12 scuole innovative del mondo

Lunedì, 09 Novembre 2015 16:27

L’innovazione in materia di istruzione è un aspetto molto importante: così come la chirurgia fa passi da gigante anche la pedagogia lo deve fare.

Ecco allora 12 scuole innovative nel mondo dalle quali prendere spunto: strutture innovative per metodo di insegnamento e attenzione alla qualità

La scuola galleggiante, in Nigeria

Nel quartiere di Makoko sorge questa bellissima scuola galleggiante, intesa come spazio di apprendimento comune e come esempio per i futuri progetti di costruzione nelle regioni costiere dell’Africa. La scuola si estende su tre piani, è costruita in modo tale da resistere ai livelli dell’acqua della Laguna che la circonda, comprende un parco giochi, servizi igienici e numerose aule, ciascuna delle quali ospita fino a 100 studenti.

Orestad Gymnasium, a Copenaghen
Un po’ più vicino a noi, in Danimarca, sorge questa bellissima scuola a forma di cubo di vetro, all’interno della quale gli studenti delle scuole superiori trascorrono gran parte del loro tempo. La struttura, completamente aperta visivamente, è un modo per abituare i ragazzi agli spazi aperti e per collegare la scuola, e i suoi insegnamenti, al mondo reale al di fuori del cubo.

 

Big Picutre Learning, a Rhode Island
Il modello adottato da questa scuola è molto particolare e ha come obiettivo ambizioso quello di separare i muri tra istruzione e mondo del lavoro. Fin da piccoli, i ragazzi imparano che quello che conta prima di tutto sono le loro passioni e vengono affidati a mentori che li aiutano a imparare i rudimenti del lavoro che desiderano svolgere da grandi.

Egalia, a Stoccolma
Il sistema innovativo di questa scuola si fonda, invece, sulla parità tra gli studenti, senza distinzioni di genere o persone. Non esiste “maschio” o “femmina” in questa scuola e ogni bambino è chiamato per nome, senza contare che questa scuola promuove un approccio innovativo che mira a eliminare tutte le tipologie di discriminazione, di classe sociale, di età, di disabilità e orientamento sessuale.

AltSchool, a San Francisco
Qui in California si insegna ai bambini a pensare in modo flessibile, in modo che da grandi possano adattarsi a cambiare insieme al mondo in continua evoluzione. Sin da piccoli gli alunni imparano la tecnologia, la modellazione in 3D e l’informatica, con l’obiettivo di sentirsi sempre al passo con il futuro che verrà.

Sra Pou, in Cambogia
Questa bellissima scuola cambogiana è stata costruita dai membri della comunità locale con l’obiettivo di regalare ai bambini uno spazio per apprendere e trasformare le loro passioni in qualcosa di concreto a tutti gli effetti. Una ONG locale aiuta gli insegnanti in questo percorso e anche i genitori collaborano alla buona riuscita dei progetti che si svolgono in questo edificio.

P-TECH High School, a New York
Nel quartiere di Brooklyn dal 2011 esiste questa scuola molto particolare che attraverso stage e attività di tutoraggio mira a rendere molto più semplice il passaggio tra scuola superiore e università, periodo che in America è in genere preceduto da altri anni di formazione.

Steve Jobs School, ad Amsterdam
Una scuola che porta il nome del fondatore di Apple non può che essere innovativa e anticonvenzionale e così, infatti, è. In questa scuola non si seguono i rigidi schemi del sistema scolastico tradizionale ma si incoraggiano i ragazzi a intraprendere sfide sempre nuove di apprendimento personale e a scegliere diversi insegnamenti anche in base alle proprie preferenze. Tutti gli studenti ricevono un iPad personale, strumento indispensabile in questa scuola per guidare gli insegnamenti personalizzati.

Brightworks, San Francisco
Avete presente gli insegnamenti tipo come “non avvicinarti al fuoco” o “stai lontano dagli elettrodomestici in funzione”? Ecco, in questa scuola si fa proprio l’opposto, nel senso che gli insegnamenti partono proprio dalle cose più pericolose che i genitori intimano ai figli di non fare assolutamente: su questo si stabilisce un intero programma scolastico con l’obiettivo di inserire i bambini all’interno di un confine sociale preciso in modo attivo e consapevole.

Scuola Carpe Diem, nell’Ohio
Più che una scuola sembra un ufficio e, in effetti, si presenta come uno spazio che raccoglie 300 cabine, una per studente, all’interno delle quali ognuno può usare un pc che lo guiderà attraverso l’apprendimento delle materie. L’apprendimento è on line, ma ognuno ha a disposizione un tutor a cui rivolgersi in caso di problemi.

Scuole Innova, in Perù
Queste tipologie di scuole sono la risposta del Perù a una grave mancanza di educazione standard per il paese. La scuola offre diverse lezioni, dai lavori di gruppo all’apprendimento on line, con l’obiettivo di proporre un’istruzione ai bambini che possa anche solo avvicinarsi a quella tradizionale.

Scuola Blu, a New York
In questa scuola della grande mela la creatività è la chiave vincente. È stata fondata nel 2006 per colmare il vuoto creativo che, secondo un gruppo di persone, mostrava la scuola tradizionale. In questo contesto i bambini si dedicano all’arte del riciclo, alla progettazione in 3D e si adotta un metodo di apprendimento dinamico e creativo.

La redazione di mammapretaporter.it 

 

17 tipi di cesti dei tesori per il tuo bambino

Lunedì, 09 Novembre 2015 11:11

Il cestino dei tesori è un gioco davvero eccezionale per i bambini: con budget zero, quindi prendendo oggetti della casa, possiamo creare degli stimoli davvero interessati e utili alla sua crescita. 

Ecco 17 tipi di cesti dei tesori per il tuo bambino: tanti suggerimenti e idee per creare un cestino dei tesori diverso per tipo, colore, senso stimolato. 

 

1. Monocolore: vengono creati con oggetti di diverso tipo accomunati dallo stesso colore

https://www.pinterest.com/pin/52072939414189801/

 

2. In legno: il materiale naturale per eccellenza il legno ci consente di sfruttare mestoli, pettini e spazzole in legno che abbiamo a casa. Se il bambino non è in piena fase orale, quindi non ha lo stimolo forte di mettere gli oggetti in bocca, possiamo anche aggiungere pigne. 

 http://countingcoconuts.blogspot.it/2012/07/treasure-basket-wood-ii.html

 

3. In ferro: anche in questo caso la cucina è il posto ideale per recuperare oggetti. Pentole, cucchiaini, utensili vari venite a noi!

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=621754991190253&set=a.618575151508237.1073741835.617391261626626&type=3&theater

 

 4. In plastica: sono semplicissimi da recuperare in quanto ormai ne siamo invasi. Da accessori per la cucina come mestoli, pinze, palette, ma anche palline, giochini, pottigliette, sacchetti, occhiali da sole, bracciali, contenitori, pettini, bottigliette dei cosmetici....

 5. Con anelli: elastici, braccialetti, insomma, tutto quello di forma circolare. 

http://countingcoconuts.blogspot.it/2012/06/treasure-basket-rings.html

 

5. Sonoro: strumenti musicali acquistati oppure creati come maracas fatte con bicchieri di plastica con all'interno semi di fagioli e sigillati con nastro adesivo, oppure bottigliette sonore. 

http://countingcoconuts.blogspot.it/2012/07/treasure-basket-instruments.html

 

6. Con le stoffe: dal doudou, alle presine, agli strofinacci. Variamo in spessore, colore e forma: rechiamoci in negozi di tessuti per chiedere ritagli e scarti e arricchire il nostro cestino. 

http://countingcoconuts.blogspot.it/2012/08/treasure-basket-soft.html

 

7. Con gli specchi: da specchi in legno a giochini contenenti uno specchio, a piccoli specchi portatili, l'importante è che siano robusti. 

http://countingcoconuts.blogspot.it/2012/06/treasure-basket-rings.html

 

8. Bianco e nero: i bambini amano i contrasti dei colori primari. Ottimo quindi proporre cestini con contrasti forti come il bainco e il nero, il rosso e il blu, il giallo e il blu. 

http://countingcoconuts.blogspot.it/2012/05/treasure-basket-black-white.html

 

9. Le spazzole: dalle spazzole per le unghie, alle spazzole per bambini, a spazzolini, a spazzole per capelli o spazzoline e pennelli di make up, o ancora pennelli per il viso o pennelli da pittura. Qui davvero possiamo variare tantissimo!

http://countingcoconuts.blogspot.it/2012/06/treasure-basket-brushes.html

 

 10. Con forme sferiche: palline di ogni dimensione e forma. Attenzione solo alla possibile tossicità delle vernici e dei materiali!

 

11. Con oggetti ruvidi: spugne abrasive, grattugia a maglia stretta, carta abrasiva, ma anche fogli di carta ruvida. Interessante anche proporre un cesto dei tesori utilizzando materiali ruvidi e materiali lisci. 

 

12: Con oggetti conchi: ciotole di plastica, legno, misurini americani a tazze, tazze di plastica e bicchierini. Il bambino sperimentarà con vista, tatto e spesso gusto, per inerirle poi una dentro l'altra o creare e poi distruggere torri. 

 

13: Profumi: cannella, ma anche limoni, mandarini, sacchetti di lavanda, sacchetti di camomilla, ma anche di eucalipto, menta ed erbe aromatiche. 

 

14: Con oggetti della mamma (o del papà):  cravatte, ciabatte, orologi insomma tutto quello che il bambino può collegare in maniera forte al proprio genitore. 

 

15: Con le foto: per bambini non proprio piccini, ecco un cesto dei tesori particolare. Inseriamo all'interno del nostro cestino le foto della nonna, ma anche di lui stesso in situazioni diverse. 

 

16: Con la carta: carta pacchi, nastri, nastrini, piatti e bicchieri di carta. Variamo in consistenze, spessori e luminosità. 

 

17: Con la frutta e la verdura: stimoliamo i 5 sensi dei nostri bimbi con frutta e verdura di stagione! Saranno coinvolti sia a livello di olfatto, che di vista, che di tatto. 

 

Giulia Mandrino

 

 

Come creare un cestino dei tesori

Lunedì, 09 Novembre 2015 10:49

“Con tutti i giochi che ha, va a prendere le mollette!”. Quante volte abbiamo sentito dire o detto frasi di questo genere? I bambini si dimostrano molto più attratti dalle “cose di casa” che dai giochi che , in teoria, sono stati appositamente studiati per essere attraenti e adeguatamente stimolanti. Niente da fare. Molto meglio giocare con portachiavi, utensili di cucina, gomitoli di lana, carta da regalo....

Ecco allora il cestino dei tesori: un gioco semplice ed economico da proporre ai nostri bambini per stimolare la loro crescita sensoriale e cognitiva

"Il gioco consiste nel preparare oggetti presenti in casa al bambino all'interno di un cestino:  ci sono oggetti da guardare , da toccare, da udire, da assaggiare, da annusare. Ci si può sbizzarrire nell’offerta dei materiali, ce ne sono moltissimi: più esperienze sensoriali si mettono a disposizione del bambino, meglio è. Periodicamente è utile sostituire gli oggetti contenuti nel cestino per riattivare l’interesse e offrire la possibilità di fare nuove scoperte. Soprattutto per i bimbi piccoli, questa è un ottimo strumento che consente di stimolare i canali sensoriali, percepire l’ambiente circostante, facilitare l’acquisizione di competenze come la concentrazione e la capacità di prendere decisioni. Infatti l’adulto fa solo da spettatore , non propone direttamente al bambino di osservare un oggetto anziché un altro, lascia che il bambino selezioni secondo le proprie inclinazioni" ci spiega la dott.ssa Monica Contiero nel libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing.

Questo gioco è normalmente utile per bambini a partire dai sei mesi di età: basta selezionare i materiali da offrire al bambino che possono essere divisi a seconda del tipo di materiale, del senso che si vuole stimolare (olfatto, vista, tatto, gusto), della forma (sferico, concavo...).

Ecco alcune idee per creare cestini dei tesori di diverso tipo.

Possiamo altresì proporre un cestino dei tesori eterogeneo, quindi contenenti all'interno materiali e oggetti non classificati per tipologia. A seconda dell'età del piccolo si consiglia di sottoporre alla sua attenzione un materiale piuttosto che un altro: a un piccolo nel pieno della fase orale, quindi del mettere tutto in bocca, non sarà utile proporre un cestino dei tesori contenente materiale come pigne o stecche di cannella che non devono essere ingerite. Meglio puntare su oggetti di plastica o di legno non ingeribili.

Giulia Mandrino

Cosa fare per far giocare il bambino e farlo in un modo sempre più stimolante e creativo? Questa è un po’ l’impresa di tutti i genitori alle prese con i propri bambini e con la volontà di proporre attività ricreative sempre interessanti e utili.

Ecco allora 9 giochi da fare con i bambini tra i 6 e i 24 mesi: spunti per giocare con il proprio bimbo e superare indenni una giornata in casa

Si tratta di giochi semplici, che potete fare a casa senza dover costruire nulla, che presuppongono talvolta l’ausilio di oggetti, come lo specchio o la carta colorata, altre volte l’attività corporea, che in questo caso si trasforma in giochi divertenti da fare sul tappeto di casa.

Giocare con lo specchio
Una volta che il bambino avrà scoperto il suo volto nello specchio, avrete a portata di mano un gioco molto divertente: i bambini amano vedere la propria immagine riflessa e questa è un’attività che si può svolgere saltuariamente per circa 10 minuti ogni giorno.

Giocare con l’acqua
Un altro modo divertente per giocare con il bambino è quello di fargli scoprire l’acqua, lasciare che la tocchi mentre scorre dal rubinetto o che la versi direttamente su un vassoio e dentro i giocattoli.

Giocare con la carta colorata
La carta colorata si può stropicciare e accartocciare in diversi modi: i bambini si divertiranno a sentire i suoni che la carta produce e ne rimarranno affascinati.

Giocare a ‘vola vola’
È il gioco più antico del mondo e consiste nel prendere il bambino in braccio, o sistemarlo sulle gambe, per mimare il movimento dell’areo, accompagnato a canzoni o a filastrocche. Il divertimento è assicurato!

Giochi sensoriali
Le attività sensoriali di ispirazione montessoriana sono perfette per aiutare il bambino a sviluppare i suoi sensi e possono essere svolte a partire anche da semplici bottiglie, riempite con qualcosa che provoca rumore, che i bambini possono divertirsi ad ascoltare.

Bolle di sapone
Le bolle di sapone sono un gioco senza tempo, sono divertenti, si possono anche realizzare a casa con del sapone e i bambini si divertiranno moltissimo.

Giochi da fare durante il bagnetto
Il bagnetto è un ottimo momento per giocare insieme al piccolo immerso nell’acqua con giochi come le paperelle e piccoli oggetti galleggianti.

Cestino dei tesori
Anche il cestino dei tesori è un’attività ludica di ispirazione montessoriana e consiste in una sacca, che può anche essere realizzata a casa con vari materiali, all’interno della quale inserire diversi oggetti; lo scopo del gioco è indovinare il contenuto della sacca aiutando il bambino a sviluppare il tatto.

Leggere libri
Leggere una fiaba al proprio bambino è un bellissimo modo per incuriosirlo verso il mondo della fantasia e verso la scoperta di qualcosa sempre di nuovo attraverso l’universo della lettura.

La redazione di mammapretaporter.it

Un forte contatto con la natura, con un panorama mozzafiato e con un’opera d’arte è in grado di garantire un maggiore benessere psico-fisico. È quello che dice una nuova ricerca americana messa a punto dall’Università di Berkeley, in California.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Emotion e contengono dati molto interessanti per quanto riguarda la correlazione tra il sentimento di stupore, derivato dalla contemplazione della natura, di un paesaggio mozzafiato o di un’opera d’arte, e il benessere psico-fisico della persona.

Secondo i dati raccolti, insomma, il contatto con l’arte e con la natura potrebbero aiutare il corpo a difendersi da infiammazioni e a proteggersi da malattie croniche. Secondo i ricercatori esiste una comprovata correlazione tra i sentimenti di timore, che l’arte e la natura affievolirebbero, e i marcatori del corpo che si attivano in difesa dell’organismo a seguito di un’infiammazione.

Stupore, meraviglia e sensazioni positive aiuterebbero invece non solo il nostro umore, ma anche il nostro corpo, mantenendolo più sano e forte. Sì, quindi, a più passeggiate in mezzo alla natura, al contatto con l’arte, con la musica e a tutto ciò che ha a che fare con il piacere inteso come esperienza di vita e di apprendimento.

Per spiegare i risultati a cui sono giunti, i ricercatori hanno deciso di pubblicare uno dei loro metodi di studio. Hanno suddiviso alcuni giovani adulti in gruppi e hanno chiesto loro di ricordare quando, e in quali circostanze, avessero vissuto sentimenti positivi come stupore, meraviglia e gioia.

Il risultato è stato a dir poco sorprendente; a tutti gli individui che hanno raccontato le esperienze vissute è stato poi prelevato un campione cellulare per analizzare i livelli di citochina presenti all’interno dell’organismo. Ne è emerso che nel corpo di chi ha raccontato esperienze gioiose e felici erano presenti bassi livelli di citochina, che aumenta, invece, in relazione agli stati infiammatori e patologici.

Cosa ne deduciamo da questa ricerca?
La risposta è più semplice di quello che si potrebbe pensare. Una vita sana, felice e a contatto con le cose belle, come la natura, i viaggi, i paesaggi e l’arte, aiuta il nostro corpo a vivere meglio e favorisce la nostra mente verso uno stato mentale sereno e più felice.

La redazione di mammapretaporter.it

Ciao ragazze, è da un po' che non vi scrivo ma forse il Signore ha guardato un attimo giù e ha detto "facciamo lavorare un po' questa ragazza" altrimenti fa una strage. Così ho ri-iniziato a lavorare con un part time a sei ore e ne sono davvero felice. Mio marito pernsa sempre che io sia a casa sdraiata sul divano a fare nulla perchè lui lavora ben due ore in più al giorno di me ma questa è un'altra faccenda. 

Dunque domenica era una giornata meravigliosa, qui a Milano il mese di Novembre ci sta regalando grandi soddisfazioni, sembra quasi primavera. Quindi, come credo e spero tutti voi, avete optato per trascorrere la giornata all'aperto, una gita fuori porta o semplicemente qualche ora ai giardinetti. Così la mattina abbiamo fatto un giro in bici e il pomeriggio dopo due ore ai giardinetti urgeva recuperare qualcosa da mangiare in quanto il frigo gridava pietà. Dopo una merenda all'aperto con pane e marmellata ci siamo recati al centro commerciale vicino a casa per fare una veloce spesa, convinti che non ci fosse nessuno. Normalmente i centri commerciali si riempiono quando piove, giusto?

Errore, errore, errore. Parcheggio strapieno, anche quello sotterraneo e solo dopo 15 minuti di coda siamo riusciti a parcheggiare, neanche avessero dato l'annuncio di una imminente guerra per cui sarebbe stato necessario fare scorta di cibo e oggetti di prima necessità.

Ma la cosa più sconvolgente è questa. Secondo voi, la gente dov'era? Al supermercato  a fare la spesa o seduta al bar del centro commerciale a proprinare omogeneizzati ai bambini e a fare la promenade nei mercatini di Natale all'interno di questo? Esatto, tutti seduti a chiacchierare, a prendersi un caffè, a far giocare i bambini sulle macchinette. 

Allora, partiamo dal presupposto che almeno due tre volte l'anno anche noi, sopratutto quando i bimbi erano più piccoli nei week end di pioggia ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: "O andiamo da qualche parte o succede una strage" quindi tutti e quattro ci siamo fatti una bella promenade al centro commerciale di turno. 

Ma con 20 gradi, un sole splendido e a novembre, ma come ti viene in mente di piazzarti al bar del carrefour di pincopallo? Non sono una di quelle complottiste, una di quelle che il cellulare ci rovina la vita, che la tv ci ipnotizza e che siamo tutti schiavi delle lobby farmaceutiche. Ma mi rendo conto che una fetta di popolazione lo è, che davvero lo spirito critico inteso come modalità di osservazione e comprensione dell'essere intelligente chiamato "uomo sapiens sapiens" sta svanendo. E cio' mi preoccupa. Allo stesso tempo presa dallo sconforto ho iniziato a riflettere cercando appunto di non cadere nel solito catastrofismo facilone. 

Alla fine la risposta è semplice: l'istinto di aggregazione nell'uomo è un bisogno primario che ha dato la possibilità l'essere umano di evolversi, creare paesi, città, scuole e in generale l'intera società. Se in passato questa necessità veniva appagata dalla vita di paese o di quartiere dove le persone si incontravano per parlare seduti con le classiche sedie pieghevoli, ora le stesse dinamiche si svolgono nel centro commerciale. Trovo questo rito sicuramente più triste, perchè implica lo stare chiusi in un luogo creato appositamente per invogliarci ad acquistare. Questo implica però perdersi tanto del mondo, della vita. Per me questo significa tirare sera, di sucro non vivere

Ed è questo concetto che spero di offrire ai miei figli: non mi interessa prendano dieci a scuola, mi interessa che loro diano il massimo. Non mi interessa che abbiano una laurea con 110 e lode in ingegneria aerospaziale o che diventino top manager con macchine di lusso. Spero che diano il massimo, nella scuola come nel lavoro, spero che trovino il loro equilibrio tra il correre e il fermarsi, spero che si domandino il perchè delle cose e non le prendano come dati di fatto, spero che per stare insieme agli amici non debbano chiudersi in un centro commerciale ma possano avere la forza intellettiva di organizzare un pane e marmellata su una coperta al parco in una soleggiata giornata di novembre.

Papavero3

Sto cercando di eliminare il glutine in quanto ogni volta che lo mangio la mia pancia lievita come se fossi al sesto mese di gestazione, nonostante i test di gluten sensitivity siano negativi. Sono quindi alle prese con sperimentazioni di cucina gluten free che devo dire, per quanto concerne i dolci mi sta dando grandi soddisfazioni. 

Questi biscottini sono chiamati biscottini dell'amore perchè li abbiamo fatti per il papà di ritorno da uno dei suoi viaggi: sono fatti con farina di riso, olio, tantissima scorzetta di limone e un sacco di amore!

Ecco come creare i nostri biscottini gluten free dell'amore: una ricetta semplice e veloce per cucinare dei perfetti biscotti per la mattina. 

Secondo la pedagogia Waldorf la scuola elementare deve iniziare verso i 6 anni e mezzo o 7, in una particolare età in cui il bambino, conclusa la prima infanzia, inizia ad approcciarsi, piano piano, verso un periodo della sua vita più adulto. Alla scuola steineriana i bambini sono lasciati liberi di esprimere le proprie emozioni e vengono accompagnati in un percorso scolastico che coinvolge, oltre agli insegnanti, anche i genitori, che nelle scuole Waldorf partecipano attivamente alle attività e alle iniziative che la scuola propone.

Nella scuola wladorf i genitori imparano qualcosa insieme ai propri figli: 7 cose che la scuola steineriana insegna a noi genitori

Bambini e adulti vivono seguendo un ritmo

Per tutte le cose c’è un ritmo; un ritmo per giocare, per riposare e il ritmo fisiologico e imparare a conoscerlo è fondamentale per dare la giusta attenzione al bambino, concedergli i suoi spazi e tutto quello di cui ha bisogno per crescere felice e sereno.

Ogni bambino ha il suo temperamento
Ogni bambino è un individuo a sé: non esistono bambini viziati, capricciosi o troppo attivi e il compito dell’educatore è quello di agire di conseguenza aiutato dai genitori che aiuteranno il bambino a far emergere tutte le sfumature del proprio carattere.

Al primo posto ci sono i bisogni primari
Sonno e cibo vengono sempre al primo posto e devono essere soddisfatti nel modo migliore, altrimenti chiunque ne risente in modo negativo. Il cibo deve essere sano, sempre fresco e inserito in una dieta variegata, mentre il sonno deve essere di circa 11-12 ore notte. Sono queste, infatti, le ore che un bambino dovrebbe dormire per essere in forze il giorno dopo, anche se i bambini vorrebbero sempre stare alzati fino a tardi.

Ogni momento è sacro
Alla scuola steineriana tutte le cose si aprono con un rito, un’abitudine ancestrale che invece da adulti si tende a perdere, indispensabile per aiutarci a riflettere e a non dare niente per scontato. Il momento del pranzo, per esempio, diventa quindi magico, all’insegna del ballo e del canto, per fare in modo che anche a casa le famiglie possano riproporre questa sacralità che i bambini vivono già a scuola.

Tutto ha un senso
Il colore delle pareti, la scelta dei materiali, gli insegnamenti giornalieri: tutto ha un senso alla scuola steneriana. È un po’ come ripercorrere le leggi della natura e riscoprire il senso delle cose che prima ci potevano apparire scontate.

La vita è un piacere, non un dovere
Questo è uno degli insegnamenti più importanti che vengono trasmessi ai bambini alla scuola steineriana. Tutto ciò che imparano, i piccoli lo apprendono con anima e passione, senza obblighi, doveri o imposizioni.

Tutto è bellezza e rispetto
I bambini sono considerati come individui in tutto e per tutto. Se qualcosa li fa soffrire, i piccoli vengono ascoltati, se litigano o si mostrano litigiosi l’insegnante, li si ascolta cercando di capire cosa provoca loro malessere in quel determinato momento. Questa è una bella lezione che anche i genitori possono imparare: i comportamenti non si reprimono, ma si affrontano le emozioni elaborandole sempre con un atteggiamento positivo.

Prima di diventare genitori si immagina come potrebbe essere diventarlo. Ci si immagina mamme, si fanno delle fantasie su come sarà il nostro bambino o bambina ( perché si decide già anche di che sesso sarà!), su come ci comporteremo noi da mamme nelle varie situazioni.

Prima di diventare genitori, quando si assiste alle dinamiche genitoriali altrui per la gestione del bambino, si commenta tra sé e sé, si giudica, si sa esattamente cosa gli altri genitori avrebbero dovuto fare o non fare in quella situazione e ci si ripromette di riuscire a fare diversamente un domani.

Prima di diventare genitori, si pensa che il proprio bimbo sarà bravissimo, dormirà tutta la notte, si sazierà senza problemi, sorriderà felice e non avrà problemi a stare con chiunque... eh sì perché di indole sia voi che il futuro papà siete tranquilli, sereni e positivi e poi sapete esattamente come comportarvi come future mamme : calme e tranquille quando tutto fila liscio, dure e intransigenti quando farà i capricci, semmai li farà! Pensate che i bambini che ogni tanto vedete per strada fare il diavolo a quattro, lo fanno solo perché hanno dei genitori troppo permissivi... se foste state voi al loro posto, avreste subito trovato il modo per calmarli!

Poi si diventa veramente genitori e dalla teoria si passa alla pratica. Ed ecco che sperimentate quanto eravate lontane dalla corretta visione dei fatti. Il bambino perfetto, quello che avete così tante volte immaginato, non esiste! Vostro figlio non è l’angioletto che avrebbe dovuto essere secondo i vostri piani, non mangia e dorme come avevate ipotizzato... fa anche altro!! Tipo piangere senza che voi ne capiate subito il motivo, svegliarsi di notte e non sempre per fame, esasperarvi in contesti pubblici senza che voi abbiate la possibilità di calmarlo.... Benvenute nel mondo reale! Quello fatto di mamme che si prodigano per cercare ogni giorno il modo migliore per crescere i propri figli, che tentano attraverso un percorso fatto di prove ed errori, che arrivano distrutte la sera e si chiedono continuamente se stanno facendo la “cosa giusta”, che vivono nell’insicurezza di essere delle buone mamme. Perché ricette magiche per crescere i figli non ce ne sono, perché non è facile fare i genitori e forse, il modo migliore per farlo è proprio mettersi continuamente in discussione, cercare nuove strade di comunicazione, accettare il proprio bambino così com’è e accettare anche noi stesse come mamme, coi nostri sbagli ed i nostri limiti.

Altro mito da sfatare è quello che prevede il bimbo come legante definitivo di una coppia, come coronamento ultimo di un amore. In realtà spesso la nascita di un figlio allontana i due partner, destabilizza gli equilibri di coppia, fa emergere caratteristiche personali sconosciute e, a volte, non gradite. Una coppia che decide di avere un bambino deve essere già molto salda di per sé, non può certo contare sul fatto che un nuovo esserino con mille esigenze possa ricucire un legame già precario. Un bambino ha bisogno di cure, attenzioni, energie, che inevitabilmente vengono tolte alla coppia. Solo con una buona intesa di base si può sopravvivere alla bufera nascita bambino. E, una volta sopravvissuti e recuperato un nuovo equilibrio familiare, allora sì che il legame tra tutti i componenti della famiglia può farsi ancora più intenso di prima.

Articolo tratto dal libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing

I bambini amano nascondersi in posti che ritengono sicuri e protetti: una tenda è il luogo ideale per loro per provare queste emozioni di benessere, ma anche per giocare e trasformare semplici teli di recupero in castelli incantati, nascondigli di maghi o tende degli indiani.

In commercio se ne trovano molti ma con un po' di fantasia e un tessuto grazioso possiamo costruirle anche noi a casa nostra.

Ecco allora qualche spunto per costruire tende per i nostri bimbi senza rovinare l'aspetto estetico di casa nostra: 10 idee per realizzare tende casalinghe per bambini

1. La tenda rosa: è la classica tenda delle principesse ma la cleta dei colori e dei cuscini le offre un tocco di decicatezza e di piacevolezza alla vista impareggiabile. Se le vostre bimbe chiedono una tenda delle pricipesse ecco come accontentarle senza scendere le kitsch

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2. Una tenda per leggere: l'amore per la lettura è un dono prezioso per i nostri bambini. E leggere un libro sotto una tenda rende il momento ancora più magico!

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3. Quando non serve la stoffa: idea davvero geniale per reciclare in maniera eccelsa uno spazio che non sapremmo come fruttare in altro modo. Bastano alcune lucine, dei cuscini, qualche adesivo e.... il gioco è fatto!

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4. La magia delle luci: perchè le lucine sono una delle cose più belle che ci siano e uno dei motivi per cui Natale dovrebbe durare tutto l'anno!

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5. Only for boys: idea di grande impatto visivo per la cameretta di un piccolo uomo

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6. Una casetta super chic: idea super di classe per una tenda-casetta 

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7. Super-mega tenda: E per gli appassionati di bricolage ecco come trasformare un letto a castello in una tenda a 5 stelle

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8. Il teepee degli indiani: anche qui la mano di espeto papà e di una mamma appassionata di cucito è fondamentale!

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9. Casetta-tavolo: ma per fare una tenda a volte basta un semplice tavolo!

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10. Tenda tra due pareti: una graziosissima ide per sfruttare gli spazi più piccoli

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La redazione di mammapretaporter.it

Sara

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Cecilia

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