MonaVie sbarca in Italia

Venerdì, 06 Giugno 2014 20:31

MonaVie è un'azienda americana produttrice di integratori basati sulle bacche di acai: questi frutti sono delle piccole bacche di colore blu-violaceo originarie del sudamerica con grande potere antiossidante. Gli antiossidanti sono sostanze chimiche che rallentano l'ossidazione, reazione chimica che può produrre radicali liberi, responsabili di processi di danneggiamento delle cellule. Le bacche di acai hanno un alto contenuto di antocianine, sostanze antiossidanti appunto, particolarmente efficaci a livello di microcircolo. 

Monavie propone diversi integratori: il primo che ho provato personalmente e ho trovato molto interessante sono i succhi che contengono una miscela di bacca Acai berry brasiliana e di 18 altri frutti benefici, tra cui  mela, uva, pera, ananas, mirtillo rosso, frutto della passione, sambuco, prugna secca, kiwi, mirtillo, mora, bacca di goji, ciliegio, melograno, litchi, acerola, banana. Sul mercato italiano è presente anche una variante che contiene glucosamina, sostanza che contribuisce alla formazione del collagene, indispensabile per garantire la normale funzione della cartilagine. 

MonaVie è presente anche in Italia con bevande energetiche, o meglio rivitalizzanti composte da succo d frutta, estratto di tè verde e Palatinose ® (isomaltulosio), che forniscono un'energia piú duratura, migliorano il rendimento e i livelli di concentrazione, favoriscono la resistenza; non sono da confondere con le bevande energetiche da supermercato formulate con stimolanti sintetici che provocano numerosi effetti collaterali a livello di sistema nervoso.

Per il controllo del peso MonaVie propone RVL, un shake mix che contribuisce allo sviluppo della massa muscolare magra, combatte la fame, aiutando a consumare meno calorie. Inoltre contiene 26 vitamine e minerali essenziali come le vitamine A, C ed E, che aiutano a raggiungere la vostra dose giornaliera raccomandata, promuove una buona gestione del peso e aiuta a ridurre l'appetito. 

Infine MonaVie balance è l'integratore naturale pensato per aiutare persone soggette a periodi di stress intenso. Favorisce anche un buon riposo notturno.

Uno dei lati interessanti dell'azienda è che vende solo tramite il network: noi di Mamma pret a porter promuoviamo molto questo tipo di vendita in quanto sostiene forme lavorative idonee per le mamme, per far si che si possa crescere i propri figli senza rinunciare completamente a se stesse. Come evidenziato da fonti Istat "Nel 2010 erano occupate il 64,7% delle donne incinta, diventano il 53,6% due anni dopo la nascita del bambino. Quelle che sono state licenziate sono il 23,8%, quelle il cui contratto non è stato rinnovato o l’azienda ha chiuso sono il 15,6%, quelle che dichiarano di essersi licenziate sono il 56,1%. Il dato che preoccupa è che in dieci anni, dal 2002 al 2012 le donne che hanno perso il lavoro sono aumentate del 40%. Nel 2012 quasi una madre su quattro a distanza di due anni dalla nascita del figlio non ha più un lavoro, un dato stabile nel tempo" (http://www.lastampa.it/2014/03/01/economia/mamme-fuori-dal-mercato-del-lavoro-una-su-quattro-lo-perde-entro-due-anni-MYhNow5fvvTO7cNHotqP3L/pagina.html). SE in parte le donne hanno perso il lavoro a causa della crisi, molte altre hanno deciso di lasciare la propria occupazione a causa degli alti costi di gestione di un neonato (babysitter e asili nido) oppure per mancata concessione del part time. 

Crediamo che se pian piano più donne decidessero di acquistare un integratore, piuttosto che un make-up, piuttosto che unna crema da una mamma che fa vendita diretta si potrebbe creare un mercato del lavoro per mamme molto interessante ed etico. Per cui COMPRIAMO DALLE MAMME!

Per informazioni e acquisto dei prodotti: 

Roberta Riva Fontana

roberta.riva.fontana@gmail.com

339-2239496

La cheesecake è uno dei miei piatti forti, tanto che è stato il dessert del mio matrimonio. Altro che pan di spagna e panna, qui non si scherza!

La cheesecake è composta da tre strati: una base biscottosa, una centrale cremosa e una superiore gelatinosa o marmellatosa. Io vi darò due varianti per strato, che potete abbinare voi a seconda del tempo che avete a disposizione e a seconda dei vostri gusti. 

Base:

Variante 1

- 250 g  di biscotti tipo digestive

- 65 g di olio d'oliva o di cocco oppure potete utilizzare della margarina

Sbriciolate bene i biscotti e poi aggiungete l'olio oppure la margarina in modo da creare un impasto compatto; stendetelo sulla teglia e infornate a 180° per 10 minuti circa. Fate raffreddare per almeno 45 minuti e intanto preparate la crema. 

Variante 2:

- 250 gr a scelta tra nocciole, mandorle, anacardi, noci brasiliane, noci macadamia (io faccio un mix di tutto)

- 7-9 datteri denocciolati

- 250 g di farina di cocco

Frullare bene tutto e versate uno strato di questo composto sulla teglia,ben pigiato, facendolo tostare a 180 g per dieci minuti. 

Crema:

Variante 1: 

- 2 confezioni di formaggio di soia cremoso Valsoia (il mio consiglio è quello di non incasinarsi la vita con gli altri tipi ma di usare solo quello in polvere).

- 200 ml di panna vegetale oppure latte vegetale

- 2 yogurt di soia al naturale

- 3 cucchiaini di agar agar in polvere

Variante 2:

- 400 gr di tofu

- 200 gr di panna di riso, soia o cocco

- 4 cucchiai di zucchero di canna integrale

- 2 cucchiai di agar agar in polvere

- un bicchiere scarso di latte di riso o altro latte vegetale

Frullate bene il composto e versarlo di un pentolino aggiungendo l'agar agar; portatelo a ebollizione per circa 5 minuti. Lasciatelo poi raffreddare e quando sarà appena tiepido versatelo sulla vostra base. Lasciate riposare in frigo per almeno 3 ore. 

Potete personalizzare la vostra crema con gocce di cioccolato (da inserire a fine cottura e dopo aver fatto raffreddare il composto), oppure scorza di limone, marmellata di fragole, cannella, vaniglia, cocco... insomma, spazio alla vostra fantasia. C'è anche chi propone due tipi di crema sovrapposti. In questo caso si fa il primo poi si lascia raffreddare in frigorifero, e poi il secondo. 

Guarnizioni

Variante 1:

Marmellata senza zucchero a scelta

Variante 2

Frutta fresca o sciroppata

Variante 3

Gocce di cioccolato

Variante 4:

Spolverata di cioccolato o di scorza di limone oppure cocco o ancora scaglie di mandorle. 

Inserite la vostra guarnizione dopo aver fatto raffreddare bene in frigorifero per almeno 3 ore la crema sottostante: in caso contrario correrete il rischio che si sfaldi tutto. 

 

Enjoy!

 

Giulia Mandrino

 

 

Immagine tratta da www.allysonkramer.com

Siamo a casa

Mercoledì, 04 Giugno 2014 22:07

Prima dell’arrivo di Cucciola (che all’inizio pensando fosse maschio chiamavo Ringhio) mi ero più o meno

documentata sui libri ed internet per poi, come in tutte le situazione, scoprire che la vera esperienza ce la si

fa “sul campo”.

Io – Appoggia piano la gabbietta altrimenti le sembrerà di stare sulle montagne russe…

Lui – Ok…

Io – Attento, attento …

Lui – Mmmmmmm … ho capito ….

Io – Apri piano lo sportellino … siamo a casa … ti piace?!

Lui – Si! Ma che domande …

Io – Non dico a te … chiedevo sai casa nuova, ambiente nuovo, genitori nuovi …

Lui – Vabbè …

Io – Allora …

Lui – Cos’è quello il prontuario del coniglio felice?!

Io – Ridi, ridi… allora qui dice di aprire la gabbietta e di allontanarsi di qualche passo…

Lui – Elena…

Io – Aspetta … dice di lasciare lo spazio al nuovo arrivato per non farlo sentire oppresso dalla nostra

presenza…

Lui – Elena …

Io – Aspetta … dice che sarà il cucciola a decidere, una volta che si sente al sicuro, il momento giusto per

uscire dalla gabbietta …

Lui – Elena …

Io – Aspetta … dice anche di non forzarlo, potrebbero volerci ore, anche un giorno intero, bisogna avere

pazienza per non spaventalo e farlo sentire a casa, certo con i suoi tempi…

Lui – Elana…

Io – Dimmi…

Alzo lo sguardo e quel batuffolo è lì, sul pavimento che mi guarda e mi ascolta leggere, con gli occhietti più

piccoli e teneri del momento – fatto, sono uscito, adesso? –

Io – Cavoli, è già uscito…??

Lui – Sì, al tuo primo “allora”!

Io – Bene e adesso… cazz...olina ma dov’è, capperi l’ho visto infilarsi sotto al divano!

Mi chino e guardo, è lì sotto al divano senza doversi abbassare o sforzare, mi guardava quasi sorridente –

bella tana, hai visto, l’ho trovata subito - .

Lui – Ambientarsi eh! Adesso? Ho un’idea prendi l’aspirapolvere.

Io – No dico ma sei scemo!

Lui – La scopa?

Io – Mmmmm, farò finta di non aver sentito!

Lui – Ma mica gli do la scopa in testa, la infilo sotto, magari la vede ed esce da solo.

Io – Logicamente ho un’idea migliore! Togliamo i cuscini dal divano, per alleggerirlo, poi tu sollevi il divano e

io lo prendo delicatamente.

Lui – Vabbè proviamo.

Io – Ok accatastiamo qui, per terra, dai dobbiamo fare in fretta, magari è spaventato… ok fatto ora solleva,

io mi abbasso.

E mentre guardo sotto, accovacciata con la faccia che sfiora il pavimento, da dietro vedo spuntare un paio

di baffetti, un musino mi si affianca, poi mi guarda – cosa cerchi? Posso aiutarti? Anche tu trovi splendido

infilarsi sotto? Vero?! –

Io – Oh cavoli era già sbucato dall’altro lato, tanto lavoro per nulla…

Lui – Bene, appena arrivato e già a nemmeno due mesi ci prende per il culo… ottimo!

Io – Bravo, te la sei cavata da solo, sei intraprendente, curioso ed intelligente! Bene, tutto tua madre!

Mi guarda, annusa in maniera convulsa ogni cosa e sfrega il musino ovunque (quando i conigli sfregano il

muso lo fanno per “marcare il territorio”, usando le ghiandole che hanno poste sotto il mento, lasciano il

loro odore (che noi non sentiamo)come a dire – è mio -)

Io – Vieni annusatore impazzito, vieni qui.

Mi siedo a terra, la schiena appoggiata al muro, le gambe distese sul pavimento.

- Come sei lunga… i piedi miei – sfregatina di muso – caviglie mie, pantaloni miei, ora salgo se riesco –

Un saltino e sui miei pantaloni eccolo, un po’ in equilibrio precario, che si avanza passin passino fino ad

arrivare alle cosce.

- Mi sdraio un attimo, sono stanco, oggi ho fatto un sacco di cose: siamo stati in macchina, la casa nuova, il

divano, abbiamo cercato sotto qualcosa che non si trovava, chiudo un attimo gli occhi e … -

Quello che vedete in questa vecchia foto è il risultato: sdraiata sulle mie gambe a fare un pisolino.

Ora aprite la mano e guardatevi il palmo, poi guardate la foto, tanto per avere un’idea delle dimensioni!

Siamo a casa!

 

                                        

I movimenti fetali

Mercoledì, 04 Giugno 2014 20:25

La cosa che mi piace di più quando sono in gravidanza è sentirlo… sentire il bambino che si muove nel grembo ha valenze positive che vanno dalla rassicurazione che lui o lei esistono, che stanno bene alla conferma per la donna di essere “potenza creatrice”, di avere davvero dentro se una vita nuova e diversa.

Ma quando un bambino inizia a muoversi dentro il grembo materno? Come? Perché?

I primi movimenti fetali compaiono, non percepibili dalla madre, già tra la settima e l’ottava settimana di gestazione.

Sono inizialmente semplici e “non finalizzati” mentre via via che le settimane gestazionali avanzano crescono nel numero, nella complessità del gesto e anche nell’essere a volte tesi all’apprendimento.

Tipo?

Bè tipo la classica “foto-ricordo” da ecografia ovvero il bambino che mette il pollice in bocca per succhiare!

Nella pancia della mamma, dove i movimenti avvengono in acqua, i bambini sperimentano allungamenti, stiramenti, deglutizione, sussulti, contatto con pareti soffici e calde, o con il lungo e pulsante cordone. 

Alcune donne avvertono i movimenti fetali ad epoche gestazionali molto precoci, spesso come “bollicine” o “farfalle nel basso ventre”.

Generalmente i primi figli si sentono un pochino dopo rispetto alle gravidanze successive alla prima.

Volutamente non indico le settimane gestazionali alle quali potreste sentirlo/a… non credo sarebbe vantaggioso.

Vi sentireste, magari, inadeguate o vi preoccupereste per nulla.

Credo invece sia molto più importante dire che se vi prenderete cura di voi e della vostra gravidanza come dovreste ovvero rispettandone le caratteristiche di fisiologia lo sentirete prima e meglio… fare molte ecografie o visite potrebbe portarvi ad essere meno in contatto con il vostro corpo e il vostro bambino.

 

Ostetrica Veronica Pozza

 

 immagine tratta da timandlaura.wordpress.com

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

La crescita del feto mese per mese

Mercoledì, 04 Giugno 2014 20:14

Eccomi qui mamma, finalmente ti vedo! Ti ho sentita parlarmi mentre ero nella tua pancia, ho sentito tutte tue coccole, il tuo battito cardiaco, ho travagliato con te ed ora siamo insieme!

Vorrei raccontarti cosa mi è successo in questa mia “vita dentro di te”, ti va di ascoltarmi?

Sì?! Allora inizio subito…

Durante i primi 3 mesi ho fatto un sacco di progressi, sono state 12 settimane davvero intense e faticose sia per me che per te, è stato un momento molto delicato ed era tanta la paura che qualcosa andasse storto. Ora siamo qui insieme, lascia che ti racconti cosa mi è successo, ne rimarrai affascinata!

A circa 4 settimane di gravidanza io ero davvero piccolo e giravo nell’utero in cerca di un posticino accogliente, ero lungo quasi 1 mm e tutto mi sembrava grandissimo! Poi ho trovato il luogo adatto a me e lì ho messo radici e pian pianino ho creato la mia placenta che, insieme al tuo aiuto, mi ha fatto crescere!

Quando eri a 9 settimane di gravidanza io avevo 7 settimane di vita ed ero lungo la bellezza di quasi 30 mm! Da qui ho iniziato ad assomigliare davvero ad un bimbo: avevo una testa grande grande, si sonoformate le braccia e le gambe e tra non moltosi separeranno anche le dita così potrò finalmente esplorare la mia casetta. Ha una forma molto curiosa: è un sacchetto!

Non avevo ancora gli occhietti aperti ma avevo già un naso bellissimo!

Alla 12° settimana di gravidanza ero in grado di fare un sacco di cose: sorridere, succhiarmi il pollice e muovermi(anche se tu non mi potevi ancora sentire bene)! Non si poteva ancora capire se sarei stato maschio o femmina ma poco importa! Il mio intestino funzionava già bene e grazie alla mia placenta sono cresciuto a vista d’occhio!

Ora arriviamo al secondo trimestre… Iniziava a vedersi un po’ la tua pancia, vero?

A 18 settimane ho iniziato a fare sport! Mi giravo, scalciavo, giocavo col mio cordone ombelicale e mi sono comparse le impronte digitali, in più nei miei polmoni hanno iniziato a formarsi delle piccole bolle che mi sono servite per poterrespirare da solo una volta nato!

Durante la 24° settimana di gravidanza i miei occhi si erano completamente formati e reagivo ai rumori, alla musica e al tocco. La mia schiena era già bella robusta e i miei polmoni fanno grandi progressi tanto che mi sono divertito a fare qualche esercizio per poi poter respirare l’aria.

Arrivati alla 28° settimana, siamo già nel terzo trimestre e gli spazi si fanno davvero stretti! Ho continuato a perfezionare lamia capacità di movimento e ogni tanto avevo anche il singhiozzo, sicuramente mi hai sentito! Ho iniziato a riconoscere la tua voce e quella di papà,ero già lungo 25 cm e pesavo ben 1 kg, in quest’ultima parte del viaggio mi sono dedicato a mettere su peso!

A 33 settimane mi sono messo a testa in giù, anche se ti sembrerà una posizione bizzarra, ero davvero molto comodo! La mia casetta in questo periodo era piena di liquido amniotico (ne ho sempre prodotto tanto ma adesso è al massimo!) e stavo proprio bene, avevo anche una patina bianca sulla pelle: la vernice caseosa.

Ho imparato a riconoscere i ritmi di sonno e di veglia ed ero già ben consapevole di cosa succedeva in quella “vita fuori”, lo spazio continuava a farsi davvero piccolo e a ogni movimento trovavo subito il tuo utero che mi conteneva in un caldo abbraccio!

Dalla 37° settimana ero ormai un bimbo fatto e finito: i miei polmoni erano in grado di farmi respirare senza problemi, il mio intestino era ormai funzionante, il mio cervello era ben sviluppato e pesavo quasi 3 kg per ben 35 cm di lunghezza!

A 40° settimane sono arrivato al termine di questo viaggio ed ero solo impaziente di poterti finalmente vedere, dopo qualche giorno è iniziato il nostro travaglio ed ora eccoci qui!

 

Ostetrica Silvia Bianchi

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

 

Il bagnetto: millebolleblu

Mercoledì, 04 Giugno 2014 11:10

Il momento del primo bagnetto del proprio bambino è un qualcosa che spesso agita i genitori. Ed è, del resto, comprensibile. Non sempre in ospedale, dopo il parto, esiste la possibilità di lavare con immersione in acqua il proprio bambino, facendo esperienza con le proprie mani, sotto la “supervisione” (che parola esagerata!) di un’ostetrica. Ecco perché a volte mi capita di offrirmi per presenziare all’evento, una volta a casa dopo la dimissione (e del resto, diciamolo…è un momento che amo particolarmente!).

Spesso mi si chiede cosa occorre preparare e comprare per il bagnetto. La risposta è semplice: acqua calda, un contenitore abbastanza grande o meglio ancora il proprio lavandino se ha un minimo di concavità, ed ovviamente il bambino. Saponi? Doccia schiuma? Shampoo? No, nulla di tutto questo. Il neonato ha una pelle ancora troppo delicata per venire in contatto con certi detergenti, e del resto non è ancora in grado di rotolarsi nel fango e dunque di aver bisogno di essere strigliato come un cavallo dopo una galoppata nella tundra. Le bolle sono belle, bellissime, e anche coccolose, ma queste possiamo scegliere di usarle per noi: i prodotti che fanno tanta schiuma sono probabilmente non molto rispettosi della pelle dei nostri cuccioli. Se proprio non siamo in grado di evitare di inserire nell’acqua qualche goccia di qualcosa, possiamo quanto meno scegliere prodotti adatti, con un INCI rispettoso. Fate attenzione: non tutti i prodotti venduti nelle linee “per bambini” sono realmente adatti a loro! Possiamo invece scegliere di inserire nell’acqua del bagnetto un po’ di amido, che coccola e protegge la pelle.

La temperatura dell’acqua non deve essere per forza misurata con un termometro. Dovrà essere calda ma non troppo, e ricordate che ogni bambino ha le proprie preferenze.

Il lavandino può essere un luogo molto comodo dove fare il bagnetto, almeno finché le dimensioni del bimbo ce lo consentono. E’ possibile usare un piccolo asciugamano da posizionare sul fondo, in modo da appoggiare il bambino su qualcosa di morbido.

Tenendo saldo il bambino dalle parte alta della schiena con una mano, possiamo immergerlo in acqua semplicemente appoggiando il suo sedere sul fondo della vasca o lavandino. Con l’altra mano possiamo poi divertirci a lavarlo, dal’alto al basso, coccolandolo, massaggiandolo, accarezzandolo. E’ meglio evitare le spugne, ricettacolo di schifezze varie. Le mani di mamma o papà sono più che sufficienti!

I bambini non possono detestare il bagnetto, l’acqua è stato il loro ambiente naturale fino a pochi giorni prima. Al primo bagnetto alcuni bambini possono avvertire l’insicurezza dei genitori, e dunque piangere. O lamentarsi della temperatura dell’acqua, o della stanza durante i momenti di vestizione. E se piange, che si fa? Niente paura, ci possiamo riprovare in un altro momento, tenendo presente che un neonato non necessita di fare il bagnetto tutti i giorni. Alcuni bambini si calmano e si lasciano cullare con piacere dal rumore dell’acqua che scorre dal rubinetto…chissà che non ricordi loro tutti i rumori nella pancia della mamma!

La scelta di attendere la caduta del moncone del cordone ombelicale prima di immergere in acqua il neonato non è un ordine divino. E’ una questione più che altro culturale, in molti altri Paesi i bambini ricevono il bagnetto anche prima. E’ dunque possibile scegliere in serenità, ma è sempre molto importante asciugare bene tutto il bambino, prima di rivestirsi (cordone compreso!). Per asciugare i capelli, basta strofinare piano con un asciugamano.

E’ importante ricordare che l’immersione in acqua calda genera molta dispersione di energie (pensiamo, ad esempio, a quando usciamo dalle terme o dalla vasca idromassaggio). Ecco perché è solitamente meglio fare il bagnetto al proprio bambino con la pancia piena piuttosto che a stomaco vuoto: potrebbe essere per lui uno stress troppo grande, e farlo piangere senza riuscire a godersi le coccole d’acqua. Non abbiate paura di fare il bagnetto a stomaco pieno, il vostro bambino entrerà in acqua calda, non fredda.

Se poi volete concedervi il non plus ultra delle meraviglie del bagnetto…allora potete riempire la vostra grande vasca da bagno, ed immergervi con lui. Godimento assicurato per entrambi!

 Ostetrica Eleonora Bernardini

Che ne abbiate sentito parlare o no, sappiate che esiste, e che anche voi ne avete uno. Il perineo è la regione anatomica che comprende il nostri genitali, come ne si parlava nello scorso articolo dedicato all'anatomia genitale femminile. Una cosa importantissima da sapere a proposito di perineo, è che in questa sede – così come in tutto il nostro corpo, del resto – gli organi non vivono slegati gli uni dall'altro o sommariamente appiccicati uno all'altro, ma convivono in una speciale e spettacolare rete di muscoli che formano il pavimento pelvico.

Per darvi un'idea dell'importanza di questi muscoli, provate mentre fate la pipì a fermare il getto. Ci siete riuscite? Ecco, quello che vi consente di trattenere la pipì, così come le feci e i gas, è proprio il pavimento pelvico con la sua funzione di 'chiusura'. Ma non solo: esso ci consente anche di contenere al loro posto gli organi pelvici (vescica, uretra, vagina, utero, intestino) senza perderli per strada quando camminiamo. Tutto ciò che si chiude, inevitabilmente può anche aprirsi: ed ecco che entra in gioco l'altra funzione del pavimento pelvico, ovvero quella di aprire gli sfinteri e gli orifizi del nostro corpo quando dobbiamo urinare o defecare, quando dobbiamo aprirci per fare l'amore, o per mettere al mondo il nostro bambino.
Il pavimento pelvico, formato da tre meravigliosi strati muscolari situati a diverse profondità nel nostro corpo, non è inerme: è infatti vivo, respira e si muove con noi. Possiamo considerarlo una "spugna emozionale", essendo frequentemente sede di somatizzazione dello stress, pensieri, ansie, problemi, difficoltà di ogni sorta. Così come accade che il giorno in cui sono particolarmente di fretta, impegnata, agitata, in ansia mi si blocchino collo e schiena, ecco che anche il mio pavimento pelvico, importantissimo centro di tutta la vita femminile, può risentire di cambiamenti di vita, umore, o variazioni ormonali. La gravidanza, il parto e la menopausa sono i momenti fisiologici della vita di una donna che portano più frequentemente a modifiche, a volte causando veri e propri problemi meritevoli di un controllo.

Il perineo nelle culture orientali è la sede del primo chakra, il primo centro energetico, ed è dunque importantissimo. Noi in Occidente lo stiamo riscoprendo solo in questi ultimi anni, specie relativamente a problematiche che le donne vivono e dunque riportano al proprio medico o ostetrica.

Ma in che maniera il mio pavimento pelvico può modificarsi, portando a disturbi?
Un insieme di muscoli, se possiede un buono tono ed una buona elasticità, continuerà a svolgere il proprio compito di "chiudi-trattieni" ed "apri-rilascia" senza problemi. Se invece il tono è diminuito (ipotono, fino al prolasso degli organi pelvici, ovvero un cambiamento della loro sede naturale dal momento che non sono più sostenuti a dovere dai muscoli) oppure aumentato (ipertono, quando il muscolo è molto "duro", a volte da far male) è chiaro che qualcosa può iniziare a funzionare meno bene.

Come mi accorgo del benessere del mio pavimento pelvico?
Posso pormi domande sul mio benessere quotidiano legato alla minzione, ovvero al fare pipì:
- mi capita di perdere pipì sotto sforzo (colpo di tosse, starnuto, salto, risata, sollevamento di un peso)?
- mi capita di dover correre in bagno quando sento lo stimolo, altrimenti ho la sensazione di non riuscire a trattenerla?
- mi capita di perdere pipì improvvisamente?
- soffro di cistiti?
...domande legate alla mia sfera sessuale o al benessere della vagina:
- fatico ad inserire e/o trattenere un assorbente interno?
- provo dolore quando faccio l'amore?
- mi capita di avvertire secchezza vaginale?
- mi capita di sentire rumori di aria che esce dalla vagina durante uno sforzo fisico?
- mi capita di sentire acqua che fuoriesce dalla vagina dopo aver fatto un bagno?
- soffro di candida o altre infezioni vaginali?
...domande legate al proprio benessere intestinale:
- sono stitica?
- faccio molta fatica a scaricarmi e devo spingere molto?
- Mi capita di avere la sensazione di non aver svuotato bene l'intestino dopo aver defecato?
- Soffro di emorroidi?

Se avete risposto SI anche a solo una di queste domande, forse il vostro pavimento pelvico ha bisogno di un po' di attenzioni! E' importante dunque contattare un'esperta di riabilitazione del pavimento pelvico, per poter iniziare un percorso – in gruppo o singolarmente - di consapevolezza del proprio corpo, imparare a riconoscere quei muscoli ed allenarli con una ginnastica specifica, per ritrovare il proprio benessere.

Ostetrica Eleonora Bernardini

www.acasaconte.com

immagine tratta da http://blog.isisparenting.com/co-bathing-take-a-bath-with-your-baby/

Il bagnetto: millebolleblu

Mercoledì, 04 Giugno 2014 10:44

Il momento del primo bagnetto del proprio bambino è un qualcosa che spesso agita i genitori. Ed è, del resto, comprensibile. Non sempre in ospedale, dopo il parto, esiste la possibilità di lavare con immersione in acqua il proprio bambino, facendo esperienza con le proprie mani, sotto la “supervisione” (che parola esagerata!) di un’ostetrica. Ecco perché a volte mi capita di offrirmi per presenziare all’evento, una volta a casa dopo la dimissione (e del resto, diciamolo…è un momento che amo particolarmente!).

Spesso mi si chiede cosa occorre preparare e comprare per il bagnetto. La risposta è semplice: acqua calda, un contenitore abbastanza grande o meglio ancora il proprio lavandino se ha un minimo di concavità, ed ovviamente il bambino. Saponi? Doccia schiuma? Shampoo? No, nulla di tutto questo. Il neonato ha una pelle ancora troppo delicata per venire in contatto con certi detergenti, e del resto non è ancora in grado di rotolarsi nel fango e dunque di aver bisogno di essere strigliato come un cavallo dopo una galoppata nella tundra. Le bolle sono belle, bellissime, e anche coccolose, ma queste possiamo scegliere di usarle per noi: i prodotti che fanno tanta schiuma sono probabilmente non molto rispettosi della pelle dei nostri cuccioli. Se proprio non siamo in grado di evitare di inserire nell’acqua qualche goccia di qualcosa, possiamo quanto meno scegliere prodotti adatti, con un INCI rispettoso. Fate attenzione: non tutti i prodotti venduti nelle linee “per bambini” sono realmente adatti a loro! Possiamo invece scegliere di inserire nell’acqua del bagnetto un po’ di amido, che coccola e protegge la pelle.

La temperatura dell’acqua non deve essere per forza misurata con un termometro. Dovrà essere calda ma non troppo, e ricordate che ogni bambino ha le proprie preferenze.

Il lavandino può essere un luogo molto comodo dove fare il bagnetto, almeno finché le dimensioni del bimbo ce lo consentono. E’ possibile usare un piccolo asciugamano da posizionare sul fondo, in modo da appoggiare il bambino su qualcosa di morbido.

Tenendo saldo il bambino dalle parte alta della schiena con una mano, possiamo immergerlo in acqua semplicemente appoggiando il suo sedere sul fondo della vasca o lavandino. Con l’altra mano possiamo poi divertirci a lavarlo, dal’alto al basso, coccolandolo, massaggiandolo, accarezzandolo. E’ meglio evitare le spugne, ricettacolo di schifezze varie. Le mani di mamma o papà sono più che sufficienti!

I bambini non possono detestare il bagnetto, l’acqua è stato il loro ambiente naturale fino a pochi giorni prima. Al primo bagnetto alcuni bambini possono avvertire l’insicurezza dei genitori, e dunque piangere. O lamentarsi della temperatura dell’acqua, o della stanza durante i momenti di vestizione. E se piange, che si fa? Niente paura, ci possiamo riprovare in un altro momento, tenendo presente che un neonato non necessita di fare il bagnetto tutti i giorni. Alcuni bambini si calmano e si lasciano cullare con piacere dal rumore dell’acqua che scorre dal rubinetto…chissà che non ricordi loro tutti i rumori nella pancia della mamma!

La scelta di attendere la caduta del moncone del cordone ombelicale prima di immergere in acqua il neonato non è un ordine divino. E’ una questione più che altro culturale, in molti altri Paesi i bambini ricevono il bagnetto anche prima. E’ dunque possibile scegliere in serenità, ma è sempre molto importante asciugare bene tutto il bambino, prima di rivestirsi (cordone compreso!). Per asciugare i capelli, basta strofinare piano con un asciugamano.

E’ importante ricordare che l’immersione in acqua calda genera molta dispersione di energie (pensiamo, ad esempio, a quando usciamo dalle terme o dalla vasca idromassaggio). Ecco perché è solitamente meglio fare il bagnetto al proprio bambino con la pancia piena piuttosto che a stomaco vuoto: potrebbe essere per lui uno stress troppo grande, e farlo piangere senza riuscire a godersi le coccole d’acqua. Non abbiate paura di fare il bagnetto a stomaco pieno, il vostro bambino entrerà in acqua calda, non fredda.

Se poi volete concedervi il non plus ultra delle meraviglie del bagnetto…allora potete riempire la vostra grande vasca da bagno, ed immergervi con lui. Godimento assicurato per entrambi!

 Ostetrica Eleonora Bernardini

 

Articolo tratto dalla rubrica Ostetrica Libera tutti

immagine tratta da http://blog.isisparenting.com/co-bathing-take-a-bath-with-your-baby/

La bellezza ha le curve

Mercoledì, 04 Giugno 2014 06:06

Finalmente degli scatti pubblicitari con donne formose e non anoressiche! L'azienda americana di costumi per taglie forti Swimsuits for All ha creato una fantastica campagna pubblicitaria che vuole provare che le curve delle donne sono sexy! Hanno così prodotto un loro calendario prendendo spunto dai celebri scatti di Sport Illustrated e negli USA sta andando davvero a ruba

Le protagoniste sono le modelle plus-size Robyn Lawley, Jada Sezer, Shareefa e la fashion blogger Gabi Gregg: nelle interviste che hanno rilasciato dichiarano che il loro obiettivo è quello di combattere l'ossessione che ha la società nei confronti dei corpi anoressici e i modelli veicolati dalla pubblicità e dalla moda. 

 

Gabi Gregg, la 27enne fashion blogger ha dichiarato la sua lotta contro gli stereotipi delle donne super magre e la sua volontà di aiutare le donne a sentirsi non solo a proprio agio nel proprio corpo ma anche sexy!

La 24enne modella oversize Jada Sezer sostiene che dovrebbero esserci più pubblicazioni e campagne di questo tipo così le donne potrebbero dire: " Wow, io assomiglio a queste donne! Loro sembrano così a loro agio e sexy e stanno rappresentando il mio tipo corporeo!".

 

Giulia Mandrino

 

articolo e immagini tratte da http://www.buzzfeed.com/rachelzarrell/swimsuit-company-uses-plus-size-models-to-recreate-sports-il?utm_content=bufferf19cd&utm_medium=social&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer

 

 

 

 

Cosa c'è nella nostra pancia in gravidanza

Mercoledì, 04 Giugno 2014 05:35

Il vostro piccolo fa un viaggio di ben 9 mesi prima di potervi finalmente incontrare, fortunatamente non è da solo in questo cammino!

Andiamo a conoscere meglio i suoi compagni di avventura:

  • Il cordone ombelicale o funicolo è formato da 3 vasi sanguigni (una vena e 2 arterie) avvolti e protetti da una gelatina biancastra che serve a ridurre in rischio di compressione dei preziosi vasi e evita la formazione di nodi veri.

Appena il vostro piccolo avrà la possibilità di usare al meglio le manine potrà manipolarlo e giocarci! Il funicolo ha una lunghezza variabile di circa 55 cm e a volte è possibile che se lo giri attorno al proprio corpicino.

Dal cordone può sentire il flusso di sangue che gli arriva dalla placenta.

  • La placenta è un organo meraviglioso (magari non tutte la penserete come me!) che fa da tramite tra voi e il vostro piccolo, gli permette di avere tutte le sostanze nutritive necessarie per affrontare questo lungo viaggio!

È molto importante in quanto produce gli ormoni che sostengono il progredire della gravidanza: il progesterone, la gonadotropina corionica e gli estrogeni.

Ma com’è fatta questa placenta? Assomiglia ad un grosso hamburger crudo (…fantastico, da oggi non ne mangerete più nemmeno uno!), le dimensioni variano a seconda del peso del vostro bimbo e al centro (o leggermente spostato) troviamo il nostro amico funicolo che sappiamo arrivare fino all’ombelico del piccolo.

In tante culture è considerata la sorella del bambino, crescono insieme e nascono a pochi minuti di distanza…

Ai margini della placenta troviamo due foglietti sovrapposti che formano un sacchetto.

  • Le membrane amniotiche limitano il minuto ma accoglientissimo mondo del vostro bimbo! Sono 2 foglietti sottili ed elastici che formano una sacca per contenereil liquido amniotico in cui nuota il nostro piccolo viaggiatore in compagnia del suo amico Funicolo.

Le membrane rimangono intatte (da manuale di ostetricia) fino al momento della nascita ma sappiamo che a volte si possono rompere prima “OH! Ho rotto le acque!”.

  • Il liquido amniotico è il mare in cui il piccolo può muoversi e girarsi ed è protetto da possibili traumi esterni (è come se fosse un cuscino). È un fluido caldo che viene prodotto dai vasi della placenta, dalle membrane amniotiche e dal bambino stesso (è semplicemente l’urina del piccolo), ce n’è a sufficienza per permettergli di stare bene anche quando si rompono le membrane. La quantità di liquido viene valutata durante la gravidanza ed è considerato un elemento per valutare il benessere fetale.

Da cosa è composto? Principalmente da sali minerali, amminoacidi, lipidi, acqua e proteine e con il procedere della gravidanza la concentrazione di questi componenti cambia a seconda dell’epoca gestazionale. Ogni 2 ore il liquido amniotico è totalmente nuovo: le membrane amniotiche lo riassorbono e il vostro bimbo lo deglutisce per poi produrne ancora!

 Ostetrica Silvia Bianchi

www.acasaconte.com

 

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Il non tempo delle mamme 2

Martedì, 03 Giugno 2014 21:42

Superati i primi due mesi prendi le misure con ciò che devi fare davvero, e ciò che è una paranoia di tua madre. Impari che tuo marito è un uomo e per tale motivo non può capire, non ce la farà e non ce farà mai. Se hai le forze lo cazzi, altrimenti fai le cose da te (spesso tempo che trovi le parole per comunicare il tuo bisogno in "maschiese", che lui capisca e che si metta in moto con fare un po' infastidito perchè sta facendo un favore A TE, mamma dai mille fronzoli ed esigenze, fai prima a fare tutto da sola e ti inkazzi anche meno). Diciamo che ci prendi la mano. Ci sono le coliche la sera, ma anche queste le affonti pensando che prima o poi il Signore Nostro guarderà giù e farà cessare questo supplizio a tuo figlio e a te.

In generale alla fine pensi di poter conciliare lavoro da casa e cura del bambino. Ti sei abituata. TI SBAGLI, o meglio io mi sbagliavo. In compenso sono circondata di amiche che "Ah ma io con il Leo faccio tutto, pulizie, lavoro al pc, preparo cena. Dopo tre settimane dal parto pancia piatta, truccate che puoi fare il programma tv "MammaMakeUp", marito che le aiuta..." Oh ragazze, io ho vissuto la mia maternità in tuta con 13 kg in più (ora ne ho ancora 8 da perdere perchè non mi sono più ripresa dalla voglia assassina di dolce post parto), con l'obiettivo di essere pulita. Il trucco??? In che senso scusa? 

Quindi dai tre mesi la creatura ha deciso che nella sdraietta non ci voleva più stare, che non si addormentava più dappertutto, che il pc era quell'aggeggio da toccare e tentare di limonare. Per cui capisci che l'immagine di lui che dorme e tu al pc che lavori non ha ragion d'essere. 

Poi torni a lavoro. E qui i tempi diventano diversi. Ma partiamo con ordine. Prima di tutto vai a far vedere il tuo bambino, la tua creatura a lavoro, dalle persone con cui hai condiviso interminabili giornate e loro ti dedicano non dieci ma solo 4 minuti, perché proprio quel giorno sono molto incasinati; e il tuo capo, con fare molto delicato, ti fa capire che nessuno a questo mondo é indispensabile per cui se vuoi tenerti il posto devi tornare quanto prima. Bene.

Prima di tutto cerchi di capire come fare a non tornare a lavoro. Poi pensi che magari a fine mese arrivi solo con lo stipendio di tuo marito ma dovresti comparare i prezzi della carta igienica al supermercato, vendere la macchina e chiedere a lui i soldi per andare una volta all'anno dal parrucchiere o per comprare una maglietta a tuo figlio. Poi pensi che saresti tutto il giorno da sola con lui e che non lavorando non potresti neanche pagarti dei pomeriggi al bistrot che ti piace tanto con amiche e pupo. OK si torna a lavoro. Ma la domanda ora é: a chi oo affido? Bé mia mamma é in pensione, per altro non ha mai lavorato) chi meglio di lei? Ma le nonne di oggi non sono come quelle di una volta, per cui magari posso fare 3 giorni nonna e due nido o viceversa! Così lo proponi a tua mamma ma lei ti dice che non se la sente. Ottimo. Dopo la scoperta di avere un marito ritardato la mamma che ti molla in asso non é male. Incassi il colpo e cerchi il nido, fai l'inserimento e torni a lavoro. 

Da questo punto in poi il tempo si differenzia nettamente da: mattina, sveglia, colazione, vestiti e lavati cercando di dare una parvenza di buon gusto, poi lava e prepara il bambino ma attenzione!!! Non intralciare troppo la preparazione del papá perché lui DEVE andare a lavoro (perché tu dici di andare a lavoro poichissà dove vai). Il pupo che ha sonno, tu ti senti un senso di colpa che ti spacca in due, ansia perché sei al 100% in ritardo e poi l'arrivo a lavoro... qui sei assorbita dall'ufficio, sei costantemente meno performante rispetto a una volta ma ovviamente le riunioni si fanno alle sei di sera. 

Alla decima volta che non ho visto mio figlio neanche per metterlo a letto non ce l'ho più fatta. Crisi esistenziale, mistica, spirituale, coniugale, maternale, figliale insomma ho deciso di licenziarmi, o meglio di propormi come giornalista freelance. Concilierò famiglia e lavoro! 

Non è andata proprio così... ve lo racconterò nella prossima puntata. Ora mi accingo al mio giaciglio, convinta di leggere un libro... dopo due righe il libro si piegherà sul mio viso e probabilmente inizierò a russare; a quel punto il mio principe azzurro, che ormai ha perso le speranze di vedermi in giarrettiera e pantofoline sexy, toglierà il mio libro dal viso e mi farà rotolare sul fianco, sperando che la motosega si spenga. Mi darà poi un bacino, perchè alla fine è un buono, capisce poco e male e lentamente, ma quello non è per colpa sua, è il dna. Buonanotte ladies!

Papavero3

 

immagine tratta da myeasyfridge.com

Sara

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Cecilia

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