L'alta moda fa battere il cuore

Martedì, 19 Maggio 2015 04:24

A Milano dal 25 al 27 maggio si rinnova l'appuntamento con i marchi di moda per aiutare l'Associazione per il Bambino Nefropatico Onlus, Fata Onlus e
Panda Onlus. Tre giornate di beneficenza all'insegna di occasioni irrepetibili, a basso costo e a fin di bene!
Un grande evento all'insegna della beneficenza tra moda, beauty, food e tanto divertimento per grandi e bambini. L'evento Profit No Profit, giunto con successo alla sua 4° edizione, dal 25 al 27 maggio, aprirà le porte a un grande spazio outlet in Via Monte Rosa 91 a Milano, in cui saranno esposti vestiti, borse, scarpe, giocattoli, cibo, gioielli, biancheria, creme, occhiali e tanti altri prodotti con sconti del 50% sul prezzo di listino. Gli articoli, proposti da più di 60 case di moda, da sempre impegnate in progetti solidali, saranno accessibili a tutte le tasche.
L'iniziativa, patrocinata dalla Camera della Moda e dal Comune di Milano, è promossa dall'Associazione per il Bambino Nefropatico Onlus (ABN Onlus), che aiuta i bambini con gravi malattie renali, Fata Onlus, che ospita e si prende cura di bambini che il Tribunale allontana dalla famiglia per violenze e maltrattamenti e Panda Onlus che gestisce ambulatori di sostegno psicologico per mamme in difficoltà e famiglie con bambini gravemente ammalati di epilessia.

Io sarò presente con i miei pupi per la merenda di martedì 26 maggio dove saranno presenti il mago dell'associazione Veronica Sacchi Onlus e i clown dell'Associazione Magica Cleme: l'evento si svolge nella sede del Sole 24 ore in Via Monterosa 91 a Milano dalle ore 16,30 alle ore 18,30.

Grazie alla raccolta fondi dell'evento Profit No Profit, ABN Onlus utilizzerà i fondi raccolti per supportare il progetto "il trapianto di rene nel bambino molto piccolo" presso l'Ospedale Policlinico di Milano, Panda Onlus per sostegno psicologico alle famiglie dei bambini affetti da grave epilessia del Reparto di
Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Buzzi di Milano e Fata Onlus per l'acquisto di un pulmino da 7 posti per l'accompagnamento dei bambini a scuola, alle attività sportive e dallo psicologo.
La principale attività di ABN Onlus è il supporto alla Nefrourologia e Dialisi Pediatrica presso la Clinica G. e D. De Marchi di Milano che ad oggi rappresenta l'unico centro pediatrico della Regione Lombardia specializzato per la dialisi nei bambini con insufficienza renale e per il trapianto di rene in età
pediatrica.


"Le malattie Nefrourologiche pediatriche sono patologie molto serie che possono creare gravi problemi", spiega Regi Tesoro, consigliera dell'Associazione per il Bambino Nefropatico. "In presenza di insufficienza renale, i bambini sono costretti a sottoporsi a dialisi 4 ore al giorno per 3 volte alla settimana, per depurare il sangue. Nel centro specialistico di nefrologia pediatrica, nel 2014, sono state eseguite più di 4.000 visite, più di 3400 sedute di emodialisi, più di 2300 sedute di dialisi peritoneale, più di 120 sedute di aferesi e ben 11 bambini hanno ricevuto il trapianto di rene". "L'anno scorso abbiamo raccolto 170.000,00 euro", continua Regi Tesoro, con la presenza di circa 2000 persone, 63 Aziende donanti, 22 corner che ci hanno devoluto parte del loro ricavato, oltre all'aiuto di 68 volontari.


I marchi confermati al momento sono: Aspesi, Alberta Ferretti, Altana, Antonio Marras, Arena, Bally, Belstaff, Blauer, Borbonese, Braccialini, Calvin Klein collection, Carpisa, Caruso, Casadei, Cavalli, Cellular Line, Chicco, Closed, Coccinelle, Corneliani, Costume National, Coveri, Cruciani, Cris Cerp, De Fonseca, Dodo, Dondup, Eddy K, Ermenegildo Zegna, Ferragamo, Fila, FPM, Gianvito Rossi, Gimel, Guzzini, Halmont & Blain, Hettabretz, Hogan, Hugo
Boss, Iceberg, La Gardenia, La rinascente, Laura Biagiotti, Luxottica, Marcolin, Mattel, M Missoni, Mimisol (Gimel), Moleskine, Moncler, Moschino, Piquadro, Prada, Simonetta, Sundek, Swatch group, Tucano Urbano, TwinSet, Valentino, Vionnet, Vision Group, V73, Zanotti 

"Profit no Profit sta avendo grande successo sin dalla sua prima edizione nel 2012. Ringraziamo le aziende coinvolte e tutti quelli che vi parteciperanno per la loro sensibilità e generosità nel sostenere bambini che devono già affrontare dure prove di vita. L'anno scorso con il contributo di tutti i partecipanti all'evento, abbiamo completato i lavori per la ristrutturazione del cortile esterno di Fata Onlus" spiega Paolo Colonna, Tesoriere dell'Associazione Fata Onlus e promotore di Panda Onlus.

Grazie alla partecipazione di maghi, clown, comici di Zelig e Colorado, allietati da apertivi musicali e merende gratuite per i bimbi, Profit No Profit non sarà solo un evento di beneficenza, ma anche un bel momento di festa, di incontro e di condivisione, un'occasione per divertirsi facendo del bene.

L'Associazione per il Bambino Nefropatico Onlus ( www.abn.it ) nasce a Milano nel 1978 per aiutare i bambini con malattie renali. L'Associazione sostiene le attività medico, scientifiche ed assistenziali nel campo della Nefrourologia Pediatrica e Terapia Intensiva Pediatrica e ogni iniziativa della Clinica Pediatrica G. e D. De Marchi e della Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico in ambito pediatrico. Sostiene iniziative di supporto sanitario, di assistenza sociale, di ricerca clinica per arrecare benefici ai bambini con patologie gravi e invalidanti. Conta ad oggi oltre 7.500 sostenitori che con le loro offerte contribuiscono in maniera determinante al raggiungimento degli scopi prefissati.

Fata Onlus ( www.fataonlus.org ) nasce nel 1999 a Cesano Boscone da un gruppo di famiglie che hanno fatto della loro esperienza diretta in tema di affido una cultura da promuovere e una specializzazione da mettere al servizio di bambini e adolescenti maltrattati. L'attività principale è rappresentata
dall'accoglienza e dalla cura di minori che il Tribunale allontana dalle famiglie di origine per gravi violenze e maltrattamenti. Oltre ai servizi residenziali, operativi. 24 ore su 24, FATA realizza progetti di affido familiare occupandosi della selezione, formazione e del sostegno alle famiglie affidatarie. In quindici anni di attività, FATA ha protetto e aiutato oltre 130 bambini.

Panda Onlus ( www.pandaonlus.org ) nasce nel 2006 per sostenere e prevenire il disagio psicologico e sociale della mamma, del bambino e della famiglia nel suo complesso. Attualmente è impegnata in progetti a sostegno della famiglia in diverse città della Lombardia, ma soprattutto a Milano con iniziative importanti e innovative. Una fra tutti, Medici in Famiglia, poliambulatorio di alta qualità a tariffe accessibili (www.medicinfamiglia.it). Panda ha deciso di destinare i fondi raccolti per ampliare il progetto all'interno dell'ospedale Buzzi, iniziativa in cui l'associazione è impegnata da oltre 4 anni. All'interno del reparto di neuropsichiatria infantile, i nostri psicoterapeuti offrono sostegno psicologico gratuito alle famiglie con bambini affetti da grave epilessia. Attraverso il nostro aiuto, le famiglie ritrovano le risorse emotive per gestire al meglio la malattia del proprio bambino.
Per informazioni: ABN Onlus www.abn.it Tel. 02-5450337

3 esercizi di respirazione per i bambini

Lunedì, 18 Maggio 2015 08:25

Insegnare ai nostri figli il potere del respiro è un dono davvero immenso: infatti quando comprendiamo che il respiro ha effetti sul nostro stato emotivo abbiamo uno strumento efficace che possiamo utilizzare a nostro favore in qualsiasi situazione, luogo e momento. "Prendi un bel respiro" è un consiglio semplice ed efficace, sicuramente migliore delle classiche frasi tipo "non è successo nulla" che negano e sopprimono un'emozione, oppure "vuoi una caramella" che portano un collegamento tra cibo e soluzione dei problemi. Non è però semplice eseguire la respirazione yogica in maniera corretta nei momenti di difficoltà! Per questo c'è lo yoga che ci allena a praticarlo! 

Ecco alcuni semplici tecniche che aiutano i bambini a connettere il loro stato emotivo con il respiro ma sono anche utili in caso di problemi respiratori come l'asma. Stampate le immagini che trovate qui sotto, ritagliatele, incollatele su un cartoncino: potete usarle come Carte del Respiro: sedetevi quindi in cerchio, mettete le carte al centro di questo in ordine sparso girate verso terra, poi fate scegliere ai partecipanti la propria carta, così da eseguire la pratica.  

 

1. La tempesta di vento 

Facciamo sedere i piccoli in una posizione comoda. Poi facciamo mettere loro le mani davanti alla bocca e consigliamo di ispirare dal naso, tenendo sempre la bocca ben chiusa. Facciamoli respirare il più possibile poi quando sentono il corpicino pieno d'aria consigliamo loro di sputare letteralmente fuori l'aria dalla bocca come se dovessero distruggere e allontanare la barriera delle mani che cinge la loro bocca.

 

 

2. Il Palloncino

Sempre seduti in una posizione comoda, possibilmente con le gambe incrociate, facciamo gonfiare un palloncino ai nostri bimbi, oppure gonfiamolo noi per loro senza fare un nodo, infine lasciamolo andare e osserviamo come si libera in aria fino a quando non si è svuotato di tutta l'aria. Consigliamo ai nostri bimbi di chiudere gli occhi e di inalare più aria possibile fino a sentirsi pieni come quel palloncino, poi lasciamoli espirare con vigore se possibile tenendo gli occhi chiusi e immaginando di volare sorretti dal proprio respiro come faceva il palloncino. Per i bambini più motori è possibile eseguire questa tecnica in movimento, quindi prima fermi inspirando, poi muovendosi come il palloncino quando si espira. Dopo questo esercizio far respirare normalmente il bambino per 30 secondi almeno prima di ripeterlo.

 

 

3. Il fazzoletto

Facciamo sedere il nostro piccolo con le gambe incrociate, poi mettiamoci davanti a lui con un fazzoletto in mano tenuto appeso per l'estremità a circa 10 cm dal viso: il bimbo dovrà inspirare profondamente e poi espirare sul fazzoletto così da farlo allontanare per il più lungo tempo possibile. 

 

4. Un'anguria nella pancia

Facciamo sdraiare il bambino a pancia in su; le sue mani saranno appoggiate sulla pancia. All'atto dell'inspiro dovrà gonfiare la pancia come se avesse un'anguria dentro, mentre all'inspiro la svuoterà completamente. Invitiamolo a osservare come la pancia diventi grande e poi piccola.

5. La candela

Accendiamo una candela e appoggiamola su un tavolino. Facciamo sedere il nostro piccolo vicino a questa, facciamolo inspirare e poi espirando invitiamolo a soffiare spegnendo la candela. Adatto anche a bimbi di due anni e mezzo, è davvero il primo esercizio di consapevolezza del respiro.

 

Giulia Mandrino

 

 

 

La zia Ignazia durante lo svezzamento ci dice: "Ma gli dai sempre le stesse cose!!!" e in effetti anche noi sembra di fargli un torto e dargli sempre le solite sbobbette! In realtà come spiego nel mio libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing
"Il bambino è abituato per sei mesi a bere la stessa identica sostanza nella stessa identica forma, il latte, sia materno, che varia solo leggermente a livello di gusto a seconda di ciò che la mamma mangia, sia vegetale. Il suo palato è quindi predisposto ad assumere gusti differenti sotto la stessa forma: prima il latte, poi le pappe poi tutto il resto. Abbiamo un sacco di gusti e di combinazioni da sperimentare, a cominciare dai colori, come per esempio pappa bianca di cavolfiori e fagioli e pappa verde di zucchine e basilico; poi alterneremo gli oli, poi le erbe aromatiche. Potremo introdurre poi il gusto dolce con la pappa dolce e le mandorle. Avremo poi i semi oleosi e la frutta secca... e le merende con i budini e tutti i tipi di frutta. Insomma, c'è da sbizzarrirsi, altro che da annoiarsi! Certo che, se metteremo sempre le stesse quattro verdure e frulleremo tutto alternando la farina di mais e tapioca a quella di riso, il tutto potrà diventare molto monotono."

E allora lei ci dice: "Ma almeno un assaggino, un cucchiaino di gelato... sei proprio fissata con 'ste cose, però!"
"I primi sei mesi di svezzamento sono un processo di scoperta incredibile e il suo e il nostro viaggio all'interno dei sapori sarà molto laborioso perché i prodotti saranno davvero tantissimi.
L'esigenza di far assaggiare sapori differenti da quelli proposti non è dannosa in sé per l'assaggino, ma abbastanza frustrante per il bimbo, perché ovviamente non è una persona adulta e
consapevole alla quale possiamo dire "ti faccio assaggiare questa cosa buonissima ma subito dopo non te la do più perché non è ancora il momento": il nostro bimbo non lo capirà e per lui sarà molto frustrante assaggiare qualcosa di buono ed esserne privato senza capire il perché. Avrà tutta la vita per degustare gelati: quando sarà il momento li mangerà, ma per ora, se non li assaggia, non farà fatica a stare senza."

Articolo tratto da Mandrino-Contiero, Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing

immagine tratta da By Frédérique Voisin-Demery from Grenoble, France (Rainbow - 2013-055) [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Possiamo farci da sole la nostra pasta protettiva all'ossido di zinco come vi spiego nel mio libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, edito da Mental Fitness Publishing! Bastano olio extra vergine di oliva e ossido di zinco, che si può facilmente reperire in farmacia.

A chi rivolgersi quando ci sono difficoltà sul posto di lavoro per questioni inerenti alla maternità? Il nostro consiglio è di fare riferimento alla Consigliera di Parità. L'avvocato Chelo Rescalli ci spiega chi è e che ruolo ricopre nel nostro libro "Mamme pret a porter", edito da Mental Fitness Publishing. 

"E' opportuno sapere che in caso di difficoltà nel lavoro, in relazione alla maternità e alla paternità, alla mancata concessione di flessibilità d'orario o di congedi e in generale per tutte le questioni connesse a una discriminazione, ci si può rivolgere alla Consigliera di Parità.
È una figura istituzionale nominata dal Ministero del Lavoro che tutela la posizione lavorativa delle donne, incidendo sulle situazioni che sono di ostacolo alla realizzazione della piena parità uomo-donna sul lavoro.

La Consigliera di Parità svolge un ruolo fondamentale per la promozione dell'occupazione femminile, attraverso la prevenzione e la lotta contro le discriminazioni nell'accesso al lavoro e nei luoghi di lavoro. Svolge quindi un ruolo di tutela da un lato e di promozione attiva dall'altro.
È presente a livello nazionale presso il Ministero del Lavoro, a livello regionale presso ciascuna Regione e, infine, a livello provinciale presso ciascuna Provincia, se, al momento dell'assunzione, sono stati messi in atto meccanismi che, a parità di condizioni, hanno privilegiato l'ingresso di una persona di un altro sesso; se si è vittima di molestie anche a sfondo sessuale; se si sono riscontrati ostacoli nella conciliazione degli impegni lavoro/famiglia (ad esempio orari che cambiano in modo repentino); se viene "consigliato" alla donna un test di gravidanza in fase/al momento dell'assunzione; se al momento del ritorno dal congedo per maternità/paternità si viene trasferiti, vengono cambiatele mansioni oppure si viene licenziati; se all'annuncio della gravidanza o al rientro da questa viene cambiato il contratto;se non vengono concessi i congedi per malattia dei figli; se non viene concesso il part-time chiesto a causa di carichi familiari; se è stata fatta qualche pressione o azione per impedire la progressione di carriera o per chiedere le dimissioni"

10 idee di spuntini natural

Venerdì, 15 Maggio 2015 17:14

Ecco 10 idee per il nostro spuntino a metà mattina e quello a metà pomeriggio della dott.ssa Antonella Alfieri tratta dal nostro libro The Family Food, ricette naturali per famiglie incasinate, Mental Fitness Publishing 

1. frutta fresca (minimo 3 max 5 nella giornata)

2. yogurt naturale bio con muesli homemade

3. 3 biscotti speziati all'arancia

4. 1 muffin ai mirtilli con un tè freddo limone e fragola

5. 1 bicchiere di latte di mandorle + 1 pancake

6. 1 panino farcito con 30 gr di farinata

7. 2 polpettine di legumi

8. 1 cubottino di tortino di spinaci con ricotta e uvetta

9. 7 mandorle + 1 fico essiccato

10. 5 noci + 2 albicocche essicate

Buono spuntino allora!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

La spesa del sabato mattina

Venerdì, 15 Maggio 2015 13:44

Fare la spesa non è solo buttare della "roba" nel carrello: è inserire qualcosa all'interno della nostra vita, è scambiare il nostro lavoro con il lavoro altrui, è scegliere con che cosa vogliamo nutrire quindi "costruire" il nostro corpo e quello dei nostri figli. Le nuove generazioni non hanno assolutamente idea da dove venga il cibo, per cui la pasta viene dal supermercato, la carne dal banco frigorifero, il gelato dal gelataio. 

Tra i ricordi più belli che ho della mia infanzia c'è quello nella cascina di un'amica di mia nonna: lei mi portava con sè e io giocavo interi pomeriggi con il fieno, gli animali, era meraviglioso aiutare nel nostro piccolo i contadini o semplicemente osservare le stagioni e i frutti della terra. 

Così sono sempre alla ricerca di fattorie, poissibilmente che non sfruttino animali, dove portare i miei bambini a giocare. Non solo il sabato mattina ci rechiamo in fattoria a giocare ma anche ad acquistare frutta e verdura: il sapore delle carote raccolte al momento in un terreno sano e nutrito in maniera naturale è qualcosa che cerco di far comprendere ai miei bimbi.

Spero che imparino fin da piccoli a comprendere il gusto del vero cibo autentico e a distinguerlo da surrogati di esso; ma ancor più voglio che tocchino con mano che le carote non sono quelle che si comprano al supermercato nella busta tagliate alla julienne, che i pomodori crescono in estate, che il riso non nasce al supermercato ma nelle risaie. Che la terra ci dona i suoi frutti ma che questo processo è lungo e richiede tanto impegno e sudore. Che la terra ci dona frutti se si rispettano i suoi tempi e se a sua volta viene nutrita. 

"Ma non trovo tanta varietà di prodotti" lcune di voi potrebbero dire. Certo, perchè la terra ci offre i frutti di cui abbiamo bisogno esattamente in quella stagione, quindi frutta e verdura molto rimineralizzante e ricca di acqua in estate non a dicembre. Se acquistiamo prodotti a km 0 potremo mangiare i vegetali di cui ha bisogno il nostro corpo in quel momento. E i nostri figli impareranno che a novembre non ci sono le fragole. 

Così il nostro sabato mattina trascorre così, correndo nei campi, aiutando il nostro contadino a raccogliere frutta e verdura: non so voi ma io da piccola non andavo ai parchi giochi perchè il cortile di casa mia era il mio parco giochi, non andavamo a fare le vasche nei centri commerciali per farci fare movimento perchè i campi e i prati erano i luoghi in cui ci sfogavamo e la sera alle 9 eravamo davvero stanchi e non soffrivamo di insonnia o di iper attività. Di estate come di inverno giocavamo all'aperto e sinceramente ci ammalavamo molto meno rispetto ai bambini di oggi che riescono a fare 3 cicli di antibiotici consecutivi. 

Giulia Mandrino

La montata lattea

Venerdì, 15 Maggio 2015 13:36

Come abbiamo visto nell'articolo dedicato al colostro, la prima sostanza che la mamma produce per nutrire il proprio bambino subito dopo la nascita si chiama appunto colostro. L'ostetrica Angela Dinoia nel suo Libro Il neonato e i suoi segreti edito da Mental Fitness Publishing ci da qualche informazione in più su questo prezioso liquido e sulla montata lattea:
"È un liquido giallo, denso, molto zuccherino. È ricco di anticorpi che serviranno al bambino per proteggersi e ha un effetto stimolante sull'intestino del piccolo, che deve prepararsi per iniziare ad assorbire e digerire il latte maturo. Il colostro è sufficiente per soddisfare il fabbisogno nutritivo del bambino nei primi giorni di vita. La mamma offre piccole quantità di questo liquido prezioso per ogni poppata: circa 8-10 grammi. Sembrerebbe poco! Invece la quantità è assolutamente adeguata, poiché il bambino non sarebbe in grado di assimilare quantità di latte maggiori nelle prime 48-72 ore di vita.

Il colostro consente al bambino di eliminare completamente il meconio, termine specifico per indicare le prime feci, di colore verde scuro, che emette. Dopo aver eliminato tutto il meconio, il neonato inizia a ingerire quantità maggiori di latte. Le donne devono sapere che è importante che il bambino assuma il colostro e non farsi scoraggiare da frasi poco opportune, come per esempio: "Signora è logico che il suo bambino abbia fame, ha solo colostro e non è sufficiente per sfamarlo".

Purtroppo capita ancora di sentire queste frasi anche all'interno dei reparti di maternità. Sono scorrette e possono insinuare dubbi che non hanno senso di esistere nella testa della mamma che sta avviando il suo primo allattamento.
Le poppate frequenti dei primi giorni consentono infatti al bambino di succhiare molto colostro e imparare a poppare correttamente. Inoltre, consentono alla mamma e al bambino di stare vicini per iniziare a conoscersi e costruire le basi del loro legame.

Tra i 2 e i 5 giorni dopo la nascita, il colostro si trasforma lentamente in “latte maturo”, dando inizio alla fase della montata lattea. La celerità dell’arrivo della montata lattea dipende anche da quante volte il bambino si è attaccato al seno. Più volte si è attaccato, più precocemente in genere arriva. Alla comparsa della montata lattea, la produzione di latte aumenta velocemente. Dopo alcuni giorni la mamma inizia a produrre circa 500 grammi di latte quotidiani per poi stabilizzarsi, al compimento del primo mese e fino allo svezzamento, intorno ai 700-800 grammi di latte al giorno. Ecco qualche curiosità dal mondo animale, per renderci conto della proporzionalità rispetto ad altre creature: una mucca può produrre oltre 30 litri di latte al giorno, mentre il cucciolo della balenottera azzurra, in un solo giorno, può arrivare a bere circa
400 litri di latte. La quantità prodotta in un giorno da quasi 14 mucche: incredibile, no?
 
Durante la montata lattea, i seni solitamente diventano turgidi, congestionati, caldi e spesso dolenti. È possibile che la mamma avverta dei brividi e un leggero rialzo della temperatura. Non bisogna preoccuparsi. Il latte inizialmente viene prodotto in dosi abbondanti, spesso superiori
al fabbisogno del bambino: per questo motivo i seni possono essere troppo pieni. Per rendere meno fastidiosa la montata lattea, la mamma deve attaccare il bambino al seno frequentemente, anche cercando di svegliarlo se tende a dormire.
 
È molto utile e consigliabile, in questa fase, consultare la propria ostetrica, che mostrerà alla donna come praticare impacchi caldi, massaggi e soprattutto la spremitura manuale del seno. Sono rimedi indispensabili per superare questo momento delicato, in particolar modo per tutte quelle mamme che durante la montata lattea abbiano seni molto voluminosi, duri e piuttosto doloranti.
Vi sono situazioni, invece, in cui la montata lattea può ritardare ed arrivare anche al 5°, 6° o 7° giorno. Diverse possono essere le cause di questo ritardo:
 
– un parto lungo e faticoso;
 
– lo stress;
 
– un taglio cesareo d’emergenza;
 
– una pesante emorragia post partum;
 
– il vizio del fumo nei primi giorni dopo il parto;
 
– lo stress emotivo per la mamma e il suo bambino.
 
Come comportarsi in questi casi? Bisogna assicurarsi che la mamma e il bambino stiano insieme il più possibile, favoriscano reciprocamente il contatto pelle a pelle e che le poppate siano frequenti. Se il bambino ancora non riesce ad attaccarsi, la mamma deve praticare la spremitura del latte (magari con il tiralatte) con la stessa frequenza con cui attaccherebbe il bambino al seno perlomeno sei volte nelle 24 ore e offrire al
bambino il latte raccolto. Nell’arco di qualche giorno il latte arriverà. State tranquille. L’importante è che la mamma non si scoraggi e che chieda un valido supporto, qualora si senta in difficoltà."
 
Angela Dinoia, atricolo tratto da Il Neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing
 
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Part time: diritto oppure no?

Venerdì, 15 Maggio 2015 13:10

Molte di noi vorrebbero richiedere il part-time ma è sicuro che l'azienda ce lo conceda? Risponde alla nostra domanda l'avvocato Chelo Rescalli nel nostro libro Mamme pret a porter, edito da Mental Fitness Publishing. 

"E' possibile richiedere il part-time ai sensi della L.53/2000 come misura volta a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Non esiste un obbligo di legge che imponga all'azienda di concedere il part-time, ma, qualora non venisse concesso, il papà e la mamma possono rivolgersi alle Consigliere di Parità, in modo tale da poter tentare una mediazione con l'impresa nella quale lavorano. Fino ad ora sono stati ottenuti buoni successi, anche grazie ai finanziamenti previsti per le aziende che introducono forme o strumenti di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
È possibile comunque chiedere all'azienda in cui si lavora se ha introdotto strumenti di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e/o forme di flessibilizzazione dell'orario che potrebbero rivelarsi molto interessanti!
Ormai sono molte le esperienze al riguardo, anche perché sono previsti numerosi incentivi per le imprese che promuovono questo tipo di iniziative, a partire dall'art. 9 della legge 53/2000, al Fondo Sociale Europeo. Se l'azienda non ne avesse ancora introdotti, il genitore può promuoverne l'introduzione mettendo l'azienda in contatto con le Consigliere di Parità per ricevere tutte le informazioni necessarie."
Nel caso ci fossero precise motivazioni che spingono alla scelta del part time o qualora ci fossero malesseri sul posto di lavoro in merito alla maternità possiamo rivolgerci alla Consigliera di Parità. 

Avv. Chelo Rescalli in Mamme pret a porter, Mental Fitness Publishing

Quando finiscono i 5 mesi di maternità obbligatoria cosa succede? Ce lo spiega l'avvocato Chelo Rescalli nel nostro libro "Mamme pret a porter" edito da Mental Fitness Publishing: "se la mamma o il papà hanno un lavoro dipendente, dopo l'astensione per maternità/paternità, possono, infatti, richiedere l'astensione facoltativa  dal lavoro, che si chiama congedo parentale.
Mamma e papà possono usufruire del congedoanche contemporaneamente.
Il diritto può essere esercitato fino agli 8 anni di età del bambino e per un periodo continuativo o frazionato per la durata massima di 6 mesi. Questo significa che si può prendere anche per un solo giorno. Nel caso in cui la mamma o il papà siano soli (unico genitore), essi hanno entrambi diritto a usufruire di un periodo di congedo continuativo o frazionato per la durata massima di 10 mesi. In ogni caso, se il padre chiede almeno 3 mesi consecutivi, la durata massima arriva a 11 mesi. È importante ricordarsi di preavvisare il datore di lavoro almeno 15 giorni prima della data in cui si vuole iniziare l'astensione dal lavoro. Nota importante è la retribuzione per tutto il periodo di astensione facoltativa per maternità. Infatti, la legge prevede che al genitore che usufruisce del congedo parentale sia riconosciuto un trattamento economico pari al 30% dello stipendio. Una retribuzione
misera considerando tutte le spese da affrontare!

Successivamente non è prevista alcuna retribuzione, a meno che il reddito del richiedente (madre o padre) sia inferiore a 2,5 volte il trattamento minimo di pensione. Il periodo di congedo viene calcolato in base all'anzianità di servizio. Le mamme lavoratrici autonome e le mamme con figli nati a decorrere dal 1° gennaio 2000 hanno diritto al congedo parentale comprensivo di trattamento economico limitatamente a 3 mesi ed entro il primo anno di età.

Le lavoratrici a progetto o categorie assimilate, iscritte alla gestione separata INPS, hanno diritto a una indennità per congedo parentale per un periodo di 3 mesi entro il primo anno dalla nascita del bambino.
Sono esclusi dal diritto al congedo parentale i lavoratori e le lavoratrici addette ai servizi domestici, i lavoratori e le lavoratrici a domicilio e coloro che sono iscritti alla gestione  separata dell'INPS, i cosiddetti parasubordinati (es. co.co.pro.).
Se i bimbi sono 2 o più, è possibile usufruire dei mesi di congedo previsti per ciascuno.

Avv Chelo Rescalli in Mamme pret a porter, Mental Fitness Publishing

Sara

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Cecilia

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