Ormai è una legge: i dispositivi anti-abbandono per i seggiolini sono obbligatori. E in un mare di prodotti, quale scegliere? Semplicità e sicurezza devono essere caratteristiche imprescindibili, ed è per questo che iSave è un dispositivo anti-abbandono consigliatissimo.
A norma di legge, Made in Italy e con connessione via cavo (molto sicura!), iSave è pensato per la sicurezza dei nostri bambini, finalmente protetti dalla “Legge Salva Bebè” o “Legge Anti Abbandono”.
Purtroppo, abbandonare i propri bambini in automobile non è impossibile. Può capitare a tutti, a causa dello stress, della stanchezza, delle distrazioni… E anche se in molti vogliono chiudere le orecchie, la sicurezza non è mai troppa. Ecco perché un dispositivo anti-abbandono, piccolo e sicuro, non invasivo e per niente ingombrante, è la soluzione.
Il dispositivo di cui vi parliamo oggi si chiama iSave, è ideato e fabbricato in Italia ed è piccolo, sicuro e semplicissimo da utilizzare. Si tratta di un device stand-alone, ovvero applicabile su tutti i seggiolini e su tutti gli ovetti auto, composto da una centralina, da un cuscino con sensore di pressione (che rileva la presenza del bambino) e un cavo di controllo che si alimenta attraverso la presa 12V dell’auto.

Rispetto agli altri dispositivi anti abbandono in commercio, iSave è molto più comodo per due motivi principali: è l’unico stand-alone, ovvero “indipendente” da altri dispositivi, e inoltre non si collega tramite Bluetooth al cellulare o allo smartphone (con l’obbligo, quindi, di scaricare le applicazioni e di avere sempre a portata di mano il cellulare per utilizzarlo), ma si attiva automaticamente con un allarme sonoro e invia, in caso di emergenza, un sms a 3/5 numeri di telefono (cellulari e fissi), con le coordinate in cui si trova l’automobile e con la temperatura dell’abitacolo (<7° e >37°). Inoltre funziona, al contrario degli altri dispositivo, anche nel caso in cui la vettura a motore spento continuasse ad alimentare l’accendisigari.
Come si utilizza? È molto semplice. Si prende il cuscino e lo si posiziona sotto la seduta del bambino nel seggiolino, dopodiché si posiziona la centralina iSave (il device vero e proprio) sotto al sedile del passeggero o del guidatore o nel baule (dipende da dove è presente la presa 12V). Infine, basta collegare l’alimentazione, collegando il cavo alla presa dell’accendisigari.

Una volta installata una SIM all’interno di iSave, il device permetterà di inviare un SMS al numero dell’utenza per registrare i numeri che verranno contattati in caso di emergenza (da tre a cinque contatti).
Una volta installato, iSave ci permetterà di non avere più pensieri. Una volta che il bimbo sarà legato nel seggiolino, all’accensione dell’automobile il device si accenderà con un piccolo segnale acustico. A veicolo fermo e spento, la modalità allarme si attiverà. In quel caso, se il dispositivo rileverà la presenza del bambino nel seggiolino, prima con un allarme immediato allo spegnimento del motore dell’auto, poi con l’SMS ai contatti in cui riporterà anche le coordinate GPS, la temperatura interna del veicolo e lo stato della batteria (che, in caso di allarme, ha una autonomia fino a 9 ore). A quel punto, trascorsi 5minuti, iSave chiamerà uno ad uno i contatti, permettendo loro di ascoltare l’audio di ciò che sta accadendo all’interno del veicolo fermo grazie al microfono incorporato.

Questo allarme (che potrà essere sentito anche nei pressi dell’automobile, dal momento che continuerà a suonare a 95 db) continuerà ad essere attivato ciclicamente, fino a che il bambino non verrà tolto dal seggiolino.
Per chi ha più bimbi, iSave è il device antiabbandono più consigliato: permette infatti di aggiungere per ogni device sino a 3 cuscini per 3 bambini in una vettura, evitando di comprare più dispositivi e, quindi, risparmiando. E si può collegare anche al trasportino dei nostri animali domestici!
Insomma, un dispositivo sicurissimo, tecnologico, semplice e affidabile, che può davvero salvare la vita di un bambino. Per tutte le novità e le informazioni potete seguire iSave anche sulla pagina Facebook, acquistando il device direttamente online, su Amazon.
La musica è un grandissimo stimolatore. Non a caso non è più bizzarro trovare future mamme con le cuffie sul pancione che tentano di fare ascoltare Mozart ai bambini che portano in grembo. Sono molti gli studi che mostrano che la musica (ascoltata o eseguita) aiuta i bambini a sviluppare autostima, creatività, abilità sociali, concentrazione… E da adulti sappiamo bene il potere benefico della musica, che ci aiuta a rilasciare lo stress, a rilassarci, a emozionarci…
Pensiamo dunque ai benefici della musica sullo sviluppo dei bambini! E come fare per includerla quotidianamente nella crescita? Proponendo attività semplici e godibili che tuttavia sappiano rendere la musica un elemento importante e imprescindibile nella vita di ogni giorno.
Disegnare è un’attività praticamente quotidiana. I bambini almeno una volta al giorno - tendenzialmente - prendono in mano matite, pastelli, pennarelli e compagnia bella ed esprimono la loro creatività su un foglio. Mentre lo fanno approfittiamone e accendiamo la musica. Possiamo lasciarla in sottofondo, molto naturale, oppure, ancora meglio, utilizzarla come spunto: cosa ci ispira la musica classica? E quella di David Bowie? Come scorre sul foglio la matita mentre ascoltiamo della musica pop?
Ci sono moltissimi libri dedicati alla musica, per scoprire ogni sua forma. Come questi di cui vi avevamo parlato, per scoprire quella classica attraverso la musica, le parole e delle bellissime illustrazioni.
Per i bambini che lo desiderano e che mostrano una particolare inclinazione o un particolare interesse nei confronti di uno strumento, imparare a suonarne uno è un’ottima idea. E qui vi spieghiamo i 10 motivi per cui regalare uno strumento musicale è un’ottima idea.
Ricordate Sarabanda? Possiamo replicarlo a casa. Ognuno canticchierà a bocca chiusa una canzone, e gli altri membri della famiglia dovranno indovinarla!
In un giorno di pioggia in casa possiamo giocare con i bambini a costruire degli strumenti musicali con ciò che abbiamo in casa. Possiamo usare dei vecchi tappi in alluminio in una scatola, fare una chitarra con i Lego, usare bottiglie di plastica riempite di riso per fare delle maracas, sfruttare le vecchie pentole e i mestoli… E fare un concerto tutti insieme!
I bambini spesso vogliono fare delle “scenette”, ovvero dei mini concerti in cui recitano, cantano, ballano… Incoraggiamole e rendiamole serie, con gli abiti adatti, i microfoni e un bel palco creativo.
Ballare, ballare, ballare! Un’attività perfetta, perché stimola l’orecchio musicale, allena il senso del ritmo, fa stare in movimento, fa sfogare, rilassa… Prendiamo dieci minuti al giorno per divertirci ballando, scegliendo ogni giorno una musica differente, dando la possibilità ad ogni membro della famiglia di proporre una canzone!
Noi lo sappiamo: quest’anno (e probabilmente i prossimi anni) le feste di Carnevale saranno predominate da un costume e uno solo. Esatto: Elsa di Frozen! La bellissima principessa del ghiaccio è amatissima da tutti i bambini e Carnevale è il momento giusto per travestirsi proprio da lei. Detto questo, ci sono un sacco di travestimenti davvero favolosi, per tutte le tasche, per stupire gli altri bambini e trasformarsi per un giorno in qualcun altro! Ecco dunque una selezione di costumi di carnevale per bambini e bambine da acquistare online senza spendere un capitale.
Per i bimbi dagli 0 ai 18 mesi ecco una tutina (che in realtà è un semplice pigiamino!) che li trasformerà nel favoloso bebè della famiglia de Gli Incredibili della Disney.
Simile a quello precedente, bellissimo è il costume-pigiamino di Wonder Woman, per bimbi dagli 0 ai 18 mesi.
Per i bambini che amano “Miraculous - Le storie di Ladybug e Chat Noir”, ecco la tuta da coccinella!
Per i bimbi di due-tre anni, ecco un costume simpaticissimo e super tenero, quello da scimmietta!
Bellissimo è il costume da leone, con coda e criniera, disponibile per bambini dai 2 anni fino ai 9 anni circa.
Per i bambini più cool e aggiornati, il tema “serie tv” è d’obbligo. E qui abbiamo un costume per trasformarsi in Eleven (o Undici), la protagonista favolosa di Stranger Things.
Altra serie tv, altro costume: le tute rosse dei ladri de La casa di Carta, semplicissime e super d’effetto!
Infine, sempre attuale e meraviglioso è il costume da Harry Potter, per trasformarsi in studenti di Hogwarts della Casa di Grifondoro!
Il gonfiore addominale è un sintomo frequente che si associa a diverse condizioni cliniche, tra cui la sindrome del colon irritabile, l’intolleranza al lattosio, la sindrome da sovvracrescita batterica, la celiachia e ad altre. Essendo un sintomo aspecifico, è utile una valutazione medica per inquadrare la causa e contestualizzare il disturbo, che pur non essendo un segno di allarme, può essere avvertito come molto fastidioso e causare discomfort fisico ed emotivo in chi ne è affetto.
La principale causa di gonfiore addominale (meteorismo in gergo medico) è la produzione di gas che deriva dalla fermentazione del cibo e delle feci da parte della flora batterica intestinale, (il microbiota intestinale). La produzione di gas distende le anse intestinali e questo causa gonfiore e in alcuni soggetti anche dolore. Nella gestione del meteorismo la dieta e lo stile di vita possono avere un ruolo fondamentale, soprattutto se questo è causato dalla sindrome del colon irritabile, che è una patologia estremamente diffusa, soprattutto tra le donne in età fertile.
Alcuni pazienti attribuiscono la comparsa del sintomo all’assunzione di un determinato alimento, e quindi si autoimpongono diete drastiche, escludendo molti alimenti, mangiando in bianco. Queste diete restrittive non portano a nessun beneficio ma espongono solo a rischi di deficit nutrizionali. Anche l’esclusione del lattosio senza aver eseguito un test specifico non ha senso, e peggio ancora è la moda di impostare un’alimentazione priva di glutine, che a parte casi selezionati come la celiachia o la gluten sensitivity, non porta nessun tipo di benefico.
Piuttosto, è importante avere pasti regolari, creare un ambiente sereno e rilassato, mangiare seduti, a tavola, ad orari fissi, non consumare cibo prima di coricarsi, masticare lentamente.
Alcuni accorgimenti possono poi aiutare ad alleviare il sintomo: alcuni studi hanno dimostrato che l'alcol, la caffeina, il cibo piccante e i cibi ricchi di grassi possono peggiorare i sintomi in chi soffre di colon irritabile, e pertanto potrebbe essere utile evitare di assumere questi alimenti. È importante avere una dieta varia ed equilibrata, che eviti di avere deficit nutrizionali.
Se si pensa che alla base del gonfiore addominale ci sia un’alterazione della flora microbica intestinale potrebbe essere utile potenziale la flora intestinale con alimenti che la facciano stare bene. Queste sostanza sono definite prebiotici e in natura si trovano in numerosi alimenti come nei porri, negli asparagi, nella cicoria, nei carciofi, nelle cipolle, nelle banane, nei fagioli di soia, negli spinaci, nei broccoli, nel ribes nero, nelle ciliegie, nei frutti di bosco, nelle prugne, nel melograno nel tè verde e nero, nel caffè, nel cacao e nel cioccolato fondente puro, nelle castagne, nelle mele, nelle nocciole e nell’olio di oliva. In chi non è abituato ad assumere questi alimenti, inizialmente se consumati ad alte dosi potrebbero peggiorare i sintomi, per cui si consiglia, generalmente, di assumerne inizialmente una piccola dose e incrementarla successivamente poco alla volta. Anche il consumo di yogurt, agendo sulla flora batterica intestinale, sembra portare benefici sui sintomi intestinali; lo yogurt è ben tollerato anche in chi non tollera il lattosio, perché questo zucchero è già parzialmente digerito.
Un’altra possibile strategia dietetica per migliorare i sintomi del gonfiore addominale è quella di seguire una dieta FODMAP, ovvero una dieta in cui vengono eliminati temporaneamente alimenti fermentanti, con l’intento di ridurre così la produzione di gas intestinali. Questa dieta che ha inizialmente una fase fortemente restrittiva è seguita da una fase di reintroduzione degli alimenti fermentanti al fine di creare una dieta nutrizionalmente corretta, e deve essere eseguita sotto controllo medico, per evitare deficit nutrizionali.
Le linee guida di nutrizione attualmente considerano efficaci in egual misura la dieta fodmap o una dieta equilibrata seguita da un medico. Per cui la scelta di impostare una o l’altra strategia terapeutica viene eseguita valutando attentamente il singolo caso.
Dr.ssa Marta Lombardini
Medico chirurgo
Specialista in gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Esperto in nutrizione
Capita a tutte le mamme che allattano (più spesso al seno, dato che si allatta anche da sdraiate, ma anche con il biberon - e quindi ai papà): essendo un’attività che non ha orari e che spesso ci tiene svegli la notte, è normale avere l’occhio che cade, rischiando di addormentarsi mentre nutriamo i nostri bambini.
E allora la domanda sorge spontanea, perché in quei momenti, oltre al sonno infinito, abbiamo in mente soprattutto la sicurezza dei nostri bebè: è sicuro addormentarsi? Oppure è rischioso? C’è pericolo di soffocamento?
Ecco tutto ciò che dobbiamo sapere sull’allattamento e l’addormentarsi.
Innanzitutto, parlando di allattamento al seno è bene sottolineare quanto questa pratica estremamente naturale sia essenzialmente molto sicura, perché “progettata” per esserlo. E oltre ad essere sicura “al momento” lo è anche ad altri livelli, poiché riduce il rischio di infezioni e riduce il rischio di SIDS. Detto questo, l’allattamento non è fatto per addormentarsi mentre lo facciamo. Né con il biberon, né al seno. Perché?
Bisogna dirlo chiaro e tondo: addormentarsi mentre si allatta è pericoloso. Innanzitutto, lo è quando allattiamo da seduti, dal momento che addormentandoci i nostri muscoli si rilassano e rischiamo di fare cadere il nostro bambino involontariamente. Di conseguenza, lo è anche addormentarsi mentre lo stiamo tenendo in braccio, anche se in quel momento non sta succhiando.
L’altro rischio, che è presente sia quando allattiamo sia quando teniamo il braccio il bambino, è quello di soffocare il bambino mentre sta appoggiato a noi.
Anche addormentarsi mentre allattiamo a letto, sdraiate, è tuttavia sconsigliato e pericoloso. Anche qui il rischio che il bambino soffochi è reale, ma in questo caso perché potrebbe rotolare sulla schiena senza che ce ne accorgiamo. E oltre a soffocare, in questo caso, il pericolo è quello di cadere dal letto o di colpire il muro accanto.
Questo, tuttavia, non ha niente a che vedere con il co-sleeping, che è invece molto sicuro se prendiamo le giuste precauzioni, come una culla next-to-bed.
Un ultimo accorgimento: non siamo solo noi a dover stare svegli durante l’allattamento. Meglio che sveglio rimanga anche il nostro bambino, proprio per evitare il rischio di soffocamento e per abituarlo ad addormentarsi senza attaccarsi al capezzolo o alla tettarella, abitudine sconsigliata soprattutto sul lungo periodo (perché difficile, poi, da togliere). Se vediamo che si sta per addormentare, possiamo solleticare i piedini o fargli fare il ruttino.
Avete finito le idee e la fantasia? Non sapete come intrattenere i bambini con attività che li divertano e che allo stesso tempo sviluppino le loro capacità, la loro creatività e la loro fisicità? Volete semplicemente tenerli occupati oppure volete giocare insieme? Queste sono tutte attività adatte per essere svolte insieme o, una volta imparate, da soli, per allenare concentrazione, fisico, manualità, creatività…
Ecco un’attività perfetta per i bambini di quattro anni, che li terrà concentrati, li divertirà, allenerà la loro manualità e la loro coordinazione e permetterà loro di creare qualcosa di molto carino, una treccia che potrà diventare una decorazione, un segnalibro… Qui le istruzioni su come crearla.

Se avete un salotto molto grande o uno spazio esterno comodo, potete costruire una corsa ad ostacoli nella quale i bambini potranno allenare il loro equilibrio e le loro capacità. Usate ciò che avete in casa: gli hula hoop per creare dei cerchi in cui saltare, i peluche come ostacoli, dei cuscini, dei tubi di stoffa (quelli a “tenda”)…
A volte i giochi più classici sono ancora perfetti. Proprio come nascondino, uno dei giochi preferiti dai bambini di tutto il mondo! I bambini possono giocare tra di loro oppure con noi, inventando sempre nuovi nascondigli.
Gli origami non sono solo per adulti, ma anche per bambini (qui trovate un po’ di idee e pattern!). Basta partire dalle realizzazioni base per arrivare di volta in volta a nuove forme bellissime, che affascinano i bambini e che li rendono orgogliosi di averle create con le loro mani.
Conoscete le working station? Sono delle “stazioni” di materiali pensati per allenare la manualità fine. Sono montessoriane, e quindi educative, ma allo stesso tempo divertenti e pensate per stimolare la concentrazione.

Modellare, modellare, modellare! I nostri piccoli scultori possono divertirsi e concentrarsi moltissimo modellando la pasta di sale, che possiamo prima preparare insieme a casa, invece che comprare in negozio le solite paste modellabili.
Qui trovate un po’ di lavoretti di carta da poter realizzare con i bambini, bellissimi da vedere e pure eco-consapevoli, dal momento che per realizzarli possiamo usare la carta di riciclo che abbiamo in casa.
Soprattutto in primavera possiamo con i bambini cominciare a fare un po’ di giardinaggio, con attività semplici e gratificanti, per iniziare a prendere confidenza con la natura! Qui le nostre attività di giardinaggio con i bambini preferite.

Diciamo “cavalluccio”, ma in realtà ormai se ne trovano dedicati a tutti gli animali. In ogni caso, il dondolo è un bellissimo giocattolo per i bambini, che permette di stimolare la motricità e la coordinazione, insieme all’equilibrio, e che stimola allo stesso tempo la fantasia, spingendo i bambini al gioco di ruolo e all’invenzione di situazioni e racconti in sella al loro animale.
Ecco una selezione dei più bei peluche a dondolo per bambini, per divertirsi e crescere in armonia. E per arredare la cameretta in maniera favolosa!
Adatto ai bambini a partire dall’anno di età (o comunque quando cominciano a reggersi in piedi da soli e a camminare), questo cavalluccio a dondolo in legno è bellissimo nella sua classicità, con il sellino laccato di rosso e la struttura per non cadere. Lo trovate qui.
Sempre un cavallo, ma stavolta in peluche e con delle redini e delle staffe, per bimbi un po’ più grandi che vogliono sentirsi veri cowboy e vere cowgirl. Lo trovate qui.
Questo è un dondolo per bambini e bambine che amano la natura, i mezzi di trasporto e l'aria aperta: un trattore a dondolo per bimbe e bimbi davvero avventurosi e curiosi!

Devo ammetterlo: è il mio preferito. Questo alpaca a dondolo di Labebe è bellissimo e dolcissimo, perfetto per i bambini fino ai cinque anni. E quando non viene utilizzato, sta benissimo in cameretta come arredamento!
Lo stesso discorso vale per questo cavalluccio della stessa marca. Stavolta si tratta di un romanticissimo cigno per bambini dai 6 ai 36 mesi, con una seduta sicura e delle cinghie molto utili per far sì che i bambini non cadano.
L'unicorno è l’animale fantastico cult degli ultimi anni, no? Allora questo dondolo unicorno per bambini non potrà mancare in cameretta.

Infine, quanto è bello questo cerbiatto a dondolo? Perfetto per i bimbi dai 12 ai 36 mesi, è divertente e renderà la cameretta un magico bosco abitato dagli animali più affascinanti!

C’è chi al proprio bambino non lo dà mai, e di conseguenza non si pone il problema. Ma chi ha bambini che utilizzano il ciuccio sa che è una domanda apparentemente semplice ma che in realtà è molto importante: quando cambiare il ciuccio del proprio bambino? (Qui un articolo con tutto ciò che c’è da sapere riguardo al ciuccio).
I bambini fanno infatti cadere il ciuccio innumerevoli volte, lo tengono in bocca per ore e ore, lo sporcano, lo fanno sparire… E al di là di tutte queste considerazioni, c’è soprattutto da tenere in conto la sicurezza. Ovvero: se un ciuccio è assolutamente sicuro per i bambini, non lo è più nel momento in cui si usura, diventando addirittura pericoloso (con il rischio di soffocamento per il bambino).
Appunto perché una volta usurati i ciucci diventano pericolosi, è bene rimpiazzare quello del proprio bambino al primo segno di “invecchiamento”, ovvero quando il materiale sembra indurirsi, quando è addirittura rotto o rovinato, quando il colore è molto cambiato rispetto all’originale o quando ci sono buchi. Anche i punti che appaiono più “deboli” degli altri devono fare scattare un campanello di allarme, perché possono indicare un punto che si romperà a breve, con il rischio che si rompa proprio nella bocca del bambino mentre ciuccia.
Altro segnale di “vecchiaia” è l’appiccicosità: quando lo laviamo e lo asciughiamo, se la tettarella resta appiccicosa è segno che dobbiamo cambiare il ciuccio.
Dopodiché è assolutamente necessario cambiarlo in base all’età, utilizzandone sempre uno adatto ai mesi del bambino. A sei mesi, quindi, sarà bene cambiarlo, ricordandosi sempre di sostituirlo a seconda della misura.
La frequenza di sostituzione del ciuccio, tuttavia, cambia anche in base all’utilizzo. Se il bambino lo usa solo la sera, ad esempio, durerà molto di più rispetto a quello di un bambino che lo utilizza più volte durante il giorno.
Ma dipende anche da un altro fattore, ovvero dall’intensità del succhio del bambino. Ci sono bambini che succhiano con forza, mentre altri utilizzano il ciuccio solo “appoggiandolo”, tenendolo in bocca in maniera molto più semplice.
In generale, tuttavia, la regola da seguire sarebbe quella dei due mesi, ovvero sostituire il ciuccio ogni paio di mesi in modo da essere sicuri che non ci siano problemi.
Il consiglio, quindi, è quello di sostituire il ciuccio ogni volta che compaiono i segni dell’usura o quando il bambino cresce (cambiando di conseguenza misura), oppure ogni due mesi. Teniamone poi sempre uno di riserva: in questo modo nel momento in cui il ciuccio dovrà essere sostituito il bambino avrà il suo “preferito”, e quando il ciuccio cadrà ne avremo sempre uno pulito a disposizione.
Avere un secondo figlio è bellissimo, impegnativo, faticoso, meraviglioso… E certamente cambia l’essere genitori (qui un articolo dedicato all’argomento). E tra le mille domande che frullano in testa, ce ne sono anche di più terra terra e pragmatiche. Ovvero: ma cosa bisogna effettivamente comprare? Cosa riciclare e riutilizzare? Cosa è meglio cambiare per sicurezza? E ci sono cose che dobbiamo proprio comprare?
Se il seggiolino ha troppi anni, probabilmente non è più a regola (e contiamo che oggi è obbligatorio e di legge che sia dotato di dispositivo anti abbandono). Lo stesso vale se il seggiolino è rimasto coinvolto in un incidente: proprio come i caschi della moto e delle bici, se ha subito urti è ormai compromesso. Ed è da cambiare anche nel caso in cui la portiera dell’automobile sulla quale era collocato è stata danneggiata, per evitare che ogni danno, anche non visibile, possa rappresentare un rischio.
I materassi per bebè migliorano ogni anno, e questo è già un motivo per comprarne uno nuovo. Ma è anche una questione di igiene, dal momento che questi oggetti nei mesi che accolgono il bambino si riempiono di germi, batteri e fluidi corporei.
Questo è un acquisto da effettuare nuovo per ogni bambino, sia per motivi igienici (ovvi), sia perché i vecchi ciucci e le vecchie tettarelle possono essere pericolosi. Con il tempo si rovinano, e potrebbero addirittura staccarsi delle piccole parti pericolose per il soffocamento.
I vestiti solitamente (se non nel caso di nascite in stagioni completamente opposte, ovvero estate ed inverno) vengono riutilizzati dalle mamme e dai papà per vestire il secondo figlio, ma molti non amano riutilizzare i body, le mutandine e le canottierine, per motivi di igiene e perché, spesso, molto rovinati rispetto agli abiti più esterni.
Questo è un accessorio che in realtà servirà al primo bimbo: invece di comprare un nuovo passeggino o di prenderne uno gemellare, se il primo figlio è abbastanza grande possiamo infatti applicare alla base del passeggino la pedana, su cui si appoggerà durante il trasporto.
Un consiglio spassionato: questi libri dovremmo leggerli tutti. Tutti noi, piccoli e adulti, e tutti e nove. Perché non solo sono bellissimi e appassionanti, ma perché aprono la mente, allenano l’empatia e stimolano il ragionamento su un tema ancora purtroppo molto attuale come il razzismo.
Perché crescere bambini rispettosi e che non siano razzisti passa prima di tutto dal nostro esempio, è vero, ma vivendo in una società e in una cultura ancora zeppa di pregiudizi è meglio rafforzare ancora di più questi insegnamenti, affidandoci ai più bei libri contro il razzismo per bambini (dopo i libri per bambini per parlare di migrazioni).
Per i bimbi più piccoli, dai tre anni, questo libro (acquistabile qui) parla del pianeta lontano su cui vivono gli Smei, che sono tutti rossi, e gli Smufi, che sono tutti blu. Smei e Smufi non giocano mai assieme... Finché uno Smufo e una Smea si innamoreranno!
Questo libro per bambini dai 4 anni fa parte della serie “Tea”, bimba di sei anni che vive una vita molto simile a quella della maggior parte dei bambini. Come ogni bambino della sua età, si guarda intorno con occhi curiosi e si ritrova a vivere tante avventure ogni giorno, cercando di rispondere alle piccole grandi domande che la vita le pone davanti... E tu di che colore sei? Tea è un po' confusa: ci sono bambini bianchi, bambini neri, bambini gialli... e allora? Che c'è di strano? anche i calzini sono di tanti colori diversi, ma nessuno ci trova nulla di male…
Di Liuna Virardi, questo libro è bellissimo da vedere e affascinante da sfogliare, perché l’autrice mostra come bastino poche forme e pochi colori per disegnare tutti i popoli della Terra, dagli aymara della Bolivia agli zhuang della Cina, con gli usi e i costumi, le tradizioni e le curiosità. Un'enorme ricchezza racchiusa in semplici tratti combinati ogni volta in modo diverso.
Paolo Valentini e l’illustratrice Chiara Abastanotti raccontano in questo libro per bambini dai 6 anni (possiamo acquistarlo qui) il dramma dell’olocausto attraverso una metafora per bambini. Nella bottega di una sarta chiamata Nuvoletta Gentile, Bottoni, Fili di Seta, Aghi, Ditali, Spille e Tessuti lavorano in armonia per realizzare splendidi abiti da sposa. Fino all'arrivo del nuovo sindaco, il Generale coi Baffi, che impone le sue leggi crudeli a tutti gli abitanti del Piccolo Villaggio.
Il racconto (per bambini dagli 8 anni) parte da un’idea della bibliotecaria del paese, che dividendo a coppie i bambini in biblioteca, gli dà il compito di scrivere l’uno la biografia dell’altro. Tra i bambini ci sono Beatrice, otto anni, terza elementare, ed Aziza, marocchina di dieci ma ancora in seconda elementare: per forza, lei deve ancora imparare bene l'italiano! E raccontare la propria vita a un'amica, la vita può cambiartela davvero.
DI questo libro ve ne avevamo parlato in questa recensione, e ci piace moltissimo. Perché questo Colosso è un po’ tutti noi. Perché tutti siamo diversi, tutti siamo unici. Ma a volte, purtroppo, nella nostra società la diversità è ancora stigmatizzata. Non è accettata. È derisa, è scansata, è denigrata. “Ma perché?”, verrebbe da dire. Perché la diversità è qualcosa di negativo quando ognuno di noi è diverso?
Il Battello a Vapore propone questo libro delizioso per bambini dai 9 anni (che può essere utilizzato anche come base per uno spettacolo teatrale di bambini) che parla di un tema molto attuale: chi è italiano e chi no? Ecco la trama: per la fine dell'anno, gli alunni della V B improvvisano uno spettacolo teatrale. Sul palcoscenico immaginano un tram, il numero 33, su cui possono salire solo gli italiani. Applicando questa norma bizzarra, però, i ragazzini avranno molte sorprese e scopriranno che definire chi sia italiano o meno è molto più difficile di quanto sembri…
L’autrice Beatrice Masini racconta in questo romanzo per ragazzi la diffidenza, i pregiudizi e l’inutilità di tutto questo, mostrando come ogni persona è semplicemente un essere umano a cui potersi e doversi avvicinare. Marcello, dieci anni, è un tipo attento e curioso. Vive in un piccolo paese vicino alla città, un posto non troppo avventuroso che però può riservare parecchie sorprese. Come quella di veder spuntare quasi da un giorno all'altro un'intera colonia di persone venute da chissà dove, bambini compresi, che s'insedia a ridosso dei campi creando un piccolo villaggio di baracche nascosto alla vista da alberi e cespugli: sono gli invisibili, nel senso che ci sono ma tutti fanno in modo di non vederli. Sono stranieri, non si sa che lavoro facciano, e la gente del paese non è molto contenta della loro presenza, soprattutto il papà di Martino, il miglior amico di Marcello, che fa il tassista e detesta gli extracomunitari, tutti. Anche i bambini. Quando in classe di Marcello arrivano Lada e Martinu, due invisibili, lui è incuriosito; e ben presto, senza che nessuno l'abbia voluto o cercato, i tre diventano amici e complici delle avventure che può riservare la periferia!
Per i ragazzi che stanno crescendo, dalle medie e dal liceo, questo romanzo iconico e ormai cult di Fred Uhlman è consigliatissimo. Parla di due ragazzi sedicenni nella Germania degli anni Trenta, l’uno ebreo e l’altro aristocratico tedesco. Molto amici, vedono il loro legame spezzarsi a causa delle leggi razziali.