Anche gli uomini vogliono lo strascico

Venerdì, 04 Aprile 2014 12:28

Articolo tratto dalla rubrica Da donna a donna

 

Le foglie che fanno primavera

Ogni bambina avrà sognato almeno una volta un abito con un lungo, lunghissimo strascico bianco. Poi la maggior parte sono cresciute e, una volta innamorate, avranno avuto altri, più grandi, desideri.

I bambini, invece, non fanno di questi pensieri, divengono adolescenti e continuano a non desiderare nulla del genere; e così anche una volta diventati adulti. Ma ogni uomo, una volta innamorato, sogna, giorno e notte, più ogni altra cosa al mondo, di avere uno strascico. No, non c'è nessun ambiguo doppio senso. La sola cosa che vogliono questi uomini è essere, per la loro donna, dei supereroi stile superman, petto in fuori, mani sui fianchi, sguardo fiero e un lungo lunghissimo mantello rosso, più lungo di uno strascico.

Noi donne moderne siamo troppo forti e indipendenti per godere dei vantaggi che traevano le nostre antenate dal fare dei loro uomini i loro superuomini. Molte donne credono che un certo tipo di atteggiamento verso il loro compagno le renda deboli, vulnerabili e patetiche. Io trovo che non ci sia nulla di più patetico di una donna infelice, perché siamo donne ed il cervello, il cuore e l'animo di una donna possono tutto. Cambiando di poco la nostra prospettiva ed il modo in cui ci poniamo verso il nostro compagno siamo in grado di cambiare la nostra vita e il nostro livello di felicità e soddisfazione.

Da bambine volevamo lo strascico, da adulte disincantate ci basterebbe un marito che faccia parte dei lavori domestici, che componga delle frasi invece di grugnire monosillabi inebetito davanti alla tv, che ci porti fiori e ci riempia di coccole e, spesso, finiamo per pensare che non sarà mai così.

Basta essere un po' "damigelle in pericolo" ogni tanto, fare sentire il nostro compagno un piccolo superman e in quattro e quattr’otto ecco un marito amorevole e affettuoso, un amante attento e generoso, un amico solerte e disponibile a realizzare ogni nostro desiderio e, se lavoriamo bene, anche una mezza domestica perché un uomo felice anche con un grembiulino rosa addosso si sente il più fico dei supereroi. Bastano un po' di pratica e addestramento e saremo noi stesse a tirare fuori dai nostri uomini il principe azzurro da film che, insospettabilmente, si nasconde dentro di loro.

Tutte le volte che propongo questo genere di soluzione a quelli che sono tutti i problemi delle mie amiche loro mi chiedono “Perché dovrei? Lui non pensa mai ai miei bisogni ed alle mie necessità” e di certo ognuna di loro racconta una parte di verità. Per quanto un uomo voglia fare del suo meglio il suo modo di ragionare, molto diverso dal nostro, lo porta a pensare che il suo comportamento sia compreso dalla compagna che, invece, fraintende ogni sua mossa e parola se non possiede gli strumenti adeguati per decifrare il complicato linguaggio di questi testosteronici esseri umani, per i quali i fatti hanno più peso delle parole. E così i nostri uomini sono spaesati non capendo perché non riescono mai a farci felici mentre noi donne ci sentiamo tristi, sole e incomprese.

Uomini e donne hanno bisogni primari differenti. Le donne, nell'ordine, hanno bisogno di: sollecitudine, comprensione, rispetto, devozione e rassicurazione. Erroneamente pensano che per gli uomini sia lo stesso e cercano di dargli sollecitudine, comprensione … ma senza alcun risultato e si sentono sempre meno amate. Gli uomini, dal canto loro, necessitano di: fiducia, accettazione, apprezzamento, ammirazione ed incoraggiamento, e passano il loro tempo nel tentativo di far si che i loro bisogni primari siano soddisfatti e quando ciò non accade si sentono inutili, incapaci e indesiderati e si allontanano sempre di più.

Perché mai una donna dovrebbe preoccuparsi di soddisfare i bisogni primari del compagno, di farlo sentire apprezzato e accettato? Siamo donne forti, indipendenti, autonome, perché tornare indietro di cinquant'anni? Perché il nostro cervello è ancora quello di cinquant'anni fa, in realtà e ancora quello che avevamo all'età della pietra e, così come è sempre stato, nel momento stesso in cui dimostriamo fiducia ai nostri compagni loro ci ricompenseranno subito, inconsciamente e involontariamente, con il doppio della sollecitudine, attentissimi alle nostre necessità. Quando gli dimostreremo accettazione, nel modo in cui ne avranno bisogno, avremo piena è totale comprensione. Dimostrandogli, ogni giorno, apprezzamento e ammirazione avremo sincero rispetto e completa devozione. Sentendosi incoraggiati ci daranno tutta la rassicurazione di cui necessitiamo.

Il soddisfacimento di un bisogno primario dell'uomo lo sprona, istantaneamente, a soddisfare quelli che sono i bisogni primari della sua compagna. Non sa di starlo facendo. Gli viene naturale perché è un istinto che il suo cervello possiede da milioni di anni. Il processo è semplice, come sono semplici gli uomini infondo infondo; l'uomo ha bisogno di sentirsi accettato e apprezzato più di ogni altra cosa, il “cosa faccio” in qualche modo lo aiuta a comprendere il “chi sono”. In parte è per questo motivo che sono così affezionati al concetto di divisa e chiedono consiglio solo a chi reputano esperto in un certo ambito o settore. Per un uomo è, quindi, fondamentale sapere che sta facendo bene quello che fa, se non si reputa in grado di fare qualcosa e, comprende che non ha speranza di migliorare, perde interesse per quella cosa. Anche il matrimonio infondo è un lavoro, se ai nostri uomini non ricordiamo, continuamente, quanta fiducia nutriamo in loro, che li accettiamo senza se e senza ma, esattamente così come sono, che apprezziamo il loro impegno, che ammiriamo la loro forza e la loro determinazione e se non li incoraggiamo giornalmente come potrebbero mai fare loro, dotati di così scarsa memoria e così poco spirito di osservazione, a comprendere che li amiamo?

Ma la domanda da un milione di dollari è “come fare?”. Ci vuole solo un po' di pratica. Mentirei se dicessi che non è difficile imparare a dargli amore incondizionatamente, è un cammino faticoso ma meraviglioso. Basta solo qualche dritta, un po' di tempo e pazienza ma, sopratutto, la ferma convinzione che l'uomo di cui vi siete innamorate è lì, dentro quell'uomo che qualche volta vorreste strozzare. Non dobbiamo fare tutto noi, ma nemmeno tutto loro.

Credo che solo le donne abbiano la sensibilità necessaria a tracciare la “strada maestra” di una relazione. Abbiamo bisogno di comprendere ciò che ci accade intorno tanto quanto di comprendere noi stesse, per gli uomini è sufficiente renderci felici, aiutiamoli ad essere i nostri supereroi e loro ci renderanno delle principesse.

Ci si potrebbe chiedere perché fare tutta questa fatica? Non dovrebbe bastare l'amore a rendere una relazione meravigliosa? Non credo proprio. Una relazione necessita di impegno, proprio come un neonato, ha bisogno di continue cure amorevoli, per crescere, per farsi forte. Ci vuole fatica ma pensate a quanta gioia ci darà il risultato finale.

Gli alberi in autunno lasciano cadere le loro foglie perché mantenerle in vita gli costa troppo, esse succhiano energia vitale alla pianta. Poi, in primavera, si ricoprono di foglie, che devono faticosamente nutrire e mantenere, perché, quando le giornate iniziano ad essere soleggiate, le foglie, grazie al sole ed alla fotosintesi, producono, per la pianta, tantissima energia vitale con la quale essa può nutrire i suoi meravigliosi fiori e far maturare i suoi deliziosi frutti. Senza le foglie, che ogni pianta deve faticosamente mantenere in vita, essa non avrebbe le energie sufficienti per nutrire tutta la meraviglia che in primavera tira fuori. Riempiamo le nostre giornate di fogliame ed energia; facciamoci aiutare dai nostri uomini a fare primavera ogni giorno; magari non lo sarà per tutto il giorno ma lo sarà, comunque, tutti i giorni. Le foglie che dovremo pazientemente alimentare saranno i bisogni primari del nostro compagno e vivremo in eterno in una meravigliosa primavera perché, in una relazione, le stagioni durano quanto noi riusciamo a farle durare.

 

Per qualunque dubbio, curiosità, domanda, se avete impressioni, consigli, suggerimenti, proposte o reclami per i miei articoli, o anche solo per fare “quattro chiacchiere digitali”, ricordatevi che questo spazio è vostro, nostro, di ogni donna; quindi non esitate a scrivermi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ...

 

foto tratta da www.paintitblack.it

Mio marito ama più la tv di me

Venerdì, 04 Aprile 2014 12:28

 Sono stanco. Sono appena tornato dal lavoro!” 

Ditemi se questa scena vi dice nulla: la chiave gira nella toppa, lui entra, il cane gli fa le teste, i bambini fanno come fosse arrivato Babbo Natale, noi diciamo: “Ho girato come una trottola tutto il giorno. C'è da buttare la spazzatura ...” e lui risponde “Sono stanco. Sono appena tornato dal lavoro!”. Lui. Lui è appena tornato dal lavoro. Noi siamo state per tutto giorno seviziate dal nostro capo e i suoi progetti folli, i bambini ci hanno succhiato l'anima, i panni sono da stendere, la cena a breve inizierà a prepararsi da sola per la disperazione e lui è stanco??? Avete ragione vi servirebbe sostegno ma temo di dovervi dire che anche lui ha ragione, non sarebbe in grado di sbucciare una nocciolina.

Le nonne delle nostre nonne condividevano davvero poco con i loro mariti. Ruoli ben definiti, ognuno assolveva al suo compito e forse la sola cosa che davvero veniva condivisa all’interno di una coppia era il peso emotivo della responsabilità familiare. Quegli uomini d’altri tempi, per certi aspetti così simili a quelli moderni, sapevano bene che, come i loro padri, il loro compito era quello di uscire di casa al mattino, produrre il reddito necessario al sostentamento della famiglia e poi tornare a casa e godersi il meritato riposo. Dal canto loro, invece, quelle donne d’altri tempi si occupavano di casa e bambini assieme alle loro amiche e sorelle senza sentirsi appesantite e sopraffatte dalle loro responsabilità e sopratutto senza un lavoro fuori casa. E quando quegli uomini rientravano quelle donne li lasciavano al loro meritato riposo.

Fantascienza per noi. Ma, d'altronde, i tempi sono cambiati. Ma gli uomini riusciranno mai a stare al passo con noi donne moderne che siamo state così svelte a cambiare vita, abitudini e responsabilità all’interno del nostro ruolo di mogli e mamme ma sopratutto di donne e professioniste?

La gran parte dei nostri uomini non ha ancora capito in che secolo si trovi. Sanno che le loro compagne lavorano fuori casa, ma ancora si aspettano di trovare al loro ritorno una Marion Cunningham, come lo erano le loro nonne, o addirittura le loro mamme. Noi donne saremo anche complicate, ma loro sono fin troppo semplici. In alcuni contesti mi viene da pensare che gli uomini, come i bambini, imparino osservando. Hanno osservato i loro padri e i loro nonni e si sono adattati, forse attaccati, ad un modello che oggi non sta in piedi in nessuna maniera. Il problema adesso è che non possiamo collegarli ad internet e fargli un upgrade. E allora come fare per sopravvivere alla parità sessuale che abbiamo tanto agognato e faticosamente raggiunto?

Questi uomini tornano a casa e si mettono sul divano. Un giorno scoprono di avere una poltrona preferita e puff, il tempo che passa da quando sentiamo il rumore della chiave che gira nella toppa della porta e il primo suono che arriva dalla TV è meno di quello che intercorre tra il semaforo verde ed il primo colpo di clacson. E guai a sindacare, si rivolgerebbero a noi come se avessimo appena profanato la caverna protetta da un ferocissimo drago pronto a divoraci, e noi non otterremmo nemmeno una parte dell’aiuto domestico di cui avremmo bisogno dopo un’interminabile giornata di triplo lavoro, quello di moglie, quello di mamma e quello di donna lavoratrice.

Ciò che spinge gli uomini a farsi largo tra il caos domestico, ignorandolo beatamente, con il solo scopo di imbambolarsi davanti ad uno schermo, è il testosterone. Diciamo sempre che gli uomini sono governati dal testosterone e ciò non è limitato alla sfera sessuale, gli uomini sono spinti dal testosterone tutto il santissimo giorno, ogni giorno. Il loro cervello ancestrale è strutturato in modo che siano capaci di sopportare lo stress di provvedere al sostentamento della famiglia, ancora come era nella preistoria, come se tutto il peso di questo compito gravasse su di loro. La mattina escono di casa pieni di testosterone, durante la giornata lo utilizzano per gestire se stessi, il lavoro e lo stress ed all’ora di rientrare sono sfiniti, poveri del loro preziosissimo testosterone, la loro carica vitale. Tanto per capirci, a casa ci arriva un cellulare completamente scarico; non si potrebbe nemmeno accenderlo, figurarsi avere una conversazione, anche solo di due minuti. Arrivati a quel punto potrebbero trovare una scena da “Apocalipse now” dietro la porta di casa, punterebbero comunque al divano. Gli serve una ricarica, una ricarica di testosterone. E indovinate come si ricaricano? Guardando la TV, leggendo il giornale, stando al PC, o roba simile. Avete mai notato che gli uomini hanno questa smisurata passione per gli schermi a sessanta milioni di pollici? Nessun riferimento sessuale nelle smisurate dimensioni dei TV più acquistati dagli uomini, la logica è quasi banale: grande TV, tanto testosterone, piccolo TV, poco testosterone. Questa é la loro inconscia associazione mentale.

La maggior parte degli uomini ci mette mezz’ora o un'ora a ricaricarsi abbastanza da riuscire a partecipare alla vita di coppia o addirittura a dare una mano nei lavori domestici, qualcuno forse avrebbe bisogno di giorni. Ma noi donne, con tre lavori full-time a tempo indeterminato, perché mai dovremmo concedergli questo lusso quando invece avremmo bisogno del loro aiuto subito? Sono ancora in garage che già gli avremmo fatto fare tre o quattro cose.

Come avrete sicuramente notato, scaricati da tutto il loro amato testosterone non faranno nulla e le nostre richieste finiranno puntualmente nel vuoto senza far eco. Allora perché non aspettare? Perché siamo così fortemente restie all’idea di imparare dalle nostre sagge nonne e tutte le loro antenate e non li lasciamo lì per un po' sotto carica, in uno spazio completamente e totalmente loro, a ricaricarsi un pochino, come hanno imparato a fare dai loro padri e come li spinge a fare il loro cervello atavico? Infondo mezz’ora o un'ora dopo li avremo tutti per noi. Se avranno avuto la possibilità di non essere interrotti nel loro processo di ricarica, se il loro inconscio si sarà accorto del fatto che stiamo rispettando uno spazio così vitale, un tempo ed una necessità fisiologica, saranno pronti e disponibili ad usare il loro ritrovato testosterone per soddisfare ogni nostro bisogno, o quasi.

Io sono convintissima del fatto che un uomo che, ovviamente inconsciamente, si renda conto del fatto che le sue necessità biochimiche siano, quantomeno, trattate con rispetto, asseconderebbe la sua donna in ogni capriccio. Ed è questo che bisognerebbe fare, mostrare lo stesso rispetto che siamo sicure di meritare. Basterebbe comprendere che sono governati dagli ormoni molto più di quanto lo siamo noi, che come noi in altri ambiti, hanno bisogno dei loro tempi e dei loro modi per riuscire ad essere mariti presenti che partecipino attivamente alla faticosa vita domestica. Portiamo i nostri compagni con noi in questa nuova era in cui a procacciare il cibo per la famiglia non ci sono solo uomini nerboruti ma anche minute donzelle.

Sam

 foto tratta da: habituallychic.blogspot.it

Non so voi, ma io adoro fare le cose da me. una tisana comprata in bustina e una creata da me sfusa ha un altro gusto, la assaporo diversamente.
Questa tisana l'ho appresa durante un corso di formazione da una collega che aveva portato un termos colmo di questo infuso fatto da lei e in un attimo è finito!!! Ne sono andata subito pazza.

 

Noi donne abbiamo giornate no in cui la cioccolata è l'unico rimedio e da l'input per la svolta. Ci sono giornate si, in cui per festeggiare ci vuole proprio qualcosa per togliersi lo sfizio. E poi ci sono giornate nè no nè si, in cui si ha voglia di cioccolata, possibilmente spalmabile, possibilmente dolce. E poi ci sono le giornate da mamme, quelle in cui solo la cioccolata sembra poter portar sollievo e darci la sensazione di essere coccolate e di non avere il mondo sulle spalle. Ecco allora una ricetta per coccolarci senza intossicarci: chiudiamo le porte ai sensi di colpa e apriamole al gusto.

 

Adoro la cucina indiana, e adoro il pollo cotto nel forno tandoori. Nella mia rosticceria indiana preferita di Torino si trovano dei meravgliosi spiedini di pollo tricolore: gialli al curry, rossi con le spezie masala e verdi allo yogurt e menta. 

Ho pensato allora di convertire a mio modo la ricetta del pollo alla menta ed ecco il risultato!
 
 
Immagine tratta da www.schwartz.co.uk

Lifting naturale con la banana

Mercoledì, 02 Aprile 2014 21:55

In questa giornata piovosa ci sta proprio bene una bella maschera rigenerante, a chi serve il botox se ci sono le banane?
Ecco una ricettina per voi per rendere tonica e splendente la vostra pelle:


- una tazzina da caffè di yogurt intero oppure yogurt di soia
- cucchiaino di olio di oliva
- una banana schiacciata

Amalgamiamo bene tutto e mettiamo la maschera in posa per 30 minuti.
 
Un altro ottimo uso della banana è per creare una maschera nutriente per i capelli. Ecco cosa occorre:
 
- una o due banane schiacciate o ancora meglio frullate
- un cucchiaio di olio di oliva (o ancora meglio di argan)
 
Mescolare accuratamente e distribuire sui capelli, lasciando agire la maschera per 20 minuti prima di risciacquare. 
Enjoy!

Giulia 


immagine tratta da : bestglowing.blogspot.it













immagine tratta da : bestglowing.blogspot.it

- una tazzina da caffè di yogurt intero
- cucchiaino di yogurt
- una banana schiacciata

Amalgamiamo bene tutto e mettiamo la maschera in posa per 15-20 minuti.

Enjoy!

Maschera purificante all'argilla

 
Pelle grassa o semplicemente vogliamo fare una bella pulizia e perchè no, tonificare un po' il viso? Oppure abbiamo voglia di prenderci cura di noi facendo qualcosa di concreto ma abbiamo troppe cose da fare in casa e prendersi 20 minuti per sdraiarsi sembra impossibile? L'argilla è sempre la nostra ancora di salvataggio! 

immagine tratta da keep-calm-and-stardoll-on.blogspot.com

0 tempo per cucinare e una famiglia da sfamare

Mercoledì, 02 Aprile 2014 21:03

 

Capita a tutte. A me capita molto spesso. Come coniugare velocità e cibo sano senza spendere 20 euro con i pasti pronti dei negozi bio che sono ovviamente fantastici ma costano circa 6 euro e la quantità sfama a mala pena la mia fatina sbranatutto sempre affamatissima di 2 anni? 

La parola d'ordine è surgelare!

Ecco i miei consigli di must have da avere sempre nel freezer: o tempo per cucinare e una famiglia da sfamare

1. gnocchi: io prendo gnocchetti di zucca, tricolore e di spinaci (così, forse, un barlume di verdura c'è). Li trovate nei banchi frigo dei supermermercati. Attenzione agli ingredienti affinchè non abbiano una lista infinita di schifezzuole. Per cui: patate, farina, uova, sale, olio di semi di girasole. Basta, non ci deve essere altro. Quando l'acqua bolle si buttano ancora surgelati e dopo poco sono cotti. Salvano le famiglie, davvero. Generalmente i gnocchi tirolesi (spatzle) verdi hanno la lista di ingredienti migliore rispetto agli altri.

2. piadine: ormai si trovano nei supermercati anche piadine di kamut o farro (sempre da preferire a quelle di grano) a prezzi contenuti. Io le scongelo nel microonde, poi faccio delle veloci pizzette con salsa di pomodoro e mozzarisella e origano oppure olive o ancora wuster vegani. Inforno per meno di 5 minuti e bimbi e marito ne vanno pazzi. Lo stesso si può fare con il pane in cassetta: nei negozi Nturasì si trova sempre quello di farina integrale a prezzo scontato.

3. pasta: con la pasta non sbagli mai, si sa. Basta variare un po' con i sughi. Nei giorni in cui ho tempo preparo sughi con verdure come per esempio pesto di zucchine, o sugo di carote (vedi ricette in 30 minuti) e li surgelo in piccole porzioni che scongelo all'occorrenza. Qui trovate tantissimi spunti.

4. estratti: e la verdura? dove la mettiamo? quando non ho tempo nè voglia di spadellare oltre a un bel piatto di pasta do un estratto che contiene sia frutta che verdura. Degli esempi? Mela e carota, mela e zucchina, mela e sedano, aracia e carota, ananas e zucchina, mela e barbabietola....

Giulia Mandrino

Gisele mamma del Brasile

Mercoledì, 02 Aprile 2014 21:00

Attraverso questa rubrica alcune mamme ci racconteranno la loro esperienza come mamme nel mondo. Donne che per diversi motivi vivono o hanno vissuto l'esperienza della maternità in culture diverse dalla quella di origine.

La prima esperienza ci viene raccontata da Gisele, Brasiliana, in Italia dal 2009 e mamma di Lorenzo nato ad agosto del 2012.

“Durante la gravidanza, quello che mi mancava di più era l’affetto della mia mamma, i suoi consigli, lo star vicino alla famiglia e alle amiche per condividere la gioia della crescita del mio pancione, far festa quando il mio bebè dava i calcetti, cose che, anche usando skype, non avevano lo stesso effetto. Mi è mancato anche quel particolare momento del “baby shower”, molto diffuso in Brasile. Un momento per festeggiare il bebè in arrivo, che di solito viene preparato dalle amiche più vicine, e so che anche a loro è mancato potermelo organizzare.

Non avrei mai pensato che un giorno sarei andata via dal mio Paese e meno ancora che avrei avuto un figlio dall’altra parte dell’Oceano, ma niente è prestabilito in questa vita!

Provavo una grande gioia per l’arrivo del mio bimbo, ma, per quanto mio marito mi consolasse tanto, mi sentivo anche sola. Ho frequentato il corso pre-parto, un corso di yoga e così facendo ho conosciuto altre future mamme, altre storie …

Voglio che mio figlio conosca anche la cultura brasiliana, che conosca le sue storie e i suoi colori e i suoni dei nostri bravi musicisti! Dice già qualche parola in portoghese e canticchia sulle note del samba e questo mi riempie di orgoglio ed allegria! Voglio che mio figlio sia una persona buona, rispetti le altre persone e abbia senso di responsabilità. Ho paura di essere assente in qualche momento importante, di non riuscire a educarlo bene, ma penso che queste paure siano normali in una mamma. Penso anche come sarebbe se fossimo in Brasile con la mia famiglia, sarebbe diverso credo …

Essere una mamma lontano dal mio Paese e dalla mia famiglia mi fa crescere, mi rende coraggiosa, mi fa perdere alcune paure e vedo che ora sono capace di fare cose che una volta mi sembravano molto difficili. Sento moltissimo la mancanza della mia famiglia, ad esempio nel pranzo della domenica, o in una cosa semplice come uscire e lasciare il mio bimbo con mia mamma un pomeriggio. Un giorno chissà …

Anche con tutte le difficoltà, mi piace molto vivere qui, ho fatto amicizie, ho un lavoro che mi piace e adesso ho anche una famiglia qui e oggi penso se mi adatterei di nuovo a tornare a vivere in Brasile.”


Se sei una mamma “del mondo” e vuoi condividere la tua storia con noi, scrivici attraverso la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il sonno dei bambini: istruzioni per l'uso

Mercoledì, 02 Aprile 2014 20:15

 

Nella mia carriera di educatrice, doula e soprattutto mamma (di bimbi che si svegliano spesso la notte...), mi sono imbattuta in svariate teorie sulla nanna e sullo stress derivato dall'assenza di sonno (dei genitori, ovviamente :))! Sono nel pieno dei risvegli notturni della mia piccola (che ha quasi un anno e mezzo) e suo fratello ha iniziato a dormire senza pause due mesi prima che nascesse la sorellina! Insomma si può dire che le notti dove son riuscita a tirare almeno 6 ore di sonno si contano sulle dita di una mano... e va avanti così da quasi cinque anni.. La fatica si sente, ed a volte.. “Sbarello” anch'io!!!

 La preparazione di base che ho è molto concreta, condita da una buona dose di lavoro sulle emozioni ed una bella manciata di spiritualità..Così ogni volta che i miei cuccioli non dormono cerco di capire cosa mi stanno dicendo.. Di solito non trovo mai la risposta anche se ci sono pareri che la scovano per me: “sono i denti!”, “mail di pancia!”, “è perchè inizia a camminare!”, “va a letto troppo presto o troppo tardi”....

AHHHHHHH!

Basta! Non so perchè la cucciola si svegli ma so che quando capita a me... apro gli occhi, la stanza è buia e non riesco ad addormentarmi... mi si apre davanti uno scenario che non mi piace, alquanto noioso e, dopo un po', irritante! Alchè, mi alzo, prendo un libro, bevo una tisana, sveglio mio marito per parlare.. (si, sono perfida...). Questo è quello che mi spinge a non sottovalutare i messaggi dei miei cuccioli: di sicuro a loro piace meno che a me il buio! Allora li prendo: col più grande, le poche volte che chiama, bastano due carezze e due parole dolci; di solito a queste segue qualche biascicante arringa filosofica che si spegne nell'arco di un attimo! Con la cucciolina è un po' più lungo: servono coccole, tetta, tanta tranquillità ed alcuna distrazione..

 A volte mi sento uno straccio.. Strizzato.. Ed allora anche io, ogni tanto, cerco consolazioni cercando qualche teoria illuminante!

Che ne penso? Alcune realistiche, alcune da evitare.

 Da evitare per forza tutte le dottrine che fanno piangere il bambino.. Spesso basta mettersi nei panni dei cuccioli. Conoscete gli esperimenti degli psicologi russi comportamentisti sugli animali? Ecco, mi ricordano proprio quello.. E gli animali, sviluppavano impotenza appresa! Un bimbo che si sveglia la notte va coccolato e fatto riaddormentare.. Non va fatto piangere e lasciato solo! A voi piacerebbe? Si spesso la domanda che tralasciamo è: a noi piacerebbe? No, non gradirei essere lasciata sola la notte dentro un letto con delle sbarre.

Altra cosa che consiglio per evitare che i risvegli diventino un pigiama party è fornire stimoli ai cuccioli: non facciamoli giocare o saltare sul letto... Manteniamo la luce bassa e parole dolci, facciamo loro capire che è solo una pausa e che il sonno presto tornerà!

Può essere utile anche il famoso rito dell'addormentamento (ma poi i risvegli notturni non dipendono da ciò) a cui dedicheremo poi altro spazio.

E cosa fondamentale, che non consola ma è fondamentale!

Diamo tempo all'apparato neuronale dei cuccioli di maturare (a volte, sfortunatamente servono 2/3 anni..)! Questo permette loro di avere un sonno molto più simile a quello adulto e di dormire anche dieci ore per notte consecutive! Miraggio per le mamme che si alzano poi alle 6 per andare a lavorare!



Cora Erba

 

Pedagogista e Doula

3391206776

 

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Sara

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Cecilia

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