Cucina macrobiotica per mamme

Martedì, 08 Dicembre 2015 07:47

Si sente spesso parlare di macrobiotica ma che cos'è davvero l'alimentazione macrobiotica e come può essere applicata alla vita frenetica quotidiana di noi donne di oggi?

Ecco i consigli e le risposte alle mie domande di Silvia di macrobioticamente.it: cucina macrobiotica per mamme e non solo 

Ciao Silvia, ci racconti come ti sei avvicinata alla macrobiotica e il tuo percorso formativo e personale? (e' stato facile all'inizio cambiare il tuo regime alimentare?

"Ciao! Grazie per questa domanda, non ho molte occasioni in cui possa raccontare il mio percorso, quindi ne approfitto volentieri. Il primissimo approccio è stato durante gli anni di università, e parliamo di almeno 12 anni fa. In quell'occasione ero solo curiosa e attratta, ma non mi sono mai messa a praticare seriamente perché vivevo con i miei genitori e non ero io la regina della cucina. Dopo qualche anno, complice un periodo in cui ero sempre ammalata, ho comprato un libro e ho fatto il grande passo.
L'ho fatto nel modo peggiore, nel modo che sconsiglio vivamente ai miei assistiti, nel modo che nessuno dovrebbe fare MAI. Tutto di colpo, da un giorno all'altro. Bum. Cambio drastico.
Ecco, per tutti quelli in ascolto, non fate come me. O avete una fortissima motivazione (o curiosità), o la forza di volontà tenderà ad abbandonarvi la prima sera in cui tornate tardi e due fette di prosciutto saranno più allettanti di 45 minuti di cottura del riso integrale. Dopo qualche anno da autodidatta in cui ho letto e studiato e frequentato corsi in ordine sparso, ho deciso di "fare sul serio" e di buttarmi in questa avventura in cui credo profondamente. Mi sono diplomata a La Sana Gola e ho iniziato seriamente la mia attività."

Cos'è la macrobiotica?

"La macrobiotica è la traduzione, in termini di alimentazione, delle leggi che regolano tutto l'universo. Nasce in oriente, quando si è scoperto che le regole della medicina cinese potevano essere applicate alla nutrizione. Si basa sull'equilibrio tra yin (forza espansiva) e yang (forza contraente) e sul presupposto che il nostro corpo, che è stupefacente nella sua perfezione, cerchi di eliminare gli eccessi alimentari che noi introduciamo per rimanere in uno stato di equilibrio. Per semplificare, se mangio troppi zuccheri raffinati (estremamente yin), il mio corpo dovrà lavorare per buttarli fuori. Se esagero senza ritegno, non riuscirà più a smaltire gli eccessi in tempo utile, ed è verosimile pensare che si possano generare disturbi e malattie.
In più, la macrobiotica ci riporta alla semplicità e alla natura: si cerca di consumare in base alla stagionalità e alla vicinanza dei cibi (diciamo basta allo spuntino fatto di banane! :).
Per finire, quello che più mi piace è che la macrobiotica mi ha insegnato l'equilibrio. Non è una dieta dimagrante (anche se inevitabilmente si perde peso), non è una vita di privazioni, si impara ad apprezzare l'eccezione in tutte le sue sfaccettature. Non si parla di grammi, di molecole, di proteine, di polifenoli ecc. Tutto questo lo lasciamo agli esperti: noi ci preoccupiamo di mangiare in modo semplice e salutare, con i dovuti strappi alla regola."

Ho trovato molto interessante una frase nel tuo blog: "Non mi stancherò mai di ripeterlo (o forse sì), ma l'acqua e limone al mattino, se poi andiamo a fare colazione con cappuccino e brioche al bar, non ha nessun senso.". Lo condivido pienamente. Ormai c'è la moda del rimedio che più che un aiuto effettivo viene usato come talismano. Ci racconti la tua visione a riguardo?

"Premetto che io sarei una grandissima fan dei miracoli del benessere. Ci fosse la pillola anti-ritenzione ne inghiottirei a palate. Purtroppo, però, il benessere a 360° passa attraverso taaante componenti. L'alimentazione, l'attività fisica, la serenità, un ambiente favorevole... A noi piace pensare che bevendo acqua e limone al mattino siamo a posto tutto il giorno. Corpo e coscienza puliti. Senza nulla togliere alle virtù del limone, il rimedio naturale, per essere efficace, deve essere inserito in un contesto adeguato. Faccio un esempio estremo: il riso integrale è considerato un cereale dimagrante, ma se lo mangio con un sugo alla salsiccia... beh... chiaro, no?
Quindi il procedimento è: prima tolgo la causa di quello che mi fa male, poi eventualmente mi aiuto con un rimedio.
Purtroppo quello che ci frega è che siamo stati abituati alla filosofia del "tutto subito", e non abbiamo più voglia di dare tempo al nostro corpo di guarirsi, di curarsi, di riprendersi il suo equilibrio.
Dovremmo andare contro questa mentalità del "tutto facile", perché non funziona così. Ogni conquista e ogni cambiamento sono frutto di (anche minima) fatica: è vero che noi ormai siamo allergici alla parola stessa, ma è anche vero che è un percorso bellissimo e che da grandi soddisfazioni."

E' possibile mangiare macrobiotico anche se si è fuori a pranzo per lavoro?

"Mi piacerebbe dire di sì, ma le difficoltà ci sono. Quando si segue un'alimentazione basata sul cosa non si mangia è più semplice. Prendiamo i vegani. Tutto quello che non è animale è consentito. Quindi una pasta al pomodoro può essere una soluzione.
Quando, invece, ci si basa su cosa si mangia, è più complicato. Se mangiamo fuori una volta ogni tanto, la pasta al pomodoro non è un problema. Però se tutti i giorni dobbiamo mangiare in mensa non funziona più: la farina bianca è dannosa, il pomodoro è una solanacea e a lungo andare non fa bene.
Dipende sempre tutto dalla motivazione: basta portarsi da casa gli avanzi della cena, e riservare i pranzi fuori per occasioni particolari. Il trucchetto è nell'organizzazione."

Come fare per mangiare cena fuori?

"Se si cena fuori una volta ogni tanto, e non si sta seguendo un regime curativo, si può optare per piatti semplici, non troppo conditi e senza intingoli vari, possibilmente fatti con ingredienti di stagione (prosciutto e melone a dicembre NO, la bavarese alle fragole a febbraio NO, ...).
Una buona alternativa sono i ristoranti etnici, anche se spesso la qualità lascia a desiderare.
Se, invece, si è in un periodo strettamente curativo, bisogna armarsi di forza di volontà e di raggiungere gli amici per un caffè. Però parliamo di un periodo limitato, e vi posso assicurare che i benefici superano di gran lunga le frustrazioni :)"

Hai dei consigli alimentari per le nostre mamme in merito all'alimentazione dei bambini?

"Non ho figli, quindi parlo per esperienza "indiretta". Vedo spesso bimbi che soffrono di problemi di pelle o di eccesso di muco (raffreddori, otiti, ...) e in genere questi disturbi sono accompagnati da un uso eccessivo di yogurt, succhi di frutta, spremute e prodotti molto zuccherati. Quindi consiglio vivamente di tagliare sul consumo di zuccheri e latticini, anche yogurt di soia, latte di riso e via dicendo, ma di rimanere anche per loro sul più semplice possibile. Infine, è importante farsi seguire da qualcuno, senza improvvisare :)"

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Le donne sono sempre di corsa. Casa, lavoro, lavatrici, lavoro, manicaretti, lavoro. Se aggiungiamo all'essere donna l'avere qualche pargolo, beh, di tempo per se stesse ce n'è veramente poco. Ok, non c'è proprio. Ma è importante prendersi un po' di "me-time", lo sapete, vero?

Rilassarsi e prendersi cura del proprio corpo (con benefici sulla mente e sul cuore) è di vitale importanza per rimanere in equilibrio. Concedetevi sempre un piccolo spazio tutto femminile: non lo rimpiangerete.

Di seguito, 10 modi per prendersi del tempo per sé in 10 minuti: dei suggerimenti per coccolarsi e farsi del bene che non richiedono molto tempo ma dalla resa favolosa!

1. Meditazione

Ne bastano pochi minuti al giorno: chiudere gli occhi, concentrarsi sul proprio respiro, trovare uno spazio mentale di pace e sgomberare la mente può fare miracoli. Magari con una candela profumata accesa accanto a voi, sul tavolino, e un po' di musica in grado di tranquillizzarvi e distendere i vostri nervi!

2. Esercizio fisico

Ritagliarsi alcune ore per fare esercizio fisico è difficile; perché allora non provare a farlo in dieci brevissimi minuti? Anche per le più pigre è fattibile, e soprattutto lo è per quelle mamme che vogliono godersi per un attimo la quiete del riposino pomeridiano del figlio (solitamente già dalla sesta settimana dopo il parto è possibile riprendere la ginnastica!).
Basta concentrarsi su delle piccole routine che coinvolgano l'intero corpo. Lo yoga può essere un ottimo inizio: esiste anche una bellissima e super utile applicazione scaricabile gratuitamente sul vostro smartphone, 10Min Yoga, creata appositamente per chi è sempre di fretta ma non vuole rinunciare ai benefici di questa disciplina (e con una musica in sottofondo che infonde davvero tanta quiete)!

3. Telefonare fa bene al cuore

Una telefonata, una sessione in facetime, una videochat in Skype: alzare la cornetta e chiamare la vostra confidente o quell'amico che ormai vive lontano fa benissimo al cuore e alla mente. Un po' di gossip leggero, qualche chiacchiera senza pretese, un po' di risate: è tutto il necessario per calmare un po' i nervi.

4. Massaggi

Chiedi al tuo compagno di farti un buon massaggio rilassante e che insista sui punti di tensione più indolenziti: il rilassamento sarà istantaneo, e, almeno per un attimo, la mente si sgombrerà per concentrarsi sui benefici appena aquisiti.

5. Concedersi un regalino delizioso

Può essere un pranzo particolarmente gustoso, una merendina mangiata in santa pace, una cioccolata calda in quel posticino tanto carino, un frullato di frutta: quei dieci minuti saranno per te e per il tuo palato (anche lui se lo merita!).

6. Diario

Tenere un diario è davvero terapeutico: scrivere nero su bianco sensazioni, emozioni e preoccupazioni aiuta a mantenerle sotto controllo, analizzarle e renderle meno pesanti. E, non ultimo, sarà bello rileggere tra qualche anno le avventure di quando eri mamma di un piccolo frugoletto. Così non dimenticherai mai di quel periodo così difficile eppure così meraviglioso.

7. Musica

In dieci minuti puoi ascoltare quelle due o tre canzoni che ti mettono energia quando sei sfinita, che ti calmano quando sei arrabbiata, o semplicemente che ti piacciono al punto da volerle tenere solo per te. (E qui trovate un'occasione imperdibile, se siete amanti della musica!)

8. Shopping

È sempre terapeutico lo shopping per noi donne. Sempre. Pensate allora quanto può esserlo in un periodo come questo: i benefici (effimeri e un po' frivoli, ma chissenefrega) si raddoppiano! Mi raccomando, non shopping per il vostro bimbo o il vostro uomo, non fatevi tentare: dev'essere shopping solo per voi. È tempo di comprare quella gonna tanto carina o quella borsa con cui sarete bellissime in giro per la città!

9. Spa

Una spa senza andare in spa: non c'è tempo, ma bastano pochi minuti per applicare una maschera energizzante sul viso, farsi una manicure veloce o per fare un bagno aromatico con qualche luce soffusa. Benefici esteriori ed interiori! Val alla nostra sezione di cosmesi homemade super facile!

10. Libri

Forse solo le super lettrici riescono a leggere più di una pagina alla volta quando in casa c'è un bambino, ma perché rinunciare in caso contrario? Si possono leggere anche le riviste: gossip, arredamento, femminilità, scegliete voi quella che più preferite, e riservatevi il tempo per leggere qualche pagina e qualche articolo per volta.

Sara Polotti

Ecco una idea semplice ma super per proporre una cena sfiziosa: vi propongo infatti una ricetta per fare crepes leggere e senza proteine animali utilizzando come ripieno alcuni golosi ingredienti veg, l'ideale dopo un pasto super proteico delle nostre mense scolastiche.  

Ecco una ricetta che ha conquistato i nostri cuori in questo freddo autunno: è un estratto di mele caldo con spezie e scorza d'arancia

La plastica sgargiante delle palline natalizie che usavamo negli anni Novanta è abbastanza superata, che dite? Ci sono molte altre decorazioni decisamente più carine e, in linea con i tempi, ecologiche ed economiche che renderanno la nostra casa, durante queste feste natalizie, accogliente e divertente!

Ecco alcune decorazioni naturali per l'albero di Natale da fare con i bambini: qualche idea per riciclare ciò che la natura ci offre, divertirsi in famiglia e rendere la casa super natalizia!

Le pigne

Se ne trovano a bizzeffe in prati e parchi: perché non portarne a casa una manciata e trasformarle in qualcosa di davvero divertente?
Semplicemente usando un vecchio omino di metallo e del fil di ferro per piante è possibile ricavare una corona di pigne davvero affascinante!

http://www.iheartnaptime.net/diy-pinecone-wreath/).

Oppure, con della colla a caldo, dei nastri e dei pom pom di stoffa si possono creare delle decorazioni per l'albero davvero divertenti.

P.s.: Meglio cuocerle per 45 minuti nel forno a 200 gradi: così non rischierete di portare in casa insettini infestanti!

 

http://onelittleproject.com/pom-poms-and-pinecones-christmas-ornament  

I rametti

Idem, anche questo è un materiale che potrete trovare letteralmente ovunque: i legnetti si trovano davvero dappertutto, e dopo averli raccolti (già questa può essere un'attività divertente per la famiglia!) con un po' di fantasia, della colla a caldo, delle pinze (con le quali tagliare tutti i rametti della stessa lunghezza) e del filo di paglia il risultato saranno delle stelline bellissime da poter usare come decorazioni per l'albero o per la casa.

 

http://spalvotasdryzuotas.blogspot.ie/2013/12/dekoracijos-is-medzio-saku.html 

La frutta

Qui un'idea che permetterà di creare decorazioni assolutamente meravigliose e di riempire casa con un inebriante profumo invernale: essicare la frutta per farne elemento decorativo è bello e utile! Basta tagliare la frutta (perfette saranno le arance, anche mele e pere sono bellissime: basta usare solo le parti più centrali, quelle più larghe!) a fettine (facendovi aiutare dai vostri bambini sotto la vostra supervisione) e disporla su una teglia foderata di carta forno. Per assicurare il profumo natalizio, al centro di ogni fettina adagiate, premendo, qualche chiodo di garofano: l'aroma sarà delizioso e avvolgente! Una volta pronte, mettete tutto in forno a 75 gradi (meglio stare sulle temperature più basse!), e dopo un'ora girate le fettine. A questo punto, passata un'altra ora, dovreste vedere le fettine secche al punto giusto (altrimenti lasciatele ancora qualche tempo: in base al forno e allo spessore della frutta potrebbe variare il tempo di essicazione). Una volta estratte dal forno saranno pronte per essere utilizzate nella maniera che più preferite. Disposte su vassoi argentati come centrotavola, bucate per crearne delle decorazioni per l'albero, composte a ghirlanda muniti di ago e filo: stanno bene in ogni modo!

http://rainydaymum.co.uk/dry-citrus-fruit-festive-decorations  

Le foglie

Un ago robusto, del filo per ricamo e tutte le foglie cadute che trovate in giardino: niente di più. Basterà infilare il filo, muniti di ago e ditale per non pungersi le manine, foglia per foglia, e appendere il festone naturale sulla porta di casa o sopra al camino!

http://seafieldandtribe.com/2012/10/09/diy-autumn-leaf-bunting/

La frutta secca

Le ghirlandine di frutta secca sono bellissime, e c'è un modo semplice semplice per crearle: con della colla a caldo e prendendo in prestito un coperchio da barattolo, basterà incollarle tenendo il bordo come riferimento per creare un cerchio perfetto!

http://www.welke.nl/photo/BijBabs/hoe-simpel-om-iets-mooi-rond-te-krijgen-lijmen.1404657389 

Il bambino fino almeno ai 7 anni impara attraverso l'esperienza e il corpo: oltre che abituare al bambino fin dallo svezzamento a mangiare cibi di colore, gusto e consistenza diversa e a seguire i nostri consigli per insegnare loro a mangiare verdura, può essere utile spiegare direttamente al nostro piccolo già a partire dai 3 anni cosa significa mangiare sano. 

Ecco allora come insegnare ai bambini a mangiare sano: free download semplici e divertenti da usare ogni giorno!

Questa immagine illustra in quali proporzioni dovrebbero essere assunti gli alimenti in un pasto: frutta e verdura scelta secondo la stagionalità, cereli integrali e sopratutto quotidianamente alternati (per esempio, farro, kamut, sorgo, riso, avena, quinoa, mais etc...), proteine il più possibile vegetali, quindi in ordine diciamo di frequenza legumi, seitan, tofu, pesce, uova, carne bianca, carne rossa. 

Vi suggeriamo di stampare le seguenti immagini così da proporre ai vostri bambini alcune attività. 

1. COLORARE GLI ALIMENTI: possiamo proporre ai nostri piccoli di colorare questo disegno con i loro colori preferiti, dalle matite, ai pennarelli agli acquerelli. 

 

2. RITAGLIARE E INCOLLARE: facciamo ritagliare al piccolo (si, le forbici devono essere usate dai bambini come consiglia Maria Montessori) pezzi di giornale che illustrano i cibi. Possiamo poi inccolarli insieme nella sezione del piatto corrispondente. 

 

 

3. INCOLLARE GLI ALIMENTI: questo gioco prevede di incollare l'immagine sottostante su un cartoncino. Poi mettiamo davanti al nostro piccolo una ciotolina con lenticchie o piselli secchi o altri legumi, una seconda ciotolina con pastina, la terza con verdure fatte essicare al forno, la quarta con frutta secca o per esempio bucce di agrumi fatte essicare, anche solo sul termosifone. 

Potremo chiaramennte arricchire il lavoro utilizzando alimenti di diversi colori, per esempio vari tipi di riso, di pasta di legumi o di frutta secca. Scegliate come base il piatto azzurro della proposta di lavoro 2. 

 

4: MANDALA NEL PIATTO: come abbiamo spiegato i mandala sono davvero uno strumento incredibile per i bambini. Così il loro piatto può diventare un mandala multicolore che sprigiona emozioni inerenti al cibo. 

 

5: LISTE: scriviamo con loro, magari facendo una gita dal fruttivendolo e al supermercato bio, i tipi di alimento per ogni sezione del piatto. Scegliete come base il piatto azzurro della proposta di lavoro 2 oppure quella 4. 

 

6: PIATTI PREFERITI: scrivete insieme gli alimenti preferiti per ogni sezione. Per esempio mia figlia adora come verdura finocchi, carote e broccoli; come cereali pasta e riso nero; come frutta mandarini e lamponi e come proteine piselli e fagiolini. Scegliete come base il piatto azzurro della proposta di lavoro 2 oppure quella 4. 

 

7: LE MIE FOTO: i bambini amano scattare le foto! Sfruttiamo questa passione per fargli fare forografie di alimenti o di loro stessi che mangiano un alimento per poi incollarle nei vari angoli del piatto. Altra idea è quella di scattare foto di piatti che rispecchiano lo schema del piatto, per cui per esempio in una sezione riso giallo, nella seconda piselli, nella terza mela, e mezza quarta carote grattuggiate. Scegliete come base il piatto azzurro della proposta di lavoro 2 oppure quella 4.

 

8. PIATTO DELLE STAGIONI: scriviamo con loro, oppure incolliamo, o disegnamo,  alimenti stagionali, per cui creeremo e coloreremo un piatto dell'autunno contenente zucca e mandarini, quello dell'estate con fragole e pomodori. Scegliete come base il piatto azzurro della proposta di lavoro 2 oppure quella 4.

Giulia Mandrino

 

 Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Un dono che non passa mai di moda e che rende sempre felici quando lo si riceve è il cesto colmo di prelibatezze culinarie. Abbiamo allora intervistato Valentina Meda, pasticcera e titolare della pasticceria "C'era una Torta con sede a Seregno e Milano piazza Duomo, di aiutarci nella selezione di prodotti per rendere il nostro cesto davvero perfetto. 

"Due sono le regole principali da tenere in considerazione" spiega Valentina "per realizzare un cesto perfetto: la qualità dei prodotti che deve essere elevata e il packaging curato, perchè in questo caso più di altri l'occhio vuole la sua parte". 

Scopriamo allora insieme come preparare regali natalizi da veri gourmet: i consigli di Valentina Meda per realizzare cesti di Natale pieni di prelibatezze

1. Il packaging: 

Il cesto di paglia stile Camargue è ormai passato di moda, meglio utilizzare scatole di cartone con tocchi vintage o cesti di legno shabby chic. 

 

 

2. Il panettone:

Se il panettone non è buono di sicuro il vostro cesto sarà un flop. Ma come sceglierne uno strepitoso? Valentina Meda ci spiega che "prima di tutto la dicitura deve essere PANETTONE, perchè per essere chiamato tale deve contenere solo prodotti di un certo di tipo, escludendo olio di palma e altri prodotti tossici; nel caso non segua queste regole la dicitura non sarà panettone ma PRODOTTO DA FORNO CON UVETTA E CANDITI, assolutamente da evitare! Il panettone tradizionale come quello nostro è fatto con uvetta e canditi, pasta madre, senza aromi e conservanti. Spesso le persone amano anche le nostre versioni al cioccolato o alla veneziana, quindi con canditi di arancia e una glassa di zucchero e mandorle. Attenzione anche alle farciture: è importante che siano fatte a mano anch'esse senza conservanti come la nostra crema al mascarpone fatto direttamente da noi". 

 

 

3. Gingerbread cookies: anche in questo caso attenzione alle imitazioni: i veri biscotti pan di zenzero devono essere privi di conservanti, aromi e olio di palma, e devono avere come ingredienti base zenzero miele e cannella. 

 

4. Cicoccolato: è un must del cesto di Natale e anche qui attenzione ai surrogati ci spiega Valentina! Il vero cioccolato deve essere temperato a mano e deve essere nota la provenienza. "Io per esempio ho scelto il cioccolato francese Valrhona con il quale creo frutta secca e candita ricoperta di cioccolato, come arance fichi e datteri" ci racconta Valentina.

5. Caramelle geelè: qui il must deve essere l'assenza di coloranti e conservanti artificiali. Le vere geelè hanno solo coloranti derivati fa frutta e verdura, così come i loro aromi non sono artificiali ma derivano dagli estratti di ananas, piuttosto che arancia...

 

 

6. Candy cane: come per le caramelle gelee quelle originali inglesi sono fatte con aromi e coloranti naturali, nulla di chimico!

 

7. I tè e i caffè: sono quel tocco in più per chiudere in bellezza il nostro cesto di prima classe. Come per gli altri prodotti elencati in precedenza è fondamentale la qualità ed evitare prodotti privi di aromi artificiali: "Io scelgo i tè di Parliamo di tè a Monza e il caffè  di Aroma caffè di Cologno Monzese" spiega Valentina.

 

Giulia Mandrino

 

 

 

Con messaggio del 3 novembre 2015 (n. 6704), l’INPS fornisce alcune precisazioni circa l'incumulabilità del congedo parentale ad ore con altri permessi o riposi disciplinati dal D.Lgs. n. 151/2001 (cosiddetto Testo Unico maternità/paternità). Tale incumulabilità risponde all'esigenza di conciliare al meglio i tempi di vita e di lavoro utilizzando il congedo in modalità oraria essenzialmente nei casi in cui il lavoratore intenda assicurare, nella medesima giornata, una (parziale) prestazione lavorativa. Il genitore lavoratore dipendente che si astiene dal lavoro per congedo parentale ad ore (ex art. 32 del suddetto Testo Unico) non può usufruire nella medesima giornata né di congedo parentale ad ore per altro figlio, né dei riposi orari per allattamento (ex artt. 39 e 40 del T.U.) anche se richiesti per bambini differenti. Allo stesso modo il congedo parentale ad ore, non è cumulabile con i riposi orari giornalieri previsti per i figli disabili gravi in alternativa al prolungamento del congedo parentale, anche se richiesti per bambini differenti. Risulta, invece, compatibile la fruizione del congedo parentale su base oraria con permessi o riposi disciplinati da disposizioni normative diverse dal T.U. maternità/paternità (quali ad esempio i permessi riconosciuti al lavoratore dipendente che assiste un familiare handicap in situazione di gravita ex art. 33, comma 3, della legge n.104/1992), quando fruiti in modalità oraria.

Avv. Stefano de Santis

Troppo aerosol per i bimbi italiani

Sabato, 05 Dicembre 2015 09:58

Nei mesi invernali il pediatra lo prescrive per ogni piccolo malanno stagionale: naso che cola, tosse, infezione alle vie respiratorie.

Ma dall'Università degli Studi di Milano arriva l'avviso, troppo aerosol per i bimbi italiani: secondo la dott.ssa Susanna Esposito viene prescritto anche se nella metà dei casi è inutile.

La ricercatrice, pediatra esperta di infettivologia, dati alla mano ha confrontato le prescrizioni della terapia con le effettive affezioni delle vie respiratorie. In più della metà dei casi, la prescrizione della terapia aerosolica è inutile e spesso impropria.

L'efficacia dimostrata, infatti, si ha solo nella cura della bronchiolite (frequente nel primo anno di vita), del broncospasmo (il restringimento dei bronchi in conseguenza del quale il bambino si trova ad avere difficoltà a respirare) e dell'asma bronchiale. Malattie non frequentissime, oltretutto.
I pediatri d'Italia, d'altro canto, sembrano inclini a prescriverla in tutti i casi di problemi alle alte vie respiratorie. L'ipotesi è quella che le mamme, di fronte ad un problema che nella maggior parte dei casi si risolverà naturalmente da solo (sono malanni di stagione, e, ad esempio, anche nel caso della bronchite l'efficacia non è dimostrata, non riduce i giorni di malattia e non libera più rapidamente dalle secrezioni), preferiscono ricevere una cura concreta per il loro bambino, portando il medico ad assecondare la loro richiesta.

Ma piegarsi ai timori dei genitori, prescrivendo quindi una terapia inutile nei casi descritti, è rischioso oltre che improprio: l'aerosol tende a seccare le prime vie respiratorie, spiega Susanna Esposito, rendendole luogo perfetto per l'attecchimento di altri germi.
Al posto dell'aerosol, a questo punto, la dottoressa suggerisce delle semplici lavande nasali con soluzione fisiologica, da poter (anzi, dover) ripetere nei mesi più freddi (quelli in cui la colonizzazione batterica tocca il suo picco) per prevenire altri disagi, evitando l'uso dell'aerosol se non nei casi in cui la sua efficacia sia stata comprovata scientificamente (e, assicura, non sono molti...).

Fonte: ANSA

 

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Gli atelier di Reggio Children

Venerdì, 04 Dicembre 2015 20:08

Vi abbiamo già spiegato di cosa si tratta quando parliamo dell'Atelier nell'ambito dell'approccio pedagogico Reggio Approach: l'Atelier, il laboratorio creativo, e l'Atelierista, il maestro d'arte, sono figure fondamentali perché il bambino si esprima con tutti i cento linguaggi che gli appartengono.

Entriamo ora nel dettaglio degli Atelier di Reggio Children: il Centro Internazionale Loris Malaguzzi ne ha alcuni aperti al pubblico, e sono davvero interessanti.

“L’Atelier (...) ha prodotto un’irruzione eversiva, una complicazione e una strumentazione in più, capaci di fornire ricchezze di possibilità combinatorie e creative tra i linguaggi e le intelligenze non verbali dei bambini, difendendoci non solo dalle logorree (...) ma da quella pseudocultura della testa-container che (...) è il modello che dà al tempo stesso la maggiore impressione di progresso culturale e la maggior depressione dal punto di vista dell’aumento effettivo della conoscenza”.
Loris Malaguzzi

"Dalla fine degli anni ‘60 nelle scuole dell’infanzia del Comune di Reggio Emilia è stato inserito lo spazio dell’atelier e la figura dell’atelierista, un “insegnante” con competenze di natura artistica" troviamo raccontato nel sito di Reggio Children. "In questo modo i linguaggi espressivi e poetici sono diventati parte del processo attraverso il quale si struttura la conoscenza stessa. L’Atelier diviene quindi il luogo della ricerca, dell’invenzione, dell”empatia, che si esprime attraverso “100 linguaggi” e che espandendosi oltre l’età dell’infanzia comprende anche l’età adulta, fino all’anzianità." Così la figura del'atelierista nelle scuola di Reggio affianca quello delle insegnanti affinchè il bambino davvero possa sviluppare i suoi 100 linguaggi di cui parla Loris Malaguzzi e sia messo nelle condizioni di fare, non solo di assimilare passivamente. Se inizialmente ogni scuola aveva un atelier, ora l'approccio è quello di creare numerosi mini atelier all'interno delle strutture affinche l'atelier non sia solo un luogo ma uno strumento reale di insegnamento a 360°. 

Ma cos'è Il Centro Internazionale Loris Malaguzzi? Innanzitutto, il Centro Internazionale Loris Malaguzzi, inaugurato nel 2006 a Reggio Emilia (e completato nel 2012), è un luogo di sperimentazione, educazione e cultura aperto a tutti coloro interessati all'innovazione dell'approccio pedagogico. Al centro stanno, come sempre, i bambini, ma è aperto alle famiglie e a tutta la comunità, protagoniste anch'esse della crescita dei ragazzi.

All'interno di questo bellissimo centro (aperto a tutti dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17) si trovano, appunto, alcuni atelier. Si tratta degli Atelier Cittadini: oltre all'Atelier Raggio di Luce, del quale parleremo tra poco, è possibile visitare la sala mostre Marco Guerra, il Centro di documentazione e ricerca educativa dei nidi e delle scuole comunali dell'infanzia di Reggio Emilia, l'Auditorium Annamaria e Marco Guerra, lo Spazio Ricerca e Innovazione e gli spazi per le pause (come l'Atelier dei Sapori composto da bar, ristorante e bookfoodshop).

L'Atelier Raggio di Luce (aperto su prenotazione dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.30 e la domenica dalle 16 alle 18.30) è uno spazio interamente dedicato ai bambini, alle famiglie e alle scuole che intendono immergersi nella sperimentazione, nella ricerca e nella creatività. Protagonista nell'Atelier è la luce (elemento fondamentale, insieme alle ombre, dei progetti educativi reggiani) in tutte le sue forme: indagando ed esplorando questo soggetto i bimbi possono meravigliarsi, incuriosirsi, approfondire ed esprimere tutta la loro creatività. Attraverso l'arte luminosa, i fenomeni curiosi e dei percorsi divertenti, l'intento è quello di esplorare la luce come fenomeno scientifico in maniera più creativa, senza un approccio definito o prefissato, ma attraverso un'esperienza aperta.

Altro Atelier visitabile è quello nato in seno al progetto Pause - Atelier dei Sapori. La cultura alimentare è fondamentale per formare adulti consapevoli, e impararla fin da piccoli permette una comprensione più profonda attorno alla cura del benessere, della salute e del piacere di ogni soggetto. I diversi Atelier I linguaggi del cibo, attuati di nuovo presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi (anche qui solo su prenotazione), propongono diverse esperienza multidisciplinari sul tema del gusto e dell'alimentazione.
Come per gli altri Atelier, tenuti in collaborazione con esperti dei settori trattati, ad accompagnare i partecipanti ci pensano pediatri, cuochi, ricercatori, ristoratori e agricoltori.

Di volta in volta, il Centro propone Atelier tematici nell'ambito del progetto; ad esempio, domenica 13 dicembre sarà possibile partecipare all'Atelier "Ti mangio e non ti scarto: idee dolci per Natale" a cura di Marzia Anceschi e Ivano Pantaleo, cuochi dei nidi e delle scuole dell'infanzia di Reggio, al quale seguirà un pranzo dedicato a Santa Lucia presso Pause-l'Atelier dei Sapori.

Per tutti gli appuntamenti visitate la pagina http://www.reggiochildren.it/bambinialcentro, o tenete controllata la pagina facebook ufficiale del centro: https://www.facebook.com/lorismalaguzziinternationalcentre

Sara Polotti

 

Sara

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Cecilia

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