Non solo sulla pasta: il pesto di zucchine è delizioso sulla pasta fredda, sulle bruschette con un po' di pomodorini freschi, per condire il cous cous... Si tratta di una crema semplicissima da preparare e molto versatile, ideale soprattutto in estate, quando le zucchine sono di stagione e quando si preferiscono dei pasti freschi e leggeri.

Ecco quindi la ricetta semplice e veloce del pesto di zucchine (senza aglio!), per gustare le verdure in maniera diversa e fare sempre un figurone.

Il pesto di zucchine: una ricetta fresca e semplice

 

Le emozioni nascono DAVVERO nel cuore

Giovedì, 26 Maggio 2022 09:04

Non è un caso se "I love you" viene spesso scritto "I <3 you". E se, chissà perché, il simbolo del cuore indica l'amore e l'emozione.

La sensazione di emozione che si percepisce ad altezza cuore, quindi, non è solo una sensazione: a dirlo sono dei ricercatori e delle ricercatrici che hanno finalmente scoperto che le emozioni non si percepiscono solo nel petto, ma nascono direttamente lì.

L'eterno dibattito: mente o cuore?

Ormai è chiaro e noto: le emozioni non sono solo una funzione mentale, ma coinvolgono anche numerose funzioni corporee. In altre parole: il corpo umano intreccia le sue funzioni alle emozioni in maniera costante e attiva. Pensiamo solo alle risposte psicosomatiche alle emozioni (come lo stress che prende immediatamente la pancia). Ma proprio perché conosciamo questa correlazione, la domanda persiste: le emozioni riguardano più la testa o più il cuore? Sono quindi più cerebrali o più viscerali?

Alcuni studiosi si sono quindi chiesti se fosse possibile trovare una risposta coinvolgendo alcune persone e studiandone elettroencefalogrammi ed elettrocardiogrammi durante la percezione di alcune emozioni.

Lo studio

Ad aver scoperto il protagonismo del cuore nella nascita delle emozioni - una scoperta che in qualche modo conferma la convinzione umana, non solo poetica e romantica - sono dei ricercatori e delle ricercatrici di bioingegneria dell'Università di Pisa, che in collaborazione con l'Università di Padova e quella di California Irvine hanno analizzato i meccanismi che fanno nascere una determinata emozione provocata attraverso determinati stimoli, individuando proprio nel cuore la culla di quest'emozione.

Lo studio con i suoi risultati è stato pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Science of the USA, e dall'estratto si evince che le persone, quando sollecitate da contenuti particolarmente emotivi, avvertono l'emozione prima di tutto nel cuore (con la modificazione dell'attività cardiaca). A questo punto, il cuore stimola la risposta della corteccia cerebrale, ed è lì che prende avvio lo scambio di informazioni cuore-cervello, che diviene costante e bidirezionale. 

Cosa significa?

Questa relazione cuore-cervello, che si scambiano informazioni, permette agli esseri umani di percepire le emozioni e di farne esperienza cosciente, riconoscendone l'intensità. Una scoperta che conferma la bellezza del corpo umano, di questa macchina emotiva che fatichiamo a capire e che è sempre più affascinante via via le scoperte scientifiche ne rivelano il funzionamento.

Non parliamo solo del profumo naturale della pelle di una mamma. Parliamo proprio della fragranza che indossa, quella che la contraddistingue, che la annuncia anche prima che entri nella stanza.

Vi è mai capitato di annusare per caso il profumo di vostra madre in un contesto inatteso e di ritrovarvi con ricordi vividi e vivissimi? La ragione è semplice: l’olfatto è un senso potentissimo, che gioca un ruolo fondamentale nei primi giorni e nei primi anni di vita e che è fondamentale per il bonding.

Scegliere il giusto profumo

Come accennato, oltre al profumo e all’odore della pelle di una mamma, nelle narici dei bambini e delle bambine resta sempre anche la fragranza dell’eau de toilet o dell’eau de perfume che la mamma è solita indossare. Che siano profumi di nicchia, aromi specifici (come per esempio il profumo di Neroli, il profumo di patchouli o quello di iris) o, ancora, iconici profumi di marca (come i profumi Bottega Veneta su Douglas), questo profumo risulterà piacevole e rilassante perché associato alla figura materna e alla cura amorevole, e quindi alla protezione.

L’esperimento scientifico

Gli odori sono antichi segnali che provocano dei cambiamenti neurali complessi che consolidano i legami sociali con gli altri esemplari della propria specie, aumentando l’importanza dei segnali contestuali e delineando la madre e l’habitat”, spiegano in un articolo scientifico pubblicato su Science Advances dedicato proprio a capire come i segnali chimici e gli odori stimolino il legame celebrale tra madri e figli.

Per studiare questo fenomeno, i ricercatori e le ricercatrici hanno usato una maglietta indossata in precedenza dalla madre, lasciandola al bebè in sua assenza, mentre interagiva con un’altra persona adulta, sconosciuta. Il risultato? I profumi, gli odori e i feromoni della madre sembrano avere aumentato nei bebè la sensazione di protezione e benessere, favorendo anche la relazione con un’altra persona proprio grazie al senso di sicurezza e vicinanza provocato dall’olfatto.

Il profumo della mamma è eterno

Crescendo, dunque, questo odore e questo profumo restano impressi e latenti, provocando le stesse sensazioni di benessere e sicurezza ogniqualvolta li si percepisce nuovamente. 

Fateci caso: anche se non conoscete il nome, il profumo di vostra madre o della persona che più associate alla vostra infanzia è chiarissimo nella vostra testa. E se anche non lo è, basta percepirlo anche di sfuggita per riconoscerlo immediatamente.

Potremmo anche chiamarla "gricia vegetariana", perché la classica pasta cacio e pepe è cremosa tanto la cugina, che però prevede l'utilizzo del guanciale, come se fosse un'amatriciana bianca. 

Bene: se amate la cucina romana ma preferite evitare la carne e gli insaccati, ecco la ricetta perfetta: una pastasciutta tradizionale, semplice da preparare (è pronta suppergiù in un quarto d'ora) e ottima per le cene in famiglia o con gli amici. Per ottenere la cremosità giusta? Seguite bene tutti i passaggi e vedrete che sughetto e che omogeneità!

Pasta cacio e pepe, vegetariana e tradizionale: la ricetta della "gricia senza guanciale" per le cene veg tra amici

 

Non si tratta di un diario segreto, e nemmeno di una lista di "cosa abbiamo fatto". Il Travel Journal è un diario preziosissimo, che permette di segnare nero su bianco tutto ciò che si è fatto (e provato) durante le vacanze, che siano lunghe o brevi, avventurose o rilassanti.

Porporlo ai bambini e alle bambine è un'ottima idea: in questo articolo vi spieghiamo i benefici del travel journaling, dandovi anche qualche dritta su come e quando farlo.

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Travel Journal: i benefici del diario delle vacanze

Prima di tutto, il diario delle vacanze non deve essere percepito dai bambini e dalle bambine come un compito o un peso. Quindi, meglio lasciare a loro la scelta se farlo o no, dopo averlo proposto (basta entusiasmarli un po' puntando su ciò che piace loro!). 

Detto questo, tenere un diario durante le vacanze (travel journaling significa proprio questo) è un'attività molto consigliata perché porta con sé un sacco di benefici. Eccone alcuni:

  • È estremamente utile per allenare la scrittura a mano, ma anche la grammatica e la costruzione di frasi.
  • È uno stimolo alla lettura, perché scrittura e lettura sono strettamente legate tra loro.
  • È un esercizio di conoscenza di se stessi, perché nel diario è possibile non solo descrivere ciò che si fa, ma anche le sensazioni provate e le emozioni.
  • È utile alla creatività, perché non ci si limita alla scrittura, ma si incollano elementi naturali, biglietti, fotografie...
  • È prezioso per il futuro, perché si potranno leggere le avventure dopo molti anni, ricordando passo passo ciò che si è vissuto.

I consigli per tenere il diario

Per far sì che il diario non sia percepito come un'imposizione, possiamo prima di tutto tenerne uno anche noi, mostrando come sia bello scrivere le sensazioni e annotare i fatti della giornata.

Si può poi scegliere un momento della giornata particolarmente rilassante, ed eleggerlo ad angolo del diario. Per esempio, prima di cena, dopo la doccia, oppure prima di andare a dormire.

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Un altro modo per coinvolgere attivamente i bimbi e le bimbe è fare scegliere loro il diario, fisicamente, lasciando che acquistino quello che preferiscono in cartoleria o facendoglielo scegliere tra quelli intonsi che ci sono a casa.

Cosa scrivere sul diario?

Non c'è un modo valido per tutti. Alcuni bambini preferiranno raccontare tutto come in una storia, includendo tutti i dettagli. Altre bambine opteranno per incollare i ritrovamenti tra le pagine, descrivendo fiori e piante incontrate. Altri bimbi sceglieranno di incollare biglietti dei mezzi, fotografie, cartoline, indicando la data e qualche piccolo dettaglio.

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Champignon, porcini o finferli non cambia la sostanza: i funghi sono un ingrediente naturale davvero saporito (da acquistare sempre al mercato o al supermercato, con certificazione veterinaria!) che permette di creare piatti gustosi e leggeri, ricchi di vitamine e sali minerali. E poi, diciamolo, la classica pasta ai funghi, magari le tagliatelle, sono un piatto della tradizione italiana davvero insuperabile.

Ecco dunque la ricetta leggera della pasta ai funghi (senza burro, ma altrettanto cremosa), per gustare porcini&co in un piatto classico e intramontabile, più semplice da preparare di quel che si creda.

La classica pasta ai funghi cremosa: una ricetta tradizionale (e leggera)

 

Tornare a studiare dopo la nascita di un figlio può risultare stressante se non ci si organizza, ma non è impossibile: ottimizzare i tempi e imparare a chiedere aiuto sono solo alcune delle accortezze da seguire. In questo articolo si vedranno tutti i consigli utili per le mamme che decidono di ricominciare a studiare per laurearsi. 

Studiare a distanza

Quando si diventa mamme aumentano inevitabilmente i bisogni e le necessità. Da questo punto di vista le università telematiche si dimostrano di grande aiuto, perché permettono di gestire lo studio con la massima flessibilità. Sono molti gli atenei italiani che permettono di frequentare dei corsi di laurea online: per scegliere al meglio, può essere utile informarsi su alcune risorse, come studentville.it, che aiutano a trovare la migliore università telematica adatta alle esigenze di ciascuna mamma.

Usare strumenti che semplificano la vita

Pc, tablet, lettori mp3, possono essere preziosi alleati durante il percorso di studi, perché permettono di scaricare e riascoltare (o rivedere) le audio o videolezioni anche nei momenti liberi, tutte le volte che si vuole. Un suggerimento è sfruttare a pieno ritmo soprattutto i tempi morti, come ad esempio il tragitto casa-lavoro

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Imparare a chiedere aiuto 

Essere madre e studentessa allo stesso tempo può generare stress e ansie. Non ci si deve sentire sbagliate se si ha la sensazione di non riuscire a star dietro a tutto. Per far fronte a ogni esigenza è indispensabile appoggiarsi a qualcuno di fidato, come per esempio il proprio partner, gli amici più cari o i nonni, ai quali molte famiglie soprattutto in Italia chiedono costantemente aiuto. Non bisogna esitare a delegare, anche perché in questo modo sarà più facile per le mamme aumentare le possibilità di successo nello studio e negli esami. Se non si ha la possibilità di chiedere aiuto ad amici o parenti, una soluzione potrebbe essere assumere una baby sitter. 

Sfruttare le biblioteche nei weekend 

Rifugiarsi per qualche tempo nella tranquilla aula di una biblioteca è un toccasana per la mente, soprattutto quando si è stressati per l’avvicinarsi di un esame. L’apertura di questi luoghi durante il fine settimana permette di concentrarsi sullo studio – e di rilassarsi allo stesso tempo – senza essere distratti dal caotico vociare della famiglia riunita a casa. 

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Pianificare i momenti di studio 

Come accade per un lavoro da portare a termine, anche lo studio richiede molta concentrazione, che spesso manca ma può essere facilmente ritrovata: bisogna quindi individuare i momenti della giornata da dedicare esclusivamente allo studio e rispettarli, senza lasciarsi distrarre da alcun elemento esterno. 

Riprendere un percorso di studi avendo dei figli non è dunque così difficile: l’importante è saper gestire il proprio tempo e il proprio spazio, contando sull’aiuto delle persone più care. 

Anche se esistono persone che negano il cambiamento climatico e le conseguenze dell'inquinamento, non è più possibile chiudere gli occhi. Perché il climate change ha effetti diretti anche sulla salute dei bambini. E non si tratta di previsioni o ipotesi: questi effetti sono reali e attuali, e a dirlo sono gli esperti.

Le conseguenze del climate change

La correlazione tra benessere e cambiamento climatico è diretta e intuibile. L'inquinamento e le emissioni di CO2 nel tempo hanno scombussolato gli equilibri terrestri, portando ad un reale e progressivo aumento delle temperature, ma anche all'aumento delle precipitazioni e all'innalzamento dei mari.

"A partire dall’industrializzazione ad oggi si è registrato un aumento progressivo delle temperature: le proiezioni suggeriscono un aumento di 2°C o più nella temperatura media globale entro la fine di questo secolo, portando a cambiamenti cruciali nella geosfera, nella biosfera, nella criosfera, nell'idrosfera e nell'atmosfera della Terra, con gravi implicazioni per la salute umana e planetaria. In effetti, il cambiamento climatico influenzerà la salute dei bambini nati oggi per tutta la loro vita". 

A dirlo è Tobias Alfvén, ricercatore senior presso il Dipartimento di Salute Pubblica Globale del Karolinska Institutet e pediatra presso il Sachs' Children and Youth Hospital di Stoccolma, che è intervenuto durante l'ottava edizione del Festival della Scienza Medica  dal titolo "Cambiamento climatico e salute dei bambini". 

Perché il cambiamento climatico intacca il benessere dei bambini

L'aumento delle temperature che già stiamo percependo, con ondate di calore intenso e insolito, soprattutto fuori stagione, produce effetti disastrosi sul pianeta, con siccità e incendi diffusi, ma anche con un aumento dell'inquinamento. E l'inquinamento provoca in maniera diretta e massiccia una più alta incidenza di malattie nei bambini, aumentando anche il rischio di mortalità. Sembra assurdo? Nel mondo i bambini esposti alle ondate di calore sono 820 milioni, quelli ai cicloni 400 milioni. E 2 miliardi di bambini, hanno fatto sapere dal Festival, sono esposti all'inquinamento dell'aria.

"I bambini, così come gli anziani, sono particolarmente esposti a fluttuazioni improvvise di temperatura, causa di colpi di calore, squilibrio elettrolitico, malattie associate ai reni, dissenteria (soprattutto nei paesi dell’Africa Subsahariana) e malattie respiratorie (conseguenza anche dell’aumento dell’inquinamento atmosferico) e infettive", continua Alfvén, ma anche di un aumento di infortuni non intenzionali che si verificano durante le ondate di calore".

"La ricerca ci mostra che il cambiamento climatico può agire in vari modi per influenzare la salute dei bambini. Occorrono ulteriori studi per approfondire la correlazione esistente tra gli effetti del cambiamento climatico e la salute della popolazione, soprattutto in età infantile, e quali sono i costi e i benefici della mitigazione dell’adattamento. I nostri figli vivranno in un mondo in cui l’aumento della temperatura sarà di 2,5° C se non facciamo niente, i nostri nipoti subiranno più di 4° C di aumento medio. Dobbiamo intervenire con azioni trasformative immediate. Solo così i nostri bambini potranno godere dei benefici del nostro intervento per contenere gli effetti del cambiamento climatico".

Scegliere una dieta vegetariana è sempre più diffuso, e non solo per (validissimi) motivi animalisti. Ora anche il pianeta ce lo sta chiedendo: l'industria alimentare degli allevamenti intensivi è, dopo il riscaldamento, la fonte principale di inquinamento in Italia.

Molte persone, tuttavia, non riescono a rinunciare alla carne e ai derivati come i salumi e gli insaccati. A questo proposito si sta facendo sempre più largo il concetto di flexitarianism, ovvero essere flexitariani, adottando una dieta flessibile che preveda la carne pochissime volte a settimana o al mese.

Chi sono i flexitariani

i flexitariani sono quelle persone che, pur non essendo del tutto vegetariani, scelgono di limitare molto il consumo di carne. Queste persone vengono anche chiamate semi-vegetariane, proprio perché di fondo tendono ad una alimentazione vegetariana, facendo eccezioni di tanto in tanto.

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Naturalmente non c'è una regola precisa riguardo a cosa questa dieta contenga, ma possiamo suppergiù descriverla in questa maniera: i flexitariani consumano prevalentemente verdure, ortaggi, cereali e legumi, inserendo la carne, il pesce, i derivati e i latticini solo poche volte a settimana, preferendo quelli acquistati direttamente in fattoria e dai contadini.

Un altro tipo di alimentazione simile a quella flexitariana? La pescatariana, che prevede l'assenza di carne con saltuarie eccezioni per il pesce.

I motivi della scelta

Perché una persona dovrebbe voler diventare flexitariana? Sembra un paradosso o un'inutilità, ma così non è. I motivi sono due: limitare il consumo di carne e latticini perché consapevoli dell'impatto ambientale degli allevamenti intensivi e dell'industria casearia; ma anche perché di fondo c'è la volontà di fare meno male agli animali, scongiurandone la macellazione e riducendo il consumo di latte e derivati, che significano comunque sfruttamento.

Motivazioni assolutamente valide: su Science Direct, alcuni studiosi hanno ipotizzato che se tutti seguissero una dieta flexitariana, in Europa si potrebbero ridurre le emissioni di ammoniaca del 33%.

Quando però non si riesce a rinunciare del tutto alla carne, è meglio scegliere una dieta flexitariana rispetto a continuare a consumare carne, salumi e derivati con la stessa frequenza di prima.

Oltretutto, seguire una dieta flexitariana può facilmente diventare una porta verso l'alimentazione vegetariana o vegana, poiché mostra concretamente (nei giorni in cui non si mangia carne) le possibilità che l'essere vegetariani porta con sé.

I consigli per diventare flexitariani

Ciò che si può mettere in atto per diventare flexitariani è prima di tutto la consapevolezza. Prima di prendere una decisione, è bene osservare quanta carne si consuma davvero ogni settimana. Spesso non ci si fa caso, ma in una famiglia tipica, il consumo di carne e derivati è davvero alto. Per prima cosa si può quindi provare a segnare su una agenda quanta carne si mangia in un mese, scrivendo i menu consumati ed evidenziando (proprio graficamente con un evidenziatore!) tutte le volte che compaiono pollo, carne, ragù, prosciutto, mortadella, salame, tacchino... 

Dopodiché, si può provare a limitare la carne solo al weekend, o solo a un paio di sere a settimana, o ancora solo quando si esce per cena al ristorante.

Ognuno può trovare il proprio equilibrio, cercando di trovare tutto il buono di un'alimentazione vegetariana senza sentire le privazioni (che tuttavia quando le motivazioni sono forti non si percepiscono più come privazioni, ma come opportuinità).

"Insalata di riso" è sinonimo di estate italiana. Ed è un'ottima cosa, dato che si tratta di un piatto semplice, povero, leggero e versatile, ideale per i pranzi di corsa, quelli in ufficio e quelli al parco o in spiaggia.

Ma spesso lo si prepara poco sano: prosciutto, formaggio grasso, pancetta, salumi, tanto sale... In realtà preparare un riso freddo o un'insalata di riso che siano sani, green e gustosi è possibile, anche per chi è vegetariano o per chi sceglie una dieta povera di carne e derivati (come i flexitariani o i pescatariani).

Ecco quindi una ricetta semplice e ricca di gusto per un'insalata di riso vegetariana davvero buona. Che dura in frigo anche cinque giorni, se ben coperta! Viva le ricette anti-spreco!

La ricetta dell'insalata di riso, ma vegetariana e super gustosa: come preparare il riso freddo green che dura qualche giorno in frigo

 

Sara

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Cecilia

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