In questi giorni uggiosi di primo freddo non possiamo che riscaldare il nostro spirito affidandoci all’Hygge. Come sapete, amiamo moltissimo questa filosofia di vita danese che prevede di circondarsi di coccole, calore e confort per sentirsi bene in famiglia, vedendo il bello nelle piccole cose e godendosi anche le giornate più grigie.
Ora però abbiamo scoperto anche un’altra corrente di pensiero che ci piace altrettanto. La parola che la racchiude è “Fika” e in svedese significa semplicemente “pausa caffè”. Una pausa caffè che tuttavia non è solo una pausa caffè, ma molto, molto di più!
La Fika in Svezia è la parte migliore della giornata. È uno di quei momenti irrinunciabili che si attendono con trepidazione, un’abitudine consolidata che riesce a rendere ogni giornata, anche la più pesante, molto più piacevole. Soprattutto nei mesi freddi e invernali, dal momento che la Fika prevede, come ingrediente principale, il caffè (o in alternativa una bevanda calda).
Le bevande calde, come sappiamo, sono uno dei pilastri anche dell’Hygge, la filosofia danese del ricercare la felicità nei piccoli piaceri quotidiani. La Fika, tuttavia, è proprio un’abitudine specifica che prevede bere una tazza di caffè in compagnia ed è quindi basata proprio su una tazza di bevanda calda! Nasce in Svezia (che è tra i maggiori consumatori di caffè al mondo) ma ormai si sta espandendo dappertutto, anche da noi, proprio per la sua confortevolezza e la sua positività.
Ma ricapitoliamo. In poche parole, Fika in svedese significa “pausa caffè”. È una parola che deriva dallo slang ed è una metatesi che inverte le sillabe della parola “kaffi”, che in svedese antico significava “caffè” (oggi si dice “kaffe”).
La Fika è dunque quel momento quotidiano durante il quale ci si concede una bevanda calda (inizialmente era strettamente il caffè ma oggi la scelta è più estesa) accompagnata da un dolcetto in compagnia dei colleghi, degli amici o dei familiari (solitamente un paio di volte al giorno, a metà mattina e a metà pomeriggio). È in tutto e per tutto una pausa dallo stress quotidiano, ma molto più sentita e apprezzata, più consapevole. Esiste dall’Ottocento e in Svezia è molto radicata, soprattutto tra gli anziani, che sono dei veri esperti e offrono agli ospiti fino a sette tipi di torte o biscotti (come la tradizione iniziale prevedeva).
Per essere precisi, dobbiamo dire “fare fika”, perché per gli svedesi è proprio un’azione. Ci si prendono cinque minuti e in questi cinque minuti è obbligatorio rilassarsi, staccare la spina dai pensieri del lavoro o della casa, bevendo una bevanda calda coccolosa e concedendosi un piccolo dessert.
Tra le bevande che possiamo scegliere per fare fika ci sono naturalmente il caffè (ma preso un po’ più lungo, magari macchiato, oppure americano, come se fosse una bevanda più “lenta” del nostro espresso italiano), la cioccolata calda, un tè caldo, magari speziato, un glögg, il tutto accompagnato da piccoli muffin, scones, fette di torta o dolcetti (a noi piace andare all’Ikea e comprare i loro biscotti, tipicamente nordici e deliziosi).
In inverno la fika la si fa in casa, in ufficio, al bar, davanti al camino, godendosi la coccolosità dei maglioni il calore delle persone attorno. In estate, invece, nonostante le temperature salgano, la fika non viene abbandonata ma viene fatta anche all’aperto, nella natura, tutti insieme.
Perché ci piace questa tradizione svedese della pausa Fika? Perché permette di rallentare, di socializzare, di chiacchierare, di concedersi un momento per sé. Permette di stare bene con se stessi e con gli altri, rendendoci anche più produttivi (perché lo stress è controproducente!). E si sposa benissimo con la filosofia danese dell’Hygge che ormai fa parte delle nostre case.
Giulia Mandrino
Oltre alla classica purea di zucca (che in questa stagione adoriamo e che è la base perfetta per moltissime ricette), ormai non possiamo più fare a meno della nostra purea dolce di zucca. Una variante dolce e saporita, arricchita con le spezie più dolci, che diventa perfetta base per panini della merenda o per sbizzarrirsi in cucina!
La barbabietola rossa è un alimento molto impotante e ricco di proprietà. Molti però non amano il suo sapore "terroso" ma dolce, oppure semplicemente non sanno come cucinarla. In realtà è semplicissimo e con un po' di fantasia possiamo realizzare delle ricette facili e veloci come questo delizioso sugo!
Perché rinunciare alla dolcezza e al junk food quando possiamo renderlo healty food? Uno dei nostri passatempi è cercare di trovare la ricetta giusta per rendere i piatti più amati (ma poco sani) più salutari e benefici. E questa dei donut è davvero una bomba!
Spesso i vari tipi di pasta delle tradizioni regionali italiane sono a base di farine davvero sane e ricche di nutrienti: un esempio è la pasta di grano saraceno dei classici pizzoccheri valtellinesi.
A volte basta davvero solo cambiare il condimento per rendere questa pasta un po' più sana: qui l'abbiamo interpretato con dadolata di zucca, carote viola e mandorle e nocciole croccanti.
È il periodo della zucca e noi ne approfittiamo mangiandone in quantità industriali! Ma non solo nei piatti salati come le vellutate o le verdure al forno. Con la purea di zucca (di cui trovate la ricetta qui) possiamo infatti insaporire i nostri dolci rendendoli super autunnali! Provate questi tortini: non ve ne pentirete.
Le ciambelle sono un peccato di gola che ogni tanto ci concediamo. Invece di friggerle, però, utilizziamo la nostra ricetta per ciambelle al forno. In questo caso abbiamo aggiunto un po' di bergamotto per renderle ancora più sfiziose!
Se ci seguite su Instagram saprete che siamo appassionate di beauty. Ci piace prenderci cura di noi, scegliendo prodotti con un buon INCI che rispettino la nostra pelle e che ci facciano sentire bene con noi stesse. Ci piace anche molto realizzare in casa alcuni prodotti (sempre a base di olio di mandorle e burro di karité), ma amiamo moltissimo scoprire nuove aziende e nuovi marchi i cui prodotti siano efficaci e soddisfacenti.
Quando ci è arrivata la prima box di Abiby eravamo quindi super eccitate: quanto è bello ricevere direttamente a casa una scatola contenente tutti i migliori prodotti beauty sul mercato scoprendo di mese in mese creme, mascara, matite, oli e compagnia bella? Per noi è praticamente un sogno, soprattutto perché ci permette di risparmiare moltissimo. Come? Ora ve lo spieghiamo!
Il risparmio, dicevamo, è uno degli elementi che ci fa amare abiby.it. Non serve dire molto: essendo appassionate di beauty e cercando sempre nuovi prodotti per sentirci al meglio di noi stesse, spesso ci troviamo a spendere e spandere. E non è uno sfizio: siamo dell’idea che tenere alla propria persona sia un pregio, perché stare bene con se stessi è fondamentale. Con Abiby possiamo quindi non rinunciare a questa nostra passione risparmiando, poiché ogni mese sottoscrivendo un abbonamento possiamo ricevere a casa prodotti del valore di 90 euro spendendone solo 29.90.
Abiby (il cui nome deriva dall’arabo “Habibi”, “Amore mio”) è infatti un sito specializzato nello scouting di prodotti beauty e trend cosmetici, ma è anche un e-commerce che permette di comprare a prezzi concorrenziali i migliori prodotti cosmetici sul mercato e che soprattutto propone delle box per tutti gli appassionati di cosmetica.
Queste beauty box sono delle scatole in abbonamento che una volta sottoscritto permettono di ricevere a casa ogni mese prodotti per il corpo e per il make up selezionati di volta in volta dal team di Abiby tra i migliori brand internazionali.
Abbiamo due possibilità: la prima è quella di sottoscrivere un abbonamento mensile a 29.90 euro, la seconda è un abbonamento semestrale al costo di 149.90 euro (quindi a 24.90 euro al mese). E la spedizione è gratuita.
Con questo abbonamento, dunque, riceveremo a casa ogni mese una scatola delle meraviglie beauty, una coccola di Abiby nei nostri confronti, che ci fa così provare nuove creme corpo e viso, prodotti make up all’avanguardia e prodotti cosmetici top. Ad esempio?
Ad ottobre, se avete seguito il nostro spacchettamento in diretta su Instagram, saprete che abbiamo trovato dei prodottini davvero super! Innanzitutto due prodotti al melograno di Dr Botanicals che stiamo utilizzando in questi giorni e che sono davvero ottimi: il siero per levigare la zona del contorno occhi e il trattamento notturno che mira a levigare la pelle disidratata e a rimpolparla.

C’erano poi la crema idratante leggera di Dermatologica Active Moist, senza oli e quindi di facilissimo assorbimento, adatta praticamente a tutti i tipi di pelle, e infine la matita per sopracciglia Brow Lift Perfecting Liner di Studio 10, davvero comoda e super definita!

Una volta provati i prodotti, quindi, possiamo comunque ordinarli sullo shop di abiby.it, che li propone a prezzi più bassi rispetto al mercato normale, sempre vantaggiosi.
Il nostro responso? Abiby è davvero un servizio con i fiocchi, che permette di scoprire nuovi brand sempre ottimi e diversi dal solito, con vantaggio economico e con una qualità certificata!
Giulia Mandrino
A livello di sensorialità, pochi strumenti creativi sono efficaci quanto i colori a dita. Sembra qualcosa di stupido o inutile, fatto solo per “pasticciare”, ma in realtà la pittura a dita per i bambini è quanto mai utile e preziosa. Perché?
Innanzitutto, rispetto alla pittura e al disegno tradizionali i colori a dita possono essere utilizzati molto prima, anche dai bambini molto piccoli (dall’anno e mezzo sotto la supervisione degli adulti) e diventano così una maniera bellissima per esplorare sin da subito la creatività e l’espressività e al tempo stesso i propri sensi, dal momento che vista e tatto viaggiano qui in sincronia.
Colorare con le dita è importantissimo per i bambini: permette loro di utilizzare molte abilità tutte insieme e di sviluppare la manualità fine delle dita e quella più generale delle braccia e della testa, coinvolgendo la vista e aiutando con il primo riconoscimento dei colori.
Sperimentando con i colori a dita, infatti, i bambini muovono praticamente tutta la parte superiore del corpo. Inoltre, mescolano i colori tutti insieme, allenano la vista e scoprono le prime relazioni tra essi.
Tutto questo attraverso il caos e il disordine, che forse noi adulti non comprendiamo ma che è fondamentale per lo sviluppo sensoriale dei nostri bambini. Il cervello cresce e si sviluppa anche attraverso tutto questo! Ecco perché il modo migliore per pitturare con le dita è farlo in totale libertà, senza vestiti addosso (basta il pannolino!) su un bel telo da appoggiare a terra per non sporcare intorno ma avendo un buon raggio d'azione senza pensieri.
Pitturare e sperimentare con le dita può iniziare fin da piccolissimi, come dicevamo. Utilizzando i colori atossici i bimbi già dall’anno e mezzo possono cominciare a sperimentare. Inizialmente, lo faranno con la nostra supervisione, dal momento che è meglio essere sicuri che non mangino i colori (dal momento che è un loro istinto naturale, quello di infilare in bocca tutto: anche attraverso il gusto scoprono il mondo e costruiscono i loro pattern mentali).
Un nostro consiglio è cominciare magari con i colori commestibili da fare in casa (come questi, deliziosi!). Dopodiché, ne possiamo scegliere di vari, come questi o questi. Anche questi sono ottimi, fatti apposta per i bambini più piccoli (ma non commestibili).
Ma come possiamo sperimentare? Ecco alcune idee per giocare con i colori a dita per bambini e creare disegni ed opere d’arte davvero bellissimi.
Il primo è un semplice paesaggio che i bimbi possono provare a creare, con un prato fiorito, il cielo e tutte le forme base degli animali.

(https://www.keepcalmandmommyon.com/flower-finger-painting-for-toddlers/)
Disegnando un tronco, i bimbi possono realizzare le foglie “puntinando” con le dita.

(https://www.artycraftykids.com/art/autumn-handprint-tree/)
Per un disegno astratto con il nome dei bimbi, prendiamo del nastro adesivo leggero (come il washi tape o quello di carta) e scriviamo il nome del bambino. Facciamogli colorare e pasticciare con le dita il foglio e poi stacchiamo il nastro: rimarrà impresso il nome, da appendere in cameretta!

Possiamo anche colorare in maniera super astratta un foglio, poi ritagliare in forma di triangoli tutto il foglio e rincollarli su un altro foglio per una decorazione molto geometrica.

(http://www.hellobee.com/2015/10/01/fingerpainting-without-the-mess-taken-to-the-next-level/)
Colorando dei piattini di carta possiamo poi creare degli animaletti con cui giocare!

(https://www.craftymorning.com/paper-plate-elephant-kids-craft/)
Questa attività possiamo farla tutti insieme, mamma, papà e piccolo, sporcandoci le mani tutti insieme e imprimendo le nostre mani su un foglio, da incorniciare!

(https://www.pinterest.it/pin/338895940694278075/)
Giulia Mandrino
Sacchi nanna, tutine, pigiami… Lana, cotone, caldo cotone, pile, ciniglia… Il mare degli indumenti per la nanna dei bambini è immenso ed è normale annaspare nell’insicurezza del “Cosa gli metto stanotte?”.
La nanna dei bambini è fondamentale, importantissima, e ciò a cui dobbiamo puntare è il loro benessere. E il benessere passa dal clima: dobbiamo sempre tenere presente il clima generale del periodo, ma soprattutto la temperatura della cameretta, e regolarci di conseguenza.
Ma sappiamo che è difficile, perché la nostra sensazione di freddo/caldo è diversa da quella dei bambini. Ecco perché ci sono alcune regole da rispettare: ve le spieghiamo in dettaglio qua, per facilitare la scelta sui vestiti da fare indossare ai bambini durante la notte in ogni periodo dell’anno!
Quando nella cameretta ci sono 26 gradi o più possiamo stare tranquilli, perché basterà semplicemente mandare a nanna il bambino con un semplice body di cotone a maniche corte.
Se i gradi nella nursery si aggirano intorno ai 23/25 gradi dobbiamo invece cominciare ad utilizzare il sacco nanna. Manteniamo il body in cotone a maniche corte, ma aggiungiamo sopra un sacco nanna di 0.5 tog, che è l’unità di misura del calore. I sacchi nanna da 0.5 tog sono quelli con un solo strato di cotone senza imbottitura, quindi ideali per le notti estive calde.
Quando la temperatura inizia a scendere aumenta il calore dei vestiti dei bambini per la nanna. Quando nella cameretta ci sono 22/23 gradi, scegliamo una tutina a maniche lunghe e aggiungiamo sopra un sacco nanna, di nuovo da 0.5 tog.
A 20/21 gradi al sacco nanna e alla tutina a maniche lunghe aggiungiamo, sotto, il body a maniche corte, come una “maglia della salute”, per non fare prendere eventuale freddo al bambino.
Tra i 18/19 gradi vestiamo il bimbo con questi strati: un primo body in cotone a maniche lunghe, la tutina a maniche lunghe e un sacco nanna da 1 tog, ovvero con una leggera imbottitura.
Se le temperature si abbassano (quindi quando si aggirano intorno ai 16/17 gradi) aggiungiamo al vestiario precedente (quindi body a maniche lunghe+tutina a maniche lunghe+sacco nanna) i calzini ai piedi, scegliendo stavolta un sacco nanna da 2 tog, e cioè un sacco nanna imbottito molto bene.
Parliamo di inverno quando le temperature scendono sotto ai 16 gradi. Solitamente nella cameretta i gradi si aggirano attorno ai 18/20 gradi (non di più), ma in ogni caso è meglio coprire i bambini in modo che non prendano freddo se durante la notte la temperatura cala. Sotto i 16 gradi, quindi, vestiremo il bimbo in questa maniera: un body in cotone a maniche lunghe, una tutina a maniche lunghe, un sacco nanna da 2 tog (di nuovo), calzini caldi, cuffietta in cotone e manopole leggere per le mani.
I bimbi dormono anche all’aperto, quando usciamo per le passeggiate. In questo caso vestiremo i bimbi molto bene, con body a maniche lunghe, tutina calda in ciniglia a maniche lunghe e piumino, con un sacco nanna invernale da 3.5 tog, il più imbottito, quello adatto alle temperature esterne sotto i 16 gradi.
Giulia Mandrino