Mamme, armatevi di passeggino e infilateci il vostro bimbo; ora uscite di casa e di buona lena dirigetevi verso il Mudec di Milano!

Con Passeggini in Mostra, al Mudec le mamme e i bambini sono protagonisti: l'iniziativa del Museo delle Culture per le mamme che vogliono godersi Gauguin e Barbie the Icon!

Dall'11 gennaio fino al 15 febbraio, per tutti i lunedì, il Mudec di Milano di via Tortona 56 ha deciso di coinvolgere in prima persona le mamme in libera uscita: sono dedicate infatti a loro le giornate Passeggini in Mostra, speciali visite guidate alle due mostre in corso, "Gauguin, racconti dal paradiso" e "Barbie. The icon", a cui possono partecipare tutte le mamme con i loro piccoli nel passeggino.

La prima, dedicata all'artista post impressionista, sarà ospitata dal museo fino al 21 febbraio. Attraverso una settantina di opere, la mostra vuole ripercorrere la vita artistica e biografica del maestro del Cristo Giallo (opera per la prima volta in mostra in Italia), affiancandole ad artefatti polinesiani e immagini dei luoghi a lui cari

Con "Barbie. The icon", invece, il Mudec porta al pubblico una panoramica super pop attorno all'iconica bambola che riesce ad analizzare la storia dei costumi e della cultura grazie alle trasformazioni della bambola stessa, che in cinquantasei anni di vita ha saputo farsi eco di una società in continuo cambiamento. Non solo abiti, quindi: le diverse etnie che ha saputo portare nelle case di tutto il mondo e le migliaia di identità impersonate sono davvero un'occasione unica per capire non solo l'infanzia, ma il mondo nella sua globalità.

La prima giornata è andata subito sold-out, e non stentiamo a crederlo: al costo di 19 euro per l'ingresso e la visita di un'ora alla mostra scelta, le mamme possono svagarsi per un pomeriggio senza rinunciare né alla cultura né alla compagnia del proprio bambino.

Per i prossimi cinque lunedì, quindi, il museo ha organizzato altrettante visite in passeggino, dividendole per tema così che le mamme che vogliono partecipare ad entrambe le esposizioni possono scegliere due date dilazionandole sul mese. Tutte le visite iniziano alle 14.30: le mamme si ritroveranno verso quell'ora nella hall del museo, dove la guida le accoglierà prima della visita.

L'1 e l'8 febbraio sarà quindi il turno di Gauguin e del suo Paradiso, mentre per tuffarsi nel passato delle nostre bambole con "Barbie. The icon" le mamme potranno prenotare le visite del 18 o 25 gennaio oppure del 15 febbraio.
I passeggini ammessi alla visita sono solo 15 alla volta: è bene quindi prenotare, visitando il sito http://www.ticket24ore.it/prodotti.php?categoria=66 oppure telefonando al numero 02/54917.

Il Mudec di Milano da sempre rivolge le sue iniziative, oltre che agli adulti, a bambini e famiglie, organizzando visite ad hoc, giochi e laboratori e mettendo a disposizione audio guide super coinvolgenti per i più piccoli.

Non solo: le mamme troveranno uno spazio a loro davvero favorevole, con bagni dotati di fasciatoio e porta pannolini e uno spazio dedicato esclusivamente all'allattamento (l'Happy Popping, con morbidissimi cuscini e muri coloratissimi), oltre a menu adatti ai bambini nel ristorante del museo (il Mudec Bistrot), seggiolini e spazi appositamente pensati per riporre i passeggini.

Per tutte le informazioni visitate il sito (www.mudec.it) o direttamente la pagina dedicata all'iniziativa (www.mudec.it/ita/passeggini-in-mostra/).

 

Foto Credits: https://www.flickr.com/photos/42219708@N02/3902343984/sizes/o/ 

Adipe addominale: come smaltirlo

Martedì, 12 Gennaio 2016 13:38

Negli ultimi anni, la nostra alimentazione sta assumendo dei risvolti non molto confortanti: zuccheri, grassi, dolci, cibi spazzatura (junk food) sono sempre più presenti sulle nostre tavole, rendendoci suscettibili a svariate problematiche (sovrappeso, obesità, intolleranze, diabete, problemi cardiovascolari).

Ecco tutto quello che c'è da sapere sull'adipe addominale: come smaltirlo con semplici pratiche quotidiane

Oramai è smisurato l’utilizzo di zuccheri e grassi all’interno dei prodotti: questi alimenti creano una sorta di “dipendenza”, che non fa mai percepire il senso di sazietà ed anzi al contrario invogliano a consumarne di altri. Diventa quindi essenziale prestare attenzione al contenuto di zuccheri all’interno degli alimenti e quindi stare all’erta ai carboidrati.

Nel nostro organismo chi si occupa del metabolismo degli zuccheri è in particolare l’insulina, ormone prodotto dal pancreas che facilita tra l’altro la trasformazione dei carboidrati in grassi e l'accumulo di questi ultimi nei tessuti (in particolare nel tessuto adiposo addominale); pertanto è da considerare l'ormone dell'ingrassamento. Fino a che il livello dell'insulina è alto, il glucagone, l'ormone contrapposto all’insulina (detto anche l'ormone del digiuno, quello che fa bruciare i grassi accumulati) non può agire e quindi è difficoltoso perdere peso. Lo stesso avviene se l'insulina in circolo è alta per motivi fisiologici o patologici (es. insulino-resistenza, o nel caso del diabete).

Il trattamento più efficace per interrompere questo circolo vizioso è dato dalla pratica di attività fisica regolare, associata al dimagrimento e all'adozione di una dieta basata sul consumo di alimenti poveri di zuccheri. È fondamentale intervenire prima di tutto sulla dieta e sul livello di attività fisica.

E' quindi necessario:

- moderare gli zuccheri semplici e i dolcificanti

- mangiare frutta con buccia evitando banane, cachi e fichi

- utilizzare farine integrali ed evitare quelle raffinate quindi pasta bianca, riso bianco, pane, creackers e grissini

- mangiare non più di 80 g di cereali a pasto

- abbinare proteine e/o fibre a tutti i pasti a base di carboidrati, quindi mai mangiare un piatto di pasta in bianco, meglio una pasta integrale con broccoli oppure con pesce

- prima colazione abbondante e proteica: quindi non mangiare mai solo biscotti e caffè, ma per esempio una frittata, due fette biscottate integrali e un frutto dove chiaramente la frittata è l'elemento proteico

- fare attività fisica con costanza: applicare uno sforzo di breve di durata ma molto intenso.

- assolutamente utile è anche il follow-up, ovvero il controllo di alcuni parametrici ematici legati al metabolismo degli zuccheri, per tenere monitorata la situazione nel tempo.

 

Dott. Alessio Tosatto

Biologo Nutrizionista Imbio

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

L'angolino dei loro libri in casa è meraviglioso: un cuscino per stare comodi, tanti libri di tutti gli argomenti a portata di mano, una luce perfetta per non stancare gli occhietti. Le mamme lettrici che vogliono trasmettere ai loro bambini lo stesso amore per la carta stampata sanno di cosa parliamo! Beh, non solo le piccole biblioteche private: anche quelle pubbliche in giro per il mondo, se costruite ad arte, sanno essere posti favolosi per immergersi nella lettura d'infanzia!

Vediamo le biblioteche per bambini più magiche del mondo: dagli Stati Uniti alla Corea i posti perfetti per la lettura d'infanzia che ci piacerebbe fossero all'angolo sotto casa

1. La biblioteca pubblica di Brentwood

In Tennessee, nella cittadina di Brentwood, la biblioteca pubblica ha dedicato ai bambini il loro Kids Korner, un angolo solo per loro e per le loro letture. Oltre ad una bellissima sala lettura per adulti, quindi, i bambini possono partecipare a tutte le attività proposte (come le "storie prima della scuola" di prima mattina, per un buongiorno perfetto!) entrando nel mondo magico attraverso una porta altrettanto magica.

Foto Credits: https://www.flickr.com/photos/52558282@N06/5351554227/in/photostream/

2. Lied Scottsbluff Public Library

E' bellissima anche per gli adulti, ma per i bambini è il top. E' belissima e organizza eventi favolosi: vi diciamo solo il Club dei Lego, ospitato ogni mese, e l'iniziativa "100 best books reading wall", un premio per ogni bambino che legge i 100 libri più belli per bambini proposti dalla biblioteca (per incoraggiare alla buona lettura).

3. ImaginOn di Charlotte

L'idea di ImaginOn, luogo dedicato a Joe e Joan Martin (cittadini che hanno portato cultura e istruzione nella cittadina della biblioteca), è stata quella di unire il teatro alla biblioteca, per un risultato bomba! Sul loro sito si legge che la loro missione è "portare in vita le storie attraverso esperienze straordinarie che sfidano, ispirano e eccitano le giovani menti". Bello, no?

Foto Credits: http://www.charlottemagazine.com/Charlotte-Magazine/May-2013/The-2013-BOB-AWARDS/Family-Kids/

4. Kid's Republic Bookstore

Ideato dagli architetti Sako, questo ambiente è sì una libreria e non una biblioteca, ma le attività che ospita per i bambini (dalle letture agli spettacoli teatrali ispirati ai libri proposti) sono bellissime e lo spazio è così favoloso da meritare un posto qui. Andiamo a Pechino?

   

Foto Credits: http://www.sako.co.jp/main/en/pj-pop1.html)

5. La biblioteca della scuola Cordwalles nel Surrey

Questa biblioteca interna alla scuola è stata trasformata essenzialmente in un bosco: funghi, alberi, fiori ed erba sotto i piedi trasportano i bambini in un luogo incantato dove potersi perdere nella loro fantasia.

Foto Credits: http://www.theguardian.com/teacher-network/gallery/2015/jan/08/school-libraries-world-books-gallery

6. Il Bus-Libreria

La scuola elementare Rosendale di Londra aveva bisogno di una biblioteca, ma non ne aveva lo spazio. Gli architetti Forge hanno pensato allora di piazzarne una nel giardino, allestendo ad arte un vecchio autobus a due piani: un'idea semplice ed economica che ha fruttato loro il premio SLA Library Design Award nel 2011, e che rende la lettura divertente per i bambini!

 

Foto Credits:  http://www.rosendale.cc/school-life/library-bus/

7. La Biblioteca centrale di Singapore

All'interno della Biblioteca centrale di Singapore dal 2013 si trova la prima biblioteca verde del mondo per bambini: al pianterreno i più piccoli possono entrare nella "My Tree House" (così è chiamata la sezione), costruita interamente sostenibile e riempita con oltre 45000 volumi a loro dedicati. Ed è bellissima!

Foto Credits:  https://www.flickr.com/photos/publiclibrariesnsw/9677482196/

8. La Ying Yang Public Library

Si trova in Corea del Sud ed è stata progettata da Evgeny Markachev e Julia Kozlova pensando alla tipica compenetrazione dei due simboli della filosofia cinese. In questo modo si sono creati anche per i bambini degli spazi comodissimi dove fermarsi a rilassarsi leggendo un buon libro.

Foto Credits: http://www.designboom.com/architecture/public-library-in-south-korea/

9. La stanza blu della biblioteca di Hercules

In California c'è una cittadina chiamata Hercules. Hercules ha una bellissima biblioteca, e questa biblioteca ha una meravigliosa stanza solo per i bambini. Date un'occhiata!

Foto credits: http://www.archdaily.com/138251/hercules-public-library-will-bruderpartners/

10. Le reti in Burundi

Per avvicinare i bambini alla lettura piacevolmente, in Burundi è stata costruita questa favolosa biblioteca in legno e pietra, al cui interno i fruitori possono accoccolarsi su divertentissime (ma comodissime) reti, come fossero amache collettive!

Foto Credits: qui.

 

 

 

 

Non solo pupazzi di neve e giochi in scatola al calore del caminetto: l'inverno è fatto anche per le camminate all'aperto! Uscire e scoprire posti nuovi è una bellissima attività che può unire la famiglia ancor di più, ed è anche un'occasione per inventare giochi e passatempi divertenti ed educativi.
Perché allora non indossiamo piumini, sciarpe e guanti e andiamo a percorrere quel bellissimo sentiero a due passi da casa o proviamo ad addentrarci nella pineta che costeggia il mare, che è certamente favolosa (e misteriosa!) anche nei mesi invernali?

Ecco 10 proposte di gioco all'aperto da fare in inverno con i bambini: giochini e svaghi per rendere la passeggiata divertente e apprezzata da tutta la famiglia!

1. Ascolto il bosco: Una prima, semplicissima e bellissima attività, se pensata e proposta con il giusto spirito, è quella dell'ascolto del bosco: tutti insieme concentratevi in silenzio ed elencate tutti i rumori, i profumi e i colori attorno a voi. Vince chi ne scova di più!

2. Il libro della Natura: create dei Diari della Natura prima di uscire di casa! Una bella copertina e delle pagine intonse su cui poi incollerete una volta tornati le foglie, i rametti, gli aghi di pino e tutto ciò che il bambino troverà interessante lungo la strada, che avrà raccolto e appoggiato temporaneamente tra le sue pagine.

3. Calchi: sfruttate la paste modellabile fatta in casa e portatela con voi. Fate delle piccole palline che potrete poi utilizzare spiaccicandole sugli elementi della natura (la corteccia di un albero, le foglie, i sassi di forma strana, una manciata di aghi di pino) creando così dei coloratissimi calchi!

Foto Credits: http://www.howweelearn.com/a-playdough-nature-walk/

4. Esperienze d'arte: fate della camminata un'occasione artistica. L'inverno è ricco di rami secchi caduti dagli alberi, perfetti per diventare una volta tornati a casa elementi decorativi o progetti d'arte. Durante la passeggiata raccoglietene di diversi, piccoli e grandi, e una volta a casa dipingeteli con dei gessetti per esterno (quelli grossi, uguali a quelli per le lavagne ma più divertenti). Iniziate colorando direttamente con i gessetti, e in un secondo tempo immergete i gessetti in un po' d'acqua e continuate (si creerà una nuova texture che durerà anche più a lungo). Un'attività bella e divertente che per i più piccoli è anche occasione per affinare la loro capacità di presa e di movimenti fini.

Foto Credits: http://www.mericherry.com/2015/08/02/chalk-nature-painting/

5. Giochi di rami: un altro modo per trasformare la passeggiata in arte è raccogliere più rami d'abete possibile, da unire poi a casa con un filo per creare delle piccole "scopine" da utilizzare come insoliti pennelli!

Foto Credits: http://learncreatelove.com/natural-paintbrushes/)

6. La caccia al tesoro: una caccia al tesoro è sempre una buona idea. Di volta in volta potete dire ai bambini cosa cercare, oppure potete partire da casa già preparati, con un foglio sul quale dovranno segnare tutto ciò che vedono tra gli elementi disegnati, un po' come questo

Foto Credits: http://www.themeasuredmom.com/free-nature-scavenger-hunt/)

7. Journey Stick:  create un Journey Stick, letteralmente un Bastoncino del Viaggio. I bimbi più piccoli potranno farlo utilizzando un pezzo di legno piatto sul quale è stato apposta una striscia di nastro biadesivo; quelli più grandi lo realizzeranno più tradizionale, utilizzando un bastone trovato per strada e appendendogli sopra, con uno spago o un filo di lana, ciò che trovano durante la passeggiata!

Foto Credits: http://growingfamily.co.uk/out-and-about/making-a-journey-stick-on-a-nature-walk/)

8. Barattolo della passeggiata: nello stesso spirito potete realizzare un Barattolo della Passeggiata, o della Natura per cui i bambini porteranno durante la camminata un barattolo  come un piccolo scrigno da riempire con ogni tesoro che trovano.

9. Giocare agli investigatori ecologici: incoraggiate i bambini a fare tutte le domande che vogliono sulla natura, ma provate anche a scovare posticini strani o a vedere cosa si nasconde sotto i sassi più grossi: le sorprese saranno infinite!

10. Canzoncine e giochi di movimento: inventate giochi divertenti da fare durante la camminata per renderla più piacevole: cantate le canzoni dei cartoni animati tutti insieme, giocate alle statuine (quel giochino in cui quando un componente della famiglia urla ""Stop!" tutti devono fermarsi come statue: guai a chi si muove!), trasformatevi una volta per uno nel "navigatore" della compagnia utilizzando la mappa.

Sara Polotti

Iniziamo il 2016 con il piede giusto e prendiamo in mano le redini dell'ecologia (almeno nel nostro piccolo!). Bastano pochi gesti, e vedrete che potrete rendere quest'anno un pochino più verde rispetto ai precedenti, in un momento storico in cui la natura sta urlando a pieni polmoni per un po' di tregua (non lasciamo che tutti quei blocchi del traffico durante le passate vacanze natalizie cadano nel vuoto, su!).

Vi proponiamo 15 buone abitudini delle mamme che possono salvare il pianeta: alcuni consigli da mettere in pratica nella vita di tutti i giorni che contribuiranno a ridurre gli sprechi e a far respirare meglio la nostra Terra

- Al supermercato portati sempre le tue borsine di tela, evitando di comprare sempre il sacchetto in carta o plastica (comunque riutilizzabile, mi raccomando!).

- Sempre al supermercato, occupa il primo parcheggio disponibile: prova a pensare ai minuti persi a cercare sempre quello più vicino all'ingresso, e moltiplicali per tutte le volte che fai la spesa. Ora pensa alla benzina sprecata: meglio fermarsi al primo, no?

- In ogni caso, meglio del supermercato c'è il mercato (fantastico se è di produttori locali): compra frutta e verdura a km zero, o vai direttamente dal produttore (che probabilmente avrà anche carne e uova davvero genuine).

- Usa tovaglie, tovaglioli e fazzoletti di tela (lavandoli con tutto il resto del bucato), e per la carta igienica scegli il tipo ecologico in carta riciclata.

- Spreca meno acqua: installa rubinetti per ridurre il getto in maniera intelligente (o integra quelli vecchi con i piccoli dispositivi da infilare sull'apertura) e chiudili mentre lavi i denti, mentre tuo marito si rade la barba o mentre vi insaponate sotto la doccia.

- Cambia tutte le lampadine in casa (magari un po' alla volta, se la spesa è eccessiva): passa a quelle a LED! Ora in commercio ce ne sono tantissime, di tutti i tipi (vale la pena fare un salto all'Ikea!): sono ecologiche, pratiche, consumano pochissimo rispetto a quelle tradizionali e durano tantissimi anni.

- Fai lavatrici piene, non solo per pochi indumenti alla volta, e imposta la temperatura di lavaggio a 30° (bastano, per lavaggi normali!). E, quando usi il forno, organizzati per portare in tavola cibi che possono sfruttare la stessa cottura: su vari ripiani sistema più pietanze, senza accendere altri forni a microonde o fornelli.

- Quando stai in casa di giorno sfrutta la luce solare, quando possibile. Meno accendi la lice, più risparmi, meglio si sente il pianeta.

- Preferisci sempre il bambù tra tutti i tipi di legno, anche quando si tratta di arredamento o addirittura pavimenti: è la pianta che cresce più in fretta, e coltivarla è semplicissimo. Così si rischia meno il pericolosissimo disboscamento!

- Invita gli amici in inverno! Ogni persona produce calore, e più amici ci saranno meno dovrai accendere il riscaldamento. Ma, anche quando siete da soli in casa, ricorda di tenere il termostato ad una temperatura accettabile (18° sono ottimali). Non hai idea di quanto si risparmi in denaro ed energia abbassando anche solo di un grado la solita temperatura!

- Se hai giardino, fatti un orticello (e sfrutta i resti del cibo della tua cucina per fertilizzarlo): avrai prodotti freschi e buoni senza dover sempre andare al mercato.

- Usa la coppetta mestruale: igienica, sana, comoda e assolutamente antispreco (tutti gli assorbenti e i tamponi sono eliminati!).

- Passa alle bollette e alle comunicazioni elettroniche: chiedi alla banca e a tutti i fornitori di mandarti tutto via mail, e farai felici loro, te stessa e un sacco di alberelli indifesi.

- Fai tutto ciò che puoi in casa: detergenti, detersivi, deodoranti, dentifrici, ma anche merendine, miscele di te o tisane, eccetera. Online si trovano un sacco di ricette, per tutto: è sano ed ecologico, e ti darà davvero molta soddisfazione.

- Ne abbiamo appena parlato, quindi, mamma, per concludere: per il tuo bambino, passa ai pannolini lavabili, e con qualche piccolo accorgimento di lavaggio renderai la vostra vita ad impatto ambientale ridottissimo. Leggi i nostri consigli per utilizzare questa soluzione al posto degli usa e getta, e non tornerai indietro!

 Sara Polotti

Provo a fare il pane da qualche settimana e dopo almeno 5 o 6 risultati disastrosi finalmente ce l'ho fatta! Della panificazione ho capito una cosa: non si può fare di testa propria perchè altrimenti non c'è modo di farlo venire. 

Fare il pane in realtà è semplice, basta seguire queste indicazioni ed essere rigorosi. 

Ecco la ricetta del pane fatto in casa: come fare un pane sano e morbido passo per passo.

1. Farine: dopo i miei mille esperimenti ho scoperto che per ottenere un pane decente è necessario utilizzare un 60% di farina Manitoba. Il resto può essere composto da farina di farro, Kamut, multicereali, insomma una farina con glutine a scelta. 

2. Extra: possiamo aggiungere al nostro pane semi, farina di canapa, spezie, olive, pomodori secchi etc...

3. Lievito: per la mia (ancora poca lo ammetto) esperienza scegliere sempre e solo lievito di birra fresco in panetti, che trovate al supermercato nel banco frigo. Spero presto di sperimentare la pasta madre, ma per ora mi sento di consigliarvi il lievito di birra fresco. 

4. Step: è necessario seguire alla lettera quel che vi dico per ottenere un pane buono. 

5. Canapa: ottimo ingrediente da aggiungere è la farina di canapa (circa 2 cucchiai colmi). Qui trovi spiegate le proprietà della canapa e perchè la usiamo frequentemente nella nostra famiglia. 

Come lavare i pannolini lavabili

Domenica, 10 Gennaio 2016 09:34

Tra le prime domande che è naturale fare una volta deciso di utilizzare i pannolini lavabili (o quando si sta ipotizzando di passare ad essi) riguarda il metodo di lavaggio. Come fare? Come rendere tutto il più igienico possibile? Ma è scomodo? Ma è meglio?

Ecco come lavare i pannolini lavabili: guida al lavaggio dei pannolini ecologici.

Appena comprati lavateli 2 o 3 volte: aumenterà l'assorbenza ed eliminerà i residui di lavorazione dalle fibre.
Poi, una volta iniziato ad utilizzarli, è bene tenere i pannolini sporchi da parte in attesa della lavatrice in un contenitore con coperchio, a secco. Quindi, come per gli abiti sporchi di tutta la famiglia, si tratterà di una cesta per il bucato sporco, normalissima. Buttate la pupù nel wc, mi raccomando.

Immergeteli in ammollo solo se prevedete il lavaggio a breve, altrimenti gli odori e i batteri prolifereranno.
Evitate di fare una lavatrice apposta per i pannolini (evitando comunque carichi troppo pesanti, altrimenti nulla si lava al meglio): sprechereste davvero tanta acqua, e li rendereste molto meno sostenibili (e, per loro natura, i pannolini lavabili sono ecologici, no? Non vorrete annullare questa loro caratteristica!).

Quindi, uniti i pannolini al bucato normale (facendo prima un breve risciacquo a mano per eliminare l'eccesso di urina), impostate la lavatrice a 40 gradi. Utilizzate un detersivo biologico o delicato (versandone circa 1/3 della quantità raccomandata: basterà e sarà più salutare), e non aggiungete additivi o ammorbidenti: resteranno tra le fibre e potrebbero dare irritazione. Eventualmente aggiungete al detersivo un cucchiaio di percarbonato di sodio (meno se è già presente nel detersivo), per smacchiare ed igienizzare senza effetti sull'uomo o sull'ambiente. Il percarbonato agisce già a basse temperature, quindi impostare la lavatrice sui 40 gradi andrà benissimo. I 60 gradi (per togliere eventuali batteri o quando il pannolino, per vari motivi che possono andare dall'alimentazione al deposito di detersivo, inizia a puzzare) è meglio raggiungerli solo una volta ogni tanto, per evitare sprechi d'energia.
Sarebbe meglio lasciare asciugare i pannolini all'aria (per evitare di sprecare troppa energia, e in caso di macchie gialle da pupù il sole è miracoloso: le toglie tutte!), ma se utilizzate l'asciugatrice assicuratevi di chiudere sempre le parti in velcro, in modo da non rischiare che lo stesso rovini gli altri indumenti o i pannolini si annodino su loro stessi.

La frequenza di lavaggio varia da genitori a genitori, ma le esperienze dicono che lavare i pannolini un giorno sì e uno no sia la soluzione migliore: si evitano in questo modo lavaggi giornalieri (pesanti e non ecologici) lavando comunque un buon numero di pannolini alla volta, senza creare una montagna e senza che si diffonda la puzza (anche se poca, dopo un paio di giorni può diventare pesante: basta un po' di buonsenso). Nello specifico, per i neonati (con 8/10 cambi al giorno e quindi circa 20 pannolini in due giorni, andrà benissimo il giorno sì e il giorno no; dai 6 ai 18 mesi con 5 o 6 cambi basterà ogni due giorni; per i bimbi oltre i 18 mesi e durante il passaggio al vasino, con 4 o 5 cambi, un paio di volte alla settimana).

Per quanto riguarda le mutandine impermeabili che hanno alcune tipologie di pannolino, esse non necessitano di lavaggio ad ogni cambio, dal momento che a essere cambiati sono gli strati assorbenti sporchi. Prendetene 3 o 4 da alternare: basteranno. Capiterà che si sporchino un po' i lati, ma in quel caso basterà lavare immediatamente la macchia con del sapone di Marsiglia e lasciare asciugare velocemente; solitamente però andranno lavate ogni paio di giorni, quando iniziano ad essere maleodoranti. Nel caso di mutandina in poliuretano essa andrà lavata in lavatrice seguendo le istruzioni del produttore, facendo attenzione poi a non strizzarla: in questo modo non si comprometterà la lamina impermeabile presente. Se invece di lana, ricordate che questo tessuto se lasciato all'aria aperta per qualche ora (circa 10) si rigenera eliminando i batteri; di conseguenza quando necessario lo si potrà rinfrescare in questo modo, lavandolo poi quando è il momento in lavatrice a circa 30 gradi utilizzando un detersivo per lana.

Sara Polotti

5 consigli per mamme in carriera

Venerdì, 08 Gennaio 2016 11:41

Eterno dilemma delle mamme: lavoro sì, lavoro no? Stare a casa con i figli dedicandosi completamente a loro o provvedere ai loro bisogni realizzandosi grazie ad un lavoro che si ama? Spesso lavorare non è una scelta, perchè con il solo stipendio del papà a fine mese proprio non si arriva. Altre volte invece scegliamo consapevolmente, a prescindere dalla situazione economica, di tornare a lavoro. 

Non è una scelta semplice. Ma prima di prenderla, è bene avere in mente una cosa.

5 consigli per mamme in carriera: perchè non ha senso sentirsi in colpa. 

Moltissime madri decidono di abbandonare il loro lavoro una volta avuto il primo o il secondo pargolo. Una scelta ammirevole e comprensibile. Ma è sbagliatissimo pensare che decidere di tornare al lavoro dopo il periodo di maternità, per seguire la propria carriera oltre che la famiglia, sia meno ammirevole, comprensibile o rispettabile.

Margie Warrell, colonnista della rivista Forbes con il suo "Courage Works", avvocato e life coach che aiuta le persone a trovare il proprio coraggio, ha scritto una bellissima lettera indirizzandola alle mamme lavoratrici.
L'esordio è già bellissimo. "Care mamme", si legge nel suo articolo per Forbes che potete trovare in versione originale integrale qui, "state facendo un buon lavoro. E i vostri figli cresceranno benissimo nonostante le ore che passate lontane dalla famiglia. Sul serio".

Ecco. Subito Margie tranquillizza le mamme in carriera, facendo leva sul sentimento dominante: la paura che la lontananza possa in qualche modo intaccare la crescita corretta dei figli. No, non è così!
Le mamme che lavorano sentono di non essere mai abbastanza: non ci sono mai abbastanza per i figli, per il partner; non fanno mai abbastanza per il capo, per i genitori che invecchiano e sentono di non essere mai abbastanza per la comunità. Sono in bilico, e con il cercare di fare troppe cose va a finire che sembra di farle tutte male. Non è vero?

Anche l'autrice della lettera era stata avvisata, prima di avere figli, del senso di colpa che l'avrebbe assalita se avesse continuato a inseguire la carriera. Ne ha avuti 4, di figli, e alla fine ha capito che sentirsi in colpa non serve a nulla. "Volevo figli per arricchire la mia vita, non per schiavizzare la mia coscienza", dice. E ha ragione.

Così, ha deciso di stilare una breve lista di consigli per estirpare dalla radice questo sentimento divorante, partendo dalle forze distruttive alla base. E tenendo sempre in mente, come punto fondante, il fatto che le forze delle mamme lavoratrici dovrebbero prima di tutto focalizzarsi sull'unica cosa che davvero conta: far sentire i propri bambini voluti e amati nonostante tutto. E, soprattutto, "capire che per i vostri bambini è fondamentale avervi come modello per vivere una vita piena di soddisfazioni".

Primo punto: "Accettare i compromessi è inevitabile" spiega Margie, "perché quando si sceglie di combinare maternità e carriera ci saranno sempre sacrifici. Ciò che è cruciale per la tua felicità è conciliare quei compromessi rimanendo sincera riguardo al motivo per cui li stai facendo". Quindi, consiglia di tenere sempre, sempre a mente alcune delle ragioni per le quali stai lavorando in primo luogo. Il denaro, la soddisfazione, la salute: "quando il tuo lavoro non ti permette di andare ad un concerto o ti costringe a delegare l'organizzazione del compleanno di tuo figlio, ricorda sempre che i tuoi bambini, la tua famiglia e te stessa state davvero bene proprio perché hai una carriera soddisfacente anche fuori da casa".

Secondo. Non usare mai la parola "Dovrei". I "Dovrei" che conosciamo sono frutto di aspettative sociali e pressioni esterne che non valgono per tutte le famiglie. Dover leggere le storie della buonanotte, dover presenziare ad ogni partita o allenamento, dovergli cucinare una merenda sana ogni giorno, dover, dover, dover. "Mi piace essere coinvolta nelle attività dei miei figli - spiega l'autrice - ma so anche che loro non hanno bisogno che io faccia il tifo ad ogni partita, crei un album per ogni piccola conquista e cucini muffin freschi ad ogni ritorno da scuola perché si sentano amati o perché diventino adulti sicuri e ben cresciuti. Sono centrali nella mia vita, ma non tutto ruota intorno a loro. E anche se lo fossero non cambierebbe le cose in meglio". Il consiglio è quindi sostituire la parola "Dovrei" con "Potrei", "così da avere più opzioni. Non è che non si ha voglia, è che si sceglie con più cura cosa fare insieme a loro.

Terzo. Abbassare le aspettative, e cercare di essere genitori "abbastanza buoni" piuttosto che eccezionali. "Accettarlo toglie un sacco di pressione - rivela la Warrell - e rinunciare ad essere una super mamma che fa tutto alla perfezione è l'unico modo per godersi la crescita dei propri figli senza ansia, sensi di colpa e fatica". Sostanzialmente, ricorda poi, "è quello che siamo e come siamo - felici, di buon umore e dei buoni esempi per i valori in cui crediamo - che ha impatto su di loro", mica l'essere da copertina.

Quarto. Non cadere nella trappola dei "mercanti di sensi di colpa". Quindi quei genitori che giudicano e fanno a gara al figlio e al metodo educativo migliore. "Non c'è solo un metodo giusto quando si tratta di crescere dei figli". E ancora: "Le mamme lavoratrici che ho conosciuto lavorano davvero sodo per essere i migliori genitori possibile, e meritano quindi incoraggiamento, non giudizio". Allo stesso modo, "non lasciate che i vostri figli vi ricattino con il senso di colpa. Sanno che tasti pigiare, ma non state al loro gioco! Ditegli che state facendo il meglio per loro (e a volte significa non fare qualcosa che potrebbero fare da soli) ma che ci sono anche altri impegni, interessi e responsabilità oltre a loro". Aggiungete poi che lo state facendo perché crescano più forti e resilienti, e indipendenti. Li amate, non li state meramente "trascurando", e alla fine capiranno tutto.

Quinto e ultimo consiglio. "Non diluite la vostra presenza con la distrazione". Quando avete la possibilità di stare con loro, STATE con loro! Si può essere genitori presenti tutto il giorno e tutti i giorni ed essere assenti nella sostanza. E si può essere genitori in carriera super presenti. Ricordatevi di spegnere il vostro essere multi tasking quando passate del tempo con loro.

In definitiva, "non è importante ciò che pensa la gente, ma ciò che funziona per voi, quindi, in sostanza, per la vostra famiglia".

Sara Polotti

Tommy non è un grosso fan delle verdure ahimè, ma devo ammettere che è con un po' di fantasia riesco a propinargli davvero tutto o quasi. Come sappiamo il brodo è uno strumento incredibile per assumere nutrienti: perchè quindi non sfruttarlo giocando con i colori? Prima di presentare la ricetta ho raccontato loro la leggenda di mago Merlino e ho fatto vedere loro un'immagine su pc della Disney con il suo vestito e cappello blu a punta. Poi abbiamo tagliato insieme il cavolo e... magia, una volta cotta l'acqua da trasparente è diventata viola e poi blu. E' proprio la magia del Mago che ha reso possibile questo!

Ecco come creare un brodo blu che i bambini adorano: la ricetta del nostro brodo blu di Mago Merlino

 

 

Sono belli, affascinanti, naturali e misteriosi. E piacciono tantissimo ai bambini (e anche ai grandi, è da ammettere). Gli acchiappasogni hanno radici antiche e significati mutevoli (si dice che per gli indigeni del Nord America fossero semplici indicazioni sulla professione degli abitanti del villaggio, ma che col passare del tempo gli sia stata attribuita la capacità di catturare i brutti sogni e scacciarli attraverso le sue piume); in ogni caso il fascino che emanano è indiscutibile. Anche sui bambini: se affetti da incubi frequenti, provate a raccontargli la leggenda dell'acchiappasogni che attraverso le perline nella sua trama assorbe i brutti sogni e li espelle nel vento. Avere uno di questi piccoli oggetti accanto al letto potrebbe dargli un po' più di sicurezza! Perché allora non crearne uno insieme?

Ecco come fare un acchiappasogni con i nostri bambini: suggerimenti per realizzare l'antico oggetto scaccia-incubi per tutta la famiglia

Foto Credits:  http://www.artbarblog.com/create/diy-dream-catchers-made-by-kids/

Piuttosto che comprarne uno prodotto in serie e con poco significato, l'acchiappasogni può essere costruito, e il bello è che è personalizzabile all'infinito!
I materiali necessari sono un cerchio di metallo o di legno (di diametro variabile, potete farne di piccolissimi e di enormi: una via di mezzo, comunque, andrà benissimo), dei gomitoli di lana o cotone, delle perline, della colla a caldo e del washi tape. E, per finire, delle piume o altri piccoli elementi che penderanno dal cerchio.

Per cominciare, coprite la circonferenza del cerchio con il washi tape colorato (è più comodo rispetto ai nastri perché si fissa da solo).
Il passo successivo sarà creare il reticolato: tendete il filo di lana (fissandolo inizialmente con un nodino molto stretto in un punto qualsiasi della circonferenza) facendolo passare da un punto all'altro del cerchio, facendo attenzione a tirarlo bene per far sì che non si allenti. Nel frattempo, inserite alcune perline sul filo: in questo modo resteranno incastrate. Non preoccupatevi di fare un pattern perfetto: la casualità lo renderà comunque bello.
Assicurate quindi la parte finale del filo di lana con un nodino e della colla a caldo, facendo attenzione che non ceda il reticolato.

Ora, fissate alle due estremità del cerchio un piccolo occhiello per appendere l'acchiappasogni, e, dalla parte opposta, alcuni lunghi fili di lana (bloccandoli con dei semplici nodi).
I fili più lunghi (di lunghezze uguali o diverse, a voi la scelta) dovranno poi essere decorati a vostro piacere: inserite perline lungo il filo, appendete pompon, monetine, pietruzze, figure in feltro o piume alle estremità, e sbizzarritevi: più elementi saranno presenti, più l'acchiappasogni sarà divertente.
Un'altra idea è quella di sostituire i fili con le perline con tanti nastri colorati da fissare semplicemente con un piccolo nodo, in maniera disordinata in modo da formare un pattern assolutamente unico e svolazzante.

Foto Credits: http://www.thejourneyjunkie.com/life/how-to-make-a-dreamcatcher/

Potete appendere il vostro acchiappasogni agganciando l'asola ad un chiodino, oppure incollando il filo superiore con del washi tape direttamente alla parete.
Mi raccomando, fatene uno per ogni membro della famiglia, da posizionare sopra il comodino di ognuno: sarà un'occasione per sentirsi famiglia e per far sentire i bambini più sicuri secondo le leggende indiane!

Ed ecco quello che abbiamo fatto io e Tommy in questi giorni!

Sara Polotti e Giulia Mandrino

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg