Educare i bambini anche dal punto di vista finanziario è, a oggi, una responsabilità dei genitori. L'educazione plasma la nostra evoluzione. Nessuno ci insegna a gestire il denaro e cresciamo emulando e ascoltando gli adulti intorno a noi, e ci ritroviamo a divinizzarlo, demonizzarlo o ignorarlo. Si possono, così, sedimentare dei condizionamenti che vincolano il nostro benessere psico fisico.

Nel libro ho deciso di condividere con gli adulti di domani una semplice tecnica per gestirlo e, attraverso i racconti, per comprenderne il valore, per rispettarlo, spenderlo e risparmiarlo.
Per i bambini è tutto nuovo e ben presto iniziano a fare domande sui soldi, ne sentono parlare frequentemente e non sempre in termini positivi. Per loro è quella cosa che non gli permette di stare con i genitori perchè devono lavorare per guadagnare e di avere quello che desiderano perchè serve per altre necessità. E' proprio da piccoli che ciò che si impara, si dimentica difficilmente da grandi e vivendo in un mondo materiale come il nostro, dove la merce di scambio è il denaro, ritengo sia utile esssere capaci ad amministrare le proprie entrate, come sia naturale beneficiare dell'abbondanza che la natura ci offre.

La tecnica proposta nel mio libro primo (prossimamente in uscita il secondo) può permetterci di arginare gli errori che commettiamo in fatto di spese e permetterci di migliorare. Tutto nella semplicità senza stress e senza giudizio, partendo anche solo da un unico barattolo.
Attraverso le avventure di due fratelli, Piripeo e Piripao, affronto anche il tema dell'amore, della natura, della paura, dell'accettazione, del rispetto, della fede, della gratitudine e della beneficenza.
Piripeo e Piripao sono i protagonisti nati dalla fantasia di mio babbo che, quando ero piccola, si inventava dei racconti per me e, a distanza di più di trenta anni, le parole si sono scritte e hanno preso forma attraverso le illustrazioni. Il libro per bambini Le avventure di Piripeo e Piripao e la gallina dalle uova d'oro, in linea con il tema del risparmio, è pubblicato con il servizio di self publishing, youcanprint.

www.facebook.com/PiripeoPiripao 

Sembra semplice riso bollito, ma quando proviamo a farlo a casa non viene mai uguale. Qual'è il segreto?

Eccolo svelato in questa ricetta che ci spiega come fare il riso basmati all'indiana: la ricetta tradizionale e sana per fare il riso indiano

Come creare una lava lamp

Giovedì, 12 Novembre 2015 12:03

Le Lava Lamp, conosciute anche come lampade di lava, sono lampade che contengono cera e che, quando si illuminano, sembrano formare una vera e propria colata lavica. A vederle, hanno un impatto estetico molto bello e possono anche essere costruite in versione homemade insieme ai bambini, recuperando una semplice bottiglia di plastica, in un bellissimo esperimento all’insegna di creatività, colore e fantasia.

Ecco allora come costruire una lava lamp homemade: un progetto creativo e colorato da fare con i bambini!

Costruire una lava lamp homemade è molto più semplice di quello che si potrebbe pensare; il principio che sta alla base di questo particolare complemento è la miscela tra acqua e olio, due elementi opposti e bipolari, che messi insieme non diventeranno mai omogeni.

In altre parole, l’olio tenderà sempre a risalire a galla e l’acqua andrà invece verso il fondo, mentre a rendere la situazione un po’ più frizzante, in tutti i sensi, sarà una pastiglia effervescente, che provocherà una reazione liberando anidride carbonica. Ma andiamo con ordine e vediamo quali sono i materiali che vi serviranno per la creazione della vostra lava lamp:

-1 bottiglia di plastica o di vetro ( o un contenitore di plastica o vetro a forma di ampolla)

-acqua

-olio

-colorante per alimenti 

-pastiglie effervescenti

-torcia elettrica

-imbuto

Iniziate a versare nella bottiglia prima l’acqua, poi l’olio e il colorante alimentare, usando sempre l’imbuto, e aspettate qualche secondo per assistere alla reazione chimica che vedrà l’olio separarsi dalle molecole di acqua. Inserite poi nella bottiglia la pastiglia effervescente per creare l’effetto frizzante e ammirate illuminando la bottiglia con una torcia.

Per far divertire i bambini e per incuriosirli riguardo a questo progetto, potete aggiungere la pastiglia effervescente a poco a poco, per ricreare gradualmente l’effetto frizzante; le bolle si sposteranno sempre verso l’alto e l’anidride carbonica, una volta fuoriuscita, farà ritornare l’acqua verso il basso.

Il colorante serve per aggiungere un pizzico di colore e potete divertirvi a sperimentare diverse tonalità e combinazioni, anche in base a quello che preferite e all’effetto che volete creare.

Anche i bambini possono ripetere da soli l’esperimento, a patto però che non usino da soli le pastiglie effervescenti, che potrebbero essere accidentalmente ingerite. In questo caso, potete usare il sale; l’effetto, anche se più delicato, è lo stesso. Il sale può essere a sua volta sostituito da una soluzione di aceto, al posto dell’acqua, e bicarbonato ed ecco che i bambini sono pronti a divertirsi con tantissime bolle colorate che salgono e scendono. L’effetto lava è garantito!

La redazione di mammapretaporter.it 

Foto Credits: https://www.pinterest.com/pin/421508846347404533/

Come usare al meglio la curcuma e lo zenzero

Giovedì, 12 Novembre 2015 09:34

Lo zenzero e la curcuma sono due radici estremamente utili per il nostro organismo: sono potenti antinfiammatori, antidolorifici, anticancro, stimolano il metabolismo e il corretto funzionamento dell'apparato digestivo. Insomma, dovremmo inserirle quotidianamente nella nostra alimentazione. Io consiglio sempre di utilizzarli freschi per migliorare il loro assorbimento. 

La curcuma è una spezia dai molti benefici, tra cui un alto potere anti infiammatorio è in grado prevenire il diabete e numerose malattie degenerative. Perché le sue proprietà siano assorbite al meglio dal corpo è bene, però, associarla sempre ad altri alimenti per favorire la sua assimilazione e preparare un buon frullato è una soluzione perfetta per creare un buon mix buono da gustare e ricco di elementi nutritivi.

Ecco allora come usare al meglio la curcuma e lo zenzero: consigli per assimilare al meglio queste spezie dalle molteplici proprietà benefiche!

Se lo zenzero viene assimilato facilmente dal nostro organismo anche se come detto in precedenza è meglio consumarlo fresco, non è invece così semplice l'assimilazione dei nutrienti della curcuma. Come fare allora? E' importante consumare il più possibile curcuma fresca e non im polvere, e sopratutto limitare la cottura. Se vogliamo utilizzarla sottoforma di polvere aggiungiamola a fine cottura (per esempio nel risotto alla curcuma). In generale è sempre consigliato associarla ad altri alimenti che, grazie alla loro composizione, aiutano il corpo ad assorbire al meglio questa spezia e a sfruttare tutto il suo potenziale benefico. Questi alimenti sono:

- Il pepe nero, che contiene piperina, un alcaloide che favorisce l’assorbimento della curcuma

- La quercitina, un pigmento vegetale presente nelle piante e negli alimenti di colore scuro, come l’uva rossa, le cipolle, il tè verde, mela, sedano e i frutti di bosco, in grado di inibire l’enzima che invece disattiva la curcumina.

- Le sostanze grasse, come gli olii vegetali, che aiutano la curcuma, che ha una bassa percentuale di solubilità in acqua, a essere assorbita al meglio.

 

Gli smoothies e gli estratti sono degli strumenti eccezionali per assimilare zenzero e curcuma.

Ecco alcuni mix perfetti per massimizzare l'assorbimento della curcuma:

- Estratto di semi di lino, uva rossa, mela e curcuma

- Estratto di semi misti, curcuma, mela e sedano

- Smoothie di semi di girasole, curcuma, tè verde e banana

- Smoothie di semi di zucca, curcuma, banana, mela e sedano

- Smoothie di semi misti, curcuma, frutti di bosco e banana

Tutti gli smoothie possono essere efficacemente creati con latte di avena o meglio ancora, di mandorla. 

 

Se vogliamo creare decotti partiamo sempre dalle radici di zenzero e curcuma freschi messi in acqua, portiamo a ebollizione per almeno 10 minuti, poi spegniamo il fuoco, copriamo con un coperchio il pentolino e lasciamo ancora le radici all'interno per almeno 10-15 minuti. Ottimi gli abbinamenti dello zenzero con il cardamomo, e dello zenzero con la liquirizia e l'anice stellato per la digestione

 

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Questo post riceverà una quantità di critiche e di commenti negativi notevoli. Ne sono consapevole ma credo che il lavoro di blogger sia quello non solo di darvi le ricettine delle torte, consigliarvi libri e lavoretti e creme per il sederino: credo che sia doveroso mettersi in gioco al 100%, e dire tutta la verità nient'altro che la verità, anche se a volte questa può far male. 

Ma partiamo dall'inizio. Ho iscritto Tommy a una scuola pubblica che mi sembrava ricca di proposte interessanti dal punto di vista dell'apprendimento. Trovavo un po' affrettato l'inserimento nel senso che a mio modo di vedere poteva essere curato maggiormente, quindi maggiore gradualità e ricchezza di contenuti pedagogici per i bambini e i genitori ma mi sono detta "sei sempre la solita rompipalle esagerata". Ok. Pronta, fiduciosa e presa bene. Via. L'inizio mi è sembrato abbastanza positivo, fino a quando non ho fatto la prima riunione di classe. 

I genitori presenti avevano un unico interesse: la parte burocratica. "che colore deve essere la copertina di italiano? Dove appiccico l'etichetta, margine destro o sinistro? E per le scarper da ginnastica? Come facciamo a fare il pagamento del corso di inglese, la rappresentante li raccoglie o facciamo il bonifico?". Insomma, su cosa facessero questi figli a scuola non importava a nessuno. Maestre sorridenti, ci raccontavano di quanto fosse impegnativo il passaggio e quanto fosse faticoso per i bambini come per le insegnanti l'inizio."PENSATE CHE PER COPIARE ALLA LAVAGNA "IO SONO A SCUOLA CON I MIEI AMICI E MI DIVERTO TANTO" CI HANNO MESSO 3 ORE. Eh sticapperi, non sanno scrivere, certo che ci mettono 3 ore. La domanda che sorge spontanea è: che senso ha far copiare alla lavagna una frase a un bambino che non sa scrivere? Lo si fa per allenare il bambino a livello di manualità fine (ho scoperto poi che ci sono almeno 30 modi più intelligenti per farlo, più coinvolgenti ed efficaci ma questo ve lo racconto dopo). Perfetto. Ma questi bambini, cosa fanno in classe per 8 ore? Non per qualcosa, ma questo non è un parcheggio, vorrei un attimo capire. Così ho alzato la mano e ho fatto LA DOMANDA "Scusi Maestra, posso domandarle qual'è la routine del bambino in classe?". Occhi sgranati di maestre e genitori, avessi chiesto se i capelli la maestra li fonava o li piastrava e in che giorno la settimana ci sarebbe stato meno imbarazzo. Tutti mi guardavano come "eccola, è arrivata la mamma ansia di turno". Con grande disagio la maestra incomincia a raccontare cercando di rassicurarmi, per cui i bambini arrivavano in classe, poi iniziavano le lezioni con fatica perchè sono piccoli, non riescono a stare fermi poverini, poi via  all'intervallo delle 10, IN CLASSE, poi si continuano le lezioni, poi si va in mensa, poi SE E' BELLO ANDIAMO FUORI IN GIARDINO, poi torniamo in classe e lavoriamo un po', e dulcis in fundo se sono tanto stanchi e brasati GUARDIAMO I CARTONI. S.C.O.N.V.O.L.T.A. Ma il bello che tutti erano tranquilli e sereni, ero solo io quella sconvolta. Sui cartoni non mi sono permessa di dire nulla, d'altronde cosa vuoi dire mai, non ci sono margini di discussione (devo essere io a spiegare loro che, come ha affermato poi la preside della scuola, se i bambini sono stanchi li si porta a fare una bella corsa in giardino, che i cartoni sono eccitanti e che era l'ennesima attività passiva proposta nella giornata?). Ho solo chiesto nuovamente se avevo capito bene che i bambini non uscivano nell'intervallo delle 10 e mi è stato detto che sì, stavano in classe: potevamo portare dei giochi di società o un piccolo gioco a testa. Quindi il bambino da giocare tutto il giorno all'asilo passava a lavorare tutto il giorno fermo. Ok. Poi ho domandato cosa facevano dopo pranzo se il tempo era brutto: e mi hanno risposto che stavano in classe. E la palestra? "ma ci pensa portare 300 bambini in palestra?". E fare almeno turni? "ma no diventa impossibile da gestire". Quindi se fa brutto stanno dalle 8,30 alle 16,30 in classe, se gli va bene si guardano anche un cartone così stanno fermi meglio. Dopo due settimane mio figlio era nel banco attaccato alla cattedra in mezzo a due bambine. Come minimo avrà pestato l'insegnante per essere lì, quindi ho chiesto alle maestre come mai fosse finito nel banco dell'asino e loro mi han risposto che era per aumentare il suo grado di attenzione. Ok. Il medioevo. Qui non c'era malafede, era solo un mondo rimasto indietro di 30 anni almeno a livello di pedagogia. Ma qui non c'è pedagogia, c'è didattica, per altro estremamente datata. Ma nessuno ha detto loro che esistono 3 tipi di intelligenze? Che l'apprendimento vero viene dall'esperienza? Perchè la chirurgia va avanti e la didattica in questa scuola no?

A breve il proseguimento...

Giulia Mandrino

7 libri stupendi su Babbo Natale

Giovedì, 12 Novembre 2015 08:27

Babbo Natale è radicato nell’immaginario collettivo di tutti noi come il simpatico barbuto che la notte di Natale si cala dal camino per distribuire doni e giocattoli ai bambini di tutto il mondo. La sua figura e la sua leggenda sono famosi ovunque, con qualche variazione geografica e credenza diversa e i bambini ne sono elettrizzati. E allora perché non stimolare ancora di più la loro fantasia proponendo loro dei bellissimi libri a tema, che parlino di Babbo Natale e della sua storia che affonda radici antichissime?

Ecco allora 7 libri stupendi su Babbo Natale: favole, racconti e leggende per far divertire i piccoli aspettando il Natale!

Tutto il mondo occidentale, ma anche l’America Latina, il Giappone e alcune parti dell’Asia, celebra la figura di Babbo Natale come il vecchio signore con la folta barba bianca che nella notte di Natale si cala dai camini di tutte le case del mondo per distribuire doni ai bambini.

C’è chi lo conosce come Santa Claus, nei paesi anglofoni, chi come San Nicola, nei Paesi Bassi, in Belgio e nel nord della Francia, ma il risultato è lo stesso: tutti i bambini lo conoscono, lo disegnano a modo loro e non vedono l’ora di scartare i doni che Babbo Natale porterà loro la notte di Natale.

Il mito di Babbo Natale è talmente famoso che han ispirato film, spettacoli teatrali, canzoni e libri e sono proprio i libri un ottimo mezzo per far conoscere ancora meglio ai bambini la figura di Babbo Natale e stimolare la loro fantasia intorno al mondo magico e incantato che lo colloca in un lontano e piccolissimo paese della Lapponia.

Il mercato librario ne offre tantissimi e noi ve ne proponiamo sei:

1. "Babbo Natale", di Raymond Briggs, edito da Rizzoli

Il libro racconta tutti i preparativi di Babbo Natale che si appresta a cominciare il suo lungo viaggio per la consegna dei regali ai bambini di tutto il mondo, tra peripezie, neve e una cammino troppo stretto. Età di lettura: 4 anni.

 

2. "Babbo Natale e le formiche", di Philippe Corentin, edito da Babalibri

Tanto tempo fa era molto più semplice per Babbo Natale calarsi dai camini, ma da quando esiste la televisione...la faccenda si è un po’ complicata. Lui però ha sempre una soluzione: quale sarà? Età di lettura: da 3 anni

 

3. "Il mondo segreto di Babbo Natale", di Alan Snow, edito da Mondadori

È un libro divertente e curioso che prova a rispondere a molte delle domande che tutti i bambini si chiedono: come fa Babbo Natale a distribuire tutti quei regali e come fa a controllare se davvero i bambini sono stati buoni? Età di lettura: 5 anni.

 

4. "La vera storia di Babbo Natale", di Anastasia Zanoncelli, edito da Giunti

E dove abita Babbo Natale? E come fa a raggiungere tutte le case del mondo in una sola notte? Altre risposte in arrivo per i bambini curiosi di saperne di più sulla figura di Babbo Natale. Età di lettura: dai 4 anni

 

5. "Babbo Natale", di Patrizia Nencini, edito da Giunti Kids

Un libro che racconta tutta la storia di Babbo Natale e, che una volta finito di leggere, può essere appeso all’albero di Natale. Età: da zero a 3 anni.

 

6. "Babbo Natale e il tamburo magico", di Mauri Kunnas, edito da Il Gioco di Leggere

Mancano ormai pochi giorni alla vigilia di Natale e Babbo Natale e i suoi folletti stanno ultimando i loro preparativi. C’è solo un problema: nessuno riesce a capire che cosa Birbo chiede come regalo nella sua letterina. Come farà Babbo Natale a risolvere questo piccolo enigma?

 

7. "Il piccolo B",  di Jon Agee, edito da Mondadori Electa

Il nostro libro preferito in assoluto. Davvero un capolavoro secondo me. La famiglia Natale viveva al Polo Nord, ma tutti sognavano di trasferirsi al caldo, tranne il piccolo B, l'ultimo nato, che amava fare pupazzi di neve, aiutare la mamma a cucinare i biscotti e andare su e giù per il camino. Un giorno, dopo un'abbondante nevicata durata giorni e giorni, la loro casa si trovò intrappolata sotto una montagna di neve da cui solo il comignolo spuntava ancora dall'alto. Ed è proprio da lì che il piccolo B fu incaricato di arrampicarsi per uscire e andare in cerca di aiuto. In groppa a una renna si recò dagli elfi che, generosi, costruirono una slitta da attaccare alla renna per recarsi tutti insieme ad aiutare la famiglia. Proprio quando i Natale non credevano più di potersi salvare, ecco sbucare il Piccolo B dal camino con i suoi nuovi amici elfi. Età di lettura: da 4 anni.

Giulia Mandrino

 

Cosa sono gli smoothies

Mercoledì, 11 Novembre 2015 12:40

Gli smoothies sono frullati di frutta e/o verdura e latte, talvolta uniti a ghiaccio o frutta ghiacciata. Sono un'ottimo modo per mangiare vegetali e fare il pieno di fibre: sono caratterizzati da grande densità nutritiva paragonabile a quella di un pasto ma allo stesso tempo sono estremamente digeribili grazie al fatto della loro consistenza liquida. Mi sto leteralmente appassionando agli smoothies in quanto consentono di sostuire ogni tanto un pasto e quotidianamente la merenda. E' però importante seguire alcune nozioni di base per evitare picchi insulinici, quindi è importante evitare di inserire nello smoothies troppi ingredienti zuccherini e pochi proteici. 

Ecco allora cosa sono gli smoothies: quali sono i vantaggi nell'utilizzare i frullati nella propria alimentazione

- La preparazione è rapida: dobbiamo semplicemente inserire gli ingredienti nel frullatore e possiamo ottenere un pasto completo.

- Non servono strumenti costosi: basta un semplice frullatore e il gioco è fatto!

- Puoi conservarli in frigorifero per 2 giorni: molti smoothies possono essere conservati in frigo, anche se è sempre meglio berli all'istante

- Facile da lavare dopo la preparazione: non ci sono pezzetti e pezzettini da lavare, basta sciacquare il boccale del frullatore e il suo coperchio. 

- Ricchissimi di fibra: a differenza degli estratti e dei centrifugati sono ricchi di fibra, perciò sono adatti anche a chi soffre di problematiche relative all'insulina. 

- Frutta e verdura anche congelata: puoi utilizzare anche frutta e verdura congelata e non solo fresca

Qual'è allora la differenza tra frullati, smoothies, estratti e centrifughe? Per la differenza tra estratti e centrifughe puoi leggere questo articolo. In generale le centrifughe e gli estratti separano la fibra dal succo, in particolare l'estrattore mantiene intatte le proprietà nutritive dell'alimento perchè non surriscalda ma appunto estrae solo il succo con una cocca che gira lentamente; nei frullati e negli smoothies invece le lame tritano gli alimenti, aumentando il processo di ossidazione e diminuendo la biodisponibilità di alcuni nutrienti. Meglio un estratto o uno smotthies allora? Tutti e due è la mia risposta! E' utile infatti introdurre nel nostro corpo un estratto ricchissimo di vitamine e minerali ma privo di fibra, e per esempio nel pomeriggio fare uno spuntino con uno smoothies per introdurre sicuramente meno nutrienti vivi rispetto all'estratto ma tanta fibra, fondamentale per il nostro intestino. I frullati si differenziano dagli smoothies in quanto prevedono solo l'uso di frutta, verdura e acqua.

Gli smoothies, o meglio gli smoothies bilanciati, invece vengono preparati con: 

- una base cremosa: generalmente viene utilizzata la banana o l'avocado

- frutta e/o verdura: meglio sempre creare smoothies di frutta e verdura insieme e non solo frutta per non eccedere negli zuccheri

- semi: gli smoothies consentono di aggiungere semi mascherandone il gusto. I semi sono davvero preziosi per il nostro benessere perchè contengono acidi grassi omega 3, minerali e sono fortemente proteici. 

- latte, yogurt o acqua: per aumentare la cremosità degli smoothies e rendere più omogenei gli ingredienti vi consiglio di utilizzare bevande vegetali (latti vegetali) a base di soya, mandorla o avena, oppure yogurt di soya, yogurt senza lattosio o yogurt greco (qui trovi l'articolo in cui spiego perchè latte e latticini non sono alimenti adatti all'uomo. Diciamo i meno peggio negli smoothies sono yogurt greco e yogurt senza lattosio). Sconsiglio invece latte di kamut, farro e riso in quanto li ritengo troppo ricchi di zuccheri. 

- proteine in polvere (favoltative): per coloro che soffrono di picchi insulinici e conseguenti cali, quindi voglie di zuccheri, scarso senso di sazietà, diabetici, meglio aggiungere proteine al vostro smmothies. Si acquistano anche preparati in farmacia o in negozi specializzati per sportivi, spesso piuttosto costosi: ecco un mix proteico da fare in casa semplice e veloce. 1 tazza di lenticchie, 1 tazza di fiocchi di avena, 1 tazza di piselli secchi: frullare insieme fino ad ottenere una polvere e versare in un contenitore possibilmente di vetro anche per 2 mesi. Versare un cucchiaino abbondante di questa polvere nei vostri smoothies. Ottima fonte proteica è il burro di mandorle: lo trovate nei negozi del naturale. 

Possiamo decorare i nostri smoothies con speciali topping: 

- granola (ricetta sul mio libro The Family Food)

- cocco in scaglie

- chips di cocco

- gocce di cioccolato

- frutta secca

- frutta fresca (ex kiwi, mela, pesca, pera)

- spezie (io amo lo zenzero e la cannnella)

- frutti di bosco

- alicamenti

- semi (io consiglio di aggiungere sempre dei semi per aumentare l'aaporto proteico, io generalmente uso i semi di chia)

- chips di mandorle

Nella mia sezione di ricette dedicate alle bevande

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

11 calendari dell'avvento da fare con i bambini

Mercoledì, 11 Novembre 2015 10:04

Il Natale si avvicina e una delle attività più belle da fare con i bambini proprio nel periodo che precede le feste è la realizzazione di un bellissimo calendario dell’Avvento. Per farlo non serve spendere grandi cifre, perché ci sono molti progetti che si possono realizzare facilmente a casa anche con materiali di recupero.

Ecco allora 10 calendari dell’avvento da fare con i bambini: un progetto divertente e creativo da fare in famiglia aspettando il Natale!

I calendari dell’Avvento sono calendari speciali che in genere piacciono moltissimo, ai piccini ma anche ai grandi. Realizzarne uno insieme al vostro bambino è un’attività semplice e divertente che permette di passare del tempo in famiglia, anche durante il week end, mentre ci si mette all’opera per costruire qualcosa di davvero originale.

Il calendario dell’Avvento si chiama così perché è strutturato attraverso un percorso diviso per giorni; si parte dal 1 di dicembre fino ad arrivare al 24 dicembre, la vigilia di Natale. Bisogna quindi costruire delle caselle, che possono anche essere scomparti sacchettini, o qualunque altra cosa desideriate costruire, ognuno dei quali rappresenta un giorno del mese di dicembre.

Ma l’aspetto divertente della faccenda è un altro, che poi è anche il motivo per cui i bambini amano particolarmente questo tipo di calendario; all’interno di ogni casella si trova in genere una sorpresa, un piccolo dolce o un giocattolo e il divertimento è proprio quello di scoprire ogni giorno quale sorpresa riserva il calendario.

Se siete un po’ a corto di idee, ma vi piacerebbe cimentarvi con un progetto di questi tipo, eccovi 10 bellissimi calendari dell’avvento homemade da fare con i bambini, per la gioia dei più piccoli e anche per la vostra, perché in fondo anche voi vi divertirete un modo a realizzare un progetto di questo tipo.

Calendario dell’avvento con scatoline e mini abeti

http://www.apartmenttherapy.com/diy-idea-mini-tree-advent-calendar-oh-happy-day-180898

 


Box a puzzle componibile con i giorni del mese

http://www.powerfulmothering.com/diy-boxes-advent-calendar-with-free-printable/

 

 


Calendario dell’avvento con i sacchettini di stoffa

http://www.designmom.com/2012/11/reusable-advent-calendar/

 


Alberelli di cartoncino con i cioccolatini

http://www.willowday.com/2012/11/winter-wonderland-advent-calender.html

 


Parete dell’Avvento in legno e cartone

http://tidymom.net/2011/great-ideas-9/

 

 


Albero di Natale in legno con sacchettini appesi

http://thediydreamer.com/diy/wall-mounted-advent-calendar/

 


Caramelle di stoffa

http://mindypitcher.blogspot.it/2011/12/our-countdown-to-christmas.html

 


Calendario dell’Avvento con mini cubetti di cartone

http://www.mycraftilyeverafter.com/2013/11/16/8-diy-advent-calendars/

 


Calendario con la teglia dei muffin

http://www.doodlebugblog.com/2013/11/muffin-tin-advent-calendar-by-jodi.html

 

 

 

Con l'attacapanni

http://frydogdesign.blogspot.co.uk/2011/11/advent-calendar.html

 

L'avvento in un barattolo

http://www.poppytalk.com/2012/11/diy-advent-in-jar.html

 

La redazione di mammapretaporter.it

La canapa, conosciuta anche come Cannabis Sativa, è una componente presente in natura sulla quale, ancora oggi, gravano diversi pregiudizi, per via del fatto che da questa pianta si estraggono droghe dai principi psicoattivi. Durante il proibizionismo, proprio per questo motivo le coltivazioni subirono un brusco calo in molti paesi, anche in Italia, dove le piantagioni erano molto estese. In pochi, però, conoscono gli utilizzi della canapa in campo alimentare, che con la droga non c’entrano nulla, e soprattutto non tutti sanno delle proprietà benefiche dei suoi semi e dell’olio che si può ricavare da questa pianta, utilizzato per lo più come integratore alimentare.

Ecco allora quali sono le proprietà dell’olio e dei semi di canapa: perchè do ai miei figli un cucchiaio di semi di canapa al giorno

La canapa è una pianta erbacea, che può arrivare anche fino ai 5 metri di altezza, con foglie dal picciolo lungo e dai margini ruvidi e seghettati. Il suo frutto, detto seme, è lucido, appiattito e dalla forma ovale e ha un colore grigio-verde. Sono proprio i semi la vera ricchezza di questa pianta perché ricchi di proprietà benefiche e nutritive e perfetti per la preparazione di un olio dalle altrettante caratteristiche positive.

La canapa è un alimento fortemente proteico e contiene tutti gli 8 aminoacidi essenziali: leucina, isoleucina, fenilalanina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina giocano un ruolo molto importante nel rafforzamento del sistema immunitario. 

La canapa è una risorsa naturale dalla quale si ricavano semi preziosi, quindi, molto nutrienti e ricchi di acidi grassi preziosi alleati per il buon funzionamento muscolare. Da questi semi spremuti a freddo si ricava un olio prezioso, da utilizzare a crudo sugli alimenti e ricco di vitamina A, vitamine E e vitamine del gruppo B. Ma la vera ricchezza dell'olio di semi di canapa, ragion per cui ho deciso di utilizzarlo quotidianamente nella mia famiglia, è la presenza di un perfetto equilibrio di omega 6 e omega 3: sappiamo infatti che il rapporto corretto è 3 a 1, esattamente quello dell'olio di canapa. 

L’olio di canapa si può acquistare in qualsiasi negozio biologico ed è necessario conservarlo sempre in frigorifero una volta aperto e lontano da fonti luminose per mantenere intatte le sue proprietà. Oltre alle preparazioni in cucina si può utilizzare quello avanzato in ambito cosmetico, per la preparazione di creme corpo homemade o come olio per massaggi.

Ne bastano anche solo 1-3 cucchiaini al giorno come rimedio naturale per alleviare vari disturbi, come:

- Dolori muscolari

- Disfunzioni del metabolismo

- Asma e sinusite

- Dermatiti e affezioni della pelle

- Patologie del tratto gastro-intestinale

- Squilibri ormonali femminili (vedi la nostra sezione dedicata alla prevenzione dei tumori femminili)

- Cisti ovariche e dolori mestruali

Raccomandazione fondamentale: dobbiamo usare l'olio di semi di canapa sempre a crudo non solo per non eliminare le sue proprietà nutritive ma anche perchè ad elevate temperature, come tutti gli oli ad eccezione di quello si semi di arachide, cocco e di olio di oliva, l'olio di canapa altera la struttura molecolare dei grassi producendo residui tossici. 

Possiamo anche optare per l'utilizzo dei semi di canapa, che anche in questo caso, si acquistano in erboristeria o presso i negozi biologici, possono anche essere consumati crudi e assunti come integratori alimentari di origine naturale. Basta aggiungerli, come condimento, a insalate, macedonie, frullati e dessert, oppure utilizzarli anche nella preparazione di pane e grissini, anche se, in questo caso, il valore nutrizionale, ai massimi livelli quando i semi sono consumati crudi, non verrebbe mantenuto a pieno.

I semi di canapa possono essere anche macinati per preparare la farina di canapa, oppure il latte di semi canapa o ancora del tofu di canapa, una variante del classico tofu. È importante ricordare che i semi di canapa non contengono THC, la sostanza considerata droga, ma sono ricchi invece di amminoacidi fondamentali per la sintesi delle proteine. Nei semi di canapa sono anche contenuti gli acidi grassi omega 3 e omega 6, oltre alle vitamine, ai sali minerali, al calcio e al magnesio.

La redazione di mammapretaporter.it

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Quante volte i nostri figli trasformano il momento di lavarsi le mani in un vero e proprio allagamento del bagno? "Ma possibile che non puoi mai fare le cose come si devono fare e devi sempre pacioccare tutto?" dice la zia Ignazia (e anche a me ogni tanto viene proprio da dirlo). 

Purtroppo per noi e il nostro bagno, i travasi di materiale destrutturato, quindi acqua, sabbia, farina, pastina etc..., sono un'attività importantissima per lo sviluppo non solo fisico ma anche cognitivo del bambino. E loro sono istintivamente portati a farlo non per qualsivoglia vizio, ma per il loro naturale sviluppo. 

Ecco allorache la frase "Non giocare mentre ti lavi le mani" non ha senso: perchè i bambini hanno bisogno di travasare e il loro comportamento è dettato da impulsi benefici per il loro sviluppo

Il travaso infatti è un’attività che serve a perfezionare il movimento della mano: si prende una sostanza liquida, ma anche solida, e la si sposta da un contenitore all’altro con l’ausilio di strumenti come cucchiai, recipienti o contagocce. Nel metodo Montessori, questa operazione è considerata di fondamentale importanza per aiutare il bambino nella coordinazione dei movimenti e per acquisire sicurezza nelle situazioni pratiche della vita quotidiana.

Secondo la pedagogia del metodo Montessori, il travaso è un’attività completa e importante che aiuta il bambino nella coordinazione di suoi movimenti e ad acquisire sicurezza nelle attività pratiche e quotidiane in cui può trovarsi.

In sostanza, si prendono delle sostanze liquide o solide e si procede a trasferirle da un recipiente all’altro con l’aiuto di strumenti come cucchiai o contagocce. L’attività, in sé, può sembrare semplice e quasi banale, ma in realtà è molto importante per insegnare al bambino ad avere sicurezza nei suoi movimenti.

Per i bambini piccoli è fondamentale, infatti, stabilire la giusta coordinazione e rafforzare le abilità muscolari attraverso uno sviluppo motorio che passi attraverso i sensi. Secondo il metodo Montessori bisogna offrire al bambino i giusti stimoli, ma anche i mezzi, in grado di invogliarlo a mettere in moto l’energia corporea mediante esercizi che possa svolgere in autonomia.

Il travaso è uno di questi e, oltre a stimolare il corpo e la coordinazione, è anche un ottimo esercizio per lo sviluppo intellettivo del bambino di età compresa tra i tre e i sei anni. Attraverso diversi tentativi, e anche sbagliando, il piccolo sarà in grado così di acquistare sempre maggiore sicurezza nei movimenti e di gioire dei suoi successi.

Secondo i principi del metodo Montessori è importante definire metodo e tecnica e aspettare pazientemente i risultati dell’attività che il bambino si accinge ad affrontare. Non bisogna quindi partire da preconcetti sulla buona riuscita, o meno, e lasciare libero il bambino di affrontare con calma i suoi progressi.

I materiali che si possono usare per questa attività sono ciotole, vasi, brocche o imbuti. Il travaso può essere fatto con sostanze liquide, quindi con l’acqua che è l’elemento più semplice da utilizzare, oppure con sostanze solide, come la farina o i semi. I recipienti devono essere fragili, o comunque non pesanti, perché il bambino riceva uno stimolo a controllare eventuali errori.

Secondo il metodo Montessori quest’attività si suddivide in due periodi ben distinti; in un primo momento bisogna creare un contatto tra il bambino e i materiali che dovrà usare per il travaso, spiegando le caratteristiche degli oggetti e cosa dovrà fare. Il secondo momento è l’attività del travaso vera e propria; non correggete continuamente il bambino, ma lasciatelo sperimentare e anche sbagliare, se serve. Tutto quello che dovrete fare voi è tenere a portata di mano una spugna e una bacinella per rimediare a eventuali danni e all’acqua versata sul pavimento.

La redazione di mammapretaporter.it

Sara

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Cecilia

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