Ogni bambino e ogni bambina ha la propria personalità, e su questo non ci piove. Rispettare le inclinazioni è la prima regola per la serenità e per una crescita armonica. Detto questo, la socialità è fondamentale per l'essere umano e non è quindi sbagliato voler incoraggiare quei bimbi e quelle bimbe che sembrano estremamente timorosi quando si tratta di fare amicizia o di interagire con gli altri. Soprattutto nei casi in cui i bambini si "trasformano" in esserini timidini quando prima non lo erano, o quando in casa e con le persone con cui sono a proprio agio si lasciano andare completamente, senza alcun problema.

Quando la timidezza è un problema?

Sia chiaro: la timidezza non è un problema.

La timidezza è una caratteristica di molte persone, di tutte le età.

Le relazioni sociali sono diverse per ognuno di noi, e lo sono anche per ogni bambino e bambina. La prima cosa da fare per un genitore di un bambino timido è quindi accettare la natura del proprio figlio, in quanto essere umano a se stante. Non si è sociali alla stessa maniera!

Chiarito questo punto, è normale desiderare che i propri figli non si sentano a disagio con le altre persone. Soprattutto per la nostra cultura: in Occidente, le persone estroverse sono ritenute (senza fondamento!) in qualche modo più positive rispetto a quelle introverse, non è vero? Ecco perché in alcuni casi le mamme e i papà vorrebbero che i propri figli e le proprie figlie fossero più spigliati. Perché nella credenza comune una persona spigliata è più agevolata nella vita, e vive le giornate in maniera più rilassata e serena.

Non c'è quindi una timidezza "sbagliata" che diventa un problema. Chiarito questo, si potranno incoraggiare i bambini in maniera più sana, senza spingerli ma accompagnandoli alla scoperta della socialità.

Insegnare, non spingere

Spingere è infatti un rischio. Anche un innocuo "Ma dai, gioca con lei!" può sembrare innocente, eppure pone una pressione notevole sui bambini timidi e introversi, che si sentono sbagliati perché i grandi, con quella frase, dimostrano che fare amicizia e lasciarsi andare sia una cosa semplice, naturale e normale.

La prima regola è quindi quella di frenare la lingua e cercare di parlare in maniera più inclusiva nei confronti di una personalità diversa dalla nostra o diversa da ciò che la società vorrebbe.

Parlare e chiedere

Dopodiché, possiamo parlare con i bambini e le bambine e utilizzare un approccio diverso. Ad esempio, invece di dire "Vai a giocare con loro!", possiamo chiedere: "Hai visto che quei bimbi stanno giocando? Vorresti farlo anche tu?", oppure "Perché non gli chiedi se puoi unirti a loro? Ti andrebbe?". Si tratta di una maniera più soft e meno giudicante, che farà percepire ai bambini e alle bambine un maggior senso di sicurezza. Giocare con gli altri, infatti, diventa così una scelta loro, e non un'attività imposta dai grandi.

Allo stesso modo, ci sono molte altre domande che possiamo utilizzare per fare sentire i bimbi e le bimbe sicuri e ascoltati, portandoli così a prendere decisioni ponderate e più serene (anche se decideranno di giocare da soli! Non è un problema!). Per esempio: "A quale gioco vorresti giocare?"; "Come ti sentiresti a giocare insieme a loro?"; "Senti le farfalle nello stomaco quando giochi con bimbi che conosci poco? È normale!". 

Si tratta di domande molto semplici. Che spesso non poniamo perché ci lanciamo subito sulla spintarella del "Dai, vai a giocare con loro e vedrai come ti diverti!", ma che sono decisamente più rispettose ed efficaci.

Bambini e allergie: c'entra l'intestino

Giovedì, 25 Novembre 2021 09:51

La notizia è recente ed è parecchio importante, perché è un piccolo tassello che contribuisce a formare la strada verso la risoluzione di un problema di salute che colpisce moltissime persone e chenei bambini si presenta davvero molto spesso. Parliamo delle allergie dei bambini, che riguardano diversi elementi alimentari o naturali e che provocano differenti disturbi, dalle riniti allergiche alle orticarie, dalle intolleranze alle dermatiti. È infatti il 30% circa dei bambini a soffrirne in tutto il mondo.

"Capire a fondo il potenziale funzionale del microbioma intestinale è di primaria importanza per individuare nuove innovative stategie per il trattamento e la prevenzione delle allergie": questo il pensierro dei dottori e dottoresse che hanno condotto la ricerca che ha portato a capire come i batteri intestinali, alleati della salute, possano in alcuni casi essere responsabili delle allergie infantili.

Lo studio

A condurre lo studio "le caratteristiche specifiche del microbioma intestinale e la relazione con le funzioni pro-infiammatorie legate alle allergie pediatriche e l'acquisizione di tolleranza immunitaria" (pubblicato su Nature Communication) sono stati i medici e mediche Francesca De Filippis, Lorella Paparo, Rita Nocerino, Giusy Della Gatta, Laura Carlucci, Roberto Russo, Edoardo Pasolli, Danilo Ercolini e Roberto Berni Canani, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria e dell'Università Federico II di Napoli, insieme ai ricercatori della Task Force di ateneo per gli studi sul microbioma. Nello specifico, hanno preso in considerazione 90 bambini affetti da allergie respiratorie e alimentari, identificando delle caratteristiche specifiche del loro microbiota, come una particolare abbondanza di Ruminococcus gnavus e Faecalibacterium prausnitzii.

"Si tratta del primo studio sul metagenoma intestinale di bambini affetti da allergie", hanno dichiarato in una nota diffusa da Ansa, parlando dell'analisi del Dna dei microrganismi della flora intestinale che hanno condotto durante la ricerca. "Una svolta - si rileva - che gli studiosi considerano decisiva per la prevenzione e la cura di una delle patologie pediatriche più comuni".

I risultati

Ciò che hanno notato i ricercatori e ricercatrici, insomma, è la peculiarità della flora intestinale dei bambini e bambine soggetti ad allergie pediatriche, che confermano studi precedenti attraverso cui si erano individuate alcune specie di batteri che favorivano effettivamente la comparsa di allergie. "Abbiamo identificato alterazioni della struttura e delle funzioni del microbioma intestinale in grado di determinare, non solo la comparsa di allergie respiratorie o alimentari, ma di influenzarne il decorso clinico", spiega Berni Canani nella nota. "Finalmente  sarà possibile poter allestire strategie innovative in grado di predire la comparsa ed il decorso delle patologie allergiche, favorire la diagnosi precoce e aprire la strada a interventi di prevenzione e terapia più efficaci". 

Allergie pediatriche: perchè è importante conoscere l'origine

I risultato della ricerca sono importanti perché permettono ai medici e alle mediche di conoscere meglio l'origine delle patologie allergiche e soprattutto di ideare terapie (a questo punto anche intestinali, per ristabilire l'equilibrio batterico) per combattere le allergie e per prevenirle.

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

L’estate è il periodo più atteso dell’anno da bambini e ragazzi: niente più compiti in classe e interrogazioni, finalmente possono godersi il mare in totale libertà, partecipare a numerose attività all’aperto e passare più tempo a divertirsi con gli amici.

Allora perché non dar loro la possibilità di prendere parte ad un campo estivo? Un Summer Camp (così come viene chiamato in inglese) è una full immersion linguistica che permette agli studenti di vivere una vacanza da sogno in cui faranno nuove amicizie, scopriranno una cultura diversa dalla propria e impareranno (o approfondiranno) una lingua straniera.

In base alla destinazione scelta o alla lingua che si vuole studiare, sul web si trovano ormai moltissime opportunità per partecipare a campi estivi. Quando effettuate una ricerca in rete, però, non dimenticate di utilizzare un VPN. La connessione VPN (Virtual Private Network) vi consente di navigare in internet in modo anonimo e in totale sicurezza, senza correre il rischio che i vostri dati personali vengano rubati o che il vostro dispositivo venga infettato da un malware. VeePN protegge la vostra privacy online, impedendo agli inserzionisti di vedere la cronologia di navigazione e altre attività, anche connettendosi attraverso una rete pubblica (generalmente più rischiosa per gli attacchi degli hackers).

Quali sono i vantaggi di partecipare ad un campo estivo?

I campi estivi sono un’ottima opportunità per bambini e ragazzi che vogliono sentirsi indipendenti e vivere una vacanza in totale autonomia, lontano dai loro genitori.

Studiare una lingua, inoltre, può rivelarsi per molti bambini o ragazzi un momento di frustrazione, noia o difficoltà, soprattutto con le belle giornate estive. Ammettiamolo: non tutti amano trascorrere il tempo sui libri e, se potessero scegliere, passerebbero sicuramente il tempo a divertirsi.

Ecco perché entrano in gioco i campi estivi: combinando il dovere ad una vacanza memorabile, studiare una lingua straniera diventa immediatamente più invitante!

Un campo estivo consente di migliorare le competenze linguistiche facendo attività ricreative, come lezioni di teatro, cucina o disegno, e scoprendo nuovi sport, come tennis, surf, basketball, rugby o golf. Interfacciarsi costantemente con una lingua straniera è, infatti, uno dei metodi migliori per apprenderla al meglio e riuscire a metterla in pratica nel quotidiano.

I migliori campi estivi in Italia

I campi estivi per apprendere una lingua straniera sono davvero moltissimi e avete l’imbarazzo della scelta. Ecco i nostri consigli per le mete all’estero:

  • PGL Adventure Holiday, con diversi campus sparsi nel Regno Unito, ognuno dedicato ad un’attività diversa (cucina, sport, avventura e molto altro);
  • Kingswood Camp, situati sempre nel Regno Unito, ma con lo scopo di insegnare ai ragazzi a vivere una vita sana e ad essere indipendenti, instillando in loro anche la curiosità di imparare nuovi hobby;
  • i campi estivi in Nord America organizzati dall’American Camp Association, basati sul team building e sulla vita di gruppo, elementi fondamentali per gli USA;
  • International Summer Camp Cooper, un campo estivo situato in Scozia ma che riprende anch’esso il modello americano. Organizza attività artistiche (musica, film, spettacolo e disegno), attività all’aperto e anche lezioni di danza e giornalismo.

Sicuramente recarsi all’estero ha molti vantaggi, ma se non ve la sentite di mandare i vostri figli troppo lontano da casa potreste considerare anche delle destinazioni in Italia, altrettanto valide.

Tra le mete italiane vi consigliamo:

  • il campo estivo del comune di Abbiategrasso;
  • il Summer Camp a Ronzone, organizzato dal British Institute di Trento;
  • quelli di Berlitz, che prevedono un apprendimento meno scolastico e vengono organizzati al mare e in montagna;
  • quelli di New English in Italy, in Valle d’Aosta e in Piemonte;
  • il Speak Teens Summer Camp in Emilia Romagna, per una full immersion nella natura delle Foreste Casentinesi;
  • il British Village a Cattolica, per un campo estivo sulle spiagge dell’Adriatico.

Se cercate un campo estivo in una zona non menzionata, non scoraggiatevi: sicuramente troverete l’occasione che fa per voi facendo un’accurata ricerca sul web.

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La valigia perfetta per partire per un campo estivo

In aggiunta alle cose standard che si portano solitamente in viaggio, ci sono sicuramente degli elementi che potrebbero aiutare i vostri figli a vivere al meglio la vacanza estiva.

Primo fra tutti è sicuramente un quaderno per prendere appunti durante le lezioni e segnare tutti i concetti e le parole nuove che impareranno. Non vorrete certo che dimentichino tutto appena tornati a casa, no?

Per riuscire a mantenervi in contatto utilizzando tariffe vantaggiose, consigliamo invece di acquistare una SIM card locale con accesso alla connessione internet e/o chiamate abilitate all’estero. Con un piano telefonico potrete chiamarvi in qualunque momento, senza troppe limitazioni. Ricordate inoltre di proteggervi dagli attacchi dei criminali online installando un VPN sui dispositivi utilizzati.

In conclusione, partecipare a un campo estivo può rivelarsi un’esperienza indimenticabile: i vostri figli avranno l’opportunità di conoscere nuove persone da tutto il mondo e instaurare nuove amicizie che potrebbero durare una vita, potranno divertirsi facendo moltissime attività all’aria aperta (e non solo) e migliorando al tempo stesso le loro competenze linguistiche. 

Anche tu ami la poesia? Non tutti la apprezzano, ma è impossibile negarne l'effettiva bellezza. Che non si limita solo alla piacevolezza. La poesia smuove qualcosa dentro, e le composizioni sono molto più di semplici parole messe una dietro all'altra.

Non pensare, peraltro, che la poesia sia una cosa da adulti. Se già alla scuola materna e a quella elementare si studiano e recitano spesso filastrocche e piccole poesie un motivo c'è: la poesia è una forma d'arte che non ha età e che, anzi, si rivela uno strumento importante e benefico anche in tenera età. 

Addirittura, è quasi fondamentale per lo sviluppo di alcune capacità e competenze ed è per questo che dovresti leggere poesia, recitare filastrocche e fare imparare componimenti sin dai primi anni di vita del tuo bambino o della tua bambina!

Ma quali sono le skill e le capacità che la poesia è in grado di stimolare al meglio? Perché la poesia rende intelligenti, in altre parole? (Posto che non esiste una sola intelligenza!).

Allena la memoria

Non pensare alle poesie da imparare a memoria perché l'hanno imposto a scuola (diventando un peso!). Le filastrocche e le poesie che i bambini e le bambine imparano a casa, con gli amici o dai nonni sono importantissime perché sono tra le prime composizioni imparate a memoria a furia di sentirle. Imparare a memoria è importantissimo perché nei primi anni di vita il cervello di sviluppa e si fortifica anche in questa maniera!

Chiarisce le emozioni

L'educazione alle emozioni spesso a scuola è carente, e anche a casa si fatica a trovare il tempo per insegnare ai nostri figli e figlie a convivere con le proprie emozioni, riconoscendole e vivendole al meglio per non lasciarsi sopraffare da esse. La poesia parla spesso di emozione, di pensieri e di sensazioni e ci si può quindi riconoscere, imparando allo stesso tempo come interpretare ciò che si sente nel cuore e nella testa.

È un approccio semplice alla lettura

Spesso i bambini e le bambine sono intimiditi dalla lettura e dal volume dei libri. Pensano, infatti, che sia una fatica (non solo chi ha un disturbo dell'apprendimento!). La poesia (così come i racconti brevi) può essere dunque un primo passaggio per fare prendere confidenza con i libri e con la lettura, in maniera più veloce e leggera.

Stimola vocabolario e linguaggio

La poesia è una forma d'arte essenziale quando parliamo di vocabolario, parole e linguaggio, perché per sua natura gioca con i termini e le parole. I piccoli lettori e le piccole lettrici leggendo poesia possono imparare nuovi termini e nuove forme di scrittura.

Costringe all'interpretazione

Il mondo non è solo bianco o nero, ma è pieno di grigi. Ecco perché l'interpretazione è essenziale per vivere serenamente e per relazionarsi con gli altri. Spesso usiamo metafore senza rendercene conto, celiamo le emozioni, nascondiamo messaggi dietro a comportamenti che ad una prima occhiata suggerirebbero altro. Non è nulla di subdolo, è la natura umana. Sapere leggere tra le righe è quindi fondamentale e quando i bimbi e le bimbe leggono poesia imparano a farlo in maniera piacevole e divertente, alla loro portata.

Leggere una poesia richiede infatti interpretazione per capire cosa significhi davvero la composizione intuendo davvero appieno cosa voleva dire l'autore o l'autrice.

Pone le basi letterarie

Chissà se tuo figlio o tua figlia diventerà scrittrice, giornalista o poeta. In ogni caso, sapere scrivere gli o le servirà lo stesso, anche se diventerà medica, bidello, muratore, danzatore, commessa, casalingo o astronauta, sia durante gli anni scolastici, sia dopo. Leggere e imparare poesie è quindi essenziale perché fa prendere confidenza ai bimbi e alle bimbe con il ritmo e con la struttura di un testo, non solo narrativo.

Da dove cominciare?

Innanzitutto, tramanda a tuo figlio o a tua figlia le poesie e le filastrocche della tua infanzia (dalla Bella Lavanderina a San Martino!), e scegli libri adatti a loro che mostrino come le poesie siano divertenti. Su tutti, Gianni Rodari (per iniziare sono bellissime le Filastrocche per tutto l'anno). Oppure Roberto Piumini con Poesie piccole, Il piccolo giardino di poesie di Robert Luis Stevenson e Chiara Carminati con Poesie per aria e Jenna Carioli con Spremuta di poesie in agrodolce.

Il conto alla rovescia per il Natale è ormai iniziato e con esso anche la necessità di iniziare a pensare ai regali da fare alle proprie amiche. Ma proviamo a vedere qualche idea simpatica di regalo di Natale per non scadere nell’ovvietà. 

Un profumo

Il profumo è personale, quindi bisognerà conoscere i gusti della propria amica. Se ama le fragranze dolci prediligi profumi fruttati o scegli un profumo fresco per un tocco da vera femme fatale. Tra i profumi per donna più avvolgenti vi è l'Eau du Soir di Sisley. Si tratta di un profumo elegante, sensuale e fresco ma anche allo stesso tempo presenta note di rosa e gelsomino. Il più classico Versace Pour Femme Dylan Turquise, dalla boccetta di colore turchese e oro, dà subito l'idea di un profumo raffinato. Si percepisce il mandarino e il limone che si mescola con il legno e il muschio.

Una borsa elegante

Si sa, le donne amano vestirsi bene e fare shopping; cosa c'è di meglio, quindi, per una borsa elegante come regalo di Natale? Puoi prediligere una pochette con catena per le sue serate più speciali, oppure una bella borsa capiente da indossare di giorno. In ogni caso, non sbaglierai; l'importante è scegliere sempre con stile!

Un weekend alla spa

Ricevere regali è bello, ma diventa ancora meglio quando lo si condivide con la propria amica del cuore. A tal proposito potresti optare per un weekend alla spa per due, ottimo regalo durante le feste natalizie, per combattere il freddo invernale. Rilassati con la tua amica in un centro benessere con piscina, sauna e bagno turco e includi nel vostro soggiorno un trattamento per il viso o un massaggio rigenerante. Non solo avrai fatto un figurone, ma avrai la possibilità di rilassarti anche tu!

Una macchina fotografica

Se la tua amica ama fare le foto, il regalo perfetto per lei sarà una macchina fotografica nuova! Per chi ama la fotografia, le macchinette per scattare foto non sono mai troppe; puoi scegliere una macchinetta digitale oppure una Reflex, per foto ancora più professionali e dettagliate. Se preferisci qualcosa di più economico, un'ottima idea potrebbe essere una macchinetta istantanea, così da avere subito le foto cartacee e conservarle in un album come ai vecchi tempi.

Cornice con foto

Può sembrare banale, ma un regalo fatto col cuore, anche se semplice può risultare molto apprezzato dalle persone care. Ricordati che vale il gesto, non quanto spendi; se desideri qualcosa di semplice per la tua amica, potresti far stampare una vostra foto e metterla in una bella cornice elegante.

Per l'amante dei trucchi

Se la tua amica ama truccarsi, molti brand di cosmetici mettono a disposizione i calendari dell'avvento per Natale. Invece di scegliere qualcosa di specifico, puoi creare l'effetto sorpresa facendole trovare un regalo ogni giorno!

Regalo fai-da-te

Con un regalo fai-da-te puoi sbizzarrirti: album con foto e dedica, un box con piccoli regalini da scartare, lascia andare la fantasia e crea qualcosa di originale per la tua amica del cuore per farle sentire il tuo calore in questo Natale.

Gioielli

Vestiti, profumi, trucchi: diciamocelo, un gioiello si aggiudica sempre uno dei primi posti in classifica tra i regali preferiti delle donne. Non c'è bisogno di spendere molto: basterà un bel ciondolo da poter mettere su un bracciale che già si possiede, oppure un paio di orecchini d'argento. Ricordati che la semplicità è classe!

Scarpe

Non può mancare come idea regalo per Natale un paio di tacchi. Ovviamente, questo regalo è molto personale. Se la tua amica, però, è solita a vestirsi elegante e indossare tacchi alle sue serate, un bel paio di décolleté sarà apprezzatissimo.

Buono regalo

Se non conosci molto bene i gusti della tua amica, ma vuoi comunque farle un bel regalo, potresti optare per un buono nel suo negozio preferito. Può essere qualsiasi tipologia di negozio, in base ai suoi gusti. In questo modo eviterai di sbagliare e farai lo stesso un figurone!

Abbiamo già parlato dell'importanza della rappresentazione e di come gli stereotipi si combattano (anche!) a suon di prodotti audiovisivi pop. Pensiamo a quanti film hanno rotto tabù e stereotipi: Pose, Philadelphia, Orange is the new Black, Never have I ever... 

Ad essere poco rappresentate in tv e al cinema sono anche le persone nello spettro autistico. Che non è uguale per tutti, naturalmente, ma che ancora oggi viene vissuto come un tabù, stigmatizzato e considerato una disabilità. Ben vengano, dunque, le serie tv che ci permettono di stravolgere il nostro sguardo, mettendoci nei panni di chi è davvero nello spettro e rivalutando l'autismo come merita.

Ecco quindi gli show imperdibili per capire meglio l'autismo e scardinare gli sbagliatissimi stereotipi

Atypical

Ormai è un cult: Atypical è una serie tv sull'autismo che segue le vicende di Sam (Keir Gilchrist), diciottenne nello spettro dell'autismo che lavora presso un negozio di elettronica, ha un solo vero amico - Zahid -, una sorella indipendente e decisa e una famiglia con i classici problemi di ogni famiglia. La sua passione sono i pinguini, ma il suo sogno non è solo quello di andare in Antartide a studiare le colonie: vuole avere una ragazza.

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Definito coraggioso e necessario, questo show è una comedy intelligente e seria, da vedere con i nostri figli e figlie adolescenti.

As we see it

Sta per uscire per Amazon Prime Video As we see it: segue le vicende di Jack (Rick Glassman), Harrison (Albert Rutecki), e Violet (Sue Ann Pien), coinquilini ventenni nello spettro dell’autismo (esattamente come i loro interpreti). Un po' come per la serie precedente, anche loro cercano di vivere la loro vita rompendo gli stereotipi sbagliati. Cercano dunque un lavoro, di innamorano e cercano di vivere in una società fatta di persone che li evitano. Ad aiutarli non solo le famiglie, ma anche amici e assistenti. 

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La loro è un'avventura verso l'indipendenza e l'accettazione. La serie in otto puntate è disponibile dal 21 gennaio 2021 su Prime Video e si preannuncia già imperdibile.

Love on the Spectrum

Meno conosciuta, Love on the Spectrum è una serie tv documentario - o meglio, un dating show - che racconta le reali relazioni di un gruppo di partecipanti. Tutti e tutte nello spettro dell'autismo, i ragazzi e le ragazze mostrano come sia per loro difficile (se mai ci fosse un canone di semplicità o difficoltà per quanto riguarda le relazioni) approcciarsi all'altro o all'altra, dal momento che per loro risulta più faticoso comprendere le emozioni altrui e decodificarle.

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Oltre ai tentativi di trovare l'amore, lo show diventa pretesto per raccontare sia l'autismo, sia le relazioni tra persone e con persone nello spettro: tra i e le partecipanti, infatti, ci sono anche un paio di coppie insieme da diversi anni. Lo troviamo su Netflix.

Nonne e nonni non sono solo una ricchezza dal punto di vista della quotidianità e dell'aiuto che danno ai genitori lavoratori, ma anche da quello dell'affetto. Non più genitori (con le responsabilità che ne conseguono) i nonni e le nonne possono lasciarsi andare. Non è un luogo comune: i nonni e le nonne viziano un pochino di più i propri nipoti, rispetto a quanto fanno i genitori e rispetto a quanto facevano loro quando erano semplicemente mamme e papà.

Ma al di là del discorso sul viziare i nipoti, c'è un altro luogo comune che si rivela vero. A dirlo è addirittura la scienza: le nonne, su tutti, provano un amore particolarissimo per i propri nipoti e le proprie nipoti. Come fanno a saperlo i ricercatori? Hanno svolto uno studio che qui vi presentiamo.

Nonne e nipoti: lo studio

I ricercatori del Dipartimento di antropologia e di psichiatria e scienze comportamentali della Emory University, James K. Rilling, Amber Gonzalez e Minwoo Lee, hanno preso in considerazione 50 nonne con nipoti biologici fra i 3 e i 12 anni, analizzandone le funzioni cerebrali nel momento in cui osservavano fotografie dei propri nipotini e nipotine, immagini di bambini sconosciuti, il genitore del bambino e un adulto sconosciuto. L'obiettivo era quello di immortalare una connessione neurale davvero unica, dimostrando come si tratti di un amore eccezionale e speciale dal punto di vista emotivo e cognitivo.

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Questo perché le nonne in moltissime società e culture sono tra le principali caregiver infantili, e quando sono particolarmente amorevoli ne risultano notevoli benefici per i nipoti. Questo, quindi, è il primo studio a voler analizzare le funzioni cerebrali delle nonne proprio in riferimento al loro legame con i nipotini e nipotine.

I risultati

I risultati sono stati pubblicati su The Royal Society e parlano chiaro:

Durante la ricerca e la risonanza magnetica, infatti, le nonne hanno mostrato di attivare maggiormente le aree dedite all'empatia emotiva quando davanti agli occhi vedevano i loro nipoti. Quando veniva loro mostrata la foto dei propri figli, invece, si attivava maggiormente la zona associata all'empatia cognitiva. In particolare, l'empatia cognitiva è meno emozionale di quella emotiva (anche se presenta molta emotività) ed è di gran lunga più complessa: quando erano madri, infatti, le nonne dovevano mettere in conto molti più fattori. Da nonne, invece, possono lasciare da parte le preoccupazioni più concrete, dedicandosi maggiormente alle emozioni.

Non solo. Comparati ai risultati di una ricerca simile svolta su alcuni padri, questi nuovi dati dimostrano un maggiore coinvolgimento delle aree empatiche da parte delle nonne. 

I ricercatori, quindi, hanno ipotizzato che l'empatia empatica sia una chiave fondamentale e particolare quando si parla di relazione tra le nonne e i loro nipoti.

L'importanza dei nonni

In generale, i nonni sono delle figure davvero importanti per i bambini e le bambine durante gli anni della crescita. Non solo per i nipoti: anche dal punto di vista dei benefici che ne traggono a loro volta, questa relazione è davvero importante. 

In un altro articolo, infatti, vi avevamo parlato di come fare i nonni allunghi la vita: ricordate? Prendersi cura dei nipoti, quindi, ha benefici a doppio senso.

Long dress che passione! I tempi in cui gli abiti lunghi erano esclusivamente adatti alle cerimonie sono ormai lontani: questi vestiti da donna stanno letteralmente spopolando, tanto che sono stati proposti anche in versione casual con tessuti e fantasie meno impegnative. Il segreto è quello di abbinarli ad accessori come cappelli, cinture e sneakers per ricreare un perfetto outfit casual-chic. Ecco quali sono gli abiti lunghi, ma comodi adatti al tuo fisico.

Maxi dress dallo spacco profondo o semi-trasparenti

Questo tipo di abito risulta essere molto comodo perché non vi è il rischio di inciampare all'interno. L'abito lungo dallo spacco profondo o semi trasparente nella parte inferiore e si adatta bene ai fisici a mela, perché mette in risalto le gambe. Questa conformazione fisica, infatti, si contraddistingue per avere il punto vita poco definito e il seno e il sedere non troppo pronunciato. In questo caso, le gambe rappresentano il punto di forza, per questo vanno valorizzate al meglio. Quest'abito si abbina perfettamente ad un paio di sandali dal tacco alto che andranno a slanciare ancora di più la figura e per completare il look non può mancare una pochette a contrasto.

Abito lungo morbido che mette in risalto il punto vita

Se hai il cosiddetto fisico a clessidra, caratterizzato da seno e fianchi proporzionati tra di loro e vita stretta, puoi valorizzarlo indossando un abito dallo scollo ampio sul décolleté. Se vuoi ottenere l'effetto contrario, ovvero, mascherarlo, opta, invece, per dei tessuti morbidi. Il punto di forza del tuo fisico è il punto vita che puoi mettere in risalto con abiti lunghi che vanno ad evidenziare proprio questa parte con un elastico o una fascia. In alternativa, puoi abbinarci tu una cintura e completare l'outfit con dei gioielli come punti luce.

Abiti in maglia lunghi

Un tempo c'erano i maxi maglioni, adesso invece, ci sono gli abiti in maglia, ideali da indossare in diverse occasioni. Oltre che essere capi molto originali, sono anche caldissimi, perfetti anche nelle giornate in cui le temperature sono più rigide. Gli abiti in maglia sono disponibili in diversi modelli:

- attillato, si presta bene ai fisici asciutti e slanciati;

- oversize, indicato soprattutto per le donne alte;

- svasato, ideale per le donne che vogliono mettere in evidenza il punto vita;

- lungo fino ai piedi, quest'ultimo risulta molto sofisticato e se abbinato ad una cinturina in vita, sta particolarmente bene alle donne più formose.

L'abito in maglia è un capo molto versatile, per questo gli abbinamenti sono davvero tantissimi. Nelle giornate più fredde puoi abbinarci un cappotto, una maxi borsa e un paio di stivali. Se la giornata lo consente, invece, si adatta molto bene ad una giacca di jeans e un paio di sneakers. Insomma, basta aprire l'armadio per lasciarsi ispirare.

Maxi dress a portafoglio

Se si parla di abiti lunghi comodi, non si possono non citare gli abiti a portafoglio. Questi, noti anche come wrap dress, si incrociano sulla parte avanti, un po' come le vestaglie. Grazie a questo piccolo dettaglio risultano perfetti da indossare sia di giorno che di sera. Per un look più elegante puoi abbinarli ad un paio di sandali oro o argento. Se non hai un bel rapporto con i tacchi, puoi rendere tutto più casual, abbinandoci dei sandali infradito.

Erano più semplici, senza tanti fronzoli. Eppure stimolavano molto di più la fantasia, la creatività e le competenze di base. Un paradosso? No. I giocattoli educativi e quelli di una volta a quanto pare sono la scelta migliore che possiamo fare per i nostri bambini e le nostre bambine, perché per quanto i nuovi giocattoli tecnologici promettano di stimolare al meglio lo sviluppo cognitivo, certi gesti restano il modo migliore per crescere e sviluppare la propria intelligenza.

Quali sono i giocattoli di una volta

Quando parliamo di giocattoli tradizionali parliamo soprattutto dei giocattoli in legno, delle bambole di pezza, delle palline di gomma, delle costruzioni, dell’argilla da modellare, dei pastelli… Insomma, di tutti quegli oggetti semplici e immediati, a misura di bambino, che grazie alle loro caratteristiche ludiche stimolano i bambini al gioco lasciando tuttavia spazio per metterci del proprio.

Sono i giocattoli che costano meno, peraltro, e che non prevedono né troppe parti in plastica, né apparati tecnologici sofisticati e complicati, colorati e luccicanti. 

Perché i giocattoli semplici sono il meglio

Rispetto ai giocattoli tecnologici, luminosi e iperstimolanti, i giocattoli più semplici, quelli di una volta, sostanzialmente non guidano il bambino, ma si lasciano guidare. In altre parole, con i giocattoli in legno, in stoffa o in materiali naturali i bambini e le bambine comandano il gioco, lo inventano e lo sviluppano, senza regole ferree imposte dalla specifica funzione di un giocattolo pensato solo per una particolare attività.

A dirlo è la psicologa dello sviluppo Kathy Hirsh-Pasek della Temple University, secondo cui i bambini e le bambine di base sono dei problem-solver creativi, degli esploratori atterrivi: lasciare che sguinzaglino la propria fantasia per giocare con giocattoli semplici è dunque una buona scelta. Le conseguenze? I bambini e le bambine non lasceranno semplicemente che il giocattolo “riempia” loro la testa, ma impareranno direttamente sul campo, agendo e mettendosi in gioco.

Dove trovare giocattoli di questo tipo? Ad esempio, su due siti web del network Sherwood Store, Giochinlegno.it e Mylearningtower.com. Network che ci piace anche perché porta avanti un progetto molto importante: il 5% del fatturato viene devoluto a progetti educativi per bambini, mentre un altro 5% alla piantagione di nuovi alberi.

Sicurezza e parità di genere: ciò che mancava ai giocattoli di una volta è oggi realtà

Certo, anche i giocattoli di una volta avevano qualche difetto, ma possiamo migliorarli. Prima di tutto, la sicurezza: oggi i giocattoli in legno che prendono spunto dai giochi tradizionali sono molto più sicuri di quelli di una volta e non dobbiamo quindi preoccuparci di nulla.

E poi possiamo finalmente eliminare la distinzione “giochi da maschio” e “giochi da femmina”. Se le bambole in tela erano esclusivamente per le bambine e le ruspe in legno solo per i bambini, oggi è risaputo che non esistono gusti in base al genere e che, soprattutto, lasciare liberi i bambini e le bambine di giocare con ciò che vogliono è educativo e importante.

E non solo per l’empowerment femminile: ormai, per fortuna, si è capito che lasciare giocare le bimbe con le costruzioni, le ruspe e le palle da calcio sia normale e fondamentale per fare loro capire, crescendo, che non ci sono lavori da uomini e da donne, e che le competenze personali sono quello che contano. Ciò su cui bisogna spingere è lasciare che i bambini maschi giochino con ciò che vogliono. C’è infatti ancora moltissima resistenza, a causa della mascolinità tossica in cui la nostra società è immersa. Eppure giocare con le bambole è fondamentale per crescere adulti in grado di prendersi cura degli altri e per instillare il senso paterno e materno, e allo stesso tempo giocare con le costruzioni e le macchinine è necessario per sviluppare al meglio senso spaziale e scientifico (come spiega la professoressa Judith Elaine Blakemore). Sia per i maschi, sia per le femmine. E questo è solo un esempio.

Giocare è il lavoro del bambino. Una frase fatta che, per quanto vera e precisa, non basta a descrivere l'importanza dell'atto del giocare durante l'infanzia. 

Ma sappiamo davvero tutto riguardo al gioco? Di studi e ricerche ne sono stati fatti numerosissimi, ed è quindi impossibile riassumere il gioco in poche frasi e pochi punti. Ma ce ne sono alcuni che sono essenziali ed eterni, ed è giusto tenerli a mente. In questo modo, consapevoli dell'importanza del gioco, saremo più stimolati ad incoraggiare i bambini, tanto nel gioco libero quanto nei giochi di società e in quelli con gli amichetti e amichette.

Ecco dunque le 10 cose da sapere riguardo al gioco, attività fondamentale durante la crescita dei nostri bimbi e delle nostre bimbe.

Giocando si impara

Niente di più vero: lo sviluppo del bambino e della bambina avviene esattamente attraverso il gioco, che altro non è che il mettere in circolo l'imitazione, la fantasia e la coordinazione

Il gioco stimola infatti tutto: la comprensione del mondo, la logica, il problem-solving, la coordinazione occhio mano, la fisicità, le abilità sociali, l'interazione, la parola... Tutto, quindi, ne beneficia.

Giocando (da soli) si cresce

Se è vero che trovare il tempo per giocare con i nostri bimbi e le nostre bimbe è fondamentale, è altrettanto necessario imparare a farli giocare da soli (in solitaria o con gli amichetti e amichette). Solo così i bambni e le bambine possono mettere in atto la loro indipendenza, la loro fantasia, provare a ricreare ciò che osservano tra gli adulti e imparare a risolvere i problemi con le loro forze!

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Giocando si sta bene

I bambini corrono. Non camminano, corrono. Ci hai fatto caso? Sono questi infatti gli anni della formazione non solo cognitiva, ma anche fisica. Lasciarli giocare significa dare loro la possibilità di svilupparsi a livello muscolare, osseo e di coordinazione, restando allo stesso tempo in forma secondo la conformazione del proprio corpo. Il movimento fa infatti bene a tutte le età ed è fondamentale per la buona salute!

Giocando ci si rafforza

Non solo a livello muscolare, ma anche per quanto riguarda il sistema immunitario. Prima di tutto, quando si gioca all'aria aperta - anche in inverno! - le difese ne escono rafforzate. E in generale venire a contatto con gli altri e con diversi oggetti aiuta a sviluppare e rafforzare le proprie barriere immunitarie, che proteggeranno poi da allergie e malanni stagionali.

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Giocando si riduce lo stress

L'atto di giocare è per i bambini non solo divertimento e apprendimento, ma anche riduzione dello stress e dell'ansia. Anche loro, come noi adulti, soffrono di questi disturbi (anche se spesso tendiamo a dimenticarlo o a sottovalutarlo) e giocare li aiuta a sfogare l'ansia, lo stess e a gestire meglio le emozioni, crescendo più armoniosamente da questo punto di vista.

Giocando ci si esprime

Ancor prima di parlare, il gioco è una delle espressioni umane. Giocando, in altre parole, si comunica con il mondo esterno e con i genitori.

Giocando si crea

Creatività e fantasia sono stimolate direttamente, concretamente e fortemente dal gioco. I bambini e le bambine, soprattutto durante il gioco libero, possono e devono inventare mondi, ruoli, situazioni... E anche quando non stanno giocando, si ritrovano spesso a inventare attività. Giocare o pensare a cosa giocare è quindi essenziale per la vita.

Giocando ci si concentra

Giocando da soli o giocando ai giochi da tavolo, ai puzzle e alle attività in compagnia si mette alla prova la propria concentrazione, che è un'abilità necessaria per la vita, sia a scuola sia sul lavoro.

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Sara

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Cecilia

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