I cereali per noi e i nostri bimbi

Lunedì, 24 Novembre 2014 12:54

In Italia tendenzialmente mangiamo due tipi di cereali: pasta bianca e riso bianco. Ecco, sono esattamente ciò che dobbiamo eliminare dalle nostre tavole perchè non solo sono dal punto di vista nutrizionale il nulla (pensate che il grano durante il processo di raffinazione perde il 92% di vitamina E!) ma sono anche dannosi per il nostro organismo perchè:

- sono sbiancati con prodotti chimici

- vengono privati della fibra, necessaria per il loro smalltimento (poi spendiamo 20 euro per comprare integratori contenenti la crusca che hanno tolto dai nostri cerealiper riuscire ad andare in bagno)

- creano forti picchi insulinici (sappiamo che sono molto nocivi al fine della prevenzione dei tumori)

Questi sono solo 3 dei principali punti per cui dovremmo evitare di mangiarli. Ma la domanda è: come mai nelle nostre tavole compaiono solo quelli? Il grano che troviamo nella pasta in commercio è un grano selezionato per essere altamente produttivo ma risulta dannoso per il nostro organismo e soprattutto davvero povero di nutrienti. Il grano o per meglio dire "i grani" data la grande varietà di tipo di grano presenti in natura è naturalmente soggetto ad abbattimento, ossia data la sua conformazione di spiga alta il vento e in generale gli agenti atmosferici tendono a farlo chinare a terra(si dice che sono soggetti ad abbattimento), quindi diventa più difficile da prelevare; inoltre i grani tradizionali hanno una lavorazione più difficile rispetto a quello commerciale di oggi perché più densi e ricchi di nutrienti. Ma proprio eliminando questa parte per rendere la materia prima più restistente e più produttiva abbiamo ottenuto del grano poco nutriente ed estremamente allergizzante (vedi l'esplosione di celiaci nel mondo).

Cosa mangiare allora? E qui si chiude una porta ma si apre un portone! Oltre al classico riso integrale vi proponiamo cinque cereali da mangiare almeno una volta a settimana:

- grano saraceno: questo cereale è un vero portento, in quanto è molto proteico, e contiene tantissimi minerale tra cui ferro e potassio. Ha un indice glicemico basso e contiene 8 aminoacidi essenziali.

- avena: l'avena è un vero balsamo per il nostro intestino in quanto ha poteri emollienti e riequilibranti della mucosa intestinale. Al suo interno troviamo l'avenina, sostanza simile al glutine ma normalmente ben tollerato anche dai celiaci. E' un cereale che ha il grande beneficio non provocare picchi insulinici Alleato contro fame nervosa e stipsi, l'avena contiene glin avenantramidi, potenti antinfiammatori in grado di svolgere una funzione antitumorale e di mitigazione della proliferazione delle cellule tumorali.

- miglio: il miglio è un cereale poco conosciuto ma ha grandi proprietà, prima tra tutte quella di essere il cereale con ph quasi alcalino a differenza di tutti gli altri. E' molto utile in caso di acidità di stomaco e nella prima infanzia. Ha proprietà diuretiche ed energizzanti. E' benefico per unghie, capelli e pelle ed è ricchissimo di minerali tra cui ferro, potassio e fosforo. Ottimo per insalate, polpette e zuppe.

- amaranto: ricchissima di magnesio, ferro, fosforo e calcio l'amaranto è un altro cereale altamente proteico che vanta numerosi aminoacidi tra cui la lisina, del quale la maggior parte degli altri cereali è carente. Lo possiamo utilizzare per fare squisite polpette, ma anche pop corn per esempio!

- quinoa: è un vero e proprio super alimento, in quanto al suo interno troviamo moltissime proteine e tutti gli aminoacidi essenziali e magnesio, fosforo, ferro, zinco ma anche vitamina C, E oltre che vitamine del gruppo B. Ottimo in insalate e zuppe ma anche polpette.

Giulia Mandrino

immagine tratta da https://www.kashi.com/

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Quattro ricette per fare il burrocacao

Sabato, 22 Novembre 2014 04:01

Ecco quattro ricette personalmente testate per preparare  del balsamo labbra o  del burro di cacao. Ovviamente super easy!

1. Dal sito de La Saponaria, mia primaria fonte di approvvigionamento, ecco una ricetta di Balsamo Labbra a base di burro di Karitè: 

Ingredienti:

- 3 cucchiai di Burro di Karitè puro

- mezzo cucchiaino di miele

- 4 gocce di olio di oliva 

Per realizzare un ottimo balsamo per labbra tutto naturale facciamo sciogliere a bagnomaria gli ingredienti sopra elencat, poi trasferiamo il composto in un contenitore piccolino (orrimi quelli dei campioncini, basta lavarli e farli asciugare bene prima di riempirli con il nostro balsamo; oppure trovare dei contenitori perfetti da Sephora o da Tiger, venduti come set per il viaggio in areo quando si devono trasportare liquidi).

2. Ecco una ricetta per un perfetto burrocacao, tratta sempre dal sito de La Sponaria ma adattata da me: 

Ingredienti:

- Cera d'api 8 g ( per chi è vegan potete usare cera candelilla)

- Burro di karitè 10 g

- Olio di mandorle dolci 5 g oppure la stessa quantità di olio di cocco

- Vitamina E 1 g

- un cucchiaino di miele (da eliminare per chi è vegan)

Procuriamoci dei contenitori di plastica, poi assicuriamoci che siano ben asciutti. Passiamo dello scottex imbevuto di liquore per disinfettare bene e lasciamo asciugare. Versiamo la cera in un bicchierino e la facciamo sciogliere a bagnomaria, poi una volta che ha raggiunto la consistenza liquida inseriamo gli altri ingredienti e 

Il trucchetto degli spignettatori, chiamati così coloro che autoproducono cosmetici in casa, per creare i burrocacao da inserire all'interno di stick di burrocacao acquistati una volta terminati, è quello di utilizzare una siringa. Si elimina l'ago e la parte superiore e si cola il composto quando è ancora allo stato liquido come nell'immagine che trovate qui sotto tratta dal sito http://cosmesibioenatura.blogspot.it/. Sarà poi facile facendo pressione estrarre il nostro burrocaco e inserirlo negli stick. Nel caso però vogliamo utilizzare questa soluzione dobbiamo adattare il nostro burrocacao per renderlo più solido: passeremo quindi da 8 g a 12 grammi di cera ed elimineremo il miele. 

Per creare un burrocacao colorato aggiungete delle polveri minerali. Io uso quelle di Neve Cosmetics 

3. Scrub per le labbra: per prevenire le screpolature invernali abbiamo la necessità non solo di idratare ma anche di favorire la rigenerazione delle cellule epiteliali delle labbra. Uno scrub delicato è quello che fa per noi!

- 1 cucchianino di olio di oliva o di germe di grano o di jojoba

- 1 cucchiaino di malto o di miele

- 1 cucchiaio scarso di zucchero di canna

Mescoliamo bene insieme e il nostro scrub è fatto! Basta poi passarlo delicatamente sulle labbra effettuando dei cerchiolini in modo da eliminare bene la pelle in eccesso.

4. Lip gloss: ricetta fantastica e velocissima del sito Beautylish

1 cucchiaio di puro aloe vera in gel 

1/2 cucchiaio di olio di cocco

1/2 cucchiaino di vitamina E

oli essenziali a scelta 

Mescolare insieme tutti gli ingredienti e inserire il composto in un contenitore. 

5. Quali oli essenziali usare per aromatizzare i vostri prodotti per le labbra? Prima di tutto usate massimo una goccia per circa 4 cucchiai di prodotto, altrimenti richierete di renderlo davvero troppo forte e fastidioso. Le labbra sono molto sensibili non sono al gusto ma anche all'olfatto essendo vicino al naso, per cui vige la regola meglio meno nel dubbio. Possiamo utilizzare i seguenti oli essenziali:

- arancio dolce

- pompelmo

- menta

- lime

- vaniglia 

- lavanda ibrida

- cannella

 

Giulia Mandrino

 

Un angelo per Natale

Sabato, 22 Novembre 2014 03:27

Oggi vi proponiamo una nuova idea regalo per Natale che unisce bellezza ma anche grande solidarietà: sono gli angioletti della cooperatica Focus, realizzati per sostenere il progetto "Un abbraccio che fa crescere" della cooperativa Focus di Milano: "un abbraccio che fa crescere nasce con l'intento di portare un sostegno concreto ai genitori di bambini nati prematuri attraverso un processo di sensibilizzazione sull'importanza del contatto corporeo all'interno delle unità di Terapia Intensiva Neonatale. L'obiettivo è dare valore alla "cura affettiva" del neonato prematuro come parte integrante della terapia neonatale, sostenendo al contempo i genitori e riconoscendone il ruolo terapeutico" viene spiegato nel sito della cooperativa. 

"Il progetto prevede una prima fase di formazione degli operatori, attraverso l'organizzazione di corsi indirizzati al personale dei reparti di Terapia Intensiva, ed una seconda fase di sensibilizzazione dei genitori, attraverso la distribuzione di materiale informativo ed il sostegno mirato.I reparti di Terapia Post Intensiva verranno inoltre forniti di fasce lunghe Mammarsupio Biosoft, specifiche per portare i bambini prematuri, perché i genitori possano scoprire già in reparto una prima modalità di contatto con il proprio bambino. Il progetto ha avuto il patrocinio della Socetà Italiana di Neonatologia e il riconoscimento di Sodalitas Social Innovation. Un abbraccio che fa crescere è stato realizzato presso l'Ospedale V. Buzzi di Milano e presso l'Ospedale F. del Ponte di Varese nel biennio 2011-2012, grazie al co-finanziamento di Regione Lombardia, Asl Milano 1 e Ospedale dei Bambini di Milano – Buzzi Onlus." Attualmente il progetto è attivo presso l'Ospedale Buzzi, Niguarda e Mangiagalli di Milano, San Gerardo di Monza, allospedale di Novara e in tutte e 4 le Terapie Intensive di Torino.

Ogni angioletto è confezionato con al polso una piccola pergamena che rimanda al progetto sostenuto.

Per acquistare questi piccoli grandi doni potete scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Giulia Mandrino

 

Il pianto serale del neonato

Venerdì, 21 Novembre 2014 17:35

Moltissimi neonati la sera, inspiegabilmente incominciano a piangere: è un pianto terribile, inconsolabile che fa sentire noi mamme impotenti e genera una grande frustrazione. A volte dura ore, proviamo a darlo in braccio al papà, sembra andare meglio, poi di nuovo e ancora ancora urla disperate. Poi, finalmente si addormenta e noi ci sentiamo svotate completamente di ogni energia e il nostro sistema nervoso è ridoddo come uno straccio. Ma cosa succede di preciso? Saranno coliche? Sarà il nostro latte?

Ecco la risposta dell'ostetrica Angela Dinoia, autrice di Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing: "A partire in genere dal 10°-15° giorno di vita, nella fascia oraria tra le 18 e le 22-23, le mamme lamentano il sopraggiungere di frequenti episodi di crisi di pianto del neonato, per una durata che varia dalle 2 alle 4 ore. Dei veri e propri momenti di pianti incon- solabili! Perché questo comportamento serale? Ancora la causa viene imputata a un generico "mal di pancia", ma non è così. Esattamente come le mamme giunte a sera hanno accumulato un'enorme stanchezza per la giornata trascorsa con il bambino, allo stesso modo anche il neonato risulta essere molto stanco per tutti gli stimoli ricevuti. Non era una casualità il fatto che un tempo, nemmeno tanto lon- tano, durante tutto il primo mese di vita la mamma e il bambino venissero protetti dal sovraccarico di "stimoli nuovi" mediante la famosa quarantena. Oggi invece, sin dai primi giorni di vita, si pretende che il neonato sia tranquillo e gestibile in contesti, magari adeguati per un adul- to, ma non sempre adatti a lui."

Giulia Mandrino

immagine tratta da www.mirror.co.uk

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Queste polpettine sono davvero velocissime e facili da fare: potete personalizzarle a seconda dei vostri gusti e ingredienti che avete a disposizione.

Ingredienti:

- 1 confezione di ceci in scatola bio

- 1 confezione di fagioli borlotti bio

- farina di ceci

- 1 cucchiaino raso di sale marino integrale

- 1/3 cipolla rossa

 

Scoliamo bene e sciacquiamo sotto acqua corrente i legumi poi frulliamoli insieme con il sale, poi quando abbiamo ottenuto una consistenza cremosa aggiungiamo le cipolle tritate finemente, ed eventuali erbe aromatiche o spezie. Poi inseriamo a mano la farina di ceci mescolando bene finchè non riusciamo a creare delle palline. a questo punto versiamo un filo d'olio in pentola e mettiamo le polpette a cuocere a fuoco medio facendole rosolare bene, poi a fiamma bassa per circa 10 minuti. Potete aggiungere del popodoro: in questo caso vi consiglio di preparare a parte un po' di roffrittino con carota e cipolla tritate e un paio di spicchio d'aglio che toglierete a fine cottura: poi aggiungerete le polpettine fatte rosolare e la passata di pomodoro.

Giulia Mandrino

 

Easy Lavoretti

Mercoledì, 19 Novembre 2014 17:10

Ecco alcune idee regalo per Natale da preparare con i vostri bimbi, facili, veloci ed economiche!

1. Decorazione a renna

Idea velocissima e deliziosa del portale Happy Hooligans.  

Occorrente:

- pezzi di puzzle vecchi

- filo di lana o altro cordoncino

- occhi di plastica

- pallina di lana rossa

- colla atossica

- tempere marroni 

Procedimento:

Coloriamo i pezzi di puzle e lasciamoli asciugare. Trascorse le ore necessarie, incolliamo tre pezzi di puzzle in modo da formare il viso di una renna, poi aggiungiamo gli occhi e il naso. Incolliamo infine il cordoncino. 

Ecco il risultato!

2. Decorazioni con la pasta

Scatenate la vostra fantasia e svuotate la vostra dispensa dei rimasugli di pasta! Dal sito DIY Enthusiasts un'idea davvero splendida!

Occorrente:

- pasta di vario tipo

- colla atossica

- colori oro-argento o bianco o rosso

- glitter o affini (facoltativo)

- cordino, spago o filo trasparente

Procedimento

Coloriamo la pasta con i colori oro o argento (o altro colore da noi scelto) e facciamola asciugare. Incolliamola poi insieme per formare delle splendide decorazioni.

 

 3. Palline natalizie

Sempre dal sito Happy Hooligans ecco una pallina da creare insieme. Questo progetto è interessante sotto diversi punti di vista:

- i bambini devono scegliere cosa inserire dentro e a chi regalare quell'oggetto, per cui possono spaziare tra diversi materiali messi a loro disposizione da voi che entrano nella pallina e oggettini a loro scelta da inserire nella pallina regalo per la nonna, piuttosto che per l'amichetto; sarà interessante osservare cosa scelgono per uno e cosa per l'altro.

- devono negoziare le loro idee con un buchino piccolo all'interno del quale fare entrare il materiale!

- devono farlo entrare! Provate con un imbuto.

Occorrente:

- Una pallina natalizia trasparente

- Colla 

- neve sintetica

- perline

- altro materiale a vostra scelta

Procedimento:

Apriamo le palline ed eventualmente con l'aiuto di un imbuto inseriamo il materiale da noi scelto all'interno.

 

4.  Candy house o Christmas tree?

Per creare un albero di natale decorativo possiamo optareper due semplici modalità: cecorare con striscioline di carta un alberello disegnato o incollato su un foglio di carta, come ha proposto Camp Sloop oppure disegnare un albero stilizzato e decorarlo con le impronte delle loro dita Mums Make Lists.

                                               

Oppure possiamo decorare un alberello di  cartone con materiale a scelta dei vostri bimbi come ho fatto io:

Occorrente:

- cartoncino colorato 

- cotone

- bottoni

- piccoli pezzi di lego sparsi per casa

- pezzetti di carta colorata

- altro materiale a disposizione per decorare

- gancetti o spago se vogliamo appendere il nostro alberello

- colla atossica

Ritagliamo due alberelli di Natale su un cartoncino colorato, poi selezioniamo del materiale da far loro scegliere per decorare l'albero. I miei pupetti adorano ritagliare quindi ho lasciato loto sminuzzare la carta e in alcuni casi li ho invitati a creare delle piccole palline.  

Le candy house o gingerbread house sono delle deliziose decorazioni di tradizione anglosassone che non possiamo raccontare ai nostri bimbi attraverso la storia di Hansel e Gretel, magari resa un po' più soft e adattata nei contenuti alla loro età e alla loro sensibilità. 

  immgine tratta da www.warwickcc.org

Per creare la nostra gingerbread o candy house disegnamo una semplice casetta e poi mettiamo a disposizione dei bimbi del materiale come quello elencato precedentemente per l'alberello da incollare sul cartoncino: noi abbiamo scelto il cotone per il tetto e tanti tanti bottoni!

Giulia Mandrino

 

Immagine tratta da www.firstfridaykokomo.com

 

 

Una candela speciale

Mercoledì, 19 Novembre 2014 10:36

La candela è un regalo perfetto per tutti, grandi e bambini: i miei piccoli si incantano davanti alla  luce prodotta e uno dei giochi più divertenti è quello di spegnere e riaccendere la candelina, semplice ma sorprendentemente impnotizzante. Spesso la sera dopo essere riuscita nella grande impresa che è l'addormentamento, non ho bisogno di relax, ma di una spa vera e propria. La mia tecnica preferita per riuscire a staccare e rigenerarmi è proprio quella di accendere una candela, magari accompagnata da una tisana calda. 

Quest'anno c'è una candela speciale da regalare a Natale, o perchè no, da regalare a voi stesse, ed è quella del progetto Chicco di felicità: è la Candela della Vicinanza, raffinata candela maxi-size color crema dalla delicata fragranza di vaniglia. Attraverso questa candela Chicco sostiene Ai.Bi. nel progetto "Chiccho di felicità per bimbi speciali", il cui obbiettivo è garantire sostegno psicologico, medico e legale a bambini con lievi handicap durante il percorso di adozione: sono proprio questi "bisogni speciali", spesso risolvibili nel tempo, che spesso riducono le loro possibilità di adozione di questi bimbi. Fornendo questo tipo di supporto prima, dopo e durante l'assegnazione della nuova famiglia," Chicco di felicità per bimbi speciali" è davvero un regalo che illumina il Natale di Amore. 

La vostra candela della vicinanza la trovate in tutti i negozi Chicco al prezzo di 15 euro. 

Grazie al progetto Chicco di felicità sono state sostenuti 745 bambini, di cui 590 con bisogni speciali!

Davvero carino anche il sito www.iltuochiccodifelicità.it che ti consente di caricare fotografie e frasi che appunto illustrino il tuo mondo di felicità: troverete così  una grande wall finalizzata a promuovere il progetto dove sono presenti tantissime immagini e frasi speciali, tra cui quelle di alcuni vip come Paola Marella e Camila Raznovich.

Giulia Mandrino

 

Come si diventa insegnanti di yoga?

Mercoledì, 19 Novembre 2014 05:51

Desideri approfondire la tua conoscenza delle potenzialità didattiche e terapeutiche dello yoga?
Per il tuo benessere personale, per il benessere della tua famiglia, ma anche per allargare la tua visione e diventare insegnante di yoga a tutto tondo? Allora questo articolo fa per te. Sappiamo che il mondo del naturale sta iniziando a offrire opportunità lavorative concrete: sempre più persone sono interessate a modificare il loro stile di vita per renderlo più sostenibile, cambiano la loro alimentazione limitando o eliminando le proteine animali, frequentano corsi e sport che mirano a unire benessere del corpo e della mente. La disciplina principe in questa tendenza è lo yoga. Ma come si diventa insegnanti di yoga? Lo abbiamo chiesto a Clemi Tedeschi, insegnante di yoga e responsabile didattica della scuola yoga Samatva dell'associazione Aipy.

Buongiorno Clemi, prima di tutto una curiosità. Cosa significa Samatva?

"Samatva significa equanimità. Nella visione yogica, in cui piano fisico, mentale e spirituale si compenetrano, corrisponde a uno stato psicofisico di stabilità, leggerezza ed equilibrio. Condizione che richiede sincerità, misura e produce allineamento.
L'incontro tra tecniche tradizionali di Hatha yoga e lo studio di discipline riabilitative è alla base del programma di asana e riequilibrio posturale-energetico Samatva Yoga L'Aura ® frutto di una ricerca-sperimentazione ventennale condotta con i miei allievi". 

Come è strutturato il percorso formativo?

"Dal 2013 intorno a questo percorso si è strutturato un percorso di formazione per insegnanti con la supervisione culturale del prof. Giuliano Boccali.

- primo biennio, livello base 200 ore
- livello intermedio 300 ore- (fruibile anche a moduli)
- livello avanzato 500 ore- (fruibile anche a moduli)

Ci sono due Sedi: Pontoglio (Brescia) e Milano. La scansione modulare offre la possibilità di partecipare a singoli stage di pratica (asana, pranayama e nada yoga) aperti anche ad allievi avanzati o a un modulo di post formazione di 50 ore (8 incontri di sei ore + 2 ore di prova finale) per insegnanti già diplomati. A ogni incontro viene rilasciato un attestato".

 

A chi si rivolge?

"Il corso è rivolto a tutti coloro che hanno già sperimentato alcuni anni di pratica dello yoga e desiderano approfondirne la conoscenza sia per una crescita personale, sia come preparazione all'insegnamento dello yoga."

In cosa si differenzia la vostra proposta?

"Lo yoga tramanda da secoli la "visione" di esseri umani completi: corpo, mente anima. Forse quello che manca oggi nella scuola è proprio questo: una visione della persona, tutta intera, che faccia da sfondo ai vari interventi educativi. Tutti viviamo nel mondo e il mondo vive in noi. Questo mondo si rispecchia in modo ancora più evidente nei nostri figli. L'incertezza, il consumismo, l'indifferenza, l'eccessiva competitività, i conflitti inter-etnici, il bombardamento di parole e di stimoli producono turbolenza. Desideravamo portare nella scuola e nelle famiglie quel patrimonio di conoscenza e di benessere psicofisico che si chiama Yoga, ma nei programmi scolastici tradizionali non c'era e non c'è neppure oggi uno spazio specifico. Perciò per anni nella scuola il gruppo fondatore dell'Associazione italiana pedagogia yoga ha sperimentato approcci parziali, all'interno di progetti "speciali". L'esperienza è stata condotta con bambini e ragazzi di tutte le età dai due ai diciotto anni. Da una decina d'anni si riscontra una maggiore sensibilità da parte di genitori, insegnanti e anche da parte del Ministero, perciò Aipy ha elaborato un progetto organico di corso per l'età evolutiva, con attenzione alle tematiche più sensibili, quali intercultura, sostenibilità e bisogni speciali. Tutti coloro che intendono favorire la crescita di persone più consapevoli di sé, delle relazioni e del mondo sono invitati a unirsi all'Associazione italiana pedagogia yoga e a frequentare il corso Yoga per Crescere."

Quindi oltre al percorso Samatva avete anche un corso specifico per l'età evolutiva?

"Si, Yoga per Crescere: è un corso annuale di specializzazione/post formazione per insegnanti di yoga per l'età evolutiva che si articola in otto week end di dodici ore ed è rivolto a insegnanti di yoga, educatori e docenti dei vari ordini di scuola.
Le attività sono proposte ai partecipanti come esperienza, gioco e riflessione didattica.
Docenti universitari, psicoterapeuti, esperti di pedagogia e didattica yoga, di pratiche meditative, di arte, musicoterapia e animazione teatrale collaborano a un progetto comune, articolato in modo coerente."

I vostri corsi sono riconosciuti?

"I programmi SAMATVA e Yoga per Crescere sono approvati da Csen- CONI che appone il suo riconoscimento agli attestati di fine percorso."

Giulia Mandrino

La vita sessuale dopo il parto

Martedì, 18 Novembre 2014 06:23

La ripresa della vita sessuale nel post parto inizia per alcune coppie in maniera molto naturale, mentre per altre necessita di un po' di rodaggio: come spiega l'ostetrica Angela Dinoia nel libro Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing: "Nelle prime settimane dopo il parto le donne sono così impegnate nella nuova vita con il bambino che frequentemente l'attività sessuale passa in secondo piano. Le madri hanno bisogno di un po' di tempo per trovare nuovi equilibri e "rimettersi in forma", fisicamente ed emotivamente. Solitamente si consiglia di attendere almeno 40 giorni prima della ripresa dei rapporti sessuali ma, non esistendo un momento ideale, ogni coppia decide quando iniziare nuovamente ad avere momenti di intimità. L'uomo, non avendo subito i cambiamenti fisici della donna, solitamente desidera ritornare alla "situazione normale" il prima possibile, ma non può trascurare i bisogni della sua compagna in questa fase delicata. Bisogna ricordare che, anche all'interno di una coppia serena, diverse situazioni possono ritardare la ripresa dell'attività sessuale. Una delle principali cause del ritardo della ripresa dei rapporti sessuali è legata al dolore avvertito dalla donna durante il rapporto. Circa il 49% delle donne dopo il parto prova, più o meno intensamente, dolore durante il rapporto sessuale. Tale condizione è dovuta all'episiotomia (il cosiddetto "taglietto", una incisione praticata nella zona tra la vagina e l'ano che serve per creare più spazio alla fuoriuscita della testa del bambino) o a piccole lacerazioni spontanee della vagina avvenute durante la nascita. Il dolore nel 11% delle donne persiste anche fino a dopo 6 mesi dal parto. Ma non è soltanto la presenza della cicatrice e dei punti sul perineo che influenza il rapporto. Si pensi per esempio che anche le madri che hanno avuto una nascita con taglio cesareo spesso lamentano dolore alla ripresa dei rapporti.
È tutto il vissuto della nascita del bambino che incide sulla sfera sessuale della donna e quindi della coppia. Per non considerare il fatto che occorre almeno un mese per far sì che si arrestino le perdite, prima di sangue, poi di materiale interno dell'utero. Oltre a queste cause più "fisiche", anche altri aspetti possono disincentivare la ripresa dei rapporti. Durante l'allattamento al seno, gli elevati livelli di prolattina (ormone che serve per la produzione del latte) riducono notevolmente nella donna il desiderio sessuale. Il tutto si innesta in un quadro, in particolare negli ultimi mesi di gravidanza, in genere di riduzione dell'attività sessuale. Dopo il parto, il momento della ripresa del rapporto completo con penetrazione viene spesso posticipato il più possibile. La donna teme di avvertire dolore, è molto presente il ricordo della nascita e non potrebbe essere altrimenti: nel corpo femminile gli "spazi" della nascita sono gli stessi della sessualità! Anche la componente psicologica incide sul desiderio delle donne: spesso al termine della gravidanza, ritrovandosi con qualche kilo di troppo, temono di essere meno attraenti agli occhi del loro compagno. Inoltre è innegabile che l'impegno richiesto da neonato durante le prime settimane dell'accudimento lasci minore spazio all'intimità della coppia. Giunta la sera, le donne sono stanche e spesso nella notte il neonato mangia e cerca conforto. Questi momenti non facilitano di sicuro l'intimità! Come se non bastasse, per alcune coppie i pasti notturni e/o la condivisione del letto con il bambino (vedi co-sleeping) costituiscono un ulteriore fattore inibente il desiderio sessuale, che pure rappresenta un aspetto importante della vita di coppia. Che cosa fare, dunque, per far sì che non si spenga la passione?"

Ecco i suggerimenti per favorire la ripresa della "vita intima" a prescindere dalla peculiarità di ogni coppia:

"– è importante che la coppia si parli e che decida di comune accordo quando riprendere i rapporti sessuali. Se è necessario un tempo maggiore di attesa, è fondamentale che se ne discuta in- sieme. Gli indugi possono essere della donna, ma anche dell'uo- mo: per questo comunicare è essenziale!

– Non si deve riprendere l'attività sessuale necessariamente con un rapporto sessuale completo: ci si può arrivare gradualmente, con coccole, carezze, baci, petting. Varianti e preliminari che sanno essere divertenti e piacevoli.

– Gli uomini devono rassicurare le rispettive compagne sottolineando che sono assolutamente affascinanti anche con qualche kilo in più. Il seno, aumentato un paio di taglie, può essere una piacevole fonte di eccitazione.

– Appena è possibile, prepararsi per una romantica cenetta a due: serve per l'affiatamento di coppia. Raccogliete il latte con il tiralatte e chiedete ai nonni di venirvi in aiuto con il bebé!

– Se dopo il parto sono stati apposti punti di sutura, la tua ostetrica ti aiuterà, con utili consigli, a favorire la corretta cicatrizzazione.

– L'allattamento al seno, soprattutto se non ci sono alcune condizioni specifiche, non sempre serve ad evitare gravidanze indesiderate. Se ti mette molta ansia l'idea di rimanere incinta consulta il ginecologo: puoi ricorrere all'uso di un metodo contraccettivo (mini-pillola, preservativo, IUD).

– La donna che allatta spesso non ha il ciclo mestruale anche per diversi mesi, perché i livelli elevati di prolattina sopprimono l'ovulazione. Solitamente la ripresa del ciclo mestruale comincia quando, per esempio con l'inizio dello svezzamento, il numero dei pasti al seno si riduce. Tuttavia, la mancanza della mestruazione non indica necessariamente l'assenza di ovulazione e quindi non è da considerarsi in assoluto come segnale di infertilità.

– Quando si riprende ad avere rapporti sessuali completi è consi- gliabile l'uso di una sostanza lubrificante (gel, olio o crema vaginale) in modo da causare meno fastidio possibile alla donna. Per ridurre il dolore durante il coito, può essere utile ricorrere ad alcune posizioni che, permettendo di controllare ed eventualmente rallentare la penetrazione, riducono il fastidio. "

Angela Dinoia, Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing

Dal 15 al 23 novembre arriva la seconda edizione della Settimana Nazionale Nati per Leggere, "Diritti alle storie!". Vi aspettano in tutta Italia nove giorni di parole, immagini ed emozioni, condivise #abassavoce, avvolti tra le pagine dei libri. Trovate Qui i programmi dei presidi Nati per leggere che hanno aderito alla Settimana e propongono tanti eventi e iniziative.  

Nati per leggere è un progetto nato al fine di diffondere la cultura del leggere ad alta voce ai bambini fin dalla primissima infanzia, dai 6 mesi ai 6anni: nato nel 1999 dall'unione di un comitato comporto da bibliotecari, educatrici e pediatri, Nati per leggere parte dal presupposto che "ogni bambino ha diritto ad essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo."

Infatti " recenti ricerche scientifiche dimostrano come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale (è una opportunità di relazione tra bambino e genitori), che cognitivo (si sviluppano meglio e più precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura). Inoltre si consolida nel bambino l'abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all'approccio precoce legato alla relazione."

Ad oggi Nati per leggere è attivo in tutta Italia in più di 1200 comuni italiani con circa 400 progetti promossi da bibliotecari, pediatri, educatori, enti pubblici e privati.

Giulia Mandrino

 

Sara

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Cecilia

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