Anche se questa dieta, recentemente arrivata nei topic più discussi, è da intendersi da intraprendere solo sotto osservazione e consiglio di un medico nutrizionista, vogliamo spiegarvi in maniera semplice di cosa si tratta, per valutare la sua efficacia e i suoi benefici.

Stiamo parlando della dieta mima digiuno per la rigenerazione cellulare.

La dieta del dott Longo: 5 giorni al mese per la dieta mima digiuno per la rigenerazione cellulare che rivaluta il valore delle proteine all’interno dell’alimentazione

A settembre è uscito un libro davvero innovativo: “La dieta della longevità” di Valter Longo, direttore del Longevity Institute dell’University of Southern California. Questo libro vuole porre il focus sull’invecchiamento, ma non tanto quello dell’età biologica, quanto quello cellulare. In poche parole, se i fattori di rischio aumentano con l’età, il tutto è correlato allo stato di salute dell’organismo, e per vivere sani, bene e a lungo dobbiamo solo restare giovani più a lungo, limitando quei comportamenti che invecchiano invece le nostre cellule.

Nel libro il dottor Longo afferma sostanzialmente che le diete e i regimi alimentari ipocalorici, quelli insomma più in voga (anche nel mondo scientifico), sono effettivamente efficaci perché aiutano, grazie all’apporto bilanciato di vitamine, minerali e nutrienti, a restare in forma e in salute a lungo (spingendo anche il metabolismo), ma che in realtà sul lunghissimo tempo indeboliscono l’organismo e le difese immunitarie.

Al contrario, ed essere efficace sia sul breve che sul lungo termine è il digiuno intermittente. Un digiuno che non è quindi un “mangiare poco per tanto tempo”, ma un privarsi del cibo in maniera drastica per brevissimi periodi a intermittenza.

Il perché dell’efficacia è presto spiegato. Per lungo tempo l’uomo è stato abituato a un regime alimentare che per forza di cose sfruttava il digiuno alternato alle abbuffate, e in effetti il corpo si comporta in maniera tale da sfruttare al meglio tutte le implicazioni di questa pratica, poiché durante il digiuno le cellule staminali vengono stimolate a rigenerarsi, e nella fase di re-feeding (di re-nutrimento) il corpo si adatta e si impegna in una potente rigenerazione cellulare.

Quella che ha stilato il dottor Longo si chiama quindi dieta mima digiuno, ed è cioè un regime alimentare che inserisce, in determinati periodi, tempi brevi di forte riduzione calorica.

La dieta, tuttavia, ha determinate regole anche per i periodi di alimentazione “normale”. Prima di tutto, il dottor Longo suggerisce di mangiare sempre moltissime verdure e grassi buoni (l’olio, le olive, la frutta secca…), e di diminuire le proteine e gli zuccheri (e quindi i carboidrati). 

L’assioma più importante per questa dieta riguarda proprio le proteine. Secondo Valer Longo, infatti, assumere il 20% delle calorie giornaliere sotto forma di proteine (vegetali o animali) espone al 75% in più di mortalità. Tutto questo semplicemente perché le proteine sono il principale mediatore dell’ormone della crescita: in parole povere, più proteine consumiamo, più stimoliamo questo ormone della crescita che durante la fase adulta è davvero pericoloso, poiché stimola la divisione cellulare ed espone quindi ad un maggior rischio di diabete, tumori e invecchiamento cellulare precoce.

Se le solite diete sacrificano quindi grassi e carboidrati a favore delle proteine, questa mima digiuno vuole ridurre proprio queste ultime (insieme agli zuccheri dei carboidrati), portando il corpo ad una carenza di glucosio e di proteine. Questa carenza, esattamente come il digiuno, stimolerà il corpo a produrre più cellule staminali, che sostituiranno quelle morte e inefficienti.

Quando si segue il suo regime di dieta 5 giorni al mese, ha dimostrato il professore, gli organi si ritrovano così ad essere ringiovaniti, e i benefici di questo ringiovanimento durano tutte le volte per almeno tre mesi. Oltre alle cellule rigenerate, inoltre, l’organismo torna a non essere resistente all’insulina (la causa del diabete è proprio questa resistenza) e il sistema immunitario si resetta in maniera superbenefica, dal momento che un terzo di esso viene distrutto e ricostruito interamente durante la fase di re-feeding.

Ma come si sviluppa una dieta mima digiuno? Insomma: cosa si può mangiare e quando ci si dedica ai mini periodi di digiuno?

In realtà questo “digiuno” è una sorta di diminuzione importante di alcuni alimenti per cinque giorni al mese. Non è un digiuno totale, ma una carenza selettiva di nutrienti che, appunto, “mima” il digiuno al quale storicamente l’uomo era costretto a sottostare (il frigo pieno e in non saltare pasti sono concetti e abitudini dell’uomo moderno). Questi nutrienti “tagliati” sono appunto le proteine e gli zuccheri derivati dai carboidrati quali i cereali e la frutta.

Il primo giorno si potranno assumere quindi 1000 calorie, suddivise in questa maniera: 34% di carboidrati, 56% di grassi e 10% di proteine. I quattro giorni successivi vedranno invece una riduzione delle calorie a 750, divise tra 47% di carboidrati, 44% di grassi e 9% di proteine.

Questi carboidrati, grassi e proteine saranno da prendere esclusivamente da alimenti di origine 100% vegetale. Andranno quindi benissimo verdure cotte o crude, minestroni senza legumi, qualche cucchiaino di olio di oliva e qualche frutta secca ogni tanto.

Dopodiché, basterà fare attenzione anche all’alimentazione di tutti i giorni (i restanti 25 giorni del mese, quindi), seguendo comunque le regole base di cui parlavamo (e cioè ridurre le proteine e gli zuccheri favorendo l’assunzione di verdure e grassi vegetali buoni).

I cereali integrali dovranno essere assunti con moderazione (preferendoli comunque sempre a quelli raffinati), così come la frutta (molto più ricca di zucchero delle verdure) e i prodotti di origine animale (puntando più sul pesce che sulla carne). Gli zuccheri semplici dovranno sempre e comunque essere ridotti al minimo o azzerati, e un occhio di riguardo andrà alle proteine, da prendere dai legumi piuttosto che dalla carne.

Non serve, comunque, azzerare tutte le proteine animali. Anche quelle hanno i loro benefici, ma solo se la loro assunzione è molto, molto limitata: dalla carne potrete prendere alcuni amminoacidi essenziali. Ma l’altra faccia della medaglia è sempre quella pericolosa stimolazione dell’ormone della crescita di cui parlavamo.

Un’altra abitudine da adottare per far sì che questa dieta mima digiuno sia ancora più efficace è il provare a concentrare l’assunzione di cibo nelle prime ore della giornata: sono queste infatti le ore che saranno seguite da attività fisica (più o meno forte) e che quindi contribuiranno alla giusta assimilazione. Nelle prime otto ore dopo la colazione si potranno quindi concentrare la maggior parte delle calorie da assumere durante la giornata, lasciando eventualmente un piccolo spazio per delle verdure cotte a cena.

Alla fine, i precetti sono chiari, e possiamo notare due piccoli dettagli che confermano tutto quello che abbiamo sempre sostenuto: innanzitutto la carne rossa andrebbe quasi sempre evitata (l’OMS è da un po’ che lo dice), ma soprattutto il latte e i suoi derivati non dovrebbero proprio essere contemplati nell’alimentazione adulta

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

Questo è un super piatto ricchissimo non solo di proteine, ma anche di gusto: è la classica ricetta super sana che puoi fare anche per stupire ospiti un rognosi (vedi i suoceri...). 

La ricetta dei gamberi al curry su purea di fagioli bianchi e pistacchi: come realizzare un primo piatto sano, delizioso e di grande impatto visivo

 

 

 

 

La cosa bella è che possiamo modificare le ricette tradizionali per renderle più sane: e questa ricetta ne è la prova. 

Come preparare ciambelle sane e vegan cotte al forno: la ricetta delle ciambelle senza derivati animali e con materie prime sane

 

Che li facciate in casa o che li compriate, che li scegliate naturali o che preferiate quelli a cui siete affezionate da una vita, i prodotti cosmetici hanno una caratteristica in comune, e cioè alcuni ingredienti che li rendono maggiormente efficaci e buoni per la salute.

Indipendentemente dalle vostre abitudini, quindi, cercate di prenderne una nuova: leggete le etichette (anche senza scervellarvi), e provate a scegliere quelli che contengono uno o più di questi ingredienti. Il motivo? Sono davvero buoni ed efficaci, e quindi il prodotto che li contiene farà sicuramente al caso vostro.

11 ingredienti cosmetici naturali davvero efficaci: quali elementi rendono creme, saponi, scrub e compagnia bella più sani ed efficaci

- Il tè verde, come per l’alimentazione, è un alleato anche per la bellezza. La sua composizione è infatti ricca di antiossidanti, e i prodotti che lo contengono aiuteranno la vostra pelle a purificarsi e a mantenersi idratata.

- Burro di karité, burro di cacao, burro di mango, burro, burro… Il burro vegetale è un eccellente ingrediente poiché nutre intensamente la pelle penetrando a fondo, rendendola morbida e facilitando la guarigione in caso di lesioni.

- Allo stesso modo, gli oli vegetali idrateranno moltissimo la vostra pelle. E quelli essenziali, in base al principio attivo della pianta da cui provengono, potranno essere usati in maniera diretta e specifica per ogni problema della pelle.

- Moltissimi prodotti contengono i principi attivi della rosa, ed è un bene: questo fiore, infatti, è un potente tonico, aiuta l’idratazione, rinfresca e soprattutto è un naturale antibatterico. Perfetti, quindi, i detergenti all’acqua di rose.

- Se volete una pelle luminosa e rinvigorita cercate prodotti contenenti zafferano. E, oltre a irradiare visibilmente, questo ingrediente è un efficace antiossidante che, combattendo i radicali liberi e l’invecchiamento dell’epidermide, svolgerà anche un’azione anti-età.

- Se invece il vostro problema sono la pelle grassa e i brufoli, l’avena potrà venire in vostro aiuto: questo cereale aiuta infatti ad assorbire gli oli in eccesso, e allo stesso tempo protegge dai raggi UV e mantiene il PH naturale dell’epidermide.

- Allo stesso scopo possono essere utilizzati i cosmetici contenenti sale marino. Essendo antinfiammatorio, il sale aiuta infatti a spegnere le infiammazioni dell’acne, mantenendo al contempo il giusto livello di idratazione della pelle (che spesso, altrimenti, nei casi di pelle grassa rischia di venire disidratata eccessivamente).

- L’aloe vera è spesso presente nei prodotti di bellezza, e ha i suoi motivi: mentre nutre la pelle, infatti, l’aloe favorisce la rigenerazione cellulare dell’epidermide e grazie alle sue vitamine e ai suoi minerali la sua natura la rende perfetta per praticamente tutti i tipi di pelle.

- Antibatterico, antifunghi e idratante, anche il miele rende i prodotti più efficaci. Penetra a fondo, rinvigorisce e la pelle ne vien fuori più luminosa e radiante.

- Altrettanto antibatterico e antifunghi è il limone, probabilmente sul podio quando di tratta di cura della pelle. E, mentre previene le infezioni della pelle, la aiuta a restare luminosa e chiara, combattendo anche le macchie.

- Come il limone, anche la liquirizia schiarisce la pelle, contrastando gli inestetismi delle macchie e dei punti neri.

Sono una fan del dado, lo metto praticamente ovunque: è comodo, pratico, veloce e da un sacco di gusto a tutto. Chiaramente non sto parlando del dado del supermercato ma del dado fatto in casa. E non pensate che richieda molto tempo: lo prepari una volta ogni due mesi e il tempo che devi impiegare è semplicemente quello di pulire la verdura. Insomma, vi voglio convincere a fare il dado in casa! Potete farlo standard quindi dal sapore del classico dado, oppure aromatico, per cui magari un dado con un mix di erbe più adatto per il pesce, uno per le zuppe, l'altro per i sughi (nelle prossime settimane arriveranno le ricette dei dadi personalizzati); ma possono anche variare per procedimento e consistenza. Mi spiego meglio, la ricetta che trovate sul nostro libro The Family Food e quella sul nostro sito prevedono di cuocere verdure ed erbe e poi frullarle: il risultato sarà una puree da tenere in freezer che utilizzeremo al bisogno (essendoci il sale non ghiaccia per cui possiamo prenderlo con un cucchiaino).

Ma un altro tipo di dado è quello granulare, in polvere per intenderci! Quello di cui abbiamo bisogno è un essicatore: io ho scelto Essicco, perchè, come credo ormai sappiate, adoro l'azienda Siqur Salute che ha prodotto anche il mio amato Estraggo. Il primo modo è quello di pulire le verdure, sbucciarle se necessario e poi tagliarle a rondelle oppure con il pelapatate; poi adagiamo questi sui vassoi di Essicco e facciamo essiccare per 20 ore a 55 gradi. 

In alternativa possiamo utilizzare gli scarti dell'estrattore, si quelli per cui normalmente ci arrabbiamo moltissimo perchè ci sembra di sprecare il prodotto. 

Ecco come realizzare in casa il dado vegetale con gli scarti dell'estrattore: la ricetta del dado granulare fatto con l'essiccatore

 

Un dolce unico che preparo spesso quando ho ospiti: possiamo realizzarlo sia in versione gluten free che tradizionale, basta optare per i classici savoiardi. Generalmente ne preparo una teglia piccola anche per i bimbi, sostituendo il caffè con l'orzo. 

Ecco allora la ricetta del tiramisù veg e senza glutine: come preparare il tiramisù vegano leggero e buonissimo

.

Lettura e alimentazione sana: due concenti che sembrerebbero distanti, ma che possono andare benissimo a braccetto. Il connubio riesce perfettamente, e a dimostrazione di questo bello sposalizio c’è “benvenuto, pomodoro!”, un libro che è anche un progetto didattico e che vuole portare ai bambini in maniera divertente la bellezza della lettura e dei prodotti della natura.

Ecco “Benvenuto, pomodoro!”, il progetto per promuovere la lettura e la sana alimentazione: la casa editrice Interlinea presenta il libro scritto da Anna Lavatelli per tutti i bambini curiosi

Interlinea, casa editrice italiana, ha una bellissima collana dedicata ai bambini, “Interlinea Junior”. Tra i titoli che compaiono in catalogo, quello che dovrebbe destare più attenzione è il bellissimo “Benvenuto, pomodoro!”. Perché? Perché oltre ad essere una lettura piacevole e costruttiva il libro scritto da Anna Lavatelli e illustrato da Alessandra Cimatoribus si presta benissimo ad un progetto educativo per spingere i bambini ad apprezzare e conoscere la sana alimentazione.

Il libro parla di Aurora e Caterina, del loro nonno Osvaldo e dei loro genitori. La famiglia vive in un condominio piuttosto triste e grigio, ma un bel giorno arriva un uccellino sul balcone, deposita un semino in un vaso abbandonato e porta finalmente del colore con la piantina di pomodori che pian piano inizia a spuntare. Naturalmente Aurora e Caterina, con l’aiuto del nonno, iniziano ad imparare a prendersi cura della piantina, scoprendo la bellezza della natura che cresce.

Leggendo il libro i bimbi si avvicineranno ad alcuni importanti temi in maniera piacevole e costruttiva, divertente e coinvolgente. Il primo è l’importanza della verdura nell’alimentazione (in maniera divertente arriverà a piacere anche ai bambini!); il secondo è l’importanza dell’orto di casa, inteso come strumento per conoscere la vita, le piante, la cura, la biodiversità, e come occasione per riflettere sulla natura e sull’ambiente che ci circonda.

Comprando il libro i bambini riceveranno, allegato, un sacchetto con dei semi di pomodoro: quale occasione migliore, infatti, per imparare in maniera concreta la bellezza della sana alimentazione, dell’orticoltura e dell’ecosostenibilità? Tutti temi, questi, toccati da “Benvenuto, pomodoro!”, un progetto delle Rane di Interlinea per la promozione della lettura.

Grazie al sacchetto pieno di semini, i bambini potranno così, dopo aver letto il libro, iniziare a curare il proprio piccolo orto (che potrà essere semplicemente una piantina sul davanzale, se non c’è spazio sul balcone).

Non mancano nemmeno i consigli: provate ad andare sulla pagina dedicata alla semina sul sito di Interlinea (http://www.interlinea.com/lerane/Junior/orto.htm) e scoprirete tutti i segreti per ottenere un orticello perfetto!

Tutto questo è estremamente didattico, oltre che divertente: seminando concretamente, i bambini conosceranno direttamente il seme di pomodoro incontrato nel libro letto e lo utilizzeranno come strumento per osservare, esplorare e fare esperienza diretta dell’orto.

Ma oltre al libro e al sacchetto, il progetto si sviluppa anche in maniera più estesa: Interlinea, infatti, propone alle scuole un percorso didattico (per le classi dalla prima alla terza) che prevede la presentazione del libro, la lettura, la realizzazione di laboratori artistici e un’esperienza di orticoltura.

Attraverso “Benvenuto, pomodoro!”, infatti, le insegnanti interessate potranno trarre numerosi spunti per iniziare ad avvicinare gli alunni alle tematiche ambientali, prendendo magari l’occasione di avviare un piccolo orto scolastico da curare insieme ai bambini. Il progetto (le info sono qui: http://www.interlinea.com/lerane/Junior/Perlescuole.htm) è pensato davvero nel dettaglio: le classi partecipanti potranno ricevere un mini kit per attività di classe sul tema dell’orto e un kit completo per la semina del pomodoro, ma faranno anche esperienze concrete come la lettura del racconto e un laboratorio sul riconoscimento dei semi, la conoscenza dell’autrice Anna Lavatelli e la visita di una mostra per esplorare la storia dell’alimentazione e del gusto.

Infine, basterà scaricare l’applicazione Let.life per trasformare il proprio libro in un tesoro digitale: inquadrando il codice a barre del volume come se fosse un QR Code, apparirà l’anima digitale del libro, un innovativo sistema di informazioni e contenuti extra personalizzabili per vivere ancora di più (e in maniera più moderna) il piacere della lettura. Un esempio di questi contenuti extra? Il video in cui Anna Lavatelli legge la sua storia, oppure il gioco-filastrocca dedicato a Pomodoro! http://www.tinytap.it/activities/g1j5g/play/benvenuto-pomodoro

La ceretta allo zucchero indolore e delicata

Domenica, 06 Novembre 2016 14:27

Le orientali, non c’è alcun dubbio, sono sempre impeccabili. Soprattutto quando parliamo, ahinoi, di peli, la piaga del genere femminile che ci costringe a terribili sedute di strappi ogni mese.  

Rispetto a noi, le cerette orientali sono però molto più delicate delle nostre, e la loro efficacia è data da secoli di sperimentazione, dal momento che i rimedi per eliminare i peli superflui risalgono addirittura agli antichi egizi. Gli ingredienti? Di base, acqua e zucchero, con alcune varianti a seconda del luogo d’origine del metodo.

Se non avete però un’estetista orientale di fiducia, non disperate. Se volete provare questi metodi di depilazione sappiate che sono molto semplici da ricreare a casa, e che con pochi ingredienti e un po’ di manualità potrete realizzare la vostra ceretta orientale fai-da-te.

Ecco La ceretta allo zucchero indolore e delicata: come preparare lo shugaring e la sua variante delicata al miele

La lotta ai peli superflui può quindi vantare un nuovo alleato: la ceretta araba. Per provarla, basta che abbiate in casa acqua, zucchero e limone.

Prendete 200 grammi di zucchero (meglio bianco, per capire la cottura), 50 grammi di acqua e 50 grammi di succo di limone. Mescolateli in un pentolino e mettetelo sul fuoco facendo poi cuocere per circa venti minuti. Cuocendo, la cera prenderà una colorazione ambrata (somiglierà al miele): in quel momento sarà cotta e potrete toglierla dal fuoco.

Travasatela quindi in un barattolo di vetro e lasciatela raffreddare un attimo (per non rischiare di scottarvi!). Aiutandovi quindi con le mani o con un semplice bastoncino applicatela sulla zona da depilare: non serviranno nemmeno le strisce, perché una volta seccata la cera potrà essere strappata (in contropelo) semplicemente con le dita.

Questa cera non lascia residui. O meglio, li lascia, ma sono facilmente risciacquabili con acqua e sapone. E difficilmente lascerà peli incarniti. Se però dovessero apparire, la volta successiva basterà fare uno scrub un paio d’ore prima del procedimento.

La cera rimasta, poi, potrà essere richiusa nel barattolo di vetro ed essere successivamente risciolta a bagnomaria.

Questa ceretta va bene praticamente per ogni zona del corpo, ma se volete ne esiste una ancora più leggera, indicatissima per le parti intime e le zone delicate come i baffetti e le ascelle. Il procedimento è essenzialmente lo stesso, ma la ricetta prevederà l’aggiunta di miele, antinfiammatorio che contrasterà l’arrossamento e il dolore.

Preparate quindi 2 bicchieri di zucchero, il succo di mezzo limone, un bicchiere di acqua e due cucchiai di miele. Come prima, scaldate in un pentolino gli ingredienti ben amalgamati e lasciate cuocere a fuoco lento fino alla consistenza perfetta (liquida). Una volta pronta, togliete la cera dal fuoco, trasferitela in un barattolo e lasciatela raffreddare immergendo il barattolo in acqua fredda.

Ed ecco che il procedimento qui cambia: prendi il composto raffreddato e lavoralo con le mani fino ad ottenere una palla. Grazie al miele la consistenza sarà molto malleabile, quindi potrai staccarne i pezzettini da stendere poi sulle zone da depilare. Strappa quindi in contropelo con le dita.

Voilà: la vostra ceretta è completata. In ogni caso, qualunque metodo decidiate di utilizzare, ricordate che è bene preparare la pelle alla depilazione applicandoci un pochino di latte detergente. Inoltre facendo un gommate o uno scrub il giorno prima renderete il tutto più semplice, grazie al fatto che i peli incarniti riusciranno a riemergere.

Le meringhe sono una delle mie più grandi passioni: per me è il dolce per eccellenza e ogni tanto le preparo con i miei piccoli sia semplici, che al cioccolato che come base per l'eccezionale torta meringata. Come credo sappiate è molto difficile realizzare le meringhe con il forno a gas, più semplice con quello elettrico. Quello che non sapete è che con l'essicatore la loro riuscita è davvero una certezza!

Ecco come realizzare le meringhe in maniera semplice e veloce: la ricetta delle meringhe con l'essiccatore

Scopri anche la nostra videoricetta su Youtube!

E’ sempre difficile tradurre il sistema scolastico di altri paesi in italiano. O meglio: è difficile spiegare classi, anni e scuole di una nazione differente dalla propria. Tuttavia il resto del mondo a volte sembra avere idee e situazioni migliori rispetto alla nostra, soluzioni che bisognerebbe prendere in considerazione in quanto sembrano davvero degli ottimi sistemi d’apprendimento.

Negli Stati Uniti, ad esempio, tra la scuola materna e le elementari esiste un anno transitorio, chiamato pre-school. E in Australia? In Australia esistono asili che in realtà si definiscono più “centri di apprendimento precoce”: nulla di strano, non pensate a mamme che spediscono fantomatici “bambini prodigio” in scuole d’alto borgo. Ora vi spieghiamo cos’è un Early Learning Center, partendo da un bellissimo esempio.

Una pre-scuola perfetta in Australia: l’Early Learning Center che fonda la didattica sull’esperienza, all’interno di un ambiente davvero stimolante

L’Early Learning Center di cui parliamo, “The green elephant” si trova nel New South Wales in Australia e si configura come una sorta di scuola materna per bambini dagli zero ai sei anni. La scuola è aperta per cinque giorni a settimana dalle 7 di mattina alle 6 del pomeriggio ed è situata in un bellissimo edificio pensato appositamente per favorire l’apprendimento dei bambini attraverso il gioco

L’ambiente, infatti, è determinante per i bambini (lo dicono praticamente tutte le esperienze pedagogiche più importanti, a partire da quella di Maria Montessori), che devono sentirsi stimolati a esplorare ed imparare.

(foto 1 http://www.thegreenelephant.com.au/our-centre.html)

Studiati da architetti e pedagogisti specializzati, gli interni della scuola si presentano molto puliti, dai colori naturali, divisi in aree organizzate per permettere il passaggio scorrevole da un’attività all’altra. I bambini, calati in un ambiente ordinato e confortevole, possono decidere se imparare da soli, oppure se collaborare e interagire con gli altri bambini.

Anche l’esterno è pensato per l’apprendimento ludico: i bambini esplorano, si sentono parte dell’ambiente, lo vivono, e in questo modo imparano anche a rispettarlo, a preservarlo e a proteggerlo, studiando le piante, piantando orti e raccogliendo i frutti del proprio lavoro. E, come all’interno, possono sempre scegliere di passare il loro tempo in zone più tranquille e pensate per il rilassamento oppure se giocare con gli altri nei bellissimi spazi del giardino.

(foto 2 http://www.thegreenelephant.com.au/our-centre.html)

Nelle attività della giornata la creatività è sempre al primo posto: secondo gli insegnanti lo sviluppo mentale passa soprattutto attraverso essa, ed è quindi auspicabile incoraggiarla quanto più possibile durante la giornata. 

Ecco perché le maestre propongono ai bambini sempre differenti medium per esprimersi, per esplorare e per costruire, lavorando in una stanza dedicata interamente alla creatività.

(foto 3 http://www.thegreenelephant.com.au/our-centre.html)

E, non ultimo, la mensa alla quale i bambini possono fermarsi per il pranzo è interna, e i cuochi professionisti offrono ogni giorno ai bambini pasti sani, nutrienti e buoni, per imparare fin da subito che una giusta nutrizione è alla base della vita.

Sara Polotti

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg