8 ricette estive di polenta

Lunedì, 05 Giugno 2017 08:50

La farina di mais è una delle farine utilizzate soprattutto per ricette tradizionali. In effetti la utilizziamo solitamente solo per la polenta o per le tortillas messicane. A noi tuttavia questa farina, soprattutto se integrale (più saporita e ricca di sali minerali!), piace molto, e per questo ne approfittiamo per preparare la polenta declinandola in versioni differenti, più sfiziose, meno tradizionali e più variegate.

Soprattutto, non la abbandoniamo nemmeno in estate, quando la si riterrebbe in pensione a causa del caldo. No, perché in realtà la polenta con farina di mais integrale si presta bene anche a ricette fresche e nutrienti perfette per la stagione estiva.

Ecco 8 ricette estive di polenta: a partire dalla polenta fredda, 8 modi per gustare la farina di mais integrale anche nella stagione più calda

La prima ricetta, quella per crostini di polenta e pomodorini, è molto semplice e prevede come prima cosa la preparazione base della polenta. Dopo aver messo a bollire una pentola con due litri d’acqua salata (ne basta un cucchiaio raso), versate 500 grammi di farina di mais integrale continuando a mescolare con un cucchiaio di legno. Aggiungete un goccino di olio evo (per evitare i grumi) e continuate a rimestare ancora finché non riprenderà il bollore. Abbassate la fiamma e lasciate cuocere per 50 minuti mescolando in maniera continuativa per evitare che si attacchi sul fondo. Naturalmente se scegliete la polenta integrale istantanea dimezzerete i tempi di cottura. Versatela quindi su un tagliere o su una teglia e lasciatela raffreddare. Una volta fredda, tagliate tanti rettangolini e spalmateci sopra della crescenza, un pomodorino e qualche erba aromatica tritata (oppure i vostri ingredienti preferiti).

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(photo credits: Ricettein30minuti)

Per preparare dei tramezzini estivi di polenta cuocete di nuovo la vostra polenta e lasciatela raffreddare su una teglia. Una volta fredda, tagliate dei quadrati di quindici centimetri circa di lato. Sulla metà dei quadrati appoggiate della provola affettata (oppure del pecorino) e delle melanzane grigliate (oppure, in alternativa, della crescenza e del salmone affumicato, oppure della feta e delle olive nere insaporite con olio e pepe). Chiudete i sandwich con un altro quadrato, quindi tagliateli a metà ottenendo due triangoli. Grigliate i vostri panini e serviteli freddi in tavola.

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(photo credits: Polenta Valsugana)

Deliziosa è la torta salata di polenta e verdure. Preparare come al solito la vostra polenta, ma stavolta dimezzatene le dosi. Una volta cotta, versatela in una tortiera in ceramica di circa 24 cm di spessore, distribuendola bene sul fondo e sui bordi (proprio come fosse pasta sfoglia). Lasciate quindi raffreddare la polenta, riponendola anche per un quarto d’ora in frigorifero. Preparate nel frattempo la farcia per la torta salata. A noi piacciono quella viola oppure quella ai carciofi senza formaggio. Versate il composto nella base della torta di polenta e infornate a 180 gradi per circa 40 minuti, sfornate e lasciate raffreddare molto bene.

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(photo credits: GialloZafferano)

Perfetto per i pranzi estivi, ma anche per i picnic, è il panino con polenta. Basta grigliate delle fette di pane in cassetta integrale (oppure utilizzare quello che fate in casa!) e farcirlo poi con una fetta di polenta fredda e precedentemente grigliata, dei pomodorini, delle zucchine grigliate e della salsa, come ad esempio l’hummus.

Tagliando la vostra polenta fredda a cubetti potete realizzare dei buoni e simpatici spiedini di polenta e zucchine al curry. Basta grigliate tre zucchine a rondelle (condendole con un filo d’olio e del curry) e infilzare poi la polenta a cubetti e le zucchine su stuzzicadenti lunghi. Servite i vostri spiedini freddi come antipasto o come contorno nelle cene d’estate! Gusto alternativo ma effetto identico è quello degli spiedini con polenta, prugne e sesamo: al posto delle zucchine grigliate basta utilizzare delle prugne denocciolate passate nel sesamo et voilà.

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(photo credits: Arcobaleno in Cucina)

Ai bambini piacciono sempre, ma, non lo nascondiamo, anche noi ne andiamo matti. Parliamo delle polpette di polenta e frutta secca. Dopo aver cotto 200 grammi di polenta, fatela intiepidire e create un composto mescolandoci insieme 3 tuorli e 40 grammi di pecorino. Formate quindi delle palline, passatele nei tre albumi rimasti e sbattuti e fatele rotolare poi in 150 grammi di pistacchi tritati (oppure mandorle, noci... O un mix!). Infornate le polpette di polenta a 200 gradi per 10 minuti, sfornatele e servitele fredde.

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(photo credits: Sale e Pepe)

Super estiva è l’insalata con polpo e polenta fredda. Scegliete la varietà di insalata che più preferite, quindi aggiungete 100 grammi di polenta fredda tagliata a tocchetti e grigliata, un polpo bollito per un’ora e tagliato a pezzetti, delle olive nere e della feta, condendo poi con un po’ d’olio, del pesto e qualche eretta aromatica.

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(photo credits: Polenta Valsugana)

Infine, un dolce: una torta di polenta semplicissima, dal sapore pulito e leggero che è perfetta per le merende estive. In una ciotola mescolate bene 100 grammi di margarina con 120 grammi di zucchero di canna integrale, e aggiungete poi due uova, una alla volta, continuando a mescolare bene con una frusta. Aggiungete una bustina di lievito, 100 grammi di farina integrale di mais, 80 grami di farina 00 e 70 grammi di farina di mandorle (o mandorle tritate), mescolando benissimo. Imburrate quindi uno stampo da plum cake e infornate a 170 gradi per circa 45 minuti.

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(photo credits: UnaDonna)

 

Un altro risvolto positivo del prendersi del tempo con i propri figli durante il bagnetto, il cambio del pannolino e le coccole quotidiane igieniche generiche è la possibilità di trasmettere loro l’amore per la pulizia, rendendo rituale tutto ciò che in realtà è semplice quotidianità. 

Il primo passo per insegnare ai bambini a tenersi puliti è quindi quello di far sì che i momenti della pulizia siano piacevoli e rituali. E, poi, naturalmente, si può passare pian piano all’insegnamento più diretto e concreto, altrettanto importante. Che è un altro passo sulla strada (importantissima) dell’indipendenza.

Come insegnare ai bambini tenersi puliti senza urla: come far sì che i bambini imparino a lavarsi, a tenersi puliti e a rispettare il proprio corpo

Iniziamo con il rituale più comune, quello che effettuiamo probabilmente più spesso durante la giornata, e cioè il lavarsi le mani. Per i bambini non è sempre automatico farlo, spesso non gli importa (o non si rendono conto) di avere le manine sporche. Ma è bene insegnare loro, con l’esempio prima di tutto, che le mani vanno sempre lavate prima o dopo determinate azioni: prima di mangiare, dopo essere stati in bagno, dopo aver toccato la terra, dopo aver toccato il cibo crudo, prima di cucinare, dopo aver toccato gli animali… E dopo il “quando” possiamo passare al “come”, e cioè aprendo l’acqua, insaponandosi le mani, strofinandosele bene tra loro, chiudendo l’acqua e asciugandosele. Che a noi sembrano passaggi scontati, ma per un bambino non lo sono. E, per rendere l’azione più carina e interessante (oltre che efficace), proponete ai bambini di cantare una canzoncina (non troppo lunga) durante lo sfregamento, in modo che non sia troppo frettolosa.

Altra pulizia importantissima è quella dei denti. Per insegnare ai bambini a lavarsi bene i denti la soluzione migliore è trasformare il processo in un gioco. Innanzitutto, lavandoveli insieme, chiedendo di emularvi, provando a fare più o meno smorfie, inventando giochini. In secondo luogo, lasciate che scelga lui lo spazzolino e il dentifricio, dandogli l’impressione di avere l’autonomia e quindi una parvenza “adulta”. Terzo trucco è, di nuovo, cantare una canzoncina di un paio di minuti (mentalmente o mugugnandola), in modo da spazzolarli per il tempo necessario. In tutto questo, naturalmente, pian piano gli insegnate anche il modo migliore di spazzolare i denti, e cioè andando con le setole dall’alto verso il basso (per l’arcata superiore) e dal basso verso l’alto (per quella inferiore), e non lateralmente.

A partire dai quattro anni, o quando il bambino mostra interesse e voglia di farlo, potete iniziare anche a lasciare che si faccia il bagnetto da solo. Preparate la vasca con l’acqua calda e qualche gioco e insegnategli come ci si insapona, come si utilizzano la spugna e il bagnoschiuma (utilizzandone sempre uno adatto alla loro pelle, che sia naturale e delicato come “Sa di Me” della linea Bagno di Fiocchi di Riso e quali sono le parti del corpo su cui insistere (supervisionando sempre la situazione: la vasca da bagno può essere pericolosa, se lasciamo i bambini da soli). Per i capelli ancora probabilmente non sarà il momento, ma dai 5/6 anni potrete lasciargli eseguire anche questa azione, insegnandogli a strofinare bene e a risciacquarsi, sempre ad occhi chiusi per far sì che non brucino gli occhi, utilizzando uno shampoo delicato e naturale .

Anche per la doccia vale la regola dell’aspettare quando mostra interesse. Iniziate facendogli fare la doccia con voi (avendo cura di mettere in terra un tappeto antiscivolo), lasciando che vi emuli e giocando un po’, finché avrà imparato da sé tutto il rituale.

Per quanto riguarda poi l’igiene intima, qui è molto importante essere chiari sull’importanza della pulizia. Già verso i cinque o sei anni, periodo in cui iniziano a lavarsi da soli (come dicevamo), i bambini e le bambine dovrebbero iniziare ad occuparsi da sé delle loro zone genitali, sia facendo il bagno sia facendo la doccia, e anche sul bidet. Ai maschietti i genitori dovranno insegnare come pulire bene il pisellino, tirando la pelle verso il basso e pulendo bene la punta; alle femminucce si dovrà spiegare come aprire le grandi labbra per pulire anche l’interno della vulva. Utilizzate sempre un detergente apposito per l’igiene intima, e non il sapone per il corpo, in modo che vengano rispettati la cute e il pH, e le prime volte per risciacquare lasciategli usare il doccino, per fargli capire come il risciacquo sia fondamentale

E, infine, non dimentichiamo il rito del pulirsi il culetto dopo pipì e pupù! Spiegate ai bambini la tecnica giusta per piegare la carta (strappando 2/3 quadrati e ripiegandoli su se stessi, evitando la “pallina” che i bambini tendono a fare, ma che fa più danni che altro), e dite loro di utilizzarne quanta ne serve fino al momento che risulterà pulita. Se inizialmente non sono attratti dalla cosa, provate con delle salviette umidificate, passando poi gradualmente alla carta normale (lasciando entrambe a portata di mano e provando a spronarlo passivamente!).

 

Quella che vi proponiamo è un'insalata perfetta, non solo perché davvero super estiva, ma anche perché abbina le lenticchie alla quinoa, due alimenti ricchissimi di proteine vegetali: un'abbinata, questa, particolarmente interessante dal punto di vista  proteico, poiché si crea una catena di aminoacidi praticamente completa. E poi è buonissima!

Insalata di quinoa, lenticchie e basilico: la ricetta per un'insalata estiva ricchissima di proteine vegetali

 

La segale è un cereale simile al grano, ma molto più forte e robusto e dal sapore deciso e inconfondibile. La sua farina integrale, essendo così forte, ha bisogno di essere mescolata con della farina bianca, ma ciò non toglie che saprà darvi moltissimi benefici, poiché ricca di iodio, calcio, potassio e sodio, oltre che di fibre amiche dell'intestino.

Fare in casa il pane di segale è semplicissimo, e il risultato è davvero strepitoso!

Il pane di segale fatto in casa: la ricetta del pane nero fatto in casa con farina integrale di segale

 

Una buona regola per un'alimentazione sana e naturale è quella di limitare le proteine animali provenienti dalla carne, andandole però a recuperare negli alimenti vegetali che ne sono ricchi. Un esempio perfetto sono i fagioli, che piacciono spesso a tutta la famiglia. E oltre ad essere buonissimi sono semplicissimi da inserire nelle ricette! Potete scegliere quelli freschi, ammollandoli per 12-24 ore e poi bollendoli, oppure quelli già cotti a vapore e conservati in barattoli di vetro. Sempre bio, mi raccomando! Ecco quindi un esempio di un'insalata mista che amo proporre in estate, combinando i fagioli bianchi con le verdure di stagione.

Insalata di fagioli bianchi e verdure: la ricetta dell'insalata mista a base di fagioli bianchi

 

Le insalate estive sono un'invenzione fantastica: un po' perché ci permettono di variare con tutti gli ortaggi che la natura ci offre in questo periodo, un po' perché sono leggere al punto giusto per i pranzi e le cene al caldo, un po' perché con gusto ci permettono di fare incetta delle porzioni raccomandate di frutta e verdura in maniera semplicissima.

Una volta a settimana è bello anche aggiungere alle nostre insalate del pesce, per assicurarci gli acidi grassi Omega 3 che solo il pesce (o i semi di lino) apportano all'organismo. Questa insalata verde che abbina salmone e avocado, dunque, è davvero deliziosa e benefica allo stesso tempo.

Insalata verde di salmone e pompelmo

 

Per un sapore più deciso, un'insalata ha bisogno di qualche ingrediente insolito. Non insolito per le nostre tavole, ma proprio per le nostre insalate. Perché se ancora non siete abituati ad aggiungere frutta e formaggio (soprattutto di capra e di pecora, più leggeri di quelli a base di latte vaccino) ai vostri piatti verdi, non sapete cosa vi state perdendo!

Ecco quindi la nostra ricetta per un'insalata estiva gustosa, sfiziosa e nutriente, una base perfetta per poi variare con i vari frutti di stagione.

Insalata verde con mirtilli, pesche, fichi e zola di capra

 

L’udito dei bambini è a rischio

Giovedì, 01 Giugno 2017 09:25

Cuffiette, cuffie, tivù a volume altissimo (anche se non ce ne accorgiamo), tablet davanti alla faccia, musica sempre nelle orecchie. Ma queste povere orecchie soffrono. Soprattutto quelle dei bambini.

A dirlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e il pericolo è (purtroppo) davvero reale.

L’udito dei bambini è a rischio: l’allarme lanciato dall’OMS parla di un miliardo di ragazzi che rischiano il loro udito

Ne hanno parlato nel 2013, poi nel 2015, e anche nel 2016 (quando a riportare lo studio fu il quotidiano Francesoir). L’udito è a rischio, soprattutto quello dei ragazzi. Perché ormai non ci facciamo più caso, ma le cuffiette infilate nelle orecchie o le cuffie calate sulla testa sono davvero pericolose, nonostante sia ormai un’abitudine indossarle ed utilizzarle.

L’OMS parla di 1.1 miliardi di giovani: è il numero di ragazzi che probabilmente entro dieci anni scoprirà di avere problemi all’udito. Il numero non è indovinato a caso, ma si basa su dati reali e statistiche ferree.

Tra i ragazzi tra i 13 e i 17 anni, infatti, l’80% ascolta quotidianamente musica con lo smartphone, attraverso cuffie o cuffiette infilate nelle orecchie. Queste cuffie sono più pericolose della musica ascoltata in diffusione. Aumentano infatti i decibel, facendo raggiungere il picco di 89 decibel (quando normalmente non si dovrebbero superare i 55 di giorno e i 45 di notte).

Il 21% di questi ragazzi li usa per quattro ore al giorno. L’8% addirittura per più di quattro. E il 90% dei giovani sotto ai 24 anni (il 90%!) ascolta musica in cuffia per almeno un’ora al giorno. Fregandosene, probabilmente, del livello rosso che lo smartphone segnala quando si alza troppo il volume.

Parliamo quindi di ragazzi adolescenti o più grandi, ma l’attenzione va posta anche sui bambini più piccoli, a partire dai 3 anni. È infatti questa l’età nella quale iniziamo a fargli ascoltare musica in cuffia o a mostrargli programmi e video infilandogli le cuffiette.

I numeri sono quindi alti, e di tutti questi ragazzi il 25% è a rischio udito. La prevenzione può fare molto, ma in questo caso molti di loro hanno raggiunto un livello difficilmente recuperabile, e di conseguenza nel giro di un decennio si accorgeranno degli effetti irreparabili e irreversibili che questa cattiva abitudine ha prodotto nelle loro orecchie.

Quali sono, quindi, le misure preventive? Semplicissime, ma spesso difficili da seguire a causa del vizio, dell’abitudine ormai consolidata. L’unico modo è infatti quello di ridurre al minimo i momenti durante i quali i nostri ragazzi (e anche noi) ascoltano la musica in cuffia. Meno ore, ma anche meno decibel: bisogna fare attenzione a tenere il volume ad un livello sempre accettabile. Quindi occhio agli avvisi degli smartphone, ma occhio anche al buonsenso: meglio sempre insegnare a tenere il volume al minimo, riabituando le orecchie a sentire anche a volumi minori.

Come ha spiegato Antonio Cesarani, direttore dell'Unità operativa complessa di audiologia della Fondazione Irccs Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, a Repubblica, basterebbe quindi abbassare il volume dello smartphone e limitare l’uso delle cuffie a (massimo!) due ore al giorno. Attenzione anche in discoteca e nei luoghi rumorosi: ogni 90 minuti sarebbe sempre meglio uscire per almeno un quarto d’ora.

In questo senso la Commissione Europea ha anche abbassato i limiti dei volumi degli mp3. Dai 120 decibel a cui si poteva arrivare, oggi il limite è fissato a 80, in modo da limitare il rischio di eccedere.

Detto questo: evitiamo di abituare sin da piccoli i nostri bambini all'utilizzo delle cuffie e ai volumi troppo alti. Troppo presto si ritroverebbero parte di questa statistica. E lì sì che il loro udito sarebbe a rischio senza che ce ne accorgiamo!

 

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Ieri è stata trasmessa la prima puntata di 4mamme su Fox Life: mi aspettavo fosse un programma divertente, un bel modo di passare una serata, invece ho visto molto più. Non una semplice gara ma ho percepito le emozioni di 4 mamme, l’amore smisurato verso i propri bimbi, ho visto competizione (poca e sana) ma anche comprensione tra donne, ho visto occhi lucidi e sguardi carichi di pensieri che solo noi mamme possiamo avere e capire: un bel mix di emozioni tutte insieme, così difficile da trovare.

Ieri sera si “sfidavano” mamma Moira la mamma verace, la mamma social Flora, Simona la mamma tassinara e Anita la mamma ipercinetica. 

In questo mio primo articolo/commento non vorrei analizzare punto per punto quello che condivido o quello che suggerirei a queste mamme: i cardini che per me sono basilari li sapete: i bambini non devono mangiare da soli, l’alimentazione sana è fondamentale come anche il gioco all’aria aperta, l’autonomia nelle scelte che ogni bimbo può e deve fare, limitare l’uso di tecnologia etc…. Ma quello su cui desidero puntare l’attenzione in questo nostro primo articolo per 4mamme è uno e molto semplice: non esistono scelte o comportamenti giusti o sbagliati esistono i comportamenti giusti o sbagliati per ogni famiglia. Non esiste il bianco e nero nella vita di noi mamme, esistono solo variabili. Gli sbagli fanno parte di noi esseri umani, fanno parte della vita e come tali anche della crescita dei nostri figli. Lo sbaglio permette di comprendere e riprovare, permette di cercare una nuova strada, una diversa via, di crescere e diventare ciò che siamo.

Parliamo per esempio dell’addormentamento in macchina di mamma Moira. 
Quante di noi lo hanno fatto? Alzate la mano! Mi ricordo quando è nata Emma e tutti e quattro salivamo in macchina il sabato e la domenica pomeriggio e facevamo lunghi giri di almeno due ore: Como, Lecco, strade sconosciute con un’unica caratteristica, ossia l’assenza di semafori! Lo sappiamo tutte è sbagliato, non ha alcun senso, in primis per i bambini perché non riposano bene e non associano il momento della nanna al letto (sia esso di mamma e papà o il loro), ma anche per noi genitori perché non possiamo essere costretti a salire in macchina e girare come pazzi per ore per avere un attimo di pace: basterebbe magari mettersi nel lettone con loro mezz’ora per farli addormentare, no? Magari leggere loro una fiaba, mantenendo la luce soffusa e facendosi tante coccole. Quello che però non si racconta spesso è che la teoria è molto bella, interessante e utile, ma la vita vera, soprattutto quella di mamme come me, come Moira, come Anita e credo anche come voi, è che a volte sei sfinita, davvero sfinita: sfinita fisicamente perché non dormi la notte, perché hai la casa da riordinare, lavatrici sempre da fare, camicie da stirare; perché hai sempre arretrati, bollette da pagare e bonifici da fare; scadenze da rispettare, appuntamenti con le scuole dei bambini, pediatra e compleanni. Certo sei felice, ma non hai tregua e anche se in cuor tuo lo sai che la cosa migliore sarebbe addormentarsi vicino al tuo bimbo nel suo lettino, in quel momento il solo pensiero ti fa venir da piangere, perché hai bisogno di sentire silenzio nel più breve tempo possibile, perché non ce la puoi fare a fare un’altra cosa per loro… hai bisogno della soluzione che porti al miglior risultato nel minimo tempo. Così salti in macchina dopo aver caricato entrambi e ti godi quell’oretta e mezza che ti rigenera mentalmente e fisicamente e ti sembra di essere quasi in una spa.

Così quel momento in macchina di mamma Moira le da l’energia e l’invettiva per realizzare deliziosi cestelli delle emozioni in camera dei suoi figli. Il tempo che mamma Flora ha a disposizione per prendersi cura di sé, la rende particolarmente paziente nell’addormentamento e trasmette il concetto che prendersi cura di sé fa bene non solo a sé stessi ma anche all’intero nucleo famigliare o le richieste di ordine e linearità di Anita insegneranno concentrazione e ordine mentale alle proprie bimbe. 

Il bello di questa trasmissione credo sia proprio questo, cioè che i nostri comportamenti (giusti o sbagliati che siano, tanto è tutto relativo) sono tutti fatti assolutamente a fin di bene, sia nei confronti dei nostri figli sia nei confronti di noi stesse. Sono dettati dalla stanchezza, dalla voglia di dare e fare il massimo, dalla sopravvivenza alle mille difficoltà quotidiane e certamente dall’amore smisurato verso i nostri figli. Così non possiamo che capire mamma Simona, che non sa come gestire le richieste del figlio sui giochi non adatti alla sua età, ed è preoccupata che il figlio possa essere tagliato fuori. E capiamo anche mamma Moira, che chiede al figlio maggiore di fare silenzio, anche se il suo gesto era una naturale richiesta di attenzione. Perché lo sappiamo che non è giusto chiedere troppo al figlio maggiore, ma quando hai un bambino grande in casa e una neonata di un mese da addormentare e sei a casa da sola, è umano sbagliare (se così possiamo definirlo) è la vita e a volte non si può far diversamente, o forse sì, ma non abbiamo le energie mentali per pensare ad alternative. O ancora sappiamo che i ricatti non servono a nulla e sono solo controproducenti: ma siamo oneste, chi di noi non hai mai detto: “se non la smetti di fare questo non ti porto a danza!” o “se non fai i compiti non andiamo alla festa di compleanno?” Succede, cavolo se succede.

E’ difficile, è molto difficile trovare la strada giusta. Ma se sappiamo accettare il punto di vista di altre mamme che danno una visione diversa di una problematica, e riusciamo a trasformare questi consigli in una risorsa, penso che faremo il nostro bene e il bene della nostra famiglia. 

Giulia Mandrino

 

Il riso nero oltre che essere buono (è davvero saporito e profumatissimo) è anche bellissimo da vedere. La sua è una cottura lunga, ma non scuoce mai e il croccante diventa una delle sue caratteristiche inconfondibili. Per questo è difficile da utilizzare nei risotti ma perfetto per le insalate a base di cereali e verdure.

Insalata di riso nero con gamberi, basilico, pomodorini e fagiolini: la ricetta dell'insalata estiva di riso venere che combina il gusto del cereale con le verdure di stagione

 

Sara

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Cecilia

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