolo bene dappertutto per togliere le cellule morte, idratare la pelle e ritrovarla liscia e tonificata.

Gelatine da doccia? Semplicissimo! Aggiungete una bustina di gelatina, mezza tazza di doccia schiuma e del colorante alimentare in una tazza di acqua bollente. Versate in due contenitori per cubetti di ghiaccio e lasciate che le gelatine si solidifichino, aspettando qualche ora. Utilizzatele poi come saponette più divertenti!

Nello shampoo volumizzante di Lush c’è anche il sale. E funziona! Per ricrearlo a casa, fate sciogliere un cucchiaio di olio di cocco e aggiungetegli un cucchiaio di succo di limone e tre cucchiai di sale grosso marino. Mettete il composto in un barattolo e riempitelo fino all’orlo con il vostro shampoo abituale, quindi utilizzatelo una volta a settimana per sgrassare i capelli e renderli in questo modo più voluminosi.

Il trattamento contro i capelli crespi da Lush si chiama R&B e consiste in una crema da spalmare sulle punte prima dell’asciugatura.

Prendete un bel cucchiaio di burro di karité e scioglietelo bene in un pentolino. Aggiungete quindi mezzo cucchiaio di olio di cocco e mescolate bene. Togliete dal fuoco e aggiungete mezzo cucchiaio di olio di jojoba e mezzo di olio di oliva. Il burro comincerà a solidificarsi di nuovo: a questo punto potete versare tre gocce del vostro olio essenziale preferito. Aggiungete infine 6 cucchiai di gel di aloe vera per ottenere la crema completa.

Lo scrub non è solo per il corpo: avete mai provato quello per le labbra? Semplicissimo! Stendetelo sulle labbra, fregate bene e sciacquate: rimarranno morbidissime e anche più rimpolpate! Ecco come prepararlo: mescolate un cucchiaio di zucchero di canna grosso con mezzo cucchiaio di olio di oliva e una goccia di estratto di vaniglia. Mettete il composto in un piccolo contenitore e il gioco è fatto. In questo caso il colorante è da evitare, a meno che non vogliate una sorta di rossetto incorporato, dal momento che lascia facilmente il colore sulle labbra!

Per ultime, due ricette della nostra Giulia Mandrino per due prodotti che in bagno non dovrebbero mai mancare e che se fatti in casa si rivelano ancora più efficaci: il burro corpo compatto tonificante e snellente, che ricorda moltissimo i blocchi solidi di Lush; e lo scrub anti cellulite profumatissimo e (finalmente!) economico, a base di sale rosa dell'Hymalaya.

Il riso jasmine è tra i più saporiti, con il suo profumo inconfondibile. Cuocerlo è semplice e portandolo in tavola otterrete sempre il risultato di proporre una cucina etnica che piace un po' a tutti. A noi piace cuocerlo con il latte di cocco (ricco di antiossidanti, grassi "buoni", vitamine C ed E, e ottimo contro il reflusso gastroesofageo) per aggiungere ancora più sapore, abbinandolo ai deliziosi gamberi e alla frutta secca.

Riso jasmine al latte di cocco con gamberi e mandorle: la ricetta per il riso orientale dal gusto etnico

 

Sara

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Cecilia

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