La tana, spazio magico per il vostro bambino

Mercoledì, 25 Novembre 2015 17:37

Alzi la mano chi da bambino non ha mai costruito nascondigli e tane. Nessuno? Eh già. Il bisogno di costruirsi uno spazio chiuso tutto per sé è insito nella natura infantile.

La tana, spazio magico per il vostro bambino, è importantissima: un luogo apparentemente banale che risponde in realtà a bisogni psicologici primari

Rami, scatoloni di cartone, lenzuola e manici di scopa sono da sempre gli alleati perfetti del bambino che tenta giocosamente di isolarsi dal mondo. Casotti, tende, fortini e nascondigli sono un gioco economicamente povero ma educativamente ricco, ricchissimo.
Fin dalla prima infanzia, i bambini tendono spesso a nascondersi: dietro ad una tenda, sotto il tavolo, dentro all'armadio di mamma o sotto le coperte. All'interno della tana il bambino può decidere di dedicarsi a qualunque attività lo aggradi in quel momento: leggere da solo, pensare e meditare, parlare con fratellini e amichetti dicendosi segreti off-limits agli adulti.
È naturale e terapeutico: se inizialmente, per i più piccoli, la tana è vista come luogo personale nel quale rannicchiarsi al riparo del giudizio adulto, in intimità con il proprio Io, crescendo diviene anche vero e proprio gioco di progettazione.

Un bastone che regge il lenzuolo trasformando il letto in una tenda canadese all'interno della quale leggere avventure di pirati armati solo di una pila; scatoloni nell'angolo del salotto per nascondersi agli occhi adulti; anche solo una fitta cupola di rami in giardino, strutturata naturalmente in modo da potersi nascondere e prendere il tè con le amichette: dentro o fuori casa, il bambino prima o poi sente la necessità di creare questi piccoli luoghi isolati. E, mano a mano prosegue con la crescita, le strutture si fanno sempre più complesse e accoglienti. Il tutto in scala "bambina", progettato per essere a misura di piccini e "vietato-ai-grandi".

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Ecco perché non serve ricorrere a casette prefabbricate e arredate così minuziosamente da far crepare i nostri appartamenti d'invidia. Anzi. Meglio lasciare fare alla fantasia. Con pochi elementi e materiali trovati in casa il vostro bambino potrà mettersi all'opera con le sue mani, costruendo un luogo magico che lo farà sentire protetto e al sicuro, libero di esprimersi senza costrizioni.
All'interno del nascondiglio, vostro figlio si sente a suo agio. Può comportarsi come meglio crede, magari facendo qualche strappo alle regole quotidiane da rispettare in casa e fuori casa: dentro la tana tutto è possibile, grazie alla protezione di queste pareti così effimere eppure psicologicamente solidissime.

Soprattutto, la tana è uno luogo tutto suo. Suo personale. Lì, è lui il capo. Solo persone fidate e autorizzate possono entrarci. Questo perché, tra i sei e gli undici anni, la personalità del bambino inizia a svilupparsi e a marcare un forte senso del Sé, ad acquisire autonomia psichica. I confini della tana marcano metaforicamente quelli della sua vita interiore: qualcosa sta dentro, altro sta fuori, e finisce così per simboleggiare la sua interiorità.

Un gioco sono apparentemente banale, dunque, ma necessario allo sviluppo del bambino come persona, come individuo. Fisicamente, utilizzando le proprie mani per la costruzione, e mentalmente, il piccolo creerà i suoi confini. Un bozzolo accogliente per crescere rilassato, mantenendo un equilibrio perfetto con il mondo esterno. Perché ancor più consapevole.

Scopri 10 idee per costruire semplici tane per bambini nel nostro articolo

 

5 ricette di legumi che i bambini adoreranno

Martedì, 24 Novembre 2015 21:02

Fagioli, lenticchie, ceci, piselli: i bambini o li adorano o li detestano. Se il verde dei pisellini primavera talvolta diverte i più piccoli e il sapore dolce li rende appetitosi alle loro papille gustative, i legumi più tradizionali, quelli dei gustosissimi minestroni invernali che tanto piacciono agli adulti, non vengono apprezzati dai bimbi. Ma non per questo dovrebbero essere esclusi dalla loro dieta. Al contrario, vi abbiamo già parlato delle importantissime proprietà delle proteine vegetali, oltre ad avervi suggerito dei modi sfiziosi per far sì che il vostro bambino inizi a mangiare i legumi.

Ecco allora 5 ricette di legumi che i bambini adoreranno: semplici, veloci e gustosi, vi proponiamo alcuni piatti che faranno amare questo delizioso alimento anche ai vostri figli.


1. Polpettine di fagioli e ceci

Le polpette spesso sono uno degli alimenti favoriti dai bambini: perché non sostituire la carne con i legumi e personalizzarle a vostro (e loro) piacimento?

 

3. Polpette di fagioli e quinoa:

Di seguito un'altra ricetta, presa dal nostro nuovo libro The Family Food, per delle polpettine gustosissime:

250 grammi di quinoa già cotta
150 grammi di fagioli precotti
3/4 cucchiai di pangrattato integrale senza glutine
2 cucchiai di farina di ceci
1 cucchiaio di gomasio
1 rametto di prezzemolo
1 cucchiaino di curcuma
2 cucchiai di olio evo

Nel boccale del mixer, mettiamo quinoa, fagioli, farina, ceci, gomasio, prezzemolo tritato e curcuma. Frulliamo finno ad ottenere un composto omogeneo (e se troppo umido aggiungiamo farina di ceci). Con i bambini, creiamo le polpette passandole poi nel pangrattato e disponendole su una teglia con carta forno. Ungiamo con olio e inforniamo a 180° per 20 minuti (oppure mettiamole in padella con dell'olio sino a che non si doreranno).


4. Il burrito a modo nostro 

Vi avevamo già accennato al fatto che i legumi sono considerati solo da noi "noiosi" e "da minestrone". Nel resto del mondo li si utilizza in maniere differenti e talvolta più stuzzicanti, come nel caso di questi burritos o dell'hummus mediorientale a base di ceci e salsa tahina. Non vi lasciamo a bocca asciutta: di seguito la ricetta dell'hummus perfetto.

5. Hummus di ceci perfetto

Deliziosa crema di ceci (ma anche di piselli) che delizia il palato per il suo gusto e la sua consistenza. 


6. Vellutata di lenticchie e limone

Oltre a piselli, ceci e fagioli, le lenticchie sono un elemento fondamentale per inserire il consumo di proteine vegetali nella dieta del vostro bambino. Non solo a Natale e capodanno come contorno a pesantissimi piatti: le lenticchie si prestano anche a diventare deliziose vellutate, come questa impreziosita dall'acidità del limone.

La redazione di mammapretaporter.it

Foto Credits: https://www.flickr.com/photos/iz4aks/5518140072/in/photostream/

Il metodo Munari

Martedì, 24 Novembre 2015 20:32

Artista, designer, figura poliedrica: Bruno Munari è difficilmente inquadrabile. La sua produzione fu prolifica e variegata, si dedicò a pittura, grafica, design, scrittura, laboratori, e la sua attenzione si rivolse anche ai bambini.

Una costante del suo lavoro, tuttavia, è il suo metodo, il suo approccio alla conoscenza e al fare. “Lui non l’ha studiato”, ci spiegano dall’Associazione Bruno Munari, “era così. Noi invece dobbiamo ricostruire gli elementi fondanti dell’approccio, al cui centro c’è la curiosità”. Quest' opera di meta osservazione dei processi creativi ed artistici è stata curata dall'Associazione Bruno Munari (ABM), - costituita 20 anni fa dal figlio dell'artista Professor Alberto Munari, dalla professoressa Donata Fabbri entrambi psicologi ed epistemologi allievi e collaboratori di Jean Piaget con alcuni dei principali collaboratori dell'artista. E questo lavoro ha portato a meglio definire questa Metodica anche all'interno di opportuni percorsi formativi certificati .

Ma cos’è, quindi, il Metodo Bruno Munari? Ve lo spieghiamo subito.

Il Metodo Munari: si sviluppa oggi anche nei Laboratori Bruno Munari per l'educazione artistica e lo sviluppo del pensiero progettuale creativo

L’Associazione Bruno Munari è l’organo ufficiale che si occupa della diffusione del lavoro di Bruno Munari e della sua metodologia didattica ideata negli anni Settanta, diffusa attraverso i suoi Laboratori di educazione al pensiero progettuale creativo . Il metodo fu diffuso da Bruno Munari e da alcune sue collaboratrici dirette, le quali hanno contribuito attivamente alla costituzione dell’Associazione Bruno Munari, consolidando i fondamenti pedagogici attraverso, anche, un’analisi critica.

“Giocare con l’arte” è il titolo dei primi Laboratori di Bruno Munari ed in particolare di quelli legati all'esperienza presso la Pinacoteca di Brera a Milano nel 1977 , che, come ci spiega Silvana Sperati dell’Associazione Bruno Munari, può essere compreso a partire da una delle sue frasi più famose: “la necessità di conservare dentro di sé lo spirito dell’infanzia per tutta la vita” in una dimensione nella quale il gioco è ritenuta un'attività molto seria .

“Bruno Munari”, ci racconta Silvana, “parlava spesso dei giochi che faceva da bambino, delle sue passeggiate in natura, del mulino sull’Adige che osservava, dei giochi con i semi d’acero… Questa dimensione di bambino che sperimentava in modo piacevole e ludico, curioso, diventa una base. Munari non ha mai dato nulla di scontato e si approcciava al consueto cercando di scoprendo sempre cose nuove.

Questa curiosità e osservazione supportate dalla dimensione del gioco come esperienza totale portano l’artista ad essere colui che completamente, con sensorialità e piacere, sperimenta ogni elemento che incontra. Restituendo all’uomo il piacere di sperimentare e non dando nulla di scontato. Il Metodo porta la sua attenzione soprattutto sul processo: i laboratori non sono dettati alla realizzazione di un manufatto, ma all’attenzione a ciò che il bambino apprende già durante la realizzazione. E c’è sempre condivisione del sapere. Ma come hai fatto? Cosa hai scoperto? Si condivide tutto nel gruppo. E oggi, dove la performance supera l’individuo, serve. Si parte dal nido fino all’università e si cerca di ridare il piacere di scoprire”.

Nei suoi laboratori, che oggi vengono diffusi nelle scuole e negli ambienti che lo richiedono all’Associazione Bruno Munari (che ha anche istituito un percorso per abilitare ufficialmente gli insegnanti, gli educatori e i formatori all’utilizzo della Metodologia Bruno Munari, vengono quindi proposti ai bambini percorsi per spronarli a guardare le opere d’arte piuttosto che a leggerne il contenuto, vivendo l’arte e non raccontandola, sperimentandola attraverso l’esperienza diretta.

Come si legge sul sito ABM, “Nel Laboratorio "si gioca all'arte visiva", si sperimentano tecniche e regole ricavate dalle opere d'arte di ogni epoca e di ogni luogo, trasformate in giochi: è facendo che si scoprono le qualità diverse dei materiali e le caratteristiche degli strumenti. I bambini imparano giocando. Nei laboratori Munari pertanto si intende promuovere la conoscenza e la comprensione delle tecniche dell'espressione e della comunicazione artistica, affinché si possa fruirne con maggiore consapevolezza e spirito critico”.

Tutto questo per un motivo ben preciso, ovvero la visione di Bruno Munari riguardo alla creatività, che come ci rivela Silvana Sperati, “oggi viene spesso limitata al manufatto, al famoso lavoretto. Certo che è simpatico creare qualcosa (come i biscotti per la festa della mamma), ma a volte si tratta di una produzione semplice e uguale per tutti che viene spacciata per creativa, e la parola viene impoverita. Bruno Munari parla di questa parola che diamo per scontata, e ne parla come di una facoltà, una caratteristica dell’uomo, una facoltà che usa la stessa tecnica dell’invenzione. Lo scopo della creatività è un processo, e Bruno Munari sottolinea la necessità che la capacità del bambino o dell’adulto di accedere al maggior numero di informazioni, che si acquisiscono attraverso il fare e il gioco, in modo piacevole. E queste informazioni poi vanno messe in relazione tra loro. Ai bambini vanno quindi offerti giochi che non siano a senso unico ma che offrano esperienze differenti”.

Alcune idee di gioco sono tanto semplici ed economiche quanto splendide per i bambini: ecco 6 idee di gioco a budget 0 per far felici i bambini

1. Casette di cartone e materiale psicomotorio. Basta davvero poco, una scatola di cartone, un paio di forbici e un po' di fantasia e possiamo creare delle casette davvero stupende! E la cosa più bella a differenza delle casette tradizionali, è che possiamo colorarle e decorarle a piacere e... buttarle via e prendere un'altro scatolone per ricominciare da capo l'avventura! Basta domandarne una nei grossi supermercati o ad aziende che saranno liete di sbarazzarsi di materiali ingombranti che per loro sono spazzatura.

http://www.secret-agent-josephine.com/2007/01/cardboard-cat-castle/

 

2. Un nascondiglio segreto. Un nascondiglio segreto può trasformare un pesantissimo pomeriggio invernale in un tripudio di divertimenti! Come ho spiegato nell'articolo dedicato ai giochi montessori da Ikea "i bambini amano nascondersi: è una loro esigenza innata che emerge anche dalla letteratura, pensiamo a Tom Sawyer” o ai “I ragazzi della via Pal”. E' importante incoraggiare queste esperienze in quanto i piccoli all'interno della loro "tana" percepiscono di essere in luogo protetto, in un mondo tutto loro, lonatani dagli occhi indiscreti degli adulti: se la quotidianità e i luoghi ad essa connessi sono gestiti e regolati dagli adulti, all'interno della "tana" il bambino è in un luogo tutto suo, è indipendente, fa lui le regole, si sente competente e "potente" nel senso di "avere la possibilità di fare".

http://www.raisingcajuns.com/2010/09/prehistory-activity-make-cave.html

 

3. Amaca homemade. Trovo l'idea di questa amaca davvero spettacolare! Niente di meglio che rilassarsi su una hammocks!

http://www.joyfulabode.com/how-to-make-a-woven-wrap-hammock/

 

4. Oggetti costruiti con i lego. Con i lego si può fare davvero tutto, anche oggetti della quotidianità che consentono al bambino di comprendere il valore e il tempo necessario per costruire un oggetto. 

http://catchmyparty.com/photos/101014

 

5. Una lavagna su cui scrivere liberamente. Non è necessaria una costosissima lavagna, basta usare una vernice a lavagna (io la compro da Leroy Merlin) e con 8 euro circa potremo realizzare uno spazio per liberare la creatività dei nostri piccoli. 

http://poppyseedprojects.blogspot.it/2013/04/monday-madness-chalk-board-robot-and.html

 

6. Percorsi per le macchinine e in piedi. Se come me avete un pavimento differente da quello dell'immagine, possiamo utilizzare dei fogli molto ampi oppure scatole di cartone aperte e appiattite e possiamo creare super piste per macchinine o percorsi motori per coinvolgere anche mamma e papà. 

http://poppyseedprojects.blogspot.it/2013/04/monday-madness-chalk-board-robot-and.html

Giulia Mandrino

 

 

Ecco un ottimo smoothie da provare per fare la scorta di antiossidanti: trovo infatti l'unione del melograno e delle bacche di goji davvero eccezionale e il colore rosa è apprezzatissimo da mia figlia. Per bilanciare lo smoothie a livello di indice glicemico ho aggiunto oltre al latte di mandorla le noci del Brasile (le ho acquistate al supermercato U2) lasciate in ammollo dalla sera precedente e i semi di chia, così da incrementare l'apporto di omega 3. 

Niente di più dannoso per il nostro equilibrio psichico di foto e video patinati di famiglie perfette che troviamo in tv: abbiamo l'aspettativa infatti di ricreare quegli ambienti, quelle scene quando la vita vera è completamente differente, sopratutto con bambini piccoli. Così mamme pettinate, truccate e con una casa perfetta lasciano posto negli scatti del fotografo Danielle Guenther a donne e uomini veri, alle prese con una vita autentica, fatta di momenti di stanchezza infinita, tentennamenti, e incomprensioni. Perchè "essere genitori non è una foto perfetta", questo il titolo del progetto fotografico di Danielle Guenther

Ecco alcune delle 18 foto realistiche di famiglie: perchè la vita vera non prevede scatti perfetti

1. LA FRETTA

Uscire fuori da casa la mattina per andare a scuola e a lavoro è un'impresa

 

2. LA FUGA

Quando appoggi il piccolo nel lettino dopo averlo addormentato e provi a fuggire senza farti sentire

 

3. QUANDO STAI MALE

Perchè permettersi un'influenza intestinale in tranquilità è un'esperienza di grande lusso 

 

4. MULTITASKING

Quante cose succedono mentre una mamma allatta o si tira il latte?

 

 

5. OH NO....

Alzi la mano a chi non è mai successo questo quando il piccolo si sta addormentando!

 

6. UNA BELLA DOCCIA PER RILASSARSI

Appena vai in doccia scatta il delirio assoluto e da momento rilassante diventa uno dei momenti di maggior tensione della giornata

 

7. LAVATRICI

Perchè pensi di non finirle mai, e in effetti è così. 

 

8. SHOPPING

Cose che quando arrivi alla macchina ti senti un super eroe e grondi di sudore (spesso sei anche tachicardica)

 

9. LE COMMISSIONI

Quando ti cade tutto in mezzo alla strada, tuo figlio piange e ricevi la chiamata che attendevi da 15 giorni

La redazione di mammapretaporter.it

 

 

I benefici del giocare con i mattoncini Lego

Lunedì, 23 Novembre 2015 20:29

I mattoncini colorati più famosi al mondo non sono solo divertimento. Ogni mamma lo intuisce da sempre, quando li sparpaglia davanti al suo bambino con la consapevolezza che il classico gioco delle costruzioni porta con sé un'efficacia concreta a livello psicofisico.

Ebbene, i benefici del giocare con i mattoncini Lego sono molteplici: il gioco libero delle costruzioni aiuta a livello cognitivo e stimola il nostro bambino in moltissimi modi.

Con gli ormai infiniti scenari dedicati a bambini e bambine, LEGO è sin dalla sua nascita marchio di eccellenza e i suoi iconici giocattoli sono sempre tra i più desiderati.
La sua storia è curiosa e inizia in Danimarca. Lego da sempre è sinonimo (a acronimo) di "Giocare Bene": Ole Kirk Christiansen combinò le lettere di "LEg GOdt" ("giocare bene", appunto), e tra il 1932 e il 1958 nacquero i primi mattoncini, da sempre in plastica, materiale identificato dal fondatore come ideale per la produzione. Oggi, dopo più di cinquant'anni, la richiesta di mattoncini non accenna a diminuire: ogni anno LEGO stampa 19 miliardi di elementi, proponendo sempre nuove linee tematiche di prodotti. Si pensi che ogni abitante del globo possiede in media 80 mattoncini LEGO a testa.

Dal castello medievale al galeone, dall'astronave di Star Wars al centro commerciale fino alle grandi architetture: gli scenari inscatolati da LEGO sono innumerevoli. Ma quando il bambino colleziona mattoncini, si ritrova a poter inventare lui stesso infiniti e fantasticamente sconfinati ambienti. E qui entrano in gioco le capacità di stimolo di questo sistema di gioco: creativo, concreto, fantasioso o preciso, LEGO stimola l'immaginazione, la creatività e lo sviluppo di idee di ogni bimbo.

La mamma che vuole iniziare il piccolo al gioco delle costruzioni non deve temere il senso di pericolo che i piccoli mattoni possono suscitare: per l'età prescolare, dall'anno e mezzo fino ai cinque anni, LEGO ha sviluppato dal 1969 la linea DUPLO (letteralmente, "doppio", cioè la grandezza di ogni pezzo, grande il doppio rispetto ai normali mattoncini), pensata proprio per le manine e le piccole dita dei più piccini.
Con DUPLO può iniziare il percorso stimolante che il bambino (e, chissà, futuro costruttore) percorrerà verso una passione che probabilmente non lo abbandonerà mai: la costruzione con DUPLO è pensata esattamente per stimolare l'immaginazione e la voglia creativa del bambino sin dai primi anni, e fin dalla produzione segue gli standard qualitativamente più alti: i mattoncini LEGO e LEGO DUPLO sono tra i più sicuri al mondo, e la conferma viene dagli stessi genitori, sempre assolutamente soddisfatti.

Presupposto per i benefici cognitivi dati da LEGO è il gioco come primo linguaggio che noi impariamo: subito dopo le prime parole, il gioco diviene per l'uomo medium espressivo di prim'ordine.
Cominciando insieme a mamma e papà ad impilare i mattoncini DUPLO creando infinite combinazioni di forme e colori, già a partire dall'anno e mezzo di età il bambino inizia ad acquisire le capacità motorie per ripetere da solo quei gesti che gli consentiranno poi di giocare anche senza aiuto esterno, inventando ciò che vuole lui stesso. E, a completare i vantaggi per la prima infanzia, la gamma di ambienti e di animali (come il cane, la giraffa e il coniglio) può trasformarsi in strumento utile ad imparare nuovi concetti e parole.

Dai 2 anni del bambino, DUPLO diviene strumento fondamentale come ogni altro giocattolo: il gioco è uno sorta di lavoro a tempo pieno per i piccoli umani, che guardando gli adulti sentono di doversi dedicare a loro volta alle attività quotidiane, esplorando così il mondo in cui abitano e abiteranno. Vogliono anche loro fare la spesa, guidare l'automobile e lavorare come contadino, e il farlo per finta diviene per loro reale. Creare torri o costruzioni colorate e distruggerle subito dopo è il loro esercizio: acquisiranno familiarità con forme, colori e combinazioni e alleneranno la loro creatività. E, attenendosi alle ambientazioni e ai personaggi del mondo animale, sarà come studiare delle vere e proprie storie.

A partire dai 3 anni l'imitazione e l'immedesimazione con il mondo adulto si fanno sempre più delineate: giocando con LEGO DUPLO il bambino inizierà ad interagire, come consueto a quest'età, con altri bambini e altre persone, inventando storie e faccende. Parlerà con gli animali tra le sue manine o con interlocutori invisibili e immaginari: niente di strano, è il suo lavoro.
I 4 anni sono l'età dei "perché?" e i genitori lo sanno. I punti interrogativi dei bambini riempiono le giornate e le conversazioni, perché il bambino in questo momento ha bisogno di soddisfare ogni sua curiosità, ora a livelli spiccatissimi. Durante questo periodo il bambino interagirà sempre di più con altri amichetti, ma soprattutto inizierà a combinare mondi e personaggi: con DUPLO tutto questo è assolutamente possibile e facilitato, e vedere come tuo figlio riuscirà a far fare amicizia alle principesse del castello con i maiali della fattoria, o a trasformare l'autopompa dei pompieri in un'astronave spaziale per animali è solo indice di sana immaginazione.

Ecco che allora il bambino, a partire dai cinque anni, sarà pronto per il mondo LEGO per antonomasia, con i mattoncini più piccoli e gli scenari sempre più adulti, che lo porteranno pian piano nel mondo dei grandi. Non serve molto: si pensi che con 6 mattoncini 2x4 le possibili combinazioni sono 915 milioni. Milioni! E, non serve dirlo, i controlli sui prodotti LEGO sono sempre estremamente precisi: ogni pezzo si incastrerà sempre e perfettamente, evitando ogni possibile disagio o pericolo.

Così, una volta cresciuto, il vostro bambino potrà riconoscersi in una delle due scuole di pensiero che delineano il gioco LEGO. Potrà costruire seguendo le istruzioni dettagliatamente, ricreando l'automobile del momento, la stazione di polizia, il castello principesco o le scene di Scooby Doo. Oppure riempirà senza criterio il bidone di mattoni che poi rovescerà sul pavimento creando costruzioni di volta in volta diverse (provocando imprecazioni silenziose ogni volta che un piede ci cascherà sopra; ma, diciamolo, ne vale la pena).

La redazione di mammapretaporter.it

I fiori di Bach per rilassare il bambino

Lunedì, 23 Novembre 2015 16:44

Sappiamo che il sonno del bambino anche fino ai sei anni può essere caratterizzato da numerosi risvegli notturni e che sopratutto nei primi due anni di vita è davvero comune che il piccolo dorma poco. 

Fondamentali sono i rituali che consentono al bambino di accettare più volentieri il passaggio dalla vita attiva del giorno al rilassamento e la quiete della sera.

I fiori di Bach sono un valido supporto per aiutare bambini particolarmente restii al riposo: oltre all'utilizzo dei rituali e alla modermazione degli stimoli alcuni rimedi possono veramente fare la differenza. 

Ecco allora i fiori di Bach per rilassare il bambino: la miscela di fiori che aiutano il bambino durante l'addormentamento e il riposo notturno

- Impatients: lo dice il nome stesso, questo fiore aiuta a rallentare e ad accettare l'arrivo di una fase di quiete

- Walnut: aiuta il bambino ad adattarsi ai ritmi sonno veglia

- Vervain: per limitare il pianto da sovrastimolo

- Cherry Plum: è il fiore del controllo. Cherry Plum aiuta il piccolo ad affidarsi e a lasciarsi andare quando i bambini hanno paura dell'addormentamento.

- Aspen: aspen aiuta a gestire al meglio l'ansia e le paure prive di motivazioni effettive, quando i bambini hanno paura ma non sanno di che cosa. 

In erboristeria vi prepareranno la miscela dei fiori che vi ho indicato: l'assunzione è 4 gocce sublinguali 4 volte al giorno per 3 mesi circa. Abbastanza inutile assumerle in modo diverso, diciamo sporadico. 

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

 

 

Il mondo scandinavo mi affascina fin da quando sono piccola: il rapporto armonioso con la natura, la pedagogia e le scuole, il welfare e il design dei paesi del nord è davvero unico. Le case scandivave poi comunicano un senso di equilibrio e freschezza, ma allo stesso di raccoglimento e tranquilità: "lo stile scandinavo è diventato popolare in tutto il mondo per la sua semplicità, freschezza e naturalezza. Gli accessori che ne fanno parte sono molto versatili, tanto che è possibile inserirli in contesti dalle declinazioni molto diverse" ci spiega Dalani nel suo articolo dedicato allo stile scandi. "Lo stile scandinavo è stato diffuso ed esaltato da opere di fama mondiale, prodotte da designer come Ero Saarinen e Lassen. Alcuni mobili, inventati a metà del secolo scorso, sono diventati vere e proprie icone di questo filone, simbolo di buon gusto ed elegante semplicità". La cucina poi, caratterizzata da grande luminosità, legni bianchi e grande organizzazione è il modello a cui mi sono ispirata quando ho arredato casa:Una tipica nordic-kitchen non può prescindere da mobili in legno bianco: uno dei locali più “vissuti” della quotidianità domestica ha bisogno di grande luminosità. I colori chiari sopperiscono alla mancanza di luce naturale. L’effetto di contrasto è dato dalla presenza di elementi come tappeti dai motivi geometrici o in pelle di pecora, tende, sgabelli e coprisedie" ci spiega sempre Dalani in un articolo davvero delizioso e ricco di suggerimenti su come arredare la propria casa in stile scandinavo

La bourguignonne è un piatto tradizionale svizzero che consiste nel cuocere dei piccoli pezzi di carne in un pentolino di olio vegetale bollente posto al centro del tavolo. I commensali avranno a disposizione nel piatto svariate salsine e intigeranno i loro pezzi di carne dentro al pentolino e una volta cotti nelle salse. Faccio la bourguignonne da quando sono piccola ed è davvero un modo piacevole di trascorrere una cena con amici: ho deciso così di trasformare gli alimenti della bourguignonne tradizionale per utilizzarne altri più sani, creando una cena caratterizzata dai sapori della tavola scandinava "very healthy". 

Da provare la versione vegana con tofu o seitan!

 

Sara

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Cecilia

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