“Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo”: questo dice la Convenzione sui diritti dell’infanzia, sancendo, di fatto, il diritto del bambino a esprimersi secondo la sua unicità e la sua individualità.
Viviamo, tuttavia, in una società molto omologata, anche nell’espressione dell’individualità. Come fare, dunque, per aiutare i bambini a trovare il loro vero io e il loro vero essere? Come guidarli verso un gusto che sia loro, verso un pensiero personale e verso una capacità di costruirsi delle opinioni sane e personali?
Non è una frivolezza, ma una parte fondamentale della vita: come acconciamo i capelli dice chi siamo. Lasciamo quindi che siano i bambini a decidere il loro taglio (quando possibile) e la loro acconciatura, evitando frasi come “i capelli lunghi sono da femmina” o “la frangia è scomodissima, e poi stai meglio senza”. Sì, possiamo guidarli o proporre pettinature, e non sempre possiamo lasciare che facciano le pazzie che vogliono, ma tra il guidarli e il vietare di esprimersi attraverso i capelli ne passa di acqua sotto i ponti!
Come sopra, non è qualcosa di frivolo e soprattutto non è solo un esercizio di indipendenza utile alla crescita; è anche un modo per far sì che i bambini esprimano la propria personalità in maniera creativa.

A volte sembra facile, altre difficile, ma spesso ci pare anche inutile, perché i bambini ci dicono così tante cose da lasciare che scorrano via. Ascoltiamo invece le loro parole, cerchiamo di capirle più profondamente e non sminuiamo le loro emozioni quando ce le vogliono esprimere. In questo modo i bambini capiranno, in maniera conscia o meno conscia, che il loro pensiero è importante.
Non proponiamone solo uno, ma lasciamo che ne guardino quanti ne vogliono (non in termini di tempo: la tv va limitata durante il giorno; parliamo di ventaglio di scelta). I cartoni animati e i film per bambini, infatti, sono fatti proprio per loro e ognuno ha un messaggio diverso. In questo modo i bambini ascolteranno messaggi diversi e formeranno una loro coscienza senza il rischio di fossilizzarsi su pochi e limitati concetti.

Le bambole, i cartoni, i libri: scegliamo quelli che includano la diversità in termini di rappresentazione. Bambole con colori di pelle diversa, film e cartoni che parlano di situazioni e famiglie diverse, libri che includano tanti bambini differenti… La rappresentazione è fondamentale per trovare se stessi, per acquisire autostima e per stimolare la creatività personale.
È un gioco fondamentale per la crescita e permette di “mettersi nei panni di” e di trovare i propri. Lasciamo quindi una cesta piena di vecchi abiti, accessori e tessuti che non utilizziamo più, lasciando che i bambini giochino al travestimento e alla scenetta ogni volta che se la sentono.
È bello trasmettere ai bambini le proprie passioni, come quella musicale. Ma dopo aver fatto ascoltare i nostri artisti preferiti, lasciamo che i nostri figli scoprano i loro, senza pregiudizio e ascoltandoli!

Ci sono fiere ed eventi fatti apposta, che presentano ai bambini e alle famiglie gli sport della zona. Magari non lo sappiamo, ma c’è una palestra di roccia vicino a casa. E il corso di nuoto sincronizzato esiste anche qua! In alcune città e paesi, poi, ci sono molti corsi di karatè e arti marziali, oppure di pattinaggio, skateboard, sci, yoga, rugby… Anche lo sport è molto educativo, soprattutto quando si sceglie una disciplina guidati dal proprio gusto e non dai compagni che in massa fanno quel determinato sport!
“Ma è bravo?”. “Ma è brava?”. Una domanda che implica altro, ovvero: “Ma ti dorme la notte?”. Perché è questo che rende un bambino “bravo” secondo i luoghi comuni: se dorme la notte è bravo; se non dorme, beh, non lo è. E se non lo è, beh, c’è qualcosa di sbagliato che i genitori stanno facendo.
E invece no! Non è assolutamente così. E se già il concetto di “bravo/brava” è qualcosa da superare, lo è ancora di più nel caso dei neonati, che non sono bravi o brave solo se dormono la notte, se piangono poco o se spuntano le classiche caselle dei “bravi bambini” secondo le zie Ignazie di questo mondo.
Dai, provate a contare: quante volte, nel primo anno di vita di vostro figlio o di vostra figlia, vi hanno chiesto “Ma è buono? Ma è brava? Ti dorme tutta la notte?”.
Le routine del sonno, insomma, sembrano essere il metro di giudizio preferito dai curiosi che ci chiedono come stanno andando i primi mesi. E se la risposta è: “Beh, non dorme molto durante la notte, si sveglia spesso”, quasi ci sentiamo in difetto. Come se il fatto che nostro figlio non dorma tutta la notte come noi esseri umani adulti faccia di noi dei cattivi genitori, non in grado di aggiustare la routine notturna in poche settimane.
Ma questa routine ha bisogno dei suoi tempi, e soprattutto ogni bambino è diverso. C’è poi il discorso del “come dorme”. Dorme con voi? “Ma poi prende il vizio!”. Dorme nel lettino? “Cavolo, ma non gli mancherà il contatto fisico?”. Dorme nel lettino nella sua cameretta? “Ma siete pazzi, di già?”. Le opinioni si sprecheranno. L’importante è non lasciarsi scoraggiare dal giudizio.
Certo, i consigli sono spesso benaccetti, così come il confronto con altre mamme. Ma quando il confronto diventa unilaterale e il giudizio si insinua nello sguardo, allora è bene fare un passo indietro. Non lasciamo che questo giudizio ci dica che siamo cattivi genitori! Perché non lo siamo. Perché non sono le ore di sonno del nostro bambino a renderlo “bravo” o “cattivo” o a rendere noi “bravi” o “cattivi” genitori.

Lo stesso discorso vale per il pianto. “Ah, piange molto?”. Insomma: “Non è bravo”. “Non siete bravi genitori”. Il pianto è semplicemente l’unico modo di comunicare che un bambino ha in questi primi mesi di vita. Perché relegarlo quindi a un fastidio da superare e da correggere per far sì che il bambino diventi un bravo bambino? Ciò che dobbiamo fare è ascoltare questo pianto, capire il problema davvero, e non cercare di calmarlo solo per silenziare il fastidio! Non siete quindi cattivi genitori perché vostro figlio piange più della media. Anzi.
Evitiamo quindi di usare queste parole. Chiedere è lecito, non c’è nulla di male, ma è bene non farlo con il classico “Ma è buono/a?”. Possiamo chiedere quante ore dorme di fila, quando mangia, come si comporta nei primi mesi: la curiosità è naturale, ed è giusto anche confrontarsi. Sono le parole che sono sbagliate, perché implicano altro. E usare parole diverse è semplicissimo! Basta cominciare a farlo con naturalezza.
Arruffati, iper pettinati, corti, lunghi, ricci, lisci… I bambini hanno dei capelli sempre meravigliosi, con colori unici e consistenze perfette! Valorizziamoli quindi con dei bei tagli per bambino che riflettano la loro personalità e che siano allo stesso tempo belli da vedere e semplici da mantenere.
Vi ho preparato una selezione dei tagli semplici da maschio più belli, facili e graziosi, per prendere spunto prima di portare i bimbi dal parrucchiere.
Questo è un po’ il classico taglio, pulito e definito, essenzialmente corto, con una riga laterale solo accennata. Senza tempo e comodissimo (anche da mantenere!) è tra i preferiti dei bambini.

Ispirato alla scena brit-pop degli anni Novanta, questo mullet leggero con frangia dritta da spettinare è tornato di moda, e a noi piace tantissimo.

Simile al primo ma essenzialmente più morbido e spettinato: senza una forma definita, è perfetto per i bambini con i capelli leggermente mossi.

Qui la lunghezza è lasciata un po’ più morbida, per far sì che si formino i bellissimi ricciolini, che potranno andare ovunque vorranno facendo sempre effetti deliziosi.

Più compatto del riccio morbido, questo riccio è sempre bellissimo e d’effetto, ed è super naturale. Basta prendersi cura in maniera precisa di questo capello crespo ma delicatissimo, che non ha bisogno di shampoo frequenti ma di tanta idratazione!

Preciso, geometrico e senza tempo, il taglio a scodella è audace, adatto ai bambini con forte personalità e con capelli molto lisci! Sempre bellissimo.

Sono piccole treccine che tengono i capelli molto ricci ordinati. Sono super stilosi e possono essere fatti nei saloni specializzati in acconciature afro, oppure a casa con molta manualità!

Sì, anche i maschi hanno la frangia, e sta benissimo su dei caschetti medi un po’ spettinati.

Dipende da riccio a riccio, ma in generale i capelli afro sono molto delicati da trattare e hanno bisogno di cure diverse rispetto ai capelli lisci (qui trovate qualche idea di acconciatura per bambine con capelli lisci o leggermente mossi). Per le bambine con capelli afro, quindi, si consiglia di non lavarli troppo spesso con lo shampoo per evitare di seccare la cute e i capelli, mantenendo invece l’equilibrio degli oli naturali della pelle, e di non massaggiare lo shampoo tra le ciocche, ma solo sulla cute. Il balsamo? Scegliamolo districante e senza risciacquo, che ammorbidisca le ciocche, districandole mentre il balsamo è applicato con le dita o con un pettine di legno a denti molto larghi.
Dopodiché si passa all’asciugatura: evitiamo di far toccare il diffusore del phon con i capelli, togliamo l’umidità maggiore e lasciamo poi che l’aria finisca il lavoro.
Ma poi, come acconciare questi bellissimi capelli? Ecco qualche idea molto semplice e quotidiana per i capelli ricci afro naturali.
Possiamo lasciarli innanzitutto al naturale, bellissimi e vaporosi, con il loro tipico volume e i grovigli super affascinanti.

Per le bimbe che non amano i capelli sul volto ma vorrebbero tenere i capelli naturali basta invece un codino alto centrale.

Per le bimbe più piccole, per tenere i ricci (che sono ancora corti, dal momento che i capelli ricci “crescono” più lentamente, a causa delle curve strettissime delle onde) in ordine, un’idea sono tanti codini su tutta la testa con tanti elastici colorati come piace a loro.

Un semplice cerchietto è sempre una buona idea, su tutti i tipi di capelli: guardate che bell’effetto sul volume dei ricci.

La coda alta ben tirata e fissata con un elastico ben saldo è elegante, ordinata e fa sempre un effetto “wow”.

Possiamo farle nei saloni specializzati in capelli afro e sono un’idea molto buona, dal momento che stanno benissimo e che permettono di stare “tranquilli” per qualche settimana, senza dover pettinare ogni giorno i capelli.

Sono un tipo di treccia attaccata alla testa, molto ordinato e tirato, dall’effetto sempre stupefacente. Anche in questo caso, le si fa nei saloni specializzati (o in casa, se siamo in grado!), per poi tenerle per qualche settimana, sempre in ordine.

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Tanto gelo sopra, tirando molto bene le radici, e poi delle belle treccione sulle punte: un hairstyle afro bellissimo, delicato ed elegante.

Ci sono un sacco di giochi di carte per bambini interessanti e divertenti, così come numerosi giochi da tavolo pensati per bambini di tutte le età, e non solo per quelli più grandi. Ma quali acquistare? Dove trovarli? E quali sono i migliori?
Ecco una selezione di giochi in scatola, carte e giochi da tavolo per bambini di tutte le età. Li troviamo nei migliori negozi di giocattoli (quelli più forniti), oppure su internet (e vi lasciamo qualche link).
Con le classiche carte possiamo giocare con i bambini in numerosissimi modi (qui un articolo dedicato proprio ai giochi di carte da fare in famiglia). Meglio quindi averle a casa! Magari carine come queste di Harry Potter.

Avete mai giocato a Dobble? Le regole sono semplici e si può giocare in vari modi, ma non pensate che sia un gioco per bambini: è una sfida per tutta la famiglia!

Queste sono le carte da Uno in versione junior, per cominciare fin da piccoli ad amare questo gioco che rompe amicizie per un “+4” dato nel momento sbagliato! Naturalmente si scherza, ma la competitività che questo gioco innesca è davvero divertente, se presa nella giusta maniera.

Un classico gioco per bambini e adulti con delle carte pensate apposta per loro (lo troviamo qui): Rubamazzo non ha età ed è un gioco utile per rafforzare la logica dei bambini.

La casa editrice Babalibri ha pensato anche ai Babagiochi, piccoli giochi in scatola per introdurre i bambini (in questo caso dai 4 anni) alla bellezza e al divertimento dei giochi in scatola. "Bandito servito" è carinissimo! E tiene pochissimo spazio.

A volte i bambini disegnano meglio di noi, e con questo classico dei giochi in scatola ci smaschereranno!

Sussed è un gioco di conversazione e di quiz per passare una piacevole serata in famiglia, per stimolare le interazioni e per divertirsi. Intuizione, ragionamento e fantasia sono solo alcune delle skill messe in campo! Lo troviamo qui.

Non fa solo ridere, ma stimola movimenti inconsueti e posizioni stravaganti nei bambini, allenando così la loro muscolatura! Twister sembra un gioco frivolo, insomma, ma è super divertente e pure utile!

Quello nuovo è molto più inclusivo di quello che usavamo noi! Ecco perché ci piace e perché continuerà ad essere un classico dei giochi da tavolo per bambini e per adulti.

La matematica non la si impara alla scuola elementare. Lì la si affina, certo, e si imparano le regole, ma il pensiero matematico è qualcosa che i bambini sviluppano vivendo ogni giorno della loro vita, cominciando da piccolissimi, soprattutto attraverso il gioco (che è il loro “lavoro”!).
Ci sono quindi attività più adatte di altre per stimolare in questo senso: vediamo insieme quali sono più indicate, per stimolare fin da piccolissimi la logica, l’interesse per i numeri e il senso aritmetico.
Innanzitutto, anche se non stimola prettamente il senso matematico, è importantissimo fornire ai bambini fin da neonati uno stimolo visivo, che si concretizza nella giostrina sopra la culla: detta anche “mobile” (con la pronuncia inglese), la giostrina si muove qua e là, mostrando ai bambini colori, forme e movimenti importantissimi per lo sviluppo cognitivo!
Tutti quelli che seguiranno sembreranno, come questo, giochi e giocattoli “normali”, ma in realtà sono fondamentali per sviluppare i prerequisiti matematici, ovvero quelle abilità-base che serviranno ai bambini per capire tutto il resto una volta a scuola. Bisogna sapere classificare, abbinare le quantità e i numeri, capire le dimensioni differenti, riconoscere le relazioni spaziali… Si capisce, dunque, che tutte queste attività sono fondamentali!
Crescendo, quindi, possiamo dare ai bambini moltissimi giocattoli educativi. In generale, tantissimi giocattoli educativi li possiamo trovare, recensiti e consigliati, sul sito Bimboallegro.it. Tappetini stimolanti, palestrine, accessori tecnologici per i più piccoli… Sul sito si trova una selezione davvero interessante, che permette di avere sott’occhio tutte le proposte del mercato, per scegliere consapevolmente i giocattoli più adatti ai nostri bambini, oltre che i prodotti per la pappa e per l’igiene quotidiana, con molti approfondimenti, proposte e consigli interessanti per quanto riguarda tutti gli aspetti della vita del bambino.
Per l’allenamento dei prerequisiti matematici, quindi, attività imprescindibile sono in primis le costruzioni (meglio se di legno, seguendo la filosofia montessoriana), gioco didattico ma allo stesso tempo molto divertente, creativo e logico al contempo, ideale per capire anche le relazioni nello spazio.

Quando i bambini sono più grandi, lasciamo che cucinino con noi, soprattutto i dolci: i dolci, infatti, necessitano di dosi precise e proporzioni, e lasciando che i bambini ci seguano nei ragionamenti (facendoli poi loro da soli) li aiuterà a capire, più avanti, frazioni e proporzioni.
Anche le carte da gioco sono un’attività davvero benefica a livello mentale e matematico, non solo perché i bambini devono imparare e applicare regole precise per giocare, ma anche perché si ritrovano a fare calcoli (più o meno difficili a seconda del gioco e del livello) ad ogni partita. Qui trovate una selezione di giochi con le carte da fare in famiglia.
Via libera, poi, agli esperimenti scientifici: i vulcani di schiuma e di sabbia, i travasi di liquidi, gli esperimenti per fare crescere erba dalla testa delle patate… Non importa quali, l’importante è mostrare concretamente ai bambini come la scienza sia una materia applicata alla vita quotidiana!
Altro gioco interessante a livello matematico sono tutti i giochi in scatola. Come per il gioco delle carte, anche qui i bambini si ritrovano a contare (pensiamo al semplice gioco dell’oca), a capire il significato del denaro (con Monopoly, ad esempio), a ragionare sui turni, sulle caselle, sulle logiche dietro alle partite…

Puntiamo anche su quelli intelligenti e semplici: dama e scacchi, ad esempio, ma anche domino, nel quale è necessario riconoscere le stesse quantità (ovvero lo stesso numero di pallini sulle tessere).
C’è chi già legge per conto suo, chi comincia a mostrare interesse per le lettere, chi ancora ama farsi leggere i libri dai genitori: avere 5 anni ed essere un lettore è bellissimo, perché si hanno moltissime possibilità! Ed è finalmente quell’età in cui possiamo iniziare a leggere storie più corpose e narrazioni più lunghe, facendo scoprire ai bambini la bellezza di immergersi in un libro che amiamo, che ci porta in strade e avventure magnifiche!
Ecco quindi i libri per bambini di cinque anni che più amiamo, quelli più coinvolgenti e quelli perfetti per il passaggio dalla scuola materna a quella elementare.
Gianni Rodari è uno degli orgogli italiani, e i bambini di cinque anni possono cominciare a scoprirlo! Le sue “Favole al telefono” sono divertenti, brevi e super coinvolgenti, da leggere una a sera!

Sempre di Gianni Rodari, un’avventura straordinaria di un esploratore curioso, tra filastrocche e storie in rima.

Poche parole e illustrazioni bellissime per i bambini che cominciano a leggere da soli e che vogliono anche scoprire come gestire le arrabbiature e le seccature di ogni giorno!

Leo Lionni ha scritto libri per bambini incredibili, semplici e bellissimi. “Pezzettino” è il libro perfetto per parlare dell’unicità delle persone ai bambini, per instillare loro la sicurezza in se stessi e l’amore verso la propria personalità e forma fisica: attraverso disegni che ricordano davvero moltissimo Paul Klee e i colori dell’astrattismo, Leo Lionni parla di un esserino così piccolo, senza grandi caratteristiche, che crede di essere per forza la parte mancante di qualcun altro, un “pezzetto” di qualcosa, di un altro animale già grande e più forte, più capace. Finché non si rende conto di essere solo se stesso, acquisendo una consapevolezza unica e una forza di pensiero invidiabile.

Anche in questo libro ci sono poche parole e tanta illustrazione, in modo che i bambini possano leggere le prime parole perdendosi anche nei dettagli disegnati, che raccontano altrettante storie! Qui la nostra recensione.

La storia del diplodoco preso in giro dai compagni, che diventerà un piccolo eroe! Fa parte della serie bianca del Battello a Vapore, che propone libri per bambini dai cinque anni.

Bruno Munari ha scritto la storia meno conosciuta di Cappuccetto Verde, Cappuccetto Bianco e Cappuccetto Giallo, mandati dalla mamma a portare alla nonna cosa di quei colori! Questo è il primo dei tre.

Non ha bisogno di presentazioni questo libro che parla ai bambini di amicizia, unicità ed “essenziale invisibile agli occhi”. Forse è per bambini più grandicelli, ma possiamo già leggerlo ad alta voce.

Non viviamo in una zona geografica nella quale splende sempre il sole. E per fortuna! Non so voi, ma io a vivere sempre in estate, o sempre in inverno, non ce la farei mai. Mi piacciono i cambi di stagione, i cambi degli armadi, i cambi del cielo… Ed è molto benefico anche per i bambini (anche se i cambi di stagione stressano e scombussolano anche loro!), che possono imparare fin da subito i cicli della vita.
Detto questo, in autunno (ma spesso ormai anche in estate) la pioggia ci attanaglia. E anche se la prima cosa è uscire (sì! Uscire! Basta vestirsi adeguatamente) per giocare sotto la pioggia, ogni tanto è anche bello restare a casa ascoltando la pioggia che tintinna, guardando le giornate che si accorciano e accoccolandosi sul divano. Ma cosa fare con i bambini? Come sfruttare il tempo in casa, soprattutto nel weekend? Che giochi fare in casa con la pioggia?
Ecco qualche attività di famiglia da fare con la pioggia in casa con i bambini!
Giocare a carte con i bambini è divertente, coinvolgente, stimolante ed educativo, oltre che un metodo efficace per imparare la matematica. Ma non limitiamoci a Scala Quaranta: ci sono moltissimi giochi di carte da fare con i bambini!
Proprio come per il gioco di carte, anche i giochi in scatola sono educativi. Ce ne sono di ottimi per tutte le fasce d’età. Babalibri, ad esempio, ne propone anche per i bambini più piccoli. E poi ci sono i classici Monopoli e Cluedo che non passano mai di moda!
Mettiamo la musica, di tutti i tipi (anche classica!) e balliamo tutti insieme. Magari prima di cena, così poi i bambini non si agitano proprio prima di andare a letto!
Teniamo sempre una cesta con dei travestimenti: vecchi vestiti, scarpe bizzarre, vecchi occhiali senza lenti, parrucche… Travestirsi è fondamentale per i bambini, e nelle giornate di pioggia possiamo approfittarne inventando il gioco delle scenette, con ogni membro della famiglia che si impegnerà a mettere in scena una piccola recita per gli altri!
Creiamo un angolo un po’ hygge con delle coperte, dei cuscini a terra, delle tazze fumanti con le bevande preferite e la luce soffusa. Sarà l’angolo perfetto per leggere le nostre storie più coinvolgenti!

Se non piove troppo, approfittiamo del vento: appendiamo fuori dalla finestra, sulle ringhiere, dei mestoli con dello spago, belli vicini, in modo da sentirli tintinnare!
Senza uscire, diamo un’occhiata a cosa abbiamo in frigo e in dispensa e cuciniamo tutti insieme una cena di gala, con dessert incluso!

Esatto, le nostre, e non quelle dei libri: cerchiamo di romanzare la vita di mamma e papà, dei nonni, degli zii… Mettiamoci in terra, sui cuscini, con delle coperte, e ascoltiamo mamma o papà che raccontano di quando erano piccoli, di quando si sono conosciuti, di cosa facevano prima che arrivassero i bimbi… Ai bambini piace sempre moltissimo, sono curiosissimi sulla storia “prima di loro”.
Teniamoci in movimento con una disciplina soft e casalinga. Lo yoga per bambini è perfetto!

Di solito è un gioco da fare all’aperto, ma avete mai provato a giocarci in casa con i bambini? Vi sembrerà che di nascondigli non ce ne siano, ma vedrete che i bambini vi stupiranno!
Gli integratori per il controllo del peso sono tra i prodotti più acquistati senza prescrizione medica. Alcune persone li acquistano consapevolmente come parte integrante di una dieta equilibrata, altri invece li considerano una pillola magica che allevia tutti i problemi e brucia magicamente tutto il grasso in eccesso.
Gli integratori per il controllo del peso si dividono in:
Brucia grassi: sono come il mirino sul fucile quando sei a caccia di cellule adipose; ovviamente il fucile è la dieta e le munizioni sono l’esercizio fisico. Gli integratori aiutano a raggiungere l’obiettivo ma solo se associati ad una dieta e a molto esercizio fisico; gli integratori non sostituiscono la fatica di un intenso esercizio con i pesi.
I brucia grassi aumentano il metabolismo ed il “consumo” energetico. L’ingrediente principale di questi integratori è la caffeina che aumenta la marcia del nostro organismo e lo fa procedere ad una velocità molto elevata. Tuttavia, bisogna essere cauti poiché l’assunzione di dosi elevate o di caffeina per lunghi periodi può far sì che il corpo si “abitui” e ne diminuisca l’efficacia.
Soppressori dell’appetito: a volte può succedere che una dieta particolarmente rigida possa far aumentare la sensazione di fame anche se il corpo non ha bisogno di sostanze nutritive; in situazioni simili i soppressori della fame potrebbero essere un’ottima idea. Assumere regolarmente questa tipologia di integratori può aiutare nel ridurre la continua sensazione di fame. Bisogna ricordare che anche in questo caso gli integratori vanno sempre associati ad una dieta e a dell’esercizio fisico.
Blocca grassi: alcuni di questi integratori è possibile acquistarli senza prescrizione medica ma la loro efficacia è altamente discutibile. Tuttavia, questi integratori bloccano l’assorbimento dei grassi legandosi all’enzima che ne facilita l’assorbimento; invece di essere assorbito dunque, il grasso attraversa il corpo e viene rimosso con il movimento intestinale.
Proteine in polvere: è possibile bruciare grassi anche attraverso il consumo quotidiano di proteine; si tratta di un ingrediente cruciale quando si vuole perdere qualche chilo o smettere di mangiare troppo. Qualora la dieta quotidiana non contenga la giusta quantità di proteine, è possibile integrarla con la polvere proteica. Questo integratore può contenere un’alta quantità di zuccheri, pertanto è necessario fare una piccola ricerca prima di acquistare una determinata marca; consumare troppi zuccheri avrebbe l’effetto opposto.
Estratto di tè verde: non è solo un ottimo sostituto del caffè che siamo abituati a prendere quotidianamente, ma anche una bevanda molto salutare e ricca di antiossidanti. Il tè verde naturale contiene caffeina ed un antiossidante chiamato catechina. Secondo alcuni studi questo estratto, insieme alla caffeina, aiuta a perdere peso.
Yohimbina: questo nome deriva dall’albero chiamato Pausinystalia yohimbe; si tratta di un afrodisiaco che possiede anche proprietà brucia grassi. Questo composto è un bloccante dei recettori alfa2-adrenergici, ai quali si lega l’adrenalina che in questa maniera rimane più a lungo nel corpo, bruciando i grassi per produrre più energia. Secondo uno studio del 2006, condotto su un campione di 20 calciatori professionisti, la yohimbina riduce i grassi del 2,2%. Questo numero non sembra affatto alto ma lo è se si considera che 2% è una percentuale già molto alta per un corpo atletico.
La risposta è sì, ma non al 100%. Assumere integratori dimagranti in grosse quantità e per lunghi periodi può portare a gravi condizioni di salute. Alcuni potrebbero danneggiare il fegato mentre altri causare ipertensione, ansia o persino attacchi di panico.
Gli integratori possono essere di grande aiuto nella perdita di peso purché siano usati consapevolmente ed associati ad una dieta ipocalorica equilibrata ed esercizio fisico; è altamente improbabile che l’assunzione di pillole possa sostituire i pasti bilanciati a base di ingredienti non trasformati di una dieta equilibrata.
È importante ricordare anche che l’assunzione di tali integratori debba avvenire regolarmente per ottenere risultati visibili. A volte è necessario faticare un po’ se vogliamo ottenere qualcosa.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Siamo lì, a cavallo dei terribili due, dell’abbandono del ciuccio e dello spannolinamento. Siamo lì in quell’età in cui i bambini scoprono davvero il mondo, con tantissimi “perché” e tantissime parole nuove imparate ogni giorno.
I tre anni sono il periodo perfetto per dare loro in mano i libri, senza leggerli noi (se non le prime volte!), lasciando che li recitino da soli, che li tocchino, li sfoglino, li imparino a memoria…
Ecco quindi una selezione dei migliori libri per bambini di tre anni.
Un classico di Mondadori, questo libro bellissimo parla di un bruchetto mai sazio, sempre affamato, e del suo viaggio verso il diventare una farfalla! Una piccola metafora per parlare ai bambini della crescita e del sentirsi strani, imparando anche i numeri, i colori e le forme con un libro dalle pagine forate per spiare qua e là.

Altan e la sua Pimpa hanno accompagnato varie generazioni alla scoperta del mondo, e questo libro in cui Pimpa scopre le “cose” è perfetto per cominciare a collezionare gli albi di Pimpa!

“Roberto ha passato una bruttissima giornata: appena arrivato a casa risponde male al papà e non vuole mangiare gli spinaci. Che rabbia! Ma quando la Rabbia si materializza, Roberto comprende quanto può essere dannosa…”. Parla di questo il libro di Babalibri dedicato alla rabbia, perfetto per quei bambini che non sanno dare un nome e un volto alle emozioni più forti.

In questo caso l’autrice non parla solo della rabbia, ma di tutte le emozioni che provano gli esseri umani, iniziando a fare capire ai bambini che è normale provare certe cose, a cui possiamo dare un nome e che è giusto che esprimiamo.

Questo libro fa parte della collana “I girevoli” di Gribaudo, libriccini deliziosi per imparare i numeri, le forme, i colori… Le pagine si possono ruotare, cosicché i bambini possono anche indovinare i colori e abbinarli alle parole giuste!

“Nina non vuole mai separarsi dal suo ciuccio. Pensa che se lo terrà anche quando sarà grande e si sposerà, andrà in piscina o a lavorare”: vi ricorda qualcuno? Forse un bambino che non vuole proprio mollare il ciuccio? Be’, allora è la lettura perfetta per il vostro tre-enne!

Stesso discorso vale per questo libro, ma rivolto allo spannolinamento: “Posso guardare nel tuo pannolino?” parla di come togliere il pannolino, insegnando allo stesso tempo i primi numeri e i primi animali, con questo topino che chiede a tutti i suoi amici cosa c’è nei loro pannolini!

Un classico, ormai: è la storia di un tremendo mostro che vive nel bosco e di un astuto topolino! I bambini la impareranno a memoria, preparatevi.

Altri libri perfetti per i bambini di tre anni? Ecco qualche nostra recensione: