In Italia ancora non è una realtà, ma già se ne discute largamente: parliamo dell'omogenitorialità, cioè dell'adozione di un bambino da parte di una coppia omosessuale o della nascita di un figlio da parte di genitori dello stesso sesso. Ancora non è realtà italiana, dicevamo, ma nel mondo i paesi che ormai la considerano normale e attuabile sono molti, e per questo le risposte ai dubbi possono già basarsi su studi concreti e non solo teorici.

Vediamo insieme cosa dicono gli studi scientifici e i pediatri riguardo all'omogenorialità: come influisce sul bambino l'avere come genitori due mamme o due papà, stando alla ricerca concreta.

Le critiche più accese e più diffuse riguardano l'anormalità di una famiglia di questo tipo: avere due figure femminili o due figure maschili, e quindi non avere una mamma e un papà, non è la prassi, ed emozionalmente, psicologicamente e relazionalmente il bambino potrebbe risentirne e farne le spese, sia per "lo stile di vita" condotto dai genitori sia per il fatto di non poter fare esperienza della complementarietà dei due sessi dei genitori.

Certo, la letteratura scientifica in merito a questo argomento non è ancora foltissima, ma nemmeno rara: studi scientifici e pediatri di tutto il mondo ne hanno discusso negli ultimi anni, e le conclusioni, un po' ovunque, sembrano essere le stesse. E demoliscono tranquillamente le convinzioni di cui sopra.

Prendiamo lo studio condotto nel 2012 dall'Università di Melbourne in Australia, per misurare il livello di salute fisica, mentale e sociale (e cioè la definizione di "salute" dell'OMS) dei bambini cresciuti in famiglie omosessuali. È tra i più grandi mai condotti, e ha preso come campione 500 bambini tra 0 e 17 anni e 315 genitori. I risultati sono riassunti in tre righe, e sono assolutamente chiari. I bambini cresciuti da famiglie omogenitoriali ottengono punteggi più alti degli altri quando si tratta si salute e coesione familiare. Non essendoci stereotipi all'interno della famiglia, i ruoli non si fossilizzano sul papà-lavoro/mamma-casa, e questo non crea che armonia e rispettosa libertà.

Quando si parla poi di "prese in giro", più i bambini sono stigmatizzati più questo, naturalmente, influisce negativamente sulla salute generale, ma non in maniera da risultare devastante rispetto a bambini cresciuti in famiglie etero, e, soprattutto, queste situazioni permettono ai bambini di sviluppare una propensione alla comunicazione, un'apertura mentale preziosa e un rafforzamento di carattere che si riversa positivamente su tutta la famiglia.

Qualche giorno fa, però, il presidente della Società Italiana di Pediatria Giovanni Corsello ha diramato un comunicato stampa dicendo che gli studi pubblicati finora sono pochi, scarni e inattendibili, e che la discussione sulle adozioni e sulle unioni civili dovrebbe comprendere molti più dati clinici e psicologici dei bambini e degli adolescenti. Subito dopo si è corretto, dicendo che il suo pensiero non si riferiva solo alle famiglie omosessuali, ma in generale alle situazioni di conflittualità interna e alle famiglie in cui non ci sono il padre o la madre come modelli. Insomma, per lui solo una famiglia "normale" assicura di non avere ricadute sulla salute emotiva futura del bambino, perché ogni situazione senza equilibrio diviene pericolosa.

A Corsello si son operò subito opposti il presidente della Società Italiana di Psichiatria, Claudio Mencacci, e la senatrice Elena Cattaneo, ribadendo come gli studi e le ricerca condotti finora, pur ammettendo una letteratura scientifica ancora limitata, affermino proprio il contrario, e che l'unica cosa importante da fare in questo caso sia valutare, come giusto che sia, la capacità dei genitori, indipendentemente dalle relazioni affettive e dall'orientamento sessuale, di accogliere un bambino, saperlo amare, seguire la sua crescita e offrirgli un ambiente protetto e sereno.

E, infatti, come sottolineò lo studio condotto all'Università la Sapienza di Roma nel febbraio dello scorso anno da Anna Maria Speranza e pubblicato su medicoebambino.it dal titolo "Crescere in una famiglia omogenitoriale", la salute mentale del bambino non è a rischio quando la famiglia è omogenitoriale, ma quando la famiglia, omo, etero, sposata o convivente, con un genitore o due genitori, vive in situazioni di povertà, emarginazione, conflittualità o violenza, e quando si verificano eventi traumatici.

Insomma, già nel 2006 aveva ragione lo studio condotto dall'American Academy of Pediatrics, quello citato dalla senatrice Elena Cattaneo per sostenere la legge Cirinnà in risposta a Corsello: in poche parole, secondo la ricerca i bambini cresciuti da genitori dello stesso sesso crescono e si sviluppano esattamente come quelli vissuti con genitori eterosessuali.

Affetto e capacità genitoriali sono di gran lunga più importanti di un dettaglio come il proprio orientamento sessuale; crescere in una famiglia amorevole, protettiva, consapevole, capace di accudire al meglio e impegnata a crescere i figli con una forte educazione è molto più importante del sesso.

Sara Polotti

Svezzamento fuori casa e in vacanza

Domenica, 07 Febbraio 2016 14:12

Se per chi sceglie l'autosvezzamento è molto più semplice viaggiare, per le famiglie che invece optano per uno svezzamento con le pappe, sopratutto se sane e naturali, le cose si possono complicare un pochino.

Ecco allora i consigli per preparare pappe sane e naturali anche fuori casa: i consigli di mammapretaporter.it per affrontare lo svezzamento in vacanza

Chi segue lo svezzamento naturale, come noi di mammapretaporter.it consigliamo, prepara in casa le pappe per i piccoli. Bastano pochi e semplici ingredienti come spieghiamo dettagliatamente nel nostro libro Mamme pret a porter, dedicato allo svezzamento. 

Ma quando ci si allontana da casa le cose si complicano: come far mangiar sano il piccolo?

 

1. La base è il latte

Come ci spiega il dott. Luciano Proietti nel suo libro Figli Vegetariani ed. Sonda, fino ai due anni l'alimentazione base del bambino deve essere latte di mamma o latte formulato a base vegetale (latte in polvere vegetale), il resto è un plus, sopratutto nel primo anno. Quindi non diventiamo matte per le pappe, basta allattare o aumentare la quantità di latte formulato vegetale nel biberon e possiamo stare tranquille!

 

2. Questione omogeneizzati

In commercio esistono omogeneizzati e pappe pronte: sono indubbiamente molto comode e alcune di queste (in realtà pochissime) hanno ingredienti sani e corretti. Tra questi quelli che mi sento di consigliarvi sono quelli della Holle (http://www.holle.ch/it_IT/). 

Mi raccomando, leggete sempre gli ingredienti: anche quelli bio infatti contengono spesso zucchero, sale, oli vegetali... . Guardate per esempio questa pappa "bio" che all'apparenza sembra essere un prodotto di grande qualità: 

Come potete vedere contiene olio di colza che, come l'olio di palma, è ricchissimo di acidi grassi saturi, quindi fortemente dannoso per il nostro organismo. Perchè le aziende lo utilizzano persino negli omogeneizzati dei bambini? Semplice, è economico. E davvero, non importa se è bio, non va assunto per nessun motivo. 

Se con le verdure non è semplice rifugiarsi nell'omogenizzato, è  più facile trovare puree di frutta 100% e volendo anche bio: le possiamo acquistare nei supermercati o nei negozi del naturale, o ancora nei discount (da provare quelle bio e super economiche della catena IN'S, certificate bio e 100% frutta). 

Chiaramente le pappe fatte in casa sono più sane, ma è altrettanto vero che se per qualche giorno cambiamo alimentazione e utilizziamo omogeneizzati (chiaramente validi e privi di ingredienti dannosi come l'olio di colza) non succederà nulla dal punto di vita del loro equiibrio nutrizionale. 

L'unico vero ostacolo è la questione gusto: i bamibini infatti, se abituati al gusto vero e autentico del cibo, possono non accettare i preparati. Per questo motivo è consigliabile provare a introdurli alcuni giorni prima della partenza. 

Il mio consiglio è però di non abusarne, in quanto essendo il gusto alterato, il rischio è che il piccolo rifiuti poi le nostre mele a favore delle puree in vaschetta. 

Giulia Mandrino

 

3. Pappa dolce

Ma possiamo anche decidere di portare le nostre pappe. Come fare? Per la cena possiamo risolvere il dilemma con deliziose pappe dolci, quindi una base di latte vegetale e l'aggiunta di farine per lo svezzamento (riso, mais e tapioca, grano saraceno etc...) e una spolverata di farina di mandorle una sera mentre quella successiva del parmigiano vegetale homemade e il gioco è fatto!

 

4. Brodo pret a porter

Una soluzione pratica ed efficace se andiamo in vacanza per qualche giorno è quella di preparare dei passati/brodi di verdura e legumi il giorno prima della partenza: li inseriremo in vasetti di vetro, li porteremo in viaggio in una borsa frigo e poi, appena arrivati a destinazione, li metteremo in un surgelatore. Ogni giorno ne scongeleremo uno e lo useremo come base per la pappa: basta scongelarli nel microonde oppure chiedere di farlo nella cucina di un ristorante: aggiungeremo poi la farina e la pappà sarà pronta. 

 

5. Quindi ecco la nostra lista di prodotti da portare in viaggio

1. bevande vegetali di riso, avena etc...

2. farina di mandorle

3. farine per lo svezzamento

4. puree 100% frutta

5. brodi/passati di verdura in barattolini di vetro da congelare

 

Come sapete noi siamo sfavorevoli all'introduzione delle proteine animali prima dell'anno (trovi tutte le informazioni sul nostro libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, nel capitolo 2 dedicato allo svezzamento): nel caso voi abbiate deciso di darle al vostro piccolo stare senza per una settimana non potrà fargli che bene, basta utilizzare legumi nel passato e allattarlo o dargli lattee formulato a base veegetale. 

Giulia Mandrino

Foto credits: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Pur%C3%A9ed_veggies.jpg

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

L’ingresso del proprio figlio al nido o alla scuola materna è una tappa obbligata che tutti i genitori si troveranno ad affrontare e sempre più spesso è un momento che genera ansia nella famiglia. Le mamme e i papà vengono investiti da molti dubbi, preoccupazioni ed ansie. Quale scuola scegliere? Sarà giusto mandare mio figlio al nido? E se si a che età? Come affrontare l’inserimento? Le insegnanti saranno competenti? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che i genitori si pongono quotidianamente quando arriva il momento di affidare il proprio figlio ad una istituzione educativa. Sia nel caso del nido che della scuola dell’infanzia il momento dell’inserimento è il primo vero momento di separazione che il bambino e i genitori vivono. Ci sono delle sostanziali differenze tra la frequentazione della scuola dell’infanzia e del nido, in primis l’età a cui la si affronta . L’inserimento al nido può avvenire nei primi mesi di vita e molto spesso nasce dalle necessità della famiglia, la più diffusa è la necessità della mamma di rientrare al lavoro e/o l’assenza di altre figure (nonni o tate) a cui affidare il bambino. L’inserimento per un bambino di 3 mesi è diverso da quello di uno di 9 mesi o di 3 anni, ma a prescindere dall’età è il primo vero momento di separazione, il bambino esce dalla famiglia per andare in un posto nuovo dove sta diverse ore.
Non voglio addentrami nei diversi tipi d’inserimento a seconda degli approcci pedagogici e dell’età dei bambini ma mi interessa sottolineare che il momento dell’inserimento è il momento del distacco, dell’entrata nel mondo delle istituzioni, è il primo approccio al “mondo sociale” che il bambino sperimenta. E’ un processo di conoscenza ed apprendimento dove potrà sperimentare delle nuove relazioni con figure adulte di riferimento fuori dal contesto famiglie, le insegnanti e il gruppo di pari, i compagni. Come tutti i cambiamenti genera frustrazione, ogni bambino avrà il suo modo di reagire ed ogni genitore vivrà questo passaggio in modo soggettivo.
Molti genitori mi chiedono qual’è il modo giusto per rendere questo passaggio indolore, credo che non sia possibile,né per il bambino né per il genitore: la separazione crea per sua natura del dolore, ci si deve staccare da qualcosa di importante ma allo stesso tempo apre la possibilità di conoscere qualcosa di diverso, di nuovo e nella maggior parte dei casi anche di bello.

Separarsi dal proprio figlio non vuole dire abbandonarlo, è invece un credere alle sue capacità, alle sue risorse, è la condizione necessaria per permettergli di crescere e di esplorare ed allo stesso tempo di sperimentare la felicità del ritrovarsi. Il genitore non è immune al dolore della separazione, le mamme soprattutto vivono l’inserimento al nido o alla materna come un abbandono, e questo è legittimo, l’importante è dichiararselo, ricordarselo e guardare questa tappa di crescita da una prospettiva più allargata, dove non è visibile solo l’abbandono ma anche l’apertura al mondo che il bambino si trova a sperimentare e l’osservazione delle sue capacità o difficoltà nel relazionarsi, di adattarsi alle novità e la gioia nel farlo.

Ogni bambino avrà i suoi tempi per adattarsi, molti piangeranno, faranno i capricci e altri invece si ambienteranno subito, questo dipende dal carattere del bambino e dalla sua storia ma anche da come la mamma vive questo momento. Un buon modo per aiutare i propri figli in questo passaggio è dirgli la verità, li si lascia in quel posto perché si deve andare a fare altro e poi si ritorna a prenderli. Focalizzare l’attenzione ed il dialogo sul fatto che si va via e poi si ritorna aiuta il bambino a tranquillizzarsi, lo aiuta a contestualizzare quel posto in uno spazio e in un tempo preciso che imparerà ad apprendere e lo aiuterà a gestire l’angoscia abbandonica che sta vivendo.

L’inserimento graduale è un periodo necessario per il bambino e per la mamma, utile e indispensabile per far entrare nella quotidianità questa nuova dinamica relazionale, dove ci si lascia per un periodo di tempo più o meno limitato e poi ci si ritrova. Nel caso in cui il bambino sperimenti una eccessiva ansia nel separarsi i genitori possono aiutare con fiabe, racconti, giochi come il cucù o nascondino, esempi (a seconda dell’età del bambino), che favoriscono l’interiorizzazione di questo processo è bene però ricordarsi che ci vuole tempo e che per ognuno il tempo necessario è diverso. Inserirsi in un nuovo ambiente, con nuove persone, con nuovi bambini è un’esperienza emotivamente forte per tutti i bambini ed i genitori ma per ognuno ha dei connotati diversi, per questo i paragoni tra le reazioni dei vari bambini sono sterili e controproducenti.

Imparare a stare da soli senza mamma e papà o figure famigliari non è una gara ma un processo di crescita che richiede di essere sostenuti e legittimati delle proprie emozioni che possono spaziare dall’entusiasmo di andare all’asilo e di essere grande alla paura che si prova o alla diffidenza verso i compagni e le insegnanti. Come per i bambini anche per i genitori i vissuti emotivi saranno ambivalenti, intrisi di gioia, dolore, paura o entusiasmo e come i genitori i bambini dovranno imparare a gestirli e per farlo hanno bisogno del sostegno, della fiducia e dell’amore degli adulti che gli vogliono bene.

Associazione Eupsichia

Centro psicologico

Via Osoppo, 7

20148 Milano

Tel: 02-48702143

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Chi l'ha detto che per festeggiare San Valentino bisogna per forza uscire? Le mamme non devono rinunciare ai crismi della serata più dolce dell'anno solo perché la babysitter è impegnata, i nonni escono a cena (eh sì, anche loro hanno bisogno di romanticismo), si è troppo stanche per uscire e farsi belle, lo sapete?

Anche stando a casa la serata può rivelarsi estremamente romantica, dolce e un po' sexy! E poi ogni tanto fa davvero bene ritagliarsi uno spazio di coppia che non sia per forza fuori, ma tra le mura di casa che, ok, ora sono invase dai piccoli, ma restano sempre il vostro nido d'amore.

Idee per genitori per passare il San Valentino a casa: non serve strafare e prenotare lussuosi ristoranti, il romanticismo passa anche nel nido familiare!

- La cosa più semplice eppure la più d'effetto, rilassante, sensuale e creatrice di una connessione unica: mettete a letto i bambini e aspettate a mettervi in piagiama. Mettetevi sul terrazzo, o in giardino, con una coperta super morbida e calda, un bicchiere di vino e accoccolatevi con vostro marito a guardare le stelle

(https://it.pinterest.com/pin/420875527649896313/)

 

- Chi di voi ha una vasca da bagno può fare lo stesso, ma spostandolo in bagno. Qualche candela, un bicchiere di champagne e via di rilassamento di coppia. Certo, lo si può fare tutti i giorni, ma alla fine non lo si fa mai. Prendete l'occasione e non rimandate più!

 

- E perché non tornare per un attimo adolescenti? Quindi, via di gioco della bottiglia! Non in gruppo, ma solo a due, con comandi birichini per trovare una nuova passione. Qui ne trovate uno stampabile, da seguire o per prendere spunto e crearne uno personalizzato:

(http://www.thedatingdivas.com/you-me/intimate-moments/sexy-spin-the-bottle-date-night/)

 

- E chi ha detto che è necessario rinunciare al vestirsi bene? Mettete quegli abiti da sera che è una vita che riposano nell'armadio (o addirittura l'abito da sposa, magari sdrammatizzandolo), cucinate insieme e rendete la cucina il ristorante perfetto, con candele e bollicine in quantità.

(http://www.artofmanliness.com/2011/03/18/the-10-commandments-of-the-at-home-dinner-date/)


- Bere una tisana davanti a un film è sempre delizioso, ma spesso con i bimbi è impossibile rilassarsi. Stavolta mettetecela tutta e organizzate una serata dedicata ai film romantici un po' retro: Dirty Dancing, Colazione da Tiffany...

(http://mumsgrapevine.com.au/2014/02/valetines-day-at-home_date-night-ideas/)


- Per rendere super, super, super romantica l'atmosfera, dopo cena scrivetevi reciprocamente la storia di come vi siete conosciuti e innamorati: l'effetto sarà potentissimo, e potrete conservare i racconti per i vostri figli e nipoti.

- Ma potete anche cimentarvi in attività divertenti che mai fareste tutti i giorni dell'anno: per esempio, giocate insieme ai videogame. Quelli che piacciono a tuo marito, magari di calcio, oppure quelli dei vostri figli, strani e divertenti. Riderete e connetterete ad un livello diverso!

- Potete anche organizzare una discoteca privata solo per voi, creando una playlist personalizzata e ballando fino a mattina, con il vantaggio dell'intimità e dell'ingresso libero!

- Qualche cuscino, un po' di lenzuola e coperte e potete ricreare un campeggio in salotto, super accogliente, intimo e spiritoso!

(http://www.cosmopolitan.com/sex-love/news/a36320/cheesy-relationship-things-twentysomethings-want/)


- E ora arriva il classico, ma stavolta home-made: la SPA! Organizzate massaggi vicendevoli, scrub insieme sotto la doccia, un bagnoturco fatto in casa accendendo l'acqua bollente in bagno. E lasciatevi andare per un rilassamento perfetto, ristoratore e molto, molto intimo.

http://7beautytips.com/12-beauty-hacks-that-no-one-told-you-about/)

 

Il falso mito dell'indipendenza

Venerdì, 05 Febbraio 2016 18:05

Già prima che i nostri figli nascano pensiamo a come fare per renderli indipendenti, per far sì che si stacchino da noi e che non diventino dei "mammoni". In realtà la correlazione "me lo trovo a 50 anni in casa che mi chiede se le mutante che ha scelto per la giornata vanno bene" e contatto fisico nella prima infanzia non hanno nulla a che fare: quelli che riteniamo vizi in realtà sono bisogni fisiologici: così il bambino ha bisogno di contatto fisico allo stesso modo di respirare  e di mangiare, come abbiamo spiegato in molti articoli di questo portale e nei nostri libri. 

Così l'indipendenza è qualcosa di completamente diverso dall'educare il neonato a stare da solo.

Scopriamo allora insieme il falso mito dell'indipendenza: i resoconti scientifici proposti da Licia Negri nel suo libro Lasciati Abbracciare

"Nelle culture occidentali si pensa che per rendere il bambino indipendente sia importante abituarlo da neonato a stare solo. Niente di più falso: è la vicinanza dei genitori che rende il bambino più sicuro e, crescendo, più indipendente.

Secondo la Dott.ssa Miller, ricercatrice collega del Dr. Commons, “Il modello genitoriale nella cultura nord americana sopravvaluta il valore e il significato dell’indipendenza nei bambini e sottovaluta il loro bisogno di conforto e rassicurazione. I neonati tendenzialmente passano molto tempo a dormire soli nelle culle, e poco tempo in contatto fisico con le proprie madri [...] il tempo di risposta delle madri ai loro pianti è decisamente più lungo rispetto a molte altre culture”.
Per non sembrare fanatica, Miller specifica che non è possibile (né sano, dal mio umile punto di vista) proteggere i neonati da ogni forma di stress. Bisogna solo abituarli gradualmente. Prosegue: “il punto è che non bisogna lasciarli da soli ad affrontare le prime difficoltà. Messo in maniera più sempli- ce: reagiamo e rassicuriamo i bambini che piangono, così impareranno che quando in futuro saranno in difficoltà, ci sarà qualcuno che gli sarà accanto per aiutarli”.
Quindi, checché ne vogliamo dire, per rendere un bambino indipendente bisogna prima renderlo sicuro. Se si compie il processo inverso, si otterrà l’effetto contrario.
Il contatto fisico e il costante confronto renderanno i bambini più sicuri nel momento in cui dovranno affrontare la vita da soli.
E la sicurezza in se stessi è il requisito fondamentale dell’autonomia.
Non vi sembra che ci sia data la possibilità di fare un magnifico regalo ai nostri figli?" pag. 26

"In una sua ricerca il Dr. Commons, incrociando i dati relativi a funzioni celebrali, apprendimento emozionale e differenze culturali, ha scoperto che i bambini che vengono separati dai genitori o dalla famiglia anche per un breve periodo si stres- sano molto. Considerate che il concetto di “tempo” per un in-
fante è diverso dal nostro: pensate solo a quando fate un viaggio, an- che con bambini più grandicelli, a quante volte vi viene chiesto “quanto manca all’arrivo?”. Figuratevi come può essere la percezione tempora- le di un neonato.
Il Dr. Commons sostiene che uno stress subìto precocemente e cau- sato dalla separazione dalla madre ha effetti sul cervello del bambino, rendendolo più suscettibile allo stress in età adulta. Non dimentichia- moci, inoltre, che un’alta produzione dell’ormone dello stress può avere conseguenze sulle funzioni intestinali, sulla digestione e la crescita.
La ricerca confronta le abitudini educative e i suoi effetti sulla cre- scita dei bambini. Nelle culture occidentali le madri sono incoraggiate a lasciare i bambini “isolati” per periodi lunghi.
In molte altre culture, invece, il bambino raramente viene allonta- nato dalla famiglia: dorme nel letto dei genitori la notte ed è portato (solitamente dalla madre) la maggior parte del giorno. In queste con- dizioni, Commons ha rilevato che subisce lo stress in maniera netta- mente inferiore." pag 25.

Tratto dal libro Lasciati Abbracciare di Licia Negri, edito da Mental Fitness Publishing

I pops sono una modalità davvero deliziosa per creare simpatiche merende ma anche finger food per aperitivi e bruch con amici. La ricetta è davvero semplice, bastano infatti solo 2 ingredienti e degli stecchini. Potete personalizzarla a vostro piacimento per esempio con pesto, con patè di olive e formaggio veg spalmabile, ricotta, concentrato di pomodoro e origano. 

Ecco come realizzare in pochi minuti dei salatini pops: la ricetta per creare degli snack simpatici con la pasta sfoglia a forma di girella

Jardin de Vie di Weleda, fragranze meravigliose

Venerdì, 05 Febbraio 2016 15:47

 

Weleda, azienda cosmetica attentissima a salute e natura, ci piace da sempre. Con i suoi prodotti bionaturali coniuga perfettamente l'amore per il corpo con quello per l'ecologia, e ora è in arrivo una novità deliziosa.

Jardin de Vie di Weleda, fragranze meravigliose: i profumi a base di oli essenziali che avvolgono corpo, mente e spirito rispettando corpo e natura

Profumi naturali, buonissimi, pensati guardando alla forza femminile e al suo benessere: sugli scaffali da oggi è possibile trovare la nuova linea di profumi Jardin de Vie di Weleda, e noi non potremmo essere più felici.

Il benessere passa anche dall'olfatto, e Weleda lo sa: ecco perché siamo entusiaste di poter fare una nuova esperienza aromaterapica tutta da indossare! 

Composti da alcol biologico derivato dalla fermentazione vegetale completato dal profumo di oli essenziali naturali al cento per cento, i tre nuovi profumi sono assolutamente imperdibili per chi non vuole rinunciare alla propria bellezza (che passa senza indugio anche dall'olfatto di chi ci sta di fronte) ma non sopporta i composti chimici troppo spesso in commercio.

Sono davvero sicure, queste fragranze: la certificazione NaTrue, per verificare la provenienza e i processi di lavorazione naturali delle materie prime, lo conferma.

Come per i prodotti corpo di tutte le linee Weleda, gli oli essenziali (punto di forza di questa azienda cosmetica attenta ai nostri bisogni) racchiusi in queste fragranze sono pensati per svolgere un'azione aromaterapica che rivitalizzi, armonizzi e rassereni spirito e corpo. E la combinazione dei profumi ha permesso la creazione di fragranze uniche.

Tre fragranze differenti, dicevamo. Si parte con Agrume, ispirato ai raggi di sole, che vengono racchiusi qui in un flacone per poterne godere per tutta la giornata. Prende spunto dai profumi del Trattamento all'Olivello Spinoso e porta al naso i profumi di pompelmo e mandarino in una miscellanea che comprende anche il sandalo, addolcente e avvolgente. Un tuffo in terra mediterranea, praticamente.

Si continua con Grenade, con la sua esoticità sprigionata da arancia, neroli, davana e vaniglia. Sensualissimo, il profumo sembra portare in zone tropicali sconosciute eppure rimembrate naturalmente.

Rose, invece, si ispira ai Trattamenti alla Rosa Mosqueta e si colloca in una zona tra l'intrigante e il semplice, il sofisticato e l'elegante naturale. Rosa, geranio, bergamotto e YlangYlang creano un'armonia raffinatissima, elegante e senza tempo.

Tutte dermatologicamente testate, le fragranze della linea Jardin De Vie sono prive di oli minerali, coloranti e fragranze di sintesi. E le prime due, Agrume e Grenade, sono assolutamente adatte anche per chi ha scelto di seguire una dieta e uno stile di vita vegani.

Da usare come un profumo, spruzzandole sul corpo ogni volta che si vuole per sentirsi avvolte da bouquet spettacolari, oppure come una terapia di aromi avvolgenti dopo un bagno o una doccia rinfrescanti e rinvigorenti, per fare un'esperienza olfattiva, sensoriale e mentale unica nel suo genere.

Addio profumi banali ed ecologicamente dubbi: benvenuti nel Giardino di Vita di Weleda.

10 idee di toast sani e creativi

Venerdì, 05 Febbraio 2016 11:13

Il toast alla mattina, dolce o salato, è una delle buone abitudini che bisognerebbe prendere. Dà l'energia di cui abbiamo bisogno ed è anche ottimo per il palato, no? Con il giusto condimento, questo alimento può diventare il preferito dei nostri bimbi: ogni giorno infatti possiamo cambiare gusto e fantasia, sempre in maniera sana e divertente.

10 idee di toast sani e creativi: dal classico miele fino alle faccine, un'alimentazione equilibrata che parte dal mattino

- Classicone: il miele è l'alternativa per eccellenza allo zucchero, e se spalmato su un toast caldo, magari aromatizzato con della cannella o del cacao amaro, diventa davvero ottimo. Ai bambini piace per la sua dolcezza ed è molto meglio dello zucchero raffinato, da abolire senza indugio! Al miele potete aggiungere la frutta, per una bomba di dolcezza ma anche di vitamine.

(foto 1 http://tasty-yummies.com/2014/09/22/apple-tahini-toast-with-honey-and-thyme/)


- Ma se per voi è troppo dolce, potete provare la frutta adagiata su del tofu spalmabile o dello yogurt, condita con semi o muesli in superficie, a vostra scelta. Ogni giorno si può cambiare combinazione, per colazioni mai noiose.

(foto 2 https://www.bloglovin.com/blogs/sacramento-street-1263310/on-menu-fancy-toast-4189904160)


- E perché allora non fare delle faccine insieme ai bimbi? Le mangeranno super volentieri e potranno sbizzarrirsi!

(foto 3 http://www.superhealthykids.com/20-toast-toppings-for-a-healthy-breakfast/)


- Per i bimbi golosi c'è poi il burro d'arachidi, buonissima alternativa alla Nutella o alle creme di cioccolato spalmabili più diffuse, spesso iper chimiche. Il burro d'arachidi, infatti, se naturale (quindi occhio a quelli in commercio: devono avere almeno il 90% di frutta secca) è sì più calorico della Nutella, ma contiene meno zucchero raffinato, quindi come base è ottima! E le banane sono la morte sua.

(foto 4 http://www.wellplated.com/peanut-butter-banana-toast-granola-honey/)


- Burro d'arachidi, banane, fragole e mirtilli: gnam. E la forma gufetto non guasta!

(foto 5 http://daisiesandpie.co.uk/wise-owl-fruity-toast-kids-breakfast/)


- Ma la colazione non è solo dolce: anche per gli amanti del salato le varianti golose sono infinite. Il classico in questo caso? Le uova. Pane tostato e uovo è davvero appetitoso, e per farlo basta cuocerli insieme in una padella antiaderente (o nel forno), lasciando cuocere l'uovo mentre il pane si tosta pian piano. E scavando il pane potete creare mille forme divertenti e attraenti!

(foto 6 http://coolmompicks.com/blog/2013/02/09/6-valentines-day-breakfast-recipes/)


- Anche gli edamame, i fagioli di soia (da poco disponibili anche nei negozi Naturasì, possono essere sfruttati per la colazione, spargendoli sul pane tostato spalmato di formaggio vegano o yogurt e accostandoli a pomodorini o addirittura a fragole e avocado.

(foto 7 http://www.superhealthykids.com/20-toast-toppings-for-a-healthy-breakfast/)


- L'avocado: altro grandissimo ingrediente, buono, di un verde super attraente e davvero sano. A fette o spalmato, è un ottimo condimento per il pane tostato. Accostatelo alle uova o al tofu strapazzato!

(foto 8 http://diyready.com/easy-egg-recipeshealthy-breakfast-ideas/)


- ...oppure ad altra frutta.

(foto 9 http://www.littlebroken.com/2015/04/22/6-easy-ways-to-top-avocado-toast/)


- Ma anche da solo è ottimo, condito solo di sale e pepe. Non credete?

(foto 10 http://notatrophywife.com/2015/10/clean-eating-ideas/#_TPFynL)

I tipi di latte vegetale e le loro proprietà

Venerdì, 05 Febbraio 2016 09:57

Le bevande vegetali, dette erroneamente latti vegetali, sono delle bevande ricavate da cereali o frutta secca ricche di nutrienti e ottime come sostituti del latte vaccino. Ormai si trovano non solo nei negozi del biologico ma anche nei supermercati: è importante che l'etichetta dove sono riportati gli ingredienti indichi solamente il nome del cereale, acqua ed eventualmente sale, nient'altro. In alcuni possiamo trovare anche l'olio di girasole per diminuire l'impatto glicemico. Zucchero, conservanti e altri ingredienti ci indicheranno che non è una bevanda sana e idonea per il nostro organismo.

Possiamo preparare i latti vegetali anche in casa: ecco la nostra ricetta per creare una bevanda a partire dalla frutta secca, e quella utilizzando un cereale. Si conservano generalmente 3 giorni in frigorifero.

I bambini fin dai sei mesi possono assumere latti vegetali, l'importante è che non sostituiscano il latte di mamma o il latte formulato che per il piccolo sono indispensabili fino all'anno, vivamente consigliati fino ai due anni. Il nostro suggerimento è quello di variare il più possibile tra le tipologie, così da assumere tutti i nutrienti presenti in essi: ottima la base di latte di mandorla ricca di calcio con l'avena proteica o il riso, la bevanda meno ricca di grassi. 

Con le bevande vegetali possiamo fare tutto ciò che normalmente prepariamo con il latte vaccino, quindi budini, besciamelle, creme, torte e le dosi sono da mantenere invariate. 

Ecco i tipi di latte vegetale e le loro proprietà: dal latte di soia a quello di riso a quello di avena, tutto quello che dovete sapere sulle bevande vegetali per adulti e bambini

LATTE DI SOIA

"Dal punto di vista nutrizionale è altamente proteico e poco calorico. Ha un sapore caratteristico, leggermente nocciolato, che potrebbe
non piacere a tutti. Diventa però più gradevole con un’aggiunta di orzo o di cacao amaro in polvere. È ricco di vitamina E e di lecitine, che regolano il colesterolo nel sangue favorendo la sintesi di quello “buono” (HDL); ha un elevato contenuto di grassi mono e polinsaturi che riducono il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre è ottimo per le diete ipocaloriche e per persone diabetiche. Secondo studi recenti, gli isoflavoni contenuti nella soia sarebbero utili anche per ridurre
i sintomi della menopausa e rafforzare le ossa.
Fate attenzione ad acquistare solo latte di soia di origine biologica: la soia in commercio in genere è OGM (geneticamente modificata); tenete comunque presente che contiene nichel (allergenico) e acido fitico (inibitore dell’assimilazione di minerali) e quindi è bene non assumere quotidianamente la soia e i suoi derivati.

LATTE DI MANDORLE

Se piacciono le mandorle, risulta forse il latte vegetale dal sapore più gradevole, rinfrescante ed energizzante. È ricco di grassi polinsaturi, fibre, vitamina E e calcio; apporta benefici al sistema cardiovascolare. Essendo una bevanda piuttosto calorica, è bene non abusarne. Attenzione, perché quasi tutti i tipi di latte di mandorla in commercio sono zuccherati! Ottimo per preparare dolci e gelati, è anche molto utilizzato per le pappe dolci durante lo svezzamento (meglio dal nono mese in poi). Vedi la ricetta a p. 38 del nostro libro The Family Food per provare la ricetta che non utilizza l'estrattore. 

 

LATTE DI RISO

Presenta un contenuto di proteine inferiore rispetto al latte di soia, ma è sicuramente il latte vegetale meno grasso e quasi tutti i suoi grassi sono polinsaturi. È, inoltre, ricco di carboidrati e perciò fornisce energia immediatamente disponibile. Contiene fibre, vitamine A, B, D e minerali. È un latte naturalmente dolce, dal gusto delicato, e si può integrare allo zucchero nella preparazione di dolci. Per le sue proprietà è adatto anche alla preparazione
di pappe per neonati durante lo svezzamento.
Al latte di riso viene spesso aggiunto olio d’oliva, perciò pure
in questo caso è importantissimo verificare che si tratti di materie prime di origine biologica lavorate con spremitura a freddo.

 

LATTE DI AVENA

Nutriente, energetico, ipocalorico e povero di grassi; contiene proteine, fibre, vitamina E, acido folico e potassio. Meno dolce di quello di riso ha un gusto gradevole, solitamente ben recepito.
Grazie alla presenza di betaglucano costituisce un’antagonista naturale al colesterolo “cattivo” (LDL) abbassando così il rischio
di insorgenza di malattie coronariche.
L’avena agisce favorevolmente anche sui livelli di glucosio e sulla risposta insulinica". (tratto da The Family Food, ricette naturali per famiglie incasinate)

 

LATTE DI COCCO

Come abbiamo già spiegato il cocco è un alimento da introdurre assolutamente nella nostra alimentazione: il latte di cocco in particolare è ricco di antiossidanti, grassi "buoni", vitamine C ed E, migliora il reflusso gastroesofageo (anche in gravidanza). Possiamo usarlo come qualsiasi latte per creare dolci (da provare la nostra ricetta del budino con base di latte di cocco) oppure per fare la panna montata di cocco, ma è eccezionale anche in ricettine asiatiche come un pollo al curry con panna di cocco o polpette veg con latte di cocco e anacardi (ricetta sul nostro libro The Family Food) o ancora un pad thai. 

Giulia Mandrino

 

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Abbiamo detto dell'importanza della magia, delle fate, degli elfi e degli gnomi, di Babbo Natale e Santa Lucia e di tutto ciò a cui i bambini credono senza vedere. Prendiamo spunto da questo argomento per creare delle piccole porticine che spalancano i battenti proprio su questo mondo, dei lavoretti bellissimi avvolti da una magia tutta loro!

A volte le troverete nascoste in grandi città, altre nei giardini del vicinato. Le porte delle fate non si trovano in un luogo predefinito, e per questo è ancora più divertente scoprire insieme tutti questi piccoli portali che portano nel mondo della magia.

Le porte delle fate che portano la magia in casa e in giardino: spunti per costruire passaggi per tutte le creature magiche che bazzicano nelle nostre abitazioni!

- Mettetene una nella cameretta: la renderete magica! E magari proprio da lì uscirà la fatina dei dentini per lasciare il gruzzoletto guadagnato con la caduta dei denti.

(foto 1 http://www.katescreativespace.com/2012/10/08/we-are-not-alone/)


- Ma anche in salotto, magari appoggiata come questa sul battiscopa. Ma mi raccomando, lasciate una piccola scaletta: non tutte le fate hanno le ali, e gli gnomi pure!

(foto 2 http://www.petagadget.com/gadget/tooth-fairy-door-holly-anna/)


- Se poi volete coinvolgere anche i vicini nella scoperta, mettetene una nell'aiuola davanti a casa: il vicinato intero sarà contento di vivere in un quartiere da favola, ne siamo sicuri.

(foto 3 http://www.apartmenttherapy.com/weird-decor-what-are-fairy-doors-212252)


- Senza comprare le porticine in miniatura che si trovano online o in negozi specializzati e di giocattoli, potete anche costruirne una con le vostre mani: usate dei bastoncini per i ghiaccioli, colorati di marrone, rosso o bianco e uniti a formare un'antica porta.

(foto 4 http://rootsnursery.com/fairy-doors-9-creative-fairy-doors-ideas-you-can-do-yourself/)


- Se invece volete prendere spunto completamente dalla natura, per una porticina per una vera fatina dei boschi, usate ciò che trovate in giardino, dai rametti alle foglioline verdi.

(foto 5 https://www.flickr.com/photos/38253079@N03/5768798481/in/photostream)


- Niente vi impedisce poi di metterci il tocco personale dei bambini. Anche una porta super frivola e tutta rosa è meravigliosa!

(foto 6 https://it.pinterest.com/pin/477663104208625367/)


- E dalla porticina è bellissima l'idea di far partire delle piccole impronte di farina o zucchero: ora provate a negare l'esistenza dei piccoli inquilini!

(foto 7 http://littlefairydoor.myshopify.com/products/fairy-footprint-stencils)


- Se il vostro gusto in fatto di arredamento è quello geometrico e scandinavo, approfittatene: le mensole sagomate a forma di casetta di legno sono perfette per piazzare la porticina, e le fate apprezzeranno certamente il vostro gusto in materia di design.

(foto 8 https://it.pinterest.com/pin/542824561316552843/)


- Se la porticina spunta proprio accanto a quella di casa a grandezza naturale, colorarla con la stessa tinta darà un risultato bellissimo e accogliente.

(foto 9 http://old.seattletimes.com/ABPub/zoom/html/2002955474.html)


- In ogni caso, in definitiva ricordate una cosa: più la porticina è nascosta, più l'effetto è magico, e più la scoperta sarà elettrizzante. Sotto le scale, negli angolini bui, sotto i tavoli: senza dire nulla ai bambini lasciate che le scovino loro, e vedrete la magia nei loro occhi.

(foto 10 http://greenbuildingelements.com/2011/05/02/fairy-doors/)

 

Sara

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Cecilia

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