8 pappe di pesce per lo svezzamento

Martedì, 06 Giugno 2017 13:29

Due, tre volte a settimana il pesce, soprattutto quello azzurro, fa molto bene ai bambini, per il suo contenuto di Omega 3. Il consiglio di molti nutriziosti è quindi quello di inserirlo nella loro dieta a partire dai sette mesi, durante lo svezzamento.

La buona notizia è che cucinare il pesce per i più piccoli è anche molto semplice. Vi proponiamo quindi le nostre ricettine leggere per lo svezzamento, che piacciono davvero molto ai bambini e che sono facilissime da preparare.

7 pappe di pesce per lo svezzamento: come preparare ai nostri bimbi il pesce durante lo slattamento

1) Cominciamo con il nasello al vapore, ottimo e leggero. Prendete 50 grammi di filetto di nasello sfilettato e pulito per bene, quindi mettetelo nel cestello del vostro cuoci pappa con funzione di cottura al vapore, insieme a tre pomodorini tagliati a metà (attenzione però prima dell’anno di età: potrebbero esserci problemi di allergie, quindi attenti se c’è familiarità). Lasciate cuocere per dieci minuti, quindi servite con un filo d’olio a crudo e un goccino del sughetto che si è formato durante la cottura.

2) La stessa ricetta la potete utilizzare con il salmone e il branzino, ricordandovi sempre di pulire molto bene i filetti.

3) Con la sogliola a noi piace preparare delle crocchette, soprattutto quando i bimbi sono un attimo più cresciuti da apprezzare anche la forma! Bastano 150 grammi di sogliola pulita, mezza patata lessa e un cucchiaio di corn flakes. Dopo aver lessato la patata, schiacciatela con una forchetta e tenetela sa parte. Frullatela quindi con il filetto di sogliola e formate delle crocchette, passandole sui corn flakes e mettendole quindi su una teglia foderata di carta forno. Passate un filo d’olio d’oliva e infornate a 180 gradi per circa 40 minuti in forno statico.

4) L’altra versione di crocchette, le palline alla sogliola, carote e zucchine, è più morbida e prevede più verdure. Prendete 200 grammi di sogliola pulita, una patata, una carota, una zucchina, dell’olio, del pangrattato. Lessate la patata e schiacciatela con la forchetta, quindi lavate e tagliate la carota e la zucchina e grattugiatele, cuocendole in padella con un po’ d’acqua per un quarto d’ora. Prendete ora i filetti di pesce e frullateli, unendoli poi alle verdure e a una manciata di pan grattato. Formate delle palline e mettetele su una teglia coperta da carta forno, infornando a 180 gradi per circa 20 minuti dopo aver unto un pochino la teglia con dell’olio evo.

5) Il pesce si presta bene anche per le pappe. Come questa, al merluzzo e patate al vapore. Tagliate a pezzetti piccoli una patata pelata e mettetela nel cestello del cuoci pappa insieme a 50 grammi di merluzzo sfilettato, lasciando cuocere per circa trenta minuti. Passate quindi al frullatore il pesce e la patata cotti, omogeneizzandoli. Aggiungete, versando la pappa nel piatto, un cucchiaio o due di pappa pronta al miglio e mescolate bene, servendo poi con un filo d’olio evo a crudo.

6) Altra versione della pappa di pesce è la vellutata platessa, patate e zucca. Cuocete al vapore 50 grammi di platessa pulita con una patata a pezzetti piccoli e una fetta di zucca a tocchetti, per circa trenta minuti, fino a che tutto sarà morbido. Omogeneizzate tutto con un cucchiaino di olio evo e uno di brodo di cottura.

7) Infine, ottimo è l’omogeneizzato di pesce fatto in casa, utile in caso di pasti fuori, perché basta metterlo in comodi barattoli (da utilizzare quindi al posto di quelli comprati al supermercato). Prendete 50 grammi di sogliola, 50 di nasello e 50 di salmone (puliti e senza spine), una patata e qualche verdurina di stagione. Noi, ad esempio, utilizziamo gli spinaci e i fagiolini. Lavate tutte le verdure e sbucciate la patata, tagliandola a pezzetti. Inserite nel cestello per la cottura al vapore la patata, quindi, dopo qualche minuto, le altre verdure, e dopo dieci minuti i filetti di pesce. Lasciate cuocere ancora per un quarto d’ora. Passate poi tutto all’omogeneizzatore o al passaverdura, aggiungendo un filo d’olio e un cucchiaio di brodo di cottura. Preparate quindi dei vasetti sterilizzati e riempiteli con la pappa, chiudendoli bene e capovolgendoli. Nel frigorifero si conservano un paio di giorni, mentre nel freezer anche un paio di mesi!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

8 ricette di vellutate per lo svezzamento

Martedì, 06 Giugno 2017 13:12

Colori, sapori, consistenze: variare, anche durante lo svezzamento, è la parola d’ordine per una dieta sana e bilanciata, ma soprattutto per stimolare i bambini a provare cose nuove, una buona abitudine che si potranno portare dietro per tutta la vita.

Oltre ai risotti, alle minestrine e alle pappe una buona alternativa sono le vellutate, dai sapori sempre differenti e dai colori invitanti. Non solo durante lo svezzamento: a noi piace infatti proporle anche ai nostri bimbi più grandi, soprattutto quando contengono verdure che solitamente non gli piacciono, in modo da nasconderle alla vista e mischiarle con il sapore di altri alimenti che magari li aggradano un pochino di più.

Ecco 8 ricette di vellutate per lo svezzamento: da quella di finocchi a quella di verdure con yogurt di capra, le vellutate di verdure perfette durante lo slattamento dei nostri piccoli

1) La prima vellutata è quella di finocchi e cereali, per la quale noi utilizziamo la comoda e pratica crema multicereale. Lavate, pelate e tagliate a tocchetti 100 grammi di finocchio e 70 di zucchine e fateli bollire in una pentola coprendoli con abbondante acqua, per circa mezz’ora. Una volta cotti, scolateli e omogeneizzateli nel boccale di un cuocipappa, aggiungendo anche un paio di mestoli del brodo di cottura per aggiustare la consistenza, una manciata di ceci già cotti e due cucchiai di crema di cereali. Condite con un filo d’olio entra vergine di oliva a crudo.

2) La vellutata di zucca è un’altra ricetta semplice e il risultato è molto bello da vedere. Pulite e tagliate 200 grammi di zucca a pezzetti e tritate un pezzetto di porro, quindi fatele bollire in un pentolino con mezzo litro di acqua. Dopo venti minuti dall’ebollizione scolate le verdure e passatele nel passaverdura (oppure omogeneizzatele), aggiungete due cucchiai di crema di riso pronta e servite con un cucchiaino di olio a freddo e una spolverata di pecorino grattugiato.

3) Per ottenere una vellutata di biete e ricotta, cuocete al vapore 50 grammi di biete ben lavate nel vostro cuocipappa per circa dieci minuti dopodiché omogeneizzatele. In un pentolino portate quindi ad ebollizione 300 ml di brodo vegetale e aggiungete 3 o 4 cucchiai di crema di riso, mescolando bene e lasciando cuocere per cinque minuti. Aggiungete quindi le erbe omogeneizzate e mescolate bene, quindi servite condendo con dei pezzetti di ricotta di capra e facendoli sciogliere bene nella crema.

4) Una vellutata dolce e delicata è quella di mele e carote: fate rosolare in padella con un filo d’olio mezza cipolla tritata grossolanamente, quindi aggiungete mezza mela e 200 grammi di carote pelate e tagliate a pezzetti. Dopo un paio di minuti coprite tutto con acqua, aggiungete tre cucchiai di crema di riso e lasciate cuocere per circa venti minuti. Frullate tutto con un frullatore ad immersione e servite con dell’olio a crudo (e, opzionalmente, un cucchiaino di ricotta di pecora spezzettata).

5) Anche la tradizione ci propone vellutate perfette per i bimbi durante lo svezzamento, ed è il caso della vellutata di patate e zucchine con merluzzo (da proporre verso i 7 mesi, come tutte le pappe con pesce). Fate bollire in una pentola con 300 ml di acqua due zucchine e due patate pulite, sbucciate e tagliate a tocchetti, lasciando cuocere per circa venti minuti. Nel frattempo cuocete al vapore un filettino pulito di merluzzo, per venti minuti. Scolate le verdure e omogeneizzatele insieme al pesce, quindi mettetele in un piatto e mescolatele con un altro po’ di brodo, fino ad ottenere una consistenza cremosa. Al solito, servite con un poco di olio a crudo.

6) Di colore bianco e di sapore delicato è invece la crema di cavolfiore con lenticchie. Ne bastano tre cimette: pulitele e aggiungete in padella a mezza cipolla tritata e fatta rosolare in un filo d’olio, quindi dopo un paio di minuti coprite con acqua e lasciate cuocere per venti minuti. Omogeneizzate quindi il tutto insieme a un cucchiaio di lenticchie già pronte e aggiungete un mestolo di brodo di cottura e un cucchiaio di crema di mais e tapioca per ottenere la giusta consistenza.

7) Di nuovo la cottura a vapore con il cuocipappa, ma stavolta per una vellutata di verdure miste con yogurt di capra. Lavate e tagliate a pezzetti una carota e una zucchina e cuocile a vapore per circa venti minuti con un po’ d’acqua, quindi omogeneizzatele. Aggiungete al composto 10 ml di latte di avena, mescolate, cuocete per altri cinque minuti in un pentolino e servite condendo con un filo di yogurt di capra.

8) Infine ecco la vellutata rossa di pomodoro: cuocete per circa 20 minuti al vapore 3 pomodori maturi spellati e tagliati a pezzetti, e nel frattempo cuocete in un pentolino 3 cucchiai di crema di riso per circa 8 minuti, mescolando bene. Aggiungete quindi alla crema di riso i pomodori omogeneizzati e condite con un filo d’olio a crudo e un cucchiaino di pecorino grattugiato. In ogni caso fate attenzione al pomodoro, e inseritelo nello svezzamento solo dopo i 12 mesi, dal momento che contiene allergeni. Nell’autosvezzamento vale la stessa regola, ma se decidete di servirlo comunque fate attenzione in caso di familiarità con le allergie.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Da grande capirai....

Lunedì, 05 Giugno 2017 09:36

Quando sei bambino c’è una frase costante che accompagna la tua infanzia: da grande capirai. Lo dico spesso anche io a mia figlia nelle più svariate situazioni.“Ele devi lavarti bene i denti…”…uffa mammaaaaaa…ma perchèèèè!!!! “Ele da grande lo capirai e mi ringrazierai…”. Ma intanto nel frattempo io madre me becco tante de quelle sbuffate che in confronto il lupo dei tre porcellini non è nessuno. Pestate di piedi sul pavimento, urla e capricci…e ogni discussione finisce sempre con me che le dico “lo capirai quando crescerai e poi ne riparleremo!”.

Ma se mi soffermo a pensare alla mia di infanzia, e ripenso a quando mia madre lo diceva a me, ricordo con cristallina precisione che il mio unico pensiero era “…ma che devo capì? Che sei ‘na rompicojoni e stai a lavorà benissimo pe fatte mette in un ospizio fra diciamo 60 anni…ecco che devo capì!”. Perché è esattamente così che vanno le cose. Passiamo un terzo della nostra vita a cercare di capire i genitori e la loro apparente follia. Un terzo a cercare di farci capire dai nostri figli evitando di lanciarli dal balcone ogni tre minuti. E se ce dice bene un altro terzo a sentirci dire da loro “oddio ma quanto c’avevi ragione!”. Per i più fortunati la divisione è in quarti, di cui l’ultimo passato con un pannolone addosso e tremilaottocento nipoti attorno a chiedere la paghetta. No, ma bella la vita. Si non scherziamo, la vita è meravigliosa, un dono prezioso. E la vita spesso ci da tanto…a volte nemmeno ce ne rendiamo conto di quanto siamo fortunati, tanto siamo impegnati a piangerci addosso e a recriminare su tutto. A volte la vita però è infame e ci attornia di uno stuolo di persone che gravitano attorno al nostro asse con un unico obbiettivo: ricordarci che tanta, tantissima gente non è voluta crescere. E badate bene, Peter Pan qui non c’entra nulla. Magari!! Lui in fondo che faceva de male…pensava a se stesso, se ingroppava Trilli, ‘na sniffata de polvere ogni tanto, nessuna relazione stabile perché incapace di amare: l’uomo medio insomma (su su che scherzo, non vi fate rodere).

Qui si tratta di una serie di persone che è rimasta come chiusa dentro una bolla. Il tempo si è fermato intorno alla seconda/terza elementare (per alcuni anche un po’ prima…ultimo di materna forse). Quel tempo della vita in cui le relazioni sono così semplici, ma al tempo stesso maledettamente complicate. Quel periodo della vita dove ami incondizionatamente tutti, e ti fidi. E se il compagnetto di banco la mattina arriva a scuola e decide che quel giorno ti odia e che non ti darà nemmeno un morso della sua succulenta merenda, tu torni a casa col cuore a pezzi e piangi sulle ginocchia di mamma. E l’indomani vai a scuola con due caramelle in tasca, una per te e una per lui. E a volte lo perdoni…gli dai la caramella e vi abbracciate. Ma a volte capita che tua madre ti dica “lascialo perdere…è solo un cattivo…gioca con gli altri”. E tu le dai retta, torni a scuola e non ci parli più, te la leghi al dito. C’è una vocina dentro di te che ti dice che non è giusto…che sarebbe meglio far pace…abbracciarsi.

Ma se la mamma ha detto che è cattivo…la mamma non dice bugie! Tranne quando me rifila frittelle di interiora spacciandole per polletti!! E quel bimbo che voleva solo un amico e un morso di merenda cresce. E diventa ostile nei confronti di tutto il genere umano. Vede complotti ovunque, vede persone bisbigliare e pensa di essere al centro dei pensieri di ogni singolo essere umano che orbita attorno a lui. E a sua volta bisbiglia, e parla alle spalle, e vede il male ovunque attorno a se.

Nella sua testa il tempo si è fermato a quando aveva 6 anni e tornava a casa ogni giorno con il pianto in tasca e il cuore a pezzi perché tutti ce l’avevano su con lui. Un bambino trattato così non cresce, e diventa quell’adulto rancoroso che si nutre di pettegolezzi, di frasi dette alle spalle. Quel bambino cresce e si rifà su altri adulti e sguazza nel parlar male di tutti, nel buttare fango gratuitamente. Quell’adulto è un bambino mai cresciuto…quanta pena mi fa. Chi di noi non ne ha incontrato uno…sono ovunque! Si nascondono nelle corsie del supermercato, pregano accanto a noi in Chiesa, ci offrono il caffè e mille finti sorrisi fuori scuola. Tu li saluti, li abbracci, e ti becchi tanti di quei baci di Giuda…spesso nemmeno ce ne accorgiamo! Da grande capirai.

Quante volte lo abbiamo sentito dire da bambini. Frasi lasciate a mezz’aria che a volte valevano più di mille parole. Perché noi genitori spesso, ve lo posso dire, parliamo davvero troppo. Annaspiamo e barcolliamo travolti dalle emozioni dei nostri figli, dalle loro lacrime, dalla loro profonda disperazione. E io mi chiedo…disperazione per cosa? Per una penna rubata, un turno sull’altalena mancato? Quanto sarebbe bello se tutti noi genitori cominciassimo a respirare le giornate con i nostri figli con più leggerezza. Quanto sarebbe bello se cominciassimo sin da oggi a ridimensionare le loro angosce abbracciandoli e dicendo loro…su su basta, non è successo nulla di grave. E invece no! Tomi e tomi di pedagogia! “vieni da mamma…che ti hanno fatto, che ti hanno detto, chi è stato? Lo hai detto alla maestra? Come sarebbe che al saggio sei in ultima fila? Chi ti ha rotto la matita? Ora lo dico alla madre…che famiglia pessima quella…vieni da mamma, piangi sfogati hai ragione, ti hanno preso di mira, domani mi sentono!”. Quel bambino diventerà l’adulto rancoroso, pettegolo e altezzoso che tutti temiamo. Quel bambino a cui avremmo potuto dire “dai su…domani fate pace…tutti litigano”… “al saggio sarai in ultima fila wow! Avrai le luci più forti addosso a te!” “andiamo a ricomprare la matita ok? non è successo nulla”… Ridimensionare, tutto.

Ogni risposta, ogni frase, ogni emozione, senza smettere di ascoltare e scindendo le cavolate quotidiane dalle cose veramente importanti. Ci sono bambini che tornano a casa picchiati dal bullo di turno che trovano ad accoglierli muri di gomma. E bambini che tornano a casa con il muso perché la maestra ha messo loro 5 (meritato) e trovano a casa la madre già vestita da soldato, viso a strisce nere, pronta a combattere. E tutto questo non va bene, nessuna di queste cose va bene. Impariamo a parlare, spiegare, accogliere quando veramente necessario. Impariamo a tacere e abbracciare ogni tanto. Un respiro, i loro occhi nei nostri. Da grande capirai…adesso abbracciami, io sono qui, e non è successo nulla. 

Cinzia Derosas

http://www.pazzamentemamma.com/ 

8 ricette estive di polenta

Lunedì, 05 Giugno 2017 08:50

La farina di mais è una delle farine utilizzate soprattutto per ricette tradizionali. In effetti la utilizziamo solitamente solo per la polenta o per le tortillas messicane. A noi tuttavia questa farina, soprattutto se integrale (più saporita e ricca di sali minerali!), piace molto, e per questo ne approfittiamo per preparare la polenta declinandola in versioni differenti, più sfiziose, meno tradizionali e più variegate.

Soprattutto, non la abbandoniamo nemmeno in estate, quando la si riterrebbe in pensione a causa del caldo. No, perché in realtà la polenta con farina di mais integrale si presta bene anche a ricette fresche e nutrienti perfette per la stagione estiva.

Ecco 8 ricette estive di polenta: a partire dalla polenta fredda, 8 modi per gustare la farina di mais integrale anche nella stagione più calda

La prima ricetta, quella per crostini di polenta e pomodorini, è molto semplice e prevede come prima cosa la preparazione base della polenta. Dopo aver messo a bollire una pentola con due litri d’acqua salata (ne basta un cucchiaio raso), versate 500 grammi di farina di mais integrale continuando a mescolare con un cucchiaio di legno. Aggiungete un goccino di olio evo (per evitare i grumi) e continuate a rimestare ancora finché non riprenderà il bollore. Abbassate la fiamma e lasciate cuocere per 50 minuti mescolando in maniera continuativa per evitare che si attacchi sul fondo. Naturalmente se scegliete la polenta integrale istantanea dimezzerete i tempi di cottura. Versatela quindi su un tagliere o su una teglia e lasciatela raffreddare. Una volta fredda, tagliate tanti rettangolini e spalmateci sopra della crescenza, un pomodorino e qualche erba aromatica tritata (oppure i vostri ingredienti preferiti).

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(photo credits: Ricettein30minuti)

Per preparare dei tramezzini estivi di polenta cuocete di nuovo la vostra polenta e lasciatela raffreddare su una teglia. Una volta fredda, tagliate dei quadrati di quindici centimetri circa di lato. Sulla metà dei quadrati appoggiate della provola affettata (oppure del pecorino) e delle melanzane grigliate (oppure, in alternativa, della crescenza e del salmone affumicato, oppure della feta e delle olive nere insaporite con olio e pepe). Chiudete i sandwich con un altro quadrato, quindi tagliateli a metà ottenendo due triangoli. Grigliate i vostri panini e serviteli freddi in tavola.

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(photo credits: Polenta Valsugana)

Deliziosa è la torta salata di polenta e verdure. Preparare come al solito la vostra polenta, ma stavolta dimezzatene le dosi. Una volta cotta, versatela in una tortiera in ceramica di circa 24 cm di spessore, distribuendola bene sul fondo e sui bordi (proprio come fosse pasta sfoglia). Lasciate quindi raffreddare la polenta, riponendola anche per un quarto d’ora in frigorifero. Preparate nel frattempo la farcia per la torta salata. A noi piacciono quella viola oppure quella ai carciofi senza formaggio. Versate il composto nella base della torta di polenta e infornate a 180 gradi per circa 40 minuti, sfornate e lasciate raffreddare molto bene.

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(photo credits: GialloZafferano)

Perfetto per i pranzi estivi, ma anche per i picnic, è il panino con polenta. Basta grigliate delle fette di pane in cassetta integrale (oppure utilizzare quello che fate in casa!) e farcirlo poi con una fetta di polenta fredda e precedentemente grigliata, dei pomodorini, delle zucchine grigliate e della salsa, come ad esempio l’hummus.

Tagliando la vostra polenta fredda a cubetti potete realizzare dei buoni e simpatici spiedini di polenta e zucchine al curry. Basta grigliate tre zucchine a rondelle (condendole con un filo d’olio e del curry) e infilzare poi la polenta a cubetti e le zucchine su stuzzicadenti lunghi. Servite i vostri spiedini freddi come antipasto o come contorno nelle cene d’estate! Gusto alternativo ma effetto identico è quello degli spiedini con polenta, prugne e sesamo: al posto delle zucchine grigliate basta utilizzare delle prugne denocciolate passate nel sesamo et voilà.

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(photo credits: Arcobaleno in Cucina)

Ai bambini piacciono sempre, ma, non lo nascondiamo, anche noi ne andiamo matti. Parliamo delle polpette di polenta e frutta secca. Dopo aver cotto 200 grammi di polenta, fatela intiepidire e create un composto mescolandoci insieme 3 tuorli e 40 grammi di pecorino. Formate quindi delle palline, passatele nei tre albumi rimasti e sbattuti e fatele rotolare poi in 150 grammi di pistacchi tritati (oppure mandorle, noci... O un mix!). Infornate le polpette di polenta a 200 gradi per 10 minuti, sfornatele e servitele fredde.

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(photo credits: Sale e Pepe)

Super estiva è l’insalata con polpo e polenta fredda. Scegliete la varietà di insalata che più preferite, quindi aggiungete 100 grammi di polenta fredda tagliata a tocchetti e grigliata, un polpo bollito per un’ora e tagliato a pezzetti, delle olive nere e della feta, condendo poi con un po’ d’olio, del pesto e qualche eretta aromatica.

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(photo credits: Polenta Valsugana)

Infine, un dolce: una torta di polenta semplicissima, dal sapore pulito e leggero che è perfetta per le merende estive. In una ciotola mescolate bene 100 grammi di margarina con 120 grammi di zucchero di canna integrale, e aggiungete poi due uova, una alla volta, continuando a mescolare bene con una frusta. Aggiungete una bustina di lievito, 100 grammi di farina integrale di mais, 80 grami di farina 00 e 70 grammi di farina di mandorle (o mandorle tritate), mescolando benissimo. Imburrate quindi uno stampo da plum cake e infornate a 170 gradi per circa 45 minuti.

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(photo credits: UnaDonna)

 

Un altro risvolto positivo del prendersi del tempo con i propri figli durante il bagnetto, il cambio del pannolino e le coccole quotidiane igieniche generiche è la possibilità di trasmettere loro l’amore per la pulizia, rendendo rituale tutto ciò che in realtà è semplice quotidianità. 

Il primo passo per insegnare ai bambini a tenersi puliti è quindi quello di far sì che i momenti della pulizia siano piacevoli e rituali. E, poi, naturalmente, si può passare pian piano all’insegnamento più diretto e concreto, altrettanto importante. Che è un altro passo sulla strada (importantissima) dell’indipendenza.

Come insegnare ai bambini tenersi puliti senza urla: come far sì che i bambini imparino a lavarsi, a tenersi puliti e a rispettare il proprio corpo

Iniziamo con il rituale più comune, quello che effettuiamo probabilmente più spesso durante la giornata, e cioè il lavarsi le mani. Per i bambini non è sempre automatico farlo, spesso non gli importa (o non si rendono conto) di avere le manine sporche. Ma è bene insegnare loro, con l’esempio prima di tutto, che le mani vanno sempre lavate prima o dopo determinate azioni: prima di mangiare, dopo essere stati in bagno, dopo aver toccato la terra, dopo aver toccato il cibo crudo, prima di cucinare, dopo aver toccato gli animali… E dopo il “quando” possiamo passare al “come”, e cioè aprendo l’acqua, insaponandosi le mani, strofinandosele bene tra loro, chiudendo l’acqua e asciugandosele. Che a noi sembrano passaggi scontati, ma per un bambino non lo sono. E, per rendere l’azione più carina e interessante (oltre che efficace), proponete ai bambini di cantare una canzoncina (non troppo lunga) durante lo sfregamento, in modo che non sia troppo frettolosa.

Altra pulizia importantissima è quella dei denti. Per insegnare ai bambini a lavarsi bene i denti la soluzione migliore è trasformare il processo in un gioco. Innanzitutto, lavandoveli insieme, chiedendo di emularvi, provando a fare più o meno smorfie, inventando giochini. In secondo luogo, lasciate che scelga lui lo spazzolino e il dentifricio, dandogli l’impressione di avere l’autonomia e quindi una parvenza “adulta”. Terzo trucco è, di nuovo, cantare una canzoncina di un paio di minuti (mentalmente o mugugnandola), in modo da spazzolarli per il tempo necessario. In tutto questo, naturalmente, pian piano gli insegnate anche il modo migliore di spazzolare i denti, e cioè andando con le setole dall’alto verso il basso (per l’arcata superiore) e dal basso verso l’alto (per quella inferiore), e non lateralmente.

A partire dai quattro anni, o quando il bambino mostra interesse e voglia di farlo, potete iniziare anche a lasciare che si faccia il bagnetto da solo. Preparate la vasca con l’acqua calda e qualche gioco e insegnategli come ci si insapona, come si utilizzano la spugna e il bagnoschiuma (utilizzandone sempre uno adatto alla loro pelle, che sia naturale e delicato come “Sa di Me” della linea Bagno di Fiocchi di Riso e quali sono le parti del corpo su cui insistere (supervisionando sempre la situazione: la vasca da bagno può essere pericolosa, se lasciamo i bambini da soli). Per i capelli ancora probabilmente non sarà il momento, ma dai 5/6 anni potrete lasciargli eseguire anche questa azione, insegnandogli a strofinare bene e a risciacquarsi, sempre ad occhi chiusi per far sì che non brucino gli occhi, utilizzando uno shampoo delicato e naturale .

Anche per la doccia vale la regola dell’aspettare quando mostra interesse. Iniziate facendogli fare la doccia con voi (avendo cura di mettere in terra un tappeto antiscivolo), lasciando che vi emuli e giocando un po’, finché avrà imparato da sé tutto il rituale.

Per quanto riguarda poi l’igiene intima, qui è molto importante essere chiari sull’importanza della pulizia. Già verso i cinque o sei anni, periodo in cui iniziano a lavarsi da soli (come dicevamo), i bambini e le bambine dovrebbero iniziare ad occuparsi da sé delle loro zone genitali, sia facendo il bagno sia facendo la doccia, e anche sul bidet. Ai maschietti i genitori dovranno insegnare come pulire bene il pisellino, tirando la pelle verso il basso e pulendo bene la punta; alle femminucce si dovrà spiegare come aprire le grandi labbra per pulire anche l’interno della vulva. Utilizzate sempre un detergente apposito per l’igiene intima, e non il sapone per il corpo, in modo che vengano rispettati la cute e il pH, e le prime volte per risciacquare lasciategli usare il doccino, per fargli capire come il risciacquo sia fondamentale

E, infine, non dimentichiamo il rito del pulirsi il culetto dopo pipì e pupù! Spiegate ai bambini la tecnica giusta per piegare la carta (strappando 2/3 quadrati e ripiegandoli su se stessi, evitando la “pallina” che i bambini tendono a fare, ma che fa più danni che altro), e dite loro di utilizzarne quanta ne serve fino al momento che risulterà pulita. Se inizialmente non sono attratti dalla cosa, provate con delle salviette umidificate, passando poi gradualmente alla carta normale (lasciando entrambe a portata di mano e provando a spronarlo passivamente!).

 

Quella che vi proponiamo è un'insalata perfetta, non solo perché davvero super estiva, ma anche perché abbina le lenticchie alla quinoa, due alimenti ricchissimi di proteine vegetali: un'abbinata, questa, particolarmente interessante dal punto di vista  proteico, poiché si crea una catena di aminoacidi praticamente completa. E poi è buonissima!

Insalata di quinoa, lenticchie e basilico: la ricetta per un'insalata estiva ricchissima di proteine vegetali

 

La segale è un cereale simile al grano, ma molto più forte e robusto e dal sapore deciso e inconfondibile. La sua farina integrale, essendo così forte, ha bisogno di essere mescolata con della farina bianca, ma ciò non toglie che saprà darvi moltissimi benefici, poiché ricca di iodio, calcio, potassio e sodio, oltre che di fibre amiche dell'intestino.

Fare in casa il pane di segale è semplicissimo, e il risultato è davvero strepitoso!

Il pane di segale fatto in casa: la ricetta del pane nero fatto in casa con farina integrale di segale

 

Una buona regola per un'alimentazione sana e naturale è quella di limitare le proteine animali provenienti dalla carne, andandole però a recuperare negli alimenti vegetali che ne sono ricchi. Un esempio perfetto sono i fagioli, che piacciono spesso a tutta la famiglia. E oltre ad essere buonissimi sono semplicissimi da inserire nelle ricette! Potete scegliere quelli freschi, ammollandoli per 12-24 ore e poi bollendoli, oppure quelli già cotti a vapore e conservati in barattoli di vetro. Sempre bio, mi raccomando! Ecco quindi un esempio di un'insalata mista che amo proporre in estate, combinando i fagioli bianchi con le verdure di stagione.

Insalata di fagioli bianchi e verdure: la ricetta dell'insalata mista a base di fagioli bianchi

 

Le insalate estive sono un'invenzione fantastica: un po' perché ci permettono di variare con tutti gli ortaggi che la natura ci offre in questo periodo, un po' perché sono leggere al punto giusto per i pranzi e le cene al caldo, un po' perché con gusto ci permettono di fare incetta delle porzioni raccomandate di frutta e verdura in maniera semplicissima.

Una volta a settimana è bello anche aggiungere alle nostre insalate del pesce, per assicurarci gli acidi grassi Omega 3 che solo il pesce (o i semi di lino) apportano all'organismo. Questa insalata verde che abbina salmone e avocado, dunque, è davvero deliziosa e benefica allo stesso tempo.

Insalata verde di salmone e pompelmo

 

Per un sapore più deciso, un'insalata ha bisogno di qualche ingrediente insolito. Non insolito per le nostre tavole, ma proprio per le nostre insalate. Perché se ancora non siete abituati ad aggiungere frutta e formaggio (soprattutto di capra e di pecora, più leggeri di quelli a base di latte vaccino) ai vostri piatti verdi, non sapete cosa vi state perdendo!

Ecco quindi la nostra ricetta per un'insalata estiva gustosa, sfiziosa e nutriente, una base perfetta per poi variare con i vari frutti di stagione.

Insalata verde con mirtilli, pesche, fichi e zola di capra

 

Sara

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Cecilia

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