Se i bimbi non amano le biete, erba primaverile estremamente benefica e gustosa, abbiamo il trucchetto per voi: mascheratele dietro al sapore dolce dei piselli che a loro tanto piace, con una vellutata verdissima e davvero deliziosa!

Vellutata di piselli, patate e biete: la ricetta per la vellutata che piace a tutti, con il sapore delle biete ma anche quello dei pisellini

 

Le insalatone sono sempre una buona idea: ci si può sbizzarrire e abbinare tutto ciò che più amiamo. Ogni tanto la carne bianca ci piace, e per questo scegliamo del pollo grigliato leggero per inventare insalate gustose, nutrienti e sfiziose. Proprio come questa, che abbina al pollo e al pecorino (formaggio più leggero rispetto a quello di mucca fatto con latte vaccino) il sedano e l'insalatina.

Insalata di pollo, sedano e pecorino: la ricetta per un'insalatona gustosa perfetta in primavera

 

5 ricette con il tarassaco

Venerdì, 31 Marzo 2017 10:08

Tarassaco, dente di leone, cicoria... Nomi diversi per la stessa erba, che proprio in questo periodo sta spuntando in moltissimi prati. E noi vogliamo approfittarne, perché è davvero benefica! Alleata dell’apparato digerente e del fegato, la cicoria depura moltissimo l’organismo grazie ai flavonoidi e all’inulina contenuti.

Ecco quindi le nostre ricette, per sperimentare il sapore del tarassaco non solo in semplici insalate (è una verdura amara ma deliziosa che possiamo mangiare anche cruda!) o in tisane depurative.

5 ricette con il tarassaco: dal pesto per condire la pasta fino alle polpette, come utilizzare la cicoria in cucina

  • Partiamo da una semplicissima torta salata al tarassaco e pomodorini confit, da preparare partendo dalla nostra base senza latte e senza uova, semplice, veloce e sana. Iniziate preparando i pomodorini confit: prendete un etto e tagliate a metà ogni pomodorino, disponendoli poi su una teglia coperta da carta forno e spennellando con dell’olio evo, del sale e dello zucchero. Metteteli in forno e lasciate cuocere per circa 2 ore a 60 gradi. Nel frattempo mettete a bollire 4 patate finché non saranno morbide e preparate la base per la torta. Una volta pronte la base e le patate, buttate in una padella antiaderente una bella manciata di cicoria con un filo d’olio e dopo pochi minuti versate mezzo bicchiere di acqua coprendo con il coperchio e abbassando la fiamma. Foderate poi una teglia tonda con carta forno, stendete la pasta e preparate il ripieno, che poi ci verserete sopra, dopo aver adagiato i pomodorini sulla base: in una ciotola schiacciate le patate e unite un uovo, sale, pepe e tarassaco cotto. Spalmate sulla base per torta, spennellate con un tuorlo d’uovo e infornate a 180 gradi per 40 minuti circa.

 

  • La seconda ricetta è perfetta per proporre il tarassaco ai bambini! Ecco le polpette di quinoa al tarassaco, deliziose e dalla forma sfiziosa. Prendete 15 cucchiai di quinoa, una bella manciata di cicoria fresca (almeno un etto), 2 uova, 2 cucchiai di pecorino, 2 cucchiaini di sale, 5 cucchiai di pan grattato, un cucchiaino di dado vegetale homemade e due cucchiaini di curry di Madras. Versate in padella 3 cucchiai d’olio, il dado e il tarassaco e cuocete finche questo sarà morbido. Nel frattempo, sciacquate la quinoa sotto acqua corrente, quindi versatela in un pentolino con acqua e cuocete secondo le indicazioni. Scolatela, lasciatela raffreddare e versatela in una ciotola, aggiungendo poi il tarassaco cotto e tutti gli altri ingredienti. Formate delle palline, passatele in un altro po’ di pan grattato e cuocete le polpette in padella per pochi minuti (girandole) con un filo d’olio.
  • Altra forma divertente: il flan di tarassaco, mandorle e ricotta. Sbollentate per pochi minuti in acqua bollente 200 grammi di cicoria, quindi scolatela. Nel frattempo, fate tostare in padella antiaderente una manciata di mandorle, quindi tritatele grossolanamente insieme al tarassaco in un mixer. In una ciotola, sbattete 3 uova con 200 ml di latte di mandorla (o di soia), 2 cucchiai di pecorino grattugiato e circa 180 grammi di ricotta, unendo anche il mix di mandorle e tarassaco. Prendete quattro stampi piccoli per flan, oliateli e versateci il composto, infornandoli poi a 180 gradi per circa 20-25 minuti.

 

  • Per le sere in cui si sente ancora un po’ l’aria frizzante dell’inverno che lascia il posto alla primavera, ottima è la semplicissima minestra di riso e tarassaco: basterà fare bollire una pentola d’acqua con un cucchiaio di dado vegetale fatto in casa (anche se la quantità varia in base alle verdure e al sale che avete usato, quindi assaggiate), buttandoci 200 grammi di cicoria. Quando bolle, aggiungete un pugno di riso integrale per ogni componente della famiglia (oppure aumentate la quantità se volete una minestra più spessa, tipo zuppa) e lasciate cuocere secondo le indicazioni. Decorate con una spolverata di prezzemolo tritato e qualche rondella di porro.

  • Infine, buonissimo e semplice è il pesto di tarassaco. Frullatene 300 grammi con 120 grammi di mandorle o noci (oppure con 100 grammi di semi misti: a noi piace moltissimo sentire anche questo sapore!), un po’ d’olio evo, un pizzico di sale e 50 grammi di pecorino. Utilizzatelo poi per condire paste o risotti!

Aprile è il mese in cui compaiono finalmente le fragole sui banchi del mercato. Antiossidanti, ipocaloriche e dolcissime, le fragole piacciono spesso a tutta la famiglia, e noi ne approfittiamo sempre, abbinandole ad altri ingredienti, per preparare frullati, estratti e smoothie detox, energizzanti o benefici in generale. Come questo che vi proponiamo, ricchissimo di proteine vegetali (prese dai semi di canapa e dal latte di mandorla, fonti naturali in questo senso) e davvero tanto, tanto buono.

Smoothie proteico di fragole: il frullato cremoso a base di fragole che piace ai bambini e che ci dà il giusto apporto di proteine vegetali

 

Ad aprile le fave sono protagoniste. Forse meno conosciute di altri legumi, sono altrettanto buone e ricche di proteine vegetali, elemento importantissimo per la crescita e la buona salute.

A noi piace mangiarle bollite e condite con olio e sale, ma sono ottime anche quando abbinate ai cereali, come in questa insalata di farro ricca di fibre, proteine e gusto.

Insalata di farro con fave, carote e menta: la ricetta per un'insalata diversa per scoprire il buon sapore delle fave, legume di questa stagione

 

Per fare mangiare legumi ai nostri bimbi non serve piazzargliegli nel piatto e costringerli ad amarli. Noi sappiamo sempre trovare nuove forme che li stuzzichino, proprio come questa, che ci permette di conciliare la loro voglia di junk food con la semplicità e la genuinità degli ingredienti.

Chips di farina di ceci e rosmarino: un modo diverso per proporre i legumi ai nostri bambini

 

(Foto credits: Instagram)

Certo non tutti avremo mai la fortuna di poter vivere la loro vita. Ma non è un buon pretesto per non prendere spunto: da cinque anni Morgan e la sua bambina girano gli Stati Uniti immergendosi nei paesaggi naturali più incredibili. Forse anche noi dovremmo ridimensionare un po’ le nostre vite super tecnologiche, no?

La vita incredibile di mamma Morgan con la piccola Hadlie: cosa significa crescere un figlio nella natura, facendone il proprio lavoro

Morgan Brechler è una giovane mamma di venticinque anni, originaria dell’Arizona, e da cinque anni sta vivendo con la sua piccola Hadlie una vita immersa nella natura. Appassionata di trekking, arrampicata e sport in generale, Morgan cinque anni fa ha deciso di fare della natura la sua vita, ed è riuscita a farne anche il proprio lavoro.

Attraverso collaborazioni con varie aziende sportive e di vita outdoor (come ad esempio GoPro, l’azienda leader per le videocamere sportive), Morgan riesce a lavorare girando la natura degli Stati Uniti, campeggiando, arrampicando, camminando e rilassandosi.
Al seguito c’è sempre la sua bionda bambina, che in questo modo sta crescendo letteralmente immersa nella natura. In molti si chiederanno: ma come farà a crescere normalmente? La risposta la si trova direttamente tra le bellissime fotografie che Morgan posta quotidianamente sul suo profilo Instagram.

Hadlie che si arrampica, Hadlie che impara a fare i nodi, Hadley che gioca con dei cavallini giocattolo mentre guarda dei veri cavalli allo stato brado che corrono tra i prati, Hadlie che disegna, Hadli che fa il bagno nelle terme più sperdute, che dorme nel sacco a pelo, che legge con la nonna dondolandosi sull’amaca... A noi non sembra un’infanzia triste o a cui manca qualcosa. Anzi! Megan non nega la tecnologia. Insieme guardano video stupidi, e sul computer ci lavora ogni giorno. Quindi potremmo tranquillamente dire che la piccola Hadlie non solo ha tutto ciò che hanno i suoi coetanei, ma, anzi, ha molto di più. Ha un tesoro inestimabile: la natura. E la sua vera se stessa.

(Foto credits:Instagram)

“Oggi compie cinque anni la nostra vita immerse nella natura. C’è un’infinità dentro te (Hadlie). Sei nata nel momento giusto. Ti amerò in questo mondo fisico e in ogni realtà in cui entreremo. Buon compleanno, piccola, per sempre in avventure insieme”: ha festeggiato così, l’anno scorso, il compleanno di sua figlia. E leggendo i suoi post si percepisce tutta la bellezza della loro vita.

“La cosa che preferisco di questa vita in cui non lavoro più 9 ore al giorno, 5 giorni su sette è vedere questa bambina selvaggia sorridere in nuovi posti ogni singolo giorno e per tutto il giorno”.

(Foto credits:Instagram)

Tutto questo ci fa riflettere: parliamo sempre di quanto la natura sia importante per i nostri figli, di quanto siano le piccole cose e il gioco libero ad essere fondamentali per la loro crescita, dei pericoli della tecnologia... Ma quanto ci impegniamo davvero per rendere la vita della nostra famiglia migliore?

Rallentiamo un attimo: non serve stravolgere le proprie esistenze. Ma quantomeno riflettere e scegliere ciò che davvero ha senso, ciò che è importante e ciò che ci renderà davvero felici e tranquilli a lungo andare.

(Foto credits:Instagram)

Eterno dilemma, la cui risposta idilliaca sarebbe: vivere per vivere. Basta. Il lavoro oggi ci sopraffà. Ci fagocita. Ci ingloba. E ognuno di noi è ciò che fa. Che tradotto in termini di tempo significa che ognuno di noi è il lavoro che svolge.

Perché non riusciamo a staccarci? A non stressarci? Perché non riusciamo a concentrarci su ciò che è veramente importante, come la natura e la nostra vita? Non quella lavorativa. No. Quella ci prende già abbastanza tempo.

A farci riflettere è arrivato anche un magnifico video del WWF. Magnifico perché in poche immagini e in poche parole ci fa fermare per un attimo per capire realmente che è ora di focalizzarci su ciò che è davvero importante.

Vivere per lavorare o lavorare per vivere? “I am nature”, il video del WWF per riflettere su ciò che di importante siamo e facciamo nella vita

Questo video si intitola “I am nature”. In sostanza, con pochi passaggi ci invita a riflettere su chi siamo e cosa facciamo. E ad essere additati, giustamente, sono i nostri lavori, che ormai ci risucchiano in un vortice di stress, e la vita social, che quasi rimpiazza quella reale.

“Io non sono le chiamate perse dal mio capo.
Non sono le dozzine di email non lette.
Non sono la mia lista di cose da fare.
Non sono i “mi piace” sul mio profilo Facebook.
Non sono il fast food della mia pausa pranzo.
Io sono... Sono le foglie che cadono sulle mie spalle.
Sono l’erba sotto ai piedi.
Il vento che soffia tra gli alberi.
Sono l’acqua che scorre tra le pietre.
La terra che passa tra le mie dita.
Io sono le scelte che compio.
#Iamnature”

La vita d’oggigiorno ci ha reso vittime. Vittime della frenesia, della fretta, dell’essere sempre sul pezzo, dell’essere sempre connessi, dell’essere dipendenti dai “mi piace”.

La conseguenza devastante è il nostro allontanamento forzato dalla natura. Non sappiamo più goderci un po’ di verde, o, perlomeno, non lo vediamo più come la normalità, ma come un’eccezione. Non sappiamo più vedere la bellezza vera, quella naturale, contrapposta a tutto l’artificiale che ci circonda.

“Io sono le scelte che compio”, recita l’ultima battuta. Lo spot del WWF vuole proprio essere questo: un invito a rallentare per un attimo per capire se stiamo davvero andando nella direzione che vogliamo. Se siamo davvero chi vogliamo essere. Se siamo contenti del nostro lavoro, ma soprattutto se ci siamo accontentati di una vita nella quale la natura non ha posto.

Anche come genitori tutto questo fa riflettere. Sempre più spesso, purtroppo, confondiamo la normalità odierna e il consumismo come la felicità e l’educazione, dimenticando che ai bambini per essere felici e per sentirsi voluti bene basta poco. C’è chi è capace di mollare tutto per reimmergersi appieno nella natura e nella vita autentica (ricordate gli “heart followers”?). Ma non serve estremizzare: bastano pochi gesti quotidiani per ritrovare la dimensione ideale, quella un pochino meno dipendente dalla tecnologia, più ancorata ai valori veri. Passeggiate di più, tutti insieme; staccate lo smartphone e concentratevi sulla famiglia; riflettete su ciò che davvero vi rende felici e scegliete di conseguenza.

Ne beneficerete voi. Ma a goderne sarà tutta la famiglia.

Genitori, fare squadra fa bene alla coppia

Mercoledì, 29 Marzo 2017 15:19

Forse dal titolo sembrerà scontato, ma proviamo ad entrare nel dettaglio: all’interno delle coppie con figli spesso gli attriti maggiori si verificano proprio quando si parla di educazione di questi ultimi. Non è vero? C’è chi vorrebbe l’altro genitore più coinvolto, chi sente di fare tutto da solo, chi si sente messo da parte, chi non condivide le scelte dell’altro genitore... E la lista potrebbe andare avanti infinitamente. Ma vogliamo proprio lasciare che questi problemi rovinino l’atmosfera in casa, l’educazione dei figli e i matrimoni? Meglio ragionarci un attimo. Perché basta riflettere un poco per capire che la soluzione è una sola: fare squadra. Ma per davvero!

Genitori, fare squadra fa bene alla coppia: come la genitorialità di squadra fa bene al bambino ma anche al matrimonio

Essere genitori nella stessa maniera: questa è forse l’aspirazione maggiore di una coppia. Avere gli stessi ideali, certo, ma andare d’accordo anche sulle piccole cose, come gli orari in cui il bimbo dovrebbe mangiare, i libri da fargli leggere, i “no” da dire o non dire, l’approccio pedagogico più o meno rigido, più o meno naturale... Tuttavia discutere è inevitabile, perché siamo sì coppie, ma siamo anche singole persone e come tali abbiamo il nostro pensiero.

A volte bisogna convincere l’altro ad essere meno autoritario, oppure ad essere meno permissivo. E bisogna ascoltare l’altro e scendere a compromessi. Insomma: la regola principale dovrebbe essere fare squadra, e l’essere squadra lo si raggiunge cercando un equilibrio.

Nelle differenze, bisogna quindi cercare i punti in comune, e iniziare lavorando su quelli.

In inglese si parla di co-parenting, e cioè di co-genitorialità. Significa che i vecchi ruoli sono ormai superati, e ognuno, con i figli, porta del suo. Non ci sono più le mamme che stanno semplicemente a casa a fare i mestieri e a cambiare i pannolini, e non ci sono più i papà che non sanno scaldare un biberon. Ognuno fa ciò che può, e ognuno è coinvolto affettivamente alla stessa maniera, cercando di essere presente il più possibile per i figli. È per questo che è necessario fare squadra e trovare una didattica comune: se prima infatti era solo un genitore ad impostare l’educazione, oggi lo fanno entrambi.

Con un’impostazione in comune, i benefici, in primis per i figli, saranno moltissimi, poiché innanzitutto non si troveranno più nel dubbio del “chi seguire” e del “quale regola sia giusta”. Vedere i genitori che si muovono e pensano nella stessa maniera, porterà i figli ad avere una educazione più stabile, più retta, più solida, e questo significherà anche più stabilità personale, oltre che sociale.

In secondo luogo, fare squadra, come dicevamo, significa sì scendere a compromessi e cercare di persuadere l’altro della bontà della nostra educazione, ma vuol dire anche trovare dei punti in comune che determineranno la base dell’impostazione genitoriale, e ciò si tradurrà inevitabilmente in meno scontri. Ma soprattutto in dialogo. Ecco perché la squadra farà bene alla coppia!

Le regole sono poche, semplici ed efficaci.

La prima è il dialogo. Quando in dubbio, cercate sempre il vostro partner, parlatene, discutete, trovate il punto di contatto e da lì lavorate. Questo farà sì che troverete certamente la soluzione al problema immediato, ma imparerete anche, col tempo, a fare di questo dialogo la base della vostra serenità di coppia anche nei momenti di difficoltà.

La seconda è il supporto totale all’altro. Supportate sempre il vostro compagno e fate sì che vi supporti, in un rapporto di stima e rispetto reciproci che vi porteranno anche a capire meglio i punti di vista dell’altro. In poche parole, il supporto porterà all’empatia, elemento imprescindibile per il fare squadra.

La terza regola è discutere sempre lontano dai bambini. Non tanto per il non farvi vedere (soprattutto quando i toni si scaldano), ma perché così facendo costruirete un momento di calma che servirà a schiarire le idee, a metterle in ordine, con tranquillità e senza fretta.

E, anche se le discussioni continueranno ad esistere (non siamo robot!), questa impostazione vi aiuterà sia come genitori sia come coppia. E i figli ne godranno. Ricordate anche di parlare sempre bene del vostro partner in loro presenza, lodandone le qualità e gli sforzi, mostrando quanto vi rispettate. Sarà un altro modo per costruire al meglio la loro educazione, perché in questo modo anche quando discuterete i bambini non dimenticheranno che in ogni caso mamma e papà si rispettano, ascoltano l’opinione dell’altro, e che anche se hanno idee divergenti la tranquillità e la pace in famiglia possono esistere. Eccome!

Le mostre a Milano in primavera per i bambini!

Mercoledì, 29 Marzo 2017 14:22

Primavera è voglia di uscire. Ma primavera è anche voglia di imparare cose nuove, magari divertendosi e sperimentando nuovi ambienti! Portare i bambini nei musei e nelle gallerie sin da piccoli vuol dire abituarli a pensare a questi luoghi come a spazi gioiosi, divertenti e familiari. Un’abitudine che poi manterranno per tutta la vita. E ogni volta ci entreranno con gioia e voglia di scoprire cosa il mondo (dell’arte e della scienza, in primis, ma non solo) ha da offrire.

Ecco quindi la nostra selezione di mostre imperdibili a Milano per questa primavera: un tuffo tra arte, scienza e gioco per iniziare a fare appassionare i bambini a musei, gallerie e spazi didattici!

Le mostre a Milano in primavera per i bambini: dai Transformers ai dinosauri, da Mirò fino ai Promessi Sposi, le esposizioni milanesi imperdibili per weekend in famiglia per una primavera indimenticabile

Fino al Primo Maggio 2017 il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci (via San Vittore 21) vale una visita non solo per la mostra permanente, ma anche per quella dedicata alle sculture metalliche ispirate ai celebri Transformers: “Transformers Art” (il cui ingresso è compreso nel biglietto del museo, che costa 10 euro intero e 7.5 ridotto) mostrano le opere d’arte gigantesche, ricavate da materiali di recupero e scarti, dell’artista montenegrino Danilo Baletic.

(foto credits: Paolo Soave)

Al Mudec, invece, ha appena inaugurato “Dinosauri. Giganti dall’Argentina”. Il Museo delle Culture (via Tortona 56) fino all’1 luglio ospiterà una delle più importanti e compete mostre scientifiche sull’evoluzione dei dinosauri, dalle loro origini sino all’estinzione. I bambini potranno ammirare un sacco di reperti unici al mondo, tutti provenienti dall’Argentina, un territorio ricchissimo a livello paleontologico. Il museo è aperto il lunedì dalle 14.30 alle 19.30, il giovedì e il sabato dalle 9.30 alle 22.30 e gli altri giorni dalle 9.30 alle 19.30. I biglietti? 12 euro l’intero, 10 il ridotto e 8 il ridotto speciale.

(foto credits: Mudec)

Conoscete il Museo Wow? È davvero super interessante: si trova in via Campania 12 ed è tutto dedicato al fumetto, e le sue mostre, inevitabilmente, sono perfette per appassionare i bambini. In questo periodo potrete ammirare una mostra dedicata ai disegni di Nicola Mari (disegnatore, tra gli altri, di Dylan Dog), ma soprattutto l’esposizione “Alla scoperta dei Promessi Sposi”, una panoramica su come il romanzo è stato trasposto negli anni in forma di fumetto (fino al 7 maggio): una selezione davvero affascinante (e anche divertente, dal momento che anche Paperino ha vestito i panni di Renzo!) che può essere un’occasione interessante per avvicinare i bambini a questo capolavoro manzoniano. Potrete visitare la mostra negli orari del museo (Mar-Ven 15:00-19:00 e Sab-Dom: 15:00-20:00), pagando un biglietto interno di 5 euro (o ridotto a 4 euro).

(foto credits: Museo Wow)

In Largo Aldo de Benedetti 4, al quarto piano, ecco invece la Kasa dei Libri: fino al13 aprile questo misterioso museo (che museo non è!) porta al pubblico un nuovo volto di Juan Mirò, quello dei suoi colori e delle sue forme disegnati e colorati su carta, libretti e cataloghi. L’ingresso è gratuito, e potrete vedere la mostra dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19.

(foto credits: Facebook)

Per bimbi curiosi sulla storia naturale, la scienza e la geografia, fino al 30 aprile è possibile visitare presso il Museo di Storia Naturale (in corso Venezia 55, con ingresso a 5 euro) la mostra “Terremoti. Origini, storie e segreti dei movimenti della Terra, una nuova occasione per scoprire il nostro pianeta”, per capire da dove derivano questi fenomeni e come comportarsi, con interessantissime fotografie, reperti e diorami. E, fino alla fine della mostra, il Museo organizza, durante il sabato, “Quando la terra trema”, una visita fatta apposta per le famiglie con bambini dai 7 ai 12 anni.

Sara

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Cecilia

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