Genitori elicottero: essere iperprotettivi comporta rischi emotivi, comportamentali e sociali

"Helicopter parents", o "genitori elicottero": è da qualche tempo che si sente sempre di più quest'espressione, ma di cosa si tratta? Nel mondo anglosassone è piuttosto diffusa e indica un'educazione eccessivamente protettiva nei confronti dei figli. Il problema è che a quanto pare, volenti o nolenti, i genitori della generazione Baby Boomer - e ora i Millennial da loro cresciuti - tendono a mettere in pratica l'essere genitori elicottero anche senza accorgersene, proteggendo i figli e le figlie in maniera prepotente e cercando di spianare loro la strada, senza lasciare tuttavia che mettano in campo le proprie risorse.

A quanto pare, essere troppo protettivi non ripaga. Meglio conoscere "genitori elicottero", riconoscerne i limiti e provare ad ascoltare di più i nostri figli.

Perché genitori "elicottero"

L'espressione è un simbolo: serve come metafora per indicare quelle mamme e quei papà che tendono a guardare a vista i figli come degli elicotteri che volano sulle loro teste, pronti a calare una scaletta di salvataggio nel momento del bisogno e al primo segno di pericolo.

Si tratta di un'espressione colloquiale che fece la sua comparsa diversi anni fa, riferendosi ai genitori della generazione dei Baby Boomer (quelli nati tra il 1940 e il 1960) e al loro modo di educare i figli. Si cominciò a parlarne intorno al 2000, quando i loro figli iniziavano gli anni dell'università: i professori e le professoresse, infatti, notavano per la prima volta una certa "intromissione" da parte delle mamme e dei papà. E lo fecero notare.

Ora il termine "elicottero" lo si applica anche ai genitori Millennial, quelli nati tra il 1980 e il 2000, ovvero quelli cresciuti dai Baby Boomeer e che a quanto pare stanno utilizzando la stessa educazione sui propri figli.

Cosa fanno i genitori elicottero

Tendenzialmente i genitori elicottero - che sono ben descritti nel libro Genitori elicottero di Lena Greiner e Carola Padtberg - si riconoscono perché sono estremamente presenti nella vita dei figli e delle figlie. Non solo come osservatori o guide, ma come capitani. E non solo quando i bambini sono così piccoli da richiedere supervisione costante e aiuto concreto; i genitori elicottero continuano a gestire la vita dei figli attraverso un micro-management costante. Spesso hanno a che dire con gli insegnanti dei figli riguardo ai voti o ai rimproveri, telefonano al posto loro quando c'è da fissare appuntamenti, controllano tutte le piccole cose e si intromettono quando i figli sbagliano la prima virgola, guidano costantemente i bambini dicendo punto per punto ciò che devono fare...

Benefici o rischi?

C'è chi dice che non si siano registrati particolari "contro" nei figli cresciuti da genitori elicottero, e chi invece - come nel caso dei ricercatori e ricercatrici che hanno pubblicato lo studio Helicopter Parenting May Negatively Affect Children's Emotional Well-Being, Behavior sulla rivista scientifica Developmental Psychology - sostiene che "overcontrolling parenting can negatively affect a child’s ability to manage his or her emotions and behavior", ovvero "genitori iperprotettivi potrebbero impattare negativamente sulla capacità dei bambini di gestire le proprie emozioni e comportamenti".

Durante la ricerca, i bambini di due anni con genitori iperprotettivi ed "elicottero" si sono dimostrati più poveri a livello emotivo e comportamentale, così come i bambini di 5 anni. Al contrario, i bambini lasciati più liberi di provare e sbagliare dai propri genitori, a 10 anni appaiono più produttivi a scuola e più propensi ad avere relazioni sociali armoniose ed equilibrate. Questo perché spesso i genitori elicottero, secondo gli studiosi, non permettono ai figli di navigare attraverso le proprie emozioni, soprattutto quando sono difficili, limitando la loro capacità di far fronte allo stress, anche nelle piccole cose.

"La ricerca mette quindi in luce come i bambini con genitori elicottero siano meno capaci di far fronte alle situazioni complicate durante la crescita, specialmente quando si tratta di affrontare ambienti scolastici complessi", è il pensiero della dottoressa Nicole B. Berry dell'Università del Minnesota (tra gli autori e autrici dello studio sopracitato). "I bambini che non riescono a regolare le proprie emozioni e i propri comportamenti in maniera efficace tendono poi ad esplodere e comportarsi male in classe, a fare più fatica a costruire delle amicizie e ad andare bene a scuola".

Allo stesso tempo, essere iperprotettivi mina l'autostima dei bambini e delle bambine, che ogni qualvolta vedono i genitori intervenire per loro, non si sentono all'altezza o percepiscono che le loro capacità non sono abbastanza.

Essere protettivi, quindi, è giustissimo: i figli hanno bisogno di supporto e guida, di gentilezza (e quindi di Gentle Parenting), di ascolto e soprattutto di protezione. Ma l'eccesso è sbagliato. Meglio ascoltare i propri figli, capire i loro bisogni, aiutarli quando lo chiedono e quando ne hanno davvero bisogno e, infine, guidarli alla scoperta delle loro capacità e delle loro emozioni. Anche perché un genitore elicottero, per quanto nobile nelle intenzioni, anche senza volerlo limita le possibilità dei propri figli!

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