Quando la tecnologia va in aiuto della sicurezza è sempre una buona idea. E stavolta piacerà anche ai bambini, che si troveranno sotto l’albero un device tecnologico tutto per loro, che tuttavia non avrà i pericoli di uno smartphone o di un tablet. Ma, anzi, renderà ancora più sicura la loro vita.

Un regalo utile quando sappiamo che i nostri figli passano molto tempo fuori casa e vogliamo che non succeda loro nulla di male. Un regalo che facciamo a loro ma che facciamo anche a noi, per sentirci più tranquilli.

Un regalo intelligente: il telefono da polso per bambini

Si chiama Nilox Bodyguard ed è semplicemente un orologio che si comporta da telefono, collegato allo smartphone dei genitori per controllare i bambini in situazioni di distanza.

Nilox Bodyguard non è propriamente uno tra i tanti smartwatch che conosciamo, perché a differenza di questi non ha mille funzionalità e mille tasti, ma semplicemente svolge il suo ruolo, che è quello di essere un device per la sicurezza indossabile. Pochi tasti, uno schermo semplice sul quale compaiono l’orario e poche altre informazioni: è semplicissimo da utilizzare, oltre che pulito da vedere e molto apprezzato dai bambini, che comunque si sentiranno parecchio alla moda, con il loro “telefono da polso”.

L’orologio si configura in pochi passaggi (dopo averlo provvisto di una microsim 2G) e lo si collega quindi ad una applicazione che i genitori (o i nonni) possono scaricare sul proprio smartphone IOs o Android (la si trova su tutti gli App Store): Nilox Bodyguard. I due device saranno così direttamente collegati tra loro, e potranno dialogare.

L’orologio potrà quindi mandare, ogni volta che i genitori lo richiederanno dalla App, le informazioni relative alla posizione del bambino, oppure ricevere un segnale quando il proprio figlio si sta allontanando da una delle zone protette impostate.

Attraverso i pulsanti dell’orologio, quindi, il bambino da parte sua potrà chiamare il primo numero nella lista dei contatti (tenendo premuto per due secondi il tasto centrale), oppure fare partire un live tracking per tenerlo monitorato negli spostamenti.

Dallo smartphone potremo anche inviare sms allo smartwatch dei nostri bimbi, oppure chiamarli. I bambini non faranno nessuna fatica, perché il loro orologio ha pochi tasti selezionati: con quello centrale, ad esempio, rispondono alla chiamata, e con quello laterale riagganciano.

Questo orologio, poi, non si spegnerà semplicemente con un tasto: lo si potrà fare solo attraverso lo smartphone, e quindi solo attraverso una delle persone di fiducia associate, in modo da aumentare ancora di più la sicurezza.

Questo orologio-telefono per bambini è disponibile in più colorazioni, proprio per renderlo un oggetto piacevole da indossare, oltre che utile e sicuro: lo troviamo nero, basic e semplice, ma anche color verde lime e viola.

Sappiamo che l’idea di tracciare ogni minuto gli spostamenti dei nostri bambini non piace a tutti, e nemmeno noi siamo per il controllo a tappeto. Non fa bene a noi e non fa bene a loro. Tuttavia ci sono certe situazioni nelle quali questi device tornano utili (in spiaggia, nei grandi mercati, nelle fiere, quando i nostri bambini iniziano ad uscire da soli le primissime volte)… Sta ad ogni genitore decidere quanto e come usare questo strumento prezioso, sfruttandone le potenzialità ma rispettando sempre e comunque gli spazi dei propri figli.

Per noi di mammapretaporter Nilox Bodyguard ha riservato uno sconto davvero imperdibile: inserendo il codice BODYGUARDMUM il costo di questo device scenderà da 129.95 a 79.95 euro! È valido fino al 31 gennaio 2018, approfittiamone!

Giulia Mandrino

8 gesti mattutini per svoltare la giornata

Lunedì, 04 Dicembre 2017 11:57

Il buongiorno si vede dal mattino, ma non è sempre detto che svegliarsi con il piede sbagliato sia sinonimo di pessima giornata. A volte è solo questione di abitudini, sane abitudini, preziose abitudini. Abitudini di serenità, pace e ordine che anche nei momenti no ci fanno vedere le cose più chiaramente, più pacificamente, e che di giorno in giorno ci faranno amare sempre di più quel terribile (per molte!) momento dell’alzarsi dal letto abbandonando il tepore del giaciglio per affrontare una nuova giornata.

8 gesti mattutini per svoltare la giornata: le abitudini del mattino per rendere ogni giorno sereno e piacevole a partire dal momento in cui apriamo gli occhi

  • Dopo aver scelto una sveglia dolce e piacevole (mettiamo al bando quegli allarmi assordanti che, ok, ci svegliano, ma ci svegliano malissimo!) iniziamo subito la giornata mettendo a fuoco mentalmente, ancora tra le coperte, gli impegni, e concentrandoci su ciò che attendiamo con maggiore entusiasmo. Certo, ci sono le giornate in cui pare di non avere nulla di piacevole da fare perché gli impegni sono esasperanti e ci sommergono, ma non esiste un giorno senza qualcosa di carino e piacevole, anche piccolo, ed esserne consapevoli è il primo passo verso il benessere. Può essere il caffè dopo pranzo di sfuggita, ma che è un momento solo per noi; la lezione di danza la sera; la cena tranquilla dopo il lavoro, con nostro marito e i bambini; l’oretta di shopping che vogliamo concederci; il libro che ci attenderà nel letto. Pensiamoci, e facciamo della gratitudine per le piccole cose qualcosa che delineerà la nostra giornata e la nostra vita.
  • Yoga, pilates, semplice stretching, respiri profondi: alziamoci dal letto e mettiamo subito in moto, dolcemente, il nostro corpo e la nostra energia, ancora prima di colazione.
  • La colazione, non dimentichiamola: scegliamo cibi leggeri ma nutrienti, saporiti ma naturali, ma soprattutto beviamo un bicchiere di acqua calda con limone e miele a stomaco vuoto. È una preziosa abitudine: l’acqua calda risveglia il fegato, il limone depura e svolge un’azione detossinante e il miele rafforza le nostre difese immunitarie, essendo un potente antibatterico naturale.
  • Dopo colazione, vestiamoci e sistemiamoci, ma non dimentichiamoci del letto sfatto: rifarlo sembra un’ossessione da maniache dell’ordine, ma non è così. Sono molte tra di noi le ragazze disordinate che tuttavia amano rifare il letto tutte le mattine, e c’è un perché: visivamente il letto rifatto e in ordine dà ordine anche alla nostra mente, che visualizza così la giornata in maniera più chiara e ordinata.
  • Se non lo conoscete già, l’oil pulling è un metodo ottimo per praticare il detox, partendo dalla bocca. Qui trovate il nostro articolo dedicato a questa pratica salutare.
  • Ascoltare la musica fa sempre benissimo. Accendiamo la radio sulla stazione che più preferiamo, oppure accendiamo il giradischi, o ancora attacchiamo la playlist che abbiamo creato apposta (anche se sarebbe meglio non utilizzare lo smartphone la mattina - come vi diciamo al prossimo punto - ma per la musica val bene un’eccezione!).
  • Mentre facciamo colazione, o in quei cinque minuti di relax tra l’essere pronte e l’uscire di casa, evitiamo di accendere la tivù. Meglio leggere una pagina di un libro, o una rivista.
  • Forse l’avrete notato: fin qui non abbiamo mai nominato la tecnologia, e in particolare lo smartphone (se non per, eccezionalmente, ascoltare la nostra musica mattutina). Bene: prendiamoci un’oretta prima di controllare i messaggi, le mail e gli impegni sul cellulare. Ci regaleremo così un’ora solo per noi e per i nostri pensieri, un’ora salutare, piacevole e rilassante, che ci permetterà di iniziare la giornata davvero con il piede giusto (anche quando aprendo gli occhi ci sembra di essere già sopraffatte dagli impegni). Non sembra, ma non controllare il cellulare ci dà una pausa da tutto. Non serve immergerci subito negli impegni della giornata. Attendiamo di essere in metro, o in ufficio, per farlo, e il nostro cervello e la nostra pace interiore ci ringrazieranno moltissimo!

Giulia Mandrino 

La didattica costruttivista si inserisce in quel filone di approcci pedagogici che amiamo e che vorremmo fossero presi un pochino più in considerazione. Come al solito, rispetto alla scuola tradizionale questa didattica implica un maggior coinvolgimento diretto dei ragazzi e dei bambini, considerati finalmente soggetto attivo e protagonista del proprio apprendimento.

La casa editrice Erickson anche in questo caso ha pubblicato un libro molto utile ed efficace, prezioso per capire tutto ciò che dobbiamo sapere sulla didattica costruttivista.

La didattica costruttivista in un libro prezioso: il volume di Anna Carletti e Andrea Varani per parlare di un approccio didattico innovativo e rispettoso del bambino

“Didattica costruttivista - dalle teorie alla pratica in classe” è stato scritto da Anna Carletti e Andrea Varani, e parte dal presupposto che la didattica in classe non si basa solo sugli elementi cognitivi, ma anche su quelli affettivi e socio-culturali, troppo spesso lasciati a lato dagli insegnanti.

La didattica costruttivista vuole invece considerare gli alunni soggetti responsabili in maniera diretta del proprio apprendimento, inseriti in una scuola aperta a loro in toto, una scuola che sia accogliente nei confronti delle loro esperienze, delle loro emozioni, dei loro valori e delle loro capacità.

Questo metodo si contrappone a quello tradizionale che pecca spesso di dare nozioni utili solo all’interno della scuola e inutili negli altri contesti. Ovvero, in altre parole: spesso la didattica tradizionale dà agli alunni conoscenze e nozioni che questi non sanno poi applicare in altri luoghi e contesti, poiché sono nozioni costruite e impacchettate in maniera non-personale. Mettendo invece in primo piano l’alunno, invece, la didattica costruttivista gli dona la capacità di costruire attivamente la propria conoscenza, dandogli strumenti in più per cavarsela in più situazioni.

Un po’ come nell’autoeducazione (anche se in maniera davvero diversa), i bambini sono spronati a sviluppare atteggiamento metacognitivi e autovalutativi, a riflettere sui propri comportamenti, a valutare le proprie competenze, sviluppando così di conseguenza un’autoconsapevolezza molto utile tanto a livello cognitivo quanto a livello personale e sociale.

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“Il volume propone una metodologia efficace e originale per l'applicazione dell'approccio costruttivista nella scuola, integrando le principali correnti teoriche - dai fondamentali ispiratori (Piaget e Vygotskij) alla corrente radicale e a quella socio-culturale - con interessanti strumenti didattici, tra cui le mappe concettuali di Novak”: lo si legge in copertina e in queste poche parole sta tutto il senso del libro, che è diviso in capitoli tra il teorico e il pratico.

Si parte con la spiegazione di “Costruttivismo e didattica”, subito dopo aver specificato gli elementi epistemologici del costruttivismo. Si passa quindi ai “modelli mentali cognitivisti” e alle “mappe concettuali”, spiegati prima a parole e poi con esempi di pratiche didattiche concrete. Seguono i capitoli “Il gruppo come ambiente di costruzione della conoscenza”, “L’apprendistato cognitivo” e “L’osservazione in classe”. Largo spazio è dato alla “metacognizione”, un elemento fondamentale nella didattica costruttivista, per dare ai ragazzi gli strumenti per alimentare la conoscenza di sé, l’autostima e la comprensione dei meccanismi dei processi cognitivi.

Essendo così diviso tra teoria e pratica, il volume è davvero utile a tutti coloro che vogliano approcciarsi alla didattica, ma soprattutto agli insegnanti, che possono così capire dalle esperienze dirette degli autori e dagli esempi come applicare concretamente ed efficacemente la didattica costruttivista nella loro scuola.

Giulia Mandrino

Vitamina D e bambini

Giovedì, 30 Novembre 2017 12:41

Della vitamina D, la vitamina “del sole”, ne abbiamo già parlato, perché è uno degli elementi più importanti per il nostro organismo. Ma se vogliamo capire nello specifico qual è il suo ruolo nella crescita sana dei nostri bambini dobbiamo concentrarci sugli aspetti prettamente infantili. Ecco quindi una guida semplice e chiara per capire quanto sia importante la vitamina D per i nostri figli, dall’infanzia all’adolescenza.

Vitamina D e bambini: tutto ciò che dobbiamo sapere sul ruolo della vitamina del sole per la crescita dei nostri figli

Uno degli aspetti fondamentali e più conosciuti della vitamina D è quello che fa per le nostre ossa, ed è quindi facile capire quanto sia importante per lo sviluppo dei bambini: a livello di sviluppo osseo, infatti, la vitamina D è insostituibile, perché un giusto apporto di questo elemento facilita l’assorbimento del calcio a livello intestinale, stimolando le cellule che costituiscono le ossa e aiutando il corpo a produrre la proteina che lega il calcio alle ossa stesse.

Capiamo bene, quindi, quanto sia importante questo elemento negli anni della crescita e dello sviluppo: fino ai 20 anni, infatti, l’essere umano sviluppa le sue ossa, mineralizzandole, e nel corso degli anni successivi queste stesse ossa attingeranno proprio alla riserva ossea accumulata nei primi anni di vita.

Allo stesso modo l’infanzia ha bisogno di moltissima vitamina D per quanto riguarda il sistema immunitario. Se infatti il sistema immunitario dei nostri figli si forma nei primi anni, sappiate che la vitamina D aiuta moltissimo a rafforzarlo, formandolo per gli anni successivi. Questo perché la vitamina D nei bambini è un immunostimolante e un immunomodulante.

Soprattutto, un giusto apporto di vitamina D aiuta a prevenire le malattie respiratorie e le infezioni virali che coinvolgono il sistema respiratorio, come ad esempio le tracheiti e i raffreddori, disagi che nei primi anni di scuola si susseguono moltissimo. Più vitamina D, meno recidive, insomma.

La carenza di vitamina D, di conseguenza, può essere davvero pericolosa, quando grave. Oggi il rachitismo è praticamente sparito, ma i sintomi della carenza ci sono lo stesso, e vanno dalla stanchezza cronica all’indebolimento muscolare.

Come sappiamo, la vitamina D la si prende principalmente dall’esposizione al sole e alla luce. Il problema più grave è che le ultime generazioni sono portare a stare sempre più chiuse in ambienti interni: la vita all’aria aperta, che dovrebbe essere la normalità, è scansata a favore di stili di vita che non prevedono troppe uscite giornaliere, ma giocare all’aperto dovrebbe invece diventare la regola, perché è proprio a causa delle troppe ore passate al chiuso (soprattutto in inverno) che i nostri bambini rischiano di cadere in gravi carenze di questa vitamina.

Detto questo, oltre a vari alimenti vegetali che contengono vitamina D (anche se in quantità parecchio limitate: il sole è sempre la migliore scelta), esistono fortunatamente integratori che permettono di immagazzinare questo elemento, prevenendo la carenza e aiutando a mantenere dei buoni livelli di vitamina D anche quando facciamo fatica, quindi, soprattutto, nei mesi invernali.

Il nostro consiglio è quindi quello di affidarsi da settembre ad aprile ad integratori come gli integratori Haliborange® dell’azienda Eurospital, proprio per prevenire la carenza ma soprattutto per aiutare i nostri bambini a sviluppare al meglio le loro ossa e a rafforzare efficacemente il proprio sistema immunitario: noi da qualche anno lo facciamo, e dobbiamo dire che i malanni di stagione sono notevolmente diminuiti!


Il capostipite di questi integratori, Haliborange Emulsione Orale, è un prodotto storico a base di Succo d’arancia e olio di fegato di merluzzo, ed è sempre ricordato per l’ottimo e piacevole gusto. Contiene Vitamina D3, A, C e Olio di fegato di merluzzo fonte di Omega3. Anche Haliborange Compresse Masticabili, contiene le stesse vitamine ed è perfetto dai 3 anni in su per la bontà del gusto e la praticità di utilizzo.

Per i bimbi sotto ai 3 anni, invece, vi consigliamo Haliborange Gocce, più semplice da fare assumere ma soprattutto più specifico perché ricco di vitamina D3, pura, davvero utile nei primi tre anni di vita.

Se abbiamo invece bisogno di rafforzare il sistema immunitario in maniera più diretta (come nei cambi di stagione o come durante le influenze della scuola materna), è bene scegliere Haliborange Immunostimolante, che sfrutta esattamente la forza immunostimolante della vitamina D (ma anche della B6), oltre a contenere Fermenti lattici tindalizzati non vitali, Zinco, Echinacea e Astragalo.

A uscirne vittoriosi non saranno solo il sistema immunitario e le ossa, però: nei bambini, come negli adulti, c’è sempre bisogno di energia, e la vitamina D è utile anche in questo senso!

Giulia Mandrino

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

 

Quattro nuovi libri sull’inclusione a scuola

Mercoledì, 29 Novembre 2017 14:58

Fare scuola inclusiva non significa solo ricorrere al Circle Time di tanto in tanto. Una scuola inclusiva significa una scuola che coinvolga tutti, che si soffermi sui reali bisogni dei bambini e che promuova la cooperazione, facendo sì che ogni bambino contribuisca con i suoi punti di forza e con le sue debolezze.

In questo senso la casa editrice Erickson ha pubblicato molto recentemente quattro volumi utilissimi per chi vuole conoscere meglio i metodi educativi inclusivi più efficaci, e per chi, all’interno della scuola, vuole iniziare ad esplorare questo mondo educativo più naturale e rispettoso di ogni bambino.

Quattro nuovi libri sull’inclusione a scuola: la casa editrice Erickson ha pubblicato quattro volumi per parlare meglio di scuola inclusiva

L’occasione per l’uscita di questi libri è stata il convegno “La qualità dell’inclusione scolastica e sociale” che si è tenuto a Rimini il mese scorso a cura del Centro Studi Erickson.

Il primo dei quattro libri si intitola “Generazione Don Milani - Frammenti di biografie pedagogiche”, a cura di Raffaele Iosa. Si parla, qui, della biografia di Don Milani, ma anche di chi con lui è cresciuto (la “generazione”, appunto), nella Scuola di Barbiana. Ricostruendo prima il contesto sociale della scuola italiana negli anni di Don Milani, il libro porta l’esperienza positiva degli anni d’oro dell’inclusione della scuola italiana, gli anni Settanta, che grazie alle riforme del periodo permisero di trasformare la scuola in qualcosa di partecipato, inclusivo e egualitario.

Di Sonia Coluccelli e Silvia Pietrantonio è invece “Il metodo Montessori oggi”, un libro esaustivo e illuminante per parlare di un metodo pedagogico che mette al centro di tutto il bambino e che sembra quasi scomparso dalle scuole italiane (ma non in quelle del mondo), ma che in realtà è sempre attuale e attuabile. Le autrici vogliono semplicemente rispondere ad una domanda: “è ancora possibile utilizzare il metodo Montessori? Può essere Maria Montessori ancora una guida per bambini e famiglie?”. La risposta è affermativa: il pensiero di Maria Montessori è facile da integrare con le nuove scoperte, aprendosi al confronto con altri metodi educativi. E se vogliamo iniziare ad utilizzarlo, il libro dà anche qualche spunto concreto e qualche consiglio di prime attività montessoriane.

Si prosegue con “Talvolta i fiumi straripano” di Fabio Celi. Il sottotitolo è molto esplicativo: Uno psicologo racconta gli allievi con DSA e BES che ha incontrato nella sua vita professionale, tra metodi di intervento, leggi astruse, emozioni, accettazione e compassione del dolore”. L’autore parla in prima persona delle sue esperienze di esclusione nella scuola, parlando dei suoi allievi affetti da problemi dell’apprendimento e dell’influenza positiva di certi atteggiamenti, come il confronto e lo stimolo della loro autostima (che non deve essere alimentata con speranze troppo alte), per migliorare le prestazioni e per assicurare il benessere al bambino. “L’autostima - dice Celi - dipende dal rapporto tra risultati e aspettative. Dal momento che si tratta di una frazione, l’autostima si abbassa quando le prestazioni sono basse, ma anche quando le aspettative sono troppo alte. Dovrebbero tenerlo presente quelle maestre che dicono a un bambino dislessico di cercare di leggere come gli altri, e poi, quando quel bambino non ce la fa, gli dicono che è svogliato”.

Infine un volume per parlare dell’inclusione degli alunni disabili nella scuola ecco “La normativa inclusiva nella “Buona Scuola”. I decreti della discordia” di Salvatore Nocera, Nicola Tagliani e AIPD (Associazione Italiana Persone Down), con una presentazione di Dario Ianes. Il libro parla della legge n. 107/2015 sulla buona scuola, di cui avremo certamente sentito parlare in vari dibattiti. Qui ci si concentra sui decreti attuativi che regolano la promozione dell’inclusione degli alunni con disabilità a scuola, con interventi che parlano del dibattito che ha coinvolto le associazioni dei familiari e gli esperti e con riflessioni per leggere la proposta di inclusione scolastica alla luce, anche, della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006. Uno strumento davvero utile e prezioso tanto per i genitori quanto per gli insegnanti e per quanti operano nella scuola.

 Giulia Mandrino

La scelta del “per quanto allattare” è sicuramente una decisione personale e famigliare che ogni mamma prende in base a tanti fattori (e non dovrebbe in alcun modo considerare i consigli delle varie zie Ignazie che pensano di sapere tutto, dal fatto che “la mamma non ha il latte” al fatto che “se non allatti”, sei una mamma di serie B). Non c’è un “giusto e uno sbagliato” quando si tratta di allattamento, esistono al limite consigli e pareri e, unica certezza confermata anche dalla comunità pediatrica, è che l’allattamento al seno è la scelta di alimentazione più sana tra tutte.

Detto questo, non è da colpevolizzare la mamma che non allatta o quella che allatta fino allo svezzamento, senza proseguire per un tempo lunghissimo.


Quando si decide di allattare si sa che si andrà incontro a qualche difficoltà. Il problema è che spesso queste difficoltà condizionano le mamme che in un primo momento avevano deciso di allattare al seno, quando talora basterebbe un po’ d’aiuto da parte di personale esperto o qualche accorgimento che faciliterebbe la situazione.


Ecco quindi 9 consigli che potranno servirvi durante la vostra esperienza di allattamento al seno, rendendo l’esperienza più facile e serena, il più a lungo possibile.

Tutto quello che ti serve per allattare al seno in serenità: 9 consigli per rendere l’allattamento al seno facile e per praticarlo a lungo

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1) La prima regola, che vale un po’ sempre per ogni aspetto della vita (e in questo caso ancor di più) è informarsi. Ma soprattutto, farlo tempestivamente, non quando il bambino è già nato. Arrivare al parto impreparate potrebbe portare ad un’altra conseguenza: l’ansia dovuta al fatto, per esempio, che il bambino non si attacca al seno subito. Informarsi in quel momento è sconveniente, perché lo si fa spesso in fretta, quando invece, al contrario, facendolo prima possiamo prenderci tutta la calma del mondo, valutare i corsi, le informazioni che ci propongono, conoscere esperti e capire davvero cosa ci servirà e cosa aspettarci fin dai primi momenti.

2) La seconda regola riguarda le prime ore di vita del bambino, indispensabili per costruire il rapporto d’allattamento tra mamma e bambino. Tenete il bambino il più possibile a contatto con voi, vicino al seno scoperto, coccolandolo, lasciate che sia lui a trovare il capezzolo, in maniera naturale e spontanea, lasciandogli tutto il tempo di cui ha bisogno. Questa condizione favorirà l’attaccamento, che sarà aiutato anche da tutti gli ormoni prodotti durante il parto, fatti apposta per questa situazione!

3) Come per le prime ore, la vicinanza mamma e bambino è fondamentale anche con il passare dei giorni, perché nel primo periodo post parto la produzione di latte avviene conseguentemente allo stimolo della poppata. In altre parole: allattando spesso si produce più latte. Ecco perché è buona abitudine stare molto vicini nei primi tempi, in modo che la mamma impari a leggere i segnali della fame e del desiderio di suzione del suo bambino. E’ meglio attaccare il bambino subito, non quando piange (il pianto, infatti, arriva come ultimo segnale, e il bambino, stanco e nervoso, potrebbe anche fare più fatica a succhiare).

4) No a orari programmati: una regola che a molte parrà strana, ma che gli esperti hanno convenuto essere tipica del neonato nelle prime settimane. La tendenza in passato era quella di dare un orario fisso alle poppate, attualmente si è capito che è una pratica un po’ controproducente perché genera ansia nella mamma (quando il bambino non li rispetta) e perché il corpo del bambino sa esattamente quando è ora di nutrirsi, e imporre un orario non ha senso.

5) Per lo stesso motivo (evitare il più possibile l’ansia dovuta a regole troppo rigide che sanno molto di “vecchio”), non controllare sempre il peso del bambino più volte al giorno. Una volta i pediatri consigliavano di procedere con la doppia pesata prima e dopo la poppata, ora sappiamo che la crescita varia moltissimo nel corso delle 24 ore e che il corpo del bambino si assesta piano piano. Quindi diminuiamo le pesate in favore della serenità: un controllo del peso in meno non sarà di certo l’unico elemento che indica la crescita corretta del bambino.

6) Un’altra situazione frequente è la difficoltà nella fuoriuscita del latte materno dal seno. Un valido aiuto lo forniscono i massaggi specifici, fatti con movimenti circolari che vanno dall’attaccatura del seno fino al capezzolo. Allo stesso modo in cui la poppata stimola la produzione del latte, infatti, il massaggio delicato agisce come stimolo, aiutando la mamma in maniera dolcissima.

7) Altro metodo che va a vantaggio del flusso del latte sono gli impacchi caldi prima dell’allattamento. Al contrario, degli impacchi freddi saranno utili se il seno risulta infiammato. Può capitare, infatti, che le poppate provochino rossore o gonfiore e che ci sia bisogno di qualcosa di lenitivo e antinfiammatorio.

8) Il timore delle mamme è quello di non avere più latte. Se infatti i primi tempi il seno era gonfio e turgido, pian piano la mamma lo nota più svuotato. Niente paura: sono cambiamenti normali dovuti agli equilibri tra produzione e bisogno del bambino, come durante i primi giorni, in cui le continue poppate stimolano la produzione del latte. Ecco perché dobbiamo continuare a seguire i bisogni del bambino percependo la loro voglia di poppare, senza orari o regole ma solo con l’istinto. Oppure, talora, siamo semplicemente un po’ disidratate: in questo caso è utile bere almeno due litri di acqua al giorno. Esistono anche integratori naturali in grado di stimolare la produzione di latte da parte del nostro organismo (come ad esempio piùlatte” di Humana, che è a base di cardo mariano - antiossidante e depurativo -, fosfatidilserina e galega officinalis, dalla funzione galattogoga, ovvero benefica per la secrezione del latte materno). E’ utile tenere sotto controllo anche i livelli di stress: rilassatevi, e come in un circolo virtuoso ci guadagnerà anche la produzione di latte.

9) Infine, il consiglio per eccellenza: seguite il vostro istinto e il vostro buon senso, decidete sempre voi ciò che è meglio per il vostro bambino, senza dare peso ai consigli non richiesti che vi arriveranno da ogni parte. Le nonne e le zie, le amiche e le semplici conoscenti lo faranno anche in buona fede, ma non sono esperte e non sanno che la loro pressione potrebbe davvero compromettere il vostro allattamento. “Fate entrare i consigli da un orecchio e fateli uscire dall’altro, sorridendo e sapendo dentro di voi che nulla di ciò che diranno potrà scalfirvi!”

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

 

 

Un regalo intelligente: le costruzioni in legno

Martedì, 28 Novembre 2017 14:26

Terzo appuntamento dei nostri suggerimenti per regali di Natale e compleanno intelligenti, educativi e divertenti allo stesso tempo, per non proporre il solito videogioco o giocattolo plasticoso di ultima generazione senza tuttavia regalare qualcosa di noioso, pedante e che piaccia solo a noi genitori! Se volete sbirciare anche le altre idee, intanto, vi consigliamo di fare un giro qui.

I benefici delle costruzioni in legno per bambini sono innumerevoli, e non è una novità. Ecco perché decidere di regalarle per Santa Lucia, Natale o l’Epifania (ma anche ad ogni compleanno!) è sempre una scelta azzeccata. Non sono semplicemente un regalo intelligente ed educativo di quelli noiosi e pedanti (e pesanti, sì!). I bambini si divertono davvero moltissimo, passano davvero tantissimo tempo a progettare e giocare liberamente, e questo regalo sarà sempre, sempre apprezzato.

Un regalo intelligente: le costruzioni in legno che stimolano la creatività, gioco libero per eccellenza

Ricordiamolo sempre: il gioco è il lavoro dei nostri bambini, e non dobbiamo mai né negarglielo né imporglielo troppo. Ovvero: i giochi liberi, quelli senza regole, sono i migliori, poiché stimolano il bambino a creare e a realizzare da zero, facendo sì che alleni la sua mente e che impari direttamente e personalmente ciò che gli servirà nella vita, attraverso un lavoro concreto che svolge con le sue mani e la sua testa.

Che sia un gioco libero di ruolo, un disegno libero o una costruzione, il gioco libero dalle regole è sempre il miglior modo di impiegare tempo per i bambini. Sprigionano così la fantasia e mettono in atto logiche e comportamenti per provare la vita vera, anche se “solo" attraverso il gioco.

Le costruzioni si inseriscono in questo senso tra i giochi migliori. Non sono semplicemente un giocattolo bello da vedere (perché dobbiamo ammettere che sono proprio belle). Sono numerosi gli studi che hanno provato che i benefici di questa attività sono davvero moltissimi, e il fatto che ai bambini piaccia così tanto giocare alle costruzioni prova quanto siano davvero pensate per loro.

A noi piacciono tantissimo queste costruzioni in legno: le abbiamo trovate sul sito Il Giardino dei Libri e ciò che ci ha colpito sin da subito sono i materiali con cui sono realizzate, diversissimi dalle solite Lego, che sono altrettanto benefiche, sia chiaro, ma che non hanno certamente il fascino dei tradizionali giocattoli in legno.

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Queste costruzioni si presentano in un sacchetto di tessuto che contiene addirittura cento pezzi divisi tra diverse forme: triangoli, rettangoli, quadratini…

A partire dai 3 anni (perché questo è un gioco adatto a partire da quest’età) questi mattoncini in legno sono davvero perfetti per giocare e creare, lasciando che i bambini sperimentino la loro fantasia e il loro senso di progettazione senza seguire alcuna istruzione. I mattoncini possono trasformarsi in qualunque cosa passi loro per la mente in quel momento, attraverso differenti manipolazioni e appoggi.

Con il loro sacchetto in tessuto, poi, sono semplicissimi e velocissimi da riporre, e stanno sempre in ordine su una mensola o in un baule, nell’armadietto o in un cesto di vimini in cameretta.

Giulia Mandrino

Come rendere la nostra casa un posto felice

Lunedì, 27 Novembre 2017 15:58

Le nostre case sono probabilmente già felici, perché basta la serenità per rendere l’ambiente in cui viviamo confortevole e piacevole. Tuttavia ci sono alcune regole (piacevolissime) che possiamo applicare per rendere la nostra casa ancora più felice, bella, serena e gioiosa. Eccole!

Come rendere la nostra casa un posto felice: le regole d’arredamento e di atmosfera per far sì che il luogo in cui viviamo diventi ancora più sereno e piacevole

Partiamo dalle piante: noi le consigliamo sempre, perché anche quando la casa è spoglia rendono tutto più completo e piacevole. Perché? Perché se ci pensiamo l’uomo è nato vivendo nella natura, e oltre al fatto estetico (sì, le piante, soprattutto quelle verdi, sono magnifiche) c’è anche quello naturale e primitivo del benessere atavico: portando qualche pianta in casa staremo meglio anche inconsciamente, perché in questo modo trasporteremo un po’ di natura all’interno. E in più le piante fanno molto bene, perché purificano l’aria!

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Seconda regola: cercare sempre la luce naturale, per lo stesso motivo. Se abbiamo la fortuna di avere grandi finestre sapremo già che la luce fa moltissimo sul nostro umore: pensiamo alle giornate piene di sole, e a come ci entra dentro entrando in casa! Se ne abbiamo poche e piccole scegliamo quindi tessuti leggeri, che facciano filtrare la luce, oppure optiamo per evitare proprio le tende, sfruttando ogni piccolo raggio di sole!

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Stesso discorso per l’aria fresca: anche in inverno, facciamola passare attraverso la nostra abitazione aprendo almeno cinque minuti tutte le mattine almeno due finestre, creando un po’ di contraria. Aria più salutare significa stare meglio!

Per quanto riguarda la tecnologia, teniamone il meno possibile: sì alla tivù in salotto, no in camera. Idem la radio, e lo stesso vale per i cellulari (soprattutto la notte). Piuttosto, la sera in camera leggiamo un libro. Sì, quindi, a grandi librerie, con tutti i libri che ci riempiono il cuore e la mente.

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Se puntiamo sui colori delle pareti, scegliamone di adatti ad ogni stanza: ottimi, sempre, i colori pastello. Il verde e il blu andranno bene in camera da letto, poiché rilassano; il porpora in studio, poiché è un colore che dà energia e stimola la creatività; il rosso, anche tenue, va benissimo in cucina e sala da pranzo, perché stimola, e dunque è perfetto quando siamo con gli amici o in famiglia a tavola, per conversare vivacemente.

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Infine, anche se non siamo persone troppo ordinate, prendiamo l’abitudine di sistemare e mettere in ordine una stanza nel momento in cui usciamo: come insegna il feng shui, certi dettagli della nostra casa ci fanno stare bene (come suggerisce, dopotutto, questo articolo) e l’ordine esteriore ci trasmette un senso di ordine interiore davvero benefico. Piccole cose, quindi, piccoli gesti, per far sì che il beneficio sia grande.

Giulia Mandrino 

“Attenzione, passaggio fiabe!”

Lunedì, 27 Novembre 2017 14:34

Se avete già “Il mio palloncino” di Mario Ramos, questa nuova uscita di Babalibri non potete perdervela. Ma non potete farne a meno nemmeno se non conoscete ancora Mario Ramos, ma se amate quanto noi i libri per bambini. Perché come sempre Babalibri vince, pubblicando libri illustrati per bambini bellissimi nella loro semplicità.

“Attenzione, passaggio fiabe!”: la nuova rilettura di Cappuccetto Rosso da parte di Mario Ramos, libro per bambini affascinante, divertente e unico

Lo potremmo definire “silent book”, ovvero un libro per bambini senza parole: Mario Ramos (autore prematuramente scomparso nel 2012 che ci ha regalato dei libri per bambini davvero favolosi) con “Attenzione, passaggio fiabe!” rilegge nuovamente Cappuccetto Rosso, realizzando un libro per tutti quei bambini che ancora non sanno leggere, ma anche per chi, già abituato a leggere le parole, ama i libri semplici e diretti che stimolano anche la fantasia.

“Attenzione, passaggio fiabe!” comincia con la scenetta conosciuta e straconosciuta della mamma che saluta Cappuccetto Rosso sul limitare del bosco, con la bambina che, armata di cestino con le vivande da portare alla nonna, parte. Stavolta non a piedi: in bicicletta! E già questo dettaglio è fantastico.

Così, andando avanti, come in un originale e dolcissimo libro per imparare i cartelli stradali, Cappuccetto Rosso non incontra solo il lupo, il cacciatore e la nonna. Con la sua piccola bicicletta Cappuccetto deve fermarsi a vari incroci: a passare davanti a lei, infatti, come in uno spin-off, sono gli altri protagonisti delle fiabe più conosciute.

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Cappuccetto incontra così i tre orsi di Riccioli d’oro, i tre porcellini (sullo skateboard!), Pollicino e i suoi fratelli… E poi, sì, anche il cacciatore, che sta scappando dal lupo. Ma solo perché il lupo sta provando i suoi nuovi pattini e a quanto pare è un pericolo per la circolazione.

Non avendo nemmeno una parola, questo libro è bellissimo perché si presta a mille interpretazioni e, soprattutto, a mille racconti: i bimbi lo possono sfogliare in silenzio, possono farselo raccontare da noi (con le nostre parole), possono raccontarlo loro (con le loro parole), possono creare storie diverse ogni volta che lo sfogliano…

A rendere tutto più semplice sono i disegni, meravigliosi, di Mario Ramos, artista che ha sempre saputo con la sua matita creare un mondo in una sola pagina. Il suo tratto è semplice, chiaro, senza fronzoli, infantile e delizioso.

Super ironico, moderno e divertente, Mario Ramos ci porta così in un mondo delle fiabe personale e creativo, leggero e intrigante, da leggere e rileggere inventando tutte le volte una versione tutta nostra (che, come vedrete, si modificherà in base al momento che state vivendo in famiglia!).

Sara Polotti

Le tisane in barattolo da regalare a Natale

Venerdì, 24 Novembre 2017 14:18

Preparate tutti i barattoli e i coperchi abbinati che avete in casa e che non avevate il coraggio di buttare: vi serviranno per i prossimi regali di Natale, che possiamo realizzare in casa e ci faranno fare una bellissima figura! Chi li riceverà non solo avrà in dono qualcosa che abbiamo realizzato con le nostre mani, ma soprattutto avrà qualcosa di delizioso per le sere di questo inverno.

E poi questo regalo è bellissimo: i barattoli sono sempre bellil di per sé, e basta annodarci attorno un nastro a fiocco per avere il regalo bell'è che pronto.

Le tisane in barattolo da regalare a Natale: gli infusi più buoni da preprare in casa e da regalare ad amici e parenti durante queste festività

Un regalo economico e veloce da realizzare, genuino e sano: le tisane in barattolo sono super semplici da realizzare. Basta comprare gli ingredienti essicati in erboristeria (o nei vostri negozi bio, fisici e online, di fiducia), mescolando poi bene a seconda della ricetta che volete regalare. Ecco le nostre preferite:

La tisana della sera per rilassare il sonno

Qui trovate la nostra ricetta completa. Mescoliamo insieme 10 cucchiai di tiglio, 5 cucchiai di malva, 7 cucchiai di lavanda e 7 cucchiai di passiflora, quindi mettiamo il composto nel barattolo.

La tisana per la digestione

Qui trovate la nostra ricetta completa. Stavolta mischiamo 10 cucchiai di bacche di cardamomo, 10 di anice stellato e due di zenzero essicato e grattuggiato.

L'infuso alla lavanda

Anche questo è molto rilassante: nel barattolo andranno 10 cucchiai di lavanda, 10 di tiglio e 10 di melissa.

Tisana al timo

Ottima per il raffreddore, è super aromatica e profumata. Basterà mettere nel barattolo del timo essiccato e tritato in un mixer. Magari ne avete ancora da quest'estate, bio perché cresciuto sul vostro balcone! Quando poi la si berrà, sarà ottima con un cucchiaio di miele di eucalipto.

Infuso al tè rosso alla rosa e cannella

Qui la ricetta completa. Questo tè è profumatissimo e bellissimo da vedere. Nel barattolo versiamo 6 cucchiai di tè rosso rooibos, 2 cucchiai di petali di rosa commestibili essiccati e tritati, 1 cucchiaio di mela disidratata e tritata, la scorza essiccata di un'arancia (possiamo tenerla sul termosofone per 24 ore o cuocerla a bassissima temperatura in forno, se non abbiamo l'essiccatore), un cucchiaio di fiori commestibili di fiordaliso e una stecca di cannella grossolanamente spezzata.

Giulia Mandrino

Sara

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Cecilia

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