Il concetto di zuppetta è molto borderline e in generale o la odi o la ami.E io chiaramente appartengo al secondo gruppo: le zupper sono una super coccola per me, e se fatte bene credo siano assolutamente un primo piatto non solo completo ma anche moto appagante. In generale ritengo che per fare una buona zuppa sia necessario più che altro tenere conto di alcuni elementi da inserire: qualcosa di brodoso pieno di gusto, quindi un buon brodo vegetale fatto con un superdado come il nostro, del farro (va bene anche precotto se abbiamo fretta), della verdura fresca, delle erbette, qualche spezia e dei crostini per avere qualcosa di croccante da sgranocchiare. 

Ecco allora la ricetta della mia zuppa di farro scaldacuore: come preparare una zuppa di farro con le verdure davvero strepitosa

Il cambio pannolino è sempre un argomento delicato, delicato tanto quanto la cute di cui parliamo, e cioè quella dei nostri bambini, che trovandosi ogni giorno e ogni ora a contatto con il pannolino diviene davvero sensibile e soggetta ad arrossamenti.

Premesso che ognuna ha il suo metodo, le regole d'oro per un cambio di pannolino perfetto devono essere la naturalità e la delicatezza. Innanzitutto, non serve sfregare con eccessivo zelo: la pelle è forte ed è sempre bene puntare sulla delicatezza. In secondo luogo, è meglio fare a meno delle salviette. Ma, dal momento che la pelle deve essere sempre bene asciutta prima di indossare nuovamente il pannolino (altrimenti è una festa per i batteri!), preferite asciugamani delicati e l'aria per un'asciugatura più performante.

Per rispettare la regola del “meno” (meno sfregature, meno salviette) sappiate che l'acqua è il miglior detergente. Se proprio dovete utilizzare saponi, scegliete sempre marchi naturali e, soprattutto, delicatissimi. Lo stesso vale per le creme protettive, il nostro argomento di oggi: quando dobbiamo scegliere a quale affidarci, stiamo sempre attentissime agli ingredienti, in modo da non ottenere l'effetto contrario, e cioè irritazioni dovute agli ingredienti aggressivi contenuti nelle creme “da supermercato”.

Ecco le 8 paste protettive per il cambio naturali e affidabili: le paste per i sederini dei nostri bambini 100% naturali

  • Baby Calendula Crema Protettiva Weleda: tra le aziende più responsabili e fidate c'è sicuramente Weleda, nota per i suoi prodotti naturali e per l'attenzione al corpo e all'ambiente. La loro crema protettiva per i bambini è a base di calendula, pianta riequilibrante, lenitiva, cicatrizzante e antisettica e quindi davvero efficace. Il prodotto è composto essenzialmente dagli oli dei semi della pianta (coltivati nel giardino biodinamico dell'azienda, nel centro della Francia), dalla cera d'api pura, dalla lanolina e dall'ossido di zinco (senza né conservanti né coloranti), una combinazione perfetta per contrastare le irritazioni e gli effetti dell'umidità sulla pelle dei bimbi.
  • Pasta Protettiva Calmante di Helan: Altra azienda fidatissima è Helan, di Genova, che punta alla tradizione, alla naturalità e alla ricerca scientifica più seria per offrire prodotti davvero sicuri ed efficaci. E c'è anche una Linea pensata apposta per i bimbi: di questa fa parte la Pasta Protettiva Calmante, che oltre alla calendula combina l'azione della cera d'api, dell'olio di mandorle dolci e, soprattutto, dell'Aloe Vera: un mix perfetto per scongiurare la macerazione dell'umidità e gli arrossamenti da pannolino.
  • Pasta all'Acqua per il Cambio Anthyllis: dedicata specificamente alla pelle dei bimbi e dei neonati dal profumino delizioso. La sua caratteristica principale è la consistenza, molto morbida e quindi facilmente spalmabile, che grazie al suo alto contenuto lipidico e al potere protettivo protegge la cute dei bimbi senza intaccarla.
  • Pasta di Mamma Alkemilla – Cambio di Pannolino: biologica, cruelty-free, priva di metalli pesanti e Vegan Ok è (come tutti i prodotti dell'azienda) la pasta per il cambio di pannolino Pasta di Mamma Alkemilla, morbida e pensata per creare una barriera protettiva grazie all'ossido di zinco e per nutrire la pelle del bimbo (grazie all'olio di mandorle, di sesamo e al burro di cacao). La camomilla, la calendula, la malva e l'avena addolciscono poi la cute, dando ai bimbi sensazioni di sollievo.
  • Pasta all'ossido di zinco Gaia Cosm-Etica: efficace praticamente dalla prima applicazione è questa pasta all'ossido di zinco dell'azienda naturale Cosm-Etica, i cui obiettivo è offrire prodotti efficaci e sicuri rispettando l'organismo e l'ambiente. A renderla efficace sono sicuramente l'ossido di zinco, ma soprattutto il bisabolo (riparatore), l'olio d'oliva (emolliente), l'aloe (che forma un film protettivo insieme allo zinco), le vitamine A ed E per proteggere la pelle e il burro di Karité, emolliente e rigenerante.
  • Bio Pasta Protettiva per il Cambio La Saponaria: da La Saponaria (azienda italiana locale che punta alla tradizione, al km0, al bio, alla naturalezza e alla sostenibilità) arriva la pasta protettiva per i sederini. Come dicono loro, la pasta è “ricca di natura e povera di chimica”, ed è proprio vero. Per questo è perfetta per le pelli più delicate e sensibili: olio d'oliva e di albicocca, burro di Karité, Camomilla e Ossido di Zinco per una crema testata proprio sulle pelli più soggette ad arrossamenti.
  • Crema Cambio Bjobj: da utilizzare senza problemi ad ogni cambio, la pasta protettiva di Bjobj è senza profumo e ricca di ingredienti lenitivi. Di nuovo, ossido di zinco, oli vegetali (di riso e di girasole), calendula e vitamine (A, B5 ed E) per proteggere la pelle e dare un piacevole sollievo quando gli arrossamenti hanno già fatto la loro comparsa
  • Crema Protettiva Fantastika: dal profumo delicatissimo questa cremina è un vero portento anche per le pelli più delicate. La sua composizione è a base di ossido di zinco e pantenolo per questo lenisce le pelli arrossate e previene le irritazioni cutanee, creando un sottile strato impermeabile che protegge il sederino dal contatto con il pannolino bagnato. La confezione è airless (sottovuoto), così da protegge il prodotto da contaminazione esterna. I love it!

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

10 idee per decorare la cameretta con gli adesivi

Mercoledì, 26 Ottobre 2016 07:47

Se amate la carta da parati, certamente concorderete che a volte nella cameretta dei bambini questa può essere un po’ pesante. Se però già le pareti colorate in maniera più creativa donano personalità e bellezza alla stanza, sappiate che esistono anche un sacco di adesivi arredano e che cambiano davvero il tono della camera, sempre assecondando i gusti dei bambini, che potranno scegliere tra infinite proposte.

Ecco 10 idee per decorare la camerata con gli adesivi: come rendere personale e divertente la stanza dei bambini utilizzando gli stickers in vinile e altri adesivi

  • Un filo della corrente di quelli dal sapore vintage che si trovano su deserte strade americane, e appollaiato lì sopra un tenero uccellino: il filo diviene poi la linea guida sulla quale applicare dei ganci per gli abiti. Il risultato è un appendiabiti alternativo e divertentissimo agli occhi dei bambini.

(foto 1 http://idmommy.blogspot.it/2010/05/fun-friday-finds_14.html)

  • Di concetto simile è il filo stendibiancheria in vinile, materiale perfetto perché opaco e molto d’effetto. Rispetto alla prima immagine questa è più decorativa e di bellezza. E in effetti bella lo è davvero!

(foto 2 http://www.vtwonen.nl/diy/vuile-was/)

  • La sagoma di un baldacchino è perfetta per le camerette delle femminucce. Potete appiccicarla sopra il letto, proprio al posto della testiera, oppure decontestualizzarla (come qui) creando un angolino per la lettura o per il gioco.

(foto 3 https://it.pinterest.com/pin/206180489164812131/)

  • Sempre accanto al letto staranno benissimo le gabbiette con gli uccellini, elemento di tendenza degli ultimi anni. Faranno compagnia nelle notti più solitarie!

(foto 4 https://it.pinterest.com/pin/358317714077194347/)

  • Con della carta da cassetti (quella autoadesiva) potete ritagliare delle casette di vari colori e pattern e realizzare sulla parete un villaggio colorato e accogliente.

(foto 5 http://www.vtwonen.nl/diy/kinderstad/)

  • E un bel planisfero sopra il lettino?

(foto 6 https://it.pinterest.com/pin/195202965075841095/)

  • Più delicate sono le stelline che accompagnano il momento della buonanotte sopra il lettino: fatele cadere dal basso, come se andassero incontro ai sogni dei bimbi.

(foto 7 https://www.etsy.com/listing/170909118/hanging-stars-nursery-and-kids-room?ga_search_query=stars&ref=shop_items_search_2)

  • Meno romantico ma davvero bello è l’adesivo-aeroplanino, molto nordico con le sue linee pulite e geometriche. Da ripetere come un pattern.

(foto 8 http://casahaus.net/2015/11/29/quedamos-en-una-habitacion-infantil/)

  • Anche questo è più leggero e pulito, e potreste anche realizzarlo DIY, con qualche foglio di carta adesiva di differenti colori e dei taglierini per cerchi.

(foto 9 http://designmag.fr/chambre-enfant/chambre-blanche-enfant.html)

  • Ma perché appiccicare gli adesivi solo sui muri? Avete mai visto quelli per le porte? Be’, sono irresistibili, e cambieranno completamente la percezione della cameretta.

(foto 10 https://www.etsy.com/listing/197437041/door-decal-haru-the-happy-bear-wall)

La notizia non è nuova, ma un servizio andato in onda ieri sera nella puntata di Report ha rimesso in luce un problema che rimane da tempo latente: tutta la plastica che ci circonda è deleteria. Siamo sicuri che non ci stia uccidendo?

Ftatati e altri materiali dannosi della plastica: quanto è emerso dall'inchiesta di Report e cosa possiamo fare per correre meno rischi

Il 90% degli imballaggi alimentari è in plastica: questo dato è sintomatico della nostra società, che ormai produce praticamente tutto con questo materiale, che oltre a comporre gli oggetti quotidiani avvolge anche ciò che noi mangiamo ogni giorno.

Qualche frase significativa in questo senso l'hanno pronunciata proprio a Report ieri sera: 

“Faccio colazione mangiando uno yogurt nel suo vasetto di polistirolo e un muffin nella sua carta oleata. Alle 11 pausa caffè nel bicchierino di plastica fumante. A pranzo stendo la mia tovaglia antimacchia verso nella padella antiaderente un po' di tonno e pomodoro confezionati nelle loro lattine rivestite con una resina epossidica e mescolo il tutto con un cucchiaio di melamina. Poi siccome ho fretta metto in forno a 180 gradi un contorno nella sua vaschetta in PET. A merenda prendo il preparato di una torta confezionato in una busta di plastica e riempio una tortiera con tanto di carta per dolci. A cena due uova fritte nel tegamino antiaderente con una paletta in melamina e un bel minestrone surgelato, confezionato in una busta di plastica che cucino usando un mestolo di nylon. Poi lo verso nel frullatore, anche questo in plastica, e lo servo in un piatto di melamina; ma siccome ne resta un po’ lo conservo in un altro contenitore di plastica che scalderò nel forno al microonde il giorno dopo”. (http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-55b85b62-3186-4ebd-a9fe-7eb7c5cb79b1.html)

La plastica, non è un segreto, è composta da un sacco di sostanze, soprattutto chimiche: è inevitabile, quindi, che queste sostanze, almeno in piccola parte, contamino i nostri cibi, se pensiamo che stanno davvero a strettissimo contatto tra loro (pensiamo alle pellicole protettive, ai sacchetti, ai contenitori, alle schiscette, ai piatti...).

Sappiamo anche che l'Unione Europea ha stabilito, chiaramente, un limite per il Bisfenolo A, sostanza che compone moltissime delle plastiche utilizzate nell'industria alimentare. Ma dalla Francia arriva un campanello d'allarme: per loro quel limite consentito per il Bisfenolo A (contenuto in tantissime lattine per la conservazione, ad esempio) non è sicuro. E ragionando su questo “limite consentito” saltano alla mente subito altre considerazioni: ma il limite consentito tiene conto di quanto un adulto venga a contatto con il bisfenolo A durante tutta la giornata? In altri termini: la somma di tutti i contenitori raggiunge o no la dose massima giornaliera tollerabile? Ma soprattutto: qual è questo limite per i bambini, dato che quello a cui ci riferiamo è calcolato per un adulto di sessanta chili?

Ad aumentare i livello di allarme ci hanno poi pensato alcuni studi specifici, come ad esempio quello sulle tende delle docce, che, a quanto pare, quando a contatto con il calore dell'acqua calda sprigionano qualcosa come 108 sostanze tossiche dannose per fegato, sistema riproduttivo, nervoso e respiratorio. Oppure quello sulle bottiglie di plastica, che per prendere quelle forme così curve e sottili hanno bisogno di passare in forni ad almeno 100 gradi. Il calore, però, rilascia alcune sostanze, come ad esempio la formaldeide e l'acetaldeide, cancerogene e tossiche, che - anche se in minuscole quantità – riescono poi a migrare nell'acqua contenuta nelle bottiglie.

Il problema si fa ancora più serio quando pensiamo alle temperature che possono raggiungere i liquidi contenuti nelle bottiglie durante il trasporto: si toccano anche i 50 gradi, all'interno dei camion sotto il sole o in alcuni depositi. E il discorso delle sostanze che vengono rilasciate con il calore torna ad emergere...

La plastica, insomma, non è mai sicura. Mai. Cosa fare allora per proteggersi?

Innanzitutto, eliminando le bottigliette di plastica. Se avete la fortuna di vivere in città dove l'acqua del rubinetto è potabile, preferite sempre quella rispetto a quella confezionata, bevendola da brocche di vetro. Se invece preferite dell'acqua confezionata, scegliete sempre e comunque le bottiglie di vetro, cercando anche di riciclarle per riempirle di acqua delle fontanelle. In questo senso, quando fate sport, uscite di casa o avete bisogno di portare con voi liquidi, non comprate le bottigliette di plastica, ma nemmeno le borracce solite: basta comprarne una BPA-free e portarla sempre con sé.

Se, tuttavia, non potete evitare la bottiglietta di plastica, fate almeno attenzione a non lasciare in macchina, sotto il sole o in un luogo troppo caldo le confezioni, in modo da non surriscaldarle ed evitare ulteriori rilasci di sostanze pericolose. Idem per quanto riguarda il microonde: il suo problema è che i cibi vengono spesso cotti nelle confezioni di plastica, e il calore, ormai lo sappiamo, è deleterio.

Per eliminaee tutte le confezioni di cibi in plastica sarebbero semplicemente da preferire i cibi freschi, non conservati e non contenuti in contenitori di plastica o latta. Anche le lattine (e quindi anche le bibite) sono piene di BPA! In questo senso basterà scegliere i prodotti conservati sotto vetro e quelli sfusi, da inserire in confezioni personali portate da casa, in vetro o BPA-free.

Al supermercato cercate sempre, quando inevitabile, di preferire il tetrapak alla plastica “normale”. Anche questo materiale contiene plastica, ma la sua composizione è fatta di polietilene e polipropilene, e non di Bisfenolo A, rendendo quindi i contenitori più sicuri.

E per i bambini? Date loro giocattoli in legno, in stoffa o in carta, e quando in plastica puntate sulla a-tossicità certificata. Sono loro i più a rischio: meglio quindi giocattoli sicuri (e più belli!), senza cadere nella trappola di colori accesi e accattivanti (che in realtà sono pure controproducenti per l'attenzione).

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Ricordate i giardini per le fate di cui via abbiamo parlato la scorsa primavera? Allora eravamo spinti dallo sbocciare dei fiori, dal risvegliarsi della natura. Ma perché mandare in letargo la voglia di giardinaggio, di bellezza e di magia? 

Basta scegliere le piante invernali e in un attimo potrete ricreare i giardinetti delle fate in versione “frozen”, con tanto bianco e qualche spruzzata di colore qua e là.

Le piante perfette per i giardini delle fate invernali: fare giardinaggio in inverno con i bambini

L’importante è scegliere piante invernali, che non temono il freddo e che sbocciano anche nei mesi più gelidi. Dopodiché sbizzarritevi e realizzate con i bambini i mobili dove le fatine si potranno riposare.

Per piccole siepi carinissime scegliete la Lentaggine: è un arbusto che fiorisce in piccoli fiorentini bianchi ed essendo invernale questi boccioli spuntano proprio nei mesi più freddi, assicurando un risultato sfizioso. Sistemate i vostri piccoli giardini sotto ai fiorellini, in una piccola insenatura nascosta nella siepe.

(foto 1 http://vivaifrappetta.it/prodotto/viburnum-tinus-viburno-lentaggine/#)

Tipicamente invernali sono i ciclamini: andate in vivaio, piantateli in un bel vaso ampio e accogliete le fate con piccoli salotti sistemati tra i boccioli.

(foto 2 http://www.giardinaggio.it/piante-appartamento/malattie-piante-appartamento/ciclamino-foglie-gialle.asp)

L’autunno è la stagione della fioritura dell’Osmanto, molto profumato. Sceglietelo se amate i fiorentini piccoli e discreti, capaci comunque di dare atmosfera e bellezza al giardino. Resiste a temperature davvero basse, quindi se il terreno è profondo, soffice e ricco è la scelta perfetta.

(foto 3 http://iltempogiusto.altervista.org)

Per gli amanti dell’allegria e della vivacità il fiore da piantare quest’inverno è la Daphne. Dà molto colore, quindi quando piantata in giardino crea un angolo bellissimo nel quale insieme ai bambini potrete progettare il vostro giardinetto in miniatura. Va annaffiata regolarmente, ma resiste bene al freddo.

(foto 4 http://www.giardinaggio.org/giardino/piante-da-giardino/dafne-pianta.asp)

Altro sempreverde un pochino più discreto è la Sarcococca, pianta dal nome buffo proveniente dall’asia. Cresce in zone ombreggiate e sopravvive alle gelate. Perfetta per tenere al caldo sotto le sue foglie le fatine del giardino.

(foto 5 http://plantinfo.co.za/plant/sarcococca-hookeriana-var-humilis/)

Più conosciuta è l’Erica, dal colore purpureo tanto amato dalle bambine (e dalle fate). Cresce proprio a cespuglio, quindi alla sua base si crea una zona perfetta per i giardini in miniatura. Nell’Italia del Nord cresce al sole diretto, mentre al Sud (più caldo) preferisce l’ombra, fiorendo poi in autunno e inverno.

(foto 6 http://www.giardinaggio.it/fiori/linguaggio-dei-fiori/erica-fiore.asp)

La Lonicera è un sempreverde (ne esistono diverse specie) con fiorentini gialli e piccole bacche. Se avete una parete, utilizzatela come rampicante per assicurarvi un angolo fiorito anche in inverno.

(foto 7 https://forum.giardinaggio.it/threads/rampicante-sempre-verde-per-alta-collina.36747/)

I suoi fiorellini sono sottili e simpatici e il colore che dà al giardino è davvero delizioso: parliamo dell’Amamelide, una pianta resistentissima che fiorisce anche sotto la neve.

(foto 8 http://www.unquadratodigiardino.it/forum-di-giardinaggio/arbusti-e-rampicanti/25628-hamamelis-amamelide-pianta-le-differenze,-i-fiori-intermedie-virginiana-vernalis-japonica.html)

Ultimo ma non per importanza il Calicanto, che, come l’Amamelide, fiorisce dalla fine dell’autunno e va avanti per tutto inverno, anche sotto la neve, creando tutto intorno un’atmosfera magica (da arricchire con i giardinetti in miniatura!).

(foto 9 http://www.ideegreen.it/calicanto-40985.html)

Come preparare le acque curative

Martedì, 25 Ottobre 2016 04:27

Che l’acqua faccia bene è fuori discussione. Che se ne debba bere il più possibile, anche. Ma sapete che basta aggiungere pochi ingredienti per assicurarsi ancora più salute? Insomma, basta combinare all’acqua i benefici di altri elementi naturali per rinascere, depurarsi e stare sempre meglio ogni giorno che passa. Il tutto con molto, molto gusto!

Come preparare le acque curative: gli ingredienti e le ricette per creare le acque di salute 

  • Acqua e zenzero: fate bollire un pentolino di acqua con qualche pezzetto di radice di zenzero. Abbassate la fiamma e lasciate cuocere ancora per quindici minuti, quindi fate raffreddare. L’acqua allo zenzero, che pizzicherà al palato e avrà il tipico sapore orientale del ginger, sarà un rimedio in caso di infiammazioni, dolori muscolari, dolori del ciclo, mal di testa, influenza e raffreddore, grazie alle sue potenti proprietà antinfiammatorie.
  • Acqua, limone e menta: Aggiungete ad una brocca d’acqua un limone tagliato a fette e dieci foglie di menta lavate; mescolate bene, quindi mettete in frigorifero e lasciate per un paio di giorni mescolando di tanto in tanto. Quando ne berrete il vostro fisico ne trarrà grossi benefici: si depurerà eliminando le tossine, la digestione migliorerà e la pelle si riequilibrerà, combattendo anche l’acne.
  • Acqua al finocchio: Mettete sul fuoco un litro di acqua e quando inizia a bollite versate una manciata di semi di finocchio. Spegnete subito il fuoco, coprite con un coperchio e lasciate raffreddate. Una volta fredda e filtrata quest’acqua al finocchio sarà perfetta per contrastare i problemi di digestione, per combattere la costipazione, per alleviare i dolori mestruali e per controllare il peso e la salute della pelle.
  • Acqua e miele: in una tazza di acqua calda fate sciogliere due cucchiaini del miele che preferite (ne conoscete i benefici?). Aiuterete i vostri polmoni a ripulirsi dopo un malanno, la gola a guarire, ma soprattutto sarà utile per riequilibrare la pelle, per ripulirsi dalle tossine e per controllare l’appetito.
  • Acqua al cetriolo: per i muscoli, per i tessuti connettivi, per la pelle, per l’idratazione e contro le borse sotto gli occhi esiste l’acqua al cetriolo, che ne sfrutta tutte le proprietà antiossidanti. Tagliate il cetriolo a striscione usando un pelapatate (devono essere molto sottili, le strisce), quindi mettetele in una brocca d’acqua e lasciate macerare per almeno un’ora. Servite fresco!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Il 60% della popolazione femminile ne soffre almeno una volta nel corso della vita: la vaginite non è una malattia rara, non è nulla di cui vergognarsi, eppure per molte è ancora un argomento tabù. Il non parlarne con il medico, tuttavia, è deleterio, soprattutto nel caso di questa malattia che tende a tornare con recidività costante.

Tutto ciò che c’è da sapere sulla vaginite: i sintomi, le cause e i rimedi naturali contro questo disturbo che colpisce davvero moltissime donne

Come capire se soffriamo di vaginite? Spesso basta ascoltare il proprio corpo: la sensazione è quella di costante stimolo a urinare, di bruciore, di dolore sordo nella parte bassa dell’addome. E, nei casi più gravi, si potrebbe trovare anche del sangue nella pipì.

Purtroppo la vaginite è spesso confusa con la cistite, che ha effettivamente gli stessi sintomi. Ma se la vaginite è un’infiammazione che coinvolge la vagina, la cistite è circoscritta alle vie urinarie.  Tuttavia per capire davvero se quella di cui stiamo soffrendo è vaginite basta eseguire un semplice test.

Immergete i genitali nell’acqua del bidet e provate ad urinare; se la minzione è dolorosa, allora l’infiammazione è nelle vie urinarie, e quindi probabilmente si tratta di cistite. La vaginite, invece, potrà essere confermata attraverso un esame colturale eseguito con un tampone vaginale.

La maggior parte delle volte in cui si presenta una vaginite le cause sono da ricercare nelle infezioni (come la trichomonas vaginalis e la candida albicanis), nelle carenze alimentari o nella scarsa o eccessiva igiene intima. 

Tuttavia la stitichezza, i rapporti sessuali e la menopausa sono altri fattori di cui tenere conto, poiché in quei casi aumenta il rischio di vaginite, in quanto i microrganismi patogeni hanno più facilità ad insediarsi. Nel caso specifico della menopausa, la causa è da attribuire anche al calo degli estrogeni, che rendono la mucosa vaginale più secca e sottile causando la vaginite atrofica.

Come prevenire allora la vaginite? Innanzitutto, una buona igiene intima è il primo passo, ma, come sempre, non bisogna esagerare abusando dei detergenti intimi: quando troppo aggressivi, questi ultimi possono infatti alterare il pH naturale delle mucose e abbassare la flora batterica e le difese dell’organismo. E per evitare l’annegamento dei batteri, è sempre bene evitare di indossare jeans o pantaloni troppo stretti.

Una volta che l’infiammazione è in corso, però, bisogna ricorre ad altri metodi per ripristinare l'equilibrio. Innanzitutto, è bene partire con l’alimentazione, che come dicevamo è una delle cause che possono portare alla vaginite. In generale, ma soprattutto quando la vaginite è in corso, bisogna evitare completamente gli zuccheri raffinati, che favoriscono la proliferazione dei batteri; dopodiché è bene cercare di ripristinare un buon equilibrio intestinale, favorendo la flora batterica buona. Per farlo, buttate le bibite zuccherate, i succhi di frutta in bric, il caffè, l’alcool, gli insaccati e i formaggi, ma anche il peperoncino e gli alimenti piccanti.

Al loro posto preferite fibre, cereali integrali, frutta fresca, verdura di stagione… Ottimi sono gli alimenti diuretici, come le verdure a foglia verde, i finocchi, i cetrioli, l’ananas… Ma soprattutto il mirtillo, che, come nel caso della cistite, è un ottimo aiuto in quanto possiede proprietà diuretiche e depurative eccellenti, impedendo che i batteri si annidino sulle pareti della vescica. 

Non ultimo, chiedete al vostro farmacista o erborista dei probiotici specifici per la flora batterica dell'apparato uro-genitale, in modo da ripristinare del tutto l'equilibrio.

E, oltre all’alimentazione, provate con i rimedi naturali: in questo caso basta eseguire due volte al giorno un bidet con 8 gocce di olio essenziale di lavanda (antibatterico) e 7 di tea tree (disinfettante naturale).

Se i sintomi persistono consultate il vostro medico per indagini più approfondite. 

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

6 saponi homemade naturali e delicati

Giovedì, 20 Ottobre 2016 09:50

Se amate il DIY e il “homemade”, allora non potrete fare a meno dei saponi fatti in casa. O meglio: delle ricette per detergenti per il viso create a partire dagli ingredienti più naturali, per assicurarsi sin dal risveglio uno stile di vita sano e piacevole.

Ce ne sono di tutti i tipi, e gli ingredienti base, solitamente, sono il sapone di Castiglia (molto oleoso), gli oli essenziali e altri elementi naturali da individuare in base al tipo di pelle.

Ecco 6 saponi homemade naturali e delicati: i detergenti da preparare in casa per una pelle perfetta in maniera naturale

  • Il primo sapone è adatto a tutti i tipi di pelle. Mescolate in una bacinella mezzo cucchiaio di olio di cocco, un terzo di tazza di sapone di Castiglia e 2/3 di tazza di acqua distillata. Mischiate molto bene, quindi travasate in un dispenser per il bagno.

(foto 1 http://theindianspot.com/5-diy-healthy-face-wash-recipes/)

  • Anche questo detergente è perfetto per tutti i tipi di cute, ed è pensato soprattutto per struccarsi velocemente la sera. Gli ingredienti sono il miele grezzo (naturale antibatterico molto gentile sulla pelle - quindi ideale anche per quella sensibile - ma efficace contro lo sporco), il sapone di Castiglia e un olio nutriente per la pelle (va benissimo quello di jojoba o di oliva - l’importante è che ci sia un ingrediente oleoso, dato che l’olio dissolve l’olio, e quindi il grasso della pelle). Versate quindi 3 cucchiai di acqua distillata in un dispenser, quindi aggiungete 1/3 di tazza di sapone di Castiglia, 1/3 di tazza di miele e infine 2 cucchiai di olio. Agitate il barattolo (e ripetete questa operazione ogni paio di giorni) e il vostro sapone è pronto!

(foto 2 http://livesimply.me/2015/01/31/diy-homemade-honey-face-wash/)

  • Quando la pelle è infiammata o sensibile, potete sfruttare di nuovo il miele e creare un sapone al miele e tè verde (potente antinfiammatorio). Di nuovo, mischiate insieme 3 cucchiai di acqua distillata con 1/3 di sapone di Castiglia, quindi aggiungete 3 cucchiai di miele, 2 di estratto di saponaria, un cucchiaio di polvere di tè matcha e 5 gocce del vostro olio essenziale preferito.

(foto 3 http://pinsandprocrastination.com/homemade-anti-inflammatory-green-tea-honey-face-wash/#_a5y_p=5777422)

  • Acne e brufoli? No problem. In questo caso l’aceto di mele sarà perfetto. Mischiate mezza tazza di miele grezzo con 1/4 di tazza di aceto di mele e 5/10 gocce di olio essenziale di tea tree. Tenete in un barattolino, quindi utilizzatene una piccola quantità al bisogno, massaggiandola sul viso evitando il contorno occhi e risciacquando con acqua tiepida dopo averne tolta la maggior parte con un batuffolo di cotone.

(foto 4 http://theindianspot.com/5-diy-healthy-face-wash-recipes/2/)

  • Per le pelli mature non basta solo la crema idratante: anche il detergente può aiutare a combattere l’invecchiamento, quindi ecco qui il sapone perfetto antiage. Mischiate una tazza di acqua distillata con mezza di sapone di Castiglia e aggiungete due cucchiai di olio di semi di rosa canina, 10 gocce di olio essenziale di lavanda, 5 gocce di incenso, 5 di sandalo, 5 di elicriso e 5 di mirra. Sarà profumatissimo, oltre che efficace.

(foto 5 https://florapothecarie.com/blogs/news/diy-all-natural-face-wash)

  • Un cucchiaio di olio di mandorla e 20 gocce di olio essenziale di lavanda: questi gli ingredienti da aggiungere al sapone di Castiglia (1/3 di tazza) e all’acqua distillata (di nuovo 1/3 di tazza)  per il perfetto sapone per chi soffre di pelle secca, da nutrire in profondità.

(foto 6 http://blairblogs.com/2013/01/i-wash-my-face-with-oil-explaining-the-oil-cleansing-method/)

Coccolebooks: bellanotte

Mercoledì, 19 Ottobre 2016 08:33

Qualche giorno fa sono arrivati a casa nostra un pò di libri editi da Coccolebooks, devo dire uno più bello dell’altro! Il primo che abbiamo letto subito, appena uscito dal pacchetto del corriere, è stato “Bellanotte”, scritto da Giusi Quarenghi e illustrato in modo incantevole da Nicoletta Bertelle. I testi sono interamente scritti in rima, e sia la mia bimba di sette anni che il mio ometto di quasi tre si sono incantati nell’ascoltarlo.

Racconta di un piccolo paese, dove ogni sabato si va al mercato per fare compere e i banchi sono pieni di ogni oggetto e ogni delizia: frutta succosa, torte, focacce, scarpe e vestiti. Caterina, una bella signora, ha il suo banchetto vicino alla fontana. Ha tanti golfini un po’ strani sul suo banco, ma li vende tutti.

Tutti tranne uno…un golfino piccolo e nero, cucito con un filo potremmo dire magico…è un golfino che può allargarsi e restringersi a seconda di chi lo indossa! Davvero bello, ma anche costoso! E forse proprio per questo nessuno lo compra…Ma un giorno si presenta al banco di Caterina una misteriosa signora buia, che non aveva con se nemmeno un soldo…e nonostante tutto vuole proprio quel golfino. Caterina tentenna, non è sicura di volerlo vendere, ma alla Signora buia il golfino serve davvero…proprio perché può allargarsi e restringersi all’occorrenza!

Sta a voi scoprire come va a finire. Una storia da leggere la sera, a bassa voce e sotto le coperte, prima di fare la nanna. Poche pagine che incantano i bimbi piccini e lasciano sorpresi quelli più grandicelli quando scoprono perché la buia Signora aveva proprio bisogno di un golfino che si allungava e si accorciava! Le illustrazioni hanno dei colori tenui e sfumati, e i personaggi dei visi rotondi, dolci e sempre sorridenti. Un libro che infonde davvero serenità, che fa venir voglia di inverno, camini accesi e coccole sotto le coperte. Ma che fa pensare anche alle sere d’estate più fresche, quando sotto le stelle mettiamo sulle spalle un giacchetto annusando l’aria che inizia a cambiare.

“…mi è piaciuto un sacco mamma! Adoro le rime! Voglio tutti i libri in rima! E poi…non ci posso credere! Ecco perché voleva quel maglione! Ha ragione! Ne ha davvero bisogno! ...”

Cinzia Derosas

www.pazzamentemamma.com

 

UOVOKIDS, il festival culturale per famiglie

Mercoledì, 19 Ottobre 2016 07:38

Mancano pochissimi giorni, quindi segnatelo subito in agenda: il 22 e il 23 ottobre 2016 il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano diverrà teatro della VII edizione di Uovokids, la fiera dedicata a performance, musica ed esperienze creative per bambini e adulti.

A Milano torna UOVOKIDS, il festival culturale per famiglie: al Museo della Scienza l’appuntamento dedicato alla creatività contemporanea

Via San Vittore 21, Milano: sabato 22 e domenica 23 ottobre recatevi lì, e per due giorni immergetevi nella creatività contemporanea passando il tempo libero con i vostri bimbi! Uovokids torna in terra meneghina, e le famiglie potranno così partecipare all’evento multidisciplinare dedicato all’arte, alla performance e alla musica.

Alina Marazzi, Antonio Scurati, Silvia Costa, Lullatone, Canicola, Milimbo, Soup Opera, Dossofiorito e le riviste Internazionale, 11 Undici e Studio saranno i protagonisti di questa settima edizione (ma saranno coinvolti anche Giulio d’Anna, Luca Roncella, Paneartemarmellata, Enrico Malatesta, Diorama, Scena Madre, Sara Ricciardi, Santeria e La Città del Sole - quest’ultima con una playroom per i visitatori più piccoli, con tappeti sonori, forme magiche e animali parlanti): come sempre, le due aziende organizzatrici hanno deciso di coinvolgere artisti e designer solitamente lontani dal mondo dell’infanzia, per sfidarli a mettersi in gioco coinvolgendosi nell’arte per bambini dagli zero agli undici anni.

Ma chi sono queste due aziende organizzatrici? La prima è Uovo, organizzazione indipendente nata nel 2003 a Milano con “antenne” a Berlino, Londra e New York che si occupa di ideazione, progettazione e produzione di eventi artistici e culturali che superano la tradizionale divisione di generi  e luoghi di rappresentazione. La seconda, naturalmente, il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, sempre in prima linea quando si tratta di attività ludiche, didattiche ed educative per bambini, famiglie e adulti,

Durante i due giorni dedicati a Uovokids, il Museo della Scienza e della Tecnologia (che sarà aperto sabato dalle 15 alle 18 e domenica dalle 10 alle 18) proporrà alle famiglie e ai bambini oltre 120 laboratori ed eventi trasformando il Museo in un festival laboratorio nel quale i bambini potranno, come sempre quando si tratta del Museo della Scienza, approcciarsi all’arte e alla creatività attraverso l’esplorazione diretta e attiva. E i bambini potranno interagire così, concretamente, con il design, l’animazione digitale, le nuove tecnologie, il cibo, la musica e le arti performative.

Tra i laboratori, solo per citarne alcuni, “Colori da mangiare”, “Il bosco percettivo”, “Flipper fai da te”, “Il cinema prima del cinema”, “Forme sonore - leggere con tutti i sensi”… Ognuno troverà sicuramente il laboratorio o l’attività che più gli interessa (il programma lo potete scaricare su http://www.uovokids.it/events), oppure, semplicemente, potete scegliere di passeggiare per il museo scoprendo di volta in volta gli eventi del momento.

L’ingresso alle attività aperte di Uovokids è compreso nel biglietto del Museo, mentre tutti gli altri laboratori sono a numero chiuso (Colori da mangiare, Zenzero e Cannella, Handmade Music, 

Il cinema prima del cinema, Il Bosco Percettivo, Kids Synth Lab, Niente paura, Maker Rush!, Rel/azioni, Walden, Incognito, MOP!, Tane, Le Spaziali, Flipper fai da te, Il sottomarino 506) e vanno prenotati a partire dalle 10 del mattino presso l’Infopoint Uovokids all’interno del Museo (quelli della mattinata), oppure dalle 14 (quelli previsti per il pomeriggio).

Sara Polotti

Sara

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Cecilia

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