Il bagno è un rito che almena una volta a settimana ci dovremmo regalare: il papà si occupa dei piccoli per un'ora e noi ci concediamo un meritato riposo che si ripercuoterà anche sulla nostra settimana. Ecco una ricetta di sali da bagno aromaterapici ottimi per eliminare non lo solo lo stress ma anche tensioni muscolari. Non è adatto in gravidanza. 

Gwineth Paltrow e Jessica Alba, oltre ad essere due splendide attrici, hanno anche in comune una profonda passione per il mondo del naturale e del biologico. Fortunatamente infatti siamo sempre di più ad aver compreso come spesso i prodotti presenti sul mercato siano economicamente appetibili, ben pubblicizzati ma davvero dannosi alla lunga sia per noi che per il pianeta: spesso i promotori di questo cambiamento sono proprio i nostri figli che ci spingono a fornire loro un contatto con un mondo "autentico", che riporta alla realtà effettiva delle materie prime, dell'ascolto del nostro corpo, della cura non solo del sintomo ma delle cause profonde. Sempre più donne dello star system sono promotrici di uno stile di vita di questo tipo, rafforzando ulteriormente il nostro istinto di mamme verso il naturale. 

Gwineth Paltrow è diventata una vera icona della cucina naturale dopo aver pubblicato con enorme successo due libri di ricette naturali: il primo è stato tradotto anche in italiano con il titolo Appunti dalla mia cucina, 150 ricette sane e semplici da un'icona del nostro tempo. Il titolo originale in lingua inglese è My father's daughter: infatti fin dall'inizio Gwineth parla di suo padre, mancato proprio in Italia a causa di un tumore, e del rapporto di amore per la cucina che li legava, proponendo numerose sue ricette, tra cui i suoi pomodori caramellati. Sono ricette molto appetitose, con molte varianti veg a quelle tradizionali. Abolito lo zucchero bianco e la carne rossa, presenti invece tutti gli altri alimenti. 

Il suo secondo libro invece nasce dopo un periodo di forte malessere psico-fisico dell'attrice, che l'ha fatta optare per una dieta priva non solo di carne rossa, ma anche di latticini, pomodoro, zucchero e prodotti raffinati e glutine, migliorando nettamente il suo stato di salute. Il libro non è stato ancora tradotto in italiano ma si può trovare facilmente su Ebay. 

Ma da ormai diversi anni Gwineth ha creato anche un portale e-commerce, Goop, goop.com/ dove si possono trovare non solo capi di abbigliamento ma anche tantissime ricette e news di cultura, alimentazione, benessere e itinerari di viaggio. 

Jessica Alba è invece la co-fondatrice di The Honest Company, azienda di prodotti per la pulizia e l'giene dei bambini. L'idea di creare questa attività è nata con le sue due gravidanze, in particolare con la prima quando ha avuto una reazione allergica a un detersivo da bucato: "Se un detergente per il bucato dei bambini ha provocato questa terribile reazione a me che sono adulta, cosa può fare ad un neonato?" ha dichiarato. Rendendosi conto di quante sostanze chimiche siano presenti nei prodotti tradizionali ha creato con Christopher Gavigan The Honest Company; sul loro e-commerce possiamo trovare questa dichiarazione dell'attrice "Quando sono diventata mamma sono fianalmente diventata la persona che sono, che ho sempre voluto essere. E' il lavoro più soddisfacente al mondo ma allo stesso tempo può essere molto impegnativo. Ho creato The Honest Company per aiutare le mamme a dare ai propri figli un inizio di vita migliore e più sicuro". 

Jessica ha inoltre pubblicato nel marzo 2013 un libro, The Honest life, nel quale vuole raccontare il suo stile di vita naturale e autentico per essere di aiuto alle donne e alle mamme che vogliono costruire uno stile di vita "honest" per la propria famiglia: da trucchi di bellezza e ricette semplici e sane create partendo da ingredienti biologicie sicuri, l'autrice vuole portare un po' come noi di Mamma pret a porter pratiche quotidiane di benessere nella vita incasinata delle neomamme di oggi.  

Giulia Mandrino

Ecco una ricetta semplice e facile per sciogliere le tensioni e preparare il bimbo a un buon riposo notturno: 

Ricetta 1: da 0 a 12 mesi

- un cucchiaio di olio di mandorle dolci o di jojoba o di cocco

- olio essenziale di camomilla

- olio essenziale di lavanda

Versiamo in una tazzina un cucchiaio di olio vegetale a scelta tra quelli indicati sopra e aggiungiamo una goccia di olio essenziale di camomilla e una di lavanda. Mescoliamo bene e poi versiamo nell'acqua del bagnetto. Mai mettere gli oli essenziali direttamente in acqua perchè avendo gli oli e l'acqua due densità diverse i primi rimangono intatti e puri e possono andare a contatto diretto con la pelle del bambino irritandola. 

Ricetta 2: da 12 a 36 mesi

Uguale alla ricetta 1 usando però due gocce di camomilla e 2 di lavanda.

Ricetta 3: da 3 anni a 6 anni

- un cucchiaio di olio di mandorle dolci o di jojoba o di cocco

- olio essenziale di mandarino

- camomilla

- lavanda

Come per la ricetta 1 ricordatevi di non inseire direttamente gli oli essenziali nella vasca ma mescoliamo in una tazzina 2 gocce di mandarino, 2 di camomilla con 2 cucchiai di olio vegetale.

Buon relax!

Giulia Mandrino

immagine tratta da www.aliexpress.com

 

Le mamme dopo il parto sono stanche. Si, e anche tanto. Come spiaga la nostra ostetrica Angela Dinoia, autrice del libro "Il neonato e i suoi segreti", Mental Fitness Publishing le mamme attraversano un periodo molto delicato nei primi 40 giorni dalla nascita del bambino: "Sono due notti di fila che la bambina dorme dall'una alle sei. Non mi sembra vero. Non voglio nemmeno ripeterlo" (mamma con neonato di 6 settimane). I neonati hanno bisogno di mangiare anche di notte e le mamme, soprattutto all'inizio, dormono poco, perché il loro sonno è spesso interrotto dai pasti. Con il passare delle settimane, la stanchezza aumenta e si accumula: per "alleggerire" questa situazione vengono impropriamente suggeriti alla mamma i consigli più disparati: "Prova a dargli un bel biberon di latte artificiale prima della mezzanotte e vedrai che dorme"; "Fai dormire di meno il bambino durante il giorno e vedrai che di notte dormirà di più"; "Ti do il numero di una puericultrice esperta che insegna al bambino a dormire".
Potrei proseguire con un lungo elenco, ma è meglio interrompere questa lista di sproloqui. Mille e più consigli, uno opposto all'altro, che non facilitano la mamma e che insinuano in lei un tarlo pericoloso: l'idea che ciò che sta facendo non vada bene, che pseudo-esperti posseggano invece gli espedienti utili affinché il neonato riesca a dormire tutta la notte. Bisogna raccontare alle mamme che nei primi mesi è normale sentirsi stanche, che la spossatezza è legata sia alla privazione del sonno notturno continuo, sia al carico emotivo che stanno affrontando. Il bisogno del neonato di pasti notturni viene lentamente superato con il passare dei mesi, ma nelle prime settimane è naturale avvertire stanchezza ed è consigliabile per le mamme cercare di fare piccoli pisolini non appena possibile. Può accadere che, all'ennesimo pianto del neonato durante la stessa notte, la donna si senta davvero stremata: la figura del compagno può e deve essere coinvolta anche in queste circostanze. Con il passare delle settimane, consapevoli del fatto che l'esperienza delle prime settimane costituisce una fase di passaggio, la donna si adatta meglio ai nuovi ritmi e l'accudimento diventa meno faticoso. Al contrario, se una mamma sente di essere arrivata "al limite", di "non farcela più": può chiedere aiuto. Spesso le donne fanno fatica a riconoscere di aver bisogno di un sostegno e pensano che una "buona madre" deve farcela da sola. Nulla di più sbagliato: una "buona madre" capisce il momento di difficoltà e non ha paura di cercare assistenza, per il bene suo, del bambino e del partner."

Angela Dinoia, autrice del libro "Il neonato e i suoi segreti", Mental Fitness Publishing

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

La pasta al ragù mi salva la vita! Quando preparo il ragù di seitan ne produco una quintalata così da poterlo surgelare e tirare fuori quando ho fretta o quando sono così stanca che il mio cervello di mamma è resettato, per cui non sono in grado di formulare l'opzione cena. Aggiungo sempre delle carote tritate così da propinare un po' di verdura ai miei bimbi. 

 

 

 

Ecco una fantastica ricetta tratta dal sito Beard and Bonnet. E' davvero un formaggio versatile, per cui potrete darlo ai pupetti dai 7 mesi circa in avanti, utilizzarlo nelle lasagne oppre nelle piadine; aromatizzata con basilico per esempio è ottima anche da accompagnare alle verdure crude, tipo pinzimonio. 

 



.

La garden-cazzata

Martedì, 11 Novembre 2014 05:51

Premetto che sono infoiata, incavolata nera, mi frullano a tremila, mi girano così tanto che se non mi tengo al tavolo prendo il volo, sono così nera che mi azzarderò in paragoni forti e provocatori, di cui sono certa coglierete il senso.
Oggi è un giorno come tanti e nella casella della posta ho trovato un volantino come tanti, sponsorizza un Garden come tanti qui in Brianza; lo sfoglio e inorridisco come poche volte in vita mia (!!!): qui è pieno di cazzate, anzi di garden-cazzate.
Noooooo, qui si promuove la delinquenza, l'abbandono, la noncuranza, la superficialità, questa è la stupidaggine fatta voltantino, l'apoteosi della vaccata!
Leggo testualmente ... "approfitta delle nostre promozioni... bla bla bla... con l'acquisto di una gabbia, un coniglio nano in regalo, con l'acquisto di una gabbia una cavia in regalo ... o un criceto o un pappagallino, con l'acquisto di un acquario un pesce in regalo e con l'acquisto di una vaschetta, in regalo una tartaruga.
In regalo... con l'acquisto di una gabbia in regalo un animale???!!!
Cavolo se fossi in loro comprerei una testa, magari gli regalano un cervello!
Mi telefoni il genio del crimine che ha ideato questa merdosa merdata.
1) Gli animali non si acquistano: si adottano!
2) Una vita, una qualunque vita, non è in saldo e tantomeno in regalo!
Qui se vendessero passeggini ti regalerebbero un bambino...?
Adesso penso di averle viste tutte, è proprio vero, la mamma dei cretini è sempre incinta.
Adesso vorrei avere davanti l'ideatore della garden-cazzata e guardarlo dritto negli occhi e augurargli nell'ordine: che durante una gita in campagna con la sua tipa conosciuta da poco, mente guida la sua bella macchina con la capote abbassata e gli occhiali da sole ultima moda, capelli al vento ed atteggiamento da figo, venga colto da un attacco di diarrea a spruzzo e l'inevitabile, forzata sosta lo porti ad accucciarsi su un campo di ortiche; spero che durante un'importante riunione di garden-cazzoni, davanti al suo capo supremo, senta nella pancia quella sensazione di una corsa di rally e non potendosi trattenere sganci una bomba pestilenziale nell'ufficio presidenziale; mi auguro che, starnutendo, non ci accorga del moccio giallo che gli pende dal naso e si presenti così la domenica a casa dei futuri suoceri.
Dico, scherziamo?
Proviamo a soffiargli nel naso o gridargli nelle orecchie, dovremmo sentire l'eco nella testa vuota.
Ma chi l'ha inventata sta garden-cazzata?
Di mille campagne contro l'abbandono e poi ricevi un animale in regalo, così, acquistando una gabbia poi!
Ma stacci tu in gabbia che non ti comprerei nemmeno in saldo, sei difettoso, ti manca almeno una rotella.
Dov'eri quando hanno distribuito il buonsenso? A casa a lavorare la maglia?
Magari sei pure laureato in strategie di vendita all'università della cazzonia?
Sei un oltraggio alla nostra intelligenza di persone.
No vabbè, ripigliati e, nel frattempo, magari, fatti un esame di coscienza!

Articolo tratto dalla rubrica IL mondo è bello perchè è variabile, di Elena Vergani

Birba, la cagnolina che passeggia sull'arcobaleno

Martedì, 11 Novembre 2014 05:41

Birba è stata, con la sua padrona Rossella, il nostro comitato di accoglienza nella nuova casa.
Durante le loro passeggiate sono state attirate dalla nuova presenza di Cucciola in giardino.
E' stato così che io e Rossella ci siamo conosciute, ci parlavamo attraverso la siepe mente Birba deviava il suo abituale percorso ogni volta che passavano x vedere Cucciola. Io e Rossella sorridevamo ai loro primi incontri, Cucciola non è mai stata spaventata dalla sua presenza e Birba era incuriosita ma estremamente rispettosa.
Recentemente Birba è volta in cielo, ora passeggia con il nonno tra l'arcobaleno e le stelle, è scomparsa a causa di due tumori; ma non è di questo che voglio parlare, voglio raccontarvi di una vera storia d'amore e di ricordi speciali.
Birba è stata adottata da Rossella, Franco ed Alessandra l'08/03/2000, aveva circa sei mesi ed era entrata in canile a seguito di un incidente d'auto, era stata soccorsa ed operata all'anca per poi scorrazzare libera nel cortile del canile vista la sua estrema docilità.
Era stata, in verità, dapprima adottata da un'altra famiglia che l'aveva poi riportata in canile perché, a detta loro, abbaiava troppo ... (chissà se quella famiglia ora sapesse cosa si è persa!!...).
Ma il destino ha voluto che, nel giorno della festa della donna, Rossella e la sua famiglia si recassero proprio lì e che fosse Birba con la sua buffa camminata sculettante, a sceglierli per sempre.
Birba si è dimostrata sin da subito affettuosa ed estremamente intelligente. Nel giro di due o tre giorni aveva già imparato a non sporcare in casa, grazie anche alla costante ed attenta presenza di patroni premurosi.
All'inizio aveva un po' paura di stare in macchina, specie quando moto e bici le passavano accanto ma poi, con l'andare del tempo, aveva intuito che quello sarebbe stato il veicolo portatore di vacanze e mille avventure.
Le prime volte che andavano nella loro casa in montagna, veniva concesso a Birba di scorrazzare solo nel cortiletto privato, col passare del tempo però Birba si è dimostrata non solo capace di girare anche nelle aree comuni senza creare problemi, ma di farsi piccole passeggiate di ispezione da sola per poi tornare subito a casa. Ormai tutti la conoscevano. Era normale, anche qui nel nostro quartiere, vedere Rossella passeggiare con Birba accanto, senza guinzaglio, una il prolungamento dell'altra, obbediente al solo richiamo di voce e, anche quando precedeva i patroni di qualche passo, attenta a non perderli mai di vista; a volte si sedeva tranquilla ad aspettare mentre Rossella si attardava a scambiare quattro chiacchere con chi aveva incontrato per strada.
Tra le tante cose che mi sono state raccontate e che mi hanno particolarmente colpita, c'è sicuramente la passione di Birba per l'acqua. Non una semplice voglia di tuffarsi e nuotare, una vera e propria capacità di stare in apnea.
Una volta, mentre erano vicino ad un laghetto in montagna, Birba ha iniziato a puntare quello specchio bagnato, incuriosita e trepidante, per testare le sue capacità di provetta nuotatrice Rossella e Franco le avevano lanciato un bastone nell'acqua ad una media distanza, peccato che fosse uno di quei legni che si inzuppa ed affonda... non è stato un problema, Birba con uno slancio è entrata nel lago e si è immersa lasciando spuntare solo la puntina della coda, come una provetta Tania Cagnotto.
Certo all'inizio tra spavento ed incredulità è sembrato un fatto strano, ma con l'andare del tempo le sue capacità si consolidavano, Birba era capace di stare a testa sotto anche per molto tempo.
Non era raro, mi viene detto, vederla sulla riva di un fiume o del lago a scrutare il fondo, come una cacciatrice e, d'un tratto, vederla gettarsi a capofitto per pescare un sasso più grande del suo muso che, semplicemente, per qualche strano sconosciuto motivo, aveva attirato la sua attenzione.
Poi, come se niente fosse, risaliva la riva e si asciugava rotolandosi nell'erba su di un prato caldo di sole e profumato di fiori: certo meno romantico quando si rotolava dopo un bagno in mare sulla spiaggia!
Perché sì, Birba non solo ha visto la montagna ed il mare, faceva proprio le vacanze con e come la sua famiglia.
Partivano tutti in macchina fino a Livorno, Birba consumava i pasti dappertutto, degno atteggiamento di una campeggiatrice, senza creare mai il minimo problema, in autogrill, sulla banchina in attesa del traghetto, l'importante era che la panza fosse piena, e poi via sulla nave, in cabina con i suoi patroni, dove dormiva fino allo sbarco della mattina successiva.
Certo, anche lei negli anni ha passato brutti momenti, specie negli ultimi anni, una recente operazione per togliere dei papillomi, altre due in breve tempo per rimuovere della spighe in una zampetta, ma niente poteva fermare Birba quando si trattava di mangiare e passeggiare, regina incontrastata della casa e del quartiere.
Un'altra passione di Birba era quella della pallina da tennis, la rincorreva come fosse lo scopo di vita, ci perdeva il tempo e, anche negli ultimi tempi, prima dell'aggravarsi della malattia, ma pur sempre con quindi anni di vita sulle spella (!), non aveva perso la voglia di rincorrerla per casa e giocarci.
Birba aveva una cesta piena zeppa di giochini, tipica smania di noi padroni di animali, ma la sua grande soddisfazione la trovava nei peluche: li coccolava? Li smusettava? Li Leccava? No, Birba li svuotava! Un peluche le durava una media di tre minuti, dopodiché era ridotto ad uno straccio vuoto con vicino un mucchietto di "ripieno" sbavoso. Tutti, tranne uno, il suo preferito, un orsetto rotto e malconcio che anche da vuoto, è stato il suo preferito per sei o sette anni.
Mi è stato anche raccontato di come Birba avesse una vera e propria passione per il cibo: e come darle torto? Rossella integrava la dieta di Birba spaziando dai croccantini al cibo fatto in casa, a misura di età e necessità di salute, tutto per la sua Birbetta: dal pollo alle verdurine bollite, dal tonno agli omogenizzati e lei gradiva, eccome. Mi sono stupita non poco quando mi è stato raccontato, a esempio, dell'amore di Birba per i peperoni crudi, cioè come per noi un aperitivino di cruditè.... Vera buongustaia!
Sfogliando il loro album fotografico su Birba si trovano mille foto che portano a mille ricordi ed a mille aneddoti da raccontare: le passeggiate in montagna, le vacanze in Sardegna, i giri alla cascina, le coccole sdraiata sul letto con Alessandra, Birba insabbiata sul bagnoasciuga con Franco, la nanna in cuccia con la copertina, la pallina da tennis, Birba sul balcone che guarda il passare della gente sotto, i Natali insieme ed i compleanni in famiglia, lei che da cucciola diventa adulta con lo scorrere della pagine e tanta, tanta altra vita vissuta, quei ricordi semplici, quegli scorci di famiglia, quelle cose che rendono ai nostri occhi speciali i nostri animali.
Ora Birba non è più fisicamente qui, passeggia sull'arcobaleno con il nonno, ma non poteva lasciare così la sua famiglia, voleva rassicurare i suoi e sollevarli dal dolore, voleva dargli la certezza di aver capito il loro estremo atto di amore, doveva in un qualche modo ringraziarli per la bella vita che ha vissuto ed il modo migliore era rendere il favore era dare loro la possibilità di continuare ad amare nello stesso modo ma in un modo diverso qualcun altro, qualcuno con un estremo bisogno di affetto, cosicché sia da una parte che dall'altra si ritrovassero dei cuori pieni di amore da dare ma di sofferenza e vuoto da colmare.
Ed è qui che il destino, la casualità e l'amore di Birba, hanno fatto in modo che Rossella, Franco ed Alessandra incontrassero un'altra cagnetta stupenda con una storia triste alle spalle ma con la voglia ed il diritto al riscatto, ed è così che si è creata un'altra famiglia, sotto la zampetta protettiva di Birba, ma questa è un'altra storia, anzi un'altra Fiaba, tutta da scrivere perchè appena cominciata.
Vorrei ringraziare Rossella, Franco ed Alessandra per avermi fatto partecipe del loro dolore di cui rispetto ogni sfumatura e di cui cerco di essere una spettatrice discreta, senza la presunzione di invadere una sfera personale e delicata; li ringrazio per avermi fatta partecipe della loro gioia, della loro storia, di avermi mostrato le foto e raccontato a cuore aperto particolari personali, divertenti e preziosi. Sono certa che un breve racconto non possa riassumere una vita intensa, le parole non possono descrivere le emozioni profonde che turbinano tra cuore, anima e testa, ma io ci ho miseramente provato e sono certa che chiunque abbia passato quello che hanno vissuto loro possa capire. Birba, come molti altri animali, ha compiuto veri miracoli, ha fatto provare ad una famiglia un amore che mai si ripeterà nello stesso modo, ha regalato loro anni di gioie e ricordi da custodire preziosamente e gelosamente, ha fatto in modo che io guadagnassi un'amicizia nuova e conoscessi una storia speciale che non può che arricchirmi ed infine ha donato alla sua famiglia una nuova vita da accudire e da far felice quanto lo è stata lei, non credo si possa solo parlare di coincidenze ma si debba credere davvero negli angeli. Grazie Birba. Ciao.

Elena Vergani

"Generalmente le donne preferiscono allattare i gemelli contemporaneamente, sia per questioni di comodità, sia per ridurre i tempi. Altre invece allattano un bambino per volta e offrono, alternando i pasti, all'altro bambino il latte formulato. Non esiste una strategia migliore, ogni donna sceglie quella che preferisce. È indiscusso che l'alimento più idoneo sarebbe il latte materno per entrambi i bambini e per tutti i pasti. Di seguito trovate alcune posizioni comode per allattare i gemelli.
Anche per i gemelli potrete utilizzare tutte le indicazioni (che troverete nei capitoli seguenti), utili per contenerli, tranquillizzarli e facilitare l'acquisizione del meccanismo di auto-equilibrio. Ricordiamo che spesso i gemelli, soprattutto nelle prime 6-8 settimane di vita, sono più tranquilli se condividono lo spazio dove vengono posti, sia per il sonno, che durante la veglia."

Angela Dinoia, Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing

 

Immagine tratta da www.stuffmakesmehappy.com

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

Cosa sono le cinque ferite?

Domenica, 09 Novembre 2014 07:11

"Le cinque Ferite sono presenti nella vita di ogni giorno e contribuisco- no a determinare il nostro modo di affrontare la vita.
Ognuna delle Ferite presenta caratteristiche diverse, che possono essere identificate in ciascuno di noi. Le caratteristiche della Ferita da Ingiustizia sono diverse da quelle della Ferita da Abbandono; gli aspetti della Ferita da Rifiuto sono diversi da quelli della Ferita da Tradimento; la Ferita da Umiliazione presenta dei tratti che le altre Ferite non hanno. Ogni Ferita comprende una serie di risorse che corrispondono alle nostre potenzialità e che ci danno informazioni importanti sul modo migliore di esprimere noi stessi.
Quando le caratteristiche delle cinque Ferite vengono vissute come uno stress, pensiamo di dovercene liberare. Invece, i tratti distintivi delle cinque Ferite possono diventare una fonte di risorse. Possiamo riconoscere in noi questi tratti distintivi e vederne il lato costruttivo.
Risolvere le cinque Ferite vuol dire eliminare l'aspetto che non gradiamo e accogliere gli elementi caratterizzanti ciascuna Ferita come una risorsa per realizzare noi stessi.
Come riconoscere le cinque Ferite, come possano diventare delle risorse, come trasformarle in vantaggi per vivere meglio" è l'obiettivo del libro di Maria Rosa Fimmanò, Risolvere le Cinque Ferite. "Le cinque Ferite possono diventare un ostacolo alla nostra realizzazione e alla nostra gioia di vivere e, se non vengono risolte, si rischia di inseguire per tutta la vita quel sentirsi bene con se stessi e con gli altri a cui aspiriamo e che sembra sfuggirci. Se invece vengono risolte, si trasformano in una miriade di vantaggi che potremo usare ogni giorno per vivere meglio."

Queste le cinque ferite presenti nel libro: per riassumerle l'autrice utilizza le diverse modalità di approccio e atteggiamento quando una persona si trova al ristorante.

" Ingiustizia: chi ha la Ferita da Ingiustizia starà molto attento a ciò che mangia. Chiede al cameriere dettagli sulla composizione delle portate e poi sceglie un piatto personalizzato, senza questo e/o quell'ingrediente. Se un piatto arriva diverso da ciò che aveva ordinato, lo fa notare con estrema discrezione.

Abbandono: chi ha la Ferita da Abbandono mangia volentieri in compagnia, se è da solo fa amicizia con i camerieri e torna volentieri sempre nello stesso locale. Chiede che piatti del giorno siano disponibili e sceglie qualcosa che lo faccia sentire a casa. Quando è in compagnia anima la tavolata. Non si cura molto di ciò che sceglie dal menù, preferisce piatti casalinghi.

Rifiuto:se la Ferita è Rifiuto, il cameriere probabilmente si dimenticherà di lui quando raccoglierà le ordinazioni. Se riesce a ordinare nello stesso momento degli altri, legge il menù con attenzione e alla fine sceglie il piatto che gli permette di dare meno indicazioni possibili al cameriere. Se possibile, preferisce ordinare i piatti così come sono presentati nel menù.

Tradimento: quando la Ferita è Tradimento, la persona sceglie dal menù il piatto più elaborato o più costoso. Preferisce locali eleganti. Mostra di conoscere le annate migliori di vino e parla al cameriere con tono deciso. Se un piatto arriva diverso da come lo aveva ordinato, lo rimanda in- dietro senza risparmiare commenti. Apprezza la cucina elaborata e raffinata.

Umiliazione: la persona con la Ferita da Umiliazione ama mangiare tanto e in compagnia. Sceglie piatti molto conditi e succulenti. Capita spesso che macchi i vestiti con il sugo mentre è a tavola, ma questo non la preoccupa particolarmente. Ride e scherza anche in modo molto rumoroso e quando c'è lei a tavola non si rischia una serat silenziosa."

Maria Rosa Fimmanò speiga come risolvere le Cinque Ferite nei suoi corsi http://www.risolverelecinqueferite.com/il-corso/ e nel suo libro Risolvere le Cinque Ferite, Mental Fitness Publishing

Giulia Mandrino

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg