Le 7 tecniche detox delle star

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 18:08

Già dallo scorso anno hanno fatto molto discutere le diete messe in atto dalle celebrities per depurarsi, disintossicarsi, pulire la pelle e, insomma, rimettersi un po’ in forma magari dopo le feste e per smaltire qualche chilo di troppo. Ne abbiamo sentite davvero di tutti i tipi e, se ve ne siete perse alcune, ve le riassumiamo noi!

Ecco le 7 tecniche detox delle star: tra la semplice moda e la scienza i metodi più usati dallo star-system per essere al top

Dieta per la purificazione dell’intestino

Acqua e fibre per depurare l’intestino e pulirlo dalle impurità. Sembra un’ovvietà ma è così che si fa se davvero si vuole mettere l’organismo un po’ in stand by per poi ricominciare da capo. 

Pulizia del fegato

Di prodotti per disintossicare il fegato,  ce ne sono molti, ma gli esperti avvertono: evitate strane sostanze che promettono miracoli e che invece non fanno altro che compromettere gli equilibri naturali del corpo. Ci sono molti altri modi per prendersi cura del fegato; limitare l’alcool, i cibi grassi, i farmaci e se non si soffre di eruzioni cutanee piante amare come il tarassaco, la bardana e il cardo mariano. Attenzione sempre al fai da te!

La dieta dei frullati

L’hanno pubblicizzata in lungo e in largo. 10 giorni di frullati di sola polpa di frutta e verdura ed ecco che l’organismo rinasce come nuovo. Anche in questo caso, purificarsi sì, ma con intelligenza. Dieci giorni senza proteine e altri importanti nutrienti, forse, sono decisamente troppi.

Dieta Master Cleans

Un intruglio composto da acqua, limone, sciroppo d’acero, pepe ed erbe, da assumere per almeno dieci giorni. Promette una disintossicazione perfetta e persino Beyonce ha dichiarato di farne uso per perdere qualche chilo.

Vitamine e minerali

Anche questa è una moda che in America ha spopolato molto; vitamine e sali minerali in capsula per purificare il corpo e nutrirlo. Da non sostituire ai pasti, però, mai!

Tisane detox

Tra le star queste vanno fortissimo: tisane disintossicanti che eliminano le scorie in eccesso nel corpo. Il programma è stato ponderato e realizzato per il weekend, per depurarsi dalle sostanze accumulate durante la settimana di lavoro.

Integratori a base di frutta tropicale

Ricchi di fibre alimentari, questi integratori aiutano, pare, a sentirsi meglio e a migliorare le funzioni del metabolismo. Svolgono anche un’azione diuretica.

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Quattro tipi di riso buoni e sani

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 16:58

Quanti tipi di riso esistono? E quali sono le loro proprietà? Di varietà di riso ne esistono molte e ognuna ha delle caratteristiche ben precise dalle quali derivano diversi benefici. Almeno quattro sono le varietà di riso dalle proprietà benefiche e molto sane; il riso nero, il riso rosso, il riso thai integrale e il parboiled.

Ecco allora quattro tipi di riso sani e buoni: le proprietà del riso venere, riso rosso, riso thai integrale e riso paraboiled. 

Il riso nero

Conosciuto anche come riso venere, il riso nero è ricco di calcio e vitamine, svolge un’importante azione antiossidante e protegge le cellule dai radicali liberi. Il riso venere è inoltre ricco di ferro, crusca ed è associato alla protezione delle malattie cardiache, grazie alla sua capacità di tenere a bada il colesterolo, e al mantenimento della pressione cardiaca.

Il riso nero può essere utilizzato in cucina in modo semplice e all’interno di ricette sane e gustose, come un risotto alle verdure, con i funghi, oppure per preparare delle insalate con zucca e limone o con avocado e mango .

Il riso rosso

È un riso integrale che nasce da un incrocio naturale. I suoi chicchi sono ricchi di fibre e si contraddistinguono da un bel colore rosso rubino. Il riso rosso è molto digeribile e ha un alto contenuto di sostanze antiossidanti.

Questa varietà di riso ha una cottura molto lunga, rimane sempre croccante e può essere anche mangiato da solo, senza condimento. Si consuma prevalentemente bollito, al vapore e condito solamente con un cucchiaio d’olio d’oliva o con la salsa di pomodoro.

Il riso thai integrale

Questa varierà di riso, coltivata in Thailandia, è molto profumata, assomiglia al riso basmati e ha un colore bianco avorio. È ideale per la preparazione di insalate, grazie al fatto che i suoi chicchi rimangono ben separati durante la cottura.

Nella cucina orientale questo tipo di riso, ricco di vitamine e ferro, viene aromatizzato con le spezie, come la cannella o il coriandolo, e viene consumato in sostituzione del pane abbinato ai piatti tradizionali, come il pollo o le verdure grigliate.

Il riso parboiled

Il termine parboiled, che dall’inglese significa “parzialmente bollito”, si riferisce al fatto che i chicchi di riso sono stati trattati in modo tale da salvaguardarne il contenuto dei micronutrienti, come le vitamine e i sali minerali.

Con questa varietà di riso si possono preparare insalate e piatti freddi con il medesimo risultato: i chicchi risulteranno sempre ben separati e, per questo motivo, in genere si sconsiglia l’uso di riso parboiled per preparare un risotto.

La redazione di mammapretaporter.it

 

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I preziosi nutrienti del sorgo

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 14:45

Il sorgo è un cereale, quinto per importanza nel contesto dell’economia agricola. Privo di glutine e ricco di fibre è perfetto anche per il regime alimentare dei celiaci.

Ecco allora tutti i preziosi nutrienti del sorgo: le caratterische di questo cereale gluten free. 

Il Sorghum Vulgare, o sorgo, è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Graminacee. Dopo il grano, il riso, il mais e l’orzo è considerato il quinto cereale per importanza nell’economia agricola.
La pianta del sorgo è una delle prime piante a essere stata coltivata, perché semplice da accudire e da coltivare, grazie alla sua naturale capacità di resistere alla siccità. Oggi il sorgo è coltivato nel mondo nelle aree tropicali dell’Asia, nel Centro-Sud America, mentre in Europa è coltivato soprattutto in Francia e nelle regioni centrali dell’Italia, come la Toscana, le Marche e l’Umbria.
Il sorgo contiene molte fibre, circa l’80%, ed è privo di glutine, motivo per cui questo alimento può essere facilmente integrato nell’alimentazione dei celiaci. La composizione conta anche una certa percentuale di amminoacidi essenziali, da associare ai legumi per ottenere tutta la gamma che l’organismo necessita.

Il gorgo è molto digeribile, facilmente assimilabile e contiene una varietà di importanti sali minerali, come il ferro, il calcio, il potassio e le vitamine, oltre a una buona dose di antiossidanti e fitocomposti.
Fa parte della famiglia dei cereali e rappresenta un’ottima fonte di energia, oltre ad essere stato individuato come alimento dalle grandi proprietà benefiche, prima fra tutti per la sua azione antinfiammatoria e antiossidante.
Al suo interno sono presenti i tannini, sostanze chimiche della famiglia dei polifenoli che, se presenti in quantità rilevanti, agiscono contro la corretta nutrizione, ostacolando la digeribilità e l’assimilazione delle proteine. Per questo motivo, il mercato preferisce puntare sul sorgo privo di tannini.

Sul mercato esistono numerosi impieghi del gorgo; farina di sorgo, pasta di sorgo, pane di sorgo e sorgo fermentato, con cui si può produrre la birra. I fusti e le foglie sono utilizzati come foraggio, mentre alcune varietà di questa specie sono utilizzate per la fabbricazione di spazzole e scope. Per questo motivo il gorgo è chiamato anche “saggina”.

La redazione di mammapretaporter.it

 

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Come invogliare i bambini a mangiare la verdura

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 10:55

Far mangiare la verdura ai bambini può essere un’impresa ardua e, anche se qualche piccoletto mostra sin dalla tenera età di essere una buona forchetta anche per quanto riguarda i vegetali, sappiamo che purtroppo non tutti i bambini sono così. Come fare allora per aiutare i bambini a essere più invogliati a mangiare la verdura? Vi proponiamo 10 trucchi, semplici ma molto efficaci.

Ad alcuni bambini la verdura piace, per la gioia delle mamme che, così, non si pongono troppo il problema. Altri, invece, fanno più fatica. Qualche capriccio o la solita frase “non mi piace” e la faccenda diventa un piccolo guaio.

Ecco allora come invogliare i bambini a mangiare la verdura: 10 suggerimenti di mammapretaporter.it per far mangiare vegetali ai bambini

Dare il buon esempio

Da questo non si scampa. Se vostro figlio vi vede propense a mangiare e ad apprezzare la verdura, sarà molto più incentivato a farlo anche lui. Uno studio recentemente ha dimostrato che bambini con genitori che mangiano molta frutta e verdura sono nettamente più facilitati a mangiarla anche loro. 

Comporre il piatto in modo creativo

Un piatto di broccoli lessati, o al vapore, potrebbe risultare non troppo invitante, ma se tutto viene percepito come un gioco, forse, qualche speranza c’è. Se nel piatto il bimbo troverà dei broccoli che assomigliano a degli alberelli, certamente si divertirà di più, e chissà che quel piatto di broccoli lo mangi anche.

Coinvolgere i bambini in cucina

I bambini sono più invogliati a mangiare se, nella fase di preparazione, sono stati coinvolti. “Proviamo a vedere se è buono quello che abbiamo cucinato”, è questa la tattica, quasi sempre, vincente!

'Almeno assaggiane un po’

Una buona pratica è quella di abituare il bambino ad assaggiare un po’ di tutto. Può darsi che, alla fine, alcune verdure proprio non gli piaceranno, ma almeno le avranno assaggiate e ne conosceranno il sapore.

Non obbligare i bambini a finire il cibo nel piatto

Costringere il bambino a finire obbligatoriamente tutto quello che han nel piatto non va bene. Collegherà quel cibo a un’esperienza negativa ed è facile così sortire l’effetto contrario con il rischio che, nemmeno da grande, mangi quella verdura.

Iniziare a dare verdura intera fin dai 6 mesi

A prescinfere dal tipo di svezzamento scelto è importante abituare fin da subito i bambini a mangiare verdura. La prenderanno loro con le mani da vostro o dal loro piatto. Guarda la sezione dedicata all'autosvezzamento!

Far capire loro l’importanza di mangiare le verdure

I bambini non possono capire l’importanza di assumere verdura durante i pasti: parlategliene in momenti differenti dal pranzo e spiegateglielo in modo semplice ma esaustivo, con frasi come “ti aiuta a crescere”, o “ti rende più forte”.

Giocare con i colori

Un piatto colorato, composto da più verdure di colori diversi tra loro, è sicuramente più invitante per il piccolo che, forse, sarà più invogliato a mangiare la verdura.

Aggiungere sapore al piatto

Se proprio vedete che il bambino non ha nessuna intenzione di mangiare la verdura, provate a condirla con qualche altro alimento, magari il preferito del bambino, per renderla più appetibile.

Avere pazienza

Alcuni bambini sono più testardi in fatto di cibo e l’inserimento della verdura nella dieta potrebbe risultare un’operazione che richiede molto impegno e pazienza. Ma non demordete, per il bene del piccolo e per la sua salute. Continuate a dare il buon esempio e provate a proporgli la verdura sempre in modi diversi: le abitudini che un bambino sviluppa in giovane età saranno le stesse che gli rimarranno da grande!

La redazione di mammapretaporter.it

 

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12 benefici provati del melograno

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 10:12

Il melograno è considerato uno dei frutti più sani che esistano in assoluto e molti studi hanno dimostrato diversi benefici che questo frutto apporterebbe all’organismo. Ce ne sono almeno 12, 12 buoni motivi per gustare a pieno questo buonissimo frutto autunnale.

Si presenta di colore rosso e al suo interno si compone di tanti chicchi mangiare direttamente, o che possono essere usati per realizzare un estratto o un ottimo infuso da bere come una tisana.

Il suo vero nome è Punica Granata, è originario dell’Asia ma in tutto l’Occidente è conosciuto come un frutto bello da vedere e buono da mangiare. Ma il melograno fa così bene come dicono?

Da numerosi studi scientifici sono emersi almeno 12benefici provati del melograno: ecco i buoni motivi per consumare questo frutto regolarmente:

Il melograno è ricco di sostanze nutritive
Fibre, proteine, vitamina C, vitamina K, acido folico, potassio sono le principali sostanze nutritive e benefiche che il melograno contiene. I semi del melograno sono poi importantissimi e contengono fibre, vitamine e minerali.

Contiene anti ossidanti
Il melograno è ricco di anti ossidanti naturali, flavonoidi per la precisione, che aiutano a combattere le infiammazioni e proteggono cuore e arterie.

Azione diuretica a drenante
Il melograno è il perfetto alleato per chi vuole mettersi in forma e vuole perdere qualche chilo. Drenante e dall’azione diuretica è perfetto per eliminare le scorie.

Protegge la prostata
Alcuni studi hanno dimostrato come il melograno aiuti a proteggere la prostata e l’apparato maschile dall’insorgenza di malattie.

Protegge il seno
Alcune ricerche, ancora in approfondimento, indicano questo frutto come un prezioso alleato per la salute della mammella.

Abbassa la pressione sanguigna
Il melograno è indicato anche come alimento amico di cuore e pressione sanguigna, che aiuta a tenere sotto controllo grazie alle sue proprietà.

Combatte i dolori articolari
Grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie il melograno è indicato come un prezioso alleato che aiuta a combattere i dolori articolari e a curare l’artrite.

Riduce il rischio di malattie cardiache
Il melograno aiuta a controllare i livelli di colesterolo nel sangue, soprattutto quelli del colesterolo LDL, chiamato anche “cattivo”, che si deposita nelle arterie.

Aiuta a combattere la disfunzione erettile
Il succo di melograno può aiutare anche la disfunzione erettile e aiuta a ripristinare il flusso di sangue limitando i danni all’apparato maschile.

Aiuta a combattere le infezioni batteriche
Il melograno contrasta i microrganismi infettivi ed è molto utile anche contro la candida e le infiammazioni alla bocca, come le gengiviti.

Aiuta a preservare la memoria
Secondo alcuni studi il melograno agisce positivamente sulla memoria, soprattutto negli anziani, verbale e visiva.

Migliora le prestazioni fisiche
Essendo ricco di proprietà nutritive, il melograno aiuta le prestazioni atletiche degli sportivi, con una conseguente diminuzione della fatica e un aumento dell’efficienza.

La redazione di mammapretaporter.it

 

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12 benefici dimostrati dell'avocado

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 10:00

L’avocado è un frutto molto particolare, dal sapore insolito e ricco di grassi sani, a differenza della maggior parte della frutta tradizionale che invece è ricca di zuccheri. Numerosi studi dimostrano come questo frutto abbia potenti effetti sulla nostra salute e come l’avocado faccia bene per diversi motivi.

Quanti conoscono davvero questo frutto? L’avocado, conosciuto anche come Persea Americana, è molto apprezzato per il suo alto valore nutritivo e viene utilizzato anche per la preparazione di salse e condimenti famosi in tutto il mondo, come la guacamole, la tipica salsa messicana.

Esistono diverse tipologie di avocado, di forme differenti e di diversi colori, che possono variare dal verde al nero. L’avocado varia anche in base al peso e ce ne sono di più leggeri, del peso di circa 200 grammi, e di più pesanti, che possono arrivare a pesare anche 1 kg.

Le proprietà di questo frutto sono molteplici ed esistono almeno 12 benefici dimostrati dell'avocado: scopriamo insieme perchè tutti noi dovremmo inserire l'avocado nella nostra dieta. 

1. Contiene sostanze nutritive
La pelle e i semi del frutto vengono scartati, mentre la polpa, di colore giallo-verde, è quella che contiene una grande varietà di sostanze nutritive, tra cui diversi tipi di vitamine e minerale; vitamina K, vitamina C, potassio, vitamina B, vitamina E, oltre a magnesio, zinco, fosforo e grassi sani. L’avocado, inoltre, non contiene colesterolo ed è a basso contenuto di grassi saturi.

2. Contiene più potassio della banana
La banana è il frutto per eccellenza che associamo al potassio, un minerale importantissimo per l’organismo. Ebbene, l’avocado ne contiene più.

3. Fa bene al cuore
L’avocado non contiene grassi, ma non solo, contiene una percentuale di grassi vegetali definiti “buoni”, che fanno quindi molto bene al corpo, come i grassi monoinsaturi, componenti principali dell’olio di oliva.

4. L’avocado è ricco di fibre
Le fibre fanno bene al corpo e l’avocado, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, ne contiene molte. Circa il 25% delle fibre che l’avocado apporta sono solubili, per il restante 75% le fibre non sono solubili.

5. Riduce il colesterolo e i trigliceridi
Sembra che tra i diversi benefici che l’avocado apporta ci sia anche la capacità di ridurre il livello di trigliceridi e colesterolo nel sangue, favorendo così il buon funzionamento dell’apparato circolatorio.

6. Chi mangia l’avocado si aiuta a mantenersi in forma
Questo frutto è sicuramente un prezioso alleato per chi vuole mantenersi in forma ed evitare obesità, diabete e sindrome metabolica.

7. Aiuta ad assorbire le sostanze nutritive
L’avocado aiuta anche ad assorbire le sostanze nutritive presenti negli alimenti vegetali che assumiamo e, quindi, svolge una buona azione regolatrice.

8. Ha una grande carica di antiossidanti
Tra le tante proprietà dell’avocado c’è anche quella di contenere anti ossidanti naturali in grado di proteggere la salute degli occhi.

9. Aiuta a combattere i radicali liberi
Proprio per la sua concentrazione di antiossidanti, l’avocado è considerato un alimento in grado di attaccare e contrastare i radicali liberi.

10. Allevia l’artrite
Secondo alcuni studi, l’estratto di avocado aiuta a combattere i dolori dell’artrite che colpisce le ossa.

11. Aiuta a perdere peso
Con la sua carica di fibre e grassi vegetali, l’avocado contribuisce a un minore apporto di carboidrati nel corpo e, per questo, è amico di chi desidera perdere peso.

12. Buono da mangiare e facile da integrare nella dieta
Non solo come frutto, ma anche come alimento facile da integrare nelle preparazioni di tutti i giorni, l’avocado è ottimo per cucinare salse e condimenti.

La redazione di mammapretaporter.it

 

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L’alimentazione svolge un ruolo chiave nella prevenzione di patologie, anche e soprattutto nelle problematiche tumorali. Un alimento che forse in pochi sanno svolgere un’attività nociva in queste situazioni è lo zucchero.

Ecco allora che vi spieghiamo la connessione zucchero e tumori: come prevenire il cancro con l'alimentazione attraverso il contenimento degli zuccheri raffinati.

Uno studio italiano durato 11 anni, in cui sono state coinvolte più di 8000 donne, ha sentenziato che un’alimentazione ricca cibi ad alto indice glicemico (alimenti in grado di alzare la glicemia, ovvero il livello di zuccheri nel sangue) è associata ad un incremento del rischio di cancro al seno del 45 %. Dati sperimentali hanno dimostrato che le cellule tumorali, per crescere, si nutrono di zucchero e necessitano di insulina (ormone prodotto normalmente dal pancreas, la cui funzione è quella di abbassare la glicemia). Le cellule cancerogene sono in grado di esprimere proteine abili a captare insulina e altri ormoni simili ad essa. Queste cellule, quindi, sono capaci di incamerare all’interno di essa lo zucchero grazie all’insulina, utilizzandolo come fonte di energia per crescere e duplicarsi. L’insulina, chiamata anche ormone dell’ingrassamento, favorisce infatti la produzione di fattori che promuovono la crescita cellulare che è alla base dello sviluppo di tumori. Ciò che attiva l’insulina è lo zucchero. Un eccesso di zuccheri (soprattutto quelli ad alto indice glicemico come la pasta o i dolci) nella propria alimentazione induce un aumento della glicemia con conseguente produzione di insulina. Questi picchi di insulina, oltre a favorire il sovrappeso o peggio ancora l’obesità, comportano un’ipoglicemia (abbassamento repentino dei livelli di zuccheri nel sangue) con conseguente nuova richiesta di zuccheri e quindi fame. Maggiore è il consumo di zuccheri, maggiore è la voglia di essi. Fondamentale dunque avere un’alimentazione controllata: privilegiare l’assunzione di alimenti a basso indice glicemico e cibi integrali, riducendo l’apporto di farine raffinate, patate, marmellate e dolci. Una sana alimentazione associata all’attività fisica (altra “arma” in grado di abbattere l’insulina) permette di interrompere il circolo vizioso della richiesta di zuccheri, prevenendo lo sviluppo di cancro e altre numerosi patologie infiammatorie.

Dr. Alessio Tosatto
Biologo Nutrizionista IMBIO

 

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Pronto soccorso pediatrico con l'Ayurveda

Lunedì, 05 Ottobre 2015 15:28

L'Ayurveda è la medicina più antica dell'umanità, risale infatti a prima del 500 a.C.: è un sistema complesso di tecniche mediche, pratiche, filosofie molto interessanti, efficaci e utili. E' basato sulla teoria dei Dosha, forze vitali che regolano il nostro organismo. L'ayurveda non è solo applicabile all'uomo adulto ma risulta estremamente efficace anche sui bambini.

Ecco allora il pronto soccorso pediatrico con l'Ayurveda: i consigli di mammapretaporter.it e Virya Ayurveda Italiana per il primo soccorso del bambino in caso di febbre, influenza e malanni


- Tapaka Virya, unguento privo di eccipienti, conservanti, coloranti che aiuta il riassorbimento rapido delle “botte“, ma anche a togliere il dolore e prurito da punture d’insetto, le scottature da sole o piccole bruciature, le irritazioni della pelle dal contatto con ortiche o dovute da qualsiaisi altra causa;

- Nirjala Virya, decotto di piante, già pronto privo di alcool, zucchero e conservanti ottimo per aiutare ad eliminare la tosse, il raffreddore e tutte le problematiche respiratorie;

- Virechan Virya, un decotto concentrato di piante che aiutano a regolare l’intestino pigro e ad eliminare muco presente nell’organismo che per l’Ayurveda è fonte dell’origine della febbre;

- Tejas Virya, compresse che possono essere schiacciate con ghee o con il VirechanVirya® da usarsi in caso di febbre;

- Grahah Virya, compresse schiacciate con un poco di miele e limone dopo il vomito, degluttito con un poco di acqua calda.

I precedenti non costuiscono prescrizione medica, consultate sempre il vostro pediatra di riferimento.

Giulia Mandrino

 

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Le mistery bag Montessori

Lunedì, 05 Ottobre 2015 15:11

Uno dei punti cardine del metodo educativo stilato da Maria Montessori è l’avviamento del bambino verso la dimensione della scoperta e della naturale curiosità che nasce in lui dal contatto visivo e con l’ambiente. Tra i materiali utili a questo scopo c’è la Mistery Bag, letteralmente la “borsa delle sorprese”, un fagotto all’interno del quale sistemare giochi e altri oggetti.

L’obiettivo è che il bambino, aprendo la borsa in questione, sia stimolato, e incuriosito dal contenuto e cerchi di saperne di più. La domanda che ci si aspetta è, quindi: “che cos’è?”, con conseguente volontà di scoprire tutti gli oggetti che sono all’interno della borsa.

La Mistery Bag può essere una borsa qualsiasi, di dimensioni media, oppure un fagotto realizzato manualmente e chiuso con un nastro, oppure uno zainetto per bambini. Al suo interno potete metterci qualsiasi cosa, dai giochi per l’infanzia in senso stretto a diversi oggetti da sottoporre all’attenzione del piccolo.

Nel caso dei giochi, potete usare la borsa come contenitore per le figure piane, o solide, se le usate, oppure come semplice contenitore di oggetti di uso quotidiano. L’obiettivo è far scaturire stupore e curiosità nel bambino nei confronti di ciò che tirerà fuori dalla borsa.

Ecco allora come creare una mistery bag Montessori:gli oggetti da inserire in un semplice sacchetto per creare un gioco montessori per bambini. 

Tra le cose più frequenti, semplici oggetti che potete facilmente trovare a casa, ci sono:

- Forme geometriche, anche in versione morbida
- Nastri o fiocchi
- Animali di gomma, come il cane o la paperella
- Gomitoli di lana
- Palline
- Oggetti che si trovano in natura, come pigne o castagne

La redazione di Mamma pret a porter

immagine tratta da http://www.howwemontessori.com/how-we-montessori/2014/07/using-the-stereognosticmystery-bag.html

Le sensory walls Montessori

Lunedì, 05 Ottobre 2015 13:54

Secondo il Metodo Montessori, l’attività sensoriale e lo sviluppo dei sensi sono fondamentali per l’apprendimento del bambino e il modo migliore per mettere in pratica questo principio è puntare su un’attività ludica creativa ed esplorativa.

Ecco allora come allestire dentro casa le sensory walls Montessori: una parete sensoriale, alla lettera, che si presenta come una zona gioco volta alla scoperta dei sensi che coinvolge attivamente i bambini. 

Il Metodo Montessori presuppone un approccio educativo che sottolinea con enfasi l’importanza dei sensi del bambini e la necessità di svilupparli nel modo corretto. L’obiettivo, è quello di favorire il naturale sviluppo del bambino, anche intellettivo, attraverso la scoperta personale.

Questo è il motivo per cui lo sviluppo dei sensi del corpo umano è considerato di estrema importanza, così come è importante, quindi, orientare il bambino verso un’attività ludica improntata all’esplorazione e all’arricchimento personale.

A questo proposito vi presentiamo oggi un gioco. Si chiama sensory wall, più comunemente conosciuto come parete sensoriale, si può costruire anche casa, con materiali di recupero e con le più semplici tecniche di fai da te e offre numerosi benefici per l’apprendimento del vostro bambino:

- Stimola i sensi del piccolo: vista, tatto, udito e a volte anche l’olfatto

- Aiuta lo sviluppo dell’intelligenza

- Favorisce il manifestarsi della naturale curiosità verso gli oggetti e l’ambiente

- Il bambino, giocando, si allena utilizzando tutte le sue abilità

Per costruire una parete di gioco non esiste uno schema preciso. Potete, infatti, crearne una in diversi modi, utilizzando vari materiali e puntando sul tema che più vi piace. Per iniziare, e giusto per darvi un’idea di quella che è una parete sensoriale di gioco, vi proponiamo questo bellissimo progetto creativo.

Partiamo con l’occorrente necessario per costruire la parete; una tavola di legno, viti, trapano e martello per il fissaggio, varie porzioni di tessuto, che possono essere anche materiali di diverso genere, numeri da decorazione, catene di plastica e rispettivi ganci e supporti per fissarli bene alla parete.

Per prima cosa, fissate la parete di legno al muro con le viti e a un’altezza tale da consentire al bambino di avere tutta la superficie a portata di mano, e di vista, quando sarà seduto a terra e si troverà la parete di fronte a lui.

Il legno è un supporto standard ma, se vi piace di più, potete sostituirlo con qualsiasi altro supporto. A questo punto, procedete con i tessuti, due o più di due, e sceglieteli diversi tra loro, al tatto e alla vista. Per esempio, optate per lana e ciniglia a prato, in modo da suscitare maggiore curiosità nel bambino. Ritagliate due quadrati, o cerchi, e applicateli poi alla parete con della colla.

Procedete poi con il fissaggio delle catene, vanno benissimo anche quelle in plastica colorata e dei numeri sagomati, meglio se tridimensionali e in superficie. Anche in questo caso, per fissare gli strumenti alla parete, utilizzate i ganci ma assicuratevi di applicare nel modo corretto e più sicuro per il bambino.

Non vi resta ora che aggiungere un piccolo tocco finale, applicando alla parete un quadrato luminoso, debitamente e in modo sicuro, collegato a un interruttore della luce. In questo modo il bambino potrà anche sperimentare l’accensione del pulsante in relazione alla fonte luminosa.

 

Immagine tratta da http://www.disneybaby.com/blog/25-totally-awesome-innovative-diy-projects-for-the-playroom/

 

Sara

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Cecilia

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