Il concetto di zuppetta è molto borderline e in generale o la odi o la ami.E io chiaramente appartengo al secondo gruppo: le zupper sono una super coccola per me, e se fatte bene credo siano assolutamente un primo piatto non solo completo ma anche moto appagante. In generale ritengo che per fare una buona zuppa sia necessario più che altro tenere conto di alcuni elementi da inserire: qualcosa di brodoso pieno di gusto, quindi un buon brodo vegetale fatto con un superdado come il nostro, del farro (va bene anche precotto se abbiamo fretta), della verdura fresca, delle erbette, qualche spezia e dei crostini per avere qualcosa di croccante da sgranocchiare.
Il cambio pannolino è sempre un argomento delicato, delicato tanto quanto la cute di cui parliamo, e cioè quella dei nostri bambini, che trovandosi ogni giorno e ogni ora a contatto con il pannolino diviene davvero sensibile e soggetta ad arrossamenti.
Premesso che ognuna ha il suo metodo, le regole d'oro per un cambio di pannolino perfetto devono essere la naturalità e la delicatezza. Innanzitutto, non serve sfregare con eccessivo zelo: la pelle è forte ed è sempre bene puntare sulla delicatezza. In secondo luogo, è meglio fare a meno delle salviette. Ma, dal momento che la pelle deve essere sempre bene asciutta prima di indossare nuovamente il pannolino (altrimenti è una festa per i batteri!), preferite asciugamani delicati e l'aria per un'asciugatura più performante.
Per rispettare la regola del “meno” (meno sfregature, meno salviette) sappiate che l'acqua è il miglior detergente. Se proprio dovete utilizzare saponi, scegliete sempre marchi naturali e, soprattutto, delicatissimi. Lo stesso vale per le creme protettive, il nostro argomento di oggi: quando dobbiamo scegliere a quale affidarci, stiamo sempre attentissime agli ingredienti, in modo da non ottenere l'effetto contrario, e cioè irritazioni dovute agli ingredienti aggressivi contenuti nelle creme “da supermercato”.
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Se amate la carta da parati, certamente concorderete che a volte nella cameretta dei bambini questa può essere un po’ pesante. Se però già le pareti colorate in maniera più creativa donano personalità e bellezza alla stanza, sappiate che esistono anche un sacco di adesivi arredano e che cambiano davvero il tono della camera, sempre assecondando i gusti dei bambini, che potranno scegliere tra infinite proposte.
(foto 1 http://idmommy.blogspot.it/2010/05/fun-friday-finds_14.html)
(foto 2 http://www.vtwonen.nl/diy/vuile-was/)
(foto 3 https://it.pinterest.com/pin/206180489164812131/)
(foto 4 https://it.pinterest.com/pin/358317714077194347/)
(foto 5 http://www.vtwonen.nl/diy/kinderstad/)
(foto 6 https://it.pinterest.com/pin/195202965075841095/)
(foto 8 http://casahaus.net/2015/11/29/quedamos-en-una-habitacion-infantil/)
(foto 9 http://designmag.fr/chambre-enfant/chambre-blanche-enfant.html)
(foto 10 https://www.etsy.com/listing/197437041/door-decal-haru-the-happy-bear-wall)
La notizia non è nuova, ma un servizio andato in onda ieri sera nella puntata di Report ha rimesso in luce un problema che rimane da tempo latente: tutta la plastica che ci circonda è deleteria. Siamo sicuri che non ci stia uccidendo?
Il 90% degli imballaggi alimentari è in plastica: questo dato è sintomatico della nostra società, che ormai produce praticamente tutto con questo materiale, che oltre a comporre gli oggetti quotidiani avvolge anche ciò che noi mangiamo ogni giorno.
Qualche frase significativa in questo senso l'hanno pronunciata proprio a Report ieri sera:
“Faccio colazione mangiando uno yogurt nel suo vasetto di polistirolo e un muffin nella sua carta oleata. Alle 11 pausa caffè nel bicchierino di plastica fumante. A pranzo stendo la mia tovaglia antimacchia verso nella padella antiaderente un po' di tonno e pomodoro confezionati nelle loro lattine rivestite con una resina epossidica e mescolo il tutto con un cucchiaio di melamina. Poi siccome ho fretta metto in forno a 180 gradi un contorno nella sua vaschetta in PET. A merenda prendo il preparato di una torta confezionato in una busta di plastica e riempio una tortiera con tanto di carta per dolci. A cena due uova fritte nel tegamino antiaderente con una paletta in melamina e un bel minestrone surgelato, confezionato in una busta di plastica che cucino usando un mestolo di nylon. Poi lo verso nel frullatore, anche questo in plastica, e lo servo in un piatto di melamina; ma siccome ne resta un po’ lo conservo in un altro contenitore di plastica che scalderò nel forno al microonde il giorno dopo”. (http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-55b85b62-3186-4ebd-a9fe-7eb7c5cb79b1.html)
La plastica, non è un segreto, è composta da un sacco di sostanze, soprattutto chimiche: è inevitabile, quindi, che queste sostanze, almeno in piccola parte, contamino i nostri cibi, se pensiamo che stanno davvero a strettissimo contatto tra loro (pensiamo alle pellicole protettive, ai sacchetti, ai contenitori, alle schiscette, ai piatti...).
Sappiamo anche che l'Unione Europea ha stabilito, chiaramente, un limite per il Bisfenolo A, sostanza che compone moltissime delle plastiche utilizzate nell'industria alimentare. Ma dalla Francia arriva un campanello d'allarme: per loro quel limite consentito per il Bisfenolo A (contenuto in tantissime lattine per la conservazione, ad esempio) non è sicuro. E ragionando su questo “limite consentito” saltano alla mente subito altre considerazioni: ma il limite consentito tiene conto di quanto un adulto venga a contatto con il bisfenolo A durante tutta la giornata? In altri termini: la somma di tutti i contenitori raggiunge o no la dose massima giornaliera tollerabile? Ma soprattutto: qual è questo limite per i bambini, dato che quello a cui ci riferiamo è calcolato per un adulto di sessanta chili?
Ad aumentare i livello di allarme ci hanno poi pensato alcuni studi specifici, come ad esempio quello sulle tende delle docce, che, a quanto pare, quando a contatto con il calore dell'acqua calda sprigionano qualcosa come 108 sostanze tossiche dannose per fegato, sistema riproduttivo, nervoso e respiratorio. Oppure quello sulle bottiglie di plastica, che per prendere quelle forme così curve e sottili hanno bisogno di passare in forni ad almeno 100 gradi. Il calore, però, rilascia alcune sostanze, come ad esempio la formaldeide e l'acetaldeide, cancerogene e tossiche, che - anche se in minuscole quantità – riescono poi a migrare nell'acqua contenuta nelle bottiglie.
Il problema si fa ancora più serio quando pensiamo alle temperature che possono raggiungere i liquidi contenuti nelle bottiglie durante il trasporto: si toccano anche i 50 gradi, all'interno dei camion sotto il sole o in alcuni depositi. E il discorso delle sostanze che vengono rilasciate con il calore torna ad emergere...
La plastica, insomma, non è mai sicura. Mai. Cosa fare allora per proteggersi?
Innanzitutto, eliminando le bottigliette di plastica. Se avete la fortuna di vivere in città dove l'acqua del rubinetto è potabile, preferite sempre quella rispetto a quella confezionata, bevendola da brocche di vetro. Se invece preferite dell'acqua confezionata, scegliete sempre e comunque le bottiglie di vetro, cercando anche di riciclarle per riempirle di acqua delle fontanelle. In questo senso, quando fate sport, uscite di casa o avete bisogno di portare con voi liquidi, non comprate le bottigliette di plastica, ma nemmeno le borracce solite: basta comprarne una BPA-free e portarla sempre con sé.
Se, tuttavia, non potete evitare la bottiglietta di plastica, fate almeno attenzione a non lasciare in macchina, sotto il sole o in un luogo troppo caldo le confezioni, in modo da non surriscaldarle ed evitare ulteriori rilasci di sostanze pericolose. Idem per quanto riguarda il microonde: il suo problema è che i cibi vengono spesso cotti nelle confezioni di plastica, e il calore, ormai lo sappiamo, è deleterio.
Per eliminaee tutte le confezioni di cibi in plastica sarebbero semplicemente da preferire i cibi freschi, non conservati e non contenuti in contenitori di plastica o latta. Anche le lattine (e quindi anche le bibite) sono piene di BPA! In questo senso basterà scegliere i prodotti conservati sotto vetro e quelli sfusi, da inserire in confezioni personali portate da casa, in vetro o BPA-free.
Al supermercato cercate sempre, quando inevitabile, di preferire il tetrapak alla plastica “normale”. Anche questo materiale contiene plastica, ma la sua composizione è fatta di polietilene e polipropilene, e non di Bisfenolo A, rendendo quindi i contenitori più sicuri.
E per i bambini? Date loro giocattoli in legno, in stoffa o in carta, e quando in plastica puntate sulla a-tossicità certificata. Sono loro i più a rischio: meglio quindi giocattoli sicuri (e più belli!), senza cadere nella trappola di colori accesi e accattivanti (che in realtà sono pure controproducenti per l'attenzione).
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Ricordate i giardini per le fate di cui via abbiamo parlato la scorsa primavera? Allora eravamo spinti dallo sbocciare dei fiori, dal risvegliarsi della natura. Ma perché mandare in letargo la voglia di giardinaggio, di bellezza e di magia?
Basta scegliere le piante invernali e in un attimo potrete ricreare i giardinetti delle fate in versione “frozen”, con tanto bianco e qualche spruzzata di colore qua e là.
L’importante è scegliere piante invernali, che non temono il freddo e che sbocciano anche nei mesi più gelidi. Dopodiché sbizzarritevi e realizzate con i bambini i mobili dove le fatine si potranno riposare.
Per piccole siepi carinissime scegliete la Lentaggine: è un arbusto che fiorisce in piccoli fiorentini bianchi ed essendo invernale questi boccioli spuntano proprio nei mesi più freddi, assicurando un risultato sfizioso. Sistemate i vostri piccoli giardini sotto ai fiorellini, in una piccola insenatura nascosta nella siepe.
(foto 1 http://vivaifrappetta.it/prodotto/viburnum-tinus-viburno-lentaggine/#)
Tipicamente invernali sono i ciclamini: andate in vivaio, piantateli in un bel vaso ampio e accogliete le fate con piccoli salotti sistemati tra i boccioli.
L’autunno è la stagione della fioritura dell’Osmanto, molto profumato. Sceglietelo se amate i fiorentini piccoli e discreti, capaci comunque di dare atmosfera e bellezza al giardino. Resiste a temperature davvero basse, quindi se il terreno è profondo, soffice e ricco è la scelta perfetta.
(foto 3 http://iltempogiusto.altervista.org)
Per gli amanti dell’allegria e della vivacità il fiore da piantare quest’inverno è la Daphne. Dà molto colore, quindi quando piantata in giardino crea un angolo bellissimo nel quale insieme ai bambini potrete progettare il vostro giardinetto in miniatura. Va annaffiata regolarmente, ma resiste bene al freddo.
(foto 4 http://www.giardinaggio.org/giardino/piante-da-giardino/dafne-pianta.asp)
Altro sempreverde un pochino più discreto è la Sarcococca, pianta dal nome buffo proveniente dall’asia. Cresce in zone ombreggiate e sopravvive alle gelate. Perfetta per tenere al caldo sotto le sue foglie le fatine del giardino.
(foto 5 http://plantinfo.co.za/plant/sarcococca-hookeriana-var-humilis/)
Più conosciuta è l’Erica, dal colore purpureo tanto amato dalle bambine (e dalle fate). Cresce proprio a cespuglio, quindi alla sua base si crea una zona perfetta per i giardini in miniatura. Nell’Italia del Nord cresce al sole diretto, mentre al Sud (più caldo) preferisce l’ombra, fiorendo poi in autunno e inverno.
(foto 6 http://www.giardinaggio.it/fiori/linguaggio-dei-fiori/erica-fiore.asp)
La Lonicera è un sempreverde (ne esistono diverse specie) con fiorentini gialli e piccole bacche. Se avete una parete, utilizzatela come rampicante per assicurarvi un angolo fiorito anche in inverno.
(foto 7 https://forum.giardinaggio.it/threads/rampicante-sempre-verde-per-alta-collina.36747/)
I suoi fiorellini sono sottili e simpatici e il colore che dà al giardino è davvero delizioso: parliamo dell’Amamelide, una pianta resistentissima che fiorisce anche sotto la neve.
Ultimo ma non per importanza il Calicanto, che, come l’Amamelide, fiorisce dalla fine dell’autunno e va avanti per tutto inverno, anche sotto la neve, creando tutto intorno un’atmosfera magica (da arricchire con i giardinetti in miniatura!).
Che l’acqua faccia bene è fuori discussione. Che se ne debba bere il più possibile, anche. Ma sapete che basta aggiungere pochi ingredienti per assicurarsi ancora più salute? Insomma, basta combinare all’acqua i benefici di altri elementi naturali per rinascere, depurarsi e stare sempre meglio ogni giorno che passa. Il tutto con molto, molto gusto!
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Il 60% della popolazione femminile ne soffre almeno una volta nel corso della vita: la vaginite non è una malattia rara, non è nulla di cui vergognarsi, eppure per molte è ancora un argomento tabù. Il non parlarne con il medico, tuttavia, è deleterio, soprattutto nel caso di questa malattia che tende a tornare con recidività costante.
Come capire se soffriamo di vaginite? Spesso basta ascoltare il proprio corpo: la sensazione è quella di costante stimolo a urinare, di bruciore, di dolore sordo nella parte bassa dell’addome. E, nei casi più gravi, si potrebbe trovare anche del sangue nella pipì.
Purtroppo la vaginite è spesso confusa con la cistite, che ha effettivamente gli stessi sintomi. Ma se la vaginite è un’infiammazione che coinvolge la vagina, la cistite è circoscritta alle vie urinarie. Tuttavia per capire davvero se quella di cui stiamo soffrendo è vaginite basta eseguire un semplice test.
Immergete i genitali nell’acqua del bidet e provate ad urinare; se la minzione è dolorosa, allora l’infiammazione è nelle vie urinarie, e quindi probabilmente si tratta di cistite. La vaginite, invece, potrà essere confermata attraverso un esame colturale eseguito con un tampone vaginale.
La maggior parte delle volte in cui si presenta una vaginite le cause sono da ricercare nelle infezioni (come la trichomonas vaginalis e la candida albicanis), nelle carenze alimentari o nella scarsa o eccessiva igiene intima.
Tuttavia la stitichezza, i rapporti sessuali e la menopausa sono altri fattori di cui tenere conto, poiché in quei casi aumenta il rischio di vaginite, in quanto i microrganismi patogeni hanno più facilità ad insediarsi. Nel caso specifico della menopausa, la causa è da attribuire anche al calo degli estrogeni, che rendono la mucosa vaginale più secca e sottile causando la vaginite atrofica.
Come prevenire allora la vaginite? Innanzitutto, una buona igiene intima è il primo passo, ma, come sempre, non bisogna esagerare abusando dei detergenti intimi: quando troppo aggressivi, questi ultimi possono infatti alterare il pH naturale delle mucose e abbassare la flora batterica e le difese dell’organismo. E per evitare l’annegamento dei batteri, è sempre bene evitare di indossare jeans o pantaloni troppo stretti.
Una volta che l’infiammazione è in corso, però, bisogna ricorre ad altri metodi per ripristinare l'equilibrio. Innanzitutto, è bene partire con l’alimentazione, che come dicevamo è una delle cause che possono portare alla vaginite. In generale, ma soprattutto quando la vaginite è in corso, bisogna evitare completamente gli zuccheri raffinati, che favoriscono la proliferazione dei batteri; dopodiché è bene cercare di ripristinare un buon equilibrio intestinale, favorendo la flora batterica buona. Per farlo, buttate le bibite zuccherate, i succhi di frutta in bric, il caffè, l’alcool, gli insaccati e i formaggi, ma anche il peperoncino e gli alimenti piccanti.
Al loro posto preferite fibre, cereali integrali, frutta fresca, verdura di stagione… Ottimi sono gli alimenti diuretici, come le verdure a foglia verde, i finocchi, i cetrioli, l’ananas… Ma soprattutto il mirtillo, che, come nel caso della cistite, è un ottimo aiuto in quanto possiede proprietà diuretiche e depurative eccellenti, impedendo che i batteri si annidino sulle pareti della vescica.
Non ultimo, chiedete al vostro farmacista o erborista dei probiotici specifici per la flora batterica dell'apparato uro-genitale, in modo da ripristinare del tutto l'equilibrio.
E, oltre all’alimentazione, provate con i rimedi naturali: in questo caso basta eseguire due volte al giorno un bidet con 8 gocce di olio essenziale di lavanda (antibatterico) e 7 di tea tree (disinfettante naturale).
Se i sintomi persistono consultate il vostro medico per indagini più approfondite.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Se amate il DIY e il “homemade”, allora non potrete fare a meno dei saponi fatti in casa. O meglio: delle ricette per detergenti per il viso create a partire dagli ingredienti più naturali, per assicurarsi sin dal risveglio uno stile di vita sano e piacevole.
Ce ne sono di tutti i tipi, e gli ingredienti base, solitamente, sono il sapone di Castiglia (molto oleoso), gli oli essenziali e altri elementi naturali da individuare in base al tipo di pelle.
(foto 1 http://theindianspot.com/5-diy-healthy-face-wash-recipes/)
(foto 2 http://livesimply.me/2015/01/31/diy-homemade-honey-face-wash/)
(foto 4 http://theindianspot.com/5-diy-healthy-face-wash-recipes/2/)
(foto 5 https://florapothecarie.com/blogs/news/diy-all-natural-face-wash)
(foto 6 http://blairblogs.com/2013/01/i-wash-my-face-with-oil-explaining-the-oil-cleansing-method/)
Qualche giorno fa sono arrivati a casa nostra un pò di libri editi da Coccolebooks, devo dire uno più bello dell’altro! Il primo che abbiamo letto subito, appena uscito dal pacchetto del corriere, è stato “Bellanotte”, scritto da Giusi Quarenghi e illustrato in modo incantevole da Nicoletta Bertelle. I testi sono interamente scritti in rima, e sia la mia bimba di sette anni che il mio ometto di quasi tre si sono incantati nell’ascoltarlo.
Racconta di un piccolo paese, dove ogni sabato si va al mercato per fare compere e i banchi sono pieni di ogni oggetto e ogni delizia: frutta succosa, torte, focacce, scarpe e vestiti. Caterina, una bella signora, ha il suo banchetto vicino alla fontana. Ha tanti golfini un po’ strani sul suo banco, ma li vende tutti.
Tutti tranne uno…un golfino piccolo e nero, cucito con un filo potremmo dire magico…è un golfino che può allargarsi e restringersi a seconda di chi lo indossa! Davvero bello, ma anche costoso! E forse proprio per questo nessuno lo compra…Ma un giorno si presenta al banco di Caterina una misteriosa signora buia, che non aveva con se nemmeno un soldo…e nonostante tutto vuole proprio quel golfino. Caterina tentenna, non è sicura di volerlo vendere, ma alla Signora buia il golfino serve davvero…proprio perché può allargarsi e restringersi all’occorrenza!
Sta a voi scoprire come va a finire. Una storia da leggere la sera, a bassa voce e sotto le coperte, prima di fare la nanna. Poche pagine che incantano i bimbi piccini e lasciano sorpresi quelli più grandicelli quando scoprono perché la buia Signora aveva proprio bisogno di un golfino che si allungava e si accorciava! Le illustrazioni hanno dei colori tenui e sfumati, e i personaggi dei visi rotondi, dolci e sempre sorridenti. Un libro che infonde davvero serenità, che fa venir voglia di inverno, camini accesi e coccole sotto le coperte. Ma che fa pensare anche alle sere d’estate più fresche, quando sotto le stelle mettiamo sulle spalle un giacchetto annusando l’aria che inizia a cambiare.
“…mi è piaciuto un sacco mamma! Adoro le rime! Voglio tutti i libri in rima! E poi…non ci posso credere! Ecco perché voleva quel maglione! Ha ragione! Ne ha davvero bisogno! ...”
Cinzia Derosas
Mancano pochissimi giorni, quindi segnatelo subito in agenda: il 22 e il 23 ottobre 2016 il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano diverrà teatro della VII edizione di Uovokids, la fiera dedicata a performance, musica ed esperienze creative per bambini e adulti.
Via San Vittore 21, Milano: sabato 22 e domenica 23 ottobre recatevi lì, e per due giorni immergetevi nella creatività contemporanea passando il tempo libero con i vostri bimbi! Uovokids torna in terra meneghina, e le famiglie potranno così partecipare all’evento multidisciplinare dedicato all’arte, alla performance e alla musica.
Alina Marazzi, Antonio Scurati, Silvia Costa, Lullatone, Canicola, Milimbo, Soup Opera, Dossofiorito e le riviste Internazionale, 11 Undici e Studio saranno i protagonisti di questa settima edizione (ma saranno coinvolti anche Giulio d’Anna, Luca Roncella, Paneartemarmellata, Enrico Malatesta, Diorama, Scena Madre, Sara Ricciardi, Santeria e La Città del Sole - quest’ultima con una playroom per i visitatori più piccoli, con tappeti sonori, forme magiche e animali parlanti): come sempre, le due aziende organizzatrici hanno deciso di coinvolgere artisti e designer solitamente lontani dal mondo dell’infanzia, per sfidarli a mettersi in gioco coinvolgendosi nell’arte per bambini dagli zero agli undici anni.
Ma chi sono queste due aziende organizzatrici? La prima è Uovo, organizzazione indipendente nata nel 2003 a Milano con “antenne” a Berlino, Londra e New York che si occupa di ideazione, progettazione e produzione di eventi artistici e culturali che superano la tradizionale divisione di generi e luoghi di rappresentazione. La seconda, naturalmente, il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, sempre in prima linea quando si tratta di attività ludiche, didattiche ed educative per bambini, famiglie e adulti,
Durante i due giorni dedicati a Uovokids, il Museo della Scienza e della Tecnologia (che sarà aperto sabato dalle 15 alle 18 e domenica dalle 10 alle 18) proporrà alle famiglie e ai bambini oltre 120 laboratori ed eventi trasformando il Museo in un festival laboratorio nel quale i bambini potranno, come sempre quando si tratta del Museo della Scienza, approcciarsi all’arte e alla creatività attraverso l’esplorazione diretta e attiva. E i bambini potranno interagire così, concretamente, con il design, l’animazione digitale, le nuove tecnologie, il cibo, la musica e le arti performative.
Tra i laboratori, solo per citarne alcuni, “Colori da mangiare”, “Il bosco percettivo”, “Flipper fai da te”, “Il cinema prima del cinema”, “Forme sonore - leggere con tutti i sensi”… Ognuno troverà sicuramente il laboratorio o l’attività che più gli interessa (il programma lo potete scaricare su http://www.uovokids.it/events), oppure, semplicemente, potete scegliere di passeggiare per il museo scoprendo di volta in volta gli eventi del momento.
L’ingresso alle attività aperte di Uovokids è compreso nel biglietto del Museo, mentre tutti gli altri laboratori sono a numero chiuso (Colori da mangiare, Zenzero e Cannella, Handmade Music,
Il cinema prima del cinema, Il Bosco Percettivo, Kids Synth Lab, Niente paura, Maker Rush!, Rel/azioni, Walden, Incognito, MOP!, Tane, Le Spaziali, Flipper fai da te, Il sottomarino 506) e vanno prenotati a partire dalle 10 del mattino presso l’Infopoint Uovokids all’interno del Museo (quelli della mattinata), oppure dalle 14 (quelli previsti per il pomeriggio).
Sara Polotti