L’indivia belga, proprietà e ricette

Venerdì, 25 Novembre 2016 11:12

L’indivia è una di quelle verdure che se non la conosci è un peccato, perché basta assaggiarla una volta per farla entrare nell’olimpo degli alimenti preferiti! Un po’ come il radicchio, amarognolo ma gustosissimo. Ed effettivamente fanno parte della stessa famiglia: quella delle cicorie, insieme anche alla scarola.

L’indivia belga, proprietà e ricette: quali sono i benefici di questa pianta appartenente alla famiglia delle cicorie e come cucinarla al meglio

La Cicoria Witloof, o cicoria dalla foglia bianca, è nota con il nome di Indivia Belga. Non a caso, poiché effettivamente è originaria proprio del Nord Europa e del Belgio, anche se è diffusa un po’ in tutte le regioni centro meridionali. 

Molto poco calorica, l’indivia è depurativa e diuretica e aiuta moltissimo la pulizia di milza e reni, che dal suo consumo ne escono decisamente depurati. Per lo stesso motivo, e cioè la presenza di molte fibre idrosolubili, è un delicato lassativo, che aiuta l’intestino nei casi più forti di stitichezza e stipsi.

Questa verdura è poi molto importante per il nostro organismo poiché ricca di vitamine (in particolare la A, la C e varie del gruppo B, ma soprattutto la vitamina K, che aiuta l’organismo a produrre protrombina per la coagulazione normale del sangue, prevenendo le emorragie, e a proteggere le ossa dalle fratture) e di sali minerali (su tutti il calcio e il potassio). Non manca nemmeno l’acido folico, sempre importante ma fondamentale durante la gravidanza per evitare problemi del tubo neurale (soprattutto nelle prime settimane di gestazione).

Anche gli individui affetti da diabete o a rischio di malattie cardiache beneficeranno del consumo di indivia belga: recenti studi hanno infatti dimostrato che il suo alto contenuto di inulina la rende consigliabile in questi casi, poiché abbassa naturalmente i livelli di glucosio nel sangue esattamente come combatte il colesterolo LDL, e cioè quello cattivo.

Tutte queste proprietà, come sempre, si conservano al meglio se l’indivia viene consumata a crudo, in modo da non alterare i suoi elementi nutritivi. Tuttavia il suo sapore amarognolo, apprezzato magari consumando l’indivia con un pinzimonio saporito, la rende più appetibile cotta. Non c’è problema, basta mettere in conto che sarà leggermente meno benefica.

Per consumarla cruda, quindi, si consiglia di abbinarla ad altri alimenti magari più dolci o acidi, in modo da smorzarne il gusto amaro. Perfetta è nelle insalate, mescolata ad altri tipi di verdura e accompagnata con ortaggi o frutta (buonissima è l’indivia con il melograno o con i frutti rossi).

Ottime poi sono le foglie di indivia cruda utilizzate come barchette e farcite con creme e formaggi spalmabili, meglio se vegetali e frutta secca: sono un antipasto leggero ma completo, che grazie alla combinazione infinita di sapori piacerà a tutti.

(foto 1 http://ricette.giallozafferano.it/Barchette-di-indivia-ai-formaggi.html)

Se ai vostri figli piace molto la pizza, provate a proporre loro delle verdure alla pizzaiola. L’indivia, in questo modo, è davvero squisita: basta sbollentare un attimo i cespi tagliati a metà e poi cuocerli in padella con pomodoro e olive nere.

(foto 2 http://ricette.donnamoderna.com/belga-alla-pizzaiola?aggregatore=270351)

Con la vostra besciamella naturale è possibile poi cucinare della deliziosa indivia gratinata al forno. Fate rosolare i cespi tagliati in quattro (a cui avete tolto i torsoli) in un filo d’olio e un goccio d’acqua, quindi trasferiteli in una pirofila e copriteli con la besciamella. Aggiungete mandorle e pinoli, salate e pepate, spolverate con un po’ di parmigiano e cuocete nel forno per una ventina di minuti a 250 gradi, mettendo in funzione il grill durante gli ultimi cinque minuti.

(foto 3 http://www.mytaste.it/r/indivia-belga-gratinata-65377673.html)

- E chiaramente nulla di più semplice ma buonissimo delle chips di indivia belga con il nostro essicatore Essico: spennellate le foglie di indivia con dell'olio e del sale (oppure del dado vegetale granulare), poi fate essicare 10 ore a 50 gradi. 

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Costruire, disfare, distruggere, sparpagliare, ricreare, progettare: con le costruzioni i bimbi si sbizzarriscono e, soprattutto, mettono in moto un sacco di  funzioni a loro utili tanto a livello cognitivo quanto sul piano fisico. Già, perché per ogni età c'è la costruzione giusta, e non è mai troppo presto né troppo tardi per impilare i bellissimi mattoncini di tutti i colori e materiali!

Questo Natale, quindi, optate per questo regalo: è sicuro, stimolante e bellissimo, e ogni bambino dovrebbe avere il suo reparto costruzioni in cameretta! Abbiamo selezionato per voi le migliori proposte sul mercato, in modo da orientarvi meglio nel fantastico mondo dei mattoni giocattolo.

Regali di Natale, le costruzioni più belle e stimolanti: consigli per l'acquisto di mattoncini classici, magnetici o in legno per fare felici i bambini a Natale

- Le Lego sono certamente le costruzioni più conosciute, un po' perché sono le prime nate al mondo (esistono dagli anni Cinquanta!) e un po' perché esistono praticamente infiniti mondi da poter costruire. Il nostro consiglio è quello, comunque, di prendere dei mattoncini base, non tematici, in modo che i bambini possano sperimentare con la loro fantasia e non seguendo le istruzioni. Anche se, naturalmente, esistono bambini un po' architetti che amano seguire le regole, quindi non preoccupatevi se vi chiederanno costruzioni specifiche! Partite con i più piccoli dai Lego Duplo, perfetti per le manine più piccine, per poi passare alle Lego vere e proprie e, con i più grandi, alle Technic o a quelle dedicate al mondo dell'architettura mondiale.

- Su Imaginarium, negozio di articoli e giocattoli per bambini, ci sono diverse opzioni se cercate delle costruzioni. La prima che vi consigliamo è in realtà una bellissima pista per grosse biglie che i bambini possono costruire da soli e che si sviluppa anche in altezza in maniera davvero divertente e colorata! Va benissimo anche per i bimbi più piccoli poiché i pezzi sono abbastanza grandi da facilitare la presa.

(foto 1 http://www.imaginarium.it/circuito-colortao-di-palline--activity-bolacircuit-88037.htm)

- Sempre su Imaginarium potete trovare le carinissime costruzioni con ventosa, un modo nuovo di costruire! I bambini già più grandicelli (dai 3 anni) potranno quindi realizzare strutture astratte e creative, divertendosi anche con il rumore "pop-pop" delle piccole ventose che uniscono i pezzi tra loro.

(foto 2 http://www.imaginarium.it/costruzioni-con-pezzi-colorati-uniti-con-ventose-pop-pad-constructions-87454.htm)

- Tornando ai mattoncini base, quelli di Clemmy sono perfetti per i bambini dall'anno e mezzo, poiché si sviluppano in maniera ergonomica e comoda, hanno gli angoli arrotondati, sono morbidi e impilabili (e anche lavabili). La scatola base contiene 80 pezzi di differenti colori: una buona partenza per creare il "parco mattoncini" in camera!

(foto 3 http://www.borgione.it/clemmy-80-mattoncini.html)

- Sempre per i bimbi più piccoli sono i mattoni Qubò, composto da 19 pezzi di grandi dimensioni pensati per l'incastro e per lo stimolo della coordinazione occhio-mano. Vanno benissimo a partire dall'anno di età!

(foto 4 http://www.eurekakids.it/giocattolo/quercetti/qubo-costruzioni-incastrabili)

- L'incastro può essere anche differente e più ingegnoso: ecco allora su bindigiochi.it il secchiello con 68 blocchi incastrabili, che si impilano grazie alle molteplici linguette semi-rigide sulla superficie. In questo modo le realizzazioni saranno ancora più creative e challenging, per i nostri bimbi! Si potranno così costruire strutture insolite e stravaganti, divertendosi con i colori e le forme e sperimentando anche un tatto diverso dal solito.

(foto 5 http://www.bindigiochi.it/costruzioni-a-incastro)

- E conoscete i Superacrobat? Li trovate su La Città del Sole, la catena di negozi di giocattoli (ma non solo!) particolari, sostenibili ed educativi. Anche in questo caso sono costruzioni ma davvero, davvero insolite. Si tratta di piccole e stilizzate figure umanoidi che si tengono per mano incastrandosi, abbracciandosi, legandosi e sovrapponendosi, permettendo la costruzione di strutture sottili e poliedriche. In due o tre dimensioni, le figure che sin possono creare sono praticamente infinite!

(foto 6 http://www.cittadelsole.it/it/prodotto/MO35071)

- C'è chi poi preferisce i materiali naturali come il legno o la terracotta. Anche in questo caso le costruzioni non mancano, e sempre su bindgiochi.it bellissimo è il set per costruire un piccolo castello: i bimbi possono partire dalla progettazione dell'edificio e poi costruire con la piccola cazzuola e i veri mattoni in miniatura (sono in terracotta!) il loro castello, iniziando a prendere confidenza con i lavori di muratore e architetto. I mattoni (bellissimo!) si uniscono tra loro non per incastro, ma incollandosi per davvero con una malta composta da sabbia fine e mais. Una volta costruito il castello (possono scegliere tra tre progetti) basterà poi immergerlo in acqua per staccare i mattoni tra loro e ricominciare da capo!

(foto 7 http://www.bindigiochi.it/castello-in-mattoni-gioco-per-bambini)

- Il castello può essere però costruito anche in legno: è il caso di questo bellissimo progetto di Walachia, composto da ben 607 pezzi che costituiranno un bellissimo castello in miniatura. Anche in questo caso è presente un progetto, ed è quindi più adaatto per bambini più grandi che hanno già confidenza con le costruzioni: il progetto è uno strumento davvero buono, poiché aiuta i bambini a iniziare con la lettura dei disegni e delle istruzioni, unendo anche la manualità più fine e precisa necessaria per la realizzazione del castello.

(foto 8 http://www.ilmondoantico.it/span-style-font-size-12pt-giochi-per-imparare-span/costruzioni-in-legno-naturale-per-bambini-kit-castello-da-607-pezzi-walachia-offerta)

- In legno di faggio, su Città del Sole trovate Buildo, la scatola con cinquanta elementi sovrapponibili per costruire in altezza tutte le forme che vengono in mente. Non sono impilabili, quindi c'è anche l'elemento-equilibrio, oltre a quello di coordinazione occhio-mano e a quello creativo.

(foto 9 http://www.cittadelsole.it/it/prodotto/NV33204)

- Fatto con materiali sostenibili è invece il gioco Playcorn, la serie di costruzioni realizzate in amido di mais colorato naturalmente, assolutamente atossico e biodegradabile. Non sono classiche costruzioni: in questo caso nella scatola troverete dei piccoli cilindretti colorati da tagliare e bagnare, in modo da costruire ciò che volete sfruttando le caratteristiche del materiale (che per incollarsi non ha bisogno di colla ma semplicemente dell'acqua!).

(foto 10 http://www.giocoeducativo.com/it/playcorn-500-p193.html)

- Infine potete regalare ai vostri bimbi le costruzioni magnetiche, sempre apprezzate (a partire dai 3 anni) perché quasi "tecnologiche". Le più conosciute sono le Geomag, costituite da piccoli bastoncini magnetici e da palline in metallo, in modo da potersi unire tra loro in costruzioni tridimensionali che sfidano la gravità.

(foto 11 http://www.giocoeducativo.com/it/playcorn-500-p193.html)

- Magnetiche sono anche le costruzioni Soft Magnet Blocks, più solide e molto più grandi delle Geomag e quindi completamente differenti: le Soft Magnet si presentano come costruzioni più tradizionali che però non si incastrano tra loro, ma si incollano magicamente grazie all'attrazione magnetica. Sono morbide, e dunque stimolano anche il tatto in una maniera tutta nuova!

(foto 12 http://www.imaginarium.it/pezzi-costruzioni-magnetiche-soft-magnet-blocks-30pcs-50065.htm)

Sara Polotti

Le opere d'arte di Henri Matisse, esponente dei Fauves e tra gli artisti espressionisti più influenti e importanti, non sono apprezzate solo dai "grandi". Anche i bambini, in quelle campiture di colore spaziose, pastello e curvilinee, ci vedono l'emozione, ma soprattutto sono attratti da una forma d'arte che è davvero vicinissima anche a loro.

Premesso questo, sarebbe bello studiare più a fondo Matisse, ma non sui libri rischiando di stufare i bambini, e soprattutto rischiando di non fare arrivare loro l'insegnamento del grande maestro. No: intendiamo direttamente sul campo, con un lavoro creativo che permetterà loro di realizzare un'opera d'arte ispirata in tutto e per tutto a quelle di Matisse.

Studiare Matisse attraverso la creatività: i collage per bambini per farli sentire dei piccoli espressionisti

Tra le tecniche amate ed utilizzate da Henri Matisse vi è il collage, che, no, non è una tecnica "da bambini", ma una modalità di fare arte sperimentata da moltissimo tempo dai più grandi artisti. I collage di Matisse si caratterizzano per la bidimensionalità e per la sovrapposizione di forme geometriche più o meno curvilinee l'una sull'altra.

(foto 1 http://www.anothermag.com/art-photography/3562/matisse-and-his-collages)

La tecnica era però particolare e definita: egli dipingeva dei grandi fogli con della tempera diluita, quindi li ritagliava e li incollava creando le sue composizioni. Il nome delle opere è "gouaches découpès".

(foto 2 http://www.anothermag.com/art-photography/gallery/3562/matisse-and-his-collages/2)

Partendo quindi da questa tecnica i bambini potranno davvero fare esperienza della stessa arte praticata da Matisse. I materiali necessari saranno dei fogli di carta ruvida, dei fogli di carta colorata, dei cartoncini A3, delle forbici, della colla e degli acquerelli (o della tempera molto diluita).

Per prima cosa, sui fogli di carta ruvida disegnate dei quadrati e dei rettangoli abbastanza ampi, e fateli colorare ai bambini con i loro acquerelli, ognuno di diverso colore (in modo da avere successivamente più possibilità).

Iniziate quindi a ritagliare questi rettangoli, lasciandoli della misura che preferite. Questi verranno poi incollati direttamente sul cartoncino A3 (che sarà la nostra tela), in maniera ordinata ma astratta. 

(foto 3 http://www.artbarblog.com/create/painting-scissors-kids-study-matisse/?m)

Prendete poi la carta colorata (quella già colorata, non quella dipinta dai bambini; servirà per le campiture più piene e regolari) e ritagliate alcune forme ondulate ispirate proprio ai disegni e ai tratti di Henri Matisse. Sembreranno delle alghe, o delle nuvole, e andranno poi incollate disordinatamente al di spora dei rettangoli precedentemente appiccicati sul cartoncino.

Et voilà! Ecco il bellissimo collage ispirato all'espressionismo e ai gauches décooupès di Henri Matisse. 

(foto 4 http://www.artbarblog.com/create/painting-scissors-kids-study-matisse/?m)

Quello che vi abbiamo proposto è un lavoro base, adatto ai bambini sin dalla più tenera età e perfetto perché permette di sperimentare la manualità e di migliorare la coordinazione occhio-mano. A mano a mano che i bambini crescono, tuttavia, potete provare ad ispirarvi a opere sempre più complicate, più precise e minuziose, inserendo anche le figure antropomorfe e zoomorfe (come le colombe) che da un certo momento fanno la loro comparsa nelle opere matissiane.

(foto 5 http://arteascuola.com/it/2014/04/come-i-gouaches-decoupes-di-matisse/)

Sara Polotti

Fare i conti con la suddivisione dei compiti, dei giorni insieme, dei turni... La separazione e il divorzio non sono mai divertenti, soprattutto se di mezzo ci sono anche i bimbi, che per quanto possano prendere bene la situazione un pochino ne risentiranno sempre.

Quando arrivano le feste, poi, c'è sempre il pensiero che va lì, alla situazione sospesa: con chi passano il Natale quest'anno? Cosa regalerà papà? Cosa preparerà loro mamma? E i nonni? E Capodanno? E' vero, i pensieri sono moltissimi. Ma come in tutti i casi anche in questo è bene fare della serenità la regola, sforzandosi (anche quando i rapporti sono tesi) di rendere piacevole le feste a tutti. Alla fine, mettendo i propri sentimenti un attimo in un angolo, il risultato gioverà a tutti, non solo ai bimbi.

Un Natale sereno per famiglie separate, istruzioni per l'uso: come fare fronte al periodo delle feste cercando di renderlo quanto più tranquillo e gioioso 

Il consiglio che possiamo darvi è quello prima di tutto di lasciare un secondo da parte gli accordi legali: meglio venirsi incontro e, almeno per una volta, provare a trovare una soluzione informale, che, soprattutto, deve arrivare quanto prima. Non esitate, quindi, e provate a parlare con il vostro ex partner fin da subito, in modo da non arrivare a ridosso dei giorni di festa ancora con sentimenti e questioni in sospeso.

Il tutto naturalmente deve essere incentrato sulla felicità dei bambini, che però deve includere anche quella di entrambi i genitori, che devono quindi riuscire a trovare spazi per tutti e due. Ad esempio, nel giorno di Natale il genitore che ha con sé a casa i bimbi potrebbe lasciare una mezz'oretta di tempo all'altro, in modo che possa passare a dare i regali, in un'atmosfera comunque tranquilla e pacata.

Se però preferite non invadere gli spazi (o non farvi invadere i vostri - non c'è problema, ogni coppia ha il rapporto che ha), la soluzione forse più battuta è quella di "un Natale io, un Natale tu".

Ma per far sì che nessuno dei due genitori si perda un anno sì e uno no il Natale con i figli, allora potreste pensare di celebrare così, ma in maniera doppia: insomma, quando il genitore non ha i figli con sé proprio il 25, può organizzare un finto Natale prima o dopo il giorno esatto, nel quale tutto è stato organizzato proprio come nel giorno vero. I bimbi così avranno due Natali, e nessun genitore rimarrà escluso.

Lo stesso, se vorranno, varrà per i nonni: anche per loro è una situazione delicata, anche a loro mancano i nipoti quando passano il Natale lontano. Quindi anche per loro potrebbe valere la regola del Natale doppio: invitateli, oppure lasciate che organizzino un pomeriggio con tutti i crismi natalizi per scambiare i regali con i bimbi. Insomma: è vero, è una giornata per voi genitori con i vostri bambini, ma anche i nonni hanno bisogno di un piccolo pensiero!

L'altro punto pruriginoso, dopo il "turno" natalizio dei genitori, è sicuramente quello legato ai regali. Mamme, papà: cercate di non rendere una competizione la scelta dei regali. Non fa bene a voi, che vi sentite sotto pressione, e non fa bene ai bambini, che percepiscono questo tentare di fare la migliore figura.

Se, tuttavia, il vostro ex partner pare tenere moltissimo a "battervi" con i regali, e se voi non ce la fate (economicamente o emozionalmente) o preferite evitare queste modalità, siate onesti con i bambini: capiranno che papà/mamma vuole loro moltissimo bene e vuole coccolarli con un regalo enorme e bellissimo, ma che altrettanto voi li amate, anche se lo dimostrate, oltre che con regali più piccoli, con i gesti quotidiani.

E in tutto questo ricordate sempre di mantenere con i bambini un atteggiamento positivo e non giudicante, anche quando magari il genitore lontano non vuole proprio passare le feste con loro (esistono anche queste situazioni, è chiaro) o quando il risentimento non manca. Spiegate le cose con tranquillità e con garbo, sottolineando sempre il bene che comunque volete loro anche se dimostrandolo in maniere differenti.

La redazione di mammapretaporter 

Il kiwi, proprietà e ricette

Mercoledì, 23 Novembre 2016 14:24

Gnam, è arrivato i periodo dei kiwi! Frutto originario della Cina ma ormai fiore all’occhiello dell’agricoltura italiana, il kiwi matura proprio tra ottobre e novembre (ma lo si trova fino a primavera inoltrata!) e il fatto che arrivi sulle nostre tavole nel periodo autunnale e invernale è una buona notizia, poiché è ricchissimo di vitamina C e quindi perfetto per contrastare i malanni di stagione.

Il kiwi, proprietà e ricette: salutare, buono e sfizioso, il kiwi non dovrebbe mai mancare nelle nostre fruttiere

La prima sua caratteristica è proprio la ricchezza di vitamina C, poiché 100 grammi di questo frutto ne contengono 85 grammi: moltissima, in relazione al suo peso, ma soprattutto rispetto a quella che è considerata la regina della vitamina C, e cioè l’arancia (che ne contiene “solo” 50 grammi ogni 100). Il bello è che il kiwi è un frutto che si consuma prevalentemente crudo, e quindi questa sua qualità rimane inalterata, esattamente come tutti gli altri valori nutrizionali.

Oltre alla vitamina C, comunque, il kiwi contiene altri elementi fondamentali per la buona salute, come il magnesio, il fosforo, il potassio, il calcio, il ferro (e allo stesso tempo è povero di sodio, quindi è perfetto per reintegrare i livelli di minerali), la vitamina E, la provitamina A e la pectina (che aiuta il senso di sazietà e al contempo abbassa il colesterolo).

Questi suoi nutrienti rendono il kiwi un frutto altamente antiossidante che riduce lo stress ossidativi dell’organismo e aiuta a rafforzare in maniera decisiva le difese dell’organismo e il sistema immunitario. Non solo: è anche diuretico e lassativo (e depurativo, essendo ricco di fibre e aiutando così l’intestino e la sua regolarità) e, come dicevamo grazie alla pectina, aiuta a contrastare i problemi cardiocircolatori, abbassando i livelli di colesterolo nel sangue.

Ma come si mangia il kiwi? Semplicemente, è buonissimo da solo (tagliato a metà e scavato con il cucchiaino oppure tagliato a fettine e condito con zucchero di canna integrale e limone). Ma se preferite avere idee differenti per non stufarvi durante tutto l’inverno, ecco qualche idea per essere sicuri che non vi stanchiate mai!

Innanzitutto, buonissimi sono i succhi, i centrifugati e gli estratti di kiwi, che può essere frullato da solo oppure con altra frutta. Ad esempio, potete preparare un succo perfetto per recuperare le forze e le difese immunitarie durante il raffreddore estraendo il succo da curcuma, zenzero, arancia e kiwi (ha un sapore freschissimo che energizza immediatamente!). Oppure abbinarlo semplicemente ai vostri frutti preferiti.

Per renderlo più morbido e simile ad uno smoothie potete provare a estrarre, centrifugare o frullare il kiwi con una banana e del latte di mandorla, addolcendo con un cucchiaino di miele. Oppure potete addirittura preparare per colazione una nutriente smoothie bowl con frutta frullata e frutta a pezzi.

Se avete delle mele, potete gustarvi poi un ottimo frullato kiwi e mela: frullate 4 kiwi con una mela granny senza semi, il succo di mezzo lime, 150 ml di latte di soia, alcuni cubetti di ghiaccio e un cucchiaio di miele.

(foto 1 http://www.zespri.eu/it/ricette-kiwi/smoothie-succhi-kiwi/smoothie-fresco-al-kiwi-e-alla-mela)

Se amate anche in inverno il gelato, farne uno al kiwi è semplicissimo: frullate 6 kiwi maturi con 400 grammi di panna vegetale e 250 grammi di zucchero di canna integrale. Montate a neve due albumi e poi incorporate il frullato di kiwi. Versate il composto in un contenitore e mettetelo a congelare nel freezer,  avendo cura di mescolarlo ogni 15 minuti nella prima ora e lasciandolo poi gelare per un paio d’ore a riposo.

(foto 2 http://www.buttalapasta.it/articolo/ricetta-gelato-di-kiwi/19941/)

E per i più golosi? Sciogliete a bagnomaria del cioccolato fondentee immergeteci, quando ancora caldo, le fettine di kiwi infilzate su uno stuzzicadenti: un abbinamento pazzesco e salutare!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Ricette d’autunno con i legumi

Mercoledì, 23 Novembre 2016 14:07

Le ricette con i legumi d’autunno

I legumi di questa stagione? Le buonissime lenticchie e i golosissimi fagioli. I legumi sono importantissimi, e, anche se spesso gonfiano (ma ci sono piccoli trucchi per evitare anche questo leggero inconveniente), devono assolutamente essere super presenti nella nostra dieta, dal momento che danno tanta energia e soprattutto le giuste proteine.

Approfittiamone quindi di questo autunno che sarà ricco di lenticchie e di fagioli per portarli sulle nostre tavole in tanti modi sfiziosi e irresistibili.

Ecco le nostre ricette d’autunno con i legumi: i suggerimenti per preparare deliziosi piatti con le lenticchie e i fagioli

  • Perfetta per scaldare le serate un po’ freddine è la tradizionale pasta e fagioli. Fate soffriggere in una padella antiaderente con un filo d’olio mezza carota e mezza cipolla, insieme ad uno spicchio d’aglio e a un rametto di rosmarino. Frullate a parte 200 grammi di fagioli borlotti già cotti (se i bimbi non amano vederli nel piatto; altrimenti frullatene 100 grammi e lasciate interi gli altri). Versate quindi il frullato di fagioli nella padella dove la cipolla avrà dorato e unite 800 ml di acqua, 1 cucchiaino di dado vegetale granulare e un cucchiaino di concentrato di pomodoro e portate ad ebollizione. Quando bolle, aggiungete 200 grammi di pastina per minestra e cuocete fino a che sarà al dente. A quel punto spegnete il gas e lasciate riposare con il coperchio per un paio di minuti. Togliete aglio e rosmarino e servite ben calda.

  • Se al posto dei ceci utilizzate i fagioli della varietà che preferite otterrete un delizioso hummus alternativo di fagioli: frullate 300 grammi di fagioli con due cucchiai di salsa tahine, mezzo limone, mezzo spicchio d’aglio e una presa di sale e mangiate il vostro hummus accompagnando crostini o secondi piatti.
  • Sempre con i fagioli buonissima è la vellutata autunnale bilanciata, completa di tutto. Prendete 200 grammi di fagioli già cotti e teneteli da parte. Soffriggete intanto in padella una cipolla in un filo d’olio e una volta dorata aggiungete 100 grammi di zucca a tocchetti, due carote, una patata a tocchetti e un radicchio tagliato a listarelle. Coprite con 800 ml di acqua e lasciate bollire, aggiungendo, quando bolle, i fagioli. Lasciate cuocere ancora venti minuti quindi frullate tutto con il minipimer.
  • Fagioli bianchi, cipolla rossa tagliata finissima e prezzemolo, il tutto condito con un filo d’olio, limone e sale aromatizzato alle erbe: una ricetta semplicissima per un’insalata autunnale super proteica e naturale.

(foto 2 http://www.bonappetit.com/recipe/tuna-white-bean-and-red-onion-salad)

  • Con le polpette si va sempre sul sicuro: piacciono ai bambini e ci si può nascondere dentro quanto di più salutare senza che facciano gli schizzinosi! E’ proprio il caso delle polpette di fagioli, proteiche ma anche ricche di calcio grazie all’aggiunta di mandorle

  • Se avete preparato della guacamole (semplicemente frullando un avocado con lime, una cipolla rossa e un po’ di sale) potete utilizzare questa salsa come accompagnamento a delle buonissime fajitas di fagioli neri: prendete delle tortillas integrali e riempitele con dei fagioli neri saltati in padella con olio e zenzero, con della lattuga tagliata a strisce e, opzionalmente, con del petto di pollo ai ferri.
  • Altre polpette irresistibili: quelle di lenticchie e mandorle. In un mixer tritare 250 grammi di lenticchie precotte con 100 grammi di spinaci, la parte verde di un cipollotto e 50 ml di latte vegetale. In una ciotola mescolate poi questa crema con 150 grammi di farina di mandorle, 2 cucchiai di farina di ceci, 1 cucchiaino di semi di lino, 1 di semi di girasole, 2 cucchiai di gomasio e un rametto di timo sminuzzato, ottenendo così un impasto molto compatto. Ricavatene quindi tante polpettine, passatele nel pangrattato e sistematele su una teglia coperta con carta forno. Ungete con un po’ d’olio quindi infornate a 180° per 20 minuti. 

  • Sempre con lenticchie vi proponiamo questo velocissimo cous cous perfetto per le serate in cui non c’è tempo di preparare così troppo elaborate! Oltre alle lenticchie ci sono tutte le verdure, e per questo è davvero completo e nutriente.

  • Perfetta per le serate invernali è invece la vellutata di lenticchie e limone, un abbinamento che può apparire strano ma che è azzeccassimo e rende il tutto davvero gustoso, oltre che iper proteico 
  • Di nuovo ricchissimo di proteine è il prossimo piatto, preso direttamente dalla tradizione indiana. Per ottenere il pappadums si utilizza la farina di lenticchie, con la quale si può preparare questo ottimo pane orientale da accompagnare alle vostre salse fatte in casa preferite, come l’hummus o la guacamole di cui vi abbiamo spiegato le ricette proprio un attimo fa.

Dopo la gioia (e magari le naturali preoccupazioni) che seguono alle due lineette rosa sul test di gravidanza, iniziano a frullare in testa gli inevitabili pensieri più pratici e organizzativi. Su tutti? Quello relativo alla casa, che da nido di coppia dovrà trasformarsi in luogo accogliente anche per un bebè.

Non preoccupatevi: è vero, la casa si trasformerà e ci saranno molte modifiche da fare, ma il tutto avverrà in maniera molto naturale e graduale, seguendo la crescita del proprio bambino. Tuttavia ci sono certamente dei primi passi da compiere, o quantomeno dei concetti da conoscere per far sì che, una volta arrivato, questo nuovo inquilino possa avere tutto ciò di cui ha bisogno, in modo da rendere più semplice la vita di mamma e papà.

Ecco allora i nostri consigli su come organizzare gli spazi di casa quando arriva un bebè: dalla cameretta al salotto, come si trasformerà il nido da castello per la coppia a reggia per la famiglia

Innanzitutto, rassegnatevi all’idea che il disordine (anche se limitato) diventerà all’ordine del giorno. No worries: i bimbi non fanno caso a queste cose, anzi! Detto questo, organizzare gli spazi aiuta sicuramente moltissimo, e certi piccoli accorgimenti cambiano la vita.

Innanzitutto, dovrete pensare alla cameretta. Ci sono moltissimi modi per organizzarla ed arredarla, basta che ci siano gli elementi fondamentali. E cioè: la culla, il lettino, il fasciatoio e un cassettone. Il resto è accessorio e verrà da sé anche in base alla vostra routine, che si definirà di giorno in giorno.

Anche nell’armadio gli spazi organizzati si modificheranno con l’età: inizialmente potrete tenere tutto nei cassetti, e piano piano spostare in un armadio i vestitini, cercando sempre di tenerli separati per tipologia con scatole e ceste in modo da non impazzire nella ricerca.

L’altra stanza che accoglierà da subito il bebè e i suoi accessori è certamente il bagno, che dovrà ora disporre di una vaschetta per il bagnetto ma soprattutto di una cesta della biancheria dedicata al piccolo: è sempre meglio averne una separata rispetto a quella che raccoglie i panni sporchi di mamma e papà, un po’ per l’igiene e un po’ per la comodità (le lavatrici si susseguiranno una dopo l’altra!). 

Ottimo, in bagno, è anche scegliere un angolo o una scatola dedicata a tutto ciò che serve ai bimbi: i prodotti per la cura e l’igiene o la cassetta del pronto soccorso. In questo modo avrete tutto sotto mano, senza causare disordine e senza mescolare i prodotti che invece utilizzano solo mamma e papà.

Con l’avanzare dell’età e con le prime conquiste (i primi passi, le prime parole, i primi giochi) i bimbi inizieranno ad utilizzare anche le stanze della casa più “adulte”, a partire dal soggiorno. Ecco perché anche qui è bene creare un angolo ordinato nel quale riporre i giochi e gli accessori dei bimbi. Cestini in vimini o cassetti bassi potranno essere la soluzione, e saranno molto comodi anche per i bimbi, che potranno cercare da sé i giochi e riporli una volta terminata l’attività.

Ad una prima lettura potrebbe sembrare di dover disporre di spazi infiniti o comunque confortevoli per far sì che i bimbi abbiano lo spazio di cui hanno bisogno. In realtà, anche le case più piccole possono accogliere tutto il necessario, basta farsi furbi e ingegnarsi, sfruttando ogni angolo e ogni parete.

Ad esempio, esistono fasciatoi pieghevoli che è possibile riporre (piatti) dopo l’uso, oppure addirittura è possibile utilizzare il cassettone della cameretta come fasciatoio stesso, semplicemente appoggiandoci sopra il materassino apposito. 

Fino all’anno di età, inoltre, potreste pensare di adibire un angolo della camera matrimoniale a cameretta, se non disponete di due stanze. Basterà mettere il lettino in un angolo, o ai piedi del letto!

Le pareti e gli spazi verticali, poi, vanno sfruttati al massimo: dietro alle porte del bagno o della camera potete appendere i comodi accessori porta-tutto, e alle pareti un sacco di mensole, fino al soffitto, sistemando i giochi più usati in basso e gli elementi meno utilizzati in alto.

A venire in aiuto delle mamme e dei papà in cerca di idee arriva però anche Miniland Baby, azienda leader nei prodotti per l’infanzia che conosce davvero le esigenze dell’arrivo di un bebè in casa. Utilissimi saranno quindi i loro ebook gratuiti relativi proprio all’organizzazione della casa! Visitando la pagina potrete trovare i loro preziosissimi consigli per le prime cure del bambino, ma soprattutto le indicazioni per le neomamme e i neopapà su ciò di cui c’è davvero bisogno nei primi mesi e negli anni a venire.

Non solo: Miniland Baby ha pensato anche a come rendere creativa questa organizzazione, perché sa bene che anche gli occhi vogliono la loro parte. Le ultime tendenze in fatto di design, i suggerimenti creativi, i modi per personalizzare in maniera unica e tante immagini da cui trarre ispirazione: tutto questo e molto altro lo trovate proprio in quest’altro ebook gratuito, guida indispensabile per neo genitori che vogliono arrivare preparati al giorno in cui conosceranno l’amore della loro vita!

Da tre anni abbiamo preso una decisione: la vigilia di Natale la passiamo solo noi quattro. Basta cene con il parentado! Zie e zii, nonni, nonne e amici li possiamo vedere anche il giorno di Natale, al tradizionale pranzo e per le cene degli avanzi.

Posso dirvi con certezza che è una svolta: stiamo benissimo, ci godiamo la giornata in maniera meravigliosa e la serata è la ciliegina sulla torta. 

Ecco allora 12 motivi per trascorrere la vigilia di Natale in famiglia senza parenti: perchè fare il natale mamma, papà e bimbi è per noi il giorno più bello dell'anno

Niente corse, niente fretta

Niente corse per arrivare a cena in tempo, ci si organizza secondo le dinamiche che fanno bene alla famiglia e alle necessità dei bambini. E si può fare tutto in tuta o in pigiama, che non ha prezzo!

Ci si può poi godere la casa, spendere del tempo per renderla più carina per quella sera. Noi prepariamo nei giorni precedenti una lanterna con un barattolo di vetro e dei brillantini per creare una atmosfera magica. Una candela di cera d'api con il suo gusto di miele, è perfetta oltre che più sana di quelle tradizionali. E non possono mancare le lucine appese al muro: vi consiglio di scegliere quelle che funzionano a pile e di appenderle su una parete, libreria o, best of the best, intorno al camino.

Rallentare

Rallentare per comprendere quello che davvero conta - che per noi è il nucleo famigliare stretto - è un'occasione unica. Diventa un boost per l'impegno quotidiano, necessario per fare crescere in armonia la propria famiglia

Lo stress

Il Natale, per quanto amato, crea tantissime aspettative nei bambini, che in questi giorni si eccitano tantissimo e sembrano trottole. Non è vero?

Stando a casa almeno alla vigilia di Natale rende tutto più rilassato e permette anche a loro di godere di un momento magico in tranquillità, senza stress.

E poi...

Niente cene che iniziano alle 21 con bimbi affamati e arrabbiati.

Niente cena di tre ore seduti composti, alzandosi continuamente per correre dietro ai bambini per salvare i vasi di ceramica della zia.

Niente occhi che si chiudono alle 22 e tentativo di restare in piedi fino a mezzanotte. Se alle 21.30 si ha sonno, benissimo! Ci si addormenta sul divano abbracciati con la copertina calda. I bimbi possono andare a dormire presto e ciò ha due effetti positivi: il giorno dopo non saranno stanchi e potranno godersi i regali, i giochi ed eventualmente il pranzo con i nonni. E si ottiene anche un po' di tempo per la coppia!

Già dai due anni se si organizza una vigilia di questo tipo anche i bambini possono svolgere un ruolo attivo, entrando nel pieno del senso del Natale come festa della famiglia, dove ognuno dà il massimo per il bene del gruppo. Potranno offrire il loro contributo cucinando, decorando, apparecchiando, facendo la spesa e scrivendo il menu per la cena. Ascoltiamo le loro idee e le loro proposte per rendere ancora più speciale questa serata insieme!

Ultimo, ma non per importanza. Non so nella vostra famiglia, ma nella mia ci sono personaggi alquanto impegnativi, pesanti, prolissi e sopratutto giudicanti. L'ultima cosa di cui ho voglia è di sentire i loro commenti proprio la sera della vigilia, quando cerchi di barcamenarti tra la convivialità forzata e i bimbi stanchi e affamati.

Una vigilia più intima? Sì, grazie!

Nelle nostre ricette ormai la farina 00 è oramai praticamente quasi del tutto sparita. Perché? Innanzitutto perché la raffinazione delle farine bianche comporta un processo chimico di cui noi non ci fidiamo (e che spesso causa intolleranze ed allergie), ma soprattutto perché in questo processo di raffinazione moltissime delle proprietà delle farine si perdono per strada, rendendole meno ricche di fibre e di elementi nutrizionali importantissimi per il nostro organismo.

Nessun problema, però, poiché eliminando le farine bianche non si perde nulla, ma al contrario si guadagnano il gusto e la salubrità delle farine “sostituitive”, che in realtà non sono una seconda scelta, ma una opzione molto più gustosa e benefica. Ecco quindi tutte le farine che noi utilizziamo regolarmente, ognuna con il suo sapore e la sua indole.

Tutto quello che dovete sapere sulle farine integrali: tutte le caratteristiche di ognuna delle farine e quali scegliere per sostituire quella bianca

Farina integrale: con “farina integrale” si intende comunemente quella di frumento tradizionale, ma in questo caso non raffinata. Insomma, è la stessa farina che compone la farina bianca a cui siamo abituati, ma semplicemente non è stata resa candida chimicamente. Come dicevamo, essendo non raffinata non ha perso tutte le sue fibre come la 00, e nutrizionalmente è quindi molto più completa. Attenzione solo alle etichette degli ingredienti: spesso la farina integrale viene mischiata a quella bianca, mentre è sempre preferibile sceglierne una integrale al 100%.

Farina integrale di farro: è quella che usiamo più spesso perché è la più simile a quella di frumento, ma rispetto ad essa è nettamente più digeribile e saziante. Scegliendola integrale, poi, vi assicurerete tutti i sali minerali di cui è ricca, a partire dal magnesio. Ottimo è il pane ottenuto con la farina di farro (mischiata però alla manitoba): ecco la nostra ricetta

Farina integrale di grano saraceno: di gusto somiglia molto alla farina di frumento, ma è più scura e corposa, robusta (pensate ai pizzoccheri valtellinesi: sono a base proprio di grano saraceno!), ricchissima di fibre e, udite udite!, senza glutine. Ecco perché è perfetta per chi soffre di celiachia. Essendo però così robusta è di difficile lavorazione; basterà tuttavia miscelarla ad un’altra farina (magari di riso, di nuovo senza glutine) per ottenere impasti perfetti per pasta e pane. Qui la nostra proposta per la buonissima pasta di grano saraceno fatta in casa.

Farina integrale di mais: La farina di mais è utilizzata solitamente per la polenta, oppure per le tortillas. Ed essendo piatti così tradizionali spesso non si pensa nemmeno che possa esistere la versione integrale! Anche perché non essendo una farina bianca la si pensa già integrale di suo. In realtà anche la farina di mais viene raffinata e “pulita”, quindi è bene sceglierla integrale al 100%, più corposa, saporita e ricca di sali minerali (anche se povera di vitamina B). E’ molto calorica rispetto alle altre, quindi perfetta quando serve energia.

Farina integrale di Kamut: la si pensa più leggera ma in realtà è più calorica della farina di frumento “normale”. Tuttavia è ricchissima anche di selenio, proteine, sali minerali e vitamine, quindi è perfetta per sostituire la tradizionale farina bianca in praticamente tutte le ricette (come questa dei nostri cracker fatti in casa)

Farina integrale di riso: anche questa è davvero perfetta per sostituire la farina di frumento, soprattutto per la sua consistenza. E’ adatta soprattutto ai celiaci o ai poco intolleranti al glutine, poiché ne è completamente priva. Come il riso da cui proviene, è ricca di amido, povera di proteine, digeribilissima e gustosa, e quindi è davvero, davvero ideale come sostituzione del frumento. Basta come sempre che sia integrale.

Farina integrale di segale: se vi piace il pane nero con il suo sapore particolare, allora vi piacerà tantissimo la farina di segale, che non è impiegata solo per il pane ma praticamente per tutte le lavorazioni da forno. L’unico “inconveniente” è che deve essere necessariamente mescolata con una parte di farina di frumento bianca, poiché è molto robusta e forte! Tuttavia il suo essere integrale basterà per assicurarvi tantissimi elementi benefici (che aiutano molto l’intestino e la sua flora batterica), oltre che iodio, calcio, potassio e sodio.

Chiaramente la qualità è fondamentale: spesso le grandi aziende mettono in pratica un trucchetto per rendere al nostro occhio integrale una farina che non lo è. Sapete come? Aggiungono alla farina bianca della crusca: quindi se passiamo la farina al setaccio rimarrà in questo la crusca mentre la farina bianca scenderà setacciata. Quando invece una farina è davvero integrale non si verificherà tale scissione . Attenzione quindi. 

Dopo aver quindi scelto una farina che reciti "100% integrale", proviamo a capire se è davvero non raffinata come dicono. Per farlo, basta osservare un attimo le polveri. 

Innanzitutto, una farina davvero integrale è molto meno fine di quella raffinata, che è molto morbida e fine al tatto, al contrario della integrale che è invece più granulosa e sabbiosa. E, chiaramente, la integrale sarà un po' più scura rispetto a quella "bianca". Ma, attenzione: non è un "più scuro" fatto di puntini neri e parti più chiare, ma è un colore uniforme (insomma: non deve essere mescolata a farine raffinate, altrimenti risulterebbe così).

La seconda prova che possiamo fare è quella detta "dell'impasto": aggiungendo un po' d'acqua alla farina integrale, questa diventa morbida e non appiccica. Se invece è stata raffinata, tende a diventare collosa e ad attaccarsi alle dita. Altra prova è poi quella del colino, e prevede la setacciatura della farina. Se nel colino vi trovate la crusca (cioè il guscio) allora la farina non è integrale, o quantomeno non lo è del tutto: la crusca viene infatti lasciata nel caso delle farine raffinate ma dette integrali, mentre nella farina davvero integrale questa viene macinata insieme al resto.

Infine, e più a lungo termine, c'è la prova della conservazione. La farina integrale si conserva per molto meno tempo rispetto a quella raffinata (un aspetto che la dice lunga sulla salubrità del prodotto, no?).

 

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Perfezione, no grazie

Domenica, 20 Novembre 2016 10:44

Da quando ho memoria mi sono sentita dire da ogni parte la seguente frase: “Che caratterino, la bambina!”. Perfino mio padre che, sono sicura, mi amava moltissimo, davanti alle manifestazioni spontanee del mio caratterino soleva esclamare: “Poveraccio chi ti sposa”.

Suonerebbe quasi divertente se la poveraccia in realtá non fossi stata io sposando quel personaggio del mio ex marito. Ma questa é un’altra storia.

La pressione a cui le bambine e donne di ogni etá vengono sottoposte ogni giorno é tanto subdola quanto potente. 

Una donna é dolce. Paziente. Accondiscendente. Fragile. Delicata. Debole. Votata al sacrificio. E spesso isterica.

Questo é a grandi linee il messaggio (vogliamo chiamarlo imprinting?) che la nostra societá invia costantemente a ognuno di noi, donne e uomini. Non ci vuole un QI particolarmente alto per capire che questa idea di come dovrebbe essere la donna perfetta non viene, appunto, da una donna, ma sono sicura che in molti casi gli stessi maschi che spontaneamente vivrebbero l’altro sesso come suo pari ne rimangono schiacciati.

Che esagerate siamo, nevvero? Essere paragonate a un giglio puro e delicato o a una madonna dal cuore trafitto é decisamente romantico e lusinghiero. 

Sí, certo: ti dipingo fragile, cosí hai bisogno di me; ti descrivo paziente, cosí io sono libero di non prendermi le mie responsabilitá e tu sarai lí a perdonarmi; ti chiamo “isterica” cosí posso tagliare corto davanti ad ogni tipo di confronto alla pari; ti dico “puttana” tutte le volte che fai di testa tua e mostri la tua forza perché fai impallidire la mia.

Nel mio caso, durante moltissimi anni, questa pressione mi ha portato a non accettare il mio “caratterino”. Spesso perfino io ho utilizzato questo termine per definirmi. Da qualche anno lo rinnego e uso “carattere” o “personalitá”. In altre parole: io sono cosí, non é che ho un caratterino. Questa sono io. Punto. 

Ognuno di noi ha una personalitá innata che viene plasmata da familia, societá e cultura. Non voglio dire che la frustrazione della personalitá sia una sofferenza prettamente femminile. Immagino che molti uomini vivano spesso la pressione di dover essere “uomini veri”.  Ma parlo di ció che conosco e io sono donna, e madre di una donna e voglio parlare di come la pressione sociale ci faccia passare una vita intera rincorrendo un ideale che é solo una chimera ed una fonte di grande sofferenza. 

Solo da poco, alla soglia dei quarant’anni, ho cominciato a credere che il fatto di essere forte, indipendente, intraprendente e coraggiosa vada benissimo e che non devo nasconderlo, né tantomeno negarlo a me stessa e agli altri, o addirittura proteggere gli uomini della mia vita dal mio modo di essere. Quando ho smesso di farlo ho incotrato il mio compagno e padre di mia figlia. Ta-dan!

La forza e la energia sono una costante del mio essere. Questi due aspetti si legano anche con la dolcezza, la pazienza e con tutte le mie debolezze, caratteristiche che, intendiamoci, potrei non avere e andrei benissimo lo stesso. Semplicemente io sono cosí. Cerco di volermi bene come sono (e non é che sia una passeggiata a volte...), vivo nella speranza di migliorare, conosco i miei limiti e li faccio rispettare agli altri.

E qui arriviamo al punto: tantissime persone mi chiedono perché faccio Crossfit. Per chi non lo sapesse si tratta di uno sport molto intenso, che include, tra altre cose, sollevare peso e movimenti di ginnastica. Me l’hanno chiesto perplessi i miei amici quando iniziai, mi hanno giudicato sconosciuti e non quando ho continuato a farlo in gravidanza, adesso le altre madri mi guardano come se fossi una disgrazata che toglie tempo alla figlia per sudare come un cammello e poi mostare gli addominali nelle reti sociali.

In realtá faccio Crossfit perché in questo sport ho trovato un modo per esprimere ció che sono davvero: sono forte, posso esserlo ancora di piú e rimanere comunque una donna, anche migliore di prima, anche con i muscoli, anche con la cellulite che scappa dal pantaloncino che uso per allenarmi. Perché nel box (dove si fa crossfit) quello che conta é cercare sempre la migliore versione di te stesso, non la perfezione. Se non é importante questo nella vita, ditemi cosa lo é. Cosa aspettiamo, nella vita, per cominciare a mostrare la migliore versione di noi stessi? 

Che sia ogni giorno per me. Che lo sia per mia figlia. Che ogni giorno sia un giorno migliore di ieri, non un giorno perfetto. Che ogni caduta o erorre sia un passo verso la realizzazione di noi stessi, attraverso le lezioni che la vita ci da. 

Questo é l’esempio che io voglio essere per la mia bambina. Voglio che mi veda inseguire le mie passioni rinunciando a altre cose; che mi veda riconoscere i miei limiti...per poi poterli poi spostare un po’ piú in lá. Voglio che cresca sentendo e vivendo che puó fare e diventare tutto ció che desidera perché lo ha visto in me. Voglio che impari che la sua forza e l’amore per se stessa é tutto ció di cui ha bisogno per vivere felice.  

É ovvio che il Crossfit é solo un modo (il mio) in cui, ogni giorno, cerco di passarle il messaggio. In realtá poi non é nemmeno che lo faccia coscientemente. Semplicemente cerco di essere me stessa ogni giorno (con i nervosismi, il crossfit, le scemenze, il lucidalabbra, etc.) per insegnarle che é solo cosí che si puó essere felici. 

Se tu, amica mia, sei felice scegliendo di essere ballerina, va benissimo. Se scegli e sei contenta facendo le torte in casa, perfetto! Se scegli di guidare i camion e sei contenta di  viaggiare per ore ed ore, io sono contenta per te.

Fondamentalmente sono contenta per ogni donna o essere umano che sia libero di scegliere di poter essere se stesso.

Perché si puó chiedere scusa per ció che facciamo, se sbagliamo, ma non per ció che siamo.

E che la forza sia con noi.

 

Sara

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Cecilia

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