Comportamenti ecologici di tutti i giorni

Lunedì, 22 Gennaio 2018 09:16

Le nuove generazioni sono più consapevoli della necessità di rispettare l’ambiente e di non sprecare risorse come acqua o elettricità. Grazie al decreto La Buona scuola, voluto dal MIUR a partire dal 2015, è stata infatti inserita l’educazione ambientale fin dalla prima infanzia.

Anche i genitori hanno un ruolo fondamentale nel crescere bambini più attenti all’ambiente. Come insegnare ai vostri bambini ad essere eco friendly?

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1. Dare loro un buon esempio

I genitori stessi attualmente sono più attenti a tutto quello che è bio ed hanno un ruolo fondamentale nel trasmettere ai più piccoli comportamenti virtuosi, come spegnere sempre gli interruttori della luce quando si lascia una stanza o non buttare cartacce per terra. Voi per primi siete un esempio e un modello per i vostri figli e se farete attenzione a piccoli gesti, vi imiteranno.

2. Ridurre, riciclare e riutilizzare

Basta applicare queste tre linee guida, che formano il cosiddetto “ciclo virtuoso dell’ecologia”, per tutelare l’ambiente e le risorse che ci offre. Dite no agli sprechi, a cominciare dal cibo: abituate i vostri bambini a non lasciare avanzi e cercate di fare la spesa in maniera più consapevole, comprando solamente quello di cui avete effettivamente bisogno.  
Insieme ai vostri bambini, potete differenziare i rifiuti e a dare nuova vita ad oggetti che non vi servono più. Date libero sfogo alla vostra fantasia e i vecchi barattoli di latta, ad esempio, diventeranno portapenne o vasi colorati, oppure un paralume potrà essere trasformato in un vaso.
Infine, è importante soprattutto riutilizzare le apposite vaschette di plastica per conservare gli alimenti o per il pranzo del giorno dopo e le borracce riutilizzabili per l’acqua.
Infine, i fogli scritti solamente da un lato possono servire per prendere appunti veloci o per stampare qualcos’altro.

3. Iniziate un programma di risparmio energetico

Potete anche insegnare ai vostri bambini come essere più indipendenti nella produzione di energia o di acqua calda per la vostra casa, approfittando del nuovo anno per installare un impianto fotovoltaico o solare termico.

Seguendo questi tre consigli, i vostri bambini diventeranno adulti che amano e rispettano l’ambiente.

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 Giulia Mandrino

Con il pane Injera (la ricetta la trovate qui) possiamo preparare un piatto etiope completo, gustoso e diverso dal solito: lo zighinì. Se dovessimo tradurre potremmo chiamarlo "spezzatino", anche se non lo è. Lo zighinì, infatti, è un piatto a base di carne (pollo, che noi spesso sosituiamo con tofu o seitan, ma anche con i fagioli) in umido, servito sul tipico pane sottile e accompagnato con verdure fresche o cotte. Come contorno, tuttavia, possiamo variare: lo zighirì si sposa benissimo con l'hummus di ceci oppure con degli spinaci o delle erbette stufati. Ma anche con le lenticchie!

Per la preparazione consigliamo le pentole in ceramica, che si prestano benissimo alla cottura lenta e lunga.

Lo zighinì etiope: la ricetta dello spezzatino africano da mangiare con il pane Injera

 

Pane soffice ma sottile (che ricorda delle crepes): potremmo definire così l'injera etiope, un pane a base di una farina particolare (il teff) che si fatica molto a trovare qui, ma che è buonissimo anche preparato con un mix di altre farine. Ecco la nostra ricetta. Ricordiamoci solo che l'impasto va preparato due giorni prima della cottura!

Dopodiché potremo preparare anche lo zighinì, piatto completo e gustosissimo.

Il pane injera etiope: la ricetta del pane sottile e spumoso africano per accompagnare i nostri piatti etnici

 

 

Ogni giorno è difficilissimo preparare una schiscetta per la scuola. Non tanto perché sia “difficile” prepararla, ma perché è faticoso trovare idee di pranzi o merende che siano sani, completi e gustosi allo stesso tempo.

Abbiamo quest’idea che preparare una lunch box per bambini debba per forza essere complicato, e che affidarsi alla velocità significhi dare loro cibi non sani o al contrario poco gustosi.

Ecco quindi 20 idee di lunch box sane e gustose per i bambini: le ricette veloci e semplici per i pranzi a scuola dei nostri figli

- Un’insalata di ceci e olive completata con delle verdure tagliate e dell’hummus a lato: per l’insalata basta mescolare dei ceci precotti con delle olive tagliate e condire il tutto con olio, sale e limone. Per l’hummus, basta seguire la nostra ricetta.

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- A noi piace molto anche riciclare gli avanzi, quindi è buona abitudine preparare una cena un po’ più abbondante in modo che rimanga qualcosa per il giorno dopo. La paella di verdure e pesce per bambini, ad esempio, è buonissima anche fredda, e possiamo proporla nella lunch box accompagnata con del pane integrale tostato e della frutta secca per terminare il pranzo. La ricetta della paella la potete trovare qui.

- Anche le polpette sono buone anche fredde, quindi nella lunchbox possiamo mettere le polpette curcuma e piselli, accompagnate con dell’insalatina da condire e da frutta fresca di stagione. Per le polpette, ecco la ricetta.

- Se i bambini amano l’insalata (sì, esistono bambini a cui piace! Provate ad abituarli proponendola piano piano), una schiscetta molto buona è quella formata da insalata fresca mista con della guacamole fatta in casa con mirtilli e frutta secca per completare il pranzo.

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- Da un lato del dal di lenticchie (un piatto a base di lenticchie, pomodoro, verdure e spezie, che si prepara super velocemente in una ventina di minuti) e dall’altra del riso basmati (semplicemente bollito). Per completare, delle noci già sgusciate con del kiwi a cubetti disidratato (lo troviamo al supermercato o nei negozi bio).

- La pasta fredda è sempre molto buona se scegliamo i giusti ingredienti (e anche qui possiamo prepararla la sera prima e lasciarne per il pranzo): scegliamo una versione fresca (come gli spaghetti con asparagi e pomodori saltati in padella) e accompagniamola con del semplice petto di pollo grigliato e delle mele a fette.

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- Una lunchbox semplice ma gustosissima: del riso venere alla menta con verdure e semi di girasole e, accanto, del pane sottile alle mandorle (la ricetta la trovate qui).

- Le polpettine di pesce sono una buona occasione per proporre anche ai bambini più schizzinosi il pesce una volta alla settimana: mettiamole nella schiaccietta con del riso venere bollito e della frutta fresca.

- Tortellini (non in brodo, naturalmente! Basta scolarli e condirli con un filo d’olio e qualche pisellino), verdura fresca e una mela: semplice ed efficace!

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- Un hamburger di ceci servito con della guacamole e del pane sottile alle mandorle: anche questa lunchbox è semplice ma super gustosa. E per completare, qualche chicco d’uva (quando di stagione!).

- La frittata (anche senza formaggio) è comoda perché compatta e buona anche fredda. Mettiamone una fetta nello scomparto principale e accompagniamola con delle carote tagliate spesse con dell’humus nel quale intingerle e qualche fetta di mela.

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- Due bruschette accompagnate da verdura fresca oppure da tanta frutta appetitosa come le fragole o l’uva. E per completare un ovetto sodo!

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- Del cus cus servito con lenticchie in padella e verdure spadellate (si prepara in cinque minuti!), speziato al punto giusto come piace ai bambini: un piatto che noi amiamo servire a cena e che il giorno dopo è già una perfetta lunchbox. Basta completare con della frutta!

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- Una schiscetta semplicissima: un sandwich (fatto con del pane integrale tostato con formaggio spalmabile di capra e verdure grigliate), dei cetrioli a fette, della frutta e qualche veggie chips!

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- Con le nostre piadine integrali fatte in casa possiamo preparare un wrap (ad esempio a base di zucchine grigliate, pomodori, insalata e humus) da servire nella lunchbox con qualche edamame, della frutta fresca e della frutta secca.

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- Buonissime sono le cotolette di verdure impanate! Proponiamole con dei fagiolini (o cornetti) bolliti e conditi e con delle noci e mandorle sgusciate.

- Alle sfogliette di biete, pinoli e uvetta possiamo aggiungere nella lunchbox del pane integrale a fette, una banana e qualche anacardo.

- Un classico che solitamente piace anche ai bambini e che è buonissimo anche freddo è la pasta alla ligure: pasta patate, fagiolini e pesto. A questo primo piatto possiamo aggiungere nella schiscetta dei bambini semplicemente della frutta fresca (la pasta è molto nutriente!) e magari un estratto fatto in casa la mattina in una borraccia.

- I muffin sono sempre invitanti: mettiamone due (salati) nella lunchbox (come questi con patate e broccoli) e accompagniamoli con dei gambi di sedano o dei peperoni ripieni di formaggio fresco spalmabile e della frutta fresca.

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- Infine, un sandwich con pane integrale imbottito con ricotta e verdure grigliate con, accanto, dei broccoli al vapore e degli edamame, con qualche pop corn (senza burro!) per fare uno strappo alla regola!

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 Giulia Mandrino

A Valles, in provincia di Bolzano, c’è uno dei nostri alberghi preferiti: in stile super tirolese tradizionale, con ogni comfort e ogni delizia culinaria, ci piace tantissimo perché non è adatto solo ad una vacanza rilassante, ma anche per una fuga in famiglia. I bambini, infatti, qui non trovano solo giochi, piscine adatte a loro e passeggiate bellissime attorno, ma anche un’esperienza unica in fattoria!

Perché? Perché all’Hotel Masl c’è anche un vero maso contadino tirolese, un’azienda agricola alla quale è possibile fare una visita unica e speciale!

L’hotel Masl, per riposarsi e conoscere una vera fattoria: l’albergo tirolese di Rio Pusteria perfetto per i bambini e le famiglie

Ormai non è più un segreto, lo avrete capito da tempo: noi per il Sud Tirolo e il Tirolo abbiamo un vero e proprio debole. Ma che vuoi farci? La montagna, i profumi, il legno, le passeggiate, la neve, i prati, il cibo… Una vacanza in Tirolo, anche solo per un paio di giorni, è una vacanza perfetta che rimane sempre indimenticabile, tanto per noi quanto per i nostri bambini, che qui hanno la possibilità di avvicinarsi alla natura lontano dalla città, conoscendo una cultura rispettosa del verde e un’ospitalità senza eguali.

Vicino a Rio di Pusteria, a Valles (che si trova molto vicino all’uscita dell’autostrada di Bressanone e che quindi è molto comodo) c’è l’Hotel Masl, che ha veramente tutto quello che vorremmo: camere ampie e spaziose, cucina tradizionale, legno dappertutto (il profumo è incredibile!), una spa… E poi, come dicevamo la fattoria!


L’hotel possiede infatti nel favoloso villaggio Malga Fane (sempre in Val Pusteria, sulla cima paese di Valles - lo stesso che ospita l’albergo Masl) alcune malghe con 36 mucche da latte, caprette, conigli, pony e animali da cortile. Il villaggio in sé è già bellissimo: è composto da 35 baite e storicamente nacque come lazzaretto per malati di peste e di colera. Nel tempo si è trasformato, e l’antico villaggio medievale (che conta ora anche un caseificio, delle abitazioni in legno, dei fienili e una piccola chiesetta) è oggi una delle mete predilette per chi ama le gite in montagna.

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Nel villaggio alcune delle baite sono di proprietà della famiglia Messner, che è la titolare dell’albergo, e per questo ogni settimana l’hotel organizza una deliziosa merenda tirolese a base di prodotti biologici e a km zero provenienti proprio dalla fattoria! Il paesino lo si raggiunge camminando sul Sentiero del Latte che parte dal paese di Valles (e che si snoda nel bosco lungo la gola del Rio Valles).

I bambini possono però visitare anche la fattoria, che si trova proprio accanto all'hotel e che è un vero e proprio maso contadino tirolese.

La visita con i bambini al maso è davvero interessante e indimenticabile: la fattoria è davvero molto grande, con i moltissimi animali di cui accennavamo, e tanto i bambini quanto i grandi possono così immergersi in una reale esperienza naturale e verde.

Una zona davvero fantastica è lo “zoo delle carezze”: mica il solito zoo (una parola che giustamente ci fa storcere il naso!) ma un angolo delizioso e sicuro nel quale i bambini possono entrare in contatto con gli animali, toccandoli, accarezzandoli, coccolandoli e nutrendoli. Tutti gli animai sono docili e bravissimi, super teneri: vi garantiamo che non vorrete più uscire da questo fantastico zoo!

Giulia Mandrino

Quante volte, quante volte la frustrazione ci prende e ci porta via. Quando vediamo i panni ancora da piegare, il lavandino pieno e la lavastoviglie ancora vuota, la polvere sul mobile, la pattumiera zeppa. Non era nostro compito, ma alla fine ci ritroviamo a farlo noi. E non stiamo parlando di mogli arrabbiate con i mariti. Anche i mariti possono sentire questa frustrazione, soprattutto quando i compiti in famiglia sono divisi tra i partner (come ormai è sempre più).

Ma l’equità non esiste mai. E il problema è che questo provoca arrabbiature, frustrazioni e incrinature. Il problema sta proprio nell’equità: è difficilissima da raggiungere; è un equilibrio molto precario. Ma non per forza deve significare arrabbiature. Basta fermarsi un attimo ed entrare in un diverso stato mentale.

Un matrimonio equo non è solo dividersi perfettamente le faccende di casa: la parità di genere in casa non la si raggiunge cercando la perfetta divisione dei compiti

Come diciamo nel titolo, la parità di genere in casa non la si raggiunge cercando la perfetta divisione dei compiti. Perché è difficilissimo, se non impossibile, e a volte più che gioire e rallegrarci della bellezza di dividersi i compiti ci ritroviamo a concentrarci su quanto faccia uno e quanto di meno faccia l’altro.

Non sono quindi i compiti non divisi equamente a portare frustrazione e litigi. È lo stato mentale, il ragionamento, il focus su questo disequilibrio. E bastano pochi gesti e pochi pensieri per tornare sul una via serena e tranquilla. Perché la frustrazione fa molto male non solo alla persona ma anche alla coppia. E per evitarla basta portare un nuovo equilibrio, non basato per forza sulla perfetta e granitica divisione dei compiti.

Innanzitutto, è bene non esitare a chiedere aiuto al partner nel momento in cui ne abbiamo bisogno. E non in maniera brusca. Con semplicità, esprimendo un bisogno, una necessità. Senza arrabbiarsi. Perché arrabbiandosi l’effetto è l’opposto: chi abbiamo di fronte magari ha altre priorità, o semplicemente ha più tolleranza rispetto al disordine o alla polvere e l’avrebbe fatto successivamente. E basta una parola detta con naturalezza e senza nervosismo per far sì che lo faccia, con altrettanta naturalezza. Meno nervosismo noi, meno nervosismo loro e più faccende concluse, insomma. Certo che capiterà il momento di fretta e caos e luna storta che farà arrabbiare entrambi; ma la normalità è ciò su cui dobbiamo lavorare.

In secondo luogo, a volte basta parlarne. Ma non in quel momento. Quando vediamo che qualcosa non è stato fatto quando non sarebbe stato nostro compito, respiriamo, calmiamoci, chiediamolo con gentilezza (come dicevamo prima). Ma non affrontiamo subito il discorsone. Facciamolo in un momento di tranquillità, magari durante una cena dopo una giornata “sì”, ponendo la questione per quella che è, e cioè qualcosa di cui parlare tranquillamente, con rispetto, tra adulti che si amano e che vogliono aiutarsi a vicenda. “Tu che riesci a fare? Perché mi sono accorto che per me è più comodo portare fuori la spazzatura prima del lavoro. Magari tu in quel momento puoi caricare la lavatrice”. Solo un esempio, per dire che a volte basta la tranquillità per rendere le faccende meno nervose e più piacevoli per la famiglia. Perché quando ognuno ha un compito è tutto più semplice.

Questi compiti, in ogni caso, non dovrebbero essere divisi “equamente”. O quantomeno non nel senso solito e assoluto del temine. Dividerli in maniera esatta e precisa è impossibile: ognuno ha i suoi orari, ognuno ha i suoi tempi, non sempre ce la si fa a fare tutto. Vediamo quindi ciò che riusciamo a fare noi e quanto riesce a fare l’altro, e non preoccupiamoci di essere poco “parità di genere”: la parità di genere non significa tutto esattamente uguale, ma rispetto nel fare ciò che ognuno riesce ad eseguire. Ognuno dei due partner può portare qualcosa alla famiglia, e deve arrivare dove può arrivare, senza strafare e senza andare oltre, Altrimenti eccoli gli squilibri frustranti!

Infine, non pretendiamo che l’altro faccia tutto come vogliamo noi. Come vi sentireste se vi imponessero un modo di eseguire i compiti che non vi va proprio? Magari a cucinare lui usa più olio, che a voi non piace, e voi utilizzate quell’ammorbidente che non ha un profumo per lui gradevole, oppure ognuno ha il suo copriletto preferito o lo spolverino prediletto. È inutile e deleterio imporre il proprio modo di lavorare: altrimenti sì che il partner farà le faccende svogliatamente! E avrà anche ragione! E poi, diciamo la verità: lasciare andare, dare all’altro delle responsabilità in maniera vera e completa, è davvero rilassante. Nel momento in cui saremo in grado veramente di lasciare fare, nervosismo, stress e tensioni se ne andranno, e alla fine, la sera, saremo tutti più rilassati, tranquilli e piacevoli.

Giulia Mandrino

Mindfullness, meditazione, rilassamento, respirazione: tutti concetti ed esercizi utilissimi, quasi necessari in una società come la nostra che si muove ad un ritmo così frenetico da farci spesso dimenticare di noi e del nostro corpo.

Sia per noi che per i bambini, la meditazione dovrebbe essere un punto costante, un’isola felice delle nostre giornate. Un momento di rilassamento e di concentrazione sul nostro respiro, sul nostro corpo e sulla nostra mente è infatti fondamentale per raggiungere prima la auto-consapevolezza e poi la calma, la serenità e l’allontanamento dallo stress.

Ecco perché questa App per smartphone dedicata alla meditazione ci piace moltissimo.

Calm, l’app perfetta per rilassarsi e meditare: il perfetto strumento dedicato a rilassamento, respirazione e mindfullness direttamente sul nostro telefono

L’App Calm è una semplicissima e intuitiva applicazione da scaricare sul nostro cellulare (la potete trovare qui per iOS e qui per Android): dopo averla scaricata, sui nostri cellulari potremo così avere a disposizione ogni giorno e ogni ora una fantastica guida per meditare.

Inizialmente l’app è gratuita, e con questa opzione si può usumruire di funzioni base, ma comunque molto interessanti. Dopodiché dopo averla provata sono disponibili vari pacchetti a seconda dell’utilizzo.

Le sessioni possono andare dai 2 ai 20 minuti (nella versione online che troviamo sul sito di Calm) oppure dai 2 ai 30 minuti (nell’App, appunto). “Welcome to this 3 minute pause in your day”. “Benvenuto in questa pausa di tre minuti nella tua giornata”, dice una voce calma e suadente. La stessa che ci guiderà poi nella meditazione, attraverso la voce (in inglese), delle soavi musiche e delle immagini rilassanti.

Si possono scegliere gli obiettivi che più ci interessano: un sonno migliore, la riduzione dello stress, la gestione dell’ansia, l’imparare la meditazione…

Tra gli obiettivi che Calm propone ci sono i 7 giorni di calma, i 21 giorni di calma, i 7 di sonno, le sessioni di meditazione guidata, le scene naturali coinvolgenti, le musiche rilassanti create apposta per la meditazione… E poi, con le funzioni premium, delle meditazioni specifiche per la creatività, la concentrazione, la fiducia, l’energia…

Sappiamo che trovare trenta minuti al giorno per meditare è difficile. Ma cominciare con tre minuti per aumentare via via è un’ottima idea. La meditazione, al di là del tempo che le dedichiamo (basta che sia di qualità!), è utilissima per molti aspetti della vita, e non solo per la calma (come si penserebbe). Perché rilassarsi, respirare consapevolmente e meditare ha benefici su tantissime situazioni.

Il sonno sarà tra i primi aspetti della nostra vita a beneficiarne, e a lui seguiranno il corpo in generale (che grazie all’ossigenazione si sentirà più energico), la concentrazione sul lavoro (e la conseguente produttività, alla faccia di chi pensa che non bisogna mai fermarsi), l’autostima, la felicità, le relazioni con gli altri… E poi potremo beneficiarne anche negli aspetti negativi della nostra vita. Ad esempio? Sarà più facile rompere le abitudini cattive. E le situazioni difficili diventeranno più sopportabili grazie alla resilienza che svilupperemo.

E poi anche i bambini ne beneficiano moltissimo, come vi avevamo spiegato in questo articolo qualche tempo fa!

Giulia Mandrino

Qui trovate altri articoli utili sulla meditazione:

 

L’olio per massaggi all’arnica

Martedì, 16 Gennaio 2018 14:18

Un INCI davvero sorprendente, una storia lunga e consolidata, un profumo inconfondibile e un’azione comprovata e sicura: l’olio per massaggi all’arnica di Weleda è uno dei prodotti che non mancano mai nel nostro armadietto (e nemmeno nel kit di pronto soccorso naturale). Le botte e i bernoccoli, gli strappi e gli affaticamenti sono un must di tutta la famiglia: ognuno ha un suo sport o una sua passione, e il movimento porta giustamente a sentire dolori (piacevoli) qua e là. E quando questi dolori si intensificano, è proprio l’olio per massaggi all’arnica a venire in nostro aiuto!

L’olio per massaggi all’arnica di Weleda: un prodotto sicuro e naturale che non dovrebbe mai mancare in casa

Nell’INCI leggiamo subito i due ingredienti che stanno alla base di questo olio per massaggi all’Arnica di Weleda: l’olio di girasole e quello d’oliva, che lo rendono naturalmente nutriente e corposo. Essendo un olio per massaggi, questo all’anica è sempre stato utilizzato non solo in maniera casalinga dopo lo sport, ma anche dai professionisti della fisioterapia e dell’osteopatia, proprio per i suoi principi naturali, la sua consistenza e il suo essere estremamente efficace.

L’Arnica è per eccellenza la pianta guaritrice del dolore e dei traumi. Quando capitano quindi botte, cadute, incidenti e traumi fisici in generale, l’arnica è davvero raccomandata, e non solo a livello topico attraverso creme o oli, ma anche per via orale (e in questo senso Weleda ha un prodotto specifico, nella linea Weleda Pharma, da assumere sotto consiglio medico).

Tuttavia ciò che non si conosce è l’utilizzo dell’Arnica anche nella quotidianità e non solo dopo lo sport o in caso di traumi. La vita sedentaria, in particolare, ci porta a posture e movimenti scomodi, e l’olio all’Arnica è un toccasana. Ma vediamo subito come possiamo utilizzarlo nei due casi specifici, ovvero nel caso della vita sedentaria e in quello delle situazioni sportive.

Se le nostre giornate sono piuttosto sedentarie, se passiamo molte ore davanti al PC o seduti ad una scrivania, le conseguenze per il nostro corpo, lo sappiamo, sono molte e negative. Innanzitutto ciò si ripercuote sulla postura: i dolori che sentiamo alla sera o al mattino sono spesso dovuti a questo. E in questo caso l’olio per massaggi all’Arnica fa davvero molto bene e dona sollievo: basta applicarlo attraverso un massaggio sulla schiena al mattino prima di uscire. In questo modo si scalderanno le parti contratte e il mal di schiena cronico ne trarrà beneficio.

A questo vanno naturalmente aggiunti esercizi di movimento associati ad uno stile di vita sano: è normale avere una vita sedentaria in questo momento storico, ma è importantissimo compensare con movimento, sport e aria aperta. Lo yoga e il pilates, su tutte, sono attività molto benefiche per chi passa molto tempo fermo e seduto!

Detto questo, oltre al massaggio mattutino con l’olio per massaggi all’arnica, il prodotto può essere utilizzato come momento di benessere durante tutta la giornata, poiché basta tenerlo vicino (in borsa o sulla scrivania) per estrarlo quando vogliamo e annusarlo un po’. Quando abbiamo un momento di stanchezza, il suo profumo, attraverso l’aromaterapia, ci aiuta a ritrovare concentrazione e armonia, grazie agli oli essenziali contenuti (il rosmarino, tonificante, e la lavanda, rilassante).

La vita sedentaria porta poi ad un’altra conseguenza: il freddo. L’olio all’arnica anche in questo senso aiuta, perché dopo averlo scaldato tra le mani e averlo passato sulle zone dolorose o fredde con un massaggio dona una piacevolissima sensazione di tepore. In questo caso, l’olio è perfetto per le mamme casalinghe non costrette negli abiti da ufficio! Il freddo, gli strappetti muscolari durante le faccende di casa, il mal di schiena da bimbo in braccio, le braccia indolenzite del cane al guinzaglio… Tutte situazioni che ne possono beneficiare!

Nel caso invece della vita sportiva, anche qui l’olio per massaggi all’arnica è un toccasana potentissimo. Noi che pratichiamo yoga e pilates non possiamo farne a meno (ma anche i nostri mariti, appassionati di corsa!): non solo dopo le attività per alleviare i dolorini, ma soprattutto prima, per scaldare i muscoli. E poi è un piacevolissimo rituale: dieci minuti prima di vestirci lo applichiamo su gambe, schiena e braccia (dopo averle inumidite con una spugna, per fare penetrare per bene l’olio attraverso movimenti circolari!), nutrendo bene le zone, lasciamo asciugare e andiamo. La sensazione è davvero piacevole, e l’effetto benefico è immediato.

E per i bambini? Anche nel loro caso è ottimo per contrastare il freddo (esattamente come il Baby olio alla Calendula), applicato sul corpo (tranne che sui piedini).

Insomma, l’olio per massaggi all’Arnica di Weleda è quasi indispensabile per noi, che amiamo prenderci cura dei nostri muscoli tanto quanto dei nostri organi!

Giulia Mandrino

Non è che la vita da genitori sia sempre tutta rose e fiori. Anzi. Amiamo moltissimo i nostri bambini, ma non possiamo negare che quando abbiamo una giornata “no” per i fatti nostri questo mood di ripercuota sui nostri figli. Perché siamo esseri umani, e abbiamo emozioni, e sbagliamo, e ci pentiamo.

Ma questo non significa che possiamo essere gratuitamente aggressivi con i nostri figli. Il primo passo? Essere consapevoli della situazione. Fatto questo, tutto è recuperabile e tutto può essere risolto, senza rendere pesante e grave la giornata.

Rifare da capo, ovvero come trasformare una giornataccia: come tornare rispettosamente sui nostri passi per non fare pesare l’aggressività sui nostri figli

Dicevamo: le giornate “no” implicano inevitabilmente un umore pessimo che si ripercuote su chi ci sta vicino. I nostri compagni e compagne, prima di tutto, e poi sui bambini. Perché quando abbiamo una presentazione difficile al lavoro, o quando ci si sono accumulate le faccende di casa, o quando succede qualcosa di grave e destabilizzante, essere gentili e carini è difficilissimo.

Sia chiaro: è un nostro diritto sentirci tristi, arrabbiati, svogliati o nervosi. Ciò che sbagliamo, tuttavia, è il modo con il quale ci poniamo verso gli altri, che spesso pagano una situazione nella quale siamo impantanati solo noi. In altre parole: come vi sentite quando qualcuno vi sgarba senza motivo solo perché in quel momento è di pessimo umore? Male. E la reazione va dalla tristezza all’offesa, dall’arrabbiatura al nervosismo di riflesso.

Lo stesso accade con i nostri figli: anche quando non hanno combinato nulla, se la giornata ci sta mettendo alla prova ci rivolgiamo a loro in maniera sbrigativa, nervosa, arrabbiata o chi più ne ha più ne metta. E come dicevamo è assolutamente normale. Ma ciò non deve diventare una scusa verso il non-rispetto.

Essere consapevoli di stare sbagliando il tono è il primo passo. Il secondo è il sapere che i nostri figli non sono solo “bambini”, ma esseri umani, persone, individui. E che come noi risentono del tono di chi gli sta di fronte. Ciò significa che, esattamente come noi che ci sentiamo bistrattati quando qualcuno nervosamente ci tratta male, anche loro ne risentono.

Nel momento in cui ci rendiamo conto di avergli risposto male (“Svegliati, è tardi! Vedi di mettere al volo le scarpe altrimenti ti lascio qui” - quando magari i bimbi sono bell’e che pronti da un po’ - è solo un esempio per tutti), spesso vorremmo cancellare il momento, no? Ci diciamo: “Oddio, lo sto trattando proprio male anche se non ne ho motivo, non se lo merita”. E già questo è un passo.

Spesso però l’orgoglio e il nervosismo generale non ci permettono di andare avanti e di continuare con le belle azioni che questo pensiero nobile ci darebbe l’occasione di sviluppare. Perché se non fossimo nervosi torneremmo sui nostri passi spiegando la situazione ai bambini e chiedendo scusa (e svoltando la giornata anche a noi, ve lo assicuriamo: a volte un sorriso - anche forzato - in un momento “no” è la scintilla per stare meglio). Ma a volte proprio non ce la facciamo.

Eppure è proprio quello il segreto per svoltare la giornata (dando allo stesso tempo una lezione concreta di gentilezza, bontà e rispetto ai nostri figli): basterebbe chiedere scusa, spiegare le ragioni per le quali abbiamo alzato la voce e dire che non è colpa loro, ma che mamma o papà in quel momento hanno sbagliato perché sono arrabbiati per motivi loro e senza volerlo si sono sfogati su di loro.

Questo semplice gesto ha due effetti: il primo è il senso di rispetto che infonde nei bambini, che si sentono così considerati e rispettati. Il secondo è il buon esempio di autocritica: vedendo che i genitori sono a conoscenza dei propri difetti o dei propri comportamenti errati farà capire al bambino che è importante essere consapevoli dei propri limiti, dei propri errori. Ed essere consapevoli dei propri errori è il primo passo verso l’empatia, perché in questo modo riconosciamo che tutti gli esseri umani non sono infallibili. Insomma: capire noi per primi che si può sbagliare è la prima pietra su cui si fonda il rispetto per l’altro, che può sbagliare proprio come noi.

Tutto questo è per dire che spesso i genitori, soprattutto guidati da una vecchia impostazione educativa e pedagogica, faticano a chiedere scusa perché magari ritengono che le scuse minaccino l’autorità e il rispetto che i bambini devono provare nei confronti dei grandi. In realtà in questo caso l’aggressività è gratuita, ed è per questo che non chiedere scusa è assurdo e irrispettoso. Il rispetto lo si guadagna prima di tutto rispettando l’altro, e i bambini solo così imparano davvero cosa significhi.

Da grandi tutto questo sarà prezioso: certo che è più semplice crescere i figli imponendo regole, comportamenti e obblighi. Ma la facilità non porta da nessuna parte e a nessuna riflessione. Fondare l’educazione su insegnamenti concreti e sulla comprensione profonda dei motivi che stanno dietro alle regole: ecco il segreto per crescere figli consapevoli, rispettosi, indipendenti e corretti.

Giulia Mandrino

La Winter Beach a Riccione

Lunedì, 15 Gennaio 2018 14:18

Dopo l’hotel nel quale vivere la magia del Natale tutto l’anno, oggi vi segnaliamo un’altra iniziativa che ci ha colpito moltissimo, per la sua natura di delizioso ossimoro! Di cosa parliamo? Di una spiaggia aperta tutto l’anno, dove i bambini possono divertirsi a costruire castelli di sabbia anche in inverno inoltrato!

La Winter Beach di Riccione: una spiaggia di mare dove poter rivivere l’estate tutto l’anno!

Tirate fuori dall’armadio i costumi: lo sappiamo, saranno nascosti in fondo, dietro ai salviettoni ormai relegati dietro all’attrezzatura da sci e da neve. Ma ora potranno servire di nuovo, e non per la solita gita in spa o per il corso di piscina!

A Riccione c’è un bellissimo hotel che non è solo un bellissimo hotel: è un’occasione per passare una vacanza bizzarra, coinvolgente e pazzesca in famiglia! Si chiama Atlantic Hotel, e si trova proprio sul Lungomare della Libertà. Fu costruito nel 1959 e da allora ospita una clientela selezionata e di livello e gli amanti della cultura di Riccione.

Se già sul lungomare si può assaporare il sapore del mare, l’Atlantic Hotel offre ancora di più: al suo interno, infatti, ecco la Winter Beach, una spiaggia riscaldata dentro all’hotel dove i bambini possono sentirsi praticamente al mare tutto l’anno, facendo castelli di sabbia nei loro colorati costumini!

Oltre alla sabbia sono presenti anche una grande piscina (con un divertentissimo impianto di nuoto controcorrente a profondità baby), una vasca idromassaggio per adulti e la grandissima piscina Atlantide, di 200 metri quadrati, riscaldata e attorniata da una grande vetrata. I genitori possono così sorvegliare i bambini che si divertono rilassandosi, leggendo sui lettini (proprio come in spiaggia), godendosi un bagno o bevendosi un aperitivo comodi comodi.

Il bello di tutto ciò (se non fosse già bello abbastanza) è che l’acqua della piscina è la stessa del mare Adriatico, purificata e riscaldata. E anche la sabbia è la stessa delle spiagge riccionesi! Quindi è tutto naturale e il sapore marino dell’esperienza è assicurato!

L’hotel è un connubio quindi di divertimento, sport e relax. Offre inoltre delle rilassanti sessioni di watsu e di distensione muscolare, e la magnifica SPA completa alla perfezione l’esperienza: thalassoterapia, bagno turco con vapore marino, saune, emotional showers… Tutto ciò che serve per stare davvero bene in un ambiente delizioso.

Anche le camere di questo storico hotel, naturalmente, sono bellissime: stanze e suite sono grandi e luminose e ognuna ha un differente design. Si può scegliere di dormire in camere vintage, romantiche, marinare o metropolitane. E poi, uscendo, ci si può concedere un po’ del famoso shopping riccionese.

E non dimentichiamo il cibo: in cucina c’è lo chef Lucio Antonietti, che propone un’alimentazione variegata, innovativa, gustosa e leggera, rispettando i sapori e i principi nutrizionali (come piace a noi, nemmeno a dirlo).

Una vacanza diversa dal solito che ci piace, insomma: un hotel rinomato, conosciuto e raffinato che unisce all’eleganza e al servizio impeccabile il divertimento familiare, con i bimbi che impazziranno a vivere una vacanza estiva nel periodo più freddo dell’anno!

Giulia Mandrino 

Sara

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Cecilia

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