Le 5 regole pratiche per crescere figli sereni

Non sono le solite regole redatte da madri, educatori o “esperti sul campo” (altrettanto valide, in ogni caso). Queste regole sono state tratte dai vari studi della Harvard Graduate School of Education, che attraverso ricerche scientifiche valide condotte da professionisti hanno capito quali sono le semplici buone abitudini da adottare per far sì che i genitori crescano figli “bravi”, non solo felici ma anche buoni, empatici, etici e corretti, rispettosi di loro stessi e di chi gli sta intorno.

 

Tra curiosità e consigli pratici, ecco dunque le regole per crescere “good kids”, “bravi ragazzi”, seguendo le preziose linee guida di chi ha concentrato il suo lavoro sulla ricerca educativa. Perché anche se non esiste la perfezione, possiamo certamente provare a fare il meglio di noi stessi!

Le 5 regole per crescere figli sereni: da Harvard ecco i semplici consigli per educare al meglio i nostri bambini

- La prima regola, che sembra scontata, è quella di cercare sempre di spendere del tempo di qualità insieme ai propri figli. Non basta il tempo insieme: questo tempo dovrebbe infatti essere impiegato al meglio, stando davvero insieme, e non semplicemente nello stesso luogo!

I nostri consigli sono quindi quelli di dedicarsi più spesso a giocare insieme ai bambini al loro gioco preferito; leggere insieme un libro, magari ogni sera, instillando in loro anche il piacere della lettura; create ogni giorno un momento di ascolto nel quale vi mettete a loro disposizione: chiedetegli della giornata, se hanno avuto difficoltà, cosa li ha resi felici, cosa hanno imparato. Conversate davvero, insomma, facendogli capire che, come le vostre cose sono importanti, così lo sono anche le loro.

- La seconda regola è quella di insegnare loro la gratitudine, la gentilezza e l’aiuto reciproco. È giusto crescere bambini che abbiano la consapevolezza che la loro felicità è importante, ma è altrettanto corretto fare capire loro fin da subito che bisogna essere grati per ciò che si ha, e che la gratitudine si traduce in gentilezza e rispetto. I bambini grati, poi, saranno adulti che amano gli altri, generosi, compassionevoli e grati, ma soprattutto saranno più felici.

Per farlo, insegnate loro la storia e la geografia, facendogli capire quanto sono fortunati a vivere in un momento di pace e in un luogo sicuro; leggete insieme dei libri che ne parlano, in modo da immergervi e capire davvero. Dopodiché insegnate a dire “grazie” sempre, non solo in maniera quotidiana e automatica: più che il “grazie”, è il riconoscere quando essere grati di qualcosa che li aiuterà poi nella vita. Insegnategli a fare i complimenti, a dire quando sono grati di qualcosa, ad apprezzare le persone che gli stanno attorno.

- In questo senso si arriva alla terza regola, perché il rispetto e la gratitudine si insegnano anche attraverso l’esempio concreto da parte nostra, così come tutti i valori. Essere un modello per loro significa mostrare concretamente come vivere bene. State quindi attenti ai vostri gesti e calibrateli in modo che se i bambini vi vedono capiscono qual è il comportamento da seguire.

Ad esempio? Quando sbagliate non arrabbiatevi, ma scusatevi e fate capire che avete compreso cosa dovrete fare la prossima volta; oppure, sempre sbagliando, non abbattetevi, ma mostrate ai bambini che lo sbaglio fa parte della crescita, che non siete dei buoni a nulla se qualcosa non vi riesce! Parlate poi sempre apertamente dei problemi, cercando insieme una soluzione.

- La quarta regola è ampia, e prevede l’insegnamento dei valori importanti sin dall’inizio della vita dei nostri bambini. Lo studio di Harvard ha mostrato come l’empatia e il rispetto dell’altro, insieme al prendersi cura degli altri, sia una base per la felicità personale. Quindi: la felicità personale arriva quando l’altro è felice. Quindi, insegnando il rispetto, l’impegno e l’importanza della responsabilità (che coinvolge sempre l’altro) si potranno crescere bambini bravi e più felici, meno self-involved.

I consigli per seguire questa regola sono semplici: basta ricordare sempre loro quanto l’altro sia importante e quanto l’altro sia esattamente al nostro stesso livello, spronando ad essere sempre gentili e ad ascoltare tutti. Dopodiché insegnate anche il senso della responsabilità: quando ci si prende un impegno, anche altri sono coinvolti, e quindi anche se è scomodo è sempre giusto portare a termine qualcosa senza mollare.

- Infine, la quinta regola per crescere bravi ragazzi è mostrare loro il mondo intero, il quadro completo. Spesso tendiamo a chiudere i bambini nel nostro cerchio familiare, o a pensare che si sentano a loro agio solo in famiglia e con gli amici più stretti. In realtà non è così, e basta abituarli a fare nuove esperienze, soprattutto umane. Solo così capiranno di fare parte di una comunità di persone che hanno pensieri diversi e che agiscono diversamente, e che ogni pensiero ed ogni azione hanno importanza e conseguenze sulla totalità.

Incoraggiate quindi i bambini a fare nuove amicizie, e fate capire loro che è sempre buona cosa cercare di immedesimarsi nell’altro, anche aiutandolo se è in difficoltà (come ad esempio consolandolo se si fa male o dando una mano quando non riesce a fare qualcosa). Parlate poi insieme delle diverse religioni, etnie, famiglie, culture, in modo che capiscano da subito che non esiste la normalità, e che dall’esterno un altro bambino potrebbe pensare che magari è proprio la sua, la famiglia, la religione o la pelle strana! Solo così impareranno a non lasciarsi influenzare dai pregiudizi, conoscendo sempre prima ciò che si trovano di fronte.

 

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