La calming box, letteralmente “scatola della calma” è un contenitore che raccoglie diversi oggetti che aiutano il bambino a rilassarsi, soprattutto dopo un momento difficile, come un pianto o un litigio. Potete facilmente costruirne una con gli oggetti che preferire e preparare una versione casalinga più grande e una delle dimensioni più contenute per quando vi trovate in viaggio o fuori di casa.

Ecco allora come costruire una calming box: un contenitore che raccoglie svariati oggetti per favorire la calma e la tranquillità del bambino dopo i momenti più burrascosi.

Capita spesso che il bambino, dopo un forte pianto, un litigio o un momento di tensione, si senta arrabbiato, frustrato e appaia quindi irrequieto e nervoso. La calming box serve proprio a questo: a rilassare il piccolo e a favorire il ripristino di uno stato mentale più tranquillo e sereno.

Si tratta di un contenitore che può racchiudere diversi oggetti, potete facilmente progettarla a casa in pochissimo tempo e realizzarne anche una in una versione un po’ più piccola da portare in giro quando vi trovate fuori casa. Per il contenitore potete utilizzare qualsiasi cosa, dalle scatole di metallo ai contenitori di plastica fino a un cesto in vimini.

Per quanto riguarda, invece, il contenuto vero e proprio della scatola, potete usare:

Una calming jar
Un barattolo trasparente, o una bottiglia di plastica, al cui interno si trovano brillantini colorati mischiati ad acqua e colla. Basta agitare la bottiglia per vedere scendere i glitter e i brillantini e il bambino ne trarrà beneficio in termini di calma. Trovi qui le indicazioni per creare una claming jar

Batuffoli di cotone
Al tatto sono soffici e morbidi e sul bambino, che tenderà a prenderli in mano, hanno un buon effetto rilassante e distensivo. Aggiungi qualche goccia di olio essenziale di lavanda: qui trovi tutte le indicazioni per l'uso degli oli essenziali per bambini. 

Maracas o oggetti sferici che contengono qualcosa che faccia rumore
Basta anche una pallina riempita con i semi: il bambino ne sarà immediatamente attirato e inizierà a scuoterla incuriosito distraendosi dai pensieri negativi.Scopri come realizzare delle bottiglie sensoriali per il tuo bambino in maniera veloce ed economica. 

Pasta modellabile
La pasta modellabile è un ottimo modo per distrarre il piccolo e permettergli di sfogarsi manualmente con un oggetto morbido e modellabile a piacimento: questo catturerà la sua attenzione e lo aiuterà a rilassarsi. Qui trovi le indicazioni per fare la pasta modellabile in casa.

Un oggetto morbido
Può essere un peluche o un cubo soffice, oppure qualsiasi altra cosa che il bambino possa maneggiare con facilità, gli sia familiare e gli infonda calma, tranquillità e sicurezza. 

Carte delle emozioni
Sono delle carte molto particolari, ognuna delle quali raffigura uno stato d’animo, come tristezza, rabbia, gioia e preoccupazione. Darle al bambino dopo un momento difficile gli sarà di grande aiuto, per riconoscere le sue emozioni e articolare i suoi pensieri a parole.Scopri qui come realizzare le carte delle emozioni per i bambini

La redazione di mammapretaporter.it

Durante i mesi di Expo sono stati firmati due importanti protocolli tra il Ministero della Salute e le associazioni del settore alimentare, con l’obiettivo di favorire e migliorare un’alimentazione corretta soprattutto per i bambini. Sono stati fissati 10 punti base che raccomandano, inoltre, quella che dovrebbe essere la giusta comunicazione commerciale, per evitare pubblicità fuorvianti che pubblicizzano come sani prodotti che in realtà contengono sostanze tutt’altro che sane.

Ecco allora quali sono i nuovi protocolli per la corretta alimentazione dei bambini: le nuove regole per comunicare in modo corretto ed evitare pubblicità ingannevoli!

Expo 2015 è ormai conclusa e tra le eredità positive che questa Esposizione Universale ci ha lasciato ci sono due importanti firme, poste a sigillo di due protocolli siglati tra il Ministero della Salute e le associazioni del settore alimentare. In questa occasione sono stati anche presi importanti impegni da parte del settore produttivo, soprattutto per quanto riguarda i prodotti ricchi di zuccheri, grassi saturi, contenuti per lo più in snack, bevande, biscotti e merendine.

Il primo obiettivo, che ci si propone di raggiungere entro il 2017, è quello di eliminare il 100% dei grassi "cattivi" dai prodotti che contengono cereali per la colazione, quindi biscotti e merendine, e di ridurre l’apporto degli zuccheri raffinati (-20%), aumentando invece quello delle fibre (+125% nei cereali, +60% nei crackers e +50% nei biscotti).

Oltre a questo, sono state stilate alcune raccomandazioni, raccolte in 10 punti, che vanno a precisare le norme già esistenti in materia e che si rivolgono in particolare al mondo della pubblicità, invitato a non mostrare immagini fuorvianti e messaggi che stridano con una corretta alimentazione:

- I claim pubblicitari dovranno sempre trovare riscontro in dati scientifici
- I claim dovranno rispettare le caratteristiche vantabili da un prodotto
- Non dovranno esserci richiami di tipo medico che attribuiscano caratteristiche salutistiche a un prodotto.
- Non dovranno essere mostrate immagini che inducono a un consumo smodato del cibo.
- No alle immagini di adulti che avvallano comportamenti alimentari scorretti.
- No a immagini che ridicolizzano comportamenti alimentari corretti.
- No a suggestioni che mostrano come il mancato consumo di un prodotto possa portare all’esclusione di una comunità di appartenenza.
- Segni, disegni e immagini legate a minori sono da ricondursi sempre a comunicazione commerciale e non editoriale.
- No a immagini che inducano a pensare che un consumo smodato di un prodotto porti al ricevimento di un premio.
- No a comunicazioni che inducano e incitino a seguire un regime alimentare scorretto.

Queste raccomandazioni sono contenute nelle Linee di Indirizzo per la Comunicazione Commerciale relativa ai prodotti alimentari e alle bevande, a tutela dei bambini e della loro corretta alimentazione. A monitorare la situazione ci sarà l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), che già opera con un proprio codice generale.

La redazione di mammapretaporter.it 

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Quando si pensa al gioco all’aria aperta la mente corre inevitabilmente alla stagione calda, all’estate e alla primavera, e invece niente di più sbagliato; non solo i bambini possono tranquillamente giocare all’aperto anche quando fa freddo, con tutte le precauzioni del caso, ovviamente, ma quest’attività è anche benefica, per il corpo e per la mente.

Ecco allora 5 motivi per giocare all’aperto anche in inverno: tutti i benefici che il contatto con la natura regala ai bambini anche quando fuori fa freddo!

“Giocare all’aperto quando fa freddo non va bene, i bambini si prendono l’influenza”. Quante volte avete sentito questa frase detta da chi, con molta convinzione, ha intenzione di rinchiudere i bambini in casa con la scusa del freddo, dell’inverno e delle basse temperature.

E allora sfatiamo subito questo mito: non è vero che giocare all’aperto quando fa freddo fa male, anche se, certo, bisogna coprirsi in modo adeguato, coprire bene gola, testa e avere sempre i piedi al caldo. Anzi, far giocare i bambini all’aperto anche in inverno ha notevoli benefici sul corpo e sulla mente: vediamo perché!

I bambini respirano aria fresca
Si tende sempre a pensare che sia l’aria fredda a provocare influenza, tosse e raffreddore, ma è in realtà l’aria chiusa e viziata che favorisce lo scambio di batteri e gemi. L’aria fresca, quindi, non può che fare bene al bambino.

All’aperto il sistema immunitario si rafforza
Di conseguenza, se stare all’aria aperta fa bene, i bambini che giocano all’aperto hanno più possibilità di rafforzare le proprie difese immunitarie e di difendersi da allergie e malanni di stagione.

Giocare all’aria aperta fa bene al corpo
Correre e giocare all’aria aperta, lontani dagli ambienti chiusi e dalla vita sedentaria, è un buon esercizio motorio per il bambino; fa bene ai muscoli e alla coordinazione del corpo, al contrario del tempo libero passato a casa davanti alla televisione.

Il contatto con la natura stimola l’immaginazione
Stare all’aria aperta, soprattutto se a contatto con la natura, fare una passeggiata nel bosco o dentro a un parco aiuta il bambino a stimolare la sua immaginazione. Approfittate delle stagioni per fare delle attività a tema, come la raccolta delle foglie in autunno o un bel pupazzo di neve in inverno.

All’aria aperta i bambini si divertono
Questo vale per qualsiasi stagione: stare all’aria aperta fa bene ed è anche un ottimo diversivo per aiutare i bambini a rilassarsi dalle fatiche scolastiche e dopo aver fatto i compiti. E non fatevi scoraggiare dalla stagione fredda: uscite, esplorate e portate sempre con voi la macchina fotografica per immortalare i vostri momenti più belli insieme ai bambini.

La redazione di mammapretaporter.it 

 

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Come aiutare il bambino a esprimere le sue emozioni e a stabilire un contatto empatico dopo un litigio, un pianto o un momento difficile? Le carte delle emozioni sono strumenti molto utili in questo caso e possono aiutare il piccolo a esternare tutti i suoi sentimenti e a stabilire un contatto, prima emotivo e poi verbale, con voi.

Ecco allora come usare le carte delle emozioni con i bambini: degli strumenti molto speciali per aiutare il bambino e i genitori a ricreare l’armonia dopo un momento difficile.

Può capitare che il bambino, dopo un momento difficile, un pianto o un litigio, si chiuda a riccio e appaia nervoso e frustato. In questo caso, quello che conta è aiutarlo a esternare i suoi sentimenti per ristabilire un contatto empatico, indispensabile per ripristinare il dialogo e la tranquillità.

Per farlo in modo semplice e stimolante, si possono usare le carte delle emozioni, delle carte colorate e disegnate che raffigurano i sentimenti; la tristezza, la rabbia, la gioia, la preoccupazione e la paura. Basta porgerle al bambino e lasciare che con calma identifichi quella che più si avvicina al suo stato d’animo in quel momento preciso.

Per avere queste carte sempre pronte all’occorrenza, non è necessario comprarle in negozio, ma potete anche realizzarle voi a casa in diversi modi:

- Creando delle immagini disegnate amano
- Realizzando un collage con le immagini delle riviste
- Utilizzando le clip art

Basta ritagliare le immagini desiderate, incollare ognuna di queste su un cartoncino robusto e il gioco è fatto; l’obiettivo è quello di creare una sorta di mazzo di carte, con ogni carta che corrisponde a un determinato sentimento.

Dopo che avrete completato il vostro mazzo di carte, ecco come proporle al bambino per interagire con lui e ricreare nuovamente empatia e fiducia. Se il piccolo si trova in una situazione che segue un brutto momento, come un pianto, un litigio o uno spavento, lasciategli l’intero mazzo di carte e aspettate che scelga la carta che più lo rappresenta in quel preciso momento; è un buon modo per instaurare il dialogo e lasciare che il bambino esprima pensieri ed emozioni.

In situazioni normali, invece, questo mazzo di carte può essere utilizzato anche come gioco istruttivo e stimolante; basta capovolgere le carte e lasciare che il bambino le scopra spiegando, a parole sue, cosa sono le emozioni che vede raffigurate sulle carte. Questo si può fare anche con i bambini più piccoli, fino a 4 anni, mentre quando il piccolo sarà un po’ più grande potete anche utilizzare le carte diversamente.

Il mazzo di carte, per esempio, può diventare il punto di partenza per stimolare la fantasia del bambino; si chiede al piccolo di scegliere una carta, di osservarla attentamente e di provare a raccontare una storia partendo dall’emozione che è raffigurata, oppure di creare un disegno partendo proprio da quello spunto.

Tutto questo è un esercizio sano e creativo che aiuta a sviluppare l’empatia e a riconoscersi nelle emozioni degli altri, con l’obiettivo di coltivare il dialogo e insegnare al bambino a dialogare a sua volta, in qualsiasi circostanza si trovi.

La redazione di mammapretaporter.it

Foto credits: http://blog.photosi.com/2013/10/29/giochi-educativi-fai-da-te-i-puzzle-delle-emozioni/

Andare a cena fuori con il pargolo al seguito può diventare molto stressante, a patto di saper gestire la situazione con intelligenza e organizzazione. Cosa fare allora per fare in modo che il piccolo non si annoi per tutto il tempo? Il quaderno dei giochi può essere una soluzione pratica, divertente e molto tattica in queste circostanze.

Ecco allora cos’è il quaderno dei giochi per andare fuori a cena: un gioco semplice e creativo per tenere impegnato il bambino durante una serata al ristorante!

Quante volte vi capita di andare a cena e vedere bambini che scorrazzano liberi fra i tavoli o che se ne stanno seduti con alla mano telefoni o tablet che i genitori danno loro pur di vederli stare buoni? Niente di più sbagliato, l’educazione, anche fuori casa, è la regola e nemmeno assuefare i piccoli con oggetti tecnologici va bene: bisogna trovare qualcosa di più stimolante, creativo e soprattutto adatto a un bambino. Detto, fatto!

Il quaderno dei giochi è una soluzione perfetta in questi casi; tiene il bambino impegnato, non lo fa annoiare ma anzi, lo diletta con attività stimolanti e creative. Ma che cos’è questo quaderno dei giochi? È una sorta di kit portatile che all’interno di un quaderno contiene tutto l’occorrente per far giocare il piccolo anche in un luogo come il ristorante.

Potete anche crearne uno voi personalizzato per il vostro bambino, senza spendere grandi cifre in negozio. Quello che conta è che il quaderno sia poliedrico e contenga diversi giochi e strumenti tra cui il bambino possa scegliere in libertà.

In genere il quaderno dei giochi contiene:

- Fogli bianchi e pennarelli per colorare

- Formine colorate di numeri o geometrie

- Macchinine con la pista disegnata e colorata su un foglio

- Dinosauri con paesaggi disegnati sul foglio

-Mini bambole

- Piccoli giochi a incastro

- Dischi colorati

Queste sono solo alcune tipologie di giochi che potete includere nel quaderno perché ognuno può scegliere i contenuti anche in base alle preferenze del bambino. Quello che conta è che tutto sia organizzato al meglio all’interno del quaderno e per farlo è fondamentale la scelta dei pezzi per assemblare il quaderno.

È consigliabile scegliere un quadernone ad anelli robusto in cui inserire degli scomparti, di stoffa o anche di plastica, che possano essere richiudibili con una zip. In questo modo i giochi resteranno sempre al loro posto, saranno facili da tirare fuori e da rimettere a posto all’occorrenza.

La redazione di mammapretaporter.it 

Detox dei metalli pesanti con l'Alga Clorella

Venerdì, 06 Novembre 2015 05:40

L’Alga Corella è un’alga verde dalle proprietà depurative, in grado di rimuovere le sostanze chimiche presenti nel nostro cibo, come i metalli pesanti che si possono trovare nel pesce, o le sostanze presenti nell’aria che respiriamo ogni giorno.

Ecco perchè effettuare un detox dei metalli pesanti con l'Alga Clorella: un vegetale dalle ottime proprietà depurative che aiuta il corpo a eliminare le tossine!

Si stima che nel nostro corpo si accumulano tossine da 10 a 100 volte di più di quelle che dovremmo avere; questo è dovuto all’aria che respiriamo, ad alcuni pesticidi che possono essere contenuti nella frutta e nella verdura che mangiamo e ai metalli pasanti che anche il pesce contiene. E allora cosa fare per depurare il corpo da queste sostanze? Una buona soluzione è quella di imparare a usare l’Alga Clorella, una micro-alga unicellulare, conosciuta come uno strumento potente per liberare il corpo dalle tossine e per depurare l’organismo dalle sostanze tossiche.

Quest’alga, di per sé, è indigesta, ricordatelo sempre, e per utilizzarla al meglio come disintossicante è necessario rompere la sua membrana cellulare durante il processo di produzione. La difesa che quest’alga mette in atto è molto potente: elimina le tossine che sono entrate nel corpo mediante il cibo e le espelle.

In Giappone più di 10 milioni di persone la usano regolarmente per combattere l’inquinamento ambientale e, sempre in terra nipponica, questa alga è molto usata negli integratori che la popolazione consuma regolarmente come difesa per il sistema immunitario.

L’Alga Clorella è molto piccola ma ha una proprietà unica; riesce a legare a sé sostanze chimiche, pesticidi e metalli pesanti mentre evita le sostanze benefiche che vengono introdotte nel corpo, come il calcio, lo zinco e il magnesio. In sostanza, è come se captasse quali sono le sostanze da catturare perché nocive e dannose.

Negli Stati Uniti, in Francia, in Germania, in Russia e nello stesso Giappone, l’Alga Clorella è oggetto di ricerca medica ed è studiata come risorsa alimentare grazie al fatto che è costituita per il 50% da proteine nobili.

All’interno di quest’alga è anche presente un gruppo di sostanze chiamate C.G.F, conosciute anche come “fattori della crescita”, che favoriscono la produzione di cellule sane e di alcuni ormoni utili per curare i disturbi femminili della menopausa.

La Clorella è anche impiegata come integratore alimentare per chi fa sport, per combattere l’obesità e per ridurre il colesterolo. Essendo un vegetale, quest’alga è ricca di clorofilla, carotenoidi e di sostanze antiossidanti, oltre ad avere un grande potere nella stimolazione del sistema immunitario.

Potremmo riassumere gli effetti benefici dell’Alga Clorella in un breve elenco:
Ossigena il corpo
Aiuta l’organismo a espellere sostanze nocive e metalli pesanti
Depura i principali organi di smaltimenti: intestino e fegato
Depura il sangue
Regola la pressione sanguigna
Migliora la digestione
Rafforza il sistema immunitario
Contiene vitamina B
Regola gli zuccheri nel sangue

L’unico aspetto negativo di quest’alga è che non tutti la tollerano; per questo motivo è consigliato iniziare ad assumerla gradualmente per vedere come reagisce il corpo. Un altro aspetto da tenere in considerazione è che l’Alga Clorella ha una concentrazione di ferro piuttosto alta e questo per alcuni potrebbe causare problemi: per questo è sempre meglio consultare il proprio medico.

La redazione di mammapretaporter.it

 

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Le alghe che aiutano a dimagrire

Venerdì, 06 Novembre 2015 05:18

Di alghe ne esistono davvero tante, specie diverse dalle proprietà differenti e, tra quelle che sono commestibili, alcune sono utilizzate come ingrediente per la preparazione di integratori alimentari dimagranti. Le alghe, quindi, hanno ottime proprietà che aiutano a regolare il metabolismo e possono essere utilizzate nel caso si stia affrontando una dieta per rimettersi un po’ in forma.

Ecco allora quali sono le alghe che aiutano a dimagrire: un gruppo di vegetali ricchi di sostanze nutritive preziose per controllare il peso corporeo!

Le alghe commestibili sono ricche di fucus, una particolare sostanza di origine algale che aiuta a controllare il peso corporeo, e per questo motivo sono particolarmente indicato nelle diete e utilizzate negli integratori alimentari dimagranti.

Un’altra sostanza di cui questi vegetali sono ricche è lo iodo, che aiuta la buona funzionalità della tiroide, una ghiandola fondamentale per il funzionamento degli ormoni del corpo. Assumere alghe dimagranti ricche di iodio aiuta quindi l’organismo a stimolare il funzionamento della tiroide, aumentando il metabolismo e bruciando più calorie.

È importante, però, sapere che le alghe vanno sempre assunte nelle giuste dosi e che non bisogna mai abusarne, perché un eccesso di iodio potrebbe invece danneggiare la tiroide e creare degli scompensi al corpo.

Ma quali sono le alghe che contengono lo iodio? Certamente questo minerale abbonda nelle alghe di mare ( kombu, laminaria, nori, wakame, arame), mentre è presente solo in piccole quantità nelle alghe di acque dolci, come l’alga verde e l’alga azzurra, per esempio spirulina e clorella.

Si stima che anche solo un grammo di alghe ad alta percentuale di iodio sia sufficiente a soddisfare il fabbisogno quotidiano che il corpo necessita; se volete assumere un integratore a base di alghe è bene che leggiate bene sulla confezione il contenuto di iodo, che varia sempre in base al tipo di prodotto.

Se state seguendo una dieta dimagrante ricordate di non passare bruscamente da una dieta povera di questo minerale a dosi eccessive; è meglio aumentare gradualmente le dosi e consultare sempre il medico, soprattutto perché l’assunzione di alghe ricche di iodio è controindicata in caso di ipertiroidismo.

Le alghe sono particolarmente indicate in caso di dieta perché hanno un forte potere saziante; assunte prima di un pasto, circa mezz’ora prima, insieme a un bicchiere d’acqua, formano nello stomaco una massa gelatinosa in grado di dilatare le pareti gastriche e far sentire così un senso di sazietà.

L’effetto saziante deriva anche da altre sostanze nutrienti che si trovano nelle alghe; la fucoxantina, per esempio, è un carotenoide delle alghe bruno che pare aiuti lo smaltimento dell’adipe grazie a una proteina contenuta in essa. Le alghe brune, quindi, come il fucus, la laminaria, l’alga kombu e l’alga kelp sono le più indicate per dimagrire.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Come creare le lanterne steineriane

Giovedì, 05 Novembre 2015 17:54

La tradizione vuole che durante la festa di San Martino, che cade l’11 novembre, si accenda una lanterna, simbolo di calore estivo, calore umano e considerata per questo motivo di buon auspicio. Questa ricorrenza, che apriva le feste natalizie e allo stesso tempo chiudeva il periodo dedicato alla raccolta delle provviste per l’inverno, è molto sentita nelle scuole, soprattutto in quelle di ispirazione steineriana, dove non è raro che venga compiuto anche un vero e proprio rituale delle candele, dove bambini e genitori passeggiano insieme nel bosco illuminando la natura con delle bellissime lanterne.

Ecco allora come creare le lanterne steineriane per la festa di San Martino: come costruire i lumini in maniera semplice ed economica

Vi proponiamo 3 bellissime lanterne che potrete divertirvi a confezionare insieme ai vostri bambini.

Tutto quello che occorre sarà:

Fogli di carta
Cartoncini colorati
Carta velina
Lumini
Forbici e colla vinilica
Palloncini
Un bastone
Fil di ferro
Barattoli di vetro
Foglie autunnali

1.
Prendete un palloncino e gonfiatelo, per poi ricoprirlo con dei piccoli pezzi di acqua bagnata insieme alla colla. Lasciate asciugare per il tempo necessario, anche tutta la notte se serve, e poi bucate il palloncino con un ago. Con un po’ di cera, o di colla, fissate il lumino sul fondo, create due piccoli buchi in cui far passare il fil di ferro e fissate la lanterna a un bastone.

Ecco dove trovate il procedimento passo per passo: http://gardenmama.typepad.com/my_weblog/2010/11/my-entry-1.html

2.

La seconda opzione prevede la creazione di una lanterna partendo da un barattolo di vetro. Per prima cosa dovete andare a caccia di foglie, il più possibile colorate e belle da vedere, asciugarle se sono bagnate e incollarle al vaso di vetro con la colla vinilica mescolata all’acqua. Lasciate asciugare per il tempo necessario, inserite nel vaso il lumino e create un supporto con una corda intorno al collo del barattolo: in questo modo sarà più facile portare in giro la lanterna.

Foto credits: http://gardenmama.typepad.com/my_weblog/2010/11/my-entry-1.html

 

3.

La terza possibilità che avete è quella di realizzare una bellissima lanterna con il cartoncino e la carta velina. Iniziate ritagliando su un cartoncino spesso quattro rettangoli come pareti della lanterna e un quadrato, che sarà invece la base. Scegliete un cartoncino di colore scuro, se possibile, per far in modo che il motivo risalterà con la carta velina, e disegnate il motivo che avete scelto, ad esempio San Martino a cavallo che dona il suo mantello al mendicante e qualche stella con la luna per indicare la notte. Scavate il disegno con un punteruolo e, partendo dall’interno, applicate la carta velina. Assemblate poi le pareti del cartoncino con del nastro adesivo, inserite al centro il lumino e praticate due buchi per inserire il supporto con il fil di ferro.

 

Foto credits: http://waldorfmama.blogspot.it/2008/11/martinmas.html

La festa di San Martino

Giovedì, 05 Novembre 2015 17:44

La festa di San martino, che cade l’11 di novembre ed è conosciuta anche come “estate di San Martino”, è una ricorrenza autunnale molto sentita e festeggiata nelle scuole steineriane,  dove i bambini si divertono a progettare e a realizzare lavoretti a tema, come le lanterne luminose, per ricordare la fredda notte d’inverno in cui San Martino si levò il suo mantello per offrirlo a un mendicante infreddolito.

Ecco allora la festa di San Martino: la storia di un uomo buono che insegna ai bambini i valori della fratellanza e dell’altruismo.

Ormai è autunno inoltrato, inizia a fare freddo e le giornate sono sempre più corte, e quale periodo migliore per divertirsi con i bambini a realizzare lanterne luminose e lavoretti a tema? È quello che in questo periodo d’autunno succede a scuola, dove la ricorrenza di San Martino è molto sentita e diventa un’occasione per stimolare la creatività dei bambini con lavoretti creativi e manuali.

Ma che cos’è la festa di San Martino? E perché si festeggia? Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima raccontarvi l’antica leggenda di questo santo, che tutti conoscono come una figura buona ed esempio di altruismo.

Era l’11 novembre di una notte fredda, buia e ventosa e un cavaliere avvolto nel suo mantello di guerriero stava percorrendo la sua strada, quando all’improvviso incontrò un povero mendicante, infreddolito e coperto di soli stracci. Martino, il prode cavaliere, rimase molto colpito dalla sofferenza dell’uomo e per questo decise di tagliare metà del suo mantello con la spada e offrirla al povero mendicante. Martino proseguì per la sua strada, sotto la pioggia battente e il forte vento, ma a un certo punto le nubi, si diradarono, smise di piovere, l’aria diventò mite e il sole fece capolino tra le nubi, come se fosse un giorno d’estate. Durante la notte, Martino fece un sogno; gli angeli lo ringraziavano per la metà del mantello donato, quasi a fargli capire che il mendicante era uno di loro.

Ed ecco spiegato perché la festa di San Martino è anche conosciuta come “estate di San Martino”. Ancora oggi, si pensa a questa festa come a un periodo dell’anno in cui, a seguito dei primi freddi, si può godere di qualche giorno di tepore e di sole.

Durante l’estate di San Martino, che in genere dura circa tre o quattro giorni, si assaggia anche per la prima volta il vino novello e da qui il detto: “A san Martino ogni mosto diventa vino!”.

Scopri come creare le lanterne luminose con il tuo bambino in maniera semplice ed economica!

La redazione di mammapretaporter.it

Cosa sono i conservanti

Giovedì, 05 Novembre 2015 16:19

Quando facciamo la spesa cerchiamo sempre di scegliere “il fresco” rispetto al “conservato” poiché associamo questa parola a sostanze chimiche; ma bisogna fare delle accurate precisazioni in merito e occorre fare molta attenzione, sia al fresco che al conservato!
La principale funzione della conservazione è quella di ritardare il deterioramento degli alimenti (ossidazione, microrganismi...), di impedire le alterazioni del gusto o, in qualche caso, dell’aspetto, in generale di rendere più sicuri gli alimenti eliminando l’influenza dei fattori biologici (batteri, lieviti, muffe e tossine). Di conseguenza, molto spesso è fondamentale scegliere prodotti con conservanti per la nostra salute e sicurezza! Fonte: http://www.eufic.org/

I conservanti sono una particolare categoria di additivi.
Gli additivi alimentari sono sostanze deliberatamente aggiunte agli alimenti per svolgere determinate funzioni tecnologiche, ad es. per colorare, dolcificare o appunto, conservare
Tutti gli additivi alimentari sono identificati da un numero preceduto dalla lettera E, che indica che l’additivo è stato approvato dall’Unione Europea.
In Europa, ogni volta che gli additivi alimentari vengono impiegati negli alimenti, l’etichetta della confezione deve riportarne sia la funzione nel cibo finito (ad es. colorante, conservante, etc.) sia la sostanza specifica usata, utilizzando il riferimento E seguito da un numero (per esempio E415) oppure la denominazione ufficiale.
Gli additivi alimentari sono sostanze studiate e documentate sotto il profilo tossicologico e il loro uso è costantemente sotto il controllo di Organizzazioni Internazionali e Nazionali.

Per essi è fissata una DGA = la quantità di additivo che può essere ingerita giornalmente attraverso la dieta nell’arco di vita senza che compaiano effetti indesiderati nella preparazione e conservazione degli alimenti.È vietato di norma l’impiego di additivi alimentari negli alimenti per lattanti e per la prima infanzia compresi quelli per scopi medici speciali.

 

Tra gli additivi di origine naturale troviamo alcune vitamine e nutrienti importanti per la salute: la vitamina C, o ascorbato (E300) e i derivati (E301, E302,E303) sono utilizzati come antiossidanti; il licopene (E160d), presente nel pomodoro, le antocianine (E163), abbondanti nei frutti di bosco, la vitamina B2, o riboflavina (E101), e la curcumina(E100) sono invece usati come coloranti. Glutammato (E620) e glicina (E640), due amminoacidi presenti normalmente nelle proteine, vengono impiegati come esaltatori di sapidità, mentre l'acido citrico (E330), contenuto nei limoni, è un comune regolatore di acidità. Tra gli addensanti, troviamo la pectina (E440), che viene comunemente utilizzata anche nella cucina domestica. (fonte:eufic)

Tra gli additivi chimici invece abbiamo:
metterli sottoforma di tabella o box piuttosto che come elenco
COLORANTI (E100-E199): sono sostanze che conferiscono colore a un alimento o ne accentuano il colore originario.
CONSERVANTI: (E200-E290) sono sostanze che prolungano il periodo di conservazione dei prodotti alimentari proteggendoli dal deterioramento provocato dai microrganismi.
ANTIOSSIDANTI: (E296-E322) sono sostanze che prolungano il periodo di conservazione dei prodotti alimentari proteggendoli dal deterioramento provocato da reazioni chimiche che provocano l’irrancidimento dei grassi e la variazioni di colore
ACIDIFICANTI e CORRETTORI DI ACIDITA’(E325-E385): sono sostanze che modificano l’acidità di un prodotto alimentare
EDULCORANTI (E951-E1202): sono sostanze utilizzate per conferire un sapore dolce ai prodotti alimentari; possono anche essere commercializzati sotto forma di polvere o pastiglie per la dolcificazione degli alimenti da parte del consumatore.
EMULSIONANTI: sono sostanze che rendono possibile la formazione o il mantenimento di una miscela omogenea di due o più fasi immiscibili (es. olio e acqua) in un prodotto alimentare.
ADDENSANTI: sono sostanze che aumentano la viscosità dei prodotti alimentari.
GELIFICANTI: sono sostanze che danno consistenza ad un prodotto alimentare tramite la formazione di un gel
STABILIZZANTI: sono sostanze che permettono di mantenere lo stato chimico-fisico di un prodotto alimentare
AMIDI MODIFICATI: sono sostanze ottenute attraverso uno o più trattamenti chimici su amidi alimentari e servono per rendere più densi i prodotti alimentari.
ESALTATORI DI SAPIDITA’(E620-E637): sono sostanze che esaltano il sapore e/o la fragranza dei prodotti alimentari

Come regola generale, laddove siamo sicuri della provenienza e freschezza del prodotto e nel caso in cui questo venga consumato a breve, possiamo tranquillamente affidarci al fresco stando attenti al trasporto e alle temperature che raggiunge.
Quando invece posso aspettare mi conviene affidarmi ai conservanti, ricordandosi che anche qui c’è un limite perché se in eccesso possono essere dannosi per l’organismo.

Secondo me si possono citare questi siti di enti riconosciuti per permettere alle persone di approfondire questi temi che sono troppo vasti per essere trattati in due paginette ma meritano attenzione

Per approfondire:
http://www.airc.it/cancro/disinformazione/additivi-conservanti-alimentari/
http://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/additives.htm
http://www.fda.gov/Food/IngredientsPackagingLabeling/FoodAdditivesIngredients/default.htm

Dottoressa Antonella Alfieri, Biologo nutrizionista e autrice di The Family Food, ricette naturali per famiglie incasinate, Mental Fitness Publishing

 

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Sara

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Cecilia

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