Fantastika: Biocosmesi a portata di mamma

Giovedì, 22 Gennaio 2015 09:36

La cura della pelle è prima di tutto questione di salute: la pelle è l'organo più esteso del nostro corpo. Possiamo prenderci cura dei nostri organi interni con un'alimentazione sana, facendo sport, facendo percorsi di crescita personale per la gestione dello stress e possiamo prenderci cura della nostra pelle, ponte tra interno ed esterno quindi veicolo che trasporta ciò che dal "fuori" porta al "dentro", con una cosmesi biologica e di qualità. La cosmesi bio non dovrebbe essere considerato un plus in quanto quotidianamente entriamo in contatto con circa 8 prodotti cosmetici, ognuno dei quali se non bio può contenere una quantità massima di sostanze tossiche per il nostro organismo. Se però moltiplichiamo queste sostanze tossiche "lecite" presenti in ognuno dei prodotti per tutti i prodotti con cui entriamo in contatto otterremo con una quantità di queste superiore alla soglia di tollerabilità in quanto si manifesta un bioaccumulo. 

Fin qui credo che siamo tutte d'accordo. Ma il problema principale che troviamo in Italia a livello di cosmesi bio sono i prezzi. Per questo alcuni mesi fa ho contattato Fantastika, azienda di biocosmesi e biomake up, 100% vegan certificata Skineco. Come blogger ho la fortuna di ricevere settimanalmente prodotti da recensire di vario tipo: per mia scelta etica e personale ho deciso di recensire solo prodotti che mi piacciono e che apprezzo in tutta la loro filiera di produzione; per me questo lavoro è una grande responsabilità, perchè so che vi fidate di me e non voglio deludere le vostre aspettative. Ho ricevuto così il pacco Fantastika: ho avuto modo di testare la crema corpo ed è emerso subito un profumo delizioso ma non fastidioso, poi la consistenza della crema mi ha conquistato letteralmente. E' una crema-burro estremamente nutriente che si spalma molto bene e si assorbe in tempi brevissimi e che rende la pelle del corpo davvero vellutata e setosa. Dopo aver testato anche altri prodotti ed essere letteralmente diventata pazza per il biogloss all'acido ialuronico (12 euro solamente!) ho deciso di diventare partner, quindi di vendere i loro prodotti oltre che usarli per me e la mia famiglia. 
Oltre a utilizzare prodotti di qualità, non testare su animali, essere vegan, sostenere con un progetto bellissimo le donne con Cristina Comencini (Se non ora quando- Libere), Fantastika ha dei prezzi davvero abbordabilissimi, incredibili per la qualità che offre: detergente viso 12 euro, tonico viso 250 ml (non 150 come solitamente troviamo sul mercato) 12 euro, crema mani e piedi 12 euro. Il tutto confezionato in packaging 100% biodegradabile e dove serve con chiusura ermetica e privo di imballaggio secondario.

La base principale dei prodotti è l'olio d'argan, strepitoso a livello cosmetico perchè non è unto e contiene una elevatissima qualtità di vitamina E ed acidi grassi. Ma dove lo acquistano? In una cooperativa femminile in Marocco: questo olio infatti proviene dalla pianta dell'argania spinosa che si trova solo in una regione desertica del Marocco, diventata patrimonio dell'Unesco in quanto rischiava l'estinzione. L'ente internazionale ha deciso di affidare la sua produzione a cooperative femminili che hanno potuto dare lavoro a donne, consentendo loro si raggiungere una emancipazione, mandare i loro figli a scuola e creare e tramandare una grande professionalità: l'estrazione dell'olio d'argan è infatti un sapere antico del mondo femminile marocchino ma anche un segreto di bellezza. Dalla notte dei tempi infatti proteggeva la pelle delle popolazioni nomadi desertiche dal sole del deserto e dal suo impetuoso vento, così come rendeva luminose e lucendi le lunghe chiome delle donne arabe. E' un olio che possiamo anche usare in gravidanza e in allattamento sul seno: ottimo unito anche alla crema corpo supernutriente per potenziarne l'efficacia durante queste fasi così delicate della nostra pelle. 

Altro prodotto presente nella cosmesi fantastika è il famoso acido ialuronico, componente naturale della nostra epidermide. 

Fantastika quindi parte da materie prime femminili come l'argan, prodotte in maniera equa, per arrivare a noi donne attraverso altre donne: il sistema di vendita è infatti delegato a consulenti come me che devo dire con grande passione (e anche facilità dato il rapporto qualità prezzo) vendono alle proprie amiche, parenti, conoscenti e clienti. E' davvero un'azienda inoppugnabile sotto tutti i punti di vista, dalla qualità, ai prezzi equi, all'ecologia, all'etica e al sostegno del lavoro femminile.

Per scoprire tutti prodotti Fantastika vai sul sito www.fantastikaonline.com

Se sei interessata a provare i prodotti Fantastika puoi contattarmi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Se sei interessata a diventare consulente Fantastika ed entrare nel mio team in tutta Italia puoi mandarmi un sms o wp al 346-0067230 e ti ricontatterò dandoti senza impegno tutte le informazioni. 

Giulia Mandrino

La più grande droga di noi mamme

Mercoledì, 21 Gennaio 2015 12:33

Se siete qui in questo momento a leggere questo articolo probabilmente anche voi il senso di colpa ce lo avete. Lo smartphone ossia la più grande droga di noi mamme di oggi. Allattiamo mentre guardiamo Facebook, mangiamo e spesso vicino c'è lo smartphone che lampeggia e na sbirciatina va che te la butto, mi metto a fare il puzzle con il bambino e va che me lo porto dietro così nel mentre guardo se mi ha risposto la tizia su what's up; ci mette ne vita ad addormentarsi e nel mentre mi leggo qualcosa su internet e poi quando torno in sala (se torno) mi metto sul divano e vago un po' con la fantasia con Pinterest alla ricerca di luoghi incantati. Chi più chi meno siamo tutte credo abbastanza infognate con questa tecnologia che se non ben dosata ci rende dipendenti: ne parlo perchè io per prima lo sono e non riesco a limitarmi in quanto sono davvero "ingorda" di notizie e di informazione, ma anche talvolta di socialità che anche se virtuale a una mamma come me che da nomade è diventata forzatamente stazionaria in molti pomeriggiinvernali risulta un balsamo per il mio animo irrequieto.

Mia mamma mi guarda con sdegno. Ma quello si sa e ci sta. Quello che forse mi spaventa di più è quello che raccoglieremo da una generazione di figli che vedono i loro genitori relazionarsi più a un cosino rettangolare luminoso che con loro: quante volte ci parlano mentre noi stiamo facendo qualcosa con lo smarphone e gli diciamo aspetta? Oppure il tragitto in macchina e nel mentre una telefonata? 

Non è sinceramente un articolo che da risposte ma vorrei davvero un confronto con voi su questa mia debolezza. Vorrei capire se anche voi siete drogate nei tempi morti di cellulare, di social, di internet, di relazioni. Credo che sia quella rete di cui spesso tanto si parla in questo portale, di quella dimensione di sorellanza insita nell'animo umano che una volta c'era nelle cascine e ora è scomparsa: quel ritrovarsi quotidiano per scabiare pensieri saperi ed emozioni la cui mancanza ci rende così vulnerabili come madri a mille teorie che pretendono di farci diventare le madri giuste per i nostri figli oppure a farci ricercare la dimensione della socialità e del confronto dietro a un telefono che non sazia mai alla fine. Se dopo un confronto con un'amica sei "sazia", appagata, forse perchè la relazione incorpora tutti i sensi ed esiste un setting, con i social tutto questo scompare e rimaniamo sole con le nostre domande e insicurezze, bombardate con una quantità di stimoli e domande ulteriori che ci portano in un vortice. Forse la tecnologia va troppo veloce ormai rispetto alla natura umana, creando non più beneficio ma danno se non viene contenuta?

Credo che sia fondamentale come madri riflettere su questo tema e forse eliminare in presenza dei nostri bimbi i telefoni per utilizzarli in altri modi e dandoci dei limiti di tempo ben precisi: pensare al viso dei miei piccoli che mi parlano mentre io sono al telefono è davvero doloroso sopratutto quando penso a loro adolescenti. Mi chiedo "se normalmente già un adolescente si chiude in se stesso o comunque chiude le porte con la famiglia immaginiamoci cosa può fare un ragazzo cresciuto con genitori smartphone dipendenti". 

In conclusione credo che dovremmo spegnere più gli smartphone e trascorrere più pomeriggi, sere e week end con le nostre amiche e i nostri bimbi.

Voi cosa ne pensate?

 

Papavero3

 

Immagine tratta da www.citynews.ca

Il succo di oggi ha come centro la verza, pianta davvero potente per le sue proprietà di detox e antiossidanti: è considerato un alimento antitumorale, benefico per l'ulcera peptica, antinfiammatorio, utile nella prevenzione dell'Alzheimer e della Cataratta. Siamo abituati a mangiarla cotta ma ogni tanto qualche foglia cruda ci farebbe proprio bene. Non so voi ma il solo pensiero di mangiarla cruda non è che mi allieti molto, per cui ho deciso di abbinare della frutta molto zuccherina e il sapore forte dello zenzero fresco.

Ecco la ricetta:

 

Gioco 3-4 mesi: senti col piedino!

Martedì, 20 Gennaio 2015 15:01

Il bambino nei primi anni di vita è tutto sensi, pura sensorialità: ama e deve sperimentare sensazioni visive, uditive, olfattive, tattili e di gusto. 

Questo è un gioco davvero semplice che possiamo proporre ai nostri bimbi, finalizzato appunto ad affinare la pecezione tattile e la coordinazione piede-occhio. Raccogliamo in casa degli oggetti come teglie di alluminio usa e getta, spugne, mestoli, palline di tipo differente (ne trovate molte nei negozi Tiger a 1 euro o poco più), una mela, un'arancia. Corichiamo il nostro piccolo a pancia in su e sediamoci davanti a lui; appoggiamo poi sulla pianta dei suoi piedi un oggetto (un oggetto per volta su un solo piedino) e osserviamo la reazione. Poi allontaniamo l'oggetto di qualche cm e pian paino comprenderà la necessità di allungare la gambina per toccarlo; se non lo fa le prime volte guidiamolo a cercare l'oggetto.

Giulia Mandrino

La mia selezione Virya per la gravidanza

Martedì, 20 Gennaio 2015 14:15

Chi mi segue sa che amo Virya, azienda famigliare bolognese che prepara fitoterapici ayurvedici con materie prime italiane di altissima qualità. Io stessa utilizzo quotidianamente i suoi prodotti. Ecco quindi la mia selezione per pancine:

Per il supporto ed equilibrio nutrizionale:

Chayavanaprasa: Confettura aromatizzata di Amalaki

Antica preparazione della tradizione ayurvedica preparata con frutti freschi di Amalaki raccolti in Nepal, è nota come "nettare degli Dei". Gli effetti positivi si manifestano a tutti i livelli della fisiologia. Nutre armonicamente la mamma e il feto. Ottimo anche durante l'allattamento.

Virechan: decotto

Coadiuvante in caso di difficoltà nell'evacuazione quotidiana e nelle coliche gassose. Stimola e normalizza il movimento intestinale. Non provoca crampi addominali, è utile in caso di vomito ed è indicato anche in gravidanza, allattamento e particolarmente per i bambini. Non contiene conservanti, alcol e zucchero.

Rikhiya: compresse

Grazie alla sua azione antiossidante aiuta a ripristinare il metabolismo ottimale. Ha un'azione nutriente sui tessuti, aiutando a preservare la tonicità e l'elasticità corporea. Elimina le scorie metaboliche interne e l'eccessivo calore intestinale.

 

Per il supporto e l' equilibrio emotivo: 

Tulsi: compresse

Il preparato è indicato per ottimizzare tutte le funzioni dell'organismo. Migliora la microcircolazione favorendo l'attività cerebrale (memoria, concentrazione) e le funzioni mentali (rilassamento, calma). Supporta la reazione allo stress, anche quello post-partum. Favorisce la normale funzione immunitaria, respiratoria e la qualità ed i ritmi del sonno.

Shanti: tisana rasserenante.

Assunta la sera, la tisana concilia il sonno fisiologico; bevuta durante il giorno contribuisce a calmare l'ansia, l'agitazione psicofisica e la tensione mentale della vita quotidiana. Allenta le tensioni viscerali indotte dallo stress quotidiano senza alterare i riflessi.

Per maggiori info e per l'e-commerce potete visitare il sito www.virya.com

 

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Chiudete i boccaporti....tornado in vista!

Martedì, 20 Gennaio 2015 11:49

Ci sono state e ci sono le volte in cui non ci penso, così un po' distratta, un po' superficiale ed approssimativa, un po' speranzosa "tanto per un momento" e poi invece Attila è passato e ha lasciato il segno, basta un attimo e dove passa non cresce più l'erba e sarebbe già poco, basta un secondo di distrazione ed il danno può essere irreparabile.
Io – Allora oggi ho beccato Cucciola dentro nel bidet, impariamo a tenere chiusa la tavoletta del wc, non possiamo permetterci che anneghi capovolta nel cesso...
Lui – Oggi ho beccato Cucciola nella doccia, impariamo a tenerla chiusa, si è mangiata tutto il silicone!
Io – Oggi stavo sistemando delle cose nell'armadio in camera, quando ho finito ho chiuso le ante e ho sentito un rumorino di "grattuggia" era Cucciola che si era infilata nell'armadio, stiamo attenti a quando chiudiamo le ante.
Lui – Ho sentito un leggero tonfo e uno zampettare strano, era Cucciola che era saltata nella vasca da bagno, non lasciare niente in ammollo altrimenti sarebbe come un salto in piscina per lei e non mettere niente nella vasca che sia commestibile... anzi non mettere niente nella vasca se non fatto di ferro!
Io – Stavo svuotando la lavatrice e se non la allontano veloce Cucciola mi salta nella lavatrice!
Lui – Stavo mangiando un biscotto ... Io – Ma non hai detto che eri a dieta come me? ... Lui – Stavo cercando di mangiare un biscotto ... Io – Grazie, bell'aiuto! ... Lui – Stavo cercando di rubare meschinamente e senza essere visto un biscotto, missione fallita, guarda dov'è..., non c'è privacy!

Il petto di gorilla

Martedì, 20 Gennaio 2015 11:40

Sono sempre stata una bambina difficile nel mangiare, se una cosa non mi ispirava alla vista e/o all'olfatto

non c'era verso di farmela assaggiare. Ho sempre avuto un'alimentazione un po' limitata: niente formaggi

se non la mozzarella o la ricotta, niente carne se non polpette o polpettone, poche verdure, niente di

strano nel piatto, niente affettati se non il prosciutto cotto. Complici tempi e mentalità antiche e luoghi

comuni, senza voler colpevolizzare nessuno, mia mamma era una di quelle che aveva i suoi "cibi che ti

facevano bene per diventare grande" per poi dopo anni di mie e sue sofferenze capire che se il latte mi

metteva una giornata di diarrea a spruzzo forse se non lo bevevo la mattina era meglio. Odiavo quando

faceva certi cibi e la casa si riempiva di una puzza per me insopportabile; quando faceva il bollito che

detestavo poi mi propinava il risotto giallo fatto con il brodo di carne e io le dicevo "uffa no, ora devo

scartare tutti i pezzetti marroni nel riso" o il fegato, mi devastava... la cosa peggiore però era la lingua,

tornavo da catechismo e sentivo dalla strada quell'olezzo infernale, allora correvo in camera mia e piangevo

"no ti prego non la voglio", l'ora di cena arrivava come un supplizio, erano lacrime incessanti "dai che ti fa

bene, ti do la punta che è la parte più buona" "mi fa schifo" "non si dice schifo del cibo, si dice non mi

piace" "si ma a me fa proprio schifo, ti prego" e mi buttavo per terra a piangere. Per i miei genitori erano

solo capricci da bambina allora mi rimettevano a tavola, mio padre mi teneva la testa e mia mamma mi

ingollava il boccone e mi obbligavano a masticare, io lo buttavo giù intero con un bicchiere pieno di acqua...

"ti fa tanto bene" "ma come fa a farmi bene se poi ho mal di pancia?!", sì perché bastavano due bocconi,

forse tre e poi mi trasformavo in un idrante di vomito ininterrotto per almeno due ore. Alla fine hanno

capito che se la reazione era quella forse tanto tanto bene non mi faceva...!!!

Quindi arrivati all'asilo per me la cosa peggiore era la mensa. Ai miei tempi poi la scelta era limitata

davvero, giravano sempre quei tre cibi in croce e se non ti piacevano erano cazzi da cagare! (scusate il

francesismo!).

Pasta al pomodoro: maccheroni così cotti che di aprivano in due e poi ci mettevano il grana e io lo odiavo,

ma non volevano mai darmela senza: chissà perché?! Bistecca impanata. Polpette. Insalata verde: era così

condita e unta che diventava molliccia e scura. Carote crude. Risotto giallo o bianco. Prosciutto cotto: a mio

parere viscido e pieno di grassino trasparente. La mela gialla o la banana. Cos'altro? Bastoncini di pesce e...

il tanto temuto petto di gorilla.

All'ora di andare in mensa tutti erano entusiasti, a me personalmente mi tremavano i baffi! Scendavamo le

scale che dal piano superiore portavano in refettorio, accompagnati dalle maestre e dalle suore, giù c'erano

tanti tavolini e la cucina dove si vedeva la cuoca che rimestava nei pentolini in acciaio formato caserma

militare. E qui si svolge il peggio pranzo mai fatto.

Quel giorno

Prima portata: minestra con tanto tanto grana... cazz... non lo voglio il grana, allora non lo mescolavo lo

toglievo mentre ancora galleggiava in superficie e lo mettevo nel tovagliolo senza farmi vedere.

Secondo: carote grattugiare e due fette di petto di gorilla.

Suore – Elena mangia tutto

Io – Non mi piace

Suora – Mangia che ci sono i bambini che muoiono di fame, io li conosco bene

Io – Vuoi portargli il mio piatto?

Suora – Non ti alzi finchè non svuoti il piatto

Io – Ho detto no e no è no!

Suora – Allora ti siedo nel tavolo dei cattivi finchè non hai finito

E mi siedono su un tavolino più piccolo degli altri, da sola (per non influenzare negativamente l'appetito

degli altri) sotto la scala che dal piano superiore scendeva al refettorio.

Fatto sta che alle 16.00 viene mia zia a prendermi all'asilo, il tempo passa, i bambini escono, tutti prendono

i loro cappotti e se ne vanno, mi cercano ma io non ci sono, le classi sono vuote, ma sull'appendiabiti resta

il mio cappottino. Alcune cose me le ricordo perfettamente, come gli odori che se chiudo gli occhi mi pare

di risentire, altre mi sono state raccontate; fatto sta dopo qualche momento di panico e concitazione,

ispezionate aule, bagni, giardino e sala giochi, pare che un po' di panico si sia creato, dopo circa trenta

minuti di ricerche le suore si guardano in faccia, si girano verso la mia maestre: "l'abbiamo dimenticata in

refettorio!".

Scendono di corsa, accendono le luci (ormai era buio, complice l'inverno e la poca luce che filtrava dalle

bocche di lupo) e seduta nel sottoscala mi trovano.

Non spaventativi e non inorridite, grazie al cielo penso a questa cosa con un sorriso, non ne sono rimastra

traumatizzata, né spaventata, non avevo e non ho paura del buio, non ho pianto, non avevo paura di strare

da sola, ero una grande, lasciatemelo dire: mi hanno trovata così, seduta, che non avevo pianto, non

spaventata, con le braccia conserte, il piatto pieno (!!) davanti e quando mi sono corse incontro per

abbracciarmi e scusarmi la prima cosa che ho detto alla suora è stata "visto, se dico no è no!" che mito!

Logicamente quando mia mamma lo ha saputo le mancava poco di ribaltare la suora a sberle e svenire per

la preoccupazione.

Indagando poi mia madre ha scoperto che il famigerato petto di gorilla era in realtà petto di tacchino di

quello che si affetta e si serve freddo, messe sul piatto una accanto all'altro... fantasiosa rivisitazione di una

bimba del primo anno di asilo.

Ora è la frase tipo di casa nostra, quando al ristorante o da qualche parte vediamo passare un piatto e non

capiamo bene cos'è subito qualcuno dice "sarà petto di gorilla?!".

 

Elena Vergani, autrice di Il mondo è bello perchè è variabile

 

immagine tratta da thenourishinghome.com

Ricetta del bagno di armonia in gravidanza

Lunedì, 19 Gennaio 2015 09:29

In gravidanza è importante mettersi su un piedistallo, proteggersi e coccolarsi il più possibile: non siamo malate ma abbiamo la doppia responsabilità, quindi sia per noi che per il nostro piccolo. 

Dopo aver seguito i nostri consigli per una gravidanza all'insegna del benessere ecco una ricetta per un bagno aromaterapico che vi porterà in uno stato di benessere mentale grazie alla lavanda e fisico, grazie al potere drenante del pompelmo. 

Due avvertenze: mescolate gli oli essenziali nell'olio di jojoba prima di entrare in acqua cos'ì da evitare il contatto direto degli oli essenziali con il vostro corpo; in secondo luogo non esponiamoci al sole dopo aver fatto un bagno con l'olio essenziale di pompelmo in quanto foto-sensibile. Nel caso volessimo esporci eliminiamo il pompelmo e sostituiamolo con dell'ylang ylang se non soffriamo di pressione bassa (in questo caso 

- luce soffusa, candela e musica sono un must

- 2 cucchiai di sale marino possibilmente integrale

- un cucchiaio di olio di jojoba

- 7 gocce di olio essenziale di lavanda e 4 di pompelmo 

Giulia Mandrino

"Il tuo corpo è un tempio. Cresce florido e prospera con i più puri, e salutari ingredienti"
M.Massaro, M.Katz

Per molte di noi donne di questi tempi veloci e incasinati prenderci cura di noi è quel concetto nebuloso e soprattutto strenuamente rincorso nella veloce quotidianità e mille impegni. Con la gravidanza normalmente, la responsabilità di custodire in noi una nuova vita spesso ci fornisce la forza di tirare su la paletta, e ogni tanto dire STOP, adesso devo pensare a me.
Il concetto di ben-essere è molto variegato e soprattutto soggetto a infinite interpretazioni. 

Ecco i miei consigli:

- Fermati ad ascoltare i messaggi del tuo corpo
- Segui un'alimentazione ricca di cibi freschi, vegetali ed integrali e se possibile biologici e tieni sotto controllo il peso
- Pratica un'attività che consenta di sostenere il tuo corpo ex yoga, pilates, acquaticità...
- Segui un corso di preparazione alla nascita fin dal 4 mese di gravidanza se possibile così da apprendere tecniche quali respirazione e rilassamento molto utili per il parto
- Divertiti!!! Non sei malata, solo incintissma!

Articolo tratto dal libro Mamme pret a porter, di Giulia Mandrino e Monica Contiero ed edito da Mental Fitness Publishing

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Pot pourri energizzante

Domenica, 18 Gennaio 2015 16:36

Questa è la mia ricetta per fare un pot pourri non solo molto gradevole all'olfatto ma anche benefico per le nostre energie letargiche dell'inverno. 

Ingredienti: 

- pigne

- anice stellato

-cannella in polvere

-  45 g di polvere di iris (si trova in erboristeria)

- boccioli di rosa

- scorza di arance

- scorza di mandarino

- olio essenziale di limone verde o di limone

- olio essenziale di mandarino

Facciamo essicare in forno a circa 80 gradi la scorza di agrumi. Una volta tolta dal forno mettiamo in un contenitore di ceramica o vetro 400 grammi tra pigne, scorze di agrumi essicate, anice stellato, boccioli di rosa secchi. In un secondo contenitore (va benissimo anche una ciotola di plastica) versiamo 45 g di polvere di iris con un cucchiaino e mezzo di cannella in polvere mescolando bene,  poi proseguiamo con 15 gocce di olio essenziale di limone e 10 di mandarino. Dopo aver miscelato gli oli essenziali con le polveri aggiungiamo i nostri vegetali secchi, mescolando bene per un minuto e poi travasiamoli nuovamente nel contenite di vetro o ceramica. Lì lasciamo il nostro pot pourri coperto con un coperchio (possibilmente il contenitore dovrebbe essere ermetico) per 1 settimana circa. Dopo di che il nostro pot pourri sarà pronto!

Giulia Mandrino

Sara

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Cecilia

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