Nei giorni scorsi vi abbiamo proposto la ricetta dello yogurt fatto in casa senza yogurtiera. Con piccoli accorgimenti, è possibile preparar in casa senza alcuno strumento specifico anche quello vegetale!
Se preferisci evitare derivati animali (per intolleranze, etica o ambiente) e se ti piace lo yogurt, quindi, la buona notizia è che puoi preparare lo yogurt vegetale fatto in casa, sfruttando i batteri di un vasetto di yogurt che ti permetteranno di fare fermentare potenzialmente all'inifinito il latte vegetale, avendo così ogni giorno e ogni settimana a disposizione il tuo yogurt casalingo. Tieni sempre da parte 125 grammi del tuo yogurt, e riutilizzalo così senza acquistarne nuovi barattoli!
Per prima cosa, sai cos'è lo yogurt? Lo yogurt è un alimento derivato del latte (o delle bevande vegetali) che viene prodotto grazie alla fermentazione operata da batteri come lo Streptococco e il Lactobacillo.
Molte persone sono convinte che sia difficilissimo da fare, che servano attrezzature apposite e che non valga la pena farlo in casa. Ma visti i rincari sulle materie prime, e vista quanta soddisfazione dà questa preparazione, fare in casa lo yogurt è una scelta davvero ottima.
Prima di tutto, si prepara in men che non si dica. E poi si risparmia. E infine si può preparare di qualunque gusto, scegliendo per esempio la frutta fresca di stagione.
Ecco dunque come preparare in casa lo yogurt anche se non si ha a disposizione una yogurtiera, per averne sempre a disposizione.

Il benessere: aspetto fondamentale della vita, finalmente valorizzato. Ma non scontato. Perché anche il benessere ha bisogno di essere allenato. E soprattutto, va perseguito con impegno.
Finalmente, la nostra società ha capito che andare in terapia non è qualcosa di vergognoso, non è sinonimo di debolezza e, anzi, è necessario per l'armonia psicofisica e per il benessere delle relazioni. Anche familiari, e non solo di coppia. Perché andare dallo psicologo o dalla psicologa non è un atto puramente personale: è una scelta altruista, che ricade sul benessere delle persone attorno a noi.
C'è un bellissimo meme che gira in questi giorni: "Chissà come saremmo (noi millennial) se i nostri genitori fossero andati in terapia...". Già: chissà! I nostri figli, invece, hanno la fortuna di crescere con mamme e con papà che in molti casi hanno scelto la via della terapia per stare meglio, e per fare stare meglio (di conseguenza) i loro bambini.
Ora anche lo Stato italiano l'ha capito e da fine luglio 2022 è possibile richiedere il Bonus Psicologo, una misura che ci piace per due motivi: normalizza la terapia, mettendola sullo stesso piano di ogni altro servizio sanitario nazionale (o quantomeno ci prova). E rende più accessibile andare dallo psicologo, un servizio prima d'ora parecchio proibitivo.
Il Bonus Psicologo 2022 sarà richiedibile da oggi, lunedì 25 luglio, fino al prossimo 24 ottobre 2022. La richiesta andrà fatta sul sito dell'INPS, per ottenere fino a 600 euro spendibili in terapie psicologiche.
SPID alla mano, carta d'identità (o carta nazionale dei servizi) pronta: sul sito dell'INPS è presente una sezione "Contributo sessioni psicoterapia", a cui si arriva attraverso il percordo Prestazioni e Servizi, Servizi, Punto d'accesso alle prestazioni non pensionistiche.
Chi non potesse fare la richiesta telematicamente, potrebbe contattare il call center da rete fissa, digitando il numero 803164. Da mobile, il numero da chiamare è lo 06164164.
La richiesta del Bonus Psicologo 2022 non è aperta a tutti, ma solo ai cittadini residenti in Itaila che non abbiano un ISEE superiore ai 50mila euro. A seconda dell'ISEE varierà anche l'importo del contributo, che potrà essere di 50 euro a seduta fino a un massimo di 600 euro a persona, nel caso di ISEE inferiore a 15mila euro. Per le persone con ISEE fino a 30mila euro, invece, il bonus sarà al massimo 400 euro, mentre fino a 50mila sarà di 200 euro.
Al termine della presentazione delle domande, ovvero il 24 ottobre, le regioni elaboreranno le graduatorie degi aventi diritto.
Secondo Il Sole24Ore, le risorse rischiano però di non essere abbastanza per tutti: l'Italia, per questo bonus, ha stanziato 10milioni di euro, con una platea stimata di 16mila persone. Nel caso i fondi non coprissero tutte le richieste, a partità di diritto i soldi verranno erogati in base all'ordine di arrivo delle richieste.
Per chi non riuscisse a fare domanda o avesse bisogno nel breve periodo, ricordiamo che esistono anche sportelli gratuiti e servizi in tutta Italia per poter accedere alla terapia psicologica senza dover sborsare un capitale.
Presso i consultori territoriali, ad esempio, è sempre presente una figura professionale dedicata alle terapie psicologiche ed è possibile fare richiesta sempre e comunque. I tempi, in qualche occasione, sono più lunghi rispetto alle attese presso i professionisti privati, ma per molte persone si tratta comunque di un servizio prezioso.
Se stai cercando la ricetta di un piatto veloce da preparare, il gazpacho potrebbe fare al tuo caso: si tratta di un piatto della tradizione spagnola (andalusa, in particolare) davvero fresco e leggero, oltre che facile da preparare.
La semplicità deriva dal modo in cui vengono arrangiati gli ingredienti, che di base sono crudi e freschi. La ricetta del gazpacho, quindi, non è solo leggera e facile, ma anche benefica perché i pomodori, i cetrioli e gli altri ingredienti non vengono cotti, mantenendo tutte le loro proprietà, vitamine e sali minerali.
Ecco dunque la ricetta del gazpacho spagnolo, la zuppa fredda di pomodoro da leccarsi i baffi.
Elettrica o manuale, la sdraietta per neonato è uno strumento tra i più venduti e diffusi negli ultimi anni. Comoda, in effetti, è molto comoda. Ma molti genitori si chiedono: è sicura? E il suo utilizzo è consigliato dai professionisti e dalle professioniste oppure sarebbe opportuno optare per un diverso modo di cullare?
Ecco dunque le risposte a tutte le domande sulle sdraiette elettriche per neonato e a tutti i dubbi riguardo la sicurezza e l'utilizzo prolungato.
Le sdraiette elettriche per bebè sono piccole sdraio ben strutturate, che ricordano un seggiolino, e che sono fatte apposta per essere appoggiate a terra (mai su tavoli o divani, letti o altre superfici!). Il bambino, nei primi mesi di vita, viene sistemato al loro interno, dopodiché le si aziona per imitare il dondolio delle braccia che cullano. Solitamente, questo movimento piace molto ai bambini, che si rilassano e si calmano.
Esistono sdraio per bebè di diverse tipologie, e a cambiare è anche l'alimentazione: ci sono quelle a batteria, oppure quelle con cavo elettrico e piccolo motore. In questo caso, il rumore del motorino potrebbe fare risultare la sdraio ancora più piacevole (essendo un rumore bianco che tranquillizza i neonati).
Prima di tutto, come sempre quando si tratta di strumenti per neonati e bambini, la prima regola è acquistare o utilizzare sdraiette certificate CE che abbiano superato tutti i test di sicurezza. Dopodiché, un consiglio è quello di scegliere una sdraietta elettrica dotata di riduttore per neonati: si tratta di un'imbracatura pensata per contenere il bebè nei primi mesi di vita, supportando al meglio la schiena.
Infine, ricordiamoci di non esagerare troppo con il suo utilizzo: nonostante la comodità, è sconsigliato piazzare i neonati per troppo tempo nella sdraietta, a discapito delle coccole in braccio e del movimento del cullare da parte delle mamme e dei papà: il contatto fisico, infatti, è fondamentale sia per lo sviluppo psico-fisico, sia per la costruzione del rapporto tra genitori e figli.
La sdraietta elettrica è utile nei primi mesi di vita del bambino, ma diventa pericolosa dopo i cinque mesi, o quando il bebè inizia a farsi più energico e i suoi movimenti più scattanti. Il rischio, infatti, è che la sdraietta si ribalti mentre è in movimento.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
La loro stagione va da maggio a settembre (più o meno, a seconda del clima) e ne esistono numerosissime varietà. Conoscete, ad esempio, la palermitana, la tonda di Firenze, la violetta o la rossa? Sono tutte varietà italiane di melanzane, un ortaggio tipico della nostra tradizione dal sapore amatissimo da molte persone.
Le melanzane non sono però solo gustose: hanno numerose proprietà e benefici e grazie alla polpa e alla forma si prestano a tantissime ricette e preparazioni.
Ecco dunque le proprietà delle melanzane, i benefici e le ricette per gustarle al meglio soddisfando tutti i palati.
Ma di fatto cosa sono le melanzane? Sono il frutto di una pianta, la Solanum Melongena, che fa parte della famiglia delle Solanacee. Originariamente si trovava in India, ma da lì si diffuse prima in Cina e poi sul continente africano, per arrivare in Europa e in Italia solo in tempi più recenti. Detto questo, l'Italia ad oggi è diventata uno dei paesi principali ad esportare le melanzane, insieme a Egitto, Tuchia, Cina e Giappone.

Come sempre, il consiglio è quello di acquistare melanzane (se non le si coltiva in casa) di provenienza italiana, e se possibile a chilometro zero, per rendere il consumo un po' più sostenibile e tagliando le emissioni dovute al trasporto.
A livello calorico, le melanzane sono abbastanza leggere: contengono circa 20 calorie ogni 100 grammi di prodotto. Gli stessi 100 grammi di melanzane contengono allo stesso tempo il 55% di carboidrati, il 25% di proteine vegetali e il 20% di grassi. Questi grassi, tuttavia, sono vegetali, e grazie alle fibre solubili di cui sono ricche, le melanzane aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo nel sangue.
Sono inoltre ricche di antiossidanti, vitamine (come quelle del gruppo B) e sali minerali come il potassio, soprattutto se consumate con la buccia (ricca di antocianine, che proteggono dalle malattie neurodegenerative).
Oltre a mangiarle sulla pizza nella classica pizza vegetariana oppure grigliate, una ricetta da provare con le melanzane sono le lasagne alla norma, che rivisitano le tradizionali lasagne traslando la ricetta siciliana della pasta alla norma.

Buonissima, per chi ama la cucina mediorientale leggera e delicata, è la babaganoush, una crema di sesamo e melanzane che in alcune zone è chiamata anche moutabbal. Altre persone la chiamano invece più semplicemente hummus di melanzane, perché il procedimento per la preparazione è essenzialmente lo stesso (suppergiù). La babaganoush è buonissima sia sul pane che nelle piadine, con i nachos oppure come salsa per il pinzimonio.
Altra ricetta etcnica, ancora più orientale: le melanzane in agrodolce, da accompagnare a del semplice riso bianco.
Infine, le polpette di melanzane, ideali per fare mangiare ortaggi e verdure anche ai palati più schizzinosi.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
I bambini bilingue, nel mondo, sono moltissimi. In Italia un po' meno: non abbiamo l'abitudine di trasmettere i film e i programmi, i cartoni animati e le serie tv in lingua originale e questo ci lascia un passo indietro rispetto a paesi (per lo più nordici) nei quali è normale guardare la tv in inglese.
Detto questo, anche da noi ce ne sono molti. I casi sono diversi: mamme o papà che sono madrelingua in un idioma diverso dall'italiano, genitori stranieri emigrati in Italia, tate, tati ed educatori che parlano ai bimbi in un'altra lingua, scuole internazionali... Qualunque sia il motivo, di una cosa possiamo essere certi: i bambini bilingui hanno una marcia in più. E a dirlo sono gli esperti, oltre che gli sbocchi lavorativi che automaticamente si moltiplicano.
Uno studio condotto dall'Università di Udine con l'Irccs Eugenio Medea e la Scuola Provinciale di Sanità Claudiana, pubblicato sull'International Journal of Bilingual Education and Bilingualism, ha considerato 62 bambini tra i 4 e i 6 anni.Tra questi, 31 bambini frequentavno la scuola d'infanzia statale italiana; l'altra metà, la scuola d'infanzia internazionale. Per il resto del tempo la lingua parlata (quindi in casa) era quella madre, ovvero l'italiano.
I risultati? Parlano chiaramente di benefici innegabili.

Come fanno sapere anche da Ansa, che ha intervistato il ricercatore in psicologia generale Andrea Marini, sapere parlare fin da piccoli due lingue stimola molto la memoria a breve termine di lavoro, ovvero l'abilità mentale che ci permette di sapere risolvere i problemi in breve tempo.
Chi teme che imparare una nuova lingua possa compromettere l'apprendimento dell'italiano - come se nella testa del bambino potesse stare solo una lingua, provocando così lacune da una parte e dall'altra - deve ricredersi e stare tranquillo: essere bilingue e conoscere a fondo due lingue non compromette l'apprendimento dell'uno o dell'altro idioma. Al contrario: lo sviluppo cognitivo ne esce rafforzato. Anche in questo caso sono i ricercatori a confermarlo, dal momento che hanno analizzato anche le abilità linguistiche dei due gruppi di bambini. "Dati alla mano", spiega Marini ad Ansa, "i bilingue hanno mostrato la stessa capacità di articolare e distinguere i suoni della lingua italiana dei monolingue".
Per quanto riguarda il vocabolario, è vero: è risultato un po' meno ricco rispetto a quello dei bambini monolingue. Ma questo non è un problema: man mano che i bimbi vengono esposti alla lingua madre, continuano ad acquisire vocaboli e lemmi. E il lieve ritardo viene compensato tranquillamente ed efficacemente dalle più spiccate abilità cognitive.
"Hello. Can you hear me? I'm in California dreaming about who we used to be..."
Così cantava Adele in Hello. "Ciao. Mi senti? Sono in California, sognando ciò che eravamo".
A un primo ascolto potrebbe sembrare una canzone dedicata a un amore passato, ma in realtà la cantante l'ha scritta pensando alla se stessa del passato. Una sorta di lettera all'Adele di ieri.
"Spero tu stia bene. Ce l'hai fatta ad andartene da quella città in cui non succedeva mai nulla?".
Una canzone davvero emozionante, intensa e sottile. Una lettera profonda da cui potremmo prendere spunto: scrivendo alle noi stesse del passato, potremmo riflettere su ciò che siamo diventate, su ciò che abbiamo completato o su ciò che non siamo riuscite a realizzare.
Ma c'è un'altra pratica ancor più efficace, per guardarci dentro e per raggiungere la consapevolezza, l'emotività profonda e, infine, la felicità: scrivere una lettera alle noi stesse del domani.
L'esercizio è molto semplice.
Su un foglio o su un diario, scriviamo alla nostra "me" del futuro. L'inizio può essere semplice e più superficiale: come ci immaginiamo fisicamente? E materialmente, cosa avremo ottenuto? Il lavoro, la casa, la famiglia... Mettere nero su bianco le speranze e i desideri, ma anche le ipotesi, è già un primo esercizio, perché ci rende più consapevoli rispetto a ciò che vogliamo davvero in questo momento dalla vita. Tra dieci anni come saremo?
Il secondo passo, tuttavia, è quello più importante, efficace e profondo. Nella stessa lettera, proviamo a capire se la "me stessa" del futuro è simile alla "me stessa" di oggi. Ma non per quanto riguarda gli aspetti esteriori e materiali. Piuttosto, per quanto riguarda la persona in sé.
Quali sono i valori che vorremmo mantenere nella vita? Sono gli stessi che già perseguiamo oggi?

E per quanto riguarda la vera essenza di noi come persone, siamo già la versione che desideriamo essere?
Questo esercizio è davvero importante e potrebbe influenzare il presente. Vivere alla giornata, senza avere ben chiaro l'obiettivo, può infatti essere un tranello. Per due motivi: per prima cosa, se non abbiamo ben chiaro chi e cosa vorremo essere, il futuro resta più incerto, con conseguenze negative tanto sul sentimento rispetto alla vita, quanto sulla riuscita della stessa.
In secondo luogo, a volte si tende a sdoppiarsi. E questo accade quando si guarda al futuro con distacco e con la convinzione che quel futuro sia qualcosa di lontano e soprattutto slegato dal presente. "Ma sì, lo farò". "Ma sì, comincerò". "Quando avrò un figlio, smetterò". Eppure, il futuro è già oggi e sono già le scelte odierne a influenzarlo.
Un trucco per far sì che questo esercizio non risulti pauroso e pesante? Provare a pensare alla se stessa del futuro come se fosse una persona con la quale abbiamo una relazione (un po' come ha fatto Adele in Hello, illudendoci fosse una lettera a un ex partner). Questa relazione per essere sana, felice e armoniosa va coltivata ogni giorno, con impegno e costanza.
E il risultato di questa cura è proprio la felicità.
La ricetta della pasta alla norma è un classico della cucina italiana: dalla Sicilia si è ormai diffusa in tutta la penisola ed è oggettivamente tra le pastasciutte più goduriose. Ma (c'è un ma!): la ricetta originale prevede le melanzane fritte. Ecco perché molte persone rinunciano alla pasta alla norma.
Questa ricetta, tuttavia, è un po' rivisitata: mantiene il gusto originale con un po' più di leggerezza. E - speriamo non ce ne vogliano le persone siciliane! - è davvero deliziosa. E facilissima da preparare: ci si impiega al massimo una quindicina di minuti.
Ecco quindi gli ingredienti per la pasta alla norma non fritta, con le melanzane che si sposano ai pomodorini freschi e alla classica ricotta salata.
Scientificamente si chiama dismenorrea: i dolori mestruali sono comuni a moltissime persone e non sono da sottovalutare. Perché influenzano negativamente la quotidianità e rendono difficili le giornate. Addirittura, tempo fa il British Medical Journal ha stimato che i dolori mestruali e il ciclo farebbero perdere in media nove giorni all'anno, tra scuola e lavoro.
Ma quali sono le cause dei dolori mestruali? A cosa è dovuto il fastidio e da dove arriva il dolore che colpisce il basso ventre? Ecco tutte le risposte.
Parlando di dolori mestruali fisiologici, e quindi definibili "normali", la causa è da ricercare nelle contrazioni dell'utero. Esatto, contrazioni, proprio come quando si parla di parto. Le pareti dell'utero, infatti, quando arrivano le mestruazioni iniziano a contrarsi con forza per favorire l'espulsione dell'endometrio, il tessuto che riveste la cavità uterina.
Questo processo può avvenire impercettibilmente, oppure essere doloroso: le contrazioni dell'utero, infatti, comprimono i vasi sanguigni arrestando per un attimo l'afflusso di sangue e ossigeno alla cavità uterina, che a sua volta rilascia alcune sostanze chimiche che favoriscoono le contrazioni e che sono responsabili del dolore (le prostaglandine).
I dolori, quindi, compaiono prevalentemente nella prima fase delle mestruazioni, arrivando al picco solitamente a poche ore (massimo 24) dalla comparsa del flusso. E riguardano soprattutto le persone in adolescenza; con il tempo e con i cicli, infatti, i fastidi tendono a diminuire, fino quasi a cessare.
Parlando, invece, di situazioni pregresse, anche queste possono contribuire ai dolori, causandoli o amplificandoli: l'endometriosi, ad esempio, acuisce moltissimo la sensazione di dolore, così come altre malattie infiammatorie pelviche.
Ci sono però altri fastidi catalogabili come "dolori mestruali", perché le mestruazioni non colpiscono solo l'utero, ma coinvolgono tutto il corpo. La sindrome premestruale e i dolori mestruali possono quindi essere: il mal di schiena, gli sbalzi d'umore, la stanchezza, la dissenteria, la lombalgia o il dolore al seno, ma anche i capogiri, gli svenimenti e la nausea. Tutto questo a causa - tra le altre cose - degli ormoni in circolo.
Se i dolori sono insopportabili, innanzitutto, è bene rivolgersi al proprio medico o alla propria medica curante, che saprà anche indicare se si tratta di dolori fisiologici o di fastidi secondari dovuti a situazioni laterali.
Esistono, tuttavia, rimedi naturali per alleviare le sensazioni di dolore: in questo articolo trovate i principali. E anche lo yoga può essere una soluzione.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.