10 idee per rendere Scandi il vostro Natale

Venerdì, 11 Novembre 2016 04:03

Siamo solo a inizio novembre ma c’è chi già è proiettato sulle idee per il prossimo Natale (se non ha già addirittura decorato l’albero!). Se come noi amate lo stile nordico, i materiali naturale e le decorazioni realizzate con le vostre mani allora questo articolo di suggerimenti è fatto apposta per voi.

Le regole? Semplicità, naturalezza, colori freddi e rigore geometrico.

Ecco 10 idee per rendere Scandi il vostro Natale: lo stile nordico di decorazioni naturali da fare con le proprie mani per rendere il Natale ancora più bello e affascinante

  • Partiamo con il protagonista di tutte le decorazioni natalizie : l’albero! Per dargli un aspetto scendo basterà spogliarlo di tutte le decorazioni per lasciargli solo le piccole lucine. Il verde dei rami ne uscirà risaltato, e così si manterrà il volto naturale della pianta.

(foto 1 http://blog.westelm.com/2015/11/25/a-scandi-chic-christmas-tree-for-small-spaces/)

  • Al posto del solito albero, però, potete anche portare in casa dei semplici rami spezzati che trovate in natura. Basterà lisciarli con della carta vetrata e (opzionalmente) dipingerli di bianco, appoggiandoli in contenitori di vetro riempiti con le lucine in disordine, per dare alla casa un’atmosfera super nordica.

(foto 2 http://www.dwellbeautiful.com/scandinavian-christmas-inspiration/d612cfb744516edff043819d3016241e/)

  • Se tuttavia non volete rinunciare alle decorazioni appese sui rami del bel sempreverde, una soluzione può essere puntare su elementi decorativi il più semplici possibile, dalle forme geometriche e dalla leggerezza tipica del Nord.

(foto 3 http://www.dwellbeautiful.com/scandinavian-christmas-inspiration/e1ab471e923eadd3022caad7bf485063/)

- Per esporre le vostre candele alte potete realizzare con della creta poi dipinta dei bellissimi candelabri sui quali tornano nuovamente i motivi geometrici in colori freddi.

(foto 4 http://www.saladdays.ca/blog/2014/12/7/a-guide-to-a-scandinavian-christmas)

  • E cosa fa “Natale al Nord” più dei maglioni ricamati? Provate a riproporne i motivi ricamandoli su dei semplici panni, lasciandoli poi nei cerchietti da ricamo per poterli appendere in giro per casa.

(foto 5 http://homegirllondon.com/simple-scandi-christmas-tree-decorations/)

  • Altra idea per candelabri semplici e scandi è questa: infilate le candele nel collo di bottiglie in vetro trasparenti e decoratele semplicemente avvolgendole con dei rametti di rosmarino. Saranno un perfetto centrotavola per la vigilia o il pranzo in famiglia!

(foto 6 http://godfatherstyle.com/30-best-scandavian-christmas-decorations-you-are-looking-for/)

  • Sempre con il rosmarino otterrete questo bellissimo lampadario temporaneo, green e non-elettrico: intrecciate il rosmarino sui cerchi di filo di ferro piegati a cerchio, collegate i due cerchi, incollate dei piccoli e leggeri candelabri e appendete al soffitto!

(foto 7 http://skonahem.com/Jul/Skandinavisk-jul--den-vackraste-julen-ar-naturligt-gron-och-vit/)

  • Anche i vostri semplici cuscini possono trasformarsi durante il periodo natalizio: cucite sul bordo dei piccoli pompon fatti con la lana bianca e diventeranno subito molto più natalizi e invernali di prima!

(foto 8 https://www.nordichouse.co.uk/mohair-cushion-with-pom-poms-p-2137.html)

  • L’alternativa definitiva all’albero di Natale sono poi le ghirlande: risolvono i problemi di spazio, ma soprattutto sono bellissime da vedere. Realizzatene di diverse e appendetele ad una parete in maniera disordinata (una più alta, una più bassa, una in legno, una in pino, una in rosmarino…). L’effetto è strepitosamente nordico.

(foto 9 https://entermyattic.com)

  • E infine come impacchettare i regali? In maniera super rigorosa e semplice, ma con un tocco green e natalizio dato dal verde del rosmarino, infilato tra gli intrecci geometrici del filo di lana utilizzato come “fiocco”.

(foto 10 http://www.diys.com/ways-to-wrap-your-christmas-gifts/)

11 usi alternativi dei prodotti Weleda

Giovedì, 10 Novembre 2016 05:59

Non l’abbiamo mai nascosto: tra i nostri marchi di cosmesi naturale preferiti tra i primissimi posti c’è Weleda, il marchio nato nel 1921 in un piccolo paese svizzero che, grazie alla sua filosofia naturale, sostenibile e rispettosa, è davvero affidabile, efficace e degno di stima.

E non lo diciamo per “sentito dire”: in primis siamo consumatori noi stessi dei prodotti Weleda (abbiamo composto anche il nostro kit di pronto soccorso tutto Weleda!), e in secondo luogo la nostra Giulia Mandrino ha proprio recentemente viaggiato fino a Schwäbisch Gmünd, il piccolo paesino dove sorge uno dei primi Weleda Gardens, e ha provato sulla propria pelle i principi che stanno dietro al marchio, la naturalità dei prodotti e la purezza dei processi produttivi.

Ma oltre ai semplici prodotti che ormai utilizziamo quotidianamente, abbiamo scoperto che molti di essi possono essere utilizzati in maniere differenti ma altrettanto efficaci! 

Un prodotto, più funzioni: scoprite quali insieme a noi.

Ecco 11usi alternativi dei prodotti Weleda: come utilizzare i cosmetici naturali Weleda in maniera alternativa rispetto al loro uso originario

  • Il Bagno Rilassante alla Lavanda è il primo tra i prodotti multiuso che vi proponiamo: è perfetto per i bagni caldi (e anche per l’idromassaggio: è privo infatti di tensioattivi schiumogeni), ma potete anche utilizzarlo per rilassanti pediluvi per una pedicure naturale, oppure in senso aromaterapico. Basterà versarne un tappo in un po’ d’acqua calda, armonizzando così la stanza e creando un alone di relax e distensione. La lavanda, infatti è un ottimo calmante, quindi va benissimo anche per tranquillizzare bimbi un po’ irrequieti. Oppure, ancora, potete utilizzarlo come semplice detergente sotto la doccia, o anche come riequilibrante per la pelle del viso (basterà scioglierne un pochino in acqua tiepida e passarlo sul viso prima della detersione).
  • Dal profumo iperfemminile, la Doccia Cremosa alla Rosa Mosqueta coccola sotto la doccia agendo anche come aromaterapia. Utilizzatela anche per la detersione di mani e piedi in acqua calda, beneficiando di un mani e pediluvio davvero coccolante.
  • Se vi piacciono i massaggi in casa vostra non potrà mancare l’Olio per Massaggi all’Arnica. Oltre che per i massaggi, tuttavia, questo olio sarà benefico anche nel periodo invernale, per contrastare i dolori cronici muscolo scheletrici. O in gravidanza: spesso la fatica della pancia si fa sentire, le gambe e la schiena dolgono… Massaggiarne un po’ sulle zone doloranti defaticherà immediatamente. Spalmatelo in maniera circolare frizionandolo tra le mani prima dell’applicazione. E fatelo in coppia: non sono solo i massaggi rilassanti ad avvicinare, ma anche il contatto finalizzato alla cura del dolore.
  • Con olio di semi di melograno bio che aiuta a ritardare l’invecchiamento, la Crema Mani al Melograno è un ottimo prodotto per vari motivi. Primo: ha una texture perfetta che non appiccica né unge. Secondo: se la si usa in maniera costante e prolungata aiuta ad eliminare le macchie sui dorsi delle mani, e anche le cicatrici.
  • Il Decotto bio alla Betulla è un must have. Integratore che aiuta a purificare le vie urinarie, attiva il drenaggio dei liquidi corporei. Oltre che nei periodi normali, è davvero utile durante, ad esempio, le feste natalizie, quando sappiamo che ci abbufferemo. Da prendere sia prima, come preparazione, che dopo, per la disintossicazione.
  • Derivato dalla stessa pianta è l’Olio Cellulite alla Betulla. Frizionarlo sulle zone colpite dalla buccia d’arancia è la sua funzione normale, ma provate a utilizzarlo anche dopo lo sport (soprattutto dopo yoga e pilates, al contrario dell’arnica che è invece indicata più per le attività aerobiche): gli oli essenziali di rosmarino e di radice di rusco sono energizzanti.
  • Non pensate che ilBabywash sia solo per bambini: utilizzatelo anche per i vostri amici pelosi (meglio se a pelo corto). Naturalmente prima provatelo su una zampina: è molto profumato, e il vostro cucciolo potrebbe non gradire.
  • L’Urtica Gel è indicato per le punture d’insetto. La sua composizione lo rende però perfetto per lenire ogni tipo di scottatura, quindi è utile averlo vicino in caso di scottature da forno, da pentole o da ferro da stiro.
  • Da utilizzare poi subito dopo l’Urtica Gel è il Calendula Gel, che allevia il fastidio e lenisce il prurito. Ma provatelo anche sui foruncoli (li secca, oltre che decongestionarli) e sulla pelle arrossata dopo la depilazione!

Sara Polotti

Il mio capodanno

Mercoledì, 09 Novembre 2016 14:26

Lo dico da sempre: l’autunno è il mio capodanno. Sin da quando ero bambina, per me l’arrivo dell’autunno era sintomo di rinascita, cambiamento, nuovi inizi. E anche solo andare a comprare il diario per la scuola era una festa! Si lo ammetto, adoravo andare a scuola (poi alle superiori questo amore si è assopito c’è da dirlo eh). Adoravo fare i compiti, leggere e scrivere. Adoravo il profumo delle matite e delle gomme e ancora adesso per me entrare in cartoleria o in libreria è pura gioia. Sniffo libri quaderni e astucci manco fossero tartufi pregiati e io un cane ben istruito. Un’agenda nuova e pulita, una nuova penna poggiata sopra, mille  progetti nella testa. E questo rituale si ripete ogni anno per me, da che ho memoria. E fino a sette anni fa, tra l’altro, funzionava alla grande. Il 31 agosto, con un pò di malinconia (ma manco per nulla, ho sempre odiato l’estate e il caldo e le zanzare e la caciara in spiaggia) salutavo le vacanze, sognando già quelle di Natale. Il 1 settembre entravo in cartoleria, compravo un’agenda fighissima, la penna più coatta che riuscivo a trovare (per quanto possa essere coatta una penna), una manciata di matite (le matite vecchie sono un insulto alla scrittura sappiatelo), una gomma, e ovviamente un pacco formato famiglia di post-it colorati. Poi tornavo a casa (ovviamente nel tragitto cappuccino e cornetto immancabili) e buttavo giù i miei “progetti per il nuovo anno”. Ah che meraviglia! Titolo in rosso, sottotitolo in verde, breve descrizione in blu o nero, passata di evidenziatore, asterischi per note a piè di pagina. E dal giorno successivo mi mettevo in moto…esami all’università, lavoro, modifiche in casa, cose da fare da comprare da vedere da studiare. Clienti da contattare, mailing list e pubblicità da sistemare, fatture da archiviare. E facevo tutto! Nulla restava indietro, e anzi se mi sbrigavo a fare ciò che avevo in scadenza, mi portavo avanti con tutto il resto. 

Inutile che vi racconti che da quando sono mamma, le cose sono un attimino cambiate. Volete sapere com’è andato il mio ultimo capodanno? Siamo rientrati dalla Sardegna il 2 settembre. Porca miseria, in ritardo di un giorno sull’acquisto dell’agenda. Vabbè poco male, qualcosa si rimedia. I giorni successivi, figli a scuola, frugando nei vari cassetti e mobili incasinati in modo inverosimile, ho trovato un vecchio diario, di quelli che devi compilare mettendoci tu la data. Poteva andare peggio dai. Era pure carino, tutto fiorato (non è vero, una roba madeinchina indecente). Mi metto seduta in cucina, con la mia tazzina di caffè fumante, levo  il tappo alla mia penna (si, vecchia…sarà quello che ha portato male…) e apro la prima pagina. Cazzo! È già scritta! In rosso, in alto, leggo “4 settembre 2015”. Si lo so. Siamo nel 2016. E ancora più giù leggo “to do list”…ok…è uno scherzo? Se è così è di pessimo gusto. Continuo a leggere, la grafia è la mia, uno stampatello ordinato alternato da un corsivo sbilenco degno della mancina che sono. Ok, quelle cose le ho scritte io. Esattamente un anno fa. Una lista lunghissima di cosa da fare, e non ce n’è una e dico una spuntata. Vabbè penso, non è possibile. Leggiamo per bene, forse le ho fatte ma ho scordato di spuntarle. Insomma non posso aver passato un anno nullafacente totale. Punto 1: sistemare bagno ospiti…è vero non l’ho fatto, ma non è poi così urgente suvvia…punto 2: sgombrare veranda camera bimbi…non l’ho fatto, ma chi ci va in quella veranda dai!…punto 3: lavare tende…ma che cavolo!!…non ho lavato nemmeno le tende????? Punto 4: portare giochi vecchi dalle suore…miiiiiiii porca miseria! I giochi in cantinaaaaa!...Punto 5: pagare bolletta conguaglio luce…vabbè questa devo averla fatta per forza, la corrente c’è…Punto 25…33…41…niente, nessuna spunta!!! Una lista infinita di cose più o meno importanti e ne avevo fatte una decina a dir tanto. Ma com’è potuto succedere??? 

Non mi riesco a capacitare, eppure sono sicurissima di essere arrivata ad agosto con una stanchezza addosso infinita. Ma stando a questa lista, io per un anno non ho fatto nulla!!! E…driiiiiiinnnnn!!!!!!!!!!!! Il mio cellulare trilla…il numero della scuola…

“Si pronto!” signora buongiorno, chiamo per Eleonora Cesaroni, lei è la madre? “dipende, cosa ha fatto?!”. Risata isterica (mia), mugugno (della segretaria). Signora guardi dovrebbe venire a prendere la bimba perché lamenta mal di testa e mal di pancia. “ Ma io stavo facendo la to do list, e la scuola è iniziata solo ieri, ma non avete pietà? Ho il caffè qui accanto…sono in pantofole…non vi faccio pena…siete sicuri che sta davvero male?”…Signora guardi, noi non possiamo prenderci la responsabilità di valutare se la bimba sta male o no…

E certo! Non possono prendersi la responsabilità! Brutti brutti cattivi! Mi vesto e vado a prenderla. Quando arrivo, la bidella in guardiola mi fissa mangiando una coppetta di gelato rosa annacquato e mi dice “desidera??”. “ Sono venuta a prendere mia figlia, sta male”. “Ah si, la bimba col mal d’orecchi! Ora la chiamo! E io “no no mi scusi, ma a me hanno detto che aveva mal di testa e mal di pancia!”…la bidella sghignazza e dice “vabbè signora, si sa no…una cosa vale l’altra!”. Il mio occhio balla e quando vedo la faccia di mia figlia, falsa come una moneta da tre euro, capisco tutto. Me l’avete fatta, bravi! Tu, sangue del mio sangue, m’hai fatto venì senza motivo e voi le avete retto il gioco! Bravi! Se c’è una giustizia a questo mondo, domattina avrete tutti la dissenteria! Preside inclusa! 

Porto la nana a casa, cazziandola in macchina come se non ci fosse un domani, e niente fine della giornata. Con lei in casa è impossibile anche pisciare senza testimoni. Ma dentro di me penso ok, stavolta m’hai fregato, ma domattina sfanculi a scuola, tu e tuo fratello! E pregate che vengo a riprendervi alle 4! Arriva la sera, andiamo a nanna e verso le 22 riesco a mettermi al pc…mezz’ora di svago per me…quando dal baby monitor sento strani mugugni…vado nella loro stanzetta pensando che Samu abbia perso il ciuccio o che si sia scoperto. Accendo la luce e lui è seduto nel lettino che vomita tipo fontana! Vomita la culla, il pavimento, il tappeto e il letto della sorella. E quando lo tiro su vomita pure addosso a me! E che cazzzzz figlio mio! Ma che te sei magnato i cadaveri?! E via…una nottata chini sul wc. L’indomani mattina, 4 ore a lavare coperte lenzuola tappeti, e ovviamente fuori diluvia perché non sia mai che poteva fare una mezza giornata di sole affinché tutto si asciugasse! Ma no! Troppa grazia! E ovviamente, a rotazione, ce lo passiamo tutti sto vomitino. E dopo una decina di giorni, tutto torna finalmente alla normalità. I bambini vanno a scuola, io riapro l’orribile agenda e decido che riprenderò da dove ho lasciato l’anno prima. Quindi ricontrollo ogni singolo punto e la mattinata passa senza intoppi. Riesco persino a fare la spesa e a riposare mezz’ora sul divano dopo pranzo (e pensate, ho anche pranzato seduta a tavola). Alle 15,30 vado a prendere il nanetto. Alle 15,39 bacio il nanetto e sento la fronte un pò calda. Alle 15,40 mi si smonta la gabbia toracica per la disperazione. Alle 16,30 vado a prendere la nana. La bacio e sento la fronte un po’ calda. Alle 16,31 me cascano le braccia e mi butto per terra sul marciapiede davanti scuola piangendo. Ma l’amica ti conforta e ti dice “dai vedrai che sono solo accaldati”. Alle 17 sono tutti e due sul divano e hanno 38 di febbre. Ed è solo l’inizio. L’inizio di un anno in cui ancora una volta dovrò combattere per far capire al sistema immunitario dei miei figli che porca miseria, deve iniziare a mettersi una mano sulla coscienza! Basta con questa dipendenza da tachipirina, supera il problema e vai avanti! Reagisci! Non se ne può più! 

E niente, siamo quasi a metà novembre, ho già messo i piumoni sui letti e fatto fare il controllo periodico alla caldaia…ma la mia  to do list giace impolverata sul tavolo della cucina. Quasi quasi ci scrivo sopra 2017 e non ne parliamo più fino al prossimo settembre.

Cinzia Derosas

www.pazzamentemamma.com

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Anche se questa dieta, recentemente arrivata nei topic più discussi, è da intendersi da intraprendere solo sotto osservazione e consiglio di un medico nutrizionista, vogliamo spiegarvi in maniera semplice di cosa si tratta, per valutare la sua efficacia e i suoi benefici.

Stiamo parlando della dieta mima digiuno per la rigenerazione cellulare.

La dieta del dott Longo: 5 giorni al mese per la dieta mima digiuno per la rigenerazione cellulare che rivaluta il valore delle proteine all’interno dell’alimentazione

A settembre è uscito un libro davvero innovativo: “La dieta della longevità” di Valter Longo, direttore del Longevity Institute dell’University of Southern California. Questo libro vuole porre il focus sull’invecchiamento, ma non tanto quello dell’età biologica, quanto quello cellulare. In poche parole, se i fattori di rischio aumentano con l’età, il tutto è correlato allo stato di salute dell’organismo, e per vivere sani, bene e a lungo dobbiamo solo restare giovani più a lungo, limitando quei comportamenti che invecchiano invece le nostre cellule.

Nel libro il dottor Longo afferma sostanzialmente che le diete e i regimi alimentari ipocalorici, quelli insomma più in voga (anche nel mondo scientifico), sono effettivamente efficaci perché aiutano, grazie all’apporto bilanciato di vitamine, minerali e nutrienti, a restare in forma e in salute a lungo (spingendo anche il metabolismo), ma che in realtà sul lunghissimo tempo indeboliscono l’organismo e le difese immunitarie.

Al contrario, ed essere efficace sia sul breve che sul lungo termine è il digiuno intermittente. Un digiuno che non è quindi un “mangiare poco per tanto tempo”, ma un privarsi del cibo in maniera drastica per brevissimi periodi a intermittenza.

Il perché dell’efficacia è presto spiegato. Per lungo tempo l’uomo è stato abituato a un regime alimentare che per forza di cose sfruttava il digiuno alternato alle abbuffate, e in effetti il corpo si comporta in maniera tale da sfruttare al meglio tutte le implicazioni di questa pratica, poiché durante il digiuno le cellule staminali vengono stimolate a rigenerarsi, e nella fase di re-feeding (di re-nutrimento) il corpo si adatta e si impegna in una potente rigenerazione cellulare.

Quella che ha stilato il dottor Longo si chiama quindi dieta mima digiuno, ed è cioè un regime alimentare che inserisce, in determinati periodi, tempi brevi di forte riduzione calorica.

La dieta, tuttavia, ha determinate regole anche per i periodi di alimentazione “normale”. Prima di tutto, il dottor Longo suggerisce di mangiare sempre moltissime verdure e grassi buoni (l’olio, le olive, la frutta secca…), e di diminuire le proteine e gli zuccheri (e quindi i carboidrati). 

L’assioma più importante per questa dieta riguarda proprio le proteine. Secondo Valer Longo, infatti, assumere il 20% delle calorie giornaliere sotto forma di proteine (vegetali o animali) espone al 75% in più di mortalità. Tutto questo semplicemente perché le proteine sono il principale mediatore dell’ormone della crescita: in parole povere, più proteine consumiamo, più stimoliamo questo ormone della crescita che durante la fase adulta è davvero pericoloso, poiché stimola la divisione cellulare ed espone quindi ad un maggior rischio di diabete, tumori e invecchiamento cellulare precoce.

Se le solite diete sacrificano quindi grassi e carboidrati a favore delle proteine, questa mima digiuno vuole ridurre proprio queste ultime (insieme agli zuccheri dei carboidrati), portando il corpo ad una carenza di glucosio e di proteine. Questa carenza, esattamente come il digiuno, stimolerà il corpo a produrre più cellule staminali, che sostituiranno quelle morte e inefficienti.

Quando si segue il suo regime di dieta 5 giorni al mese, ha dimostrato il professore, gli organi si ritrovano così ad essere ringiovaniti, e i benefici di questo ringiovanimento durano tutte le volte per almeno tre mesi. Oltre alle cellule rigenerate, inoltre, l’organismo torna a non essere resistente all’insulina (la causa del diabete è proprio questa resistenza) e il sistema immunitario si resetta in maniera superbenefica, dal momento che un terzo di esso viene distrutto e ricostruito interamente durante la fase di re-feeding.

Ma come si sviluppa una dieta mima digiuno? Insomma: cosa si può mangiare e quando ci si dedica ai mini periodi di digiuno?

In realtà questo “digiuno” è una sorta di diminuzione importante di alcuni alimenti per cinque giorni al mese. Non è un digiuno totale, ma una carenza selettiva di nutrienti che, appunto, “mima” il digiuno al quale storicamente l’uomo era costretto a sottostare (il frigo pieno e in non saltare pasti sono concetti e abitudini dell’uomo moderno). Questi nutrienti “tagliati” sono appunto le proteine e gli zuccheri derivati dai carboidrati quali i cereali e la frutta.

Il primo giorno si potranno assumere quindi 1000 calorie, suddivise in questa maniera: 34% di carboidrati, 56% di grassi e 10% di proteine. I quattro giorni successivi vedranno invece una riduzione delle calorie a 750, divise tra 47% di carboidrati, 44% di grassi e 9% di proteine.

Questi carboidrati, grassi e proteine saranno da prendere esclusivamente da alimenti di origine 100% vegetale. Andranno quindi benissimo verdure cotte o crude, minestroni senza legumi, qualche cucchiaino di olio di oliva e qualche frutta secca ogni tanto.

Dopodiché, basterà fare attenzione anche all’alimentazione di tutti i giorni (i restanti 25 giorni del mese, quindi), seguendo comunque le regole base di cui parlavamo (e cioè ridurre le proteine e gli zuccheri favorendo l’assunzione di verdure e grassi vegetali buoni).

I cereali integrali dovranno essere assunti con moderazione (preferendoli comunque sempre a quelli raffinati), così come la frutta (molto più ricca di zucchero delle verdure) e i prodotti di origine animale (puntando più sul pesce che sulla carne). Gli zuccheri semplici dovranno sempre e comunque essere ridotti al minimo o azzerati, e un occhio di riguardo andrà alle proteine, da prendere dai legumi piuttosto che dalla carne.

Non serve, comunque, azzerare tutte le proteine animali. Anche quelle hanno i loro benefici, ma solo se la loro assunzione è molto, molto limitata: dalla carne potrete prendere alcuni amminoacidi essenziali. Ma l’altra faccia della medaglia è sempre quella pericolosa stimolazione dell’ormone della crescita di cui parlavamo.

Un’altra abitudine da adottare per far sì che questa dieta mima digiuno sia ancora più efficace è il provare a concentrare l’assunzione di cibo nelle prime ore della giornata: sono queste infatti le ore che saranno seguite da attività fisica (più o meno forte) e che quindi contribuiranno alla giusta assimilazione. Nelle prime otto ore dopo la colazione si potranno quindi concentrare la maggior parte delle calorie da assumere durante la giornata, lasciando eventualmente un piccolo spazio per delle verdure cotte a cena.

Alla fine, i precetti sono chiari, e possiamo notare due piccoli dettagli che confermano tutto quello che abbiamo sempre sostenuto: innanzitutto la carne rossa andrebbe quasi sempre evitata (l’OMS è da un po’ che lo dice), ma soprattutto il latte e i suoi derivati non dovrebbero proprio essere contemplati nell’alimentazione adulta

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

Questo è un super piatto ricchissimo non solo di proteine, ma anche di gusto: è la classica ricetta super sana che puoi fare anche per stupire ospiti un rognosi (vedi i suoceri...). 

La ricetta dei gamberi al curry su purea di fagioli bianchi e pistacchi: come realizzare un primo piatto sano, delizioso e di grande impatto visivo

 

 

 

 

La cosa bella è che possiamo modificare le ricette tradizionali per renderle più sane: e questa ricetta ne è la prova. 

Come preparare ciambelle sane e vegan cotte al forno: la ricetta delle ciambelle senza derivati animali e con materie prime sane

 

Che li facciate in casa o che li compriate, che li scegliate naturali o che preferiate quelli a cui siete affezionate da una vita, i prodotti cosmetici hanno una caratteristica in comune, e cioè alcuni ingredienti che li rendono maggiormente efficaci e buoni per la salute.

Indipendentemente dalle vostre abitudini, quindi, cercate di prenderne una nuova: leggete le etichette (anche senza scervellarvi), e provate a scegliere quelli che contengono uno o più di questi ingredienti. Il motivo? Sono davvero buoni ed efficaci, e quindi il prodotto che li contiene farà sicuramente al caso vostro.

11 ingredienti cosmetici naturali davvero efficaci: quali elementi rendono creme, saponi, scrub e compagnia bella più sani ed efficaci

- Il tè verde, come per l’alimentazione, è un alleato anche per la bellezza. La sua composizione è infatti ricca di antiossidanti, e i prodotti che lo contengono aiuteranno la vostra pelle a purificarsi e a mantenersi idratata.

- Burro di karité, burro di cacao, burro di mango, burro, burro… Il burro vegetale è un eccellente ingrediente poiché nutre intensamente la pelle penetrando a fondo, rendendola morbida e facilitando la guarigione in caso di lesioni.

- Allo stesso modo, gli oli vegetali idrateranno moltissimo la vostra pelle. E quelli essenziali, in base al principio attivo della pianta da cui provengono, potranno essere usati in maniera diretta e specifica per ogni problema della pelle.

- Moltissimi prodotti contengono i principi attivi della rosa, ed è un bene: questo fiore, infatti, è un potente tonico, aiuta l’idratazione, rinfresca e soprattutto è un naturale antibatterico. Perfetti, quindi, i detergenti all’acqua di rose.

- Se volete una pelle luminosa e rinvigorita cercate prodotti contenenti zafferano. E, oltre a irradiare visibilmente, questo ingrediente è un efficace antiossidante che, combattendo i radicali liberi e l’invecchiamento dell’epidermide, svolgerà anche un’azione anti-età.

- Se invece il vostro problema sono la pelle grassa e i brufoli, l’avena potrà venire in vostro aiuto: questo cereale aiuta infatti ad assorbire gli oli in eccesso, e allo stesso tempo protegge dai raggi UV e mantiene il PH naturale dell’epidermide.

- Allo stesso scopo possono essere utilizzati i cosmetici contenenti sale marino. Essendo antinfiammatorio, il sale aiuta infatti a spegnere le infiammazioni dell’acne, mantenendo al contempo il giusto livello di idratazione della pelle (che spesso, altrimenti, nei casi di pelle grassa rischia di venire disidratata eccessivamente).

- L’aloe vera è spesso presente nei prodotti di bellezza, e ha i suoi motivi: mentre nutre la pelle, infatti, l’aloe favorisce la rigenerazione cellulare dell’epidermide e grazie alle sue vitamine e ai suoi minerali la sua natura la rende perfetta per praticamente tutti i tipi di pelle.

- Antibatterico, antifunghi e idratante, anche il miele rende i prodotti più efficaci. Penetra a fondo, rinvigorisce e la pelle ne vien fuori più luminosa e radiante.

- Altrettanto antibatterico e antifunghi è il limone, probabilmente sul podio quando di tratta di cura della pelle. E, mentre previene le infezioni della pelle, la aiuta a restare luminosa e chiara, combattendo anche le macchie.

- Come il limone, anche la liquirizia schiarisce la pelle, contrastando gli inestetismi delle macchie e dei punti neri.

Sono una fan del dado, lo metto praticamente ovunque: è comodo, pratico, veloce e da un sacco di gusto a tutto. Chiaramente non sto parlando del dado del supermercato ma del dado fatto in casa. E non pensate che richieda molto tempo: lo prepari una volta ogni due mesi e il tempo che devi impiegare è semplicemente quello di pulire la verdura. Insomma, vi voglio convincere a fare il dado in casa! Potete farlo standard quindi dal sapore del classico dado, oppure aromatico, per cui magari un dado con un mix di erbe più adatto per il pesce, uno per le zuppe, l'altro per i sughi (nelle prossime settimane arriveranno le ricette dei dadi personalizzati); ma possono anche variare per procedimento e consistenza. Mi spiego meglio, la ricetta che trovate sul nostro libro The Family Food e quella sul nostro sito prevedono di cuocere verdure ed erbe e poi frullarle: il risultato sarà una puree da tenere in freezer che utilizzeremo al bisogno (essendoci il sale non ghiaccia per cui possiamo prenderlo con un cucchiaino).

Ma un altro tipo di dado è quello granulare, in polvere per intenderci! Quello di cui abbiamo bisogno è un essicatore: io ho scelto Essicco, perchè, come credo ormai sappiate, adoro l'azienda Siqur Salute che ha prodotto anche il mio amato Estraggo. Il primo modo è quello di pulire le verdure, sbucciarle se necessario e poi tagliarle a rondelle oppure con il pelapatate; poi adagiamo questi sui vassoi di Essicco e facciamo essiccare per 20 ore a 55 gradi. 

In alternativa possiamo utilizzare gli scarti dell'estrattore, si quelli per cui normalmente ci arrabbiamo moltissimo perchè ci sembra di sprecare il prodotto. 

Ecco come realizzare in casa il dado vegetale con gli scarti dell'estrattore: la ricetta del dado granulare fatto con l'essiccatore

 

Un dolce unico che preparo spesso quando ho ospiti: possiamo realizzarlo sia in versione gluten free che tradizionale, basta optare per i classici savoiardi. Generalmente ne preparo una teglia piccola anche per i bimbi, sostituendo il caffè con l'orzo. 

Ecco allora la ricetta del tiramisù veg e senza glutine: come preparare il tiramisù vegano leggero e buonissimo

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Lettura e alimentazione sana: due concenti che sembrerebbero distanti, ma che possono andare benissimo a braccetto. Il connubio riesce perfettamente, e a dimostrazione di questo bello sposalizio c’è “benvenuto, pomodoro!”, un libro che è anche un progetto didattico e che vuole portare ai bambini in maniera divertente la bellezza della lettura e dei prodotti della natura.

Ecco “Benvenuto, pomodoro!”, il progetto per promuovere la lettura e la sana alimentazione: la casa editrice Interlinea presenta il libro scritto da Anna Lavatelli per tutti i bambini curiosi

Interlinea, casa editrice italiana, ha una bellissima collana dedicata ai bambini, “Interlinea Junior”. Tra i titoli che compaiono in catalogo, quello che dovrebbe destare più attenzione è il bellissimo “Benvenuto, pomodoro!”. Perché? Perché oltre ad essere una lettura piacevole e costruttiva il libro scritto da Anna Lavatelli e illustrato da Alessandra Cimatoribus si presta benissimo ad un progetto educativo per spingere i bambini ad apprezzare e conoscere la sana alimentazione.

Il libro parla di Aurora e Caterina, del loro nonno Osvaldo e dei loro genitori. La famiglia vive in un condominio piuttosto triste e grigio, ma un bel giorno arriva un uccellino sul balcone, deposita un semino in un vaso abbandonato e porta finalmente del colore con la piantina di pomodori che pian piano inizia a spuntare. Naturalmente Aurora e Caterina, con l’aiuto del nonno, iniziano ad imparare a prendersi cura della piantina, scoprendo la bellezza della natura che cresce.

Leggendo il libro i bimbi si avvicineranno ad alcuni importanti temi in maniera piacevole e costruttiva, divertente e coinvolgente. Il primo è l’importanza della verdura nell’alimentazione (in maniera divertente arriverà a piacere anche ai bambini!); il secondo è l’importanza dell’orto di casa, inteso come strumento per conoscere la vita, le piante, la cura, la biodiversità, e come occasione per riflettere sulla natura e sull’ambiente che ci circonda.

Comprando il libro i bambini riceveranno, allegato, un sacchetto con dei semi di pomodoro: quale occasione migliore, infatti, per imparare in maniera concreta la bellezza della sana alimentazione, dell’orticoltura e dell’ecosostenibilità? Tutti temi, questi, toccati da “Benvenuto, pomodoro!”, un progetto delle Rane di Interlinea per la promozione della lettura.

Grazie al sacchetto pieno di semini, i bambini potranno così, dopo aver letto il libro, iniziare a curare il proprio piccolo orto (che potrà essere semplicemente una piantina sul davanzale, se non c’è spazio sul balcone).

Non mancano nemmeno i consigli: provate ad andare sulla pagina dedicata alla semina sul sito di Interlinea (http://www.interlinea.com/lerane/Junior/orto.htm) e scoprirete tutti i segreti per ottenere un orticello perfetto!

Tutto questo è estremamente didattico, oltre che divertente: seminando concretamente, i bambini conosceranno direttamente il seme di pomodoro incontrato nel libro letto e lo utilizzeranno come strumento per osservare, esplorare e fare esperienza diretta dell’orto.

Ma oltre al libro e al sacchetto, il progetto si sviluppa anche in maniera più estesa: Interlinea, infatti, propone alle scuole un percorso didattico (per le classi dalla prima alla terza) che prevede la presentazione del libro, la lettura, la realizzazione di laboratori artistici e un’esperienza di orticoltura.

Attraverso “Benvenuto, pomodoro!”, infatti, le insegnanti interessate potranno trarre numerosi spunti per iniziare ad avvicinare gli alunni alle tematiche ambientali, prendendo magari l’occasione di avviare un piccolo orto scolastico da curare insieme ai bambini. Il progetto (le info sono qui: http://www.interlinea.com/lerane/Junior/Perlescuole.htm) è pensato davvero nel dettaglio: le classi partecipanti potranno ricevere un mini kit per attività di classe sul tema dell’orto e un kit completo per la semina del pomodoro, ma faranno anche esperienze concrete come la lettura del racconto e un laboratorio sul riconoscimento dei semi, la conoscenza dell’autrice Anna Lavatelli e la visita di una mostra per esplorare la storia dell’alimentazione e del gusto.

Infine, basterà scaricare l’applicazione Let.life per trasformare il proprio libro in un tesoro digitale: inquadrando il codice a barre del volume come se fosse un QR Code, apparirà l’anima digitale del libro, un innovativo sistema di informazioni e contenuti extra personalizzabili per vivere ancora di più (e in maniera più moderna) il piacere della lettura. Un esempio di questi contenuti extra? Il video in cui Anna Lavatelli legge la sua storia, oppure il gioco-filastrocca dedicato a Pomodoro! http://www.tinytap.it/activities/g1j5g/play/benvenuto-pomodoro

Sara

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Cecilia

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