Tra le ricette etniche che più amiamo c'è il dal di lenticchie (scritto anche "dahl"), piatto indiano con lenticchie e curcuma da gustare come primo oppure come contorno, accompagnato con del profumato riso basmati. Un modo delizioso per gustare i legumi, importantissimi per fare incetta di proteine vegetali. La ricetta è sempre deliziosa, ma risulta ancora più gustosa e buona se preparata in una pentola in ceramica (noi utilizziamo le ceramiche Zisha di Siqur Salute): la cottura lenta ed uniforme è l'ideale per questi piatti!

Dal di lenticchie: la ricetta del piatto indiano a base di legumi e spezie

 

Li si porta in grembo per nove mesi. Li si partorisce con dolore. Li si ama fino al midollo, e poi li si lascia andare. A volte è doloroso vederli crescere, per quanto meravigliioso, perché sappiamo che il nostro compito di genitori è quello di accompagnarli finché avranno bisogno della nostra mano, non più in là. E se vi dicessimo che in realtà i nostri figli rimangono con noi mamme praticamente per sempre? Non solo nel cuore, ma anche nel corpo.

Tuo figlio resta sempre con te, e a dirlo è la scienza: una ricerca sul microchimerismo mostra come le cellule fetali rimangano nell’organismo della mamma per decenni

“Microchimerismo fetale e salute materna: una revisione e un’analisi della cooperazione e del conflitto oltre l’utero”: un titolo lunghissimo, quello dell’articolo pubblicato sulla rivista Bio Essays un paio di anni fa, ma che in sostanza tratta il legame tra le cellule del feto e quelle del corpo materno. Le conclusioni sono varie, ma ciò che interessa a noi è molto semplice: le cellule del bambino rimangono nell’organismo della madre per molto, moltissimo tempo, e per noi questo è qualcosa di davvero emozionante, commuovente e significativo, per quanto bizzarro possa sembrare.

Lo studio è stato condotto dai ricercatori Amy M. Boddy, Angelo Fortunato, Melissa Wilson Sayres ed Athena Aktipis. La ricerca partiva da un presupposto: le cellule materne e quelle fetali si influenzano, positivamente e negativamente, ed è un dato di fatto. Come possono quindi essere sfruttate per aiutare allattamento, guarigione dell’utero, la salute mentale post parto e mille altre situazioni comuni dopo il parto?

I ricercatori sono arrivati alla loro conclusione, ma facendolo hanno sottolineato anche questo fatto, che a noi pare interessantissimo: il materiale genetico dei bambini rimane nell’organismo delle loro madri per anni dopo la nascita.

Il microchimerismo è proprio questo trasferimento di cellule, e secondo la dottoressa Boddy avviene in ogni singola gravidanza (anche quelle che poi terminano purtroppo con un aborto). Si parla di anni, addirittura decenni.

Queste cellule, quindi, possiamo ipotizzare (come hanno fatto i ricercatori) che subiscano il trasferimento per motivi ben precisi. Ad esempio, passando dal feto alla placenta fino al corpo della madre, le cellule del bambino si intrufolerebbero nel suo corpo per aiutare poi la madre a legare meglio con il bambino una volta nato.

Queste cellule, tuttavia, agiscono, secondo i ricercatori, sia in maniera positiva (per il legame, l’allattamento, il sistema immunitario…) sia in maniera negativa e pericolosa. In alcuni casi sembra che il microchimerismo contribuisca a sviluppare l’artrite reumatoide; in altri (quelli più incoraggianti), invece, pare che abbia protetto dall’Alzheimer, o che abbia aiutato nel risolvere problemi di allattamento e disordini psicologici associati alla gravidanza (anche grazie al legame che le cellule creano, come dicevamo).

Giulia Mandrino

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

 

Storie della buonanotte per bambine ribelli

Venerdì, 29 Dicembre 2017 15:25

(Photo credit: http://www.storiedellabuonanotteperbambineribelli.it)

Il titolo forse sbaglia: non dovrebbero essere storie della buonanotte solo per bimbe ribelli. Dovrebbero essere storie della buonanotte per tutti: bambine ribelli e bambine meno ribelli; mamme e papà; adulti; e soprattutto bambini, maschi. Insomma, delle storie della buonanotte per tutti, che in ogni caso ci piacciono moltissimo, nonostante le critiche da parte di alcuni noti giornalisti. Il progetto è ammirevole, e trovare il pelo nell’uovo non ci interessa!

Storie della buonanotte per bambine ribelli: il successo della letteratura per l’infanzia che ci piace, e che regaleremo a tutti i nostri figli, femmine e maschi

Esatto, lo regaleremo a tutti, perché è interessante assolutamente per chiunque. Anche per noi che lo leggiamo insieme ai bambini, ma che in realtà ci lasciamo trasportare dalle storie proprio come se le stessimo leggendo solo per noi stesse!

“Storie della buonanotte per bambine ribelli - 100 vite di donne straordinarie” (che potete comprare qui) è un libro illustrato per bambini e ragazzi edito da Mondadori che ha dietro una bella, bellissima storia. Elena Favilli e Francesca Cavallo, le autrici (che prima del best seller avevano già avviato un progetto per bambini molto interessante, la prima rivista per loro su tablet, Timbuktu Magazine), sono riuscite a pubblicare il libro negli Stati Uniti grazie ad una campagna su KickStarter che ha raccolto più di un milione di dollari.

Il successo del libro, che negli States ha venduto subito oltre 90.000 copie, ha fatto sì che anche in Italia ci si accorgesse del prodotto, e così lo scorso anno (in occasione dell’8 marzo) Mondadori pubblicò il volume.

Il libro nasce da un’idea semplice, sviluppata poi benissimo: raccontare alle bambine (ma anche ai bambini e agli adulti) le storie di 100 donne della storia che “ce l’hanno fatta”, che hanno lasciato un segno, che in qualche modo hanno cambiato il mondo.

Due, a nostro avviso, gli obiettivi: il primo è ispirare le donne di domani; il secondo è sensibilizzare sul tema del sessismo, mostrando agli occhi di tutti la grandezza di un sesso che fino al secolo scorso era considerato minore, più debole e meno importante, nascondendosi dietro all’aggettivo “gentil”.

Ma chi sono le 100 donne presenti (disegnate da altrettante illustratrici di tutto il mondo, che fanno la ricchezza del libro tanto quanto gli scritti)? Sono donne che hanno cambiato la scienza, la storia, la letteratura, la moda, l’arte, lo sport.

Sono Rita Levi Montalcini. Frida Kahlo. Astrid Lindgren. Margaret Tatcher (sì, qualche giudizio è stato dato, ma non si può negare che fosse una forte personalità femminile). E poi Maria Callas, Marie Curie, Alfonsina Strada, Manal Al-Sharif, Nina Simone, le sorelle Williams, Yusra Mardini, Maya Gaberal, Xian Zhang. Non vi diciamo chi sono, se già non le conoscete: il bello è proprio scoprire le loro storie, leggendole o raccontandole ai bambini di sera in sera, ammirandole, stupendoci, restandone affascinati e imparando ogni volta una bellissima lezione.

 

Niente latte e niente zucchero bianco raffinato: la nostra ricetta della crema catalana rivisita un classico della cucina, senza togliere per niente gusto!

Crema catalana: la ricetta sana del classico dessert dalla crosta tutta da rompere!

 

Il ghiacciaio di Hintertux

Giovedì, 28 Dicembre 2017 14:11

(Photo Credit: tirolo.com)

Vacanza invernale? Un consiglio spassionato: prendete i bambini e andate a Hintertux, in Austria. Il ghiacciaio che troverete è meraviglioso: una grotta di ghiaccio naturale che farà sognare tutta la famiglia. In inverno, ma anche in estate.

Il ghiacciaio di Hintertux: una meta familiare perfetta sia in inverno che in estate per esplorare le meraviglie della natura

Il ghiacciaio di Hintertux si trova nella Zillertal, nella regione del Tirolo austriaco. Una vacanza qui offre la possibilità di sciare sia in inverno sia in estate, ma soprattutto possiamo andare con i bambini a visitare la famosa grotta di ghiaccio naturale, con guide esperte che ci faranno scoprire tutti i segreti di questa meraviglia. Anche la grotta è aperta tutto l’anno, quindi è la meta perfetta sia per le vacanze invernali in famiglia sia per quelle nei mesi estivi.

Da valle si sale al ghiacciaio di Hintertux attraverso la funivia orbitale più alta del mondo, la Gletscherbus 3 (già questa è un’esperienza unica per i bambini!). In cima, dalla terrazza panoramica (che si trova ad un’altezza di 3250 metri), è possibile ammirare le cime di tremila metri della zona (le Dolomiti, il Großglockner e lo Zugspitze).

Al ghiacciaio è possibile visitare la grotta di ghiaccio con una guida (accessibile a tutti, anche alle persone diversamente abili): dopo aver dotato i visitatori di casco e cintura, si comincia ad esplorare la caverna. Si parte con la sala d’ingresso, di un blu estasiante (quello del ghiaccio naturale), che porterà, appunto, nel palazzo di ghiaccio, che è alto 15 metri.

Si prosegue dunque verso la Camera dei Cristalli: come dice il nome, in questa sala è possibile ammirare i cristalli di ghiaccio in tutte le loro forme e dimensioni. Da qui la camminata porta al laghetto ghiacciato, un laghetto naturale che fa anche da ingresso alla Camera Blu e ala Cappella di Ghiaccio, avvolta in una luce rossa.

Da qui ecco la meraviglia: l’immenso Palazzo di Ghiaccio interno alla caverna, che si trova esattamente a venticinque metri di profondità rispetto alle piste sciistiche (che sono tra le migliori al mondo) e il cui soffitto arriva ad una altezza di quindici metri.

Uscendo, possiamo scegliere di fermarci nei rifugi che offrono i piatti tipici oppure sciare o scendere con bob e slittini. In estate, tuttavia, possiamo scegliere anche di intraprendere bellissime escursioni a piedi in tutta l’area del ghiacciaio, nella quale ci sono moltissime caverne tra le quali fare trekking. A Tux, a valle, possiamo anche trovare un programma estivo con 230 escursioni guidate e tematiche, per esplorare e scoprire il Parco Naturale Zillertaler Alpen.

Da luglio a settembre, poi, i bambini possono fare anche un’altra esperienza: è aperto infatti, sul ghiacciaio, il Parco delle Pulci, sulla malga Sommerberg: si tratta di un’area dedicata ai bambini con una pista di Tubing (una sorta di ciambella-gommone sulla neve) e tanti giochi sulla neve (che qui sul ghiacciaio è presente praticamente tutto l’anno).

C’è anche una parete d’arrampicata (che immersa così nella bellezza delle montagne innevate è ancora più entusiasmante del solito!), oltre ad un castello e ad una pista di go-kart a pedali.

Giulia Mandrino

Oltre ad essere un elemento fondamentale per la crescita fisica dei nostri bambini (dal momento che è importantissima per lo sviluppo osseo), la vitamina D svolge un prezioso compito anche a livello immunitario. È anche grazie ad essa se il nostro sistema immunitario si forma e si rafforza.

Addirittura, uno studio pubblicato sul British Medical Journal sottolinea come questa vitamina possa diminuire drasticamente l’influenza e il raffreddore, e in particolare le malattie stagionali legate all’apparato respiratorio.

Prevenire l’influenza e il raffreddore con la vitamina D: come un giusto apporto di vitamina D può diminuire drasticamente l’incidenza delle malattie stagionali

Per capire immediatamente il ruolo fondamentale che la vitamina D svolge per il nostro sistema immunitario basta ragionare su quanto sappiamo già molto bene: i malanni e le influenze ci colpiscono soprattutto durante l’inverno. In inverno le nostre difese immunitarie si abbassano, e questo abbassamento è strettamente collegato con un’altra diminuzione, e cioè quella della vitamina D nel nostro organismo, dal momento che in inverno è più difficile reperirla.

Questo reperimento difficoltoso è dovuto a due motivi: il primo è il freddo, che ci costringe a coprirci molto di più (e quindi le zone scoperte al sole - principale fonte di vitamina D - sono molte meno); il secondo è l’inclinazione dei raggi ultravioletti, che non riescono a penetrare a fondo nel nostro corpo.

Diminuisce la vitamina D, diminuiscono le difese immunitarie, insomma. Semplicissimo ed elementare.

L’organismo, non producendo la vitamina D a causa dei raggi solari più deboli, si trova così indebolito e vulnerabile. I ricercatori dello studio pubblicato sul British Medical Journal hanno quindi provato a capire se l’integrazione di vitamina D in inverno (attraverso gli integratori, come quelli di Haliborange) possa essere effettivamente un aiuto. “Obiettivi: valutare l’effetto complessivo di un supplemento di vitamina D sul rischio di infezione acuta del tratto respiratorio, e identificare i fattori che modificano questo effetto”, si legge nell’introduzione.

I risultati parlano chiaro: sì, l’integrazione di vitamina D è in grado di ridurre il rischio di infezioni dei tratti respiratori fino al 12%, soprattutto in coloro che ne sono maggiormente carenti (ovvero chi sta poco esposto ai raggi solari; una condizione, questa, che purtroppo coinvolge la maggior parte delle persone, dal momento che oggigiorno spendiamo molto più tempo al chiuso che all’aperto).

“Conclusione: il supplemento di vitamina D (nei pazienti) è stato totalmente sicuro e li ha protetti contro le infezioni acute del tratto respiratorio”, dicono nello studio. “I pazienti che erano maggiormente carenti di vitamina D e coloro che non hanno ricevuto il placebo hanno sperimentato i maggiori benefici”.

Il motivo di questa riduzione del rischio è dovuto all’azione della vitamina D, che, quando presente nell’organismo, stimola la produzione di antimicrobici nei polmoni.

Assumendo quindi giornalmente o settimanalmente un supplemento di vitamina D (attraverso integratori sicuri per tutta la famiglia, come quelli prodotti da Haliborange, leader nel settore integratori di vitamina D) nel mondo potrebbero quindi esserci ogni inverno 3.25 milioni di casi in meno di influenze respiratorie.

 Giulia Mandrino

Di dolci ne hanno ricevuti anche troppi. Di giocattoli non ne parliamo. Anche maglioni, sciarpe e guanti (che servono sempre, è vero) ne sono pieni, dato che le zie e le prozie gliene hanno regalati a bizzeffe. Ma manca ancora la Befana, e a quanto pare dovremo riempire altre calze...

E se questa volta regalassimo ai nostri bambini qualcosa di speciale, che in fondo in fondo vogliono davvero, e che non sia così materiale e futile? Noi abbiamo qualche consiglio per voi, per rendere l'Epifania molto più bella, magica e sentita.

Regali diversi e più carini da fare trovare nella calza della Befana: 10 regali alternativi da mettere nella calza della Befana, per fare felici i bambini non con i soliti giocattoli, dolcetti o indumenti

Un corso

Ai bimbi piace cucinare? Regalategli un corso di cucina per bambini. Pensate che gli farebbe piacere imparare a cucire? Infilate nella calza un buono per un corso di cucito, o in una scuola o dalla nonna! Di corsi per bambini ce ne sono una miriade, e non parliamo di quelli che li terranno impegnati per tutto l'anno. Parliamo di qualcosa di più leggero e semplice, ma che li entusiasmerà. Un corso che potrebbero amare, che magari duri qualche pomeriggio o un weekend. Ce ne sono moltissimi: cucina, cucito, arte, falegnameria, yoga, rilassamento, un danza particolare...

Dei coupon affettuosi

Ma non dei coupon per gli sconti al supermercato. Dei coupon che potranno sfruttare durante l'anno in famiglia! Un coupon per un abbraccio di dieci minuti, un coupon per una serata in famiglia sotto le coperte, un coupon per un bacio in fronte, un coupon per una fiaba della buonanotte...

Dei coupon furbissimi

Sempre coupon, ma che piaceranno ancora di più ai bambini (che sono più furbetti di noi): dei coupon, ad esempio, per scegliere quale film guardare durante la serata in famiglia, per saltare il turno in cui c'è da lavare i piatti, per smettere di fare tutto ciò che si sta facendo e organizzare una festa improvvisata, un coupon per invitare chi vogliono a cena... Dei coupon strappo alla regola, insomma!

Un diario

Sembra che come tradizione stia scomparendo, ma ricordate quanto era affascinante tenere un diario segreto? Facciamolo trovare nella calza e spieghiamo la meraviglia di questo oggetto che custodirà tutti i loro segreti (e che diventerà un preziosissimo alleato per allenarsi con la scrittura in maniera divertente e coinvolgente!).

Una notte in campeggio

Esatto, organizziamo una notte in un campeggio (anche vicino a casa, non serve andare lontani), anche estemporanea! Se i bimbi non ci sono mai stati sarà un'esperienza favolosa; se già conoscono la meraviglia del campeggio, piacerà loro questo sapore "estemporaneo", a sorpresa! In campeggio ci si può infatti andare sempre, non solo durante le vacanze.

Uno spettacolo o un concerto

Se c'è un cantante che piace loro oppure qualche spettacolo che potrebbe affascinarli, bellissimo è fare trovare nella calza i biglietti. Può essere un concerto, appunto, ma anche uno spettacolo di danza, di circo contemporaneo, di musica da camera in un teatro (per assaporare la magia!)... Qualunque cosa! L'esperienza, se non l'hanno mai provata, sarà comunque fantastica.

Una caccia al tesoro

Nella calza troveranno il primo indizio, e il resto dei biglietti sarà sparso per casa: alla fine il premio potrà comunque essere uno degli altri regali che vi stiamo suggerendo, ma il bello è che se lo suderanno in maniera super divertente!

Un biglietto per un museo

Di musei per bambini ce ne sono parecchi, ma soprattutto ci sono moltissime mostre che organizzano visite su misura per i ragazzi, oppure addirittura musei "da grandi" che ospitano temporaneamente esposizioni dedicate all'arte per bambini (e rendere le visite interessanti è semplicissimo). I nostri preferiti? Il MuBa e il Mudec di Milano.

Un abbonamento ad una rivista

Focus Junior, ma anche riviste di fumetti, riviste specializzate "da grandi" che però sembrano catturare sempre la loro attenzione... Ricevere nella calza della Befana un abbonamento intestato a loro li farà sentire importantissimi!

Un rossetto o uno smalto, una palla da baseball o una canna da pesca

Qualcosa, insomma, che ricorda un'attività che possiamo vivere insieme: fare la manicure, andare a pesca, imparare il baseball, truccarci... Con un semplice biglietto: "Ecco un regalo che puoi utilizzare con mamma o papà, per una giornata solo per voi!".

Giulia Mandrino

(Photo credit)

Chi sono i nostri scrittori e illustratori per bambini preferiti? Sicuramente Leo Lionni. E poi Mario Ramos, Xavier Deneux con i suoi libri tattili, Roald Dahl... Ma non vi abbiamo ancora parlato di Hervé Tullet, che si ispira a Leo Lionni ma il cui tratto e i cui libri sono ormai altrettanto iconici.

Hervé Tullet e i suoi libri creativi che ci piacciono tanto: i bellissimi libri per bambini che permettono di sviluppare la creatività e la fantasia

I libri di Hervé Tullet sono tantissimi, quindi è inutile elencarli tutti. A questo link potete trovarli tutti, quindi sbizzarritevi! Ciò di cui vogliamo parlarvi è la genialità di questo autore, i cui libri sono coloratissimi ma semplicissimi, caotici ma rilassanti. Ci sono battaglie di colori, cataloghi di buchi, libri sui colori, sulle combinazioni, sui giochi di magia, sulle ombre, sul buio… E tutti sono interattivi, nel senso che stimolano i bambini ad inseguire la propria creatività.

Hervé Tullet ha iniziato a ideare i suoi libri per bambini (ce ne sono più di sessanta nati dalla sua penna) negli anni Novanta, periodo nel quale l’editoria per bambini era fiacca. Non voleva proporre i soliti libri per ragazzi, quindi sviluppò un suo personale percorso: non ha regole, in sostanza, ma cerca di inserire nei libri elementi sui quali i bambini possano sviluppare le proprie storie, inventandole e arricchendo ciò che c’è già sulle pagine. Perché sulle pagine c’è poco, ma in questo poco sta moltissimo.

Hervé si mette sempre al livello dei bambini, al loro servizio. E non lo fa solo con i suoi libri, ma anche attraverso le esibizioni che porta in tutto il mondo. Le sue esibizioni sono spettacoli durante i quali pone ai bambini una sola domanda: “Allora, che facciamo?”. Dopodiché si mette a creare con loro, come in un grande laboratorio creativo.

I suoi laboratori sono quindi diventati cult, e sono stati raccolti in un libro speciale, adatto ia ai genitori sia agli insegnanti: ne “La fabbrica dei colori - I laboratori di Hervé Tullet” (edizioni Ippocampo) si possono così trovare tantissimi consigli per realizzare workshop e laboratori con i bambini, a casa, a scuola o dove si vuole.

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Non c’è una regola precisa, né una tecnica prediletta: si parla di collage, colori che sgocciolano, ritagli, macchie, schizzi… Tutto è finalizzato alla realizzazione di un capolavoro, che diventa capolavoro perché realizzato insieme, oppure perché semplicemente ideato da qualcuno che ha saputo mettere in circolo la propria creatività.

Il libro mette a disposizione quindi per ogni laboratorio la lista del materiale necessario e i conigli pratici; le regole per lo svolgimento, scritte in maniera chiara e semplice; delle utili e belle fotografie che spiegano i passaggi e gli eventuali risultati; e dei consigli preziosissimi per infondere fiducia nei partecipanti, che come sempre potrebbe capitare che siano un po’ restii a mettersi in gioco.

Sara Polotti

 

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Ricordate Narratè? Noi adoriamo le loro infusioni: ogni bustina di tè contiene una piccola storia, una favola, un testo, la cui lettura dura esattamente il tempo dell’infusione della bustina. Tè e lettura in un connubio perfetto, insomma. E ora sono uscite due nuove storie deliziose, per il palato e per la mente.

Due nuove favole Narratè, per un risveglio dolcissimo: le storie di Roberto Piumini da gustare con il tè della mattina

Come dicevamo, i prodotti Narratè sono fantastici: ogni bustina dei loro infusi è contenuta in un piccolo libriccino, la cui lettura dura per il tempo che il tè ci impiega a rimanere in infusione nell’acqua. I cinque minuti della solita, piacevole attesa del nostro tè vengono così riempiti da un’altra piacevolissima abitudine, il leggere.

Con Narratè possiamo quindi scoprire, riscoprire o confermare il piacere della lettura durante una delle abitudini mattutine, la colazione (ma non solo, perché anche se sono “del buongiorno” questi infusi sono deliziosi durante tutta la giornata, soprattutto durante le pause rilassanti).

Questo inverno sono uscite due nuove favole, associate a due nuovi infusi e contenute nella nuova collana Le Fiabe del Buongiorno della linea Narralife. Entrambe sono dedicate ai bambini di ogni età (quindi anche a noi, ça va sans dire) e sono state scritte da Roberto Piumini, artista a tuttotondo che nella sua arte cerca di raccontare l’animo umano in varie forme. I suoi racconti, le sue poesie e le sue fiabe sono stati pubblicati da Mondadori, Feltrinelli ed Einaudi, e sono conosciuti per la loro ispirazione, presa dal mondo dell’infanzia. Anche qui, dunque, la sua penna è riconoscibile. Roberto Piumini è riuscito a donare ai bevitori di tè due favole bellissime, corte quanto basta e profonde il giusto.

La prima è associata ad un infuso gustoso e fruttato, particolarmente avvolgente, creato proprio a partire dalla storia di Piumini: quello al Rooibos, fichi, mela, fiori d’arancio e fette di arancia. La bustina è quindi contenuta all’interno del libretto dedicato a “Un giorno il creatore”, storia che narra come Dio abbia creato l’uomo e la donna grazie all’aiuto del cielo e del mare. La mela ricorda coì il Paradiso Terreste, mentre il fico la foglia che copriva i due esseri umani.

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La seconda fiaba si intitola “La bambina al buio”ed è associata ad un blend altrettanto affascinante e gustoso: il rooibos (dal potere fortemente antiossidante e naturalmente privo di caffeina) è di nuovo alla base, ma stavolta è accostato ai petali di girasole, alla scorza di limone e all’anice stellato. Gli ingredienti si riferiscono bene alla storia, quella di una bambina e del suo viaggio alla ricerca del sole scomparso.

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Entrambe le storie sono corredate dalle bellissime illustrazioni di Cecilia Cavallini, che rendono le bustina Narratè ancora più meravigliose. Se già infatti il packaging è bellissimo da vedere (e anche per questo ultimamente regaliamo spessissimo le loro fragranze narranti!), lo sono altrettanto le storie.

Giulia Mandrino

Se vi interessano gli infusi narranti Narratè, qui potete trovare tutte le informazioni:

 

Come trascorrere un Natale Hygge

Venerdì, 22 Dicembre 2017 14:17

Natale è già abbastanza Hygge di per sé (non sapete cosa significa Hygge? Leggete qui!). Tuttavia possiamo renderlo ancora più accogliente e confortevole, imitando lo stile di vita danese dello stare in famiglia e godendoci fino in fondo queste vacanze natalizie.

Come trascorrere un Natale Hygge: le regole per trasformare le feste natalizie in un periodo ancora più accogliente, confortevole e familiare

Innanzitutto, Hygge significa trascorrere del tempo di qualità con chi amiamo, accogliendoci e proteggendoci. Ecco perché come prima regola (anche se chiaramente è un consiglio, anche in base alla nostra esperienza!) inseriamo volentieri la tradizione di trascorrere la vigilia in famiglia e non con l’intero parentado. Noi da qualche anno lo facciamo e dobbiamo proprio dire che ne sentiamo solo tutti i benefici!

Seconda regola è leggere davanti al fuoco o comunque sul divano, tutti insieme, con qualche candela attorno, avvolti nelle coperte e magari appoggiati al tappeto peloso in terra. Durante le feste c’è molto più tempo libero, e anche le serate (se non sono colme di cene d’ordinanza con i colleghi, gli amici, le maestre e quant’altro) sono più libere. Ecco, approfittiamone per rallentare tutti insieme!

Mentre lo facciamo, possiamo decidere finalmente di stare tutti in pigiama, avvolgendoci nelle coperte, con le nostre calze di lana e i maglioni brutti (ma proprio brutti, con renne, palle di natale e tutto ciò che di più kitsch abbiamo!). Insomma, vestiamoci in maniera super comoda e rilassiamoci, giocando a carte, con un gioco in scatola, leggendo, raccontando storie…

Tornando sul tema “cene di Natale”, è vero che spesso sono moltissime. Tuttavia possiamo evitare quelle canoniche per concentrarci su quelle Hygge, ovvero quelle con gli amici veri, che possiamo invitare per cene intime e ricche di amore!

Anche guardare un film tutti insieme sotto alle coperte è molto Hygge: scegliamone uno che piaccia a tutti, e accoccoliamoci tutti insieme. Magari bevendo una bevanda calda super Hygge, come quelle che vi proponiamo tra poco.

Esatto, le bevande calde: scaldano le mani, scaldano lo stomaco e scaldano il cuore e sono un must per l’essere Hygge. A noi piacciono moltissimo il Pumpkin Spice Latte rivisitato nella nostra versione più sana, ma anche il succo di mela caldo, con scorze d’arancia che profumano la casa, e la classica cioccolata calda fatta in casa, che prepariamo tutti insieme con una delle nostre ricette veg e più sane delle tradizionali piene di zuccheri.

Una bevanda super, super Hygge è il Glogg, che viene direttamente dai paesi scandinavi e che se dobbiamo definire secondo le nostre tradizioni potremmo inserirlo nella categoria dei vin brûlé. Si tratta di una bevanda calda a base di vino, mandorle e spezie. Ecco la ricetta!

Anche se non prepariamo bevande calde, un’altra regola per rendere le vacanze di Natale Hygge è profumare la casa di inverno. Come? Bollendo una pentola d’acqua con qualche arancia, dei chiodi di garofano e della cannella (oppure cuocendo gli stessi ingredienti in forno, trasformando poi le fette di arancia così essiccate in decorazioni per l’albero o per le ghirlande). Sprigionerà un profumo delizioso che si spargerà in tutte le stanze e vi avvolgerà in maniera calda e accogliente!

Giulia Mandrino 

Per altri spunti sullo stile di vita Hygge:
I nostri articoli dedicati alla filosofia danese

 

Sara

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Cecilia

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