Rosso, cremoso, con quel leggero pizzicore tipico dei ravanelli: se amate le salse, la cucina mediorientale e le rivisitazioni, questa ricetta di hummus di ravanelli abbrustoliti fa per voi.
Semplice da preparare, permette di dare una svolta al classico hummus, consumando in maniera diversa dal solito i tanto amati ravanelli dell'orto, al posto del tradizionale pinzimonio o tagliati a fette nell'insalata.
L’autunno segue l’estate ed è forse la stagione che i bambini più detestano. Dopo mesi trascorsi allegramente all’aria aperta sono costretti a ridurre le uscite e restare a casa. Niente giochi al pallone, castelli di sabbia, tuffi in piscina o corse nel parco. Cosa si può fare per rendere più piacevole l’autunno ai nostri bambini? La risposta è semplice, usare un po’ di fantasia. Sono tante e divertenti le attività che si possono fare con il bambino tra le mura domestiche. Ricordiamoci che più di tutto i più piccoli hanno bisogno di socializzare, condividiamo con loro i momenti di gioco e facciamo un passo indietro nel tempo.
Ecco alcune idee originali per non annoiarsi mai a casa con uno o più bambini piccoli energici e giocherelloni.
È giusto che un bambino eserciti fantasia e manualità mettendosi alla prova. Ad esempio, utilizzando le classiche costruzioni disponibili in commercio può dare vita a qualsiasi ambiente o oggetto che gli venga in mente: da una casa a un parco giochi, da una nave dei pirati a una fattoria. Un’altra idea può essere quella di fargli scegliere un puzzle, comporlo insieme nel pomeriggio e alla fine inserirlo in una cornice da appendere in cameretta. Da non sottovalutare i prodotti della linea Das. Questa particolare pasta da modellare è adatta ai bambini perché non ha bisogno di cottura ed è capace di assorbire tempere e pennarelli multi-superficie.
Rallegrare una giornata in casa con un appetitoso profumo di pancakes è un’idea che non ha rivali e che piacerà moltissimo ai più piccoli. Per rendere indimenticabile e divertente la merenda coinvolgeteli nella preparazione del pancake, una ricetta semplice ma molto golosa. Inoltre, il bambino potrà decidere autonomamente con cosa farcire il suo pancake. Dateli la possibilità di scegliere tra più creme così che sperimenti più gusti: nocciola, pistacchio, crema pasticciera, ecc.
Se ci sentiamo particolarmente pazienti e creativi è il giorno giusto per trasformare il soggiorno di casa in un villaggio indigeno. Non serve recarsi in ferramenta o in un negozio di tessuti, basta mettere in campo un po’ di inventiva per tirare su una magica tenda. Per prima cosa scegliamo un sottofondo musicale adatto alla nostra attività. Nel frattempo, facciamoci aiutare dal bambino: disponiamo a cerchio qualche sedia con lo schienale rivolto verso l’interno e ricopriamo il tutto con un ampissimo lenzuolo bianco o colorato, fissiamolo alle sedie poggiando sulle sedute qualche oggetto; all’interno sbizzarriamoci posizionando cuscini colorati di ogni forma e dimensione. Segniamo con un po’ di rossetto le guance del piccolo che inizierà, così, a sentirsi un vero nativo americano e se abbiamo ancora energia a disposizione cerchiamo un tutorial online che ci aiuti a creare un perfetto copricapo utilizzando un po’ di carta colorata.
Le fiabe non passano mai di moda e ce ne sono alcune che ci hanno raccontato da piccoli e che noi adesso leggiamo ai nostri bambini. Ogni bambino ha una fiaba preferita che non smetterebbe mai di ascoltare e se, invece, di rileggerla provassimo a diventare noi i protagonisti? Assegniamoci un ruolo e facciamo lo stesso con il bambino o i bambini presenti e proviamo a mettere in scena l’intera fiaba fino alla fine. Ci sarà da ridere.
I detrattori e le detrattrici hanno i soliti argomenti: "non sono queste le cose più importanti", "le discriminazioni si combattono nella realtà, e non su queste sciocchezze", "che stupidaggini", "non si può più dire niente". Lasciamogli pure questi insulti: il mondo sta andando in una direzione positiva, e a noi questo basta. Anche perché ogni argomentazione di questo tipo può essere smontata in pochi secondi.
Sì, "ci sono cose più importanti". Ma ciò non significa che quelle minori non vadano trattate. Anche perché siamo in grado di portare avanti più discorsi contemporaneamente, no?
Sì, le discriminazioni si combattono nella realtà. Ma anche la lingua fa parte della realtà. E, anzi, è parte integrante di essa. La forma. La plasma. Ecco perché la decisione di Treccani di stampare il primo vocabolario italiano che non privilegi il genere maschile è una grande, grandissima cosa.
La questione è semplice: le parole e la lingua plasmano la realtà e la visione della vita. Danno forma a immagini nella testa. E continuare a usare il maschile come genere neutro o convenzionale fa sì che le uniche immagini che si formino nel cervello siano quelle di uomini di genere maschile.
Basta un esempio: cercando la parola "gatto", vien subito in mente un gatto di genere maschile. Lo stesso accade per la parola "bello": a comparire non è una bella ragazza, ma un bel ragazzo. Idem - e soprattutto - con le professioni. "Medico" è solo il dottore (e guarda caso un sacco di dottoresse si prendono quotidianamente del "signorina"); "magistrato" è solo l'avvocato uomo.
Ora Treccani, semplicemente e con una logica tanto disarmante quanto banale, inserirà entrambi i lemmi, maschile e femminile, privilegiando l'ordine alfabetico.
E se "sindaca" pare cacofonico, è solo perché non siamo abituati a sentirlo, così come "architetta", "ministra", "assessora", "ingegnera", "medica". E sapete perché non siamo abituati? Perché storicamente queste professioni non erano svolte da donne. Ora sì. Perché quindi non usare la lingua italiana?
Perché dire "direttore" invece di "direttrice d'orchestra" fa più figo? Beh, chiaro: in una società patriarcale il femminile viene sempre sminuito. Ma fortunatamente sono le istituzioni come Treccani e le nostre scelte quotidiane a cambiare le cose.
Il discorso che ha intrapreso Treccani ha anche altre sfaccettature. Semplicemente, i professionisti e le professioniste della direzione scientifica della casa editrice si sono chiesti perché mai il genere maschile fosse quello privilegiato, intendendola una regola patriarcale, antiquata e superata. Aggiungere il genere femminile significa dare la possibilità alla metà del genere umano di avere una propria rappresentazione, un proprio valore.
Tutto si allarga, a questo proposito, all'importanza della rappresentazione, che non è fatta solo dalle parole, ma da tutte le immagini che i media propongono ogni giorno. Fortunatamente, oggi la rappresentazione è sempre più variegata, anche se i numeri sono ancora bassi.
E chissenefrega di chi dice che "il politically correct ormai è sfuggito di mano". La rappresentazione è importante (e le reazioni delle bambine di pelle nera alla scoperta della nuova Ariel impersonata da Halle Bailey ne sono la conferma).
Per molte persone sarà un'eresia, ma l'amatriciana vegetariana è buona. Punto. E a chi dice che non è necessario chiamare i piatti vegetariani e vegani con i nomi tradizionali, è bene fare sapere che chi sceglie una dieta priva o povera di derivati animali non lo fa perché i piatti della tradizione non gli piacciono, ma semplicemente perché non approva come vengono prodotti.
Insomma: certi sapori mancano! Perché quindi non provare a replicarli senza carne o derivati di origine animale?
Come nel caso di questa amatriciana vegetariana, a base di salsa di pomodoro e tofu affumicato, che se preparato in questa maniera ricorda davvero molto il guanciale che impreziosisce il sapore dell'amatriciana.
Stavolta non parliamo di libri per bambini e bambine, ma dei romanzi più belli da leggere in autunno, per immergesi appieno nella confortevole atmosfera di questa stagione pazzesca mentre le giornate si accorciano, le coperte ci avvolgono e i tè caldi cominciano a fare la loro comparsa.
Insomma: ecco i libri più belli da assaporare durante l'autunno, per godersi fino in fondo il cambio di stagione.
Questo romanzo di Carlos Ruiz Zafon ambientato a Barcellona è un must-read per chi ama i libri e il loro profumo. E grazie alle sue cupe atmosfere e ai misteri oscuri è ideale per immergersi fino in fondo nel mood autunnale e nebbioso.
Il titolo non potrebbe essere più didascalico di così: Autunno di Ali Smith è il primo romanzo di una serie dedicata alle quattro stagioni, che attraverso la storia di Elisabeth analizza la società inglese e quella europea in maniera delicata, incisiva e coinvolgente.
Si tratta del secondo romanzo di Stephen King (dopo Carrie) ed è particolarmente creepy: Le notti di Salem parla di cittadine maledette, vampiri e misteri, ed è ritenuto da milioni di lettori e lettrici un classico contemporaneo della letteratura horror.
Non ha bisogno di presentazioni la saga fantasy per eccellenza, ovvero Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. Da dove partire? Da Lo Hobbit, ma anche da La compagnia dell'Anello.
Passione, violenza, impeto: Cime Tempestose di Emily Brontë è un classico della letteratura inglese che in autunno può essere assaporato davvero fino in fondo, immergendosi fantasticamente nella natura nordica più selvaggia e romantica.
Donna Tartt, autrice de Il Cardellino, scrisse diversi anni prima Dio d'illusioni, un romanzo ambientato in un piccolo ed esclusivo college del Vermont e abitato da numerosi personaggi raffinati, autentici e seducenti. Questa la trama: "Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d'amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commeterne un altro ancora più spietato...".
Lungo, lunghissimo, come si confà a un buon romanzo che non si vuole posare. Una vita come tante di Hanya Yanagihara racconta la storia di un gruppo di quattro ex compagni di college che dal New England si trasferiscono a New York, sostenuti solo dalla propria amicizia e dalla propria ambizione.
L'8 settembre 2022 Elisabetta II d'Inghilterra, regina benvoluta e longeva, se n'é andata. Al di là dei chiari errori personali e dei difetti alla base di una monarchia colonialista, Elisabetta Windsor è stata per moltissime persone intorno al globo un esempio di dovere, eleganza, discrezione e tenerezza, una tenerezza pacata e privata, ma che è sempre emersa delicatamente dalle sue apparizioni pubbliche.
Con lei si allontanano pezzi di storia davvero importanti, ma i suoi discorsi e le sue parole rimarranno per sempre.
Abbiamo quindi raccolto le migliori frasi della Regina Elisabetta, per ricordare la dolcezza di Lilibet (così la chiamavano i suoi familiari), il suo rigore, la sua devozione e la sua caratura d'animo.
Il dolore del lutto fa parte della vita tanto quanto la gioia dell'amore. È forse il prezzo che paghiamo per l'amore, il costo dell'impegno.
Ho vissuto abbastanza a lungo da sapere che le cose non rimangono uguali a loro stesse molto a lungo.
Discorso di Natale del 2006
Quando la vita appare dura, i coraggiosi non si sdraiano accettando la sconfitta; al contrario, sono ancora più determinati a combattere per un futuro migliore.
La nascita di un figlio porta grande gioia, ma ecco che subito incombe il dover crescere.
Devo essere vista, per essere creduta.
(In riferimento alla scelta dei colori dei propri abiti in pubblico)
Anche quando la tua vita appare come la più monotona, ciò che fai ha sempre reale valore e importanza per chi ti sta accanto.
È importante ricordare che spesso sono i piccoli passi, e non i salti maestosi, a portare i cambiamenti più duraturi.
Non è una sorpresa che le famiglie spesso facciano tesoro delle loro abitudini natalizie. I bimbi e le famiglie abbracciano i propri ruoli, le proprie tradizioni, i valori che vogliono dire così tanto per noi. E passando da una generazione all'altra, queste tradizioni a volte si aggiornano in accordo coni tempi che cambiano. Lo vedo nella mia famiglia e questa è una fonte di grande gioia.
Potremmo avere punti di vista differenti, ma in tempo di stress e difficoltà è quanto mai necessario ricordarci che abbiamo in comune molto di più rispetto a quanto ci sta dividendo.
Come tutte le migliori famiglie, anche noi abbiamo la nostra dose di eccentricità, di impetuose giovani ribellioni e di disaccordi familiari.
Anche se dovremo affrontare ancora molte cose, giorni migliori ci attendono: torneremo con i nostri amici, torneremo con le nostre famiglie. Ci incontreremo di nuovo.
Discorso alla Nazione durante la pandemia da Covid-19
Si può definire insalatona? O piatto unico? O, ancora, piatto antispreco? Non c'è un'unica risposta, perché la tradizionale panzanella è una ricetta italiana davvero semplice, versatile e gustosa, che permette di non specare ciò che si ha in frigorifero e in dispensa e che può essere rivisitata alla propria maniera.
Ecco dunque la ricetta della panzanella, quella più classica, per creare un'insalatona insolita ma allo stesso tempo tradizionalmente italiana.
Dopo le frasi sulla famiglia, quelle sul piacere della lettura e quelle sulla coppia, ecco le più belle frasi e gli aformismi più romantici sull'essere mamma e sulla maternità, per ricordarci le gioie e i dolori, riflettendo sulla vita con i figli.
Una madre è l'amico più vero che possiamo avere, quando le prove incombono e all'improvviso ci piombano addosso; quando le avversità prendono il posto della prosperità; quando gli amici ci abbandonano; quando il pericolo si fa pressante, lei non smette di afferrarci, agendo con la sua perspicace gentilezza e dissipando le nuvole oscure, facendo tornare la pace nel nostro cuore.
Washington Irving
Tutte le donne diventano come loro madri. Questa è la loro tragedia. Gli uomini no, e questa è la loro
Oscar Wilde
Le nostre madri rimarranno sempre le persone più strane e più pazze che abbiamo mai conosciuto.
Marguerite Duras
Conosco le cose abbastanza da sapere che nessuna donna dovrebbe sposare un uomo che odiava la propria madre.
Martha Gellhorn
Le madri sono tutte leggermente pazze.
J.D. Salinger
Quando guardi negli occhi di tua madre, sai che quello è l'amore più puro che puoi trovare su questa terra.
Mitch Albom
Quando tua madre ti chiede: "Posso darti un consiglio?", è una mera formalità. Non importa se rispondi sì o no. Te lo darà comunque.
Erma Bombeck
In quanto madri e figlie, siamo connesse. Mia madre è lo scheletro della mia spina dorsale, mi tiene eretta e genuina. È il mio sangue, e si assicura che scorra ricco e forte. È il battito del mio cuore. Non riesco a immaginare una vita senza di lei.
Kristin Hannah
L'unico amore in cui credo è quello di una madre per i propri figli.
Karl Lagerfeld
I bambini non staranno con te, se lo fai bene. È l'unico lavoro in cui, migliore sei, più sicuramente non servirai nel lungo termine.
Barbara Kingsolver
Il tofu è quell'ingrediente che le persone onnivore sfruttano per tirare in giro chi mangia vegetariano o vegano. Nell'immaginario, si tratta di un panetto di soia insapore, incolore e senza particolari qualità se non quella di offrire un buon apporto di proteine vegetali. Niente di più falso! E lo sa bene chi, seguendo una dieta povera o priva di derivati animali, ha capito come rendere il tofu un ingrediente imprescindibile per la propria cucina.
Perché di fondo è vero, il tofu non ha un gran sapore. Ma è proprio questa la caratteristica che lo rende speciale: il formaggio di soia (così lo chiamano alcune persone) è estremamente versatile e pensato per adottare sapori e consistenze diverse a seconda della preparazione. Mangiarlo "sordo", ovvero così, al naturale, non è effettivamente una buona idea, perché non è saporito. Ma cuocendolo, marinandolo e impanandolo si creano davvero dei capolavori culinari, saporitissimi e allo stesso tempo etici e salutari.
Come per esempio questo curry di tofu, semplicissimo da fare, speziato e davvero gustosissimo. E sì, va benissimo anche con i bambini: basta usare un curry piccante al punto giusto, oppure quello privo di paprika per i bimbi e le bimbe non abituati.
Da traduttore di manga e fumetti a linguista forense, sfatiamo un mito: guadagnare bene grazie allo studio delle lingue è possibile. Parliamo di cifre che possono arrivare fino a 67.000€ di stipendio medio annuo.
Lo dimostra l’infografica “Le lingue del lavoro: gli sbocchi lavorativi per chi studia le lingue” realizzata da Carlo Bo, che rimarca l’importanza di integrare lo studio delle lingue con un percorso specializzante in altri settori, finalizzato all’acquisizione di skill essenziali nel mondo di lavoro.
Gli sbocchi lavorativi per chi studia le lingue, infatti, sono molteplici e coinvolgono settori molto diversi tra loro: dall’HR Specialist al Social Media Manager, passando dal traduttore di film e serie tv, tutte professioni che necessitano di competenze specifiche aggiuntive e che consentono di assicurarsi uno stipendio medio tra i 27.000 ai 35.000€ annui.
Sarà sempre più necessario dunque approfondire le proprie competenze linguistiche in senso altamente professionalizzante, anche uscendo dalle solite logiche dei percorsi di studio tradizionali.
In tal senso, l’Istituto di Alti Studi SSML Carlo Bo è una porta concretamente aperta sul mondo del lavoro, grazie ad una forte componente pratica e di laboratorio e ai seguenti piani di studio specifici (tra cui scegliere a partire dal secondo anno):
Ma quali sono le lingue su cui puntare? Sicuramente il cinese, la più parlata al mondo dopo l’inglese. Importante anche lo spagnolo, molto richiesto dai datori di lavoro. Infine, se si vuole scommettere sul proprio futuro, ci sono il tedesco e l’arabo, lingue ormai sempre più diffuse e rilevanti nel mercato internazionale.