Come sapete amo alla follia i burri corpo e sono sempre alla ricerca di nuovi modi per utilizzarli. Ieri con la mia bimba ho creato dei "burrini" alla lavanda davvero strepitosi. 

Ecco la ricetta del burro corpo compatto alla lavanda: come realizzare un olio corpo solido da massaggio

 

Fiori di Bach per favorire la gravidanza

Lunedì, 25 Gennaio 2016 12:43

A volte la ricerca di una gravidanza è accompagnata da un senso di malessere, in particolare di ansia se il nostro bimbo tende a non arrivare: la prima cosa che consiglio di fare è quella di scrivere su un foglio i pro e i contro di aggiungere un membro alla nostra famiglia e di ragionare e scandagliare bene quali possano essere le cause psicologiche che diminuiscano la nostra disponibilità al concepimento. Successivamente in un secondo foglio scriviamo come potremmo sentirci se non riuscissimo a rimanere incinta: ci sentiremmo forse persone meno valide? Avremmo paura dei commenti degli altri? Potremmo provare una sensazione di incompletezza? Anche in questo caso fermiamoci a ragionare e ricordiamoci che a volte la vita ci mette di fronte a situazioni per farci crescere, per darci la possibilità di migliorarci e diventare più consapevoli. Allora senza fretta, prendiamoci il tempo necessario per comprendere quelli che possono essere i probabili ostacoli (magari non ce ne sono!!!). 

Una volta fatta questa analisi la floriterapia le miscele di fiori di Bach e fiori australiani possono aiutarci nel concepimento: ecco i Fiori di Bach per favorire la gravidanza

 

Se abbiamo paura di non essere in grado di affrontare psicologicamente e fisicamente la gravidanza e il parto la sinergia (basta recarsi in una erboristeria attrezzata) può essere:

- Mimulus

- Crab Apple

- White Chestnut

- Aspen

- Mimulus


Se inconsciamente abbiamo paura di non riuscire a essere delle buone mamme o di non avere la forza di gestire un bambino possiamo valutare questa sinergia:

- Mimulus

- Aspen

- Mariposa Lily

- Evening Primerose

 

Se abbiamo paura di perdere la nostra indipendenza, il nostro equilibrio di coppia o il lavoro:

- Aspen

- Mimulus

- White Chestnut

- Pomegrante

- Quince

 

Se ci sentiamo arrabbiate perchè vorremmo subito una gravidanza:

- Impatiens

- Aspen

- Elm

- Walnut

- Willow

- Holly

 

Giulia MAndrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

9 idee per tenere i giocattoli in ordine

Lunedì, 25 Gennaio 2016 10:23

Spesso i giocattoli invadono letteralmente le nostre case e le camerette dei bambini, seminando un caos tremendo. Ingegnatevi un po' e vedrete che con piccole soluzioni la vita caotica può cambiare!

Ecco 9 idee per tenere i giocattoli in ordine: l'organizzazione per far sì che peluches e mattoncini non conquistino ogni angolo della casa!

 

1. I peluches oltre che teneri sono molto belli: con un semplice appendiabiti a cerchi fissato sulla porta potrete riporli una volta coccolati in maniera che facciano bella vista di sé, in modo ordinato e accogliente.

(foto 1 http://www.buzzfeed.com/peggy/ways-to-organize-your-entire-life-with-ikea?utm_term=.hooXXykNle#.fuEbbNQnjq)

 

2. E tutte quelle macchinine che ci troviamo sotto i piedi ogni volta che camminiamo scalzi per casa? Fate come in cucina con i coltelli, o come in bagno con le forcine: usate le strisce magnetiche! Ottime per mantenere l'ordine e super comode.

(foto 2 http://www.keepingupwiththesouths.com/2012/10/pinterest-project-just-hangin-around.html)

 

3. Anche gli abitini delle bambole sono spesso in mezzo ai piedi, sparsi sul pavimento o infilati malamente in bidoncini. Il risultato è sempre che una stiratina bisogna darla... Trasformate un vecchio porta attrezzi in legno in un mini armadio!

(foto 3 http://www.craftinessisnotoptional.com/2010/05/dress-up-storage.html)

 

4. Per non parlare di pastelli, gessetti e tutti quei piccolissimi giocattolini che sembrano avere una vita propria. Riciclate i barattoli da cucina, quelli per pasta, riso o cereali. Non importa se sono di dimensioni differenti, saranno lo stesso super carini, e, essendo trasparenti, sarà facile trovare tutto istantaneamente.

(foto 4 http://www.marthastewart.com/1116907/fun-stylish-ways-organize-toys?socsrc=soc_pin_2015_6_3_Homekeeping_Scale_Nocost_B_Posts&crlt.pid=camp.L7NRW4Va3Zc3)

 

5. Semplici e classici, i cubotti di legno sono perfetti per dividere, ordinare e rendere anche belli esteticamente i giocattoli: potete comprarli, oppure farli in casa con un po' di fantasia e manualità, di tutti i colori oppure monocromi, di varie dimensioni o tutti uguali. Fate voi!

(foto 5 http://chezerbey.com/tour/nursery-after/)

 

6. E se vostro figlio fosse appassionato di Lego? Anche a questo c'è una soluzione fighissima. Con i componibili Ikea creati apposta per i bambini e per i loro giocattoli, create una sorta di tavolino appiccicando sul piano lavoro la base per le costruzioni (Lego o Duplo, fate voi a seconda dell'età). Nelle scatole sottostanti i mattoncini potranno essere divisi in base alle categorie, e sarà molto più facile tenerli d'occhio!

(foto 6 http://thatcraftyjuls.blogspot.it/2012/01/our-new-lego-table.html)

 

7. Vi piace lo stile un po' vintage? Perché allora non costruire un mobiletto bellissimo e dal sapore antico? Colorandolo con colori polverosi otterrete un effetto favoloso, e mettendolo nella cameretta diventerà il migliore alleato dei bambini ordinati. E al link della foto trovate le istruzioni!

(foto 7 http://www.ana-white.com/2015/10/free_plans/toy-storage-bin-box-cubby-shelves)

 

8. E sapete quelle vecchie valige che avete in soffitta e che, con i trolley di ultima generazione, sapete che non userete mai, mai più ma non avete il coraggio di buttare? Se non avete un lettino con cassetti incorporati si rivelano utilissime: non lasciano entrare la polvere grazie alla chiusura e, solitamente, si infilano perfettamente sotto al letto!

(foto 8 http://www.buzzfeed.com/morganshanahan/clever-storage-solutions-for-living-with-kids?bfpi#.ecEoolm3QA)

 

9. Il giusto spazio e il giusto ordine devono trovarlo anche i libri, che speriamo siamo numerosi quanto i giocattoli: le mensoline e dei cestini appesi alle pareti fanno al caso nostro, mettendo in evidenza i volumi, che colorano la cameretta, e tenendoli perfettamente in ordine.

(foto 9 http://www.apartmenttherapy.com/srens-sunny-with-a-chance-of-smiles-room-my-room-169396)

L'innovativa scuola San Giuseppe di Meda

Lunedì, 25 Gennaio 2016 09:28

Ho temporeggiato un po' a scrivere questo articolo: come tutte le cose a cui tieni tantissimo sei diviso tra l'entusiasmo e la paura di non essere in grado di renderne giustizia. Farò quindi del mio meglio per raccontarvi una realtà che io reputo davvero meravigliosa, e alla quale non posso che esprimere la mia gratitudine. 

La scuola San Giuseppe è una scuola paritaria che si trova a Meda, in provincia di Monza e Brianza. E' una scuola parocchiale, e prevede un contributo fisso mensile da parte dei genitori e un aiuto pubblico a seconda della fascia Isee di appartenenza. La scuola inoltre viene assolutamente incontro ai genitori che hanno desiderio di sceglierla come scuola primaria per i propri figli ma non hanno la possibilità di provvedere al contributo fisso. Inizio con questo punto perchè credo possa essere l'unico deterrente all'iscrizione del proprio figlio e tengo a precisare la possibilità di dialogare con la direzione in merito. 

Iniziamo a raccontare la proposta stupenda di questa scuola! Le grandi competenze umane e professionali della direttrice, la dott.sa Claudia Polloni, hanno portato la San Giuseppe ad effettuare una vera e propria rivoluzione negli ultimi dieci anni, rendendola una realtà assolutamente innovativa e all'avanguardia sia a livello didattico che pedagogico: sono state visitate scuole Montessoriane, Steineriane e le scuole Senza Zaino per osservare e portare alla San Giuseppe ciò che si riteneva maggiormente utile al fine di creare un'offerta formativa eccellente a 360°. Si, perchè la scuola non è solo il luogo dove si impara a leggere e scrivere, ma la "società" in miniatura, dove il piccolo impara molto della vita: per questo all'interno dello staff sono presenti non solo maestre (quasi tutte laureate e alcune che stanno prendendo la seconda laurea con progetti di didattica sperimentale proprio in San Giuseppe), ma anche educatrici. Ritengo questa sinergia davvero efficace e valida per il bambino.

Ecco alcuni punti che mi hanno portato a scegliere per mio figlio la scuola San Giuseppe di Meda: 

1. Didattica basata sull'esperienza non sulla passività: imparare non significa appiccicare le nozioni, significa fare esperienza a 360° dell'oggetto di studio così da far si che il bambino impari davvero. Non è uno studio finalizzato a prendere un voto alto e superare la verifica, ma a interiorizzare il concetto. Si parte dal presupposto che gli esseri umani abbiano 13 intelligenze, per cui qualcuno imparerà scrivendo, altri ripetendo, altri ascoltando e molti, moltissimi facendo. Così la lettera A prima di essere scritta 10 volte su un foglio viene creata con materiali, cantata, modellata con i propri corpi coricati a terra e solo alla fine viene scritta su un foglio. Per sviluppare la così detta "manualità fine", non è necessario passare le ore a copiare frasi alla lavagna come purtroppo spesso si verifica nelle scuole: lo stesso risultato si ottiene allenando il piccolo con ago e filo (le lettere vengono cucite sul cartoncino!) per esempio ma il bambino sarà felice e si impegnerà il doppio perchè maggiormente motivato.  Così la materia "entra" davvero, questo è apprendimento. Così si costruiscono solide nozioni a mio parere. 

2. L'aspetto motorio: i bambini di 6-7 anni imparano principalmente con il corpo, sono gli studi pedagogici degli ultimi 100 anni a dimostrarlo. Inutile inchiodare i bambini ai banchi per ore, metterli in difficoltà e renderli poco interessati all'argomento, lamentandosi del basso rendimento. Meglio far si che il bambino impari attraverso il corpo: così trovi tuo figlio a far lezione in cortile per creare "insieme gruppi omogenei per colore di scarpe" e loro corrono da una parte all'altra per fare gruppi secondo le indicazioni della maestra. In questo modo mettono in gioco non solo la materia ma anche la capacità di collaborare, il tutto divertendosi e applicando le nozioni. Così l'inglese si impara spesso facendo le scenette, quindi mimando il "fare la spesa" o cantanto, perchè tutti sappiamo che il modo migliore per imparare la lingua è trovarsi nella situazione! Allora perchè limitarsi a un "fill in the gap" per poi non capire nulla quando si scende dall'aereo a Londra?

3. I banchi e la classe: i banchi non sono organizzati in maniera tradizionale ma in gruppi e la cattedra è solo una scrivania per la maestra. In questo modo i bambini possono lavorare in WORKSTATION: "lavorare in workstation ha lo scopo di personalizzare la didattica nel rispetto dei tempi di lavoro di ogni alunno. Questa modalità dà la possibilità ai bambini di interagire e collaborare all’interno del gruppo. Rende maggiormente autonomi i bambini rispetto al loro operato all’interno di una dinamica di gruppo. Le workstation sono funzionali all’inclusione di tutti i bambini della classe, con le loro specificità.

Il lavoro è suddiviso ad isole e può essere usato in più modi:

gruppo omogeneo per livello: è caratterizzato da lavori di esercizio in gruppo con attività differenti nell’ambito della stessa materia e argomento (es. addizioni facili, medie, diffcili); ogni postazione affronta l’argomento con gradi di diffcoltà differenti per permettere il recupero o il potenziamento.

gruppi non omogenei per livello: lavori di esercizio con attività o materie differenti per ogni stazione, quindi con obiettivi diversi (es.corsivo, ortografa, tecnologia). È richiesta la collaborazione e il lavoro in gruppo per portare a termine il compito che l’insegnante
può supervisionare in modo da personalizzare il suo intervento.

lavoro individuale di esercizio.

L'insegnante in questo modo può per esempio organizzare l'aula con 3 gruppi che lavorano in autonomia su esercizi che sono in grado di svolgere senza il suo supporto diretto e concentrarsi (sedendosi accanto) su un quatro gruppo che invece tratta un argomento nuovo o che necessita di uno specifico intervento. Chiaramente la qualità del lavoro è significativa. 

4. PROGETTO AULA VERDE: "il progetto dell’aula verde alla scuola San Giuseppe nasce della convinzione che l’organizzazione di uno spazio all’aperto inserito in un contesto scolastico offre opportunità di arricchimento per tutti i bambini. Un giardino didattico non è un luogo solo da osservare o dove giocare, ma uno spazio che prende vita attraverso l’interazione e la partecipazione giocata e che stimola al
coinvolgimento con il mondo naturale attraverso diversi approcci e con il continuo utilizzo della percezione. Il rapporto con la natura è un elemento importante perché può rimettere in moto reazioni sensoriali, aiutare a percepire gli stimoli che provengono dall’esterno e ad avvertire le sensazioni interne". In generale il rapporto con la natura è tenuto in grande considerazione: il bambino ha infatti bisogno di vivere all'aria aperta, di correre, di percepire le stagioni, di sporcarsi. Così gli intervalli sono sempre effettuati in cortile a meno che non piova o che il genitore chieda espressamente di non far uscire il figlio per problemi di salute: com'è possibile chiedere a un bambino di 6 anni di stare chiuso in un'aula 4 ore consecutive? Quanti di voi dopo due ore seduti davanti alla scrivania non hanno piacere di sgranchirsi un attimo le gambe e andare a prendere un caffè? Ecco, pensate per un bambino di 6 anni quanto può essere forte questa esigenza. 

5. AGORA': ogni mattina appena i bambini entrano in classe si siedono su un tappetone presente in classe (si ogni classe ha un "angolo morbido!) con i loro cuscini portati da casa e parlano confrontandosi con l'insegnante sulla programmazione della giornata, eventi che si sono verificati, litigi, paure e ansie, regole e di tutto ciò che hanno piacere di condividere con la classe. Credo che questo sia uno strumento davvero meraviglioso per il bambino, perchè insegna a riflettere, confrontarsi e a sviluppare competenze psicologiche spiccate. Così le regole sono sempre presentate, spiegate ed eventualmente messe in discussione per essere migliorate: spesso sono proprio i bambini a fornire spunti interessanti per migliorarle. "Il momento dell’agorà ha come obiettivi principali la possibilità di condividere la routine scolastica in modo sereno, permettendo il controllo dell’ansia relativa alle novità, e di educare i bambini al rispetto dei tempi. Viene utilizzata anche per il lancio delle attività, per la presentazione della giornata, per la preghiera, come spazio di confronto sul progetto educativo annuale ed eventuali situazioni di classe. Con i bambini saranno sperimentate e condivise le regole per il corretto funzionamento di questo momento."

6. AULA RE MIDA: ispirata al museo Muba di Milano dove le insegnanti hanno svolto corsi di formazione e all'innovativo Reggio Approach delle scuola di Reggio Emilia che tutto il mondo ci invidia, l'aula Re Mida "promuove un modo nuovo di vivere la didattica e di “costruire competenze”. In questo luogo i materiali scartati dalla produzione industriale e domestica si trasformano diventando altro, permettendo ai bambini di scoprire e potenziare conoscenze. Le conoscenze non vengono trasmesse ma costruite insieme attraverso l’esperienza e la manipolazione". Così i bambini costruiscono le lettere, contano, chiaramente con grande piacere, entuasiasmo e anche tanta volontà di fare bene. 

7. MATERIALE IN CONDIVISIONE: a scuola non si porta il portapenne ma il materiale è appunto in condivisione, organizzato a secoda della tipologia in appositi contenitori. A seconda dell'attività che si deve svolgere un membro per gruppo si occupa di reperire il necessario per tutti. In questo modo viene insegnato il rispetto per il bene comune oltre che alleggerire gli zaini.

8. Individualizzazione della didattica ma NON "IN UNA CAMPANA DI VETRO": l'obiettivo è dare il meglio di sè e per fare questo è necessaria grande attenzione al percorso didattico ed educativo del bambino. Ciò però non significa pretendere poco o far si che il bambino viva sotto una campana di vetro iper-tutelato. I bambini hanno bisogno di affrontare piccole grandi sfide quotidiane, di provare la frustrazione e la rabbia e con l'aiuto dei genitori e delle maestre saranno in grado di imparare a gestirle: così gli intervalli sono un luogo fondamentale per i piccoli per relazionarsi con i compagni, litigare, confrontarsi e imparare davvero cos'è la vita. 

9. LIM: anche alla San Giuseppe sono presenti le lavagne elettroniche. E la bella notizia è che qui non sono usate come l'ennesimo strumento di apprendimento passivo per il bambino privo di ragionamento, ma in maniera intelligente, quindi dinamica e basata sul "fare esperienza". 

Per maggiori informazioni scarica il piano dell'offerta formativa qui

Giulia Mandrino

Che i nostri bambini, nativi digitali e tecnologici, rischino molto di più di scivolare in un'esistenza fatta solo di computer, TV e smartphone rispetto alla nostra generazione è un dato di fatto. I bimbi, oggigiorno, passano moltissimo tempo tra le mura di casa (o di scuola, a differenza dei paesi nordici, come vi abbiamo già parlato). Ma il tempo passato all'aperto, in mezzo alla natura, non dovrebbe essere lasciato indietro. Ancor più i media veicolano il terrore dei microbi per cui un mondo sterile è ciò che molte mamme ricercano: bambini nel passeggino o per mano, liquido igienizzante in borsetta e via, pronti per lo shopping nel centro commerciale o le "vasche" in centro città a vedere le vetrine. 

Bè, lasciatevelo dire, non è proprio la cosa più furba e utile, non solo per vostro figlio ma anche per voi. Abbiamo già parlato del perchè l'utilizzo di spray e liquidi igienizzanti, oggi vi spieghiamo perchè scegliere di portare il bambino al parco o nei boschi invece che a fare le "vasche" davanti alle vetrine. 

Ecco 8 motivi per cui il contatto con la natura è fondamentale per i bimbi: perché è bene che i genitori d'oggi lascino scorrazzare i piccoli nel mondo esterno, senza timore!

1. Un ginocchio sbucciato, un taglietto procurato per una colluttazione con una corteccia cattiva, un sassolino che graffia il piedino mentre si corre sull'erba: è capitato a tutti e capiterà sempre. Sembra che oggi la sicurezza sia estremamente ricercata, forse in maniera troppo ossessiva. Lasciare che i bambini si facciano male non significa essere negligenti, menefreghisti o crudeli. La natura umana vuole che si sperimenti per imparare. Lasciare che i bimbi giochino all'aperto e incorrano in qualche spiacevole taglietto o botta significa solo lasciare che imparino i loro limiti e migliorino la loro coordinazione.

2. Lo stesso discorso vale per la resilienza (abbiamo parlato qui di come insegnare la resilienza ai bambini). Provare sulla propria pelle situazioni difficoltose o ambienti un pochino più ostili rispetto a quella casalingo aiuta i bambini a ridurre l'ansia e a gestire meglio le emozioni.

3. L'alimentazione sbagliata dei nostri tempi è spesso causa di obesità infantile, o comunque di disordini e sovrappesi. Beh, stare nella natura è uno stimolo concreto per fare attività fisica. Correre, scalare, camminare: non il solito sport al chiuso, nella palestrina o a casa. E in questo modo il tempo passato davanti a pc, tivù o playstation viene ridotto. Non solo: se messo a contatto con orti, verdure, frutta e prodotti naturali il bambino li apprezzerà molto di più e la sua dieta ne trarrà solo beneficio.

4. I benefici sono anche a livello scolastico: sfogarsi all'aperto, in un ambiente non chiuso e senza un limite di spazio, aiuta poi i bambini ad aumentare la concentrazione in classe. I bimbi affetti da deficit dell'attenzione in questo senso acquisiscono abilità naturali per arginare le loro emozioni e aumentare il tempo per la concentrazione.

5. La creatività aumenta: stare all'aria aperta, in mezzo alla natura, è un continuo stimolo cognitivo per il bambino, che nella sua testolina crea, racconta, studia e sperimenta.

6. Se il bambino ama la natura, ama il pianeta, sviluppa un senso di rispetto nei suoi confronti. Se fin da piccoli i bambini sono messi a contatto con la natura più selvaggia (andando in campeggio, camminando nei boschi, nuotando nei laghetti nascosti) da grandi è molto probabile che diventino persone attente all'ambiente e all'impatto delle loro scelte su di esso.

7. Il tempo passato nella natura diventa un tempo di studio concreto. Lasciare girare i bimbi in un prato o in un bosco, liberi di alzare le pietre per scovare vermi, di contare i petali di un fiore, di esplorare i buchi dei tronchi e di selezionare le foglie più belle, significa lasciare loro il tempo di studiare in maniera diretta, sperimentando con i propri occhi e le proprie mani, il loro olfatto e il loro gusto (sì, a volte mangiano l'erba, ma non preoccupatevi: non sono che anticorpi). Una volta a casa avranno sicuramente voglia di approfondire, e con un buon libro letto tutti insieme la passeggiata diventerà occasione di studio e confronto. Ecco 10 attività da fare all'aperto, anche in inverno

8. I bambini non sono esenti dalla depressione, purtroppo. Nel loro piccolo possono provare sentimenti brutti, che li scombussolano, che li rendono tristi. Stare a contatto con la natura, giocare in essa e con essa è davvero utile per diminuire il rischio di depressione nel bambino. La natura aiuta a connettersi meglio con se stessi, a vivere il momento presente, a pensare in maniera più profonda.

Dunque, visti i benefici, il contatto con la natura e il tempo speso all'aria aperta, anche e soprattutto in ambienti selvaggi (divertenti per i bambini, oltre che salutari) dovrebbe diventare una priorità per i genitori. Avete bisogno di altre spinte?

Giulia Mandrino e Sara Polotti

Essendo consapevole dell'importanza della cameretta per i bambini appena nati ("ventre materno" in scala maggiore), Maria Montessori ha pensato anche al loro benessere, e seguendo i suoi dettami è possibile ricreare un ambiente intimo e stimolante per far sì che sin dai primi giorni di vita il bambino scopra il mondo personalmente.

La cameretta del bambino tra 0 e 6 mesi secondo Montessori: il progetto pedagogico montessoriano applicato fin dai primi giorni di vita del bambino

Secondo Maria Montessori, l'ambiente ha un ruolo di prim'ordine quando si parla di sviluppo e apprendimento del bambino. Per crescere in maniera dolce ma profonda, il bambino ha bisogno di stimoli e materiali attorno a lui che gli permettano di sperimentare, e soprattutto capire, ciò che lo attornia.

I primi giorni, nella sua cameretta, è possibile ricreare un ambiente simile a quello dell'utero materno; ricordate che è stata la sua casa per i passati nove mesi, ed ora si ritrova in un mondo a lui totalmente sconosciuto. Calma, buio e suoni attutiti devono essere prioritari: in questo modo si renderà il passaggio (traumatico, per il bambino), un po' più dolce, per passare poi a iniziare a offrirgli i primi stimoli.
Innanzitutto, le giostrine sopra il lettino sono importantissime: nei primi mesi i bambini sono attratti dai colori e dai movimenti, e questo è un istinto fondamentale. Significa che il bimbo sta iniziando a scoprire il mondo. Offrirgli materiali per continuare a studiare questo grande sconosciuto che è il mondo è compito del genitore. Fissate sulla sua culla delle giostrine. Gli occhietti del bambino iniziano infatti fin dai primi giorni a percepire il movimento, e in questo modo iniziano ad allenarsi (così come inizia ad essere stimolato un primo approccio alla coordinazione occhio mano).

Un altro metodo è quello di lasciare le finestre bene aperte, per far sì che il bambino possa guardare fuori, all'esterno, magari verso gli alberi e le foglie mossi dal vento. Oppure lasciare che una tenda, d'estate, svolazzi al vento, creando sulle pareti della cameretta luci e ombre interessantissime ai loro occhi.
Per quanto riguarda il letto, i primi tempi il bambino li passerà a dormire nella sua culla (che potrebbe anche essere una semplice cesta di vimini, confortevole e intima); non appena cresciuto, tuttavia, è bene ricordare che secondo il metodo montessoriano il bambino deve avere possibilità di movimento per salire e scendere senza aiuto, e quindi il letto dovrà essere il più basso possibile (vedi il nostro articolo sul lettino montessori).

Già dai tre mesi, in ogni caso, è importante lasciare che il bambino sperimenti i movimenti a pancia in giù (e, con un lettino montessoriano, questo diventa molto meno pericoloso). Quando è sul suo lettino lasciatelo fare (sempre supervisionando), e quando cambiate stanza (mai lasciarlo solo mentre è sveglio!) portatevi un cuscino ampio o una stuoietta morbida, e lasciate che si muova in libertà accanto a voi. Farlo stare vicino a voi quando è sveglio significa anche iniziare a stimolare il suo udito e la sua percezione dell'ambiente circostante: vi ascolterà, sentirà tutti i rumori, e il suo cervello inizierà a lavorare freneticamente!

Foto 1: http://www.hellobee.com/2013/08/14/our-montessori-inspired-nursery-makeover/

Lasciate poi che il bambino sperimenti cose nuove: tutto ciò che gli passa per la testa è adatto al suo apprendimento! Supervisionate sempre, certo, ma non pensate che esistano attività adatte o meno ad una certa età. E non disturbatelo mentre è concentrato: il suo flusso di pensieri non deve subire strappi, ma è giusto che ragioni con impegno!
Nella cameretta, limitate però la quantità di giocattoli e materiali a disposizione del bimbo. Sceglietene di utili e di qualità: libri di stoffa e palline morbide per stimolare l'uso delle mani, sonaglini (adatti a molti sensi: tatto, gusto, udito, vista), giocattoli in materiali naturali come il legno, uno specchio per iniziare a coprire la sua identità.

Foto 2: http://www.hypeness.com.br/wp-content/uploads/2015/07/qto-4.jpg

Dai tre/quattro mesi fate attenzione e offrite al bambino materiali che lo aiutino con la coordinazione oculo-motoria (che si sviluppa proprio in quel momento): delle semplici bottigliette riempite di sabbia, riso, coriandoli, acqua colorata, eccetera, saranno perfette!

Foto 3 e 4: http://www.hypeness.com.br/wp-content/uploads/2015/07/qto-4a.jpg

E, soprattutto, ricordatevi e tenete sempre bene in mente che il bambino, nei primi mesi, è come una spugna: sia a livello di linguaggio, sia a livello comportamentale, non avrà bisogno di lezioni o insegnamenti espliciti, ma imparerà direttamente da chi gli sta attorno. Un ambiente gentile, armonioso e ricco di stimoli è ciò che fa al caso suo: mi raccomando, fate sì che non gli manchi nulla di tutto questo.

Sara Polotti

Mamme all'ascolto, non pensate di rinunciare al carnevale solo perché il vostro bimbo è troppo piccolo e l'idea di portarlo in giro nel passeggino vi sembra scomodissima! La soluzione c'è, ed è super super carina. Come spiega Licia Negri nel libro Lasciati abbracciare, il babywearing consente di vivere a 360° la vita con il proprio piccolo.

Vi proponiamo 10 idee di travestimenti con il proprio bimbo in fascia: costumi bellissimi e fai da te per festeggiare Carnevale in maschera con il proprio bebè!

1. Un cappellino per la mamma e un aeroplano ricavato da vecchie scatole in cartone per trasformarsi in due aviatori provetti!

(foto 1 http://paxbaby.com/event/paxparty-halloween-style/babywearing-costume-halloween-airplane-aviator/)

 

2. Quest'idea è golosissima: aggiungete qualche pallina di lana cotta al berretto di vostro figlio e coprite la fascia con una pezza di tessuto sulla quale avete disegnato il prezzo: ecco qua un distributore di caramelle.

(foto 2 https://it.pinterest.com/pin/60587557465295040/)

 

3. La classica maschera da ladruncolo vintage acquista di valore se a interpretare il sacco di dollari rubati è il vostro bimbo!

(foto 3 https://it.pinterest.com/pin/60587557465295040/)

 

4. Cappuccetto rosso e il lupo non sono mai stati così teneri!

(foto 4 http://totheseablog.com/2014/11/4452-babytoddlerlife-updates/)


5. Ma anche così non scherzano: nemmeno i papà devono rinunciare al Carnevale, e magari possono sostituirsi alla mamma e diventare loro stessi il lupo cattivo.

(foto 5 http://mamabee.com/35-ideas-to-turn-your-baby-carrier-into-a-great-halloween-costume/)


6. Restando in tema di cappucci rossi, basta una felpa di questo colore per trasformarsi in Elliot. Costruite poi un manubrio e un cestino attorno alla fascia porta bebè, e con un lenzuolo attorno il vostro bimbo diventerà un carinissimo ET!

(foto 6 http://coolmompicks.com/blog/2014/10/08/funny-creative-diy-halloween-costumes-for-baby/)


7. Siamo sicure che da qualche parte avete quella buffissima tutina con orecchie che tiene al caldo vostro figlio. Bene, mettetegliela, e piazzandovi un Empire State Building di cartone in testa farete una bellissima figura nei panni di King Kong e del grattacielo.

(foto 7 http://mamabee.com/35-ideas-to-turn-your-baby-carrier-into-a-great-halloween-costume/)


8. Anche qui basta poco: per i genitori degli abiti eleganti e dei grembiuli rossi per interpretare il ruolo di addetti ai popcorn nelle multisale; il bimbo sarà perfetto come contenitore di pop-corn!

(http://www.rookiemoms.com/slings-and-carriers-baby-halloween-costumes/) 


9. Le zampette che si attaccano al vostro corpo e la ragnatela appesa alle vostre braccia sembrano proprio fatte apposta per il babywearing!

(http://mamabee.com/35-ideas-to-turn-your-baby-carrier-into-a-great-halloween-costume/)


10. Topo e formaggio, con pochissimo: un cerchietto con le orecchie per lui e un copricapo buffissimo a forma di formaggio per te! Da provare in diverse versioni: cane e osso, gatto e gomitolo, foca e palla, e chi più ne ha più ne metta. Da sbizzarrirsi!

(foto 10 http://www.happybabywrap.com/babywearing-costume-idea-mouse-cheese/)

 

Vuoi sapere come portare il tuo piccolo in fascia? Trovi tutto quello che devi sapere nel libro Lasciati Abbracciare, edito da Mental Fitness Publishing

Filobio presenta la nuova collezione a Parigi

Venerdì, 22 Gennaio 2016 10:58

Al Playtime parigino di quest'anno (fiera internazionale dell'abbigliamento infantile e premaman, alla sua diciannovesima edizione) ci sarà un pezzettino di Italia: dal 24 al 26 gennaio, infatti, allo Stand P20 del Parc Floral de Paris, sarà presente Filobio, a presentare i suoi prodotti pensati per la salute (e per la moda!) del bambino.

Filobio presenta la nuova collezione a Parigi: la fiera Playtime ospiterà in anteprima i nuovi, bellissimi abiti per bebè!

Azienda cuneese, Filobio realizza abiti per bimbi da 0 a 4 anni ed è sempre attenta alla salubrità dei materiali, sempre a contatto con la pelle dei piccoli, e alla bellezza dei prodotti, comodi e pensati con in testa il gusto e il design italiano.
Cotone 100% biologico e filati super naturali (dalla canapa alla lana merino fino al cachemire): ecco la base di tutte le creazioni. L'utilizzo di queste materie prime permette a Filobio di fare attenzione sia all'ambiente (inquinato il meno possibile), sia alla salute dei bambini che indosseranno le sue realizzazioni, bellissime oltre che salutari.
Non solo: ogni piccola parte dei vestitini che Filobio propone è studiata attentamente per eliminare ogni traccia pericolosa. Bottoncini, ricami, etichette o targhe si distinguono per la loro natura detox, grazie alla realizzazione secondo tecniche che ne eliminano ogni traccia tossica per il corpo o inquinante per l'ambiente.

Non a caso, Filobio ha ottenuto la certificazione da parte dell'Associazione Tessile e Salute!

La qualità e il pregio dei materiali si riflettono poi sulla qualità estetica dei prodotti, e le linee che Filobio presenterà in anteprima al Playtime parigino rispecchiano la natura stessa del marchio.

A comparire nello stand del Parc Floral sarà la collezione autunno-inverno 2016/17 dedicata ai bebè: sul loro sito (www.filobio.com) potete già trovare la collezione primaverile ed estiva per la prossima stagione (guardate che fantastici pagliaccetti!), ma tra le file di Playground, come per ogni settimana della moda che si rispetti, è già tempo di guardare avanti.
Per l'occasione, Filobio ha pensato a quattro nuovi temi per i suoi vestitini.

"Watercolor" propone il colore all'acquerello, delicato e tenero, stampato su tessuti come jersey e ciniglia, perfetti per tenere al caldo la pelle dei più piccoli. Collaborazione interessantissima, quella con l'illustratrice Patrizia Comino, che per la collezione ha disegnato i FilobioFriends, gli amici di Anito (il papero mascotte e logo del marchio): il cane, il gatto e il topo compariranno di nuovo su tutine, ghettine e fodere!
La seconda linea vedrà comparire sugli abitini pois e righe a contrasto, nei colori del Warm Grey e del Blu. "Spot & Stripes", questo il nome del tema, colorerà i jersey doppiati e la felpa, tessuti base della linea.
Un tuffo nel bosco lo si farà con la terza linea proposta, "Magic Wood", che con i suoi colori verdi e terrosi incanterà come in una fiaba. Tessuti morbidi come la flanella saranno protagonisti, e faranno sentire il bambino come in un rifugio caldo e accogliente!

Filobio non dimentica neppure il periodo natalizio e quello delle feste di fine anno. Con "Neve e Natale" porterà sugli abitini e sulle bavagline in lana merino fiocchi di neve e serigrafie ad hoc.
Filobio, insomma, pensa fin da subito alla salute dei nostri bambini, permettendo di non rinunciare alla bellezza, alla comodità e al design. Sano è bello!

Sara Polotti

Come creare biglietti d'auguri con i bambini

Venerdì, 22 Gennaio 2016 10:26

Cosa c'è di più bello del ricevere posta, o, meglio ancora, dei biglietti di auguri? Non serve un'occasione speciale (anche se, avvicinandosi San Valentino, i bimbi con il cuore già occupato potrebbero pensare di mandarne uno alla propria dolce metà), aprire una busta e trovarci un pensiero diretto proprio a noi è meraviglioso, no? Tanto più se sono fatti a mano: un piccolo gesto che fa capire quanto il mittente tenga a noi, essendosi preso del tempo per creare un pensierino personalissimo scritto e decorato con le proprie mani.

Anche i bambini possono cimentarsi, essendo questa un'attività che piace moltissimo: quante volte tornano a casa dall'asilo con un piccolo cuore dedicato a voi? Ecco, provate a passare al livello successivo, creando una nuova tradizione: quella dei bigliettini fatti in casa.

Come creare biglietti d'auguri con i bambini: un pensiero fatto a mano che diverte nello svolgimento e riempie il cuore quando lo si riceve!

Divertentissime e versatili al 100% sono le card pop-up, quelle che aprendosi rivelano un soggetto in rilievo: sono semplicissime da fare (basta piegare un foglio a metà, fare due taglietti sul dorso e incollare sul quadratino ricavato il soggetto preferito!). I bambini possono sfruttarlo per ogni occasione: un compleanno (con torta), un augurio di guarigione, un pensierino d'affetto.

(foto 1 e 2 http://tinkerlab.com/simple-diy-pop-up-cards-for-creative-kids/)


Con gli acquerelli e dei cartoncini spessi, è possibile invece creare biglietti super eleganti, da vero artista: incollando parti di disegni astratti all'acquerello sulla copertina di un biglietto (semplicemente un foglio piegato a metà, meglio se ruvido) si otterrà una card ordinatissima (non si esce dai bordi, in questo modo!) ma originale e piena di creatività.

(foto 3 http://moomah.com/themagazine/watercolor-notecards)

Per stimolare ancor di più la creatività e allo stesso tempo la manualità fine (importantissima per la crescita, l'apprendimento e la scrittura), perché non iniziate a lavorare con ago e filo? Usando della carta ruvida e pesante e dei fili di lana coloratissimi (quindi più semplici da lavorare rispetto a quelli più sottili, e decisamente più d'effetto), da passare con l'aiuto di un ditale (sotto la vostra supervisione, ma è bene che imparino, come con le forbici!). Riempire le forme che preferite sarà divertente e il risultato super bello!

(foto 4 http://www.hellowonderful.co/post/MAKE-STRING-HEART-YARN-CARDS)


Quando il biglietto d'auguri è indirizzato a qualche caro non in forma smagliante, magari atteso a casa dopo un periodo all'ospedale o di malattia, una bella idea è incollare un cerotto sul biglietto, da trasformare con occhi, braccia e gambe stilizzate personalmente dai bimbi in un personaggio tenerissimo.

(foto 5 http://www.thingstoshareandremember.com/friends-feelings-a-caring-card-kids-can-make/)


I collage, poi, da sempre una delle tecniche più amate dai bambini, con il loro disordine innocente e la loro versatilità, si rivelano perfetti per creare cartoline d'auguri fatte a mano e con amore. Con ritagli di coppette per cupcake si può disegnare una tortina per il compleanno, con i bottoni incollati su un albero di Natale scarabocchiato si avrà il perfetto biglietto per le feste, con la pasta si possono creare infinite forme.
E non dimentichiamo tutte le altre tecniche: la pittura con le dita; i timbri con i tappi di sughero, le patate o le gomme delle matite; oppure lo stencil in negativo come nella fotografia (ottenuto tramite la rimozione della formina precedentemente appoggiata sul foglio, colorato con acquerelli o stampi).

(foto 6 http://www.sunhatsandwellieboots.com/2012/01/valentine-cards-made-with-dot-markers.html)

Insomma, prendersi qualche minuto per creare con le proprie mani e la propria fantasia un biglietto di auguri e congratulazioni ha solo effetti positivi: il divertimento nel farlo è già di per sé fantastico, ma imparagonabile se pensiamo allo sguardo contento di chi riceverà la cartolina!

Sara Polotti

E' la ricetta preferita di mio figlio e una di quelle per cui mio marito, prepotentemente carnivoro, apprezza della mia cucina. Non è proprio il piatto più veloce tra i miei, ma comunque diciamo che sono un pasto completo perchè contengono verdura, proteine di pesce e carboidrati dalle patate, per cui basta aggiungere un semplice contorno di carotine gratuggiate e abbiamo la cena pronta. 

Ecco la ricetta per creare le polpette di salmone e broccoli: come realizzare delle polpette di pesce sane e gustose

Sara

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Cecilia

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