Il proverbio “ogni riccio è un capriccio” non è sbagliato se visto dal punto di vista del capello. È infatti il capello riccio, e non chi lo possiede, a dimostrarsi spesso capriccioso e difficile da domare. In molti desidererebbero possedere una voluminosa chioma riccia, ma solo chi ha questo tipo di capelli sa quanto complicato possa essere mantenerli perfettamente in ordine. Tuttavia, oggi, rispetto al passato, il mercato offre un’infinità di prodotti per trattare i capelli ricci: shampoo elasticizzanti e disciplinanti, sieri per ricci esuberanti, mousse per ricci ben definiti, maschere nutrienti e tanto altro ancora.

In questo articolo vogliamo indagare tutti gli aspetti che ruotano attorno a questa meravigliosa tipologia di capello e fornire qualche utile consiglio per poter disciplinare al meglio la propria chioma vaporosa. 

Lavaggio: la giusta frequenza e lo shampoo ideale per capelli ricci

La frequenza con cui è corretto lavare i capelli nell’arco della settimana è una questione soggettiva e dipende da moltissimi fattori, ad esempio la secchezza o la grassezza del capello e del cuoio capelluto. Il nostro consiglio però, a prescindere da questi ulteriori aspetti, è valido per chiunque possieda capelli ricci: non devono essere lavati troppo di frequente. Infatti, continui lavaggi potrebbero ledere la bellezza del capello e far sì che perda forma ed elasticità. In genere sono una buona abitudine due lavaggi a settimana, utilizzando per ognuno una sola noce di shampoo, ovviamente ideale se specifico per capelli ricci.

Must have: Maschera nutriente

Chi ha un capello riccio non deve rinunciare, durante il lavaggio, ad applicare una maschera nutriente di qualità. È la maschera la migliore amica dei ricci, perché tende a mantenerli morbidi e disciplinati. Inoltre, meglio preferire prodotti delicati e non esagerare, come con lo shampoo, con le dosi di prodotto per non appesantirli troppo

Asciugatura con diffusore

Se si vuole avere una chioma riccia ordinata si deve prestare molta attenzione alla fase di asciugatura. In estate il consiglio è di liberare il capello da qualsiasi stress e, quindi, di asciugarlo all’aria. Durante i restanti mesi dell’anno, invece, è bene seguire alcuni consigli. Come per i capelli lisci, così anche per i ricci, è sempre sconsigliato uno sfregamento aggressivo del capello bagnato dopo lo shampoo, meglio tamponare con un panno in microfibra. Non è un caso che ormai ogni phon in commercio sia dotato di un diffusore, per i ricci risulta un prezioso alleato. L’aria calda rilasciata dalla bocchetta del phon con diffusore non scompiglia l’assetto naturale del riccio, mantenendo integra la sua forma naturale. È preferibile asciugare il capello a testa in giù, non toccarlo con le mani, avvicinare il diffusore alle radici e portarlo verso la cute. Non dimenticare, inoltre, di applicare prima dell’asciugatura prodotti che proteggano dalle alte temperature del phon, come creme o spray termoprotettori. 

Spazzolare con il Pettine adatto

Il pettine non è un buon alleato dei ricci se si pensa che il consiglio è di usarlo esclusivamente sui capelli umidi. È preferibile usare un pettine in legno. Sono molti i benefici che gli esperti associano agli accessori per capelli in legno: nel caso del pettine, questo districa facilmente i nodi e riduce notevolmente l’effetto elettrostatico

Scegliere i giusti Elastici ed accessori

Suggeriamo, infine, a chi ha i capelli ricci di evitare gli elastici in spugna che sono aggressivi con il capello e tendono a stressarlo, ma di scegliere quelli a molla, più morbidi e delicati. 

Come cucinare la zucca? 8 idee facili e veloci

Martedì, 25 Ottobre 2022 14:03

Autunnale e deliziosa, la zucca è l'ortaggio più amato dalle persone che adorano i primi freddi. Le ricette con la zucca, infatti, sono spesso calde, confortevoli e sostanziose (ma non eccessivamente caloriche!) e permettono di mangiare di stagione facendo incetta di vitamine e minerali, dato che la zucca è un ortaggio ricco di nutrienti benefici.

Spesso, però, si finisce con il cucinare sempre le stesse ricette, come la vellutata di zucca e patate o la zucca al forno semplice semplice. Se queste ricette annoiano, però, nessun problema: esistono davvero infiniti modi per cucinare la zucca, e in questo articolo troverai idee sane e sfiziose per prepararla in maniera diversa dal solito (ma comunque in tutta facilità, con preparazioni veloci, intuitive e per nulla complicate).

Come cucinare la zucca? 8 idee facili e veloci

Il risotto zucca e curry

Il classico risotto alla zucca è intramontabile: non si sbaglia mai. Ma è possibile renderlo ancora più sfizioso e irresistibile, dandogli un tocco esotico che ne esalta ancor di più il gusto. Hai mai provato la ricetta del risotto alla zucca profumato al curry? Trovi la ricetta a questo link.

Zuppa zucca e arachidi

Se la vellutata di zucca "normale" ti annoia, ecco una versione con una scintilla in più! La zuppa di zucca e arachidi.

pexels-photo-5421522.webpSpaghetti zucca, miso e noci

Un altro primo, un altro sapore tutto nuovo: abbinando la zucca al miso si ottiene questa pasta strepitosa, con le noci croccanti che rendono il tutto estremamente gustoso. Ecco la ricetta della pasta zucca, miso e noci.

Pizzoccheri con dadolata di zucca e carote viola

Anche in questo caso si tratta di pasta con la zucca, ma che pasta con la zucca! I pizzoccheri sono la base perfetta per un sugo fatto con la dadolata di zucca e carote viola.

Il pollo alla zucca

Se in famiglia non sono tutti vegetariani, una volta a settimana la carne bianca solitamente la si mangia. Perché non abbinarla alla zucca seguendo questa ricetta?

Purè di zucca

Per bambini e bambine, ma anche per adulti golosi! Al posto del purè di patate, ecco la purea di zucca da preparare in pochissimi passaggi.

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La torta di zucca e amaretti

In alcune gelaterie è anche un gusto di gelato: la zucca si sposa benissimo con gli amaretti (non a caso troviamo questo abbinamento anche nei tortelli di zucca caserecci). Un'ottima idea, quindi, se non sai come preparare la zucca è cucinare una torta alla zucca e amaretti, facile e davvero gustosa.

Il pumpkin spice latte

Infine, per chi ama la vita nelle grandi città e il caffè caldo tra le mani, ecco una ricetta assolutamente trendy e imperdibile: quella del pumpkin spice latte fatto in casa.

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Per molte mamme è una vera e propria impresa: riuscire a far mangiare la verdura ai propri bimbi sembra davvero impossibile e si può arrivare a perdere davvero ogni speranza. I più piccoli infatti non amano troppo i vegetali ed è difficile che li apprezzino al primo colpo, senza fare capricci o rifiutarsi di mangiarli. Eppure, con qualche semplice trucchetto possiamo riuscire in quella che sembra un’impresa impossibile e convincere anche i bambini più restii a gustare le verdure. Vediamo come fare. 

#1 Mescolare le verdure ad altri ingredienti

Il primo trucco è quello di utilizzare le verdure come ingrediente di un piatto ed evitare di proporle come semplice contorno. Si possono preparare dunque dei tortini, dei muffin salati, delle frittate e via dicendo, in modo che il bimbo non sia completamente consapevole di quello che sta mangiando. Spesso e volentieri, camuffare i vegetali è l’unico modo per proporli anche ai bambini più difficili, non solo perché non si vedono e hanno una forma differente ma anche perché sono mescolati ad altri ingredienti e dunque il loro sapore non è troppo evidente. Online è possibile trovare diverse ricette bio per bambini che prevedono l’utilizzo delle verdure, sono sane e al tempo stesso gustose dunque basta sperimentare!

#2 Scegliere verdure dal colore invitante

Per i bambini, anche il colore ha la sua grande importanza e di certo proporre loro delle verdure marroncine non è una grande idea, specialmente se già di loro non amano i vegetali. Bisogna ricordare che anche il verde non è un colore particolarmente amato dai più piccoli quando sono a tavola, dunque conviene preferire le verdure arancioni, rosse, gialle: quelle insomma più invitanti. Con le altre, che sono comunque importanti e non si possono escludere a priori solo per via del loro colore poco appetibile, si può sempre realizzare una ricetta più elaborata come abbiamo visto sopra. 

#3 Coinvolgere i bambini nella loro preparazione

Un trucco che funziona quasi sempre è quello di coinvolgere i bambini nella preparazione dei piatti, compresi quelli a base di verdure. Se infatti una pietanza è stata preparata direttamente da loro, ci hanno messo impegno e possono vedere il frutto del loro lavoro, difficilmente resisteranno alla tentazione di assaggiarla. Ricordiamoci del resto che spesso e volentieri i bambini non mangiano le verdure solo per partito preso e non perché non gradiscono il loro sapore. 

#4 Rendere le verdure più gustose

Infine, una regola che vale tanto per gli adulti quanto per i bambini. Non possiamo sperare di far apprezzare i vegetali ai più piccoli se glieli proponiamo nella loro versione peggiore: è importante cercare di renderli il più gustosi possibili, pur sempre evitando metodi di cottura poco sani. Se mettiamo in tavola delle carote bollite ad esempio, è piuttosto normale che i bambini non le apprezzino e storcano il naso, facendo i capricci per non mangiarle. Se però proviamo a proporle in modo differente, sotto forma di vellutata oppure saltate in padella, saranno sicuramente più gustose ed appetibili. 

Sono divertenti, ma non solo: le filastrocche sono uno strumento ludico ed educativo imprescindibile durante l'infanzia, uno strumento utile per l'apprendimento di nuove parole, di nuovi significati, di nuove pronunce.

Attraverso le cantilene, le poesie, le rime, i suoni piacevoli e le storielle buffe, bambine e bambini trovano la possibilità di distinguere le parole, le sillabe, i fonemi, ad analizzare tutti i vocaboli una volta che imparano a memoria le filastrocche, a riconoscere alcune lettere, prima a livello sonoro e in seguito anche scritto, di esercitare la memoria...

Pensiamo per esempio alle allitterazioni, ovvero alle ripetizioni veloci di lettere che troviamo in numerose filastrocche per l'infanzia: si tratta di scioglilingua che provocano ilarità, ma che al contempo permettono di esercitare la pronuncia di lettere difficili e ostiche.

Il bello è che esistono filastrocche per tutte le occasioni e per tutti i periodi dell'anno. Ad Halloween, per esempio, puoi imparare e insegnare ai bimbi e alle bimbe una di queste.

Ecco le 8 filastrocche di Halloween (in italiano e in inglese) più belle e divertenti!

Le 8 filastrocche di Halloween più belle e divertenti (in italiano e inglese!): imparale a memoria e recitale con i bimbi per una notte ancora più spooky

Il vampiro e la zanzara

Il vampiro
che s'alza dalla bara
sta cercando sul comò
la sua amica zanzara.
Succhiare sangue
è passione sfrenata,
che la notte di Halloween
sia quella fortunata?
Una bella scorpacciata
sta davanti a loro,
attenti bambini!
Per loro siete oro.

Il dolcetto della zucca

"Dolcetto o scherzetto?"
mormorò la zucca scendendo dal letto.
Lo scherzetto sarebbe spassoso,
ma il dolcetto è proprio delizioso!
"Andiamo in cucina, vediamo che c'è!",
si disse la zucca pensando tra sé.
E lì sul tavolaccio ecco un pentolone,
è arrivato il momento di mescolare una pozione!
Unghie di tartaruga, pidocchi di parrucca,
ecco il dolcetto agnonato dalla zucca!

Il pipistrello

Halloween, halloween, che notte paurosa!
Di scherzi e di burle se ne fanno a iosa.
Che maschera hai scelto?
Vuoi essere un pipistrello?
Forza, non c'è più tempo!
Indossa il tuo mantello!

La notte degli scherzoni

Zucche, bacchette, cappelli e bastoni,
ecco la notte dei più feroci scherzoni,
si alza la luna, il buio si spande,
è ora di lanciare un incantesimo sognante!

FIve little ghosts

Five little ghosts flying out the door,
one flew away and that left four.
Four little ghosts playing happily,
one flew away and that left three.
Three little ghosts yelling "boo boo boo!",
one floew away and that left two.
Two little ghosts having spooky fun,
one flew away and that left one.
One little ghost sleeping in the sun
flew back home and that left none.

The little pumpkin

I'm a little pumpkin short and stout,
here are my eyes and here is my mouth.
When it's Halloween and you are out,
just lift my lid and hear me shout. BOO!

Oh my darling, Frankenstein

In the graveyard, in the graveyard,
when the moon begins to shine,
there's a doctor, crazy doctor,
and his monster Frankenstein.
Oh, my monster, oh my monster!
Oh, my monster, Frankenstein!
You are very, very scary,
don't come near me, Frankenstein.

(Sulla musica di "Oh my darling Clementine")

Flying past the moon

Zoom, zoom, zoom,
We are flying past the moon.
Zoom, zoom, zoom,
We are riding on our broom.
If you'd like to take a trip,
Climb aboard my broomstick,
Zoom, zoom, zoom,
We are flying past the moon.

Cacao e mandorle: sapori che si sposano benissimo tra loro. E che, in pochissimi passaggi, si trasformano in piccoli biscotti deliziosi e irresistibili, perfetti per la colazione o per il tè delle cinque.

Ecco la ricetta semplicissima dei facilissimi biscotti alle mandorle e cacao, per uno sfizio fatto in casa che profuma tutta la cucina.

Biscotti (facili facili!) alle mandorle e cacao: la ricetta

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Le fake news non risparmiano nemmeno l’argomento “procreazione assistita”. Eppure si tratta di un ambito medico importante, una branchia alla quale moltissime famiglie si rivolgono. Ecco perché è fondamentale sfatare miti e smontare le false notizie: la salute riproduttiva è quanto mai delicata, e il supporto passa prima di tutto dall’informazione corretta.

Sono stata quindi molto felice di partecipare all’ultimo degli incontri organizzati da concepiamo.it e da Quimamme, condotto dal giornalista Matteo Grandi.

La bufala da smontare? Che gli stili di vita non contino. Sembra strano doverlo sottolineare, ma le abitudini quotidiane hanno un impatto enorme sulla riproduzione, anche nel caso di procreazione mediamente assistita.

Secondo un’indagine del 2017 condotta dal Censis, 15 milioni di italiani ogni anno cercano informazioni relative alla salute su internet, e 9 milioni credono alle fake news che vi leggono. La buona notizia? Le buone pratiche e la giusta informazione fanno davvero moltissimo.

Ciò di cui ho parlato io è la nostra esperienza con Mamma Pret A Porter: le mamme e i papà, qui, nel nostro spazio di condivisione, sono consapevoli di come lo stile di vita influenzi fertilità e buona riuscita della PMA, ma spesso si pensa solo ed esclusivamente al corpo del genitore partoriente, e non del partner

L’importante è essere consapevoli del ruolo delle proprie abitudini, in entrambi i casi. E non solo quelle più “distruttive” e palesi, come il fumo, l’alcool e la sedentarietà, oppure le tremende malattie sessualmente trasmissibili che ogni giorno 1 milione di persone contraggono, compromettendo la propria salute riproduttiva.

La fertilità va infatti preservata e tutelata sin dai primi anni di vita. Eppure, la si prende in considerazione solo in età adulta e soprattutto nel momento in cui si pensa alla genitorialità.

Ma quali sono gli stili di vita da prendere in considerazione? Quali i fattori per tutelare la propria fertilità?

Prima di tutto il proprio peso, perché un peso corporeo non adeguato (alto o basso) altera il flusso mestruale e ora produzione di ormoni. Avere problemi di peso aumenta di quattro volte il tempo di ricerca di una gravidanza, ma influisce anche sulla riuscita della PMA, come conferma la  Professoressa Alessandra Andrisani, direttrice dell’unità di Procreazione medicalmente assistita (Pma) dell’Azienda Ospedale Università di Padova.

In questo senso, il Dottor Andrea Luchi, specialista in medicina interna e medico nutrizionista, spiega come i nutrienti del cibo siano fondamentali per la salute dell’apparato riproduttivo, e come soprattutto la persona in gravidanza debba essere pronta a cedere i nutrienti al bambino, sottintendendo l’importanza di un giusto apporto di vitamine e sali minerali già prima del concepimento. La regola? Mangiare il più possibile ciò che fornisce madre natura, evitando le produzioni industriali e i cibi processati. 

Attenzione, poi, anche al fumo, che sia attivo o passivo, con le sostanze nocive che danneggiano il DNA degli ovociti e degli spermatozoi portando anche a maggiori complicanze in gravidanza e aumentando il rischio di aborto. In questo caso, è ben visibile come sia necessario parlare di stili di vita di entrambi i genitori.

E l’alcool? Sempre secondo la Professoressa Andrisani, un uso anche minimo di alcool durante la PMA può inficiare la riuscita dei trattamenti: il consiglio, da parte sua, è ridurre anche il classico bicchiere di vino o di birra.

Anche la caffeina è sconsigliata, in questo quadro: compete, infatti, con gli estrogeni necessari alla corretta crescita della cellula uovo. Assumere una quantità elevata di caffè ogni giorno, quindi, nelle persone che si sottopongono a PMA può ridurre la produzione (essenziale!) di cellule uovo.

Non dimentichiamo l’attività fisica, che tuttavia va presa a piccole dosi: durante il percorso di Procreazione Medicalmente Assistita, infatti, la vita sedentaria è assolutamente da evitare, ma l’eccesso di sport può portare a un eccessivo consumo energetico e a uno stress fisico con conseguenti ormoni che disturbano i trattamenti.

La buona riuscita della PMA, così come i fisiologici stati di salute, dipendono moltissimo da questo. Da noi, dalle nostre scelte e dalla condivisione familiare degli intenti!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Halloween: feste mascherate, dolcetti e scherzetti, teschi, zombie, streghe, maghi, zucche, autunno...

Ormai, questa festività di tradizione anglosassone è parte integrante dell'esperienza autunnale anche da noi. E se anche voi amate moltissimo la notte che precede Ognissanti, ecco una selezione di frasi per celebrarla come si deve, entrando fino in fondo nelle sue atmosfere spooky, stregate, da brivido!

Film, libri, personaggi... Ecco le più belle frasi su Halloween e sul periodo più spettrale dell'anno! Che, tuttavia, può essere allo stesso tempo cozy e confortevole.

Frasi su Halloween, le più belle, spooky, stregate e spaventose!

Per alcuni di noi, Halloween è tutti i giorni.
Tim Burton

Filetto di serpe che nel fango strisci,
Nel pentolone cuoci e arrostisci; 
Occhio di salamandra e dito di rane,
Vello di nottola e lingua di cane,
La forca dell’aspide e dell’orbetto lo stocco,
La zampa del ramarro e l’ala dell’allocco,
Per una malia di possente male,
bolli e ribolli come un brodo infernale.

William Shakespeare, "Macbeth"

Più ci siamo allontanati dalla magia e dal mistero del nostro passato, più abbiamo sentito la necessità di Halloween.
Paula Curan

Ognuno di noi è una luna con una faccia nascosta che non mostra a nessuno.
Mark Twain

La nonna finge di non sapere chi tu sia a Halloween.
Erma Bombeck

Mi piacerebbe che ogni giorno fosse Halloween. Potremmo indossare maschere tutto il tempo. Potremmo andarcene in giro e conoscerci prima di andare a vedere come appariamo sotto la maschera”
R.J. Palacio, "Wonder"

Ogni Halloween mi veniva nostalgia di quando ero bambina, di quando potevo travestirmi e mangiare un sacco di dolciumi. Ora ciò che mi è rimasto è mangiare un sacco di dolciumi. Niente male.
Jennifer Armentrout, "Obsidian"

...Ed è li che ho realizzato: quando sei bambino, non ti serve un costume, tu SEI Superman".
Jerry Seinfeld, "Halloween"

Ottobre era così vicino che Halloween stava bussando al suo cuore.
Barry Eysman

La maggior parte della gente vi dirà che crescere significa smettere di credere nelle cose di Halloween. È il contrario. Si inizia a crescere quando si capisce che la roba che ti spaventa di più fa parte dell'aria che respiri.
Peter Straub

Halloween è il giorno in cui ci si ricorda che viviamo in un piccolo angolo di luce circondati dall'oscurità di ciò che non conosciamo. Un piccolo giro al di fuori della percezione abituata a vedere solo un certo percorso, una piccola occhiata verso quell'oscurità.
Stephen King

Non è solo bellissima da vedere e perfetta per decorare casa nel periodo più spooky dell'anno, ovvero Halloween: la zucca intagliata è anche un pretesto per fare un lavoretto insieme ai bambini, aiutandoli con le parti più difficili e progettando insieme il design.

Intagliare la zucca infatti permette di mettere in circolo la creatività, di sperimentare (supervisionati!) la manualità fine e la precisione, di fare i conti con il pericolo e il rischio (d'altra parte si usano coltelli e coltellini, e il principio è lo stesso alla base dell'utilizzo delle forbici con i bambini). E alla fine il risultato è sempre mega soddisfacente!

Ma come fare per evitare le classiche zucche? In che modo intagliare la zucca di Halloween per far sì che sia ancora più graziosa, originale e stregata?

Ecco 7 divertenti e stilosissime ispirazioni per intagliarla!

La zucca colorata

Con i bambini più piccoli, se non vuoi utilizzare coltelli e utensili pericolosi puoi sfruttare pennarelli e indelebili, per una classica Jack O'Lantern, ma disegnata.

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La zucca pastello

Lo stesso principio puoi traslarlo per una zucca color pastello, da dipingere completamente con le tempere e da decorare poi con dei pennarelli con punta in feltro e indelebili.

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Il gufo

E se invece del tradizionale mostriciattolo-zucca optassi per un animale? Per esempio un accogliente gufo, signore della notte e amico delle streghe!

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Zucca mangia zucca

Intagliando una bocca particolarmente larga, potrai infilare tra le fauci della tua Jack O'Lantern una piccola zucca decorativa, per un effetto davvero mostruoso, spaventoso e inquietante quanto basta.

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La zucca-scheletro

Un altro tema ricorrente di Halloween sono le ossa e gli scheletri dei morti viventi che tornano nel mondo nella notte tenebrosa! Invece di intagliare il classico personaggio, disegna un teschio e segui questa linea per una zucca alternativa.

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Luna e stelle

Hai mai pensato di aggiungere un tocco elegante ed etereo alla tua zucca? Un'idea è intagliare gli occhi a forma di luna e stelle, invece che con i classici buchi inquietanti, per una zucca divinatoria da vere streghe e stregoni.

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La zucca con le scritte

"Boo!", "Spooky", "Dolcetto o scherzetto": quali sono le frasi e le parole che più ricordano Halloween? Scegline una e intagliala pian piano sulla superficie della zucca per una decorazione particolare e unica.

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Chi non segue una dieta vegana, probabilmente mangia formaggi più volte a settimana. E moltissime persone ne sono proprio ghiotte. Che fare, allora, quando si è in gravidanza? Domandarsi se ci siano formaggi consumabili durante i nove mesi di attesa e se esistano formaggi sconsigliati durante la gestazione è giusto: non tutti, infatti, sono adatti a chi è in dolce attesa.

In questo articolo, quindi, troverai una lista chiara e pratica per sapere al volo quali formaggi è possibile mangiare in gravidanza e quali è meglio lasciare al dopo parto. Durante la gestazione, infatti, ci sono numerosi cibi che si devono evitare. Anche per quanto riguarda la categoria dei formaggi.

Perché mangiare i formaggi durante la dolce attesa

Innanzitutto, chi non segue una dieta vegana può continuare tranquillamente a consumare formaggio (tra quelli consentiti!), senza esagerare. Come fanno sapere anche da Un Pediatra Per Amico, il formaggio rientra tra gli alimenti che consentono di ottenere il giusto apporto di proteine.

Accanto ai legumi (che sono sempre da preferire a tutte le altre fonti proteiche), al pesce (un paio di volte a settimana al massimo) e alla carne (solo occasionalmente), c'è infatti il formaggio, che può essere mangiato una o due volte a settimana.

Gravidanza: i formaggi che si possono consumare

Sono diverse le tipologie di formaggio che si possono consumare durante la gestazione, e tra queste troviamo il parmigiano e il grana padano, il provolone dolce, il pecorino e il caprino stagionati, l'asiago e la mozzarella.

Anche crescenza, fiocchi di latte, gruviera, emmental e alpigiana sono tranquillamente consumabili.

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Bisogna però fare sempre molta attenzione alla conservazione: se i formaggi presentano muffa, se la confezione non è integra, se non sono a base di latte pastorizzato e se la confezione è gonfia non vanno assolutamente mangiati.

La feta, per esempio, può essere consumata, ma solo se a base di latte pastorizzato.

Evita di mangiare questi formaggi durante la gestazione

Prima di addentrarci nell'elenco dei formaggi che non si possono mangiare in gravidanza, è bene capire il motivo di questa restrizione: alcuni formaggi particolarmente umidi, essenzialmente, potrebbero potenzialmente essere contaminati dal batterio che causa la Listeriosi, un'infezione potenzialmente dannosa non solo per chi porta in grembo il feto (che potrebbe anche contrarre l'infezione in maniera asintomatica), ma soprattutto per quest'ultimo.

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Quali sono i formaggi pericolosi per la Listeriosi? I formaggi molli con crosta bianca, quelli erborinati e quelli che derivano dal latte crudo.

In generale, quindi, è meglio dire di no a gorgonzola, roquefort, taleggio, brie e tutte le altre varietà simili.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Oltre ai disagi più evidenti e alle tragedie più palesi, la pandemia da Covid19 che da quasi tre anni ha sconvolto il mondo ha portato con sé diverse conseguenze più sottili, nascoste, ma altrettanto negative. Perché più subdole.

A farne le spese sono soprattutto - nel post pandemia - i bambini più piccoli. E in particolare quelli nati proprio nel periodo peggiore dell'epidemia mondiale.

Un nuovo studio recentemente pubblicato nella rivista Disease in Childhood mette in luce e conferma quella che fino a poco tempo fa era solo un'ipotesi: i bambini nati nel 2020 si stanno dimostrando più lenti per quanto riguarda l'apprendimento delle skill di comunicazione.

L'ipotesi

L'ipotesi da cui sono partiti i ricercatori era un pensiero che moltissime persone si sono fatte negli ultimi anni. Osservando la chiusura forzata e le nuove regole di distanziamento - che si stanno allentando solo ora - veniva naturale chiedersi come queste avrebbero influenzato la crescita e l'apprendimento dei bambini più piccoli. I loro primi anni di vita, infatti, si sono rivelati massicciamente diversi rispetto a quelli dei bambini più grandi, abituati fin da subito a una diversa socialità.

Una socialità limitata, insomma, poteva avere conseguenze negative sulle competenze di comunicazione (e quindi il linguaggio, per esempio), sui pandemic kids?

I pandemic kids comunicano peggio

Lo studio a cui ci riferiamo si intitola Social communication skill attainment in babies born during the COVID-19 pandemic: a birth cohort study, ovvero Lo sviluppo delle competenze sociali comunicative nei bambini durante la pandemia da Covid19. A condurlo è stato un gruppo di studiosi e studiose coordinati dalla dottoressa Susan Byrne del dipartimento Paediatrics and Child Health dell'University of Medicine and Health Sciences, Royal College of Surgeons di Dublino.

Ciò che hanno osservato è un cambiamento rispetto al passato. Se infatti prima dei lockdown i bambini tendenzialmente puntavano il dito verso gli oggetti intorno ai 9 mesi e parlavano a partire da circa 1 anno d'età, ora questi tempi si sono dilatati. Secondo i dati da loro raccolti, i bimbi e le bimbe nati tra marzo e maggio 2020 a un anno d'età hanno dimostrato peggiori doti comunicative rispetto ai bambini nati tra il 2008 e il 2011.

Parlare, indicare e salutare: le competenze che hanno risentito degli isolamenti

Le capacità osservate erano una decina, ma per capire la situazione possiamo prendere in considerazione le skill di linguaggio. Se l'89% dei bambini pre-pandemia a un anno era in grado di dire le parole "ciotola" e "tazza" ("bowl" e "cup"), la percentuale nei pandemic kids si abbassa al 77%.

Anche la capacità di indicare gli oggetti caduti con il dito e quella di salutare con la manina hanno risentito degli isolamenti, abbassandosi nel primo caso dal 93% all'84%, e nel secondo caso dal 94% all'88%.

Questi risultati sono importanti e starà agli esperti e alle esperte formulare le conclusioni. Ma quella più palese - ovvero l'importanza della socialità per la crescita e l'apprendimento dei bambini - fa già molto riflettere, facendoci rendere conto di quanto gli stimoli, le relazioni e lo scambio con altri bebè e persone più grandi siano essenziali per la vita.

 

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Sara

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Cecilia

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