La lallazione, un momento importante dello sviluppo

Lallazione: già dal suono di questa parola si intuisce di cosa parliamo. "La-lalla-la": la tipica cantilena dei bambini piccoli ha un nome, e soprattutto rappresenta una fase delicata e importantissima dello sviluppo, ovvero il momento che precede le prime parole.

 Il termine deriva dal latino: la parola lallatio, traducibile con il verbo "lallare", indica l'abitudine di canticchiare semplici sillabe (come "La-la", appunto) per addormentare i bimbi e le bimbe. Ma non è solo una ninna nanna: gli stessi bambini "lallano", ripetendo suoni semplici e facilmente articolabili.

Cos'è la lallazione

La lallazione può essere considerata il punto di partenza dell'espressività del bambino, ovvero uno dei primi segnali di comunicazione (in questo caso verbale, anche se solo sonora) con il mondo esterno, diverso dal mero pianto.

Tendenzialmente i bimbi e le bimbe iniziano a lallare intorno ai sei mesi. Non si tratta di prime parole, come si tende a voler credere, ma di sillabazioni a se stanti, che spesso cambiano da lingua a lingua. Ecco perchè i primi "ma-mma" (o "pa-ppa", o "te-te", "la-la"...) non possono essere ritenuti propriamente prime parole. Si tratta più semplicemente di una cantilena di sillabe ripetute, la cui origine è l'imitazione della lingua vista e ascoltata tra gli adulti.

Per capire che non si tratta di prime parole ma di lallazione, basta osservare i bambini: non usano queste sillabe per chiamare, destare l'attenzione o indicare qualcosa, ma sfruttano il suono un po' per tutte queste cose, ripetendolo anche tra sé e sé mentre giocano.

Perché è importante

La lallazione è importante perché è una delle prime modalità con le quali i bambini sperimentano il controllo della propria voce, ascoltandola e osservando cosa provoca all'esterno e nelle altre persone.

Ha quindi una duplice importanza: sociologica e di crescita, perché di fatto i bambini si rendono conto di stare comunicando con gli altri; ma anche fisica e psicomotoria, in quanto la lallazione è un vero e proprio allenamento alle prime parole.

Come stimolare la lallazione

Prorpio come avviene con le prime parole (ci sono piccole abitudini che possono aiutare i bimbi e le bimbe a imparare a parlare), anche la lallazione ha bisogno di stimoli esterni, anche se viene abbastanza naturale (comparendo intorno ai 6 mesi, fino ai 7-8, e modificandosi verso i 9-10, con la comparsa di nuove vocali mischiate tra le sillabe).

E anche in questo caso gli stimoli primari sono gli esempi che forniamo ai bebè: filastrocche, canzoni, paroline ripetute... Possiamo anche fare terminare a loro qualche parola, lasciando che inseriscano qua e là le loro lallazioni, con costanza e pazienza.

Utilissimo è anche il contatto visivo: quando il bebè è tranquillo e concentrato sul nostro volto, approfittiamone per lallare a nostra volta, lasciando che il bimbo o la bimba osservi i movimenti della bocca e i suoni che ne conseguono. L'imitazione, infatti, è molto efficace, e quindi questi momenti sono estremamente importanti.

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Sara

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Cecilia

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