La Vitamina B12

Venerdì, 28 Luglio 2017 07:19

La cianocobalamina o B12, è una vitamina della quella si necessita un piccolo quantitativo (tra i 2 e i 3 µg al giorno, mentre i depositi presenti nell'organismo ammontano a circa 4 mg) ma quel poco è davvero fondamentale. Il fabbisogno aumenta ovviamente durante la gravidanza e l'allattamento.

Importante ricordare che il nostro organismo non è in grado di sintetizzarla autonomamente ma deve assumerla attraverso l’alimentazione. La carenza di vitamina B12 provoca una malattia nota come anemia perniciosa; questa patologia è dovuta non tanto alla carenza della vitamina, quanto al deficit di eritrociti. La vitamina B12 è infatti essenziale per la sintesi di globuli rossi da parte del midollo osseo.

Le fonti di vitamina B12 sono di origine animale (carne, latte e derivati, uova), per questa ragione i rischi di carenza sono più concreti nei vegetariani. Una dieta vegana stretta seguita dalla madre in gravidanza può essere pericolosa per il nascituro. Va detto però che la B12 è l'unica vitamina di cui esistono riserve importanti nell'organismo che, concentrate a livello epatico, riescono a coprirne il fabbisogno per lunghi periodi di tempo (fino a 3-5 anni).

La mucosa gastrica produce una proteina, detta fattore intrinseco, che risulta fondamentale per l'assorbimento della vitamina B12. Legandosi ad essa, origina un complesso che la veicola fino all'intestino tenue, dove viene assorbita. In assenza di fattore intrinseco, la vitamina B12 viene quasi completamente eliminata con le feci; quindi risulta molto importante avere un tratto gastrointestinale ben funzionante. Piccole quantità di B12 vengono sintetizzate anche dalla flora batterica intestinale e ciò rivela ulteriormente come il microbiota intestinale svolga un’azione essenziale per tutto il resto dell’organismo.

Attraverso esami su feci e urine è possibile studiare la composizione del microbiota e la permeabilità intestinale. Correggendo eventuali alterazioni evidenziate dalle analisi, è possibile ottenere un corretto assorbimento di tutti gli aminoacidi, vitamine e oligoelementi, nutrienti chiave per il mantenimento della salute.

 

Dr. Alessio Tosatto, Nutrizionista IMBIO

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

 

Andare a braccio non è poi così male...

Venerdì, 28 Luglio 2017 07:10

L’otto giugno è finita la scuola per la mia bimba più grande...e fino alla fine del mese siamo state sole a casa io e lei, mentre il fratello ha frequentato l’asilo. Le giornate con lei scorrono lisce...ha quasi 8 anni, è molto indipendente e con lei posso fare davvero tutto. Giochi da grande, la spesa assieme, pulire casa mentre mi da una mano, cucinare. Insomma, come da sempre sostengo, più i figli crescono più a mio avviso diventa semplice la loro gestione. E onestamente il tempo trascorso assieme a una bimba di otto rispetto a quello trascorso con un neonato urlante...ecco...beh...non c’è proprio storia.

Sì, sono carini, piccoli, morbidi, profumati e tutto quello che vi pare. E mi mancano le loro manine minuscole e i loro piedini da bambola...ma me ne sto facendo una ragione!

Comunque dicevo, le tre settimane passate con la mia bimba sono filate in fretta e indolori. Poi è finito l’asilo per il mio treenne...e lì sono sincera le cose si sono complicate un attimino. Perché sebbene si adorino, Madonna Santa quanto litigano questi figli miei! E le giornate sono lunghe da far passare...trooooppo lunghe!! Quindi ho iniziato a ingegnarmi, a stilare liste e controliste di attività da proporre loro che andassero abbastanza bene per entrambi e che non implicassero l’implosione della mia casa. Mi sono scervellata per cercare posti da vedere e cose da fare. Ho cercato ricette per pappe veloci e leggere che non levassero troppo tempo a loro. Insomma, il mio cervello macinava e macinava per cercare di organizzare il loro e il mio tempo fino alle tanto sognate ferie (ancora lontanissime). Andavo sul web e cercavo spunti e idee, segnavo tutto su post it volanti, prendevo appunti mentali, facevo mezzanotte alla ricerca di...di cosa? Ve lo dico io di cosa...di qualcosa di impossibile! Perché organizzare il tempo quando il tempo non c’è...è matematicamente impossibile.

E sapete cosa stava succedendo? Che spendevo ore per organizzare le mie ore...Signore mio ditemi voi se non c’è qualcosa di seriamente contorto in un ragionamento del genere. Tutto questo fino alla settimana scorsa...quando ad un certo punto mi sono resa conto che stavo solo perdendo momenti bellissimi e spontanei con i miei bambini. E ho ripensato all’inverno, che peraltro io amo tantissimo, e alle nostre giornate dove ogni singolo secondo era incasellato dentro a una griglia che non lasciava scampo a ritardi. Giornate passate a correre per riuscire a far tutto! Scuola danza compiti pediatra ancora compiti ancora danza influenza pediatra di nuovo! Un corri corri che mi lasciava a fine giornata stremata! Un corri corri che mi vedeva alle 21 morta sul letto spesso senza essere riuscita nemmeno a coccolare i miei figli 5 minuti.

E mi sono detta...è questo che voglio anche durante le vacanze estive? I miei figli devono avere giornate super programmate che non lasciano tempo a quel meraviglioso oziare che io stessa da bambina adoravo? No. Ben venga la noia, la totale disorganizzazione, il piatto di pasta col tonno, il pigiama mai tolto, i denti lavati a mezzogiorno, i muffin dell’ultimo minuto senza la metà degli ingredienti, i giochi con l’acqua in giardino, i panni stirati la sera mentre i grilli cantano, la televisione accesa nelle ore più calde, quando anche solo respirare diventa un peso, l’orario di cena che...boh chissà se ceniamo vista la doppia merenda del pomeriggio! Ben venga il gelato alle sette perché, ma si usciamo che adesso c’è fresco, il panino al mc Donald che oggi non cucino manco morta, il riposino nel lettone tutti assieme, una passeggiata in pineta, un pic nic a sorpresa e tirar tardi a letto. E pazienza se la sera poi un po’ di cose le devi fare...perché siamo mamme, motore del mondo.

Dobbiamo comunque lavorare pulire stirare cucinare...ma senza orari, Dio mio quanto è bello! E va bene cosi per adesso! La nostra estate proseguirà a braccio...come se ogni giornata fosse un dono, un pacchetto da scartare, una sorpresa. Senza troppi orari e troppe regole...accettando anche i momenti di noia...perché noi mamme davvero non abbiamo tempo (ahimè) di annoiarci, ma i nostri figli dovrebbero poterlo fare. Star fermi senza far nulla, a fissare le immagini di un libro, in silenzio. Buttati per terra sul pavimento fresco ad ascoltare solo i propri pensieri. Invece di cercare di riempire le loro giornate, dovremmo solo cercare di riempire i loro cuori e le loro teste di tanti ricordi meravigliosi. I ricordi delle estati che scorrevano lente e pigre, giornate tutte diverse, passate in riva al mare o al parco sotto casa. Lasciamo loro il ricordo dell’immobilità , un’istantanea della loro meravigliosa infanzia. Fermiamo il tempo, rallentiamolo un pochino...che già di suo scappa così in fretta. Sospesi per sempre su un’altalena che vola, mentre le foglie degli alberi vanno a tempo con le cicale che cantano e il sole pian piano se ne va a dormire. Fermi. Immobili. Felici.

A colazione il meglio è davvero il latte vegetale arricchito con del muesli. Fare in casa il muesli è molto semplice! Basta scegliere i propri ingredienti base e preparare barattoli da conservare in dispensa. Proprio come facciamo noi, in questa ricetta tratta dal libro The Family Food di Giulia Mandrino e Antonella Alfieri.

Muesli tropicale fatto in casa: la ricetta per preprare con le proprie mani il muesli mattutino

 

Quante volte avete ammirato le opere di Klimt? Quante volte le avete guardate, sognate, quante volte vi hanno fatto emozionare? E anche se avete avuto l’occasione di goderne dal vivo, siamo sicure che non le avete mai fruite così, come le sta proponendo da ieri il Mudec, il Museo delle Culture di Milano.

Perché la Klimt Experience non è semplicemente una mostra. È un’esperienza completa, immersiva, coinvolgente e interattiva. Da portarci assolutamente i bambini!

Al Mudec la Klimt Experience, per un’esperienza artistica totalmente immersiva: la nuova mostra al Mudec di Milano, dedicata al secessionista austriaco Gustav Klimt

Ha aperto i battenti ieri, 26 luglio, e resterà allestita fino al 7 gennaio 2018: parliamo di “Klimt Experience”, la nuova mostra del Mudec di Milano (via Tortona 56) che vuole portare il pubblico nell’arte e nella vita di Gustav Klimt, il pittore austriaco che visse a cavallo di Ottocento e Novecento (l’anno prossimo ricorrerà il centesimo anniversario della sua morte) e protagonista indiscusso della secessione viennese, in maniera affascinante e completa.

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Cross Media ha ideato per il Mudec un percorso multisensoriale che farà vivere l’arte di Klimt e dell’ambiente secessionista viennese di fine Ottocento e inizio Novecento in maniera assolutamente unica e nuova: alle pareti dell’experience room si susseguono senza soluzione di continuità i quadri dell’artista, ma anche i suoi segni, i disegni, le forme e tutte le produzioni artistiche da lui realizzate. Non solo: gli ingrandimenti giganteschi dei dettagli fanno vivere ancora più unicamente e completamente la sua arte, in una maniera assolutamente impossibile in una mostra tradizionale.

In questo senso, la tecnologia si offre all’arte, che la prende per mano e ne sfrutta tutte le potenzialità, per fruire dell’arte in un modo assolutamente innovativo, emozionante e coinvolgente, empatico e comprensivo. Non solo gli adulti: anche i bambini possono così immergersi in questa arte lontana dal nostro tempo eppure affascinante come poche, scoprendola in maniera innovativa e curiosissima.

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Ad accompagnare le opere di Gustav Klimt ci saranno però anche elementi aggiuntivi preziosi e interessantissimi: sulle pareti compaiono infatti anche immagini dell’architettura viennese del tempo, fotografie della società, delle arti applicate, della moda e del design del periodo. La vita dell’artista e della società dell’epoca potrà quindi essere scoperta attraverso le ricostruzioni in 3D. E in sottofondo ad accompagnare il pubblico ci saranno nientemeno che Strauss, Mozart, Wagner, Lehár, Beethoven, Bach, Orff e Webern, i creatori della musica che tanto influenzò Klimt.

Infine l’esperienza culturale si completerà con l’apparato informativo e didattico dell’area d’introduzione alla mostra.

I biglietti (12 euro l’intero, 10 il ridotto e 8 euro il ridotto speciale) sono acquistabili su Ticket24ore. Il museo è aperto: il lunedì dalle 14.30 alle 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30.

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La pappa al nasello

Mercoledì, 26 Luglio 2017 13:38

Nasello più carota più finocchio: un accostamento davvero perfetto per una prima pappa per lo svezzamento a base di pesce, ingrediente che assicura ai nostri bimbi il giusto apporto di acidi grassi Omega 3 già a partire dai sette mesi.

La pappa al nasello: la ricetta della pappa di pesce fatta in casa, perfetta per lo svezzamento


INGREDIENTI:

una carota

mezzo finocchio

50 grammi di filetto di nasello

 

PROCEDIMENTO:

Inseriamo gli ingredienti (tagliando le verdure) nel cestello del nostro cuocipappa Easymeal e cuociamo al vapore per circa mezz'ora. Una volta che gli ingredienti saranno morbidi, versiamoli nel boccale ed omogeneizziamoli. Versiamoli quindi nel piatto e condiamo con un cucchiaio di farina di avena e un pochino di olio evo a crudo.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Una ricetta davvero semplice semplice a base di frutta fresca di stagione e mandorle: quella dei ghiaccioli al latte di mandorla, facilissima e dal risultato sempre gradito!

Ghiaccioli alla mandorla: come realizzare dei ghiaccioli homemade con il nostro estrattore, a base di frutta e mandorle

 

Come preparare con l'estrattore dei ghiaccioli sfiziosissimi, partendo da ingredienti naturali come il limone, il tè nero, la barbabietola e lo zenzero.

Ghiaccioli sfiziosi: la nostra ricetta dei ghiaccioli con l'estrattore!

 

Andare in vacanza fa bene ai bambini

Mercoledì, 26 Luglio 2017 08:31

Non sarà una novità, perché pare scontato. Ma il bene che fanno le vacanze ai bambini è davvero innegabile, e anche scientifico! Pensate al benessere che proviamo allontanandoci per qualche giorno da casa. Ecco. I bambini lo provano in maniera accentuata, e i benefici si ripercuotono su tutta la loro persona!

Andare in vacanza fa bene ai bambini: perché qualche giorno di ferie lontano da casa è davvero benefico e consigliato!

Chiaramente, non tutti possono ogni anno organizzare una super vacanza al mare, in montagna, al lago, in una città straniera... Tuttavia non serve molto per ricreare la giusta atmosfera e il giusto clima. Basta spostarsi anche solo di qualche chilometro, magari campeggiando, oppure trovando hotel o bed&breakfast economici ma carini! L’importante è che ci siano natura, cultura e spazio divertente per i bambini, a cui basta davvero poco per sentirsi in vacanza!

Detto questo, sappiate che i benefici dello staccare la spina allontanandosi un po’ dalla vita quotidiana sono moltissimi.

Non parliamo solo del legame familiare che si rafforza. Quello è solo la punta del bellissimo iceberg di effetti positivi delle vacanze sulle persone! Andare in vacanza insieme, piccola o grande che sia, è uno strumento efficacissimo per riannodare i legami, per dedicarsi alla famiglia e per creare nuove emozioni! E per sentirsi più felici!

Detto questo, i bambini ne sapranno trarre benefici ancora più concreti e importanti per la loro crescita personale, e non solo familiare. Pensiamoci bene: da cosa è dato il benessere che proviamo in vacanza? Dal rilassamento e dalla lontananza dallo stress, che fanno sì che il nostro cervello produca ossitocina, dopamina e oppiacei endogeni, sostanze naturali che abbassano ancora di più lo stress (è quindi un circolo virtuoso!) e che fanno provare quello stato di grazia tipico dei giorni di ferie lontani da casa.

Accanto a questo senso di benessere certamente positivo di per sé, il cambiamento d’aria e di ambiente è incredibilmente favorevole per i bambini, che vedono stimolata l’attività del loro lobo frontale, area che influenza positivamente lo sviluppo del quoziente intellettivo.

Anche la creatività ne esce rafforzata e stimolata, poiché lontani dai compiti e dalle attività quotidiane i bambini si trovano liberi: di giocare, di muoversi e di sperimentare la loro curiosità innata. I nuovi luoghi e le nuove esperienze sono poi uno stimolo ancora maggiore! Soprattutto quando i bambini si trovano immersi nella natura.

La natura, quindi, è assolutamente protagonista di questi benefici. Già, perché è vero e dimostrato che passare del tempo nel verde e nell’ambiente naturale (anche solo per 20 minuti!) migliora la capacità di concentrazione. Una skill, questa, che va sempre allenata, e che i bambini si ritroveranno rafforzata alla fine della vacanza.

Come dicevamo, andare in vacanza in famiglia, con i bambini, è quindi una buonissima abitudine. Al di là delle possibilità economiche, il bello di vivere oggigiorno è che si possono trovare soluzioni per tutte le tasche! Basta scegliere un portale, come ad esempio quello che utilizziamo sempre noi, HomeToGo, che raccolga le proposte di case vacanze per tutti i budget: in Italia, in Europa, al mare, in montagna, al lago, con la neve, con il sole, nel verde, in città d’arte, vicino o lontano... E poi partire, con la positività nel cuore e la certezza che la nostra famiglia ne uscirà ancora più felice di quanto già sia!

Se possedete come noi un estrattore come il nostro Estraggo, allora potete prendere l'occasione per preparare un delizioso e nutriente latte di canapa a partire dai suoi semi, ricchissimi di acidi grassi omega 3 e omega 6, oltre che di vitamine, sali minerali, calcio e magnesio.

Latte di canapa con Estraggo: la ricetta del latte vegetale di canapa utilizzando l'estrattore

 

I libri per bambini sullo spannolinamento

Martedì, 25 Luglio 2017 13:24

Il periodo dello spannolinamento è un momento molto delicato e importante nella vita di un bambino. È uno dei primi grandi cambiamenti, e rappresenta un piccolo passaggio verso l’indipendenza. Passare al vasino può essere quindi più o meno complicato, perché ogni bambino ha i suoi ritmi, che sono assolutamente da rispettare!

Detto questo, ci sono moltissimi libri che possono tornare utili in questa fase. Leggendo i bambini capiranno pian piano di cosa si tratta, e con i loro tempi riusciranno a sopravvivere a questo cambiamento!

I libri per bambini sullo spannolinamento: le letture consigliate per favorire il passaggio dal pannolino al vasino in maniera naturale

1) “Il Vasino della Principessa” di Melanie Williamson (dell’editore Giunti Kids) e il suo corrispettivo maschile “Il Vasino del Pirata” sono libri carinissimi che introducono ai bambini pian piano e in maniera divertente l’oggetto-vasino. Prima di parlare quindi direttamente della necessità di abbandonare il pannolino, questi libri sono davvero utili perché parlano ai bambini di questo strumento misterioso. Dopodiché, ecco introdotto anche il concetto di dover abbandonare il pannolino per diventare grandi! La principessa non potrà essere principessa se non passa al vasino, e il pirata non potrà solcare davvero i mari fino a che non lo farà anche lui. Attraverso una storiella semplice nella quale i bimbi con la fantasia possono identificarsi (chi con le principesse, chi con i pirati), questi libri aiutano così a fare capire ai bimbi che del vasino non bisogna avere paura, e che è un passaggio dal quale tutti, ma davvero tutti, devono transitare! E sono anche interattivi: vedrete che risate quando i bimbi premeranno i pulsanti per fare il tifo ai loro eroi!

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2) “Posso guardare nel tuo pannolino?” è scritto da Guido Van Genechten è ancora più divertente. La storia parla di questo topino super curioso che guarda sempre dentro a tutte le cose. Inizia così ad esplorare anche i pannolini dei suoi amici animali, trovandoci le varie cacche, quelle a forma di pallina, quelle più grosse e quelle più strane (anche qui da scoprire in maniera interattiva, con delle alette che si sollevano!). Alla fine si scoprirà che lui, invece, nel pannolino non ha nulla, perché ha imparato a farla nel vasino! E così insegna anche a tutti gli altri questa pratica.

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3) Pauline Oud ha scritto invece “Sara usa il water”, della serie di Sara che “fa cose”. Una volta imparato ad usare il vasino, infatti, i bimbi possono intraprendere anche la strada del water, una cosa ancora più “da grandi”. Seguendo la storia di Sara, che all’inizio fa fatica e che pian piano riesce sempre meglio, capiscono che basta un po’ di sforzo per imparare a fare tutto come si deve, imparando a riconoscere lo stimolo.

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4) Infine, ecco “Basta pannolino!”, libro di Manuela Nava illustrato da Desideria Guicciardini che come si può intuire dal titolo parla apertamente e direttamente del togliere il pannolino con decisione! Anche qui ci sono casini di tutti i tipi, per fare prendere confidenza ai bambini con questo strano strumento sconosciuto; e ci sono le difficoltà! Difficoltà che tuttavia con costanza e impegno, e anche un po’ di divertimento, si possono superare, imparando benissimo a farla “come i grandi”.

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Per altri consigli su come affrontare il passaggio dal pannolino al vasino, qui trovate il nostro articolo dedicato allo spannolinamento naturale.

 

Sara

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Cecilia

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