Shitali: un rimedio contro l’afa e non solo

Mercoledì, 23 Luglio 2014 07:44

Nel periodo estivo, quando la temperatura esterna aumenta e la sensazione di calore ci affatica Shitali Pranayama diventa un ottimo aiuto.
Shitali è un pranayama (vedi il nostro articolo introduttivo sul pranayama) fisico, in termini ayurvedici, ha effetto disinfiammante e rinfrescante. Secondo Hatha Yoga Pradipika (HYP), uno dei testi di riferimento per lo yoga, gli effetti di questo pranayama sono legati ad un freschezza interiore. Bisogna ricordare che anticamente yoga era anzitutto un' esperienza ascetica. Le pratiche avevano lo scopo di sviluppare un ardore, un calore interno, cioè Tapas, a sostegno della disciplina spirituale.
La caratteristica di questo pranayama è soprattutto di ordine fisico, Shitali significa proprio rinfrescante, ma ha anche una valenza medica, può infatti accompagnare la medicina tradizionale in caso di febbre o di altre malattie digestive. "il saggio inspiri l'aria con la lingua, poi compia la ritenzione del respiro, infine espiri lentamente l'aria con entrambe le narici" (HYP, II – 57)
"Shitali annulla il gonfiore di stomaco, i disturbi della milza, la febbre, gli attacchi di bile, la fame, la sete e gli effetti negativi delle sostanze tossiche" (HYP, II – 58 )
La tecnica
Nel pranayama è fondamentale togliere la fretta.Prima di eseguire Shitali stenditi al suolo e prepara la respirazione profonda, per utilizzarla al meglio nel pranayama successivo. Cercate di sentire lo sviluppo infinito del respiro. Quanto ti senti in sintonia portati a sedere, il dorso è ben eretto.
L'inspirazione si effettua a bocca aperta con la lingua allungata all'esterno e atteggiata a U, aspira l'aria attraverso la lingua cosi sistemata, sentirai un suono sibilante (sit).
Al termine della lunga inspirazione ritrai la lingua e con la bocca chiusa sospendi il respiro finché ti senti a tuo agio. Poi espira lentamente dalle due narici. Ripeti, da 6 a 12 cicli, apprezzando l'effetto rinfrescante che il respiro produce.

Rachele Brambilla, insegnante di yoga e formatrice di insegnanti yoga presso la scuola AIPY

Immagine tratta da http://otramedicina.imujer.com/

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Pranayama, l'arte del respiro

Mercoledì, 23 Luglio 2014 07:36

In situazioni confuse e cariche di tensioni, non prendere decisioni affrettate, fermati, respira a pieni polmoni e sorridi.
Nello yoga la respirazione ha un'importanza fondamentale. Ciascuno di noi è marcato dal tempo e l'elemento che regola e misura il nostro tempo è la respirazione.
Il respiro è la nostra energia vitale.Secondo la tradizione indiana "Pranayama" è la padronanza del soffio vitale, cioè una serie di tecniche che possono agire sui processi biochimici governati dal respiro.
Nello yoga la struttura umana è vista come un insieme di parti interdipendenti, costituita dal corpo fisico/anatomico e vari "corpi" via via più sottili.
Il respiro ha un riflesso non solo sul corpo fisico, ma diventa più penetrante e si aggancia ad elementi sottili. Tutti abbiamo sperimentato, almeno una volta, come l'agitazione della mente produca una variazione nel respiro. Ugualmente anche il nostro stato emotivo influenza il nostro modo di respirare.

Pranayama è una pratica molto antica e in origine aveva un significato rituale, consisteva nell'offrire al creatore il proprio respiro, la propria energia vitale.
Nel tempo gli antichi Yogin hanno osservato come l'energia del respiro potesse influenzare le fluttuazioni della mente, hanno così utilizzato questa disciplina per ricercare uno stato di armonia e unione tra corpo e mente.
L'arte del respiro yogico era completamente sconosciuta in occidente, solo in tempi recenti il pranayama è diventato argomento di interesse anche per noi e con il rispetto della sacralità che il respiro sottintende, beneficiamo di queste tecniche per migliorare la nostra salute psicofisica.
Le tecniche di pranayama sono molto articolate, alcune hanno una valenza maggiore sul corpo fisico. Altri pranayama hanno un effetto più mentale e avvicinano il praticante allo stato meditativo.

La pratica yoga è sempre accompagnata da una respirazione profonda e consapevole, dove i pranayama più fisici sono adatti a inizio seduta perché, tra le varie funzioni, riducono la fatica fisica e favoriscono un atteggiamento mentale positivo, mentre quelli di tipo meditativo sono indicati a fine seduta.

Rachele Brambilla, insegnante di yoga e formatrice di insegnanti yoga presso la scuola AIPY

 

Immagine tratta da ohmanda.com  

 

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Borsa estiva per mamme natural: baby version

Martedì, 22 Luglio 2014 13:56

Ecco i prodotti selezionati per voi per vacanze all'insegna del benessere e della sicurezza:

PROTEZIONE SOLARE 50+ AVENE


Non è certificato icea e contiene prodotti sintesi ma è una protezione solare ottima per i bambini. Ho deciso di scegliere questo prodotto in quanto spesso i solari di biocosmesi utilizzano come protezione lo zinco, non semplicissimo da spalmare e per pelli atopiche e allergiche non particolarmente adatto, che già si irritano con la sabbia e l'acqua di mare: in natura infatti non sono per ora stati scoperti altri strumenti per conferire una protezione altissima al solare se non l'ossido di zinco appunto.
Il solare Avene contiene un complesso di principi attivi fotoprotettori complementari e sinergici che assicurano un numero minimo di filtri chimici nelle formule
Contiene inoltre acqua termale Avène, dalle naturali proprietà lenitive ed addolcenti ed ha una azione seboregolatrice grazie alla Curcurbita pepo.
In farmacia.
15,00 euro circa.

 

LATTE-CREMA IDRATANTE BIOBABY ANTHYLLIS


Con Aloe vera e Crondo Crispo
Lo abbiamo scelto perchè è certificato Icea, perchè è particolrmente delicato, anche adatto a pelli con tendenza atopica.
La presenza di Aloe Vera gli conferisce le sue proprietà lenitive e adatte dopo l'esposizione al sole. L'Estratto di Alghe Marine permette alla pelle sensibile di ritrovare morbidezza e benessere.
Aiuta a lenire le irritazioni dell'epidermide riducendo così i pizzicori e le sensazioni di malessere.
Contribuisce ad aumentare la resistenza della pelle contro i fattori irritanti esterni.
Lo potete trovare da Biogiorno, negozio di Biocosmesi di Seregno e innumerosi ecostore online.
7,60 euro

OLIO DI NEEM + OLIO ESSENZIALE DI LAVANDA IBRIDA LA SAPONARIA


E' un ottimo repellente per gli insetti, in particolare per formiche e zanzare. Il suo odore non è molto gradevole neppure per noi per cui vi consigliamo di aggiungere qualche goccia di olio essenziale di lavanda, che potrete poi utilizzare per bagnetti, massaggi e aromadiffusione.
Lo potete trovare da Biogiorno, negozio di Biocosmesi di Seregno e nell'online store della Saponaria e su ecostore online come Macrolibrarsi. 
7,90 euro costo dell'olio di neem.

URTICA GEL BY WELEDA


Urtica Gel è la soluzione naturale in caso di puntura da insetti, contatto da medusa e cause urticanti in genere. È una speciale composizione a base di Urtica urens e Arnica montana che dona benessere e sollievo immediato.
In erboristeria e in farmacia.
9,00 euro circa.

GEL ALL'ARNICA WELEDA


Il gel all'Arnica si può applicare localmente per far sparire lividi ed ematomi, e in generale subito dopo piccoli traumi che non necessitano l'utilizzo del ghiacchio oppure in combinazione con questo.
ricco di preziosa arnica montana proveniente da raccolta spontanea certificata in terreni che vengono gestiti e curati in modo sostenibile. Il fiore giallo dell'arnica montana è una rimedio naturale per i piccoli traumi e le contusioni superficiali. Weleda ne utilizza un estratto purissimo per questo gel non grasso che regala un sollievo immediato e favorisce il naturale processo di guarigione.
In erboristeria e in farmacia.
8,00 euro circa.

UNGUENTO ALLA CALENDULA BY WELEDA


L'Unguento alla Calendula è invece il rimedio perfetto in caso di ferite, escoriazioni ed infiammazioni superficiali della pelle e dei tessuti sottostanti.
A base di olio d'arachidi, lanolina e cera d'api naturale sostiene le funzioni fisiologiche della pelle. La calendula officinalis di Weleda proviene esclusivamente da coltivazioni biodinamiche controllate, viene raccolta e lavorata nei laboratori dell'azienda, pressata e filtrata con grande attenzione per ottenere un estratto ricchissimo di principi attivi in grado di mitigare la reazione che si produce in una ferita fresca, favorendo un rapido processo di guarigione.
In erboristeria e farmacia.
8,00 euro circa.

RIMEDI OMEOPATICI E FIORI DI BACH


1. Rescue remedy o auxilium in spray: sono rimedi di floriterapia in spray specifici per le urgenze e i traumi.
3. Arnica 30 ch GRANULI: fantastico via orale per i traumi!
4. Apis 6 ch GRANULI: da utilizzare in caso di punture di insetto
5. Ledum palustre: rimedio per prevenire le punture di zanzara e da utilizzare in caso di ferite per prevenire infezioni e tetano

Giulia Mandrino

 

Perineo. In che senso? E' quel nuovo blush waterproof vero?

Martedì, 22 Luglio 2014 06:24

 Che ne abbiate sentito parlare o no, sappiate che esiste, e che anche voi ne avete uno. Il perineo è la regione anatomica che comprende il nostri genitali, come ne si parlava nello scorso articolo dedicato all'anatomia genitale femminile. Una cosa importantissima da sapere a proposito di perineo, è che in questa sede – così come in tutto il nostro corpo, del resto – gli organi non vivono slegati gli uni dall'altro o sommariamente appiccicati uno all'altro, ma convivono in una speciale e spettacolare rete di muscoli che formano il pavimento pelvico.

Per darvi un'idea dell'importanza di questi muscoli, provate mentre fate la pipì a fermare il getto. Ci siete riuscite? Ecco, quello che vi consente di trattenere la pipì, così come le feci e i gas, è proprio il pavimento pelvico con la sua funzione di 'chiusura'. Ma non solo: esso ci consente anche di contenere al loro posto gli organi pelvici (vescica, uretra, vagina, utero, intestino) senza perderli per strada quando camminiamo. Tutto ciò che si chiude, inevitabilmente può anche aprirsi: ed ecco che entra in gioco l'altra funzione del pavimento pelvico, ovvero quella di aprire gli sfinteri e gli orifizi del nostro corpo quando dobbiamo urinare o defecare, quando dobbiamo aprirci per fare l'amore, o per mettere al mondo il nostro bambino.
Il pavimento pelvico, formato da tre meravigliosi strati muscolari situati a diverse profondità nel nostro corpo, non è inerme: è infatti vivo, respira e si muove con noi. Possiamo considerarlo una "spugna emozionale", essendo frequentemente sede di somatizzazione dello stress, pensieri, ansie, problemi, difficoltà di ogni sorta. Così come accade che il giorno in cui sono particolarmente di fretta, impegnata, agitata, in ansia mi si blocchino collo e schiena, ecco che anche il mio pavimento pelvico, importantissimo centro di tutta la vita femminile, può risentire di cambiamenti di vita, umore, o variazioni ormonali. La gravidanza, il parto e la menopausa sono i momenti fisiologici della vita di una donna che portano più frequentemente a modifiche, a volte causando veri e propri problemi meritevoli di un controllo.

Il perineo nelle culture orientali è la sede del primo chakra, il primo centro energetico, ed è dunque importantissimo. Noi in Occidente lo stiamo riscoprendo solo in questi ultimi anni, specie relativamente a problematiche che le donne vivono e dunque riportano al proprio medico o ostetrica.

Ma in che maniera il mio pavimento pelvico può modificarsi, portando a disturbi?
Un insieme di muscoli, se possiede un buono tono ed una buona elasticità, continuerà a svolgere il proprio compito di "chiudi-trattieni" ed "apri-rilascia" senza problemi. Se invece il tono è diminuito (ipotono, fino al prolasso degli organi pelvici, ovvero un cambiamento della loro sede naturale dal momento che non sono più sostenuti a dovere dai muscoli) oppure aumentato (ipertono, quando il muscolo è molto "duro", a volte da far male) è chiaro che qualcosa può iniziare a funzionare meno bene.

Come mi accorgo del benessere del mio pavimento pelvico?
Posso pormi domande sul mio benessere quotidiano legato alla minzione, ovvero al fare pipì:
- mi capita di perdere pipì sotto sforzo (colpo di tosse, starnuto, salto, risata, sollevamento di un peso)?
- mi capita di dover correre in bagno quando sento lo stimolo, altrimenti ho la sensazione di non riuscire a trattenerla?
- mi capita di perdere pipì improvvisamente?
- soffro di cistiti?
...domande legate alla mia sfera sessuale o al benessere della vagina:
- fatico ad inserire e/o trattenere un assorbente interno?
- provo dolore quando faccio l'amore?
- mi capita di avvertire secchezza vaginale?
- mi capita di sentire rumori di aria che esce dalla vagina durante uno sforzo fisico?
- mi capita di sentire acqua che fuoriesce dalla vagina dopo aver fatto un bagno?
- soffro di candida o altre infezioni vaginali?
...domande legate al proprio benessere intestinale:
- sono stitica?
- faccio molta fatica a scaricarmi e devo spingere molto?
- Mi capita di avere la sensazione di non aver svuotato bene l'intestino dopo aver defecato?
- Soffro di emorroidi?

Se avete risposto SI anche a solo una di queste domande, forse il vostro pavimento pelvico ha bisogno di un po' di attenzioni! E' importante dunque contattare un'esperta di riabilitazione del pavimento pelvico, per poter iniziare un percorso – in gruppo o singolarmente - di consapevolezza del proprio corpo, imparare a riconoscere quei muscoli ed allenarli con una ginnastica specifica, per ritrovare il proprio benessere.

Ostetrica Eleonora Bernardini

www.acasaconte.com

immagine tratta da www.thedylanlove.com

 

 

Gnam, l'arte a tavola a Lissone

L’Amministrazione Comunale di Lissone, provincia di Monza e della Brianza, insieme al suo Museo d’Arte Contemporanea presenta ai visitatori più piccoli e alle loro famiglie il progetto “Gnam! L’arte a tavola”, un percorso creativo per bambini dai 3 ai 10 anni attraverso il food design, realizzato in collaborazione con l’Ippogrifo Azzurro di Besana Brianza.
22 incontri da marzo a dicembre 2014, previsti il sabato pomeriggio presso la sede museale lissonese in due fasce orarie: dalle 15.00 alle 16.15 per i bambini dai 3 ai 6 anni e dalle 16.45 alle 18.00 per i bambini dai 7 ai 10 anni.
Il progetto nasce dalla consapevolezza dell’importanza del ruolo educativo che un museo contemporaneo deve possedere all’interno del territorio di riferimento nonché dalla volontà di ampliare l’offerta didattico-educativa rivolta alla cittadinanza e a tutto il pubblico del museo.
I laboratori espressivi hanno l’intento di proporre ai bambini e ai genitori una sperimentazione personale e conoscitiva diretta che, partendo da numerose suggestioni artistiche, dia una nuova connotazione alla parola "nutrizione", vista non solo come sostentamento vitale, ma anche come espressione di gusto, gioco e curiosità.
Valorizzando la manualità e la creatività dei bambini si vuole stimolare la loro curiosità verso il cibo e quel che concerne la sua preparazione e il consumo, in modo artistico e divertente.
Per questo motivo si presterà attenzione all’utilizzo di alimenti naturali, di sostanze atossiche e biodegradabili, proponendo all’elaborazione artistica degli stessi nelle nostre tavole e di come si sia trasformata la cultura del cibo nel tempo, fino ai nostri giorni.
La scelta di utilizzare il tema del food design, l’applicazione del design al cibo, collega in maniera diretta i laboratori alla sede museale lissonese, interpretando al tempo stesso, in maniera più ampia, l’attuale tematica proposta da Expo2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la Vita”.
Ai laboratori creativi per i bambini si affiancano inoltre quest’anno sia delle attività specifiche rivolte ai genitori/accompagnatori – ad esempio la possibilità di effettuare delle visite guidate alle mostre temporanee, la presentazione del volume “Genitori fatti ad arte” di Sara Baistrocchi, incontri tematici sul disegno del bambino – sia dei laboratori di lettura e rappresentazione teatrale riguardanti l’arte e il cibo.
Per questi ultimi e per alcuni laboratori creativi è prevista la partecipazione attiva dei genitori insieme ai più piccoli.

Programma completo:
www.museolissone.it

Informazioni e prenotazioni obbligatorie: t.3403402368 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Costo singolo laboratorio per i bambini € 9
Per i genitori: incontri tematici e visite guidate € 5
Laboratori artistici e di teatro € 7

E' una ricetta molto pratica quando le banane stanno per diventare vecchie. 

immagine tratta da www.telegraph.co.uk 

 

Il termine Chakra, il cui significato è cerchio,ruota, è un concetto che indica quegli elementi del corpo sottile nei quali secondo le tradizioni religiose dell'India risiedono i centri dell'energia. Nell'Haṭha Yoga i chakra sono considerati i centri attraversati dalla Kuṇḍalinī, energia ascendente che si "attiva" grazie alla pratica yogica.

Ecco come praticare la visualizzazione dei chackra per rigenerarsi: anche per mamme in carenza di sonno e con difficoltà a rilassarsi

Nei testi sacri della tradizione i chakra sono descritti con precise valenze simboliche e vengono raffigurati ognuno con il proprio colore e come dei fiori di loto visti dall'alto, con petali aperti.

Vogliamo qui proporvi una pratica di "rilassamento" e una visualizzazione molto semplice, ma con ottimi effetti benefici sul nostro corpo: richiede inoltre solo 5-10 minuti, per cui possiamo farla in treno, metropolitana, prima di andare a dormire o al nostro risveglio. Chi pratica da anni yoga la troverà sicuramente banale, ma la nostra mission è più quella di portare piccole pillole di benessere alle donne e alle mamme nella quotidianità: ovviamente per chi ha la possibilità una bella lezione di yoga la settimana è davvero un toccasana.

Troviamo una posizione comoda, cerchiamo di sciogliere le tensioni che riconosciamo nel nostro corpo (possiamo immaginare un nodo che si scioglie o un tessuto infeltrito che noi distendiamo, aprendo le maglie). Poi concentriamoci sul respiro, inondiamo il nostro corpo di aria, inebriandoci, poi espiriamo dal naso con forza (una sola volta). Ora concentriamoci su una respirazione lenta e profonda, inspiriamo ed espiriamo solo con il naso: a ogni espiro l'aria scende verso il basso, "gonfiando" la nostra pancia in maniera visibile.
Poi visualizziamo il primo chackra, quello situato sul nostro osso pubico: è di colore nero e lo possiamo immaginare come un fiore di loto sbocciato, con i petali aperti. Se preferiamo possiamo anche immaginarli come semplici fasci di luce colorata che entrano nel nostro corpo (rispettiamo però i colori corrispondenti a ogni chackra, vedi immagine in basso).Poi passiamo al centro del nostro addome, dove il colore diventa rosso.
Poi passiamo alla bocca dello stomaco, dove il colore sarà l'arancione; visualizziamo dopo il centro del nostro petto, dove il colore sarà verde e rosa, ossia una spirale di fasci di luce verde e rosa(i colori non si mischieranno mai); andiamo successivamente alla nostra gola, dove il colore sarà un azzurro cobalto molto intenso; dopo saliremo sulla fronte, circa tra un sopracciglio e l'altro, un paio di dita più in alto e troveremo il nostro penultimo chackra: qui visualizzeremo il colore indaco. Infine, sulla sommità del nostro capo immaginiamo una luce bianca, che ci inonda come una cascata di energia, da capo a piedi.
I flussi di luce partono dall'esterno e vanno verso l'interno.
Ovviamente dobbiamo allenarci un po' nel praticare questa visualizzazione per ottenere buoni risultati: saremo così in grado di effettuarla in tempi brevi senza risentirne in efficacia.

E' un vero toccasana per chi ha bimbi piccoli e non riesce a riposare bene, oppure per chi soffre di insonnia o ancora in periodi di forte stress.
Questo rilassamento è anche molto utile in gravidanza e durante il parto tra una contrazione e l'altra.

Giulia Mandrino

immagini rispettivamente tratte da:http://www.meditationoasis.com/ e da www.amadeux.net 

 

 

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Consigli per gestire la crosta lattea

Domenica, 20 Luglio 2014 20:32

 

La terribile crosta lattea, entità che tormenta tante mamme disperate devono ascoltare i consigli più disparati per provare a eliminarla.

Regola numero 1: conosci il tuo nemico.

CHI SEI? dicesi crosta lattea quella crosticina biancastra che si presenta sul capo dei lattanti tra le 2 e le 12 settimane di vita. In passato si pensava che fosse legato all’alimentazione del piccolo, in realtà la causa è da ricercarsi in una fervida attività delle ghiandole sebacee stimolate dagli ormoni materni presenti nel latte. È una dermatite seborroica e come tale va trattata, è una condizione transitoria.
Può diventare molto estesa e arrivare fino alla fronte e alle sopracciglia, brutta da vedere sicuramente ma non pericolosa.

Regola numero 2 : trovane i punti deboli.
Sappiamo che è una dermatite seborroica quindi possiamo iniziare a dire che ci serve qualcosa che rallenti la produzione delle ghiandole sebacee come la verza. La verza è un ortaggio mitico, ricco di vitamina A che aiuta a mantenere sana la pelle e contrasta le eruzioni cutanee (acne e brufoli compresi), ha proprietà cicatrizzanti, aiuta il corpo a combattere ulcere, reflussi e gastriti (buono a sapersi per chi ne soffre!).

Può essere utile mantenere morbide le croste usando olio di calendula o di camomilla su un batuffolo di cotone e tamponare la zona interessata e poi con un pettine si può delicatamente rimuovere un po’ di crosta. Un olio molto efficace sulla pelle grassa è quello di borragine che è nota per le sue capacità di regolazione dell’attività sebacee, ha proprietà astringenti sulla pelle (è anche un ottimo antirughe!!)
Quindi abbiamo capito che per tenere sotto controllo la crosta lattea è importante usare prodotti a base di verza (consiglio di chiedere un erboristeria un preparato naturale) o di borragine. Anche il decotto di foglie di menta può aiutare, la menta ha ottime capacità contro la pelle grassa. Non si gratta via la crosta, questo potrebbe provocare microlesione del cuoio capelluto e non è risolutivo!

Ostetrica Silvia Bianchi

 

immagine tratta da www.lemamme.it

 

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Figli unici: istruzioni per l'uso

Domenica, 20 Luglio 2014 07:00

Chi è genitore di più figli sa quanto sia impegnativo e difficile a volte gestire le dinamiche relazionali tra fratelli, gli scontri, i litigi, le botte ... quanto sia faticoso dedicare tempo ed energie ad ognuno di loro, con le loro molteplici attività e le loro mille esigenze. Ma c'è anche l'altra faccia della medaglia: ci sono le possibili difficoltà che incontrano i genitori di figli unici, forse apparentemente meno impegnativi da gestire, che in teoria vantano tempo ed energie tutte per sé ... ma è proprio così tanto più semplice come sembra?

Se siete genitori di figli unici, ecco i nostri consigli per voi!

- Cercate per quanto possibile di non diventare genitori "chioccia". La vostra attenzione è diretta esclusivamente verso il vostro unico figlio ed è facile trovarsi nella situazione in cui ci si senta di doverlo proteggere dalle frustrazioni della vita, dai pericoli, piccoli o grandi che siano, di aiutarlo, di facilitarlo, magari sostituendoci a lui. E' importante però riuscire, quando la situazione lo consente, a fargli fare esperienze in autonomia, a fargli rischiare di sperimentare piccoli fallimenti, a farlo volare con le proprie ali. Ciò gli consentirà di sentire più sicuro di sé, più competente, capace di affrontare le prove che la vita gli proporrà potendo contare sulle proprie forze emotive.
- La vita relazionale del figlio unico spesso ruota intorno al mondo degli adulti, le esperienze sociali proposte prevedono spesso la presenza degli adulti ma non quella dei coetanei. Fondamentale invece è la frequentazione anche di altri bambini, per fare in modo che sviluppi competenze come la collaborazione, la condivisione, la negoziazione.
- Altro possibile rischio è l'assecondare il bambino in ogni suo desiderio. Spesso è molto difficile per noi genitore dire dei "no"; comportano frustrazione del bambino, gestione delle sue reazioni comportamentali, eventuale imbarazzo e giudizio sociale ... sarebbe così bello poter sempre dire sì ai nostri figli, senza creare tensioni, senza dover lottare per farsi rispettare, senza dover imporre! Ma sappiamo bene quanto i bambini abbiano invece bisogno anche di limiti, di contenimento, di "no" che li facciano crescere! Il genitore di figlio unico è un po' più incline degli altri genitori ad assecondare le richieste del bambino, proprio perché è il suo unico figlio, a volte perché ha maggiori disponibilità economica da investire in quanto non è da suddividere per più figli. Tenete duro comunque! Limitate comunque le sue richieste, indipendentemente dal fatto che ve lo possiate permettere economicamente o meno; il principio secondo cui assecondare i desideri del bambino deve sempre essere su base educativa.
- Se da una parte è molto piacevole per il bambino non dover dividere i genitori con nessun altro e avere a disposizione per sé i genitori per tutto il tempo utile, dall'altra i genitori si trovano spesso ingabbiati in una relazione col figlio, senza spazi personali. Il bambino per sua natura vuole giocare e i genitori sono le uniche figure con cui può farlo. E' quindi importante che la famiglia si crei una rete relazionale circostante, fatta di nonni, zii, amici o parenti, possibilmente anche con la presenza di altri bambini, che possano supportarla e dedicarsi al bambino, in modo che i genitori possano ogni tanto riprendersi i loro spazi da adulti.

 

Dott.ssa Monica Contiero

Immagine tratta da www.alianzchicureo.cl

 

La maternità che mi ha cambiato

Venerdì, 18 Luglio 2014 20:41

 Pochi giorni fa cenavo con due persone per me molto importanti, due maestri, che mi hanno conosciuta incinta del mio primo cucciolo e mi hanno detto: "Caspita, quanto sei cresciuta da allora!?".

Cresciuta? Io in piena rielaborazione del mio secondo parto, perchè, avete mica notato che i vostri cuccioli compiono circa un anno e mezzo e voi tornate prepotentemente a quando sono nati? Succede qualcosa, che vi riporta lì..

Ecco, io in piena rielaborazione del mio secondo, stupendo, parto... "Mi sento solo più bianca e strapazzata di un cencio...", ho risposto!

E lì, quando accadono queste cose, piccole parole seminate, cerco il filo rosso che unisce tutte le Donne, penso alle mamme che ho incontrato e noto cose potenti..

Oggi, una delle sagge ostetriche con cui collaboro mi ha detto: "La maternità mette in ginocchio". È vero, accade proprio questo!

L'amore ci fa chinare così tanto il capo e ci chiede cotanta abnegazione, ci impone di lasciare le vesti da Donna, da Amante, per passare ad indossare quelle di Madre!

Il segreto è spesso, permettere che questo accada, permettere questa trasformazione, in un mondo sempre di corsa, e lasciare che accada, forse, la rende a noi meno dolorosa..

E crea una Donna nuova, una Donna capace di dare, di dare ai propri bambini!

Credo che il "darei la Vita per loro" derivi proprio da quello, dall'aver provato quel tipo d'annichilimento..

L'annichilimento, l'essere senza difese, il divenire piccole piccole, il sentire anche di "stare per morire" lo possiamo davvero provare davanti ai nostri bimbi?

Ebbene, per me si, a periodi, anche quotidianamente..

E a questo pensiero mi sono vista, come ho visto amiche, e mamme che ho accompagnato..

Lo troviamo in una gravidanza "difficile", per esempio, che ci blocca inchiodate nel letto per mesi,

lo troviamo in bimbi malati o che decidono di non rimanere,

lo scopriamo in un parto che non volevamo,

addirittura nel subire quelle che si definiscono "violenze ostetriche",

o in un allattamento partito male ed additato...

In nottate insonni, senza forze con una sveglia puntata alle 6.30 per andare al lavoro,

nella solitudine,

nel non sentirsi comprese o credute,

nel senso di soffocamento e la voglia di voler scappare o di non voler continuare,

nella giornata di novembre, che non passa mai, nell'attesa che rientri "papà",

in ansie incontrollabili,

in forze che mancano e non si sa dove trovarle,

in pensieri indicibili,

in depressioni post parto,

in cuccioli, più o meno grandi, capaci di chiedere "quella cosa" o di toccare "quel nervo"..

E poi, e poi..

La maggior parte delle Mamme ce la fa, ne viene fuori, esce da quella porta, con quel cucciolo in braccio o per mano..

Il tempo è spesso piccolissimo o smisurato, o ancora non misurabile..

Ma se ne esce!

Un po' una Persefone che risale dall'Ade e torna rinnovata, rinnovata come la Primavera ma anche molto più potente e capace.

Le Mamme, le Donne son così..

Come le rende la maternità?

Più forti? Direi più potenti, più in grado di "sentire", di "capire", di sentirsi "connesse" alle altre Mamme..

Più in grado di provare compassione, non intesa come pietà, come disprezzo ma intesa come la sua stessa etimologia la richiama: le Mamme diventano in grado di "prendere parte della sofferenza altrui"..

Credo il nocciolo sia proprio qui: una Mamma che nel suo tragitto riesce ad affrontare le sue ombre, riesce poi ad accettare quelle altrui e, con le altre Donne (cum) insieme (patir) soffrire, ma anche gioire e sentirsi parte di un Tutto..

Siamo parte di un Tutto, parlate delle vostre sofferenze, poi risolverle sta a voi ma essere insieme, rende già, un pochino, più forti!

 

Cora Erba

Pedagogista e Doula
3391206776

 

 

Sara

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Cecilia

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