Non so voi, ma a casa mia i legumi non si mangiavano. Forse (e dico forse) me li propinavano un paio di volte al mese nel passato di verdura. Credo quindi di aver iniziato a mangiare veramente i legumi una decina di anni fa, quando mi sono approcciata allo studio dell'alimentazione naturale.

Sono importantissimi, e sono contenta di aver cambiato rotta. Ecco perché mi pare essenziale e giusto parlare di questa importantissima categoria di alimenti che non dovrebbe mai mancare sulla nostra tavola.

Tutto ciò che c’è da sapere sui legumi: come inserire i legumi nella propria alimentazione, i tempi di cottura e ammollo

Prima di partire con la spiegazione, è bene dire che non tutti noi li digeriamo, e questo per tre motivi principali: 

1. Il nostro intestino non è molto sano a causa di alimentazione povera di verdure e fibra, per l’eccesso di zuccheri semplici e complessi (quindi attenzione ai cereali raffinati!), e per l’assunzione di latticini. Anche la scarsa abitudine al legume influisce sulla loro digestione, e, non ultimo, lo stress non fa bene nemmeno in questo senso.

2. Mangiamo principalmente legumi in scatola: sono mooolto più difficili da digerire di quelli freschi e secchi.

3. Non li cuciniamo in maniera corretta. Io per prima uso spesso legumi in scatola per l’innegabile praticità. Obiettivamente, una scatoletta di fagioli mi salva una parte della cena, ed è per questo che è difficile scegliere la forma migliore.

Voglio però provare a darvi qualche consiglio per l’acquisto, in modo che anche voi conosciate le potenzialità e la comodità di una dieta varia, anche quando si tratta esclusivamente dei legumi.

1. I legumi già pronti: scegliamoli sempre e solo biologici, e, come sempre, preferiamo la conservazione sotto vetro rispetto a quella in lattina.

2. I legumi freschi: sono chiaramente il top! E poi i bambini adorano sgranarli (sicuramente noi un po’ meno, diciamo la verità). Ogni tanto però  bene acquistare questi legumi freschi e di stagione: approfittatene e chiedete, come faccio io, l’aiuto dei bimbi, sgranandoli e poi surgelandoli per averli pronti all’occorrenza.

3. I legumi surgelati: anch'essi sono ottimi, e davvero molto pratici!

4. I legumi secchi: bisogna metterli in ammollo e poi cuocerli. In questo caso, la sera prima ci dobbiamo ricordare di metterli, come dicevamo, in ammollo: basta aggiungere all'acqua una foglia di alloro e una di alga kombu. Trascorso quindi il tempo necessario indicato sulla confezione, eliminate l'acqua, sciacquate i legumi, l'alga e l'alloro sotto acqua corrente e infine cuocete tutto insieme (lasciando in cottura l'alloro e l'alga - trovate le indicazioni qui. 

Se abbiamo ancora difficoltà a digerirli cerchiamo di prediligere legumi decorticati.

Ma lo scoglio più grande è: ma come li propino alle creature? 

Alcuni bimbi li mangiano senza problemi (generalmente piselli e fagioli piacciono molto ai piccini), altre volte non ne vogliono sentir parlare. Come sempre abituare i piccoli a mangiare verdure intere fin dai 7 mesi o comunque almeno dai 9 mesi aiuta tantissimo ad abituarsi a forme, colori e gusti diversi (in questo senso le sbobbine ci remano contro).

Se quindi i nostri pupi non ne vogliono sapere possiamo seguire il motto "occhio non vede cuore non duole":

1. inserendoli nelle vellutate;

2. facendo delle polpette: i miei bimbi adorano mangiare le polpette di legumi con la maionese (io uso quella di riso).

Ma veniamo ai tempi di cottura, perché anch’essi sono importantissimi quando si parla di corretta assunzione. Ogni legume ha un suo tempo e una sua modalità: ecco quindi qualche indicazione per essere certi di esaltare al meglio il sapore e le proprietà nutrizionali.

I fagioli freschi, in generale, hanno bisogno di 12-24 ore di ammollo. I cannellini hanno bisogno però di 1 ora e mezza di cottura, mentre i borlotti 2 ore e quelli con l’occhio una sola ora.

I ceci, buonissimi e dal sapore che si sposa con tutto, devono essere lasciati ad ammollare dalle 24 alle 48 ore, per poi essere cotti per due ore.

Le fave cambiano in base all’essere o meno decorticate: quelle decorticate possono stare in ammollo solo cinque ore, mentre quelle “normali” tra le 12 e le 24. Entrambe, poi, avranno bisogno di un’ora di cottura.

Le lenticchie necessitano invece di sole due ore di ammollo (essendo piccine piccine!) e nel caso in cui le compriate decorticate addirittura non dovranno essere messe in ammollo. La cottura durerà poi 20-30 minuti nel caso delle lenticchie decorticate e 45 minuti per quelle normali.

I piselli, così amati dai bambini, si dividono in normali o spezzati. I primi andranno messi in ammollo 2 ore e poi cotti per 45 minuti; quelli spezzati non hanno bisogno di ammollo e cuoceranno poi in 40 minuti.

La cicerchia ha invece bisogno di un lungo ammollo come i fagioli (circa 24 ore) e la cottura durerà due ore.

I tempi riguardanti la soia varieranno invece in base alla specie: quella gialla ha bisogno di 24 ore di ammollo e di due/tre ore di cottura; quella nera idem; a quella rossa, invece, bastano 12 ore di ammollo e 50 minuti di cottura. In tutti e tre i casi, tuttavia, si raccomanda di mettere i legumi in frigorifero durante l’ammollo, per evitarne la fermentazione.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Tra le verdure che devono comparire sulle nostre tavole in questo periodo ci sono i broccoli, verdura invernale che possiamo comprare tra settembre e marzo. Noi puntiamo sempre sulla stagionalità, e siamo quindi ben felici che questa pianta verdissima ci sia per così lungo tempo! Anche perché, come dicevamo, i broccoli appartengono alla famiglia delle crocifere (o crucifere che dir si voglia), verdure dalle proprietà benefiche e antitumorali davvero eccezionali.

È ora di parlare dei broccoli, le proprietà e le idee per farli mangiare ai bambini: ricette e suggerimenti per gustare al meglio i broccoli

Ha poche calorie, è buono e invernale: ecco perché ci piace così tanto il broccolo. Che, di nomea, pare essere il più odiato dai bambini, anche se in realtà basta pochissimo per farlo apprezzare anche da loro, che probabilmente lo amerebbero senza problemi se non lo si denigrasse in questo malo modo!

Il broccolo, infatti, ha proprietà importantissime. Innanzitutto è perfetto nelle diete e quando si sta attenti al proprio peso, poiché contiene solo 27 chilocalorie ogni 100 grammi di prodotto. Ma soprattutto è un vero toccasana per l’organismo, a partire dalla sua ricchezza di sali minerali (calcio, fosforo, ferro e potassio su tutti) e di vitamine (contiene la C, la B1 e la B2).

L’azione antitumorale è assolutamente provata: grazie al sulforafano contenuto, i broccoli aiutano infatti a contrastare la divisione cellulare e la morte delle stesse cellule, aiutando quindi nella prevenzione e nella battaglia contro i tumori. Allo stesso tempo, i suoi isotiocianati proteggono le cellule, prevenendo più di tutti il cancro intestinale, quello polmonare e quello del seno. In particolare quando si parla di polmoni i broccoli non solo aiutano a contrastare i tumori che li riguardano, ma un recente studio condotto presso la John Hopkins Medical School ha dimostrato che queste verdure sono ottime contro ogni tipo di problema polmonare, dall’asma ai problemi respiratori in genere.

Sono inoltre antiossidanti (potentissimi!), antianemici, emollienti, cicatrizzanti, depurativi, vermifughi e diuretici, oltre che anti-stipsi, anti-cataratta, anti-ictus e antibatterici (sono il numero uno quando si combatte contro l’Helicobacter responsabile della gastrite).

I broccoli sono anche semplicissimi da cucinare, dal momento che li si può scegliere freschi o surgelati. Quelli surgelati hanno il vantaggio di essere già puliti e tagliati e di poter essere tuffati nell’acqua per la bollitura, ma anche quelli freschi sono semplicissimi da utilizzare. Si conservano una settimana in frigorifero e basta staccare le foglie esterne e tagliarli a pezzetti, bollendoli poi come al solito per ammorbidirli.

Come dicevamo, i broccoli hanno solo la nomea di essere odiati dai bimbi, perché in realtà hanno un ottimo sapore, e anche il colore verde acceso può essere sfruttato a loro favore (basta che i bambini siano abituati da sempre a mangiare - e quindi apprezzare - consistenze e colori diversi, una buona abitudine da prendere fin dallo svezzamento naturale). Basterà quindi ingegnarsi un po’ per trovare ricettine apprezzate da tutta la famiglia, come quelle che vi andiamo a proporre.

Anche l’abbinamento salmone-broccoli è davvero ottimo: avete già provato le nostre polpette? Le polpette sono sempre una buona idea, poiché piacciono a grandi e piccoli e permettono di “nascondere” le verdure quando queste proprio non piacciono.

Ma non solo le polpette: anche i muffin salati sono uno stratagemma fighissimo (e provato!) per integrare le verdure nella dieta dei bimbi. I muffin in sfoglia con patate e broccoli sono quindi perfetti per fare apprezzare queste crocifere a tutti i membri della famiglia.

La pasta con i broccoli è sempre un evergreen da proporre una volta a settimana in stagione: ecco la nostra ricetta veg, veloce, semplice e buonissima!

 

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Le verdure di questa stagione ci piacciono moltissimo, ed è quindi importantissimo approfittarne ed utilizzarle al meglio. Tra queste, ai primi posti sta certamente la barbabietola rossa, un colorato tubero che spesso si conosce poco ma che per il suo sapore e, soprattutto, per le sue tonalità, è un ingrediente che può tornare utilissimo per fare mangiare ai bambini le “odiate” (sigh!) verdure!

Vi presentiamo la barbabietola rossa, proprietà e come cucinarla: le proprietà e le caratteristiche di questa rapa buonissima e colorata

Partiamo con l’elencare velocemente le proprietà (importantissime!) della barbabietola rossa. Innanzitutto l’acqua, che aiuta a idratarci: la barbabietola, infatti, è composta per il 90% da acqua, e grazie ad essa è possibile quindi combattere la ritenzione idrica senza abbuffarci di liquidi.

In secondo luogo la barbabietola è ricchissima di fibre (sia solubili sia insolubili), alleate dell’intestino ma anche dell’organismo in generale, dal momento che aiutano a tenere sotto controllo sia il colesterolo sia lo zucchero nel sangue. La rapa è anche piena di sali minerali, ed è quindi indicata in quei momenti in cui soffriamo di carenze di ferro, sodio, potassio, calcio e magnesio.

Anche le vitamine del gruppo B (fondamentali soprattutto quando si segue una dieta veg) non mancano: le B1, B2, B3 e B6 della barbabietola aiutano a rinforzare il sistema immunitario, ma soprattutto quello digestivo e il metabolismo.

Altri elementi contenuti e fondamentali per la buona salute sono la vitamina C e la vitamina A, ma anche i folati (quelli indispensabili in gravidanza ma utili anche nella vita quotidiana) e gli antiossidanti che contrastano l’invecchiamento cellulare.

Insomma, la nostra rapa rossa è una miniera di salute, no? Ma allora come integrarla nella nostra cucina?

La maniera più semplice per assumere questo tubero benefico è grattugiarla sui nostri piatti. Basterà quindi grattarne un po’ nel piatto di insalata, aggiungendo un po’ d’olio e limone, per gustarne dolcemente il sapore e per beneficiarne.

Buonissime sono poi le barbabietole lessate, tagliate a pezzetti e condite: insomma, come la verdura cotta anche la barbabietola può essere tuffata in pentola per essere gustata in tutta la sua bontà condita con olio, aceto o limone.

Anche nei succhi questo tubero rosso è buonissimo: con i suoi antiossidanti e il suo altissimo contenuto di acqua è perfetto per disintossicarsi, e noi lo abbiniamo sempre ad un altro ingrediente invernale, e cioè il litchi. Avete provato il nostro succo barbabietola rossa e litchi

Colorato e sfizioso (si colora di rosa, quindi piace anche ai bimbi!) è poi l’hummus di barbabietola, a base di salsa tahini (ve ne abbiamo parlato proprio poco fa). Frullate 200 grammi di barbabietola lessata con 200 grammi di ceci già cotti, mezza cipolla rossa e tre cucchiai di tahina, aggiungendo anche il succo di mezzo limone e (al bisogno in base alla consistenza) un po’ d’acqua. Vi assicuriamo che è buonissimo, e sarà perfetto per accompagnare qualsiasi secondo piatto o antipasto.

Infine, ricetta super invernale adatta a questi climi rigidi è certamente la vellutata di carote e barbabietola: è perfetta sia per chi ama la rapa sia per chi non è estasiato dal suo sapore, poiché la carota riesce un po’ a mascherarlo

 

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5 cracker da fare con l’essiccatore

Giovedì, 17 Novembre 2016 07:55

Con l’essiccatore si può fare proprio tutto, mica solo disidratare frutta e verdura per mantenerle più a lungo! E così dopo avervi proposto la nostra ricetta delle meringhe fatte in casa con il nostro Essicco di Siqur Salute e tutte le preparazioni sfiziose che si possono fare con un essiccatore ecco 5 modi per preparare dei buonissimi e sanissimi cracker.

5 cracker da fare con l’essiccatore: da quelli classici a quelli ai semi di lino, i semplicissimi cracker realizzati per disidratazione lenta

  • Mischiate tutti insieme una tazza e mezzo di farine miste (kamut, integrale, di farro…), una tazza di yogurt, 1 cucchiaino di sale e uno e mezzo di lievito, 2 cucchiaini di sesamo e 4 cucchiai di margarina. Stendete poi la pasta ottenuta su di un foglio di carta forno, spolverandovi prima sopra della farina bianca per evitare che si attacchi. Tagliate quindi dei rettangoli e separateli. Appoggiate il foglio ribaltato sul piano dell’essiccatore e toglietelo (lasciando così i cracker su di esso). Cospargete ora con altra margarina la superficie dei cracker. Accendete quindi a 65 gradi e lasciate cuocere per 8 ore.

(foto 1 http://www.vitality4life.it/blog/cracker-crudisti-preparati-con-lessiccatore/)

  • Frullate in una ciotola 250 grammi di semi di lino lavati e lasciati in ammollo per qualche ora, 3 manciate di mandorle pelate (anche queste meglio se lasciate in ammollo), un centimetro di zenzero grattugiato, 3 cucchiai di salsa tamari, qualche cappero e dell’origano. Spalmate la crema così ottenuta sui ripiani dell’essiccatore coperti con carta forno, e spolverate la superficie con dei semi a vostra scelta (papavero o sesamo). Pretagliate i rettangoli e cuocete per 24 ore a 40 gradi.

(foto 2 http://www.essiccare.com/2012/06/26/cracker-di-semi-di-lino/)

  • Al posto dei capperi e della salsa tamari potete aggiungere nell’impasto un mazzetto di erba cipollina, 10 pomodori essiccati e una manciata di olive verdi denocciolate, per un gusto pazzesco! Cuocete alla stessa temperatura e per lo stesso tempo, controllando verso la fine delle 24 ore il grado di secchezza.

(foto 3 https://ravanellocurioso.wordpress.com/2014/08/11/cracker-essiccati/)

  • Per dei cracker al pomodoro e peperone, basta frullare 6 pomodori maturi con mezzo peperone rosso (otterrete una bella crema). Aggiungete poi all’impasto due cucchiai di semi di lino tritati e poi altri semi di lino interi fino ad assorbire tutta l’acqua dei pomodori. Stendete sui ripiani dell’essiccatore in uno strato di circa 2 millimetri e lasciate cuocere per 12 ore a 50 gradi.

(foto 4 http://www.essiccare.com/2016/10/04/cracker-essiccati-al-pomodoro-e-peperone-rosso/)

  • Gli ultimi cracker che vi proponiamo sono buonissimi perché speziati: tritate in un mixer 25 grammi di semi di sesamo, 25 di semi di girasole, 15 di semi di zucca e 75 di semi di lino. Aggiungete poi 500 grammi di pomodori maturi e frullate nuovamente, completando con un cucchiaino di curry, uno di curcuma, uno di zenzero grattuggiato, uno di origano, un po’ di sale e un po’ di pepe. Essicate quindi per 24 ore a 40 gradi, pretagliando i rettangoli di cracker sui ripiani coperti da carta forno dell’essiccatore.

(foto 5 http://www.rawgood.it/cracker-speziati/)

La salsa tahina, cos’è e come si cucina

Mercoledì, 16 Novembre 2016 11:55

Quando vi proponiamo i nostri hummus (quello di ceci) quello di zucca oppure quelli creativi, nella ricetta non manca mai la salsa tahina. Ma cos’è? Quali sono le sue proprietà? E come si prepara in casa?

La salsa tahina, cos’è e come si cucina: la guida definitiva alla pasta di sesamo, ingrediente base per moltissime ricette deliziose

La potrete trovare sotto al nome di tahina, oppure tahine, tahini o tachini, ma fondamentalmente si tratta sempre del medesimo ingrediente, che altro non è se non una pasta di semi si sesamo bianco tostati.

La sua consistenza è peculiare, molto densa ma fluida, e il suo profumo ricorda un po’ quello della frutta secca (anche se di sottofondo l’odore inconfondibile del sesamo rimane). La si ottiene semplicemente tostando i semi di sesamo e unendoli poi a dell’olio vegetale frullando o pestando molto velocemente.

Questa pasta, o salsa, o burro, è tra le più diffuse in Medio Oriente, ed oltre ad essere alla base delle salsine come l’hummus o delle polpette (i buonissimi falafel di ceci) può essere utilizzata come salsa già di per sé, per accompagnare tutti i piatti di carne e di verdure e soprattutto per essere spalmata sulle fette di pane senza lievito.

Il bello della tahina è che è ricchissima di vitamina E, ma anche di vitamina V e di sali minerali (su tutti ferro, fosforo, zinco, magnesio e silicio). Essendo poi molto calorica (lo è già in quanto derivato di un seme, ma anche per il fatto di essere mescolata con dell’olio) va usata con moderazione, ma è indicatissima nei casi di convalescenza o di esaurimento, per reintegrare le forze.

A livello benefico la tahina è un ottimo alleato dell’organismo, non solo per le caratteristiche nutrizionali che vi abbiamo elencato ma per il fatto di avere un ruolo fondamentale nella lotta al colesterolo per l’essere ricca di sesamina, elemento che protegge il fegato dall’ossidazione.

La tahina fortunatamente la si trova ormai in quasi tutti i supermercati più forniti, oltre che nei negozi bio e naturali e (soprattutto!) dal vostro venditore mediorientale di fiducia. Se tuttavia faticate a trovarla, oppure volete semplicemente provare a prepararla in casa, il procedimento è molto semplice, e quindi ve lo proponiamo.

Prendete 200 grammi di sesamo bianco e preparate dell’olio di semi di sesamo (oppure quello di girasole o d’oliva, a seconda del gusto che preferite - naturalmente quello di sesamo è più indicato poiché mantiene il sapore specifico del sesamo) e del sale.

Scaldate quindi un padellino antiaderente e mettete a tostare i vostri semi di sesamo per qualche minuto, avendo cura che non diventino scuri. Questo passaggio è fondamentale per fare acquisire al sesamo il tipico sapore amarognolo della salsa. Spegnete quindi il fuoco e trasferite in un mixer il sesamo, frullandolo alla massima potenza con l’olio a filo. La quantità varierà: basterà osservare la crema e stoppare di versare l’olio al raggiungimento della consistenza desiderata. Se volete, aggiungete un pizzico di sale, ma come sempre è facoltativo.

Una volta ottenuta la vostra salsa è tempo quindi di sbizzarrirvi: utilizzatela per i vostri hummus di verdure (perfetti per sostituire la maionese in tavola!) oppure per spennellare le tartine. O, ancora, per preparare la deliziosa crema di melanzane Babaganoush, la nostra preferita tra le pietanze orientali a base di melanzane.

 

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Che siano per pranzo o per lo spuntino, gli alimenti che i nostri bambini portano a scuola hanno un’importanza vitale: devono assicurare ai bimbi la giusta energia per affrontare la giornata di studio, ma al contempo devono anche assolutamente essere sani, variegati e sicuri. Lo sappiamo che spesso non si ha voglia di pensare a cose troppo elaborate, ma è proprio questo il punto: non si tratta di preparare “cose elaborate”, poiché per dare ai bimbi alimenti sani bastano spesso la semplicità di ingredienti e la facilità di preparazione.

L’importante è bilanciare sempre gli ingredienti, variegando e scegliendo abbinamenti che completino il fabbisogno di carboidrati, proteine e grassi, ma soprattutto che bilancino gli zuccheri in modo da evitare quei picchi glicemici che non fanno bene al fisico e nemmeno alla mente. La regola principale sarà dunque quella di associare sempre proteine e carboidrati integrali ricchi di fibra.

Ecco quindi 10 panini da portare a scuola: i sandwich facili da preparare e sani per i nostri bambini a scuola

  • Al Naturasì e nei vostri negozi bio di fiducia sarà facile trovare sempre il pane in cassetta già pronto. Scegliete, per tutte le ricette, questo tipo di pane, preferendo quello bio e variando tra integrale o di cereali (di farro, di soia, di cereali misti…). Il primo panino che vi proponiamo è quindi quello di miele e noci, dolce e apprezzato dai bambini. Il dolce non è però dato dallo zucchero ma dal miele, che dà energia a lento rilascio. Allo stesso tempo le noci, molto proteiche, aiutano l’organismo a bilanciare i nutrienti e, alla stregua del miele, forniscono la giusta energia.
  • Sempre nei negozi bio comprate la marmellata preferita dai bambini: basta che sia senza zuccheri aggiunti se non quelli della stessa frutta (che deve essere al 100%). Farcite quindi il panino con questa marmellata e guarnite con delle mandorle (a lamelle o in granella a seconda delle preferenze). La marmellata fornisce i giusti zuccheri non raffinati (quelli della frutta) mentre le mandorle sono ricchissime di proteine e di calcio.
  • Completa di tutto è la nostra crema spalmabile di tofu alle olive. Il tofu è a base di soia ed è quindi altamente proteico, mentre le olive, che danno quel sapore così tipicamente italiano, sono ricchissime di trigliceridi (e quindi sono super energetiche) e di grassi buoni, quelli che aiutano nella lotta al colesterolo.
  • Alla maionese vegana (salsa che piace tantissimo ai piccoli) abbinate nel panino integrale dell’affettato di pollo bio o del tacchino (sempre bio), assicurandovi però che siano senza nitrati e nitriti. Li trovate nei negozi bio, e sono l’alternativa giusta e più sana alla carne rossa e conservata e ai salumi, davvero dannosi per la salute.
  • L’alternativa agli insaccati e agli affettati è però il Mopur, un alimento derivato dal grano e dai ceci che, lavorato, permette di ottenere alimenti dal sapore e dalla consistenza assolutamente simili a quelli della carne. Di carne però non ce n’è, è tutto vegetale, e il vostro panino alla bresaola Mopur condito con salse fatte in casa (come quella al tofu di prima) sarà super rvegan e super salutare.
  • Frullate un barattolo di ceci scolati con due cucchiai di salsa tahina, il succo di mezzo limone e un pizzico di sale: otterrete un perfetto hummus di ceci da spalmare tra le due fette di pane al farro. I ceci sono altamente proteici ed energetici, e saranno di validissimo aiuto al vostro bimbo a scuola, oltre che squisiti.
  • Al posto dei ceci potete però utilizzare anche la zucca, per un hummus dal sapore diverso. Basterà frullare 400 grammi di zucca tagliata a tocchetti e fatta stufare in padella con un filo d’olio e dell’acqua fino a quando tenera. Dopodiché frullate come al solito con i due cucchiai di salsa tahina, un filo d’olio, sale e pepe. Condite il panino con questa salsa che sorprende il palato per il suo gusto dolce e salato. Qui trovi tante ricette alternative di hummus. 
  • Cuocete delle fettine di tofu in padella con del sugo di pomodoro, della mozzarella e delle olive: in questo modo otterrete del tofu alla pizzaiola perfetto per farcire i panini. Di nuovo, proteine dal tofu e grassi buoni dalle olive, ma con in più il gusto del pomodoro.
  • Avocado e pomodorini: abbinata perfetta. Potete scegliere di farcire il panino tagliando a fette l’avocado e appoggiandoci i pomodorini a fettine. Oppure preparate della guacamole: frullate la polpa di un avocado con mezza cipolla rossa, il succo di un lime e un pizzico di sale, quindi spalmatela nel panino e aggiungeteci, di nuovo, i pomodorini a fettine (oppure frullateli addirittura insieme all’avocado, per un salsa comoda comoda).
  • La frutta è sempre un'ottima scelta: in particolare frutti di bosco, ricchissimi di antiossidanti e nutrienti benefici per l'organismo. La frutta è incredibilmente perfetta con le creme di formaggio: perfetti i nostri veg formaggio cremoso o il formaggio spalmabile dolce
  • E non possono mancare le spalmabili come la nostra versione sana della nutella, o del burro di arachidi, miele, magari abbinati a delle gocce di cioccolato o della frutta secca. 

La redazione di mammapretaporter.it

 

Il lavoretto dello stagno con la sabbia

Lunedì, 14 Novembre 2016 09:46

A volte foglio bianco e pastelli non bastano: i bambini amano disegnare, ma vogliono anche realizzare qualcosa di più creativo, di più pasticcioso, di più completo.

Quella che vi proponiamo oggi è un’attività che non ha età, che possono svolgere i bambini più grandicelli ma anche quelli che iniziano a prendere in mano pennelli e gessetti per sperimentare la loro fantasia, la loro manualità e la loro creatività.

Ecco il lavoretto dello stagno con la sabbia: come disegnare una piccola piscina o un piccolo laghetto e come renderlo ancora più realistico

Come dicevamo, questa attività va benissimo per tutti i bambini, e a seconda delle diverse età il risultato sarà sempre differente. Lasciate che i bambini disegnino come credono!

Innanzitutto, vi serviranno dei fogli bianchi, dei pastelli a olio o a cera, degli acquerelli, pennelli (e un bicchiere d’acqua), delle forbici (se i bimbi sono troppo piccoli taglierete voi), della colla liquida e della sabbia (la si trova nei negozi di cancelleria più forniti).

Iniziate quindi con il ritagliare il foglio a forma di stagno o piscina (in maniera tonda, insomma). Se i bimbi sono troppo piccoli eseguite voi questo passaggio, ma se hanno già qualche confidenza con la propria manualità provate a lasciarli tagliare da soli in modo da stimolare ancora di più la coordinazione ma soprattutto per far capire loro il senso del “pericolo” e dell’”attenzione” nello svolgere compiti pericolosi.

Lasciate poi i bimbi a disegnare il loro stagno, che potrà essere pieno di tutti gli elementi che preferiscono, come le alghe, i pesci, le stelle di mare, le onde… Non preoccupatevi della scientificità dell’habitat: questo gioco è più per l’arte e la creatività che per la didattica o l’insegnamento di scienza e geografia!

I bimbi potranno disegnare i contorni con i loro pastelli a olio o a cera (oppure provare a creare in casa i vostri pastelli a olio!) e poi riempire le campire spennellando con gli acquerelli, che daranno allo stagno un effetto più “acquoso” e realistico.

(foto 1 http://buggyandbuddy.com/tide-pool-art-for-kids/)

Il passaggio successivo sarà dipingere con gli acquerelli marrone il bordo dello stagno, di circa quattro centimetri. Servirà per lasciare visivamente completo il bordo una volta che lo copriremo con la sabbia.

Ed è ora il momento di questa sabbia, che è anche il passaggio più divertente. Versate la colla liquida (o quella vinilica) in un piattino, quindi lasciate che i bambini spennellino il bordo colorato di marrone con la colla. Velocemente, quindi versate sulla parte incollata la sabbia, spandendola in maniera uniforme. 

(foto 2 http://buggyandbuddy.com/tide-pool-art-for-kids/)

Scuotete quindi il foglio per rimuovere la sabbia in eccesso, lasciate asciugare per qualche ora e la vostra opera d’arte è terminata!

(foto 3 http://buggyandbuddy.com/tide-pool-art-for-kids/)

Con la stessa tecnica di colla+sabbia potrete poi realizzare moltissimi lavori, spaziando con la fantasia e stimolando sia la creatività sia la manualità fine e precisa. Ad esempio, fate scrivere ai bambini delle lettere con la colla su dei fogli colorati, spargete la sabbia e scoprite le parole!

(foto 4 http://tinkerlab.com/creative-table-glue-sand/)

Sara Polotti

In palestra per il pipilates

Lunedì, 14 Novembre 2016 09:31

Tutte almeno una volta nella vita ci siamo iscritte in palestra “da domani si cambia, vita sana in corpo sano”, cazzata! Da quel giorno partiranno nell’ordine: le voglie più assurde di tutte quelle cose che se prima non mangiavi o comunque mangiavi sporadicamente, ora saranno per te la peggio tentazione, cibi che ti drogano l’anima, unti, sudici, malsani, ipercalorici, strafritti o mega zuccherati, cioccolatosi, pannosi, cremosi, salati in superficie, salati dentro fuori e intorno e vivadio quanto ne hai bisogno; inizieranno gli inviti a cena di tutte quelle persone che per mesi ti hanno detto “dai poi ci becchiamo per un caffè?”… e ora ti diranno “Domani ci becchiamo per una pizza o un aperitivo?”; inizieranno una serie di imprevisti ed impegni che mai avresti pensato di dover mettere in agenda e che sfalseranno tutti i tuoi piani.

Perché all’inizio non cedi “no cavoli ho detto che devo andare in palestra e ci vado”, e per un po’ è così, ci vai, ti spremi come un limone per incastrare anche solo un’oretta pelata che comprende la strada per arrivarci, il cambio outfit, gli esercizi, una breve doccia e il ritorno a casa, ma non molli, proprio no “ecchecavolo un attimo per me”…

Poi inizia a scemare l’entusiasmo e nemmeno l’aver pagato ti sprona abbastanza da farti uscire di casa, e trovi le peggio scuse, che a volte tanto scuse non sono: fuori fa quaranta gradi all’ombra e in palestra c’è l’aria condizionata va a finire che mi becco una polmonite, fuori fa quaranta gradi sotto zero e in palestra c’è il riscaldamento a bomba va a finire che mi piglio una polmonite, quando torno devo disfare la borsa della roba puzzolente e prevedere di lavarla nell’immediatezza prima che i vicini chiamino il Ministero della Difesa per potenziale arma chimica, la doccia magari me la faccio a casa così non prendo i funghi e le verruche, magari la doccia me la faccio veloce veloce in palestra così non lascio che mi si asciughi il sudore addosso e via così…

La realtà è che dopo un po’ non è solo questione di organizzarsi e che magari ti rompi pure la palle a camminare al chiuso su un rullo e per lo più senza arrivare da nessuna parte… ma che cammino a fa’? E i risultati? Quelle a fianco a te sembrano scolpite nel marmo, tu nella pannacotta e più ti alleni e più hai fame, e più ti alleni e più mangi e giustifichi le calorie che ingurgiti con “vabbè ma oggi sono stata in palestra”… vero o no?!

Allora un’illuminazione improvvisa: mi iscrivo ad un corso, sarò più spronata dall’insegnante che verifica i tuoi progressi, da un sano senso di competizione, dalle amicizie che fai e che se non ci sei ti chiamano, una roba che non fai da sola ma che coinvolge qualcuno con cui riderci un po’ su…

Dalla zumba ai balli di gruppo, da yoga alla ginnastica dolce, da acquagym a spinning fino al pilates.

Come va va, alcune mollano, altre restano… c’est la vie. 

A me viene da proporre un corso il PIPILATES che contiene la parola pilates e la pipì, rispondiamo tutte in corso al grido “ALLENIAMO LA GIMBARDA”.

Pensateci, non è forse la parte di noi che ha più bisogno di allenarsi e rimanere tonica e sul pezzo, rispetto a tutto il resto del corpo?

Cosa vuoi che succeda, a parte un fastidioso senso estetico, se hai un po’ di cellulite, se il tuo culo assomiglia ad un avocado troppo maturo, se quando saluti qualcuno ti dondola la pelle delle braccia come le ali di Batman, se la pelle della faccia ha le zampe di gallina e pure quelle del gallo, se la tua tartaruga sembra si sia rivoltata dal lato del guscio, se ti conviene girare con la tuta di pile invece di una tuta in lattice tipo Catwoman? Niente, non succede nulla, zero, nada.

Aspetta che i muscoli della gimbarda cedano, che il prolasso abbia la meglio o che la zona sia talmente irrigidita da non far passare nemmeno una goccia di pipì, che la secchezza o il prurito si facciano sentire, che tutto lo stress accumulato vada a riversarsi nella zona sforna/inforna…

Noi donne siamo vaginocentriche, lo avevo già raccontato, quella parte nostra deve stare in pace col mondo e risente e rispecchia ogni nostro stato d’animo più del colore del nostro ombretto o del maglione che indossiamo: quindi? Diamo il via alla PIPILATES.

Un corso magari da vedersi con dvd comodamente a casa, oppure di sole donne, in un ambiente rilassante, magari con una personal trainer che ti spiega come tonificare la muscolatura della patata, come sfruttare al meglio queste potenzialità, come scongiurare che un momento di risate fragorose tra amiche possa tragicamente trasformarsi in “un momento ops”. Un mondo dove nessuno deve più spalmarsela, lubrificarsela, grattarsela, pannolinarsela, dove hai il pieno controllo del tuo piccolo oscuro intimo mondo femminile. Perché alla fine della fiera, a parte il cervello, quella è l’unica zona che vale davvero la pena di allenare, per noi stesse …… e per gli altri (non so se mi spiego…), che forse a pensarci bene magari manco ci serve allenare tanto il cervello, se abbiamo ben allenato l’altra zona…

Natale si avvicina, e cosa più dell’albero di Natale avvisa che i giorni sono contati? Tra poco quasi tutte le famiglie italiane e del mondo si accingeranno a decorare il loro albero di Natale, tradizione ormai imprescindibile delle feste. Ma stavolta abbiamo per voi una proposta: perché non realizzare da zero, con le vostre mani e insieme a tutta la famiglia le decorazioni che abbelliranno l’albero invece di utilizzare le solite comprate?

Non serve molto: solo un po’ di buona volontà e tanta manualità. Ma soprattutto serve la voglia di stare insieme, e siamo certi che quella non manca: ecco che allora il momento di decorazione dell’albero può trasformarsi in una giornata da passare tutti insieme, sporcandosi, creando e divertendosi.

Vi proponiamo 10 decorazioni natalizie DIY da realizzare in famiglia: le palline dell’albero di Natale fatte in casa per divertirsi con i bambini

  • Scovolini per pulire i tubi e perline bianche e rosse: infilatele negli scovolini piegati e otterrete dei bastoncini zuccherosi tipicamente natalizi. Naturalmente è un esercizio di crafting perfetto per i bimbi più piccoli, che infilando le perline stimoleranno la loro manualità e acquisiranno precisione divertendosi.       

(foto 1 https://it.pinterest.com/pin/523613894160053877/)

  • Sempre utile alla manualità è il cucito, che in questo caso si fa semplice semplice: con cartoncini di carta colorata e del filo di lana multicolor potrete intrecciare insieme ai bambini l’ornamento su ogni elemento decorativo, e oltre che divertente renderà la casa molto scandi, grazie alle geometrie che si creano! Al link dell’immagine trovate anche le forme stampabili e qualche consiglio in più riguardante l’intreccio.

(foto 2 https://mrprintables.com/easy-sewing-patterns.html)

  • I piccoli vasi per le piantine grasse con un po’ di tempere, fantasia e nastri si trasformano facilmente in piccole campane che completano i tradizionali simboli del Natale da appendere sull’albero.

(foto 3 http://www.joann.com/christmas-bell-ornaments/482608P25.html)

  • Se vi avanzano vecchie tessere dello Scarabeo non buttatele: incollandole su vecchi nastri da regalo potrete formare i nomi di tutti i componenti della famiglia, sbizzarrendovi sulla decorazione.

(foto 4 http://kitchenfunwithmy3sons.com/2016/08/homemade-christmas-ornaments.html/)

  • Sempre di recupero sono le decorazioni realizzate con le vecchie cartelle-colore dei pittori: basta ritagliarle a forma di pino o di pigna, incollare qua e là e infilare un nastro per appenderle ai rami.

(foto 5 http://mylifeandkids.com/35-diy-ornaments-make-kids/)

  • Vecchi stecchini dei gelati che vi girano per casa? Riciclateli e dipingendoli create dei piccoli personaggi da appendere all’albero, senza frenare la fantasia: potranno essere figure tipicamente natalizie, oppure dei ritratti stilizzati dei membri della famiglia!

(foto 6 https://vickybarone.wordpress.com/2012/12/06/popsicle-stick-christmas-ornaments/)

  • E sempre con i bastoncini dei ghiaccioli l’alternativa è creare semplici stelle Natalizie dei più svariati colori, dipingendoli con della tempera e incollandoli con della colla liquida.

(foto 7 http://www.lovethatparty.com.au/2013/11/diy-kids-christmas-ornaments-decorations.html)

  • Non riponete la colla a caldo o quella vinilica: prendete delle pigne in giardino e tra le falde incollate dei piccoli pompon. L’effetto è davvero magico e colorato!

(foto 8 http://onelittleproject.com/pom-poms-and-pinecones-christmas-ornaments/)

  • E mentre siete in giardino non recuperate solo le pigne: prendete anche qualche legnetto, con il quale potrete creare dei piccoli pini da mettere sul vostro pino vero.

(foto 9 https://it.pinterest.com/pin/300122762652909283/)

  • E se nei vostri pensieri ci sono sempre anche gli animali, perché non creare degli ornamenti per gli alberi all’esterno fatti a base di semi per gli uccellini in modo che questi ultimi possano trovare qualcosina da sgranocchiare? Mischiate in una ciotola dell’acqua, della farina, dello sciroppo di mais e della gelatina, quindi aggiungete la stessa quantità di mangime per uccelli e mescolate bene. Mettete il composto all’interno di stampini per biscotti appoggiati su carta forno, infilate nella parte superiore dei semi una cannuccia (in modo che si formi il buco per il nastro) e lasciate asciugare per tre quattro ore. Sfilateli dagli stampini, infilate una cordicella nel buchino e appendeteli sui rami spogli fuori casa!

(foto 10 http://www.ehow.com/how_4629058_make-birdseed-christmas-ornaments.html?utm_source=pinterest.com&utm_medium=referral&utm_content=blog&utm_campaign=fanpage&crlt.pid=camp.RUTICjpSxZT9)

 

I broccoli sono delle crucifere davvero preziosissime, che non possiamo non inserire nella nostra alimentazione: non sempre però i bambini sembrano gradirli, ne abbiamo già parlato e vi abbiamo dato alcuni consigli

Ma oggi vi spiaghiamo un evergreen semplicissimo e pratico che ci può salvare la cena senza fatica è la classica pasta con i broccoli: le ricetta veg, sana e veloce della pasta con i broccoli per la famiglia. 

 

 

 

 

Sara

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Cecilia

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