Quello che le mamme blogger non dicono

Venerdì, 27 Maggio 2016 08:06

Quelle che mamme non dicono è stato meravigliosamente raccontato nel libro di Cecilia Santamaria, Blogger di Ma che Davvero? che non posso che consigliare a tutte voi. Quello che le donne non dicono ce lo ha spiegato l'intramontabile Fiorella Mannoia. 

E le mamme blogger? Vivono una vita spensierata, fortunate loro che lavorano da casa e fanno un lavoro creativo? Cii sono tante cose che le mamme blogger non dicono, e io ve le voglio raccontare tutte, perchè dietro questa schermata video ci sono mamme e donne che spesso non sono particolarmente comprese:  parenti ed alcuni amici vedono il nostro lavoro come un hobby, come un pretesto per stare a casa e passare le ore su Facebook, alternando questa attività a impegni mondani di feste e aperitivi travestiti da impegni di lavoro.

 

Quello che vorrei dire a mia mamma e a mia suocera, anzi vorrei che se lo tatuassero così da non dimenticarsi mai questi concetti:

 

1. Non sto giocando al Pc, sto lavorando

2. Non sto chiacchierando con amiche su Facebook, sto lavorando

3. Non accetto inviti segreti da sconosciuti sul web, sto rispondendo ai commenti 

4. Non sto andando a una festa con le mie amiche, sto andando a una presentazione 

5. Scrivo mail non per organizzare imperdibili te con amiche, ma per lavoro

6. Sono a casa per lavorare, ma è come se fossi in ufficio: quindi non puoi telefonarmi a qualsiasi ora "tanto sei a casa"

7. Non sono una casalinga senza figli con la passione per il pavimento lucidato con la cera il giorno 18 di ogni mese: inutile quindi avere l'aspettativa che la casa sia perfetta "tanto sei casa", perchè ho sempre e solo due mani, per cui o lavoro o faccio lavatrici, pavimenti e bagno. 

 

Alle mie amiche senza figli in carriera, che mi chiamano alle 10 di mattina, "tanto sei a casa":

Se pensi che il tuo lavoro sia stressante e che io sia quasi in vacanza per il fatto che lavoro da casa immagina di:

1. alzarti alle 5,30 per riuscire a lavorare in pace almeno un'oretta

2. essere a casa tutto il giorno da sola. E poi i pomeriggi a casa con i bambini quando piove, per non parlare di quando sono malati, in inverno... Insomma, ci sono settimane intere dove non metti quasi la testa fuori da casa e vedi solo il pc, tuo marito (generalmente incazzato per il lavoro) e i tuoi figli. Vedi un po' tu.

3. avere spesso i bimbi malati a casa causa vacanze, malattie, ponti e altri ed eventiali e dover lavorare con loro a fianco

4. non finire mai tutto quello che dovresti fare, perchè hai sempre un intoppo

5. avere gente che ti chiama a ogni ora, "tanto tu sei a casa"

6. mettiti davanti al pc con 4 risvegli notturni sul groppone!

7. non esistono le parole vacanze, mutua o ferie

8. il baratto: le aziende cercano sempre di inviarti prodotti e mai di pagarti. E se ti pagano, 9 volte su 10 sei sottopagata. Punto. 

9. la gente ti critica: qualsiasi cosa fai, nel bene o nel male, le persone ti criticano. E talvolta le frasi sono davvero brutte.

10. nel week end devi sempre buttare un occhio, perchè spesso i commenti più pesanti e le litigate furiose tra mamme commentando un post avvengono nel week end. Non smetti mai.

 

Per il resto, è il lavoro più bello del mondo!

 

 

Papavero3

L'arte, in generale, è una delle attività più stimolanti ed educative che i bambini possano svolgere. Grazie ad essa i piccoli possono esplorare il mondo con i loro sensi, possono prendere confidenza con le mani e allenare la coordinazione occhio mano e soprattutto ricevono continuamente stimoli ad esercitare l'immaginazione, la logica, il pensiero e la creatività, risorse fondamentali per la crescita mentale.

Certe attività, tuttavia, sono molto più stimolanti di altre. Ecco perché non ci piacciono i libri da colorare, limitanti e frustranti, e preferiamo sempre, piuttosto di sterili e monotoni esercizi di bravura, la sperimentazione continua.

Uno dei lavori creativamente ed educativamente più interessanti è di certo l'arte con i buchi. Sì, i buchi! Bastano dei fogli bucati per stimolare i bambini a pensare un pochino di più fuori dagli schemi, inventando creazioni che integrino il buco nel lavoro, rendendo questo buco (che non è solo quindi un impedimento) soggetto secondario o protagonista del disegno.

Vi presentiamo l'arte con i buchi per stimolare la creatività e l'immaginazione: l'”intoppo” che si rivela strategia per inventare nuovi soggetti, nuove storie e nuova arte

Potete semplicemente dare ai bimbi un foglio di carta bello grande, dal quale avete ritagliato al centro un bel cerchio. Ecco il buco, ed ecco che i bambini, con tutti i materiali che hanno a disposizione (pastelli, pennelli, brillantini,...), inizieranno a disegnarci attorno dando forma al soggetto che hanno in mente. Può essere il sole, un fiore, un buco nero nello spazio, oppure qualcosa di ancor più complicato a cui non non abbiamo pensato. Pian piano capiranno da sé a cosa li porta quel buco, e osservarli sarà davvero interessante.

Vedete voi se ritagliare uno o più buchi: gradualmente potete rendere la sfida sempre più stimolante.

(foto 1 http://artfulparent.com/2010/07/painting-around-the-hole.html)

La forma, poi, può essere variata; mandate il cerchio in pensione e insieme ai bambini pensate a forme sempre più strambe. Il disegno che fiorirà attorno sarà ispirato da ciò che la forma ricorda, che, essendo un pochino più elaborata rispetto al cerchio, darà spazio a interpretazioni sempre più dettagliate.

(foto 2 http://artfulparent.com/2010/07/hole-inspiration.html)

Non solo: la parte ritagliata potrà diventare un altro esercizio ancora, magari colorandola e incollandola in altri lavori, utilizzando la colla o il tanto amato nastro adesivo.

(foto 3 http://artfulparent.com/2010/07/hole-inspiration.html)

Oltre al nastro adesivo, uno dei materiali più amati dai bambini (davvero versatile) sono gli adesivi, di tutti i tipi e di tutte le forme. Per stimolarli bastano però quelli salvabuchi, tondi, bianchi e bucati. Sono piccoli, quindi permettono di sistemarli in milioni di maniere per creare disegni creativi. In questo caso, su un foglio scuro o comunque colorato (i salvabuchi devono spiccare!), ritagliate il solito buco, dalla forma casuale, e lasciate vagare la fantasia dei bambini.

(foto 4 http://artfulparent.com/2012/03/hole-challenge-art-with-stickers-an-easy-kids-art-project.html)

Cosa gli ricorda questo buco? Con i piccoli adesivi possono quindi completare la figura, appiccicandoglieli attorno.

(foto 5 http://artfulparent.com/2012/03/hole-challenge-art-with-stickers-an-easy-kids-art-project.html)

Successivamente potete provare a non ritagliare il buco, ma semplicemente a tracciarlo, come fosse un portale: cosa ci vedono dentro i bambini?

(foto 6 https://it.pinterest.com/pin/393502086165465438/)

Il filtro chiuso del vostro estrattore ha grandi potenzialità: esso, chiamato anche filtro cieco (è fatto senza buchi e quindi gli alimenti passano attraverso il beccuccio delle fibre, e non attraverso quello dei succhi), è fatto apposta per produrre smoothie, gelati, semifreddi e marmellate. 

E noi siamo pronte a darvi le nostre ricette per deliziosi manicaretti che riempiranno le pance di grandi e piccini, con il vantaggio che, come sempre con il nostro estrattore Estraggo Pro, la qualità nutrizionale sarà davvero altissima.

Ecco 7 ricette con il cestello chiuso dell'estrattore: con il filtro cieco le granite, la guacamole, il gelato e altre sfiziosità saranno ancora più gustose e sane

Il gelato: per gelati sani, fatti interamente in casa e davvero gustosi l'estrattore è uno strumento davvero comodo. Prima di tutto, tagliate a pezzi e congelate la sera prima la frutta che preferite, aggiungendo il succo di un limone e sei cucchiai di malto (o, in alternativa, del miele) per ottenere la cremosità tipica. Una volta congelata estraetela dal freezer e lasciatela sciogliere per cinque minuti. Dopodiché inserite la frutta così trattata nel vostro estrattore, e il gioco è fatto.

Le granite: vale lo stesso procedimento del gelato, ma alla frutta non andrà aggiunto né malto né miele. L'acqua naturalmente contenuta nei frutti si trasformerà in granatina una volta uscita dall'estrattore!

La guacamole: la solita ricetta della guacamole, la salsa messicana a base di avocado, se eseguita con l'estrattore acquista ancora più cremosità, con il vantaggio che la bassa velocità delle lame mantiene ancora di più le proprietà nutritive di un frutto importantissimo come l'avocado. Inserite nell'estrattore 2 avocado a pezzetti, mezza cipolla rossa, il succo di mezzo lime, mezzo cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di coriandolo in polvere e tre cucchiai di olio evo o di girasole.

La banana schiacciata: una merenda tipica della nostra infanzia, e anche in quella dei nostri bambini.Questo frutto dolce e materico può essere frullato nell'estrattore con il succo di mezzo limone e un cucchiaino di zucchero di canna integrale. Grazie al filtro cieco manterrà tutte le sue fibre!

Il purè: o meglio, una purea di patate fatta comodamente con l'estrattore. Lessate un chilo di patate, quindi, a pezzetti, inseritele nell'estrattore insieme a 200 ml di latte di soia, un cucchiaino di sale e 40 grammi di formaggio grattugiato.

Smoothie di banana e fragola: gli smoothie sono perfetti tutto l'anno, ma soprattutto in estate, quando rinfrescano e nutrono senza appesantire. Potete scegliere la frutta che volete, ma il classico banana e fragola è sempre una buona idea. Le fragole (150 grammi) e le banane (150 grammi) a pezzetti vanno ghiacciate. Una volta estratte dal freezer e lasciate scongelare per dieci minuti inseritele nell'estrattore e, terminata la frutta, aggiungete 180 millilitri di latte di mandorla (magari quello preparato con il vostro Estraggo!). Amalgamate il tutto e gustatene la cremosità!

Sorbetto di banana e yogurt: per un'altra botta di freschezza e leggerezza, ecco il sorbetto perfetto. Congelate una banana a fette, lasciatela scongelare per cinque minuti e introducetela nel macchinario. Versate in un bicchiere il frullato ottenuto e ricoprite quindi con 120 grammi di yogurt bianco: un doppio colore, una doppia consistenza, una doppia bontà.

Sara Polotti

In questo articolo, scritto con la collaborazione della dott.ssa Claudia Polloni, direttrice della scuola primaria San Giuseppe di Meda, vi illustriamo le attività che dovrebbero essere proposte per sviluppare le competenze del bambino e sostenere uno sviluppo armonico. 

Perché se alcune scuole dell'infanzia hanno un approccio educativo avanzato, basato sul rispetto della natura del bambino, ancora troppe si basato sulla pedagogia della comodità. Per queste, l'obiettivo è che i bambini:

1. non si facciano male

2. non si sporchino troppo

3. non sporchino pavimenti e aule

4. portino a casa lavoretti belli che gratifichino i genitori

Ma esistono tantissime attività decisamente più stimolanti.

Le attività che tutti i bambini dovrebbero fare tra i 3 e i 6 anni: le proposte che le scuole dell'infanzia dovrebbero offrire ai bambini

Gioco simbolico

Role playing, drammatizzazione, lettura di storie

Benefici: sviluppo immaginazione, pensiero e dunque del linguaggio; capacità di risolvere problemi; scoperta di fenomeni; scoperta, esposizione e rielaborazione delle emozioni, costruzione di concetti

Routine quotidiane

Ingresso, riordino, lavaggio mani, nanna, pranzo, saluti...

Benefici: avere una buona padronanza dei concetti spazio-tempo aiuta nella letto scrittura (i bambini dislessici mostrano grandi fatiche in questo ambito)

Il calendario

Calendario delle presenze, agenda giornaliera e settimanale, calendario meteo...

Problematizzazione della realtà (quanti siamo presenti? Più o meno di ieri? Quanti giorni di pioggia? Più grandi, più piccoli, più mezzani?... Siamo presenti in 25 luca ci ha portato 28 caramelle ci bastano?...)

Benefici: sviluppo dei concetti di tempo che passa; problematizzazione della realtà; operare con numeri quantità, confronto; rispetto dei turni e dei tempi delle relazioni sociali

Filastrocche e canti

Filastrocche, canti, giochi di parole ("Inizia con", "Finisce con", "Un bastimento carico carico di..."), rime, ritrmo...

Benefici: sviluppo delle competenze metafonologiche (imparare a sentire, riconoscere e segmentare i suoni prerequisito fondamentale per letto-scrittura)

Attività manuali

Infilare perline o similari, ago e filo, impastare/modellare (pane, pasta di sale..), acquerelli su fogli grandi; disegno libero, ripetizione di ritmi con disegni o meteriale es. tappi (dare sequenza di tappi o oggetti e il bambino la ripete), accoppiamento colori (es.tasselli colorati con molletta colorata); allacciare e slacciare nastri, corde, bottoni, zip; usare lucchetti, chiavi; accoppiare tappo a bottiglia giusta; infilare oggetti in barattoli; ballare; imitare gli animali;
puzzle, costruzioni. Tagliare, strappare seguendo linee già tracciate

Benefici: ALLENARE PINZE SUPERIORI e ALLENARE CORDINAZIONE OCULO MANULA fino e GROSSO-MOTORIA, ANALISI VISIVA, quindi sviluppare i prerequisiti per usare tutto il materiale utile alla scrittura e alle discipline scolastiche (forbici, colla, penna, matita....), per organizzare il pensiero e stimolare la creatività che sta alla base della capacità di risolvere situazioni problematiche; inoltre queste attività. Allena costanza, la forza di volontà e l'impegno, fondamentali per portare a termine qualsiasi compito. Allenano capacità di analisi e pianificazione.

Classificazione

Cercare nel prato o in classe oggetti con determinate caratteristiche, classificarle e conservarle

Benefici: Abilità di classificazione e riordino (basi per logico-matematica e capacità di attenzione e concentrazione, ma anche di esposizione).

Giochi fisici

Fare percorsi, giochi motori, giochi di regole semplici. Importante soffiare e gattonare. Evitare assolutamente la competizione ponendo l’accento sul bello dell’attività, sul suo scopo.

Le competenze motorie

Sviluppo di tutte le competenze motorie: destra e sinistra, percezione e proprietà del proprio corpo. Importantissimi perché solo un bambino libero nel corpo può concentrarsi ed indirizzare le proprie capacità al momento opportuni nella direzione opportuna. Un buono sviluppo motorio è il primo requisito per un buon inserimento scolastico.

Materiali destrutturati

Utilizzare materiale destrutturato per costruire qualcosa sia individualmente che in gruppo.

Travasi, misurazioni

 

Ecco altre idee e spunti di gioco utili per una crescita completa e armonica del bambino:  

- Far costruire libri o cataloghi tattili, sensoriali.

- Tombola dell’udito, del tatto, dell’odore.

- Puzzle, riordino di sequenze

- Giochi con travasi, per organizzare, ordinare, travestirsi, infilare, aprire, chiudere, slacciare, allacciare…

- Accoppiare colori, forme, ombre

- Contare oggetti

- Avere in classe scatole piene di oggetti tra loro uguali, ripetuti e classificati: tappi, sassi, legumi o stoffe, fogli;

- Chiedere di contare o dividere i colori e le caratteristiche

- Usare vaschette con farine, sabbia per copiare segni grafici dati

- Dare segni grafici (simboli, disegni, numeri e lettere) e farli percorrere con il dito e poi ricoprire con piccoli elementi (fagioli) incollati.

- Tagliare cannucce e infilare creando ritmi

- Usare rotoli di carta igienica, colorarli e infilarli

- Creare dei mini stendi-panni e mini abiti e far appendere con mollette finti abiti, magari con criteri dati (colore, categoria…)

- Incollare e appiccicare adesivi

- Dare una bacinelle con forbici e far tagliare tasselli colorata da poter riusare per altri scopi

- Usare cucchiai, pinze e contagocce per i travasi 

- Vaschetta con farina o sabbia o terra e farli cercare, recuperare, lavare e classificare

- Dare cartoncini con forme e catalogarle nelle scatole corrispondenti

- Giocare con le ombre, osservarle, misurarle, accoppiarle

- Stare all’aria aperta più che si può

- Usare biglie

- Fare giochi in cui si gattona molto

- Fare giochi i cui si deve soffiare (es.bastoncino che tiene in alto la pallina, bolle con le cannucce…)

- Giochi di mira

- Timbrare centrando spazi dati

- Giocare con i colori a tempera: macchiare, soffiare, spruzzare

- Nascondere oggetti, simboli, lettere in una vaschetta di sabbia

 

Evitare le schede se non l'ultimo anno di asilo: possono essere utili in preparazione della scuola, ma solo dopo l’attività esperienziale presentata in questo articolo. 

Essere mamma in Italia non è uguale ad essere mamma in Cina, in Brasile, in Svizzera o in Canada. Ogni paese ha le sue leggi, certo, ma soprattutto le sue abitudini, radicate nell'immaginario della gente, ognuna con i suoi pregi e i suoi difetti.

Ma com'è essere mamma in Cile? Il Sud America è molto lontano da noi, fisicamente e mentalmente. Chissà come si vive la maternità!

La maternità nel mondo: cosa vuol dire essere mamma in Cile, dove allattare è normale e fare festa ancor di più

Abbiamo letto blog, articoli e testimonianze. E questo è ciò che emerge di questo paese colorato, analizzando le piccole e le grandi abitudini!

Partiamo dalla gravidanza: se a Milano, sul tram, faticate a trovare posto a sedere e il pancione vi pesa più della spesa, beh, non siete le uniche; ma le mamma cilene non soffrono questo problema: sembra che la gente, educata e di buon senso, non esiti un secondo a lasciare il posto e a sincerarsi che la futura mamma sia a suo agio, comoda e rilassata!

E una volta che nasce il bambino? A sentire una mamma cilena trasferitasi in America là i medici sono molto vicini ai genitori, non solo con i fatti: spiegano tutto ciò che li aspetta nel dettaglio, fornendo informazioni mediche importantissime. E ciò non accade in tutto il mondo: è proprio questa mamma a spiegare che la sua seconda figlia è nata in un ospedale americano, e che l'ha stupita non poco il fatto che i dottori non le spiegassero granché di ciò che stava succedendo durante il parto.

Un argomento sensibile come l'allattamento al seno in Cile è naturalissimo. Lì è il paradiso del latte materno: è incredibilmente normale vedere in pubblico donne che allattano e ormai nessuno si stupisce. E altrettanto comune è l'informazione su questo lato della maternità: le ostetriche offrono sempre servizi di aiuto alle mamme che vogliono allattare!

Le famiglie, in Cile, sono molto, molto legate. I membri della famiglia, dagli zii ai nonni fino ai cugini, si vedono ripetutamente durante la settimana, ed è un'abitudine consolidata e normale. Chi vive nelle grandi città e, non abituato a questo tipo di rapporto, pensa che ciò possa essere un pochino soffocante deve ricredersi: la famiglia unita, qui, è solo sinonimo di grande aiuto da parte di tutti!

Oltre ad andare spesso dalla nonna, però, i bambini possono divertirsi grazie all'enorme quantità di parchi gioco sparsi per le città. I parchi sono dappertutto, così come i venditori di palloncini, giochi e bolle di sapone. Ok, forse gli scivoli e le altalene sono più classici e quindi meno attenti alle rigide misure di sicurezza che potremmo trovare qui, ma sono amatissimi dalle mamme e dai bambini, che lo ritengono un passatempo imprescindibile.

Il tempo passato all'aria aperta, in ogni caso, è importantissimo per i cileni. Praticano solitamente molto sport, dall'arrampicata allo sci (sulle Ande!), e negli ultimi tempi andare in bicicletta sembra essere diventato il mezzo di trasporto preferito da tutti (tanto che sono nate alcune associazioni che aiutano le donne a imparare a guidarle!). E così anche i bambini ora girano con le loro piccole biciclette!

In generale, se pensiamo al Cile pensiamo ad un paese festoso e colorato. In effetti è così, e i bambini possono contare su feste di compleanno pazzesche! Dal primo compleanno fino all'adolescenza i bambini festeggiano o all'aperto o in edifici pensati apposta per l'evento, con musiche, cibo, amici e parenti che si scatenano.

Tuttavia, nelle giornate “normali” ciò che emerge è in realtà la tranquillità della gente, che si traduce nella tranquillità dei bambini. Sì, il Cile è festoso, ma ha un volume molto più basso rispetto agli altri paesi del mondo! Gli adulti, nei luoghi pubblici, non parlano a voce alta, e di conseguenza non lo fanno nemmeno i bambini. 

Per questo sarà raro sentire urla o schiamazzi infantili: i bimbi non hanno bisogno di essere rimproverati; sanno da soli quando è il momento di scatenarsi!

Sara Polotti

Di ambientazioni particolari per i servizi fotografici a mamme e bambini ce ne sono a bizzeffe. L'originalità rischia di scomparire, la bellezza di standardizzarsi. Ma per creare un set fotografico favoloso, semplice eppure sofisticato basta poco: un bagno caldo dal sapore fiorito.

Ecco il bagno botanico, un'idea bellissima per fotografie meravigliose: tra acqua e fiori le immagini più dolci della maternità

L'idea (che è venuta alla fotografa Jenna, di hobbsphotography.ca) è quella di fotografare il bellissimo momento del bagnetto di mamma e figlio appena nato rendendolo ancora più esteticamente speciale.

Ciò che rende perfetto lo scatto sono di certo i protagonisti, mamma e bimbo, ma l'ambientazione, non c'è nemmeno da dirlo, è spettacolare nella sua semplicità: un bagno arricchito da latte e fiori freschi.

Ricrearlo è semplice, basta avere una macchina fotografica abbastanza precisa e potente, con la quale fotografare poi dall'alto la situazione. Riempite la vasca da bagno con acqua mista a latte, e dopo che mamma e bebè si sono adagiati all'interno completate il quadro con le corolle di fiori freschi disparati: rose, ortensie, peonie, ranuncoli dei più diversi colori, ma anche rametti d'eucalipto che danno un tocco di verde decisamente suggestivo.

La luce è sempre meglio che sia naturale: scegliete quindi una vasca vicino ad una finestra e decidete poi il momento in cui scattare in base all'atmosfera che preferite (la mattina per scatti più tenui, il primo pomeriggio per una luminosità super).

(foto 1 http://hobbsphotography.ca/botanical-milk-soak/)

Il bagno floreale, in ogni caso, è sempre molto, molto rilassante, non solo nel caso decidiate di immortalare la bellezza della maternità, ma anche per un momento intimo rinfrescante e accoccolante.

Per un bagno speciale potete quindi creare dei sali da bagno già completi di fiori, fragranze e petali da utilizzare ogni volta che ne sentite il bisogno. La ricetta è semplice, ma l'effetto grandioso.

Assicuratevi di avere 200 grammi di Sali da bagno del Mar Morto di grana grossa, 150 di grana fine e 150 di Sali di Epsom extrafini, in modo da ottenere una consistenza perfetta. Indossando dei guanti in lattice, mescolate il sale con qualche cucchiaino dei vostri oli essenziali preferiti (arancia e lavanda sono ottimi), con tre cucchiai colmi di petali di rosa, tre di grani di lavanda, tre di calendula essiccata e tre dei petali del fiore che preferite.

(foto 2 http://www.soapqueen.com/bath-and-body-tutorials/soothing-floral-bath-salt-tutorial/)

Versate poi il tutto in barattoli ermetici e teneteli vicini alla vasca da bagno per utilizzarli ogni volta che volete, versandone nell'acqua tre cucchiai. Se avete paura di otturare lo scarico meglio proteggerlo con i dispositivi per raccogliere i capelli, oppure inserire i sali in bustine di lino immergendole poi direttamente nell'acqua.

Sara Polotti

Le 6 scuole italiane da imitare

Mercoledì, 25 Maggio 2016 19:53

Non serve andare oltreoceano o allontanarsi da casa per trovare metodi educativi validi e ammirevoli.

Nonostante l'Italia non dia molto spazio agli approcci didattici innovativi, in realtà essi esistono e, anzi, molti sono nati proprio nella nostra terra natale.

Le 6 scuole italiane da imitare: dal Montessori a quello senza zaino, gli approcci educativi che si possono trovare lungo lo Stivale e che sono da preferire a tutti gli altri

Montessori

È il più conosciuto, sia qui sia a livello mondiale, e se è così famoso ci sarà un perché. L'approccio educativo ideato da Maria Montessori nel secolo scorso è ancora attualissimo, poiché prevede il coinvolgimento del bambino nel suo raggiungere l'indipendenza mentale e quotidiana. 

Tanto i metodi e gli esercizi quanto gli ambienti nei quali il bambino studia e vive hanno un ruolo fondamentale, e finalmente sono molte le scuole, non solo private, che stanno scegliendo di affidarsi al metodo montessoriano. Qui trovate tutte le informazioni sul metodo di Maria Montessori. mentre qui abbiamo raccolto per voi esercizi, ambienti e giochi per stimolare il bambino in maniera montessoriana anche a casa.

Steineriana

Anche le scuole steineriane (quasi esclusivamente private) stanno proliferando in tutta Italia. Sono conosciute anche sotto il nome di "scuole Waldorf" e seguono il metodo pensato da Rudolf Steiner. Secondo Steiner la pedagogia deve avere come obiettivo lo sviluppo dell'individualità del bambino, che è considerato come essere umano in divenire che si trasforma a seconda delle diverse fasi di sviluppo, mentali e fisiche. 

Reggio Approach

Nato a Reggio Emilia ma esportato in tutto il mondo (fuori dall'Emilia Romagna non sono in molti a conoscerlo, ma all'estero è considerato giustamente tra i migliori!), il Reggio Approach, o metodo delle Scuole di Reggio, è stato sviluppato dal pedagogista Loris Malaguzzi nel secondo dopoguerra e ancora oggi è seguito da quasi tutte le scuole della provincia. L'idea alla base della didattica del Reggio Approach è che al centro di tutto sta il bambino, costruttore attivo del suo sapere.

Anche per questo nelle Scuole di Reggio non vi è mai un programma definito: esso si sviluppa secondo le necessità dei bambini. Spazio ampissimo viene dato all'arte: peculiare del Reggio Approach è l'Atelier, con la figura dell'Atelierista, un laboratorio creativo nel quale i bambini si esprimono attraverso tutti e cento i linguaggi che gli appartengono. Non solo: una caratteristica propria del metodo reggiano è che anche i genitori hanno un ruolo super attivo all'interno della scuola.

La scuola senza zaino

La scuola senza zaino è una tipologia di scuola nata qualche anno fa in Toscana, e da allora si sta diffondendo in tutta Italia. Parte dal presupposto che gli strumenti didattici per tutte le discipline debbano stare tutti a scuola, in modo che il bambino non sia costretto a portarsi il solito zaino strapieno di roba, ma solo una piccola cartelletta contenente i compiti.

Se le aule sono ben organizzate e studiate per favorire una didattica all'avanguardia, lo zaino effettivamente non serve, si toglie il superfluo e si guadagna in contenuto! E il tutto si basa sulle dieci regole didattiche del Metodo dell'Approccio Globale al Curriculo (di cui trovate sintetizzati i punti fondamentali qui).

La scuola nel bosco

Nati in Danimarca negli anni Cinquanta, gli asili nel bosco stanno iniziando a sorgere anche da noi, e di questo dobbiamo essere davvero felici. Già, perché l'intento delle scuole nel bosco è quello di rispondere ai bisogni dei bambini attraverso un'attività educativa svolta per la maggior parte del tempo all'aria aperta. I bambini hanno bisogno del tempo passato nel verde, e su questo non si discute. Ma se per le scuole normali questo tempo è secondario, per gli asili nel bosco esso è il protagonista delle giornate. L'educazione passa così attraverso l'esperienza diretta e concreta, attraverso lo studio dal vivo e attraverso le attività didattiche che sfruttano i materiali che la terra ci dona.

Gli obiettivi della scuola nel bosco? La conoscenza del corpo e del movimento, la comprensione dei colori, dei suoni e delle immagini, la valorizzazione del sé e dell'altro, i discorsi e le parole e la conoscenza vera del mondo.

La scuola liberitaria

Non vi è un metodo univoco per tutte le scuole che decidono di basare l'educazione sul metodo liberitario; tuttavia sono sempre più quelle che lo scelgono, ponendosi l'obiettivo di fare della scuola un ambiente all'avanguardia e progressista nel quale il bambino è sempre protagonista. In senso molto profondo: per la scuola liberitaria lo scoglio da superare è l'approccio adultocentrico che si è sempre, inevitabilmente, utilizzato nella scuola italiana.

L'importante, nella Scuola Liberitaria, non è il cosa si impara, ma il come; al bambino è assicurato il diritto alla sua libertà di apprendere; il gioco è riconosciuto come attività fondamentale per lo sviluppo, l'educazione e la conoscenza; la democrazia è esercitata attivamente, attraverso discussioni e decisioni prese collettivamente; e, infine, la Scuola Liberitaria condanna la gerarchizzazione dei saperi. Ogni bambino ha la sua intelligenza, e ogni bambino è un individuo dignitoso e importante.

Scegliere di adottare un bambino significa decidere di formare una bellissima famiglia, fatta di diversità e di amore incondizionato. Tuttavia sembra che la burocrazia e i costi frenino la maggior parte delle coppie, alle quali pare un percorso zeppo di ostacoli insormontabili. Ognuno di certo vive i momenti di attesa, analisi, esami e percorsi psicologici a suo modo, ma vediamo, in maniera semplificata, cosa significa intraprendere il percorso di adozione internazionale (sempre più scelto rispetto a quello nazionale).

Parliamo di adozione internazionale: le tappe, il percorso, la burocrazia

Facendo ordine, le tappe che i futuri genitori devono intraprendere sono sostanzialmente sette (le trovate in dettaglio sul sito ufficiale della Commissione per le Adozioni Internazionali, all'indirizzo http://www.commissioneadozioni.it/it/per-una-famiglia-adottiva/per-adottare.aspx).

Il primo passo dell'adozione internazione, che è un'adozione di un bambino straniero fatta nel suo paese e davanti alle autorità di quello stesso paese, è contattare il Tribunale dei Minori di competenza nella zona nella quale si abita. Prima di presentare la domanda ufficiale (che può essere depositata solo al compimento dei tre anni di matrimonio, o, comunque, dopo tre anni di convivenza se si è sposati da meno tempo - in ogni caso è necessario essere sposati ed essere idonei ad educare, istruire e mantenere un bambino) si verrà indirizzati all'ASL territoriale di riferimento.

L'ASL organizza solitamente incontri con gli assistenti sociali, incontri informativi e corsi formativi: essi servono per indirizzare i genitori nel lungo e tortuoso percorso che si sta per intraprendere prima della decisione definitiva, e hanno l'obiettivo di informare e formare le coppie fornendo loro tutte le informazioni, burocratiche e psicologiche, che serviranno loro.

 Al termine dei corsi la coppia potrà quindi presentare al Tribunale di riferimento la Dichiarazione di Disponibilità, ovvero la domanda con la quale si dichiara al tribunale di essere disponibili ad adottare un bambino. Sarà poi il giudice, con l'aiuto degli assistenti sociali, a valutare se la coppia è ritenuta idonea all'adozione e all'accoglienza di un bambino.

Entro 4 mesi dall'invio della documentazione i servizi sociali territoriali inizieranno quindi l'indagine sui futuri genitori, al termine della quale consegneranno una relazione che servirà al giudice per valutare l'idoneità. Entro due mesi dalla ricezione, il tribunale convocherà i coniugi e deciderà se rilasciare o meno il decreto di idoneità, con il quale la coppia sarà dichiarata in grado di poter accogliere un bambino.

Entro un anno dal rilascio di questo importantissimo documento, la coppia dovrà quindi affidarsi ad un Ente Autorizzato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali che operi nel paese estero (o in più paesi) che si è scelto.

Gli Enti Autorizzati sono organizzazioni no profit che operano  contatto con le realtà dei paesi esteri. Organizzano incontri informativi, corsi e sedute attraverso le quali informano in genitori delle situazioni straniere, delle implicazioni dell'adozione, seguono i coniugi (anche psicologicamente) e svolgono le pratiche, ma soprattutto sono loro a cercare il bambino che verrà accolto dalla nuova famiglia.

Dopo aver affidato il compito ad un Ente inizia quindi la parte più dura. E cioè l'attesa. Dopo qualche tempo, tuttavia, l'Ente comunicherà ai futuri genitori che c'è un bambino potenzialmente adottabile proprio da loro, e organizzerà così, dopo l'accettazione, un incontro all'estero.

Ogni paese ha le sue regole: alcuni prevedono più incontri di breve durata, altri un solo incontro un po' più lungo (fino a un mese) nel paese d'adozione, al termine del quale i genitori torneranno con il bambino (o i bambini!) tra le braccia.

Al rientro in Italia la Commissione per le Adozioni Internazionali, dopo aver verificato la legittimità e la regolarità dell'adozione e dopo aver atteso gli eventuali tempi di pre-affido, ufficializza l'adozione, dando di fatto legittimità alla nuova, bellissima famiglia.

Giulia Mandrino

10 attività ispirate alle scuole nel bosco

Mercoledì, 25 Maggio 2016 05:06

Stare all'aria aperta non significa solo divertirsi e giocare, così come giocare non significa solo divertirsi. Giocare all'aria aperta vuol dire soprattutto godere dei benefici della natura e imparare da essa.

Ecco 10 attività ispirate alle scuole nel boscoperché passare del tempo nel verde può diventare un'attività didattica ed educativa tanto quanto l'aula di scuola

- L'ora di musica potrebbe trasferirsi in giardino e nel bosco: la natura offre strumenti sonori unici! Con dei legnetti, del filo di ferro e delle perline per collane potete creare uno strumento di percussione bellissimo e personale. 

(foto 1 http://nurturestore.co.uk/how-to-make-a-percussion-stick-musical-instrument)

- Portate con voi, nel bosco, la pasta modellabile: potrete studiare insieme ai bambini le venature delle foglie, le forme dei fiori e la loro composizione, e potrete "stampare" tutto ciò che vi capita sottomano, studiandone le fattezze.

(foto 2 http://gluesticksgumdrops.com/d-is-for-deciduous-leaf-stamping-with-pumpkin-pie-playdough/)

- Per studiare le forme un'altra attività viene in nostro aiuto: la caccia al tesoro alle forme. I bambini possono cercare in giro per il giardino e la foresta le forme naturali che la natura offre, dal cerchio al quadrato fino al triangolo, per poi passare a quelle solide.

(foto 3 http://nurturestore.co.uk/nature-shapes-outdoor-math-activities)

 - Anche imparare l'alfabeto è un'attività che è possibilissimo svolgere nel verde. Ispirandosi alla Land Art, i bambini possono comporre le lettere con ciò che trovano (magari associando l'iniziale al materiale: la P con le pigne, la B con i bastoncini, la E con l'erba).

(foto 4 https://it.pinterest.com/pin/353532639481671572/)

- Oppure, in maniera semplice e artistica, possono raccogliere tanti ciottoli e dipingerli scrivendo su ognuno una lettera: si realizzerà così un alfabeto montessoriano da utilizzare per comporre le parole.

(foto 5 https://www.etsy.com/listing/153284908/alphabet-stones-preschool-montessori)

- Chi sta iniziando a contare può organizzare un gioco carinissimo: con 5 foglie di dimensione differente numerate dall'1 (la più piccola) al 5 (la più grande), i bambini dovranno cercare tanti elementi quanti il numero della foglia ordina.

(foto 6 http://nurturestore.co.uk/leaf-math-games-for-preschool)

- E per imparare anche la scrittura dei numeri, questi possono essere composti con i fili d'erba o con i legnetti, in attesa di imparare a scriverli con la penna.

(foto 7 http://www.learnwithplayathome.com/2013/04/an-invitation-to-play-and-learn-with.html)

- Per studiare gli esseri viventi non c'è nulla di meglio dell'hotel per insetti: utilizzate una vecchia scatola di legno, oppure un portaposate, e riempitelo di legnetti, pigne, reti... Pian piano si abiterà di tutti gli insetti che lo colonizzeranno, e sarà bello vedere quante e quali specie ci saranno.

(foto 8 http://gardentherapy.ca/build-a-bug-hotel/)

- Anche l'arte non va in vacanza all'aperto: avete mai provato a preparare la pittura a base di fango? Bastano fango, acqua e acquerelli liquidi (o in alternativa del colorante alimentare).

(foto 9 http://gardentherapy.ca/build-a-bug-hotel/)

- Ma nemmeno la biologia: con i rametti potrete studiare e ripassare insieme ai bambini l'anatomia umana, usando i bastoncini come fossero ossa!

(foto 10 http://creativestarlearning.co.uk/nature-play-learning/making-skeletons-using-sticks/)

I Superfrutti Noberasco

Mercoledì, 25 Maggio 2016 04:35

Se ne parla sempre di più, li si mangia sempre di più, e noi ne siamo felici! Conoscete i superfrutti? Alcune tipologie di frutta, e, soprattutto, certe bacche e certi semi, sono ormai considerati alleati primari della salute, contro i malanni e contro l'invecchiamento.

Il motivo? Contengono molti più nutrienti rispetto ai cibi normali. Vitamine, minerali, antiossidanti e fibre si trovano infatti in concentrazione maggiore, rendendo i superfrutti un alimento imprescindibile, da assumere coscientemente all'interno di una dieta sana e variegata.

Ora anche in Italia è semplice trovarli, e grazie a Noberasco i nostri supermercati ne sono fornitissimi!

Vi presentiamo i Superfrutti Noberasco, una bomba di salute: dalla bacche di Goji alle more di gelso, la frutta che a merenda aiuta l'organismo

Bacche di Goji, di olivello spinoso e di aronia, more di gelso, semi di chia, pitaya, physalis, maqui: se quotidianamente i nutrienti necessari al nostro organismo vengono assimilati grazie al cibo, il bello di questi frutti, semi e bacche è che accrescono ancora più il nostro benessere!

Frutta e verdura sono alla base della nostra salute, e sappiamo benissimo che è fondamentale scegliere alimenti naturali ricchi di vita e nutrimento per raggiungere uno stato di benessere fisico ottimale. Scegliere i Superfrutti Noberasco significa proprio questo: assicurarsi un contenuto di nutrienti davvero maggiore rispetto a tutti gli altri cibi in termini di vitamine, minerali, fibre, enzimi, antiossidanti e fitonutrienti essenziali.

Consumarne una piccola quantità al giorno si traduce così in un mantenimento dello stile di vita sano, e la buona notizia è che grazie a Noberasco questi frutti spesso esotici sono ora alla nostra portata. E, soprattutto, grazie all'essicazione naturale che Noberasco esegue, i superfrutti si presentano sottoforma di perfetta merenda o snack!

Le pratiche confezioni, anche monodose, permettono di portare i superfrutti sempre con sé, per concedersi una pausa davvero gustosa e ricca di vita. Da soli o con lo yogurt, oppure da aggiungere nelle vostre ricette dolci e salate di tutti i giorni (provateli nella macedonia!), i semi e le bacche sono ottimi nel gusto e nella composizione. 

Noberasco è da sempre in prima fila nella produzione biologica. Seleziona rigorosamente i suoi fornitori, in base alle normative europee a quelle internazionali, e anche nel caso dei Superfrutti ha scelto di affidarsi ad aziende di tutto il mondo dedite alla coltivazione di frutti super, cresciuti in foreste impenetrabili e montagne vergini.

Potete quindi scegliere tra i frutti tradizionali e quelli più propriamente bio, essiccati sempre con le tecniche più all'avanguardia e salutari e confezionati in praticissime buste monogusto o mixate, da 30, 60 o 70 grammi!

Se siete dediti ad una dieta salutare o vegetariana, se siete sportivi o se, semplicemente, apprezzate ciò che di buono la natura offre, non potrete fare a meno dei Superfrutti  Noberasco, con i loro gusti e le loro consistenze tutte differenti, eppure tutti ricchissimi di ferro e potassio (e minerali a gogo), vitamine, enzimi e fitonutrienti, ottimi anche per i bambini, che, sempre in movimento, hanno bisogno di tutta l'energia buna che la natura gli offre.

Se non l'hai già fatto, vai sul sito di Noberasco (shop.noberasco.it) e scopri, oltre alla vastissima gamma di prodotti sani, gustosi e naturali, gli sconti dedicati  proprio a te, inserendo il codice sconto MMPP06

Foto Credits: By Zielnik88 - Praca własna, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=44745504

 

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Sara

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Cecilia

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