Il kiwi, proprietà e ricette

Mercoledì, 23 Novembre 2016 14:24

Gnam, è arrivato i periodo dei kiwi! Frutto originario della Cina ma ormai fiore all’occhiello dell’agricoltura italiana, il kiwi matura proprio tra ottobre e novembre (ma lo si trova fino a primavera inoltrata!) e il fatto che arrivi sulle nostre tavole nel periodo autunnale e invernale è una buona notizia, poiché è ricchissimo di vitamina C e quindi perfetto per contrastare i malanni di stagione.

Il kiwi, proprietà e ricette: salutare, buono e sfizioso, il kiwi non dovrebbe mai mancare nelle nostre fruttiere

La prima sua caratteristica è proprio la ricchezza di vitamina C, poiché 100 grammi di questo frutto ne contengono 85 grammi: moltissima, in relazione al suo peso, ma soprattutto rispetto a quella che è considerata la regina della vitamina C, e cioè l’arancia (che ne contiene “solo” 50 grammi ogni 100). Il bello è che il kiwi è un frutto che si consuma prevalentemente crudo, e quindi questa sua qualità rimane inalterata, esattamente come tutti gli altri valori nutrizionali.

Oltre alla vitamina C, comunque, il kiwi contiene altri elementi fondamentali per la buona salute, come il magnesio, il fosforo, il potassio, il calcio, il ferro (e allo stesso tempo è povero di sodio, quindi è perfetto per reintegrare i livelli di minerali), la vitamina E, la provitamina A e la pectina (che aiuta il senso di sazietà e al contempo abbassa il colesterolo).

Questi suoi nutrienti rendono il kiwi un frutto altamente antiossidante che riduce lo stress ossidativi dell’organismo e aiuta a rafforzare in maniera decisiva le difese dell’organismo e il sistema immunitario. Non solo: è anche diuretico e lassativo (e depurativo, essendo ricco di fibre e aiutando così l’intestino e la sua regolarità) e, come dicevamo grazie alla pectina, aiuta a contrastare i problemi cardiocircolatori, abbassando i livelli di colesterolo nel sangue.

Ma come si mangia il kiwi? Semplicemente, è buonissimo da solo (tagliato a metà e scavato con il cucchiaino oppure tagliato a fettine e condito con zucchero di canna integrale e limone). Ma se preferite avere idee differenti per non stufarvi durante tutto l’inverno, ecco qualche idea per essere sicuri che non vi stanchiate mai!

Innanzitutto, buonissimi sono i succhi, i centrifugati e gli estratti di kiwi, che può essere frullato da solo oppure con altra frutta. Ad esempio, potete preparare un succo perfetto per recuperare le forze e le difese immunitarie durante il raffreddore estraendo il succo da curcuma, zenzero, arancia e kiwi (ha un sapore freschissimo che energizza immediatamente!). Oppure abbinarlo semplicemente ai vostri frutti preferiti.

Per renderlo più morbido e simile ad uno smoothie potete provare a estrarre, centrifugare o frullare il kiwi con una banana e del latte di mandorla, addolcendo con un cucchiaino di miele. Oppure potete addirittura preparare per colazione una nutriente smoothie bowl con frutta frullata e frutta a pezzi.

Se avete delle mele, potete gustarvi poi un ottimo frullato kiwi e mela: frullate 4 kiwi con una mela granny senza semi, il succo di mezzo lime, 150 ml di latte di soia, alcuni cubetti di ghiaccio e un cucchiaio di miele.

(foto 1 http://www.zespri.eu/it/ricette-kiwi/smoothie-succhi-kiwi/smoothie-fresco-al-kiwi-e-alla-mela)

Se amate anche in inverno il gelato, farne uno al kiwi è semplicissimo: frullate 6 kiwi maturi con 400 grammi di panna vegetale e 250 grammi di zucchero di canna integrale. Montate a neve due albumi e poi incorporate il frullato di kiwi. Versate il composto in un contenitore e mettetelo a congelare nel freezer,  avendo cura di mescolarlo ogni 15 minuti nella prima ora e lasciandolo poi gelare per un paio d’ore a riposo.

(foto 2 http://www.buttalapasta.it/articolo/ricetta-gelato-di-kiwi/19941/)

E per i più golosi? Sciogliete a bagnomaria del cioccolato fondentee immergeteci, quando ancora caldo, le fettine di kiwi infilzate su uno stuzzicadenti: un abbinamento pazzesco e salutare!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Ricette d’autunno con i legumi

Mercoledì, 23 Novembre 2016 14:07

Le ricette con i legumi d’autunno

I legumi di questa stagione? Le buonissime lenticchie e i golosissimi fagioli. I legumi sono importantissimi, e, anche se spesso gonfiano (ma ci sono piccoli trucchi per evitare anche questo leggero inconveniente), devono assolutamente essere super presenti nella nostra dieta, dal momento che danno tanta energia e soprattutto le giuste proteine.

Approfittiamone quindi di questo autunno che sarà ricco di lenticchie e di fagioli per portarli sulle nostre tavole in tanti modi sfiziosi e irresistibili.

Ecco le nostre ricette d’autunno con i legumi: i suggerimenti per preparare deliziosi piatti con le lenticchie e i fagioli

  • Perfetta per scaldare le serate un po’ freddine è la tradizionale pasta e fagioli. Fate soffriggere in una padella antiaderente con un filo d’olio mezza carota e mezza cipolla, insieme ad uno spicchio d’aglio e a un rametto di rosmarino. Frullate a parte 200 grammi di fagioli borlotti già cotti (se i bimbi non amano vederli nel piatto; altrimenti frullatene 100 grammi e lasciate interi gli altri). Versate quindi il frullato di fagioli nella padella dove la cipolla avrà dorato e unite 800 ml di acqua, 1 cucchiaino di dado vegetale granulare e un cucchiaino di concentrato di pomodoro e portate ad ebollizione. Quando bolle, aggiungete 200 grammi di pastina per minestra e cuocete fino a che sarà al dente. A quel punto spegnete il gas e lasciate riposare con il coperchio per un paio di minuti. Togliete aglio e rosmarino e servite ben calda.

  • Se al posto dei ceci utilizzate i fagioli della varietà che preferite otterrete un delizioso hummus alternativo di fagioli: frullate 300 grammi di fagioli con due cucchiai di salsa tahine, mezzo limone, mezzo spicchio d’aglio e una presa di sale e mangiate il vostro hummus accompagnando crostini o secondi piatti.
  • Sempre con i fagioli buonissima è la vellutata autunnale bilanciata, completa di tutto. Prendete 200 grammi di fagioli già cotti e teneteli da parte. Soffriggete intanto in padella una cipolla in un filo d’olio e una volta dorata aggiungete 100 grammi di zucca a tocchetti, due carote, una patata a tocchetti e un radicchio tagliato a listarelle. Coprite con 800 ml di acqua e lasciate bollire, aggiungendo, quando bolle, i fagioli. Lasciate cuocere ancora venti minuti quindi frullate tutto con il minipimer.
  • Fagioli bianchi, cipolla rossa tagliata finissima e prezzemolo, il tutto condito con un filo d’olio, limone e sale aromatizzato alle erbe: una ricetta semplicissima per un’insalata autunnale super proteica e naturale.

(foto 2 http://www.bonappetit.com/recipe/tuna-white-bean-and-red-onion-salad)

  • Con le polpette si va sempre sul sicuro: piacciono ai bambini e ci si può nascondere dentro quanto di più salutare senza che facciano gli schizzinosi! E’ proprio il caso delle polpette di fagioli, proteiche ma anche ricche di calcio grazie all’aggiunta di mandorle

  • Se avete preparato della guacamole (semplicemente frullando un avocado con lime, una cipolla rossa e un po’ di sale) potete utilizzare questa salsa come accompagnamento a delle buonissime fajitas di fagioli neri: prendete delle tortillas integrali e riempitele con dei fagioli neri saltati in padella con olio e zenzero, con della lattuga tagliata a strisce e, opzionalmente, con del petto di pollo ai ferri.
  • Altre polpette irresistibili: quelle di lenticchie e mandorle. In un mixer tritare 250 grammi di lenticchie precotte con 100 grammi di spinaci, la parte verde di un cipollotto e 50 ml di latte vegetale. In una ciotola mescolate poi questa crema con 150 grammi di farina di mandorle, 2 cucchiai di farina di ceci, 1 cucchiaino di semi di lino, 1 di semi di girasole, 2 cucchiai di gomasio e un rametto di timo sminuzzato, ottenendo così un impasto molto compatto. Ricavatene quindi tante polpettine, passatele nel pangrattato e sistematele su una teglia coperta con carta forno. Ungete con un po’ d’olio quindi infornate a 180° per 20 minuti. 

  • Sempre con lenticchie vi proponiamo questo velocissimo cous cous perfetto per le serate in cui non c’è tempo di preparare così troppo elaborate! Oltre alle lenticchie ci sono tutte le verdure, e per questo è davvero completo e nutriente.

  • Perfetta per le serate invernali è invece la vellutata di lenticchie e limone, un abbinamento che può apparire strano ma che è azzeccassimo e rende il tutto davvero gustoso, oltre che iper proteico 
  • Di nuovo ricchissimo di proteine è il prossimo piatto, preso direttamente dalla tradizione indiana. Per ottenere il pappadums si utilizza la farina di lenticchie, con la quale si può preparare questo ottimo pane orientale da accompagnare alle vostre salse fatte in casa preferite, come l’hummus o la guacamole di cui vi abbiamo spiegato le ricette proprio un attimo fa.

Dopo la gioia (e magari le naturali preoccupazioni) che seguono alle due lineette rosa sul test di gravidanza, iniziano a frullare in testa gli inevitabili pensieri più pratici e organizzativi. Su tutti? Quello relativo alla casa, che da nido di coppia dovrà trasformarsi in luogo accogliente anche per un bebè.

Non preoccupatevi: è vero, la casa si trasformerà e ci saranno molte modifiche da fare, ma il tutto avverrà in maniera molto naturale e graduale, seguendo la crescita del proprio bambino. Tuttavia ci sono certamente dei primi passi da compiere, o quantomeno dei concetti da conoscere per far sì che, una volta arrivato, questo nuovo inquilino possa avere tutto ciò di cui ha bisogno, in modo da rendere più semplice la vita di mamma e papà.

Ecco allora i nostri consigli su come organizzare gli spazi di casa quando arriva un bebè: dalla cameretta al salotto, come si trasformerà il nido da castello per la coppia a reggia per la famiglia

Innanzitutto, rassegnatevi all’idea che il disordine (anche se limitato) diventerà all’ordine del giorno. No worries: i bimbi non fanno caso a queste cose, anzi! Detto questo, organizzare gli spazi aiuta sicuramente moltissimo, e certi piccoli accorgimenti cambiano la vita.

Innanzitutto, dovrete pensare alla cameretta. Ci sono moltissimi modi per organizzarla ed arredarla, basta che ci siano gli elementi fondamentali. E cioè: la culla, il lettino, il fasciatoio e un cassettone. Il resto è accessorio e verrà da sé anche in base alla vostra routine, che si definirà di giorno in giorno.

Anche nell’armadio gli spazi organizzati si modificheranno con l’età: inizialmente potrete tenere tutto nei cassetti, e piano piano spostare in un armadio i vestitini, cercando sempre di tenerli separati per tipologia con scatole e ceste in modo da non impazzire nella ricerca.

L’altra stanza che accoglierà da subito il bebè e i suoi accessori è certamente il bagno, che dovrà ora disporre di una vaschetta per il bagnetto ma soprattutto di una cesta della biancheria dedicata al piccolo: è sempre meglio averne una separata rispetto a quella che raccoglie i panni sporchi di mamma e papà, un po’ per l’igiene e un po’ per la comodità (le lavatrici si susseguiranno una dopo l’altra!). 

Ottimo, in bagno, è anche scegliere un angolo o una scatola dedicata a tutto ciò che serve ai bimbi: i prodotti per la cura e l’igiene o la cassetta del pronto soccorso. In questo modo avrete tutto sotto mano, senza causare disordine e senza mescolare i prodotti che invece utilizzano solo mamma e papà.

Con l’avanzare dell’età e con le prime conquiste (i primi passi, le prime parole, i primi giochi) i bimbi inizieranno ad utilizzare anche le stanze della casa più “adulte”, a partire dal soggiorno. Ecco perché anche qui è bene creare un angolo ordinato nel quale riporre i giochi e gli accessori dei bimbi. Cestini in vimini o cassetti bassi potranno essere la soluzione, e saranno molto comodi anche per i bimbi, che potranno cercare da sé i giochi e riporli una volta terminata l’attività.

Ad una prima lettura potrebbe sembrare di dover disporre di spazi infiniti o comunque confortevoli per far sì che i bimbi abbiano lo spazio di cui hanno bisogno. In realtà, anche le case più piccole possono accogliere tutto il necessario, basta farsi furbi e ingegnarsi, sfruttando ogni angolo e ogni parete.

Ad esempio, esistono fasciatoi pieghevoli che è possibile riporre (piatti) dopo l’uso, oppure addirittura è possibile utilizzare il cassettone della cameretta come fasciatoio stesso, semplicemente appoggiandoci sopra il materassino apposito. 

Fino all’anno di età, inoltre, potreste pensare di adibire un angolo della camera matrimoniale a cameretta, se non disponete di due stanze. Basterà mettere il lettino in un angolo, o ai piedi del letto!

Le pareti e gli spazi verticali, poi, vanno sfruttati al massimo: dietro alle porte del bagno o della camera potete appendere i comodi accessori porta-tutto, e alle pareti un sacco di mensole, fino al soffitto, sistemando i giochi più usati in basso e gli elementi meno utilizzati in alto.

A venire in aiuto delle mamme e dei papà in cerca di idee arriva però anche Miniland Baby, azienda leader nei prodotti per l’infanzia che conosce davvero le esigenze dell’arrivo di un bebè in casa. Utilissimi saranno quindi i loro ebook gratuiti relativi proprio all’organizzazione della casa! Visitando la pagina potrete trovare i loro preziosissimi consigli per le prime cure del bambino, ma soprattutto le indicazioni per le neomamme e i neopapà su ciò di cui c’è davvero bisogno nei primi mesi e negli anni a venire.

Non solo: Miniland Baby ha pensato anche a come rendere creativa questa organizzazione, perché sa bene che anche gli occhi vogliono la loro parte. Le ultime tendenze in fatto di design, i suggerimenti creativi, i modi per personalizzare in maniera unica e tante immagini da cui trarre ispirazione: tutto questo e molto altro lo trovate proprio in quest’altro ebook gratuito, guida indispensabile per neo genitori che vogliono arrivare preparati al giorno in cui conosceranno l’amore della loro vita!

Da tre anni abbiamo preso una decisione: la vigilia di Natale la passiamo solo noi quattro. Basta cene con il parentado! Zie e zii, nonni, nonne e amici li possiamo vedere anche il giorno di Natale, al tradizionale pranzo e per le cene degli avanzi.

Posso dirvi con certezza che è una svolta: stiamo benissimo, ci godiamo la giornata in maniera meravigliosa e la serata è la ciliegina sulla torta. 

Ecco allora 12 motivi per trascorrere la vigilia di Natale in famiglia senza parenti: perchè fare il natale mamma, papà e bimbi è per noi il giorno più bello dell'anno

Niente corse, niente fretta

Niente corse per arrivare a cena in tempo, ci si organizza secondo le dinamiche che fanno bene alla famiglia e alle necessità dei bambini. E si può fare tutto in tuta o in pigiama, che non ha prezzo!

Ci si può poi godere la casa, spendere del tempo per renderla più carina per quella sera. Noi prepariamo nei giorni precedenti una lanterna con un barattolo di vetro e dei brillantini per creare una atmosfera magica. Una candela di cera d'api con il suo gusto di miele, è perfetta oltre che più sana di quelle tradizionali. E non possono mancare le lucine appese al muro: vi consiglio di scegliere quelle che funzionano a pile e di appenderle su una parete, libreria o, best of the best, intorno al camino.

Rallentare

Rallentare per comprendere quello che davvero conta - che per noi è il nucleo famigliare stretto - è un'occasione unica. Diventa un boost per l'impegno quotidiano, necessario per fare crescere in armonia la propria famiglia

Lo stress

Il Natale, per quanto amato, crea tantissime aspettative nei bambini, che in questi giorni si eccitano tantissimo e sembrano trottole. Non è vero?

Stando a casa almeno alla vigilia di Natale rende tutto più rilassato e permette anche a loro di godere di un momento magico in tranquillità, senza stress.

E poi...

Niente cene che iniziano alle 21 con bimbi affamati e arrabbiati.

Niente cena di tre ore seduti composti, alzandosi continuamente per correre dietro ai bambini per salvare i vasi di ceramica della zia.

Niente occhi che si chiudono alle 22 e tentativo di restare in piedi fino a mezzanotte. Se alle 21.30 si ha sonno, benissimo! Ci si addormenta sul divano abbracciati con la copertina calda. I bimbi possono andare a dormire presto e ciò ha due effetti positivi: il giorno dopo non saranno stanchi e potranno godersi i regali, i giochi ed eventualmente il pranzo con i nonni. E si ottiene anche un po' di tempo per la coppia!

Già dai due anni se si organizza una vigilia di questo tipo anche i bambini possono svolgere un ruolo attivo, entrando nel pieno del senso del Natale come festa della famiglia, dove ognuno dà il massimo per il bene del gruppo. Potranno offrire il loro contributo cucinando, decorando, apparecchiando, facendo la spesa e scrivendo il menu per la cena. Ascoltiamo le loro idee e le loro proposte per rendere ancora più speciale questa serata insieme!

Ultimo, ma non per importanza. Non so nella vostra famiglia, ma nella mia ci sono personaggi alquanto impegnativi, pesanti, prolissi e sopratutto giudicanti. L'ultima cosa di cui ho voglia è di sentire i loro commenti proprio la sera della vigilia, quando cerchi di barcamenarti tra la convivialità forzata e i bimbi stanchi e affamati.

Una vigilia più intima? Sì, grazie!

Nelle nostre ricette ormai la farina 00 è oramai praticamente quasi del tutto sparita. Perché? Innanzitutto perché la raffinazione delle farine bianche comporta un processo chimico di cui noi non ci fidiamo (e che spesso causa intolleranze ed allergie), ma soprattutto perché in questo processo di raffinazione moltissime delle proprietà delle farine si perdono per strada, rendendole meno ricche di fibre e di elementi nutrizionali importantissimi per il nostro organismo.

Nessun problema, però, poiché eliminando le farine bianche non si perde nulla, ma al contrario si guadagnano il gusto e la salubrità delle farine “sostituitive”, che in realtà non sono una seconda scelta, ma una opzione molto più gustosa e benefica. Ecco quindi tutte le farine che noi utilizziamo regolarmente, ognuna con il suo sapore e la sua indole.

Tutto quello che dovete sapere sulle farine integrali: tutte le caratteristiche di ognuna delle farine e quali scegliere per sostituire quella bianca

Farina integrale: con “farina integrale” si intende comunemente quella di frumento tradizionale, ma in questo caso non raffinata. Insomma, è la stessa farina che compone la farina bianca a cui siamo abituati, ma semplicemente non è stata resa candida chimicamente. Come dicevamo, essendo non raffinata non ha perso tutte le sue fibre come la 00, e nutrizionalmente è quindi molto più completa. Attenzione solo alle etichette degli ingredienti: spesso la farina integrale viene mischiata a quella bianca, mentre è sempre preferibile sceglierne una integrale al 100%.

Farina integrale di farro: è quella che usiamo più spesso perché è la più simile a quella di frumento, ma rispetto ad essa è nettamente più digeribile e saziante. Scegliendola integrale, poi, vi assicurerete tutti i sali minerali di cui è ricca, a partire dal magnesio. Ottimo è il pane ottenuto con la farina di farro (mischiata però alla manitoba): ecco la nostra ricetta

Farina integrale di grano saraceno: di gusto somiglia molto alla farina di frumento, ma è più scura e corposa, robusta (pensate ai pizzoccheri valtellinesi: sono a base proprio di grano saraceno!), ricchissima di fibre e, udite udite!, senza glutine. Ecco perché è perfetta per chi soffre di celiachia. Essendo però così robusta è di difficile lavorazione; basterà tuttavia miscelarla ad un’altra farina (magari di riso, di nuovo senza glutine) per ottenere impasti perfetti per pasta e pane. Qui la nostra proposta per la buonissima pasta di grano saraceno fatta in casa.

Farina integrale di mais: La farina di mais è utilizzata solitamente per la polenta, oppure per le tortillas. Ed essendo piatti così tradizionali spesso non si pensa nemmeno che possa esistere la versione integrale! Anche perché non essendo una farina bianca la si pensa già integrale di suo. In realtà anche la farina di mais viene raffinata e “pulita”, quindi è bene sceglierla integrale al 100%, più corposa, saporita e ricca di sali minerali (anche se povera di vitamina B). E’ molto calorica rispetto alle altre, quindi perfetta quando serve energia.

Farina integrale di Kamut: la si pensa più leggera ma in realtà è più calorica della farina di frumento “normale”. Tuttavia è ricchissima anche di selenio, proteine, sali minerali e vitamine, quindi è perfetta per sostituire la tradizionale farina bianca in praticamente tutte le ricette (come questa dei nostri cracker fatti in casa)

Farina integrale di riso: anche questa è davvero perfetta per sostituire la farina di frumento, soprattutto per la sua consistenza. E’ adatta soprattutto ai celiaci o ai poco intolleranti al glutine, poiché ne è completamente priva. Come il riso da cui proviene, è ricca di amido, povera di proteine, digeribilissima e gustosa, e quindi è davvero, davvero ideale come sostituzione del frumento. Basta come sempre che sia integrale.

Farina integrale di segale: se vi piace il pane nero con il suo sapore particolare, allora vi piacerà tantissimo la farina di segale, che non è impiegata solo per il pane ma praticamente per tutte le lavorazioni da forno. L’unico “inconveniente” è che deve essere necessariamente mescolata con una parte di farina di frumento bianca, poiché è molto robusta e forte! Tuttavia il suo essere integrale basterà per assicurarvi tantissimi elementi benefici (che aiutano molto l’intestino e la sua flora batterica), oltre che iodio, calcio, potassio e sodio.

Chiaramente la qualità è fondamentale: spesso le grandi aziende mettono in pratica un trucchetto per rendere al nostro occhio integrale una farina che non lo è. Sapete come? Aggiungono alla farina bianca della crusca: quindi se passiamo la farina al setaccio rimarrà in questo la crusca mentre la farina bianca scenderà setacciata. Quando invece una farina è davvero integrale non si verificherà tale scissione . Attenzione quindi. 

Dopo aver quindi scelto una farina che reciti "100% integrale", proviamo a capire se è davvero non raffinata come dicono. Per farlo, basta osservare un attimo le polveri. 

Innanzitutto, una farina davvero integrale è molto meno fine di quella raffinata, che è molto morbida e fine al tatto, al contrario della integrale che è invece più granulosa e sabbiosa. E, chiaramente, la integrale sarà un po' più scura rispetto a quella "bianca". Ma, attenzione: non è un "più scuro" fatto di puntini neri e parti più chiare, ma è un colore uniforme (insomma: non deve essere mescolata a farine raffinate, altrimenti risulterebbe così).

La seconda prova che possiamo fare è quella detta "dell'impasto": aggiungendo un po' d'acqua alla farina integrale, questa diventa morbida e non appiccica. Se invece è stata raffinata, tende a diventare collosa e ad attaccarsi alle dita. Altra prova è poi quella del colino, e prevede la setacciatura della farina. Se nel colino vi trovate la crusca (cioè il guscio) allora la farina non è integrale, o quantomeno non lo è del tutto: la crusca viene infatti lasciata nel caso delle farine raffinate ma dette integrali, mentre nella farina davvero integrale questa viene macinata insieme al resto.

Infine, e più a lungo termine, c'è la prova della conservazione. La farina integrale si conserva per molto meno tempo rispetto a quella raffinata (un aspetto che la dice lunga sulla salubrità del prodotto, no?).

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Perfezione, no grazie

Domenica, 20 Novembre 2016 10:44

Da quando ho memoria mi sono sentita dire da ogni parte la seguente frase: “Che caratterino, la bambina!”. Perfino mio padre che, sono sicura, mi amava moltissimo, davanti alle manifestazioni spontanee del mio caratterino soleva esclamare: “Poveraccio chi ti sposa”.

Suonerebbe quasi divertente se la poveraccia in realtá non fossi stata io sposando quel personaggio del mio ex marito. Ma questa é un’altra storia.

La pressione a cui le bambine e donne di ogni etá vengono sottoposte ogni giorno é tanto subdola quanto potente. 

Una donna é dolce. Paziente. Accondiscendente. Fragile. Delicata. Debole. Votata al sacrificio. E spesso isterica.

Questo é a grandi linee il messaggio (vogliamo chiamarlo imprinting?) che la nostra societá invia costantemente a ognuno di noi, donne e uomini. Non ci vuole un QI particolarmente alto per capire che questa idea di come dovrebbe essere la donna perfetta non viene, appunto, da una donna, ma sono sicura che in molti casi gli stessi maschi che spontaneamente vivrebbero l’altro sesso come suo pari ne rimangono schiacciati.

Che esagerate siamo, nevvero? Essere paragonate a un giglio puro e delicato o a una madonna dal cuore trafitto é decisamente romantico e lusinghiero. 

Sí, certo: ti dipingo fragile, cosí hai bisogno di me; ti descrivo paziente, cosí io sono libero di non prendermi le mie responsabilitá e tu sarai lí a perdonarmi; ti chiamo “isterica” cosí posso tagliare corto davanti ad ogni tipo di confronto alla pari; ti dico “puttana” tutte le volte che fai di testa tua e mostri la tua forza perché fai impallidire la mia.

Nel mio caso, durante moltissimi anni, questa pressione mi ha portato a non accettare il mio “caratterino”. Spesso perfino io ho utilizzato questo termine per definirmi. Da qualche anno lo rinnego e uso “carattere” o “personalitá”. In altre parole: io sono cosí, non é che ho un caratterino. Questa sono io. Punto. 

Ognuno di noi ha una personalitá innata che viene plasmata da familia, societá e cultura. Non voglio dire che la frustrazione della personalitá sia una sofferenza prettamente femminile. Immagino che molti uomini vivano spesso la pressione di dover essere “uomini veri”.  Ma parlo di ció che conosco e io sono donna, e madre di una donna e voglio parlare di come la pressione sociale ci faccia passare una vita intera rincorrendo un ideale che é solo una chimera ed una fonte di grande sofferenza. 

Solo da poco, alla soglia dei quarant’anni, ho cominciato a credere che il fatto di essere forte, indipendente, intraprendente e coraggiosa vada benissimo e che non devo nasconderlo, né tantomeno negarlo a me stessa e agli altri, o addirittura proteggere gli uomini della mia vita dal mio modo di essere. Quando ho smesso di farlo ho incotrato il mio compagno e padre di mia figlia. Ta-dan!

La forza e la energia sono una costante del mio essere. Questi due aspetti si legano anche con la dolcezza, la pazienza e con tutte le mie debolezze, caratteristiche che, intendiamoci, potrei non avere e andrei benissimo lo stesso. Semplicemente io sono cosí. Cerco di volermi bene come sono (e non é che sia una passeggiata a volte...), vivo nella speranza di migliorare, conosco i miei limiti e li faccio rispettare agli altri.

E qui arriviamo al punto: tantissime persone mi chiedono perché faccio Crossfit. Per chi non lo sapesse si tratta di uno sport molto intenso, che include, tra altre cose, sollevare peso e movimenti di ginnastica. Me l’hanno chiesto perplessi i miei amici quando iniziai, mi hanno giudicato sconosciuti e non quando ho continuato a farlo in gravidanza, adesso le altre madri mi guardano come se fossi una disgrazata che toglie tempo alla figlia per sudare come un cammello e poi mostare gli addominali nelle reti sociali.

In realtá faccio Crossfit perché in questo sport ho trovato un modo per esprimere ció che sono davvero: sono forte, posso esserlo ancora di piú e rimanere comunque una donna, anche migliore di prima, anche con i muscoli, anche con la cellulite che scappa dal pantaloncino che uso per allenarmi. Perché nel box (dove si fa crossfit) quello che conta é cercare sempre la migliore versione di te stesso, non la perfezione. Se non é importante questo nella vita, ditemi cosa lo é. Cosa aspettiamo, nella vita, per cominciare a mostrare la migliore versione di noi stessi? 

Che sia ogni giorno per me. Che lo sia per mia figlia. Che ogni giorno sia un giorno migliore di ieri, non un giorno perfetto. Che ogni caduta o erorre sia un passo verso la realizzazione di noi stessi, attraverso le lezioni che la vita ci da. 

Questo é l’esempio che io voglio essere per la mia bambina. Voglio che mi veda inseguire le mie passioni rinunciando a altre cose; che mi veda riconoscere i miei limiti...per poi poterli poi spostare un po’ piú in lá. Voglio che cresca sentendo e vivendo che puó fare e diventare tutto ció che desidera perché lo ha visto in me. Voglio che impari che la sua forza e l’amore per se stessa é tutto ció di cui ha bisogno per vivere felice.  

É ovvio che il Crossfit é solo un modo (il mio) in cui, ogni giorno, cerco di passarle il messaggio. In realtá poi non é nemmeno che lo faccia coscientemente. Semplicemente cerco di essere me stessa ogni giorno (con i nervosismi, il crossfit, le scemenze, il lucidalabbra, etc.) per insegnarle che é solo cosí che si puó essere felici. 

Se tu, amica mia, sei felice scegliendo di essere ballerina, va benissimo. Se scegli e sei contenta facendo le torte in casa, perfetto! Se scegli di guidare i camion e sei contenta di  viaggiare per ore ed ore, io sono contenta per te.

Fondamentalmente sono contenta per ogni donna o essere umano che sia libero di scegliere di poter essere se stesso.

Perché si puó chiedere scusa per ció che facciamo, se sbagliamo, ma non per ció che siamo.

E che la forza sia con noi.

 

Con l’autunno e l’inverno arrivano tutte quelle pietanze che durante l’anno poi ci mancano. Le arance, i litchies, le cime di rapa, le verze… Ma soprattutto il melograno! Melograno o melagrana che dir si voglia, questo frutto dai chicchi aspri ma irresistibili porta in tavola insieme al suo colore rosso un sacco di benefici e di proprietà. Ma le conoscete tutte? E, soprattutto: sapete come valorizzarlo e portarlo in tavola in maniera variegata?

La bontà del melograno, frutto invernale buono e sano: le sue proprietà e le ricette per gustare al meglio questo frutto rosso ipocalorico e ricco di benefici

Innanzitutto, il melograno si piazza nei primi posti quando si parla di proprietà antiossidanti (come spesso accade con tutti i frutti dal colore rosso acceso). Ma anche la vitamina C non manca (mangiate un melograno: vi assicurerete addirittura il 20% del fabbisogno giornaliero di questo elemento!), e nemmeno i sali minerali: il melograno è infatti zeppo di calcio, fosforo, magnesio, potassio e zinco

Il cuore, in particolare, riceve molti benefici da l’assunzione di questo frutto: il succo del melograno è infatti un potente anticoagulante e previene un sacco di malattie cardiovascolari legate al colesterolo, dato che ne riduce quello cattivo (l’LDL) e aumenta quello buono (l’HDL).

E’ anche antitumorale (in particolare per prostata e seno). Il melograno contiene infatti alcuni elementi importantissimi nella lotta contro il cancro, e cioè i tannini e i polifenoli, che sono alleati dell’organismo quando si tratta di ridurre i radicali liberi che contribuiscono all’invecchiamento cellulare.

Questo frutto è noto però anche e soprattutto per le sue proprietà cosmetiche. E’ infatti un alleato della bellezza, dal momento che, proprio per le sue vitamine (la C ma anche la K) e per le sue proprietà antiossidanti riduce l’invecchiamento cellulare, una proprietà benefica per l’organismo interno ma anche per l’aspetto esteriore della pelle.

Anche l’intestino tuttavia ne gioverà: oltre che essere nota la sua azione contro le emorroidi, il melograno agisce quando si soffre di nausea e di parassiti intestinali, nonché contro la dissenteria.

La maniera più buona e salutare per assumere il melograno, oltre che semplicemente masticandone i chicchi per estrarne la polpa, è farne un ottimo succo antiossidante: se possedete un estrattore, come il nostro Estraggo, sarà semplicissimo preparare un succo vivo di melograno e uva (un’abbinata perfetta e consolidata) senza zuccheri aggiunti. Il succo vivo è perfetto, poiché non altera nessuna delle proprietà del frutto!

Se invece amate consistenze più dense e corpose, perfetto è lo smoothie melograno e bacche di Goji, di colore rosa e saporitissimo. Ai frutti aggiungiamo anche il latte di mandorla e le noci del Brasile, in modo da assicurarci un buon livello glicemico, evitando picchi.

Ottimi sono poi i semini del melograno abbinati alle salse orientali come l’hummus (o comunque a base di salsa tahina), ma soprattutto alla Baba Ganoush, la classica crema di melanzane mediorientale (qui la nostra ricetta) che è davvero fenomenale a livello di gusto, e che con i semi di melograno a guarnirla diventa praticamente completa e perfetta.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Le vacanze autunnali e invernali sono sempre un toccasana: basta avere un weekend libero e spostarsi un po’ giù a Nord, immergendosi tra i monti, per riscoprire le bellezze del mondo, il benessere e il relax fisico e mentale. In Alto Adige sanno sempre come trattare bene i loro ospiti: l’ospitalità scorre nelle loro vene e scalda sempre il cuore. 

A Ortisei però non c’è solo un Family Hotel dedicato ad ospitare famiglie, ma c’è un luogo dove l’obiettivo è quasi fornire una terapia per la famiglia, dare una sorta di pillola magica per fare del bene che si spera si protragga anche dopo il rientro.

L’hotel Cavallino Bianco a Ortisei: il tempo perfetto per la famiglia

Gli hotel in Alto Adige, dicevamo, sono sempre bellissimi. Tuttavia non tutti sono attrezzati per i bambini, o addirittura sono specializzati solo sulle ferie di coppia. A Ortisei, in provincia di Bolzano, c’è invece il Cavallino Bianco, l’Hotel gestito dalla famiglia Riffeser Obletter riservato solo famiglie con bambini! Incredibile vero?

Il Cavallino Bianco, nel centro del bellissimo paesino di Ortisei, si caratterizza per le sue camere familiari e per i suoi servizi per bambini e genitori. Partendo quindi dalla sistemazione potrete prenotare la vostra camera familiare perfetta per la vostra vacanza: in questo albergo a 4 stelle superior, sono presenti solo camere per famiglie, studiate specificatamente per far sentire a casa, anzi meglio che a casa, i piccoli e i grandi ospiti. Le camere sono create in modo tale da garantire la privacy dei genitori, senza perdere di vista i propri figli e naturalmente ci sono tutti i confort. 

La famiglia Riffeser Obletter ha poi in serbo per tutti gli ospiti dei menu speciali.  I bambini potranno godere di una cucina sana e sfiziosa sempre differente di giorno in giorno, provando le zuppe fatte in casa, i primi, i secondi e i dessert pensati apposta per loro con un menu preparato da una nutrizionista. Anche in caso di intolleranze alimentari, basterà comunicarle per tempo, così da godere di alternative adeguate.

Se questo hotel è il numero 1 per le famiglie al mondo, è perché è davvero studiato su misura. Le giornate potranno passare infatti tra divertimento e relax, e oltre a tutte le attività che Ortisei e la zona circostante offrono, l’albergo dispone di un team di assistenti ai bambini professionisti che sapranno occuparsi benissimo dei bambini non solo nei momenti di relax dei genitori ma anche seguendoli in attività specifiche. Tra le altre cose  è presente anche un programma chiamato “campo esplora natura” dove i bambini vanno alla scoperta della natura, come osservare le stelle la sera, studiare le impronte degli animali, visitare l’apicoltore.

Lo sapevate che in inverno i bambini vengono accompagnati sulle piste da sci direttamente dal team Cavallino Bianco? Saranno “riconsegnati” ai genitori al termine della giornata sciistica direttamente all’interno dell’Hotel. E, dentro l’albergo, le attività che si susseguiranno saranno variegate, sempre divertenti e coinvolgenti.

Ma la cura non è solo per i bambini a partire da tre anni: il Cavallino Bianco è una delle poche strutture dove è presente anche un babyclub 0-3 anni curato da professioniste del settore, così che i genitori possano recuperare un po’ di energie e dedicare del tempo per sé. 

Intervistando lo Staff del Cavallino Bianco uno degli aspetti che più mi affascina, parlando di bambini, è questo: per loro dedicarsi a queste attività non significa solo “tenere” i bambini così che mamma e papà si rilassino; tutt’altro. Significa far star bene i bambini, creare per loro esperienze indimenticabili, uniche, emozionanti.

Tra tutte le esperienze, quella che maggiormente mi ha colpito è il Princess Dream, rituale per piccole principesse. Le bambine vengono vestite con abiti da principesse e viene dedicato loro un momento di trucco, parrucco e manicure. All’ora di cena, poi, le bimbe raggiungeranno i genitori a cena, stupendo tutti con un’entrata regale. Credo che mia figlia non parlerebbe d’altro per mesi!

E per i genitori?

Nel frattempo i genitori potranno godere delle magnifiche aree relax che l’hotel offre. Al Cavallino Bianco di Ortisei troviamo poi 4 piscine interne e 2 esterne riscaldate tutto l’anno con vista sulle alpi di Siusi; ma il benessere continua poi presso le 5 saune umide e secche che completano la zona wellness. Per i più sportivi c’è il centro Fitness, così che la giornata si possa concludere all’insegna delle perfezione. E’ poi presente la lussuosa Theresia’s Beauty & Spa, dove la cura della persona è collocata in una magica atmosfera profumata di deliziosi aromi ed essenze. Uno staff altamente preparato vi aspetta con massaggi e trattamenti innovativi che prevedono l’utilizzo dei migliori prodotti.

Di hotel ce ne sono molti e, obiettivamente, tanti sono validi, curati e family friendly. Ma perché il Cavallino Bianco è stato recensito come miglior hotel per famiglie al mondo? Credo che nel lavoro quotidiano non ci siano solo l’aspetto economico, il tempo e le capacità investite: credo che ci sia anche un’energia. Un’energia che è difficile spiegare a parole, e che credo sia mossa dal nostro cuore.

Sì, perché - come credo emerga dal nostro sito (non scriviamo articoli solo per realizzare numeri elevati e per avviare un business, ma ci teniamo a dare il nostro piccolo contributo alla creazione di una società migliore basata sul benessere dell’individuo e della famiglia) - dall’esperienza di questo Hotel emerge che c’è qualcosa in più, qualcosa differente dal solito trito e ritrito trattamento rassodante glutei e dalla baby dance fatta esclusivamente per tenere i bambini buoni. 

Il Cavallino Bianco si basa su una visione, un sogno, una missione: quella del titolare Ralph, che vuole aiutare le famiglie e dare l’opportunità di vivere serenamente. Il tutto parte dall’esperienza diretta di Ralph come padre: il lavoro, gli impegni quotidiani, l’accudimento pratico dei bambini tra sport e pannolini da cambiare e sopratutto le nuove tecnologie ci fanno vivere una vita veloce, dove spesso dimentichiamo che la famiglia è un dono a breve termine. Abbiamo a disposizione un periodo limitato per crescere i nostri figli, e questi, giustamente, in pochissimo tempo si allontaneranno dal nido per realizzare la propria vita.

Questo “dono” va sfruttato. Va sfruttato al massimo. Va goduto, apprezzato e coccolato: dobbiamo sempre avere in mente l’obiettivo. Questo obiettivo è l’equilibrio, è l’armonia della famiglia, è il non farci vampirizzare dal resto. 

No, è vero, non è semplice farlo, perché il tempo è davvero poco; la nostra quotidianità ci rema contro. Talvolta abbiamo bisogno di un aiutino, di un momento di pausa dalla vita reale per ricordarci il valore di tutto questo, la fortuna di essere insieme: su queste basi, vivendo gli ospiti e osservando gli ospiti, Ralph ha trasformato il Cavallino Bianco da semplice albergo del wellness con bambini in un luogo dove la relazione in famiglia ha importanza, dove il tempo trascorso ha un valore. Dove questo valore può essere gestirlo al meglio, bilanciando in maniera sapiente il tempo trascorso tutti insieme, il tempo in coppia e quello dei bambini impegnati nelle loro attività. 

Ecco perché il motto di questa struttura è: “time is life, live it now”. Ossia “family time, two time, my time, kids time”.

Ma diciamocelo, la vacanza con figli piccoli spesso somiglia più a un incubo che a un momento di relax: io ne esco sempre molto provata. 

Il Cavallino Bianco è invece studiato per far star bene la famiglia in tutte le sue dimensioni e rigenerare davvero corpo e mente. 

Ma Ralph vuole andare ancora oltre, non basta questo.

Una vacanza per lui non deve solo far star bene le persone, ma anche dare un aiuto all’equilibrio familiare in toto con la speranza che abbia un effetto duraturo: “vogliamo trasmettere lo spirito di vivere serenamente. Se mamma e papà non funzionano è difficile il resto. Vogliamo consentire alla famiglia di ritrovare quella parte del “two time” per  ritornare a essere non solo mamma e papà ma una coppia, dei fidanzatini, così da poter trasmettere la felicità ai bambini. Non siamo più solo un albergo, perché vogliamo offrire un periodo di non-quotidianità in un’isola felice, dare un impulso che ci si possa portare a casa per migliorare il clima famigliare”.

Il Cavallino Bianco si trova presso la vecchia stazione della posta del Quattrocento, ed è nato durante l’impero austro ungarico: prima è stato trasformato in osteria, poi in albergo. “Io - racconta Ralph - ho ricostruito da zero l’albergo che mio nonno aveva comprato nel 1958, trasformandolo da albergo per fidanzati a family hotel dove i bambini non vengono ghettizzati ma sono curati al 100%”.

“Talvolta - continua - mi sono perso dei pezzi di vita dei figli: a volte sei sommerso dai pensieri vaganti e non riesci a concentrarti su chi hai davanti. Essere genitori ha una scadenza, è un contratto a termine, prima o poi i bambini lasciano il nido. Noi vogliamo aprire gli occhi e pizzicare le coscienze. Tra un po’ di anni potrete andare in vacanza da soli. Sarà un altro essere genitori ma il film sarà finito. Insomma il nostro lavoro non finisce mai perché siamo l’albergo della famiglia contemporanea, sia tradizionale che meravigliosamente patchwork”. 

Che altro aggiungere alle sue parole?

Il Mopur, l’affettato che fa bene

Domenica, 20 Novembre 2016 09:50

Se pensate che bisogni rinunciare completamente agli affettati dovete ricredervi. Certo, fanno malissimo (come tutte le carni trattate). Ma noi non stiamo parlando di carni rosse! Cosa intendiamo, quindi, dicendovi che possiamo non rinunciare agli affettati? Intendiamo dire che esistono degli affettati che fanno bene! Perché non sono a base di carne rossa e trattata, ma derivano da grano e ceci. E sono buonissimi. Questo prodotto si chiama Mopur ed è delizioso, nutriente e davvero molto versatile. L'alternativa vegetale e naturale perfetta agli affettati e agli insaccati di carne!

Sappiamo che, soprattutto con i bambini, è difficile rinunciare a prosciutto cotto e compagnia bella, soprattutto per due motivi: primo, perché a loro piacciono tanto gli affettati; secondo, perché sono super comodi per noi mamme di corsa, che possiamo proporli tanto a tavola a casa quanto per gli spuntini fuori, nei panini. Ma la bella notizia è che il Mopur è il sostituto perfetto!

Ecco il Mopur, l’affettato che fa bene: dal grano e dai ceci il prodotto naturale assolutamente sicuro e genuinamente saporito

Ma cos’è questo Mopur? Mopur è il nome dell’azienda che per prima ha lanciato questo prodotto sul mercato e che indica ora dei prodotti naturali e non trattati artificialmente, senza coloranti né aromi artificiali, che riescono a sostituire alla perfezione gli amati insaccati e affettati.

Questo prodotto si ottiene principalmente dalla lavorazione biodinamica del grano e dei ceci (ma non solo), il cui processo di fermentazione abbatte il 40% del glutine (rendendolo così più digeribile) e lo rende simile come consistenza e come sapore alla carne di un filetto o di una bistecca, mantenendo anche altissime le proteine vegetali (al 34%).

Essendo totalmente vegetale, la “carne” Mopur è quindi totalmente priva di colesterolo e contiene bassissime quantità di grassi (ovviamente vegetali, circa al 7%). I benefici del Mopur non finiscono qui: è anche ricco di sali minerali come il potassio e povero di sodio rispetto ai classici insaccati. E ha anche poco zucchero (notizia utile a chi soffre di diabete o a chi segue diete per mantenere sani i livelli della glicemia).

È possibile anche fare in casa il Mopur, partendo dal glutine che troviamo in farmacia o in erboristeria, ma lo troviamo anche nei supermercati, nei negozi biologici o online. Dopodiché, va conservato in frigorifero, proprio come gli affettati in busta che acquistiamo al supermercato.

Le linee che Mopur propone sono essenzialmente due: la prima è quella dedicata a grano e ceci, la seconda ai lupini. Il grano è un alimento che fornisce altissimi livelli di nutrienti, ed è quindi tra i principali fornitori di energia sotto forma di calorie; i ceci sono altamente proteici, e permettono quindi di assumere le giuste quantità di proteine (vegetali) giornaliere; il lupino, allo stesso modo, è ricchissimo di proteine e privo del tutto di colesterolo.

Basandosi quindi su questi tre principali ingredienti, Mopur propone (anche in vari negozi online) una varietà davvero ampia di affettati, carni, burger e salsicce vegetali.

Oltre quindi alla classica bistecca che sostituisce egregiamente la carne vera, o alle salsicce biologiche, ai filetti da cuocere alla piastra, ai burger golosi, all’arrosto della domenica o al macinato per preparare un delizioso ragù, troverete gli affettati.

Questi affettati sono perfetti soprattutto per le merende dei nostri bambini, sia a casa sia a scuola, dal momento che permettono di avere sempre un insaccato saporito che della carne non ha i pericoli, ma tutto il gusto rimane invariato (e, anzi, ancora più saporito).

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Se in casa avete una pratica affettatrice potete scegliere il Trancio Stagionato, un affettato vegetale caratterizzato da una struttura microfibrillare compatta, che lo rende comodissimo al taglio e davvero morbido al palato. Rispetto alla confezione di affettato già tagliato e steso è certamente più economico, ed oltre a questo vantaggio è possibile addirittura macinarlo per un ragù fatto interamente in casa.

Il Trancio potete però trovarlo, come accennato, già affettato: la Bresaola è lo stesso prodotto ma già comodamente pronto per l’uso. Per questa simil-bresaola il grano e i ceci dopo essere stati lavorati vengono lasciati stagionare per tre settimane, permettendo così all’affettato di prendere quel sapore tipico dell’insaccato valtellinese.

E per chi rimpiange la bontà del carpaccio crudo tagliato sottile, Mopur propone il buonissimo Carpaccio Aromatico Bio, dal taglio sottilissimo e dal sapore fresco e gustoso. Come la bresaola, il carpaccio è già pronto per il piatto, ed è ottimo se accompagnato con verdure o scaglie di formaggio o di lievito alimentare in polvere.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Una torta che piace generalmente a tutti e che non manca mai nelle nostre tavole in autunno e inverno: il suo profumo di cannella inebria la casa e ti fa alzare nel migliore dei modi!

Come preparare la tradizionale Apple Pie: la ricetta sana e facile senza latticini e vegan

 

 

Sara

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Cecilia

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