Il lettino Montessori è uno degli strumenti più importanti quando si parla di crescita indipendente del bambino. Maria Montessori l’ha teorizzato durante tutta la sua vita spesa come pedagogista e le caratteristiche sono semplici e brevi: deve essere basso, innanzitutto, per permettere al bambino di alzarsi e scendere quando vuole; e poi deve essere in materiale naturale, proprio come tutti gli strumenti e i giocattoli montessoriani, che se in plastica e colorati disturbano troppo l’attenzione del bambino.

La caratteristica della naturalezza è quindi imprescindibile. Per questo abbiamo stilato una lista delle migliori aziende che producono lettini montessoriani seguendo le regole della sostenibilità e della naturalità.

7 aziende di lettini montessoriani assolutamente ecologici: dove comprare lettini Montessori per bambini ecologici, sostenibili e belli

Partiamo con ArgDesign, di cui vi abbiamo parlato poco fa: i loro lettini montessori sono biologici, ecologici e fatti interamente in Italia, e ci piacciono molto anche per la loro caratteristica più funzionale; e cioè il fatto di trasformarsi con i cambiamenti del bambino, che quando cresce potrà utilizzare il letto come bellissima libreria in legno chiaro (dal disegno molto scandi, e quindi super sul pezzo).

Anche Woodly è un’azienda attentissima alla salute dei nostri bimbi. I loro lettini montessoriani sono gli unici costruiti con legno certificato FSC (Forest Stewardship Council) e rifiniti con gommalacca e cera d’api, oltre che con una lacca naturale, e il risultato sono strutture belle, robuste e setose al tatto. Il piano superiore del materasso è esattamente a 19 centimetri da terra, l’ideale per le salite e le discese dei bambini.

Oko è un’altra azienda che ha una falegnameria interna e che produce i suoi lettini montessori. Il loro lettino Linde sta a 20 centimetri da terra, e la struttura è completamente priva di giunture metalliche. Le doghe sono in legno massiccio, di loro produzione, e l’essenza è legno di tiglio, bellissimo e naturale.

Il lettino montessoriano di Desk, Design for Kids è super carino: dal design rigoroso e nordico, è realizzato attraverso un processo produttivo completamente responsabile, socialmente ed ecologicamente, ed è davvero massiccio e sicuro. In legno d’acero, le vernici utilizzate sono atossiche a base d’acqua ed è possibile regolarlo a tre differenti altezze per facilitare il sollevamento dei bambini più piccoli (mantenendo comunque la caratteristica dell’altezza bassa per la salita e la discesa autonome).

Flowerssori: già il nome ci piace, ma ancora più ci piacciono i loro prodotti e la loro filosofia. Flowerssori fa del naturale e del Made in Italy i suoi pilastri fondamentali, coniugandoli con il know-how di maestranze esperte e disegni bellissimi. Niente ferro e plastica, solo legno per i loro lettini, che oltre ad essere montessorianamente bassi hanno la caratteristica di avere fori laterali perfetti per la traspirazione del materasso. Non solo: il lettino cresce insieme al bambino e può durare per tutta la vita, trasformandosi poi addirittura in letto matrimoniale!

GAM (Gonzagarredi Montessori) produce per scuole e asili, ma in realtà i suoi lettini montessori sono bellissimi anche per la cameretta di casa. I lettini sono senza sponde e molto bassi, dal design essenziale, semplice e funzionale, in legno. E sono impilabili.

Fatti a mano in legno naturale sono anche i bellissimi lettini Anacleto, che potete trovare in vari disegni ed essenze. Sono ecologici, ma anche un pochino più economici degli altri (si parte dai 180 euro e si arriva ai 400).

Uno scaldabiberon intelligente? Sì, esiste

Mercoledì, 05 Aprile 2017 07:00

Lo scaldabiberon è uno di quegli strumenti che non possono mancare nelle case in cui sono presenti bambini piccoli. Perché se state pensando che scaldare il latte (soprattutto quello materno e quello in polvere) nel microonde o nel pentolino sia un’azione giusta, vi sbagliate. Le alte temperature, infatti, sono responsabili dell’alterazione della composizione del latte, e per questo lo scaldabiberon è davvero imprescindibile: basta infatti premere un tasto ed ecco che il macchinario riesce a riscaldare, in maniera delicata e sicura, il latte alla giusta temperatura, senza rischiare di perdere nutrienti e senza il pericolo di scottature per il bambino.

Noi non vogliamo nemmeno rischiare, per questo lo scaldabiberon è stato uno dei primi acquisti che sono arrivati nelle nostre case quando i nostri figli erano piccoli.

Soprattutto, sapete che amiamo la sicurezza e l’affidabilità. Per questo abbiamo scelto Warmy Advanced, nella nostra esperienza lo scaldabiberon migliore sul mercato.

Uno scaldabiberon intelligente? Sì, esiste: da Miniland Baby lo strumento per riscaldare il biberon più sicuro e affidabile

Come saprete, Miniland Baby è un’azienda leader per quanto riguarda gli strumenti per l’accudimento dei nostri pargoli. Affidarsi a loro significa quindi stare certi che la ricerca sia stata accurata e minuziosa: i loro prodotti sono quanto di meglio il mercato proponga, e anche nel caso degli scaldabiberon siamo andati sul sicuro.

Warmy Advanced, infatti, è uno scaldabiberon che in realtà è anche sterilizzatore (sterilizza infatti il biberon e altri accessori nello stesso dispositivo che poi riscalda, facendoci anche risparmiare spazio...). Digitale fino al midollo, questo scalda bottigliette è comodissimo e noi non potremmo più farne a meno: realizzato senza BPA (pericolosi durante la cottura), Warmy riscalda rapidamente ma in maniera uniforme, e lo si può utilizzare sia con il classico biberon sia con i vasetti. Per noi che amiamo preparare le nostre pappe e i nostri omogeneizzati in casa questa non è una funzione da sottovalutare: possiamo infatti cucinare quantità maggiori di pappa e tenerla in frigo per qualche giorno, con la serenità di poterle poi riscaldare in maniera davvero super comoda.

Il fatto di essere digitale rende Warmy Advanced sicuro e intuitivo, oltre che comodissimo: il macchinario calcola infatti da solo, automaticamente, quanto riscaldare, partendo dal tipo di pasto, dalla quantità e dalla temperatura iniziale. Tutto è poi controllabile attraverso il display retroilluminato: non mancano mai le informazioni alle quali potete accedere!

Il bello è che questo scaldabiberon è utilizzabile sia in cucina sia in automobile: quante volte durante i lunghi viaggi in macchina abbiamo dovuto sostare cercando qualcuno che ci scaldasse la bottiglietta... Con Warmy Advanced tutto questo non accade, perché basta collegarlo alla presa dell’automobile attraverso l’adattatore e il gioco è fatto.

E per le notti dei primi mesi, quelle in cui le mamme che non allattano perdono tutto quel tempo a scaldare la bottiglia mentre il pupo piange per la fame? No problem. Con Warmy Advanced basta programmare. Risparmiando un sacco di tempo.

A noi le biete piacciono moltissimo: saporite le foglie, saporite le coste... E quando vogliamo provare qualche ricetta sfiziosa non ci limitiamo a piazzarle nella solita (e comunque buonissima!) minestra di riso e biete: le biete infatti si prestano a numerose preparazioni, proprio come questa ricetta che andiamo a proporvi.

Sfogliette veg di biete, pinoli e uvetta: un modo sfizioso per proporre in tavola le biete con questa ricetta davvero deliziosa

 

L'erbazzone è sempre un piacere: una torta salata verdissima, ripiena fino all'orlo, zeppa di salute e sapore. E anche se siete intolleranti al glutine, celiaci o semplicemente preferite evitare il glutine, sappiate che anche la versione che non lo contempla è altrettanto deliziosa!

Ecco la nostra ricetta.

Erbazzone leggero e senza glutine: la nostra ricetta per gustare l'erbazzone anche in caso di celiachia

 

Per assicurare ai bambini una nutrizione completa, sana ed equilibrata, l’ideale sarebbe fare mangiare loro cibi naturali sempre differenti, variando la dieta settimanale in modo da inserire tutti gli elementi indispensabili per la salute. Questo però è difficilissimo quando i bambini sono abituati a mangiare sempre le stesse cose (magari cose nemmeno troppo sane, perché per comodità non abbiamo voglia di provare nuove ricette o di preparare cose troppo elaborate). E questa abitudine sbagliata la si prende proprio da piccolissimi, durante lo svezzamento.

Ecco perché è importantissimo che i nostri bambini, sin dalle prime pappe, vengano abituati ad assaggiare e mangiare colori e consistenze differenti: solo così costruiranno un rapporto sano con il cibo, imparando a conoscerlo e a variare, creando un circolo virtuoso che li porterà da più grandicelli a non disdegnare così insistentemente i cibi che gli proponiamo.

Mangiare i colori: significa insegnargli una buona abitudine che sarà importante per tutta la loro vita

Per abituarli alle pappe colorate, dicevamo, bisogna cominciare da subito, sin dai primi giorni dello svezzamento. Le prime pappe sono molto semplici, con brodi e verdure omogeneizzate; non fossilizziamoci però sul passato di verdura classico, trito e ritrito: per il nostro scopo questo è assolutamente deleterio. No, non è il massimo: ha sempre lo stesso gusto e lo stesso colore informe. Come potrebbe quindi abituare i bambini alla varietà? E poi, pensateci: se vi mettessero di fronte ogni giorno lo stesso minestrone frullato, non vi secchereste? Lo stesso vale per i bambini.

Per invertire la rotta basta poco, ve lo assicuriamo: la natura ci offre moltissimi colori, e variare quindi la frutta e gli ortaggi ci permette di preparare naturalmente pappe colorate dai gusti e dalle consistenze differenti. 

Il procedimento (soprattutto nei primi mesi, quando si frulla o omogeneizza tutto) è semplice, e basta fare cuocere le verdure nel brodo o in abbondante acqua frullando poi il tutto. Già nei primi mesi potrete poi aggiungere dei cereali senza glutine, e dall’ottavo mese tutti i cereali indistintamente, assicurando così un numero ancora maggiore di nutrienti, di fibre e di elementi energetici. All’inizio è bene frullare tutto, ma allo stesso tempo iniziate sin da subito a fare ciucciare cibi più grandi, come pezzi di pane o fettine di frutta (appunto per abituare non solo ai colori, ma anche alle consistenze diverse): l’importante è fare attenzione per evitare che il bambino ingerisca pezzetti troppo grossi che lo soffocano. Il nostro consiglio è comunque quello di frequentare in ogni caso un buon corso per imparare le manovre di disostruzione delle vie aeree (solitamente li tengono in tutti i  presidi della Croce Bianca), in modo da intervenire in maniera efficace. E, se ancora non vi fidate, potete tranquillamente affidarvi alle retine per cibo, dette anche ciucci anti soffoco: si tratta di retine a forma di ciuccio nelle quali infilare i pezzetti di cibo, in modo che i neonati li succhino e li mastichino senza rischiare di ingerire le parti grosse.

Tornando alle pappe colorate, se avete un robot da cucina, come il nostro di Chicco, o un cuocipappa espressivamente pensato per il cibo dei nostri bimbi la preparazione diventa comodissima, perché potete cuocere, bollire, preparare al vapore e omogeneizzare il tutto senza cambiare strumento, utilizzando un solo boccale. In questo modo potrete assicurare ai bambini cibi sempre differenti ma tutti fatti in casa, con la certezza che gli ingredienti sono stati selezionati da voi.

Per quanto riguarda i colori, abbiamo qualche consiglio per voi: iniziate con una pappa viola. Basterà bollire del cavolo viola e del brodo vegetale fatto in casa, frullando poi tutto e ottenendo così una bella pappa dal colore purpureo. E’ importante però considerare che il cavolo generalmente può provocare aria nel pancino, per cui è importante non utilizzarlo nelle primissime pappe e sempre in quantità moderate.

Per la pappa rossa basterà utilizzare il pomodoro (dopo l’anno di età): utilizzate i pomodori ciliegino (una ventina) e fateli bollire per dieci minuti (tenendone l’acqua di cottura). Passateli poi in un passaverdura e con un colino eliminate le bucce e i semini. Prendete il sughetto e mettetelo in un pentolino sul fuoco, buttandovi dentro una manciata di pastina. Fatela cuocere per il tempo indicato mescolando di tanto in tanto e aggiungendo un po’ di acqua di cottura se il sugo risultasse troppo spesso.

La barbabietola permette invece di ottenere pappe bellissime: rosa! Cuocete una barbabietola rossa tagliata a fette e mezza patata (sempre a fette) al vapore (in questo caso noi utilizziamo l’Easy Meal dato che è pensato proprio per queste preparazioni al vapore, leggere, sane e sicure), quindi frullatele o omogeneizzatele  con un filo d’olio evo e un goccio di acqua tiepida o di brodo vegetale fatto in casa. Con più brodo otterrete una pappa semplice, mentre lasciando le verdure così frullate potrete utilizzarle come sugo per condire una pastina.

Per il verde basterà bollire e frullare una manciata di erbette, mentre con la zucca e la carota otterrete una prima pappa arancione. Il bianco lo si otterrà bollendo e frullando cavolfiori e finocchi, mentre il giallo con della curcuma e dello zafferano (aggiunti verso fine cottura a queste preparazioni dal colore neutro tendente al bianco). Se vogliamo optare per gli spinaci il nostro consiglio è quello di inserirli circa a 7-9 mesi perché sono tra i vegetali più ricchi di nitriti: per i bimbi piccoli l’EFSA Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare raccomanda di evitare il consumo di più di 1 porzione di spinaci al giorno e di evitarli in bimbi con infezioni batteriche gastrointestinali in corso in quanto più sensibili in termini di assorbimento.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

Il vizio peggiore di tutti: il fumo. Infarto, tumori, angina pectoris, malattie delle vie respiratorie, problemi cardiovascolari... E poi la stanchezza cronica, il non sentire più odori e sapori... I problemi causati dal tabacco sono davvero tantissimi e importanti.

Se quindi ancora non avete deciso di smettere, proviamo a darvi una spinta in più. E invece di concentrarci sui problemi, proviamo a guardare nel dettaglio tutti i benefici che porta lo smettere di fumare!

Come si depura l’organismo quando si smette di fumare: tutti i benefici che possiamo trarre decidendo di spegnere l’ultima sigaretta

Iniziamo subito dai primi attimi dopo lo spegnimento dell’ultima sigaretta. Bastano 8 ore: dopo questo lasso di tempo, i livelli di monossido di carbonio nel sangue iniziano a diminuire, e l’ossigeno prende il suo posto, aumentando a sua volta in maniera inversamente proporzionale. Accanto a questo, la pressione arteriosa inizia tornare nella norma e la frequenza cardiaca idem, abbassandosi.

Dopo 24 ore si iniziano a notare i primi sintomi della depurazione: aumentano infatti catarro e muco, e questo è il segnale che i polmoni stanno cominciando a eliminare le sostanze di scarto, svolgendo la loro normale funzione. E già dopo un giorno, allo stesso tempo, comincia a diminuire il rischio di attacco cardiaco che il vizio del fumo di sigaretta (o di sigari, pipe e quant’altro) porta con sé.

Passati due giorni, le terminazioni nervose iniziano a ricostituirsi, e ne sentirete l’effetto poiché ricomincerete a sentire meglio gli odori e i sapori, che prima parevano più tenui.

La capacità polmonare, che quando fumiamo diminuisce a dismisura, dopo tre giorni ricomincia ad aumentare, tornando poi pian piano alla normalità.

Dopo due settimane la vostra circolazione sarà molto migliorata, così come le funzioni respiratorie: lo sentirete in caso di sforzo, poiché la resistenza aumenterà davvero di molto rispetto a prima!

Con il passare del tempo il corpo continua quindi a tornare al suo stato di benessere, e ogni giorno se ne sentiranno i benefici: dopo tre mesi (ma anche prima, solitamente) l’energia è aumentata, e il senso di stanchezza generale sarà rimpiazzato dalla voglia di fare. E anche il resto del corpo mostra il benessere: il respiro corto sarà ormai un ricordo lontano, così come la tosse da bronchite cronica, la congestione nasale e i sibili durante la respirazione.

Arrivati al traguardo di un anno, rallegratevi: il rischio cardiovascolare si sarà già dimezzato rispetto a quando continuavate a fumare!

Dopo cinque anni, poi, questo rischio si sarà dimezzato ulteriormente, così come quello per tumori alla bocca e alla gola. Dopo 10 anni, invece, si ridurrà anche il rischio di contrarre il tumore ai polmoni, mentre quello di infarto sarà esattamente identico a quello di un non fumatore da tutta la vita.

E poi non sottovalutiamo quei benefici “secondari” che altro non sono che sintomi del benessere e che vanno anche a beneficio della nostra psiche e del buonumore: la pelle ne uscirà più luminosa, i capelli si rafforzeranno, così come le unghie, e l’aspetto generale sarà davvero migliore.

Inoltre, non dimentichiamo il senso di fiducia in se stessi e di orgoglio, impagabile, che succede allo smettere di fumare: tornando ad essere un non fumatore, ci si sente benissimo fisicamente, certo, ma è innegabile anche il benessere mentale di un corpo che non è più schiavo dalla sigaretta! E poi addio critiche dei non fumatori, e benvenuti complimenti per la magnifica riuscita nella vostra impresa!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

6 ricette con le fave

Lunedì, 03 Aprile 2017 13:25

Aprile ed è tempo di fave. Benissimo! Perché le fave sono un altro legume perfetto per integrare le proteine nel nostro organismo, da mangiare cotte o crude (in modo, in quest’ultimo caso, da non alterare nessuna loro caratteristica nutrizionale).

Rispetto ad altri legumi, le fave sono inoltre ricchissime di fibre, un elemento che aiuta l’intestino e tutto il tratto gastrodigerente. Hanno anche moltissima acqua, quindi stimolano la diuresi e sono perfette come ingrediente detox primaverile!

Ecco 6 ricette con le fave: i modi per cucinare e mangiare questo legume primaverile, verde e sanissimo

- Partiamo con una semplice vellutata, il modo perfetto per proporre i legumi in maniera saporita: tagliate due patate a tocchetti e mettetele in pentola con 400 grammi di fave fresche, una cipolla a pezzetti e un cucchiaio di dado vegetale homemade, lasciando poi cuocere per almeno mezz’ora. Una volta che tutti gli ingredienti saranno ben morbidi, frullate con un minipimer e servite con dei semi di zucca e dei crostini integrali.

- A noi piacciono sempre moltissimo i risotti, ma per variare ci piace anche preparare l’orzotto, e cioè l’orzo perlato preparato attraverso la tipica cottura per assorbimento del risotto. Questa la nostra ricetta per l’orzotto con le fave: prendete 400 grammi di orzo perlato e lasciatelo a bagno per un’oretta. Dopodiché fate soffriggere in padella un trito di una carota, una cipolla e un gambo di sedano con un filo d’olio e aggiungete l’orzo. Aggiungete anche le fave, coprite con del brodo vegetale e lasciate assorbire, procedendo così fino a cottura ultimata (circa 20 minuti). Alla fine spolverate con del pecorino grattugiato e mescolate bene.

- Con la nostra ricetta della besciamella natural possiamo preparare dei buonissimi flan di fave, detti anche mini soufflé. Fate bollire in acqua per venti minuti 250 grammi di fave, scolatele, lasciate che si freddino e spellatele (premendole in modo che sguscino fuori dalla pellicina). Frullatele quindi insieme alla vostra besciamella. Sbattete ora 4 uova e aggiungetele al composto. Imburrate quattro stampini per flan e suddividete la crema di fave. Infornate ora a 180 gradi per 10 minuti.

- Perfetto per un contorno, come salsa o come snack (da mangiare con qualche crostino fatto in casa o spalmato su fette di pane arabo) è l’hummus, in questo caso di fave. Prendetene 300 grammi e lessatele in acqua per venti minuti, quindi frullatele insieme a due cucchiai di salsa tahina, il succo di mezzo limone e un pizzico di sale, aggiungendoci anche mezzo spicchio d’aglio sbucciato se ne gradite il sapore.

- Direttamente dalla Sicilia un altro contorno a base di fave: le fave bollite alla palermitana. Lessate 1 chilo di fave surgelate o fresche per circa 15 minuti, e mentre cuociono preparate il condimento, che sarà una semplice emulsione di olio, sale, pepe e origano. Una volta cotte le fave scolatele e conditele con l’olio aromatizzato. Lasciatele riposare per un’ora (in modo che prendano bene il sapore) e servite, accompagnandole con pane fatto in casa.

- Infine ecco un’altra ricetta semplicissima ma perfetta proprio perché adatta a tutti i giorni: la pasta con fave e asparagi. Basterà fare bollire insieme alla pasta, nella stessa acqua di cottura, 200 grammi di fave e qualche cima di asparago. Dal momento che hanno più o meno gli stessi tempi di cottura, ma che la pasta cuoce in un po’ meno, il trucco è buttare in acqua salata subito le fave e gli asparagi, prima che l’acqua bolla, e buttare la pasta solo quando inizia a bollire l’acqua. Una volta cotti la pasta, le fave e gli asparagi scolate tutto insieme e servite semplicemente con un filo d’olio e una spolverata di pecorino (opzionale).

In una società nella quale l’intervallo è considerato un mero vizio, un premio per i bambini, e in un momento storico nel quale le ore di svago e di gioco all’aperto vengono sempre più ridotte, noi non ci stancheremo mai di ribadire l’importanza di questo momento, spazio fondamentale per i bambini, per i quali non si tratta di semplice gioco ma di attività imprescindibile. Un’attività che in realtà è un momento fondamentale di apprendimento. E ora vi spieghiamo perché.

9 motivi per cui l’intervallo è un grande momento d’apprendimento: perché la ricreazione non è un semplice momento di divertimento, ma un’attività imprescindibile per la crescita dei bambini

- Lo svago: non sottovalutiamo lo svago, che è il primo vantaggio a venire in mente e che in realtà non è fine a se stesso. I bambini stanno troppo fermi in spazi chiusi, costretti negli spazi dei banchi e della classe. Hanno bisogno dell’aria aperta, dello svago, del cambiamento d’ambiente, e l’intervallo permette proprio questo. E a beneficiarne saranno tanto lo stress quanto l’apprendimento.

- Diminuendo lo stress, diminuiscono anche i problemi legati alla sfera psicologica del bambino, che non ne è immune e che è a rischio tanto quanto gli adulti. Lasciando però i bambini liberi durante il tempo della ricreazione, lo svago avrà benefici inestimabili sulla loro persona. Alleggerendo per un po’ la mente e liberando le energie compresse, a trarne vantaggio saranno anche i disturbi del comportamento e dell'apprendimento, che diminuiranno certamente rispetto ai periodi nei quali i bambini sono costretti in banchi, aule chiuse e attività preconfezionate senza possibilità di immaginazione.

- Torniamo quindi sull'apprendimento: un bambino stanco non riesce a concentrarsi. Un bambino felice, svagato e tranquillo, invece, sa recuperare la dimensione mentale ideale per immergersi di nuovo nel compito che gli è stato dato e di concentrarsi al meglio sugli argomenti che si trova davanti. Ecco perché aumentare l’intervallo significa anche aumentare le prestazioni in classe, defaticando i bambini e andandogli incontro.

- L’apprendimento però non si ferma qui, perché durante la ricreazione i bambini in realtà imparano moltissimo, non solo sui libri! Lasciando liberi i bambini durate la ricreazione (quindi evitando di supervisionare troppo) questi iniziano a lasciare andare a briglie sciolte la loro curiosità, che viene stimolata moltissimo (molto più che durante le lezioni “imposte”) ed è proprio essa il carburante dell’apprendimento dei bambini!

- La curiosità porta poi ad un altro punto fondamentale a favore della ricreazione: bambini curiosi sono infatti portati all’autoapprendimento e all’autoeducazione, e cioè a quella competenza che li porta a seguire la loro curiosità per imparare davvero in maniera concreta ciò che interessa loro. Se infatti durante le lezioni alla loro curiosità passiva viene data una risposta altrettanto passiva (e cioè data dalle maestre e dai libri), durante i momenti di libertà come l’intervallo i bambini possono scegliere ciò che interessa loro in quel momento e ricercare sul campo, per conto loro, le informazioni concrete che gli servono, in maniera super attiva.

- Anche il gioco libero è stimolato moltissimo, e come sappiamo questo gioco libero è una delle attività imprescindibili per i bambini, che è proprio attraverso essa che imparano a stare al mondo, indagandolo attraverso le loro invenzioni di situazioni immaginarie simili alla realtà.

- Lasciare liberi i bambini senza monitorarli eccessivamente non significa solo lasciargli la possibilità di giocare liberamente inventando le situazioni e guidandole liberi dalle regole degli adulti, ma anche fare capire loro cosa significa essere autonomi. Oggigiorno la sicurezza è estremamente invasiva: i genitori e gli insegnanti non riescono a non supervisionare il gioco e la ricreazione, ma questo va a discapito dei bambini e della loro autonomia. La supervisione quindi ci sta, per far sì che non accada nulla di male, ma solo fino ad un certo punto: ricreazioni meno supervisionate insegnano ai bambini l’autonomia, un valore importantissimo per la crescita e l’intraprendenza.

- Allo stesso modo, non eccedere con il controllo significa fare capire al bambini che gli state dando fiducia. Ricevendo fiducia imparerà quindi anche a dare fiducia, in un circolo virtuoso che gli sarà utile per tutta la vita.

- Infine, ecco uno degli apprendimenti più importanti della sana e lunga ricreazione: le competenze sociali. Durante le lezioni, quando non in gruppo, i bambini stanno molto per conto loro. Uscire nel cortile, nell’atrio o negli spazi adibiti all’intervallo in maniera libera e autonoma significa lasciare che i bambini facciano ciò che è nelle loro competenze, e cioè che giochino con gli altri. Giocare con gli altri, soprattutto al gioco libero o con oggetti sfusi che permettono di inventare i giochi, vuol dire lasciare che i bambini si arrangino, che facciano esperienza dei rapporti umani, che interagiscano. Soprattutto, è bene che litighino: litigare è una parte imprescindibile della vita, e come tale va trattata. Gli insegnanti quindi non dovrebbero troncare le situazioni spiacevoli sul nascere o tentare di mediare completamente i conflitti, ma dovrebbero lasciare che i bambini risolvano tra di loro, capendo di volta in volta qual è la migliore maniera per mantenere la pace giungendo a compromessi, ascoltando l’altro e facendosi ascoltare, imparando anche l’empatia. Insomma, la ricreazione è il tempo perfetto per giocare ma anche per litigare, l’unica attività in grado di insegnare ai bambini come risolvere concretamente i conflitti negoziando e confrontandosi in maniera sana.

Non vi abbiamo mai nascosto la nostra passione per il tè: tè verde, tè nero, rituali e tradizioni nel mondo... Del tè ci piace proprio tutto: il suo sapore, i benefici e anche la ritualità di quel momento che ci prendiamo tutto per noi per assaporare un attimo di pace.

E per fortuna c’è chi come noi lo ama a tal punto da dedicargli addirittura un intero festival: stiamo parlando di In-Tè, il Festival del Tè che partirà proprio il prossimo 7 aprile.

In-Tè, il festival italiano tutto dedicato al tè: un evento interamente dedicato al tè in tutte le sue sfumature per conoscerne i rituali, i sapori e i benefici

Sono due le associazioni che hanno deciso di intraprendere questa avventura, con l’intento comune di diffondere la cultura del tè di qualità in Italia: InTè, un’associazione tutta al femminile che da anni si occupa di comunicazione e marketing, e ADeMaThè, l’Associazione Italiana Degustatori e Maestri di Tè, punto di riferimento in Italia per gli amanti dell’argomento e per i professionisti del settore.

InTè e ADeMaThè hanno deciso di indire questo Festival del Tè, In-Tè, che avrà luogo tra pochissimo, nel weekend del 7-9 aprile a Bologna, nel Palazzo Dè Toschi (in piazza Minghetti 4D), con ingresso gratuito e moltissimi espositori provenienti da tutto il mondo, con un sacco di proposte attive.

Si parte quindi venerdì 7 aprile con l’apertura ufficiale alle 15.30 e da quel momento, fino alle 17, si inizia con “50 sfumature di tè” nella Sala Workshop, con tre appuntamenti di mezz’ora per scoprire tutte le varietà di questa bevanda millenaria dai rituali sempre differenti.

Il programma si snoderà poi tra workshop, degustazioni, lezioni di storia affascinantissime, cerimonie del tè, presentazioni di libri, conferenze tematiche (come quelle per scoprire i campi di tè in Oriente, con tradizioni secolari che ancora sopravvivono), tavole rotonde (interessantissima quella del sabato mattina, dalle 10 alle 12, dal titolo “Il tè. Una grande opportunità di business per l’Italia, in un mercato internazionale in crescita”) e tanti altri appuntamenti (come ad esempio la presentazione di Narratè - di cui vi avevamo già parlato - venerdì alle 17, il nuovo prodotto che coniuga in maniera perfetta il rito del tè con quello della lettura), tutti visibili sulla pagina dedicata al programma. Alcuni sono gratuiti e ad accesso libero, altri vanno dai 5 ai 25 euro con prenotazione (prenotazione che è possibile effettuare sempre sulla stessa pagina).

Il Festival, peraltro, ha pensato anche ai visitatori più piccoli: le famiglie potranno quindi approfittarne e fare un giro all’evento con i bambini, coinvolgendoli in questa avventura che li avvicinerà ad uno degli alimenti più affascinanti del mondo.

Sia sabato 8 che domenica 9, infatti, alle 15.15 (fino alle 16.30) i bambini dai 4 ai 10 anni sono invitati a partecipare a “Che DivertenTé”, un laboratorio di pittura con il tè pensato apposta per loro! Costa 5 euro, e come al solito potete prenotare il vostro posto dalla pagina del programma del Festival.

Yoga per bambini: prima di andare a dormire

Venerdì, 31 Marzo 2017 12:58

La sequenza per bambini perfetta prima della nanna per rilassare il piccolo. 


Tratta dal libro: http://www.trevisini.it/index.php/mental-fitness/yoga-per-te-e-il-tuo-bambino.html

Sara

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Cecilia

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