Possiamo seguire una dieta biologica e salutare, fare attività fisica, fare attenzione a come trattiamo il nostro corpo. Ma inevitabilmente il mondo in cui viviamo ci mette a contatto con situazioni spiacevoli, inquinanti e intossicanti.

Prendiamo i metalli. Chi lo direbbe che il nostro corpo è costretto a ingerirne e a pagarne le conseguenze? Già. Moltissimi cibi che mangiamo, l'aria che respiriamo, l'acqua che ci disseta: i metalli pesanti come nichel, piombo, mercurio, cromo o alluminio invadono il nostro organismo senza che ce ne rendiamo conto.

Ma una soluzione c'è, e possiamo trovarla proprio negli alimenti.ù

Vediamo come eliminare gli effetti dei metalli pesanti:  i consigli per utilizzare l'aglio per depurarci e disintossicarci!

La chelazione, o azione chelante, consiste nella capacità di una sostanza, composta da acido dimercaptosuccinico oppure etilendiaminotetraacidico, di afferrare come una coppia di chele i metalli dannosi al nostro organismo aiutando la naturale espulsione degli stessi.

La terapia chelante è ormai diffusa in molti paesi, ma si tratta di una procedura medica somministrata sotto la supervisione di esperti. Tuttavia, alcuni alimenti possono aiutare nella vita di tutti i giorni, delicatamente ma con lo stesso principio.

L'aglio, conosciuto per il suo potente effetto antibiotico naturale, ha anche questa preziosa capacità. E, non essendo una sostanza chimica o artificiale, è da preferirsi alle terapie più pesanti, essendo molto più tollerabile da parte dell'organismo. L'unica differenza è che intraprendere una terapia naturale del genere, associata alla dieta, significa protrarla più lungamente nel tempo (assumendone una piccola quantità al giorno, senza esagerare!). Ma vediamo nello specifico come agisce questo ingrediente.

L'aglio è ricchissimo di zolfo, e lo zolfo ha potere ossidante su vari metalli come mercurio, cadmio e piombo; questo suo potere aiuta i metalli a divenire più solubili in acqua e quindi a venire espulsi più facilmente dall'organismo.

Contiene inoltre il selenio bioattivo: questa sostanza è importantissima, anzi, fondamentale per proteggere dalla tossicità del mercurio.
L'azione chelante dell'aglio è potenziata se assunto da crudo. Certo, il suo sapore pungente non piace a tutti, ma se apprezzate questo ingrediente potete utilizzarlo da crudo sulle bruschette (a pezzetti o strofinato sul pane), nei pesti, nelle salse come l'hummus di ceci o carote oppure nella guacamole con avocado e limone, oppure come condimento per carne e verdure grigliate, lasciandolo in infusione con olio e prezzemolo (ma anche mantenendolo a pezzettini).

Se proprio non vi piace il suo sapore, e se temete che il vostro alito possa risentirle (anche se in realtà esistono vari rimedi, come mangiare una mela, oppure mescolarlo a del miele; e, per tornare alle ricette di cui parlavamo, ceci, carote e avocado ne smorzano moltissimo il sapore e l'odore!), il modo migliore per assumerne è ricorrere all'estratto di aglio secco invecchiato, che potete trovare in erboristeria.

Per potenziare ancor di più l'effetto chelante della vostra dieta potete poi associare l'aglio con altri alimenti dal potere chelante: la curcuma, il coriandolo, l'alga clorella. Oppure con integratori a base di zeolite (minerale vulcanico spesso utilizzato nei depuratori casalinghi dell'acqua; lo si trova anche sottoforma di integratore alimentare), bentonite, psillio o Omega-3.

E, come per molti altri problemi, un bicchiere d'acqua calda e limone alla mattina svolge un'azione depurativa notevole che agisce anche sui metalli presenti nel corpo!

Fonte: http://www.estraggo.it/blog/aglio-chelante-metalli-pesanti/

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Allergie, istruzioni di prevenzione

Venerdì, 19 Febbraio 2016 16:51

La medicina tradizionale agisce in maniera massiva sulle allergie solo quando queste compaiono, solitamente nei mesi primaverili. Attraverso cortisoni e antistaminici, blocca gli attacchi allergici nel momento in cui si scatenano, inondando il corpo di sostanze non proprio leggere.
La medicina naturale, al contrario, cerca di prevenire questi attacchi allergici. Come? Assumendo sostanze prese direttamente la natura che aiutano l'organismo a prepararsi all'attacco degli agenti che lo stuzzicheranno.

Il momento giusto per prevenire le allergie è ora: con i rimedi naturali prepararsi alla primavera è un gioco da ragazzi, e senza effetti collaterali!

Affidarsi a cure che utilizzano elementi naturali è quindi il modo più indicato per prevenire in maniera dolce e senza effetti collaterali gli antipatici attacchi allergici ai quali moltissimi adulti e bambini sono sempre più soggetti.

Questi attacchi allergici solitamente si manifestano sottoforma di sintomi nasali (naso chiuso, prurito, starnuti), prurito agli occhi ed eccessiva lacrimazione, tosse e respiro affannoso, mancanza d'aria, problemi cutanei e stanchezza.

I farmaci tradizionali agiscono nel momento dell'attacco andando a colpire direttamente l'istamina rilasciata dall'organismo, che, non riconoscendo la sostanza con la quale si trova a contatto, eccede nella difesa.

Tuttavia l'uso massiccio di questi farmaci ha effetti collaterali noti e meno noti, come la sonnolenza, l'astenia e la nausea, oltre ad essere sconsigliabile come tutte le terapie farmacologiche troppo pesanti e ricche di cortisone.

Attraverso i rimedi naturali è tuttavia possibile prevenire le allergie. Fin dai due mesi che precedono l'ipotizzato momento in cui si scateneranno gli attacchi (presumibilmente in primavera) assumere sostanze in grado di riattivare gli organi responsabili della pulizia da tossine e scorie (quindi fegato e reni) aiuta notevolmente nel momento in cui l'organismo entrerà poi in effettivo contatto con le sostanze che non riconosce, quindi gli allergeni (solitamente i pollini che da fine gennaio circa fino a quasi la fine di settembre vagano nell'aria).

Ripulire nei mesi precedenti l'organismo dalle tossine e dalle scorie significa prepararlo per una migliore risposta all'aggressione che subirà.
Uno stile di vita regolare e una dieta sana sono il primo passo per la prevenzione. Un aiuto viene inoltre dall'assunzione di cibi o integratori contenenti le vitamine C, B e K, ma soprattutto dal ribes nigrum, o ribes nero, un cortisone naturale conosciutissimo e utilizzatissimo nella fitoterapia. Oltre al cortisone il ribes nero contiene moltissime sostanze in grado di riattivare il sistema immunitario che in questo modo saprà rispondere meglio e dosare in maniera più corretta l'istamina rilasciata dall'organismo.

E' bene inoltre evitare i cibi ricchi di istamina o responsabili del suo rilascio, come il pesce troppo grasso, i formaggi fermentati, i salumi e gli insaccati, i molluschi e i crostacei, la carne di maiale, la frutta a guscio, gli agrumi, patate, pomodori, peperoni, melanzane, fragole e cioccolato.

Se siete a conoscenza di un'intolleranza alimentare, non trascuratela: assumere sostanze che il proprio corpo fatica a tollerare significa tenerlo in costante allerta, in perpetua infiammazione, e ciò è deleterio nei soggetti allergici!

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

CiaoLapo da sempre sostiene, aiuta e diffonde le terribili situazioni legate alla mostre in utero. Un tabù ancora troppo tenuto in ombra, un problema poco trattato che tuttavia ha conseguenze psicologiche devastanti sulle famiglie.

Spesso parlarne è difficile. Esternare è dura. Ecco perché al posto delle parole stavolta hanno scelto di utilizzare le immagini, per dare un aiuto concreto alle madri che hanno vissuto questo dramma, così stimolate a esternare il dolore, e una dolce diffusione al tema.

Lutto perinatale e il progetto fotografico "Madri Sospese": nelle fotografie di Alessandra Fuccillo i volti delle mamme che hanno subito il lutto in utero per sensibilizzare su questo tema poco conosciuto

L'idea è quella di portare il progetto in giro per l'Italia attraverso mostre ed eventi (così come era stato fatto per il primo lavoro, "Piccoli Principi di Giovanni Presutti"). E già il 27 febbraio si partirà da Mestre, presso la Torre Civica, con un'esposizione visibile fino al 6 marzo (organizzata in collaborazione con l'Associazione Culturale Anadiomene).

Delicati ritratti di madri che hanno subito sulla propria pelle il dolore della perdita del loro bambino mai nato: Alessandra Fuccillo ha raccolto le loro volontarie testimonianze visive, mettendole di fronte all'obiettivo e scattando con dolcezza, senza invadenza, solo con rispetto.

Un lutto che è devastante: come ogni perdita, le famiglie vivono il dolore per la morte di un caro, ma a differenza delle normali situazioni si trovano ad affrontarlo nel silenzio, sentendosi poco comprese, isolate da un mondo e da persone che non hanno provato quella stessa sensazione che loro si potreranno dietro per tutta la vita.

Mettere in fila sulle pareti di una torre, di una galleria, di una sala queste immagini di madri sospese in posa, in studio, nella natura o tra le pareti di casa, significa voler dare la possibilità a tutti di conoscere e dare un'occhiata a queste situazioni, strappando così le famiglie colpite dal silenzio pesantissimo che le avvolge, facendole sentire meno sole, meno incomprese, meno nascoste.

Ma la straordinarietà dell'evento non sta nella pietà; quella non è il soggetto, così come non lo è la compassione. La straordinarietà sta nella bellezza delle immagini, che vogliono in ogni caso trasmettere l'amore che vive in seno a queste madri e a queste famiglie.

L'amore che scaturisce dalle immagini è palpabile, complice l'esperienza della stessa fotografa Alessandra Fuccillo, madre sospesa come le madri sospese che sistema davanti alla sua macchina fotografica. E il titolo, "madri sospese", lo ha preso direttamente dalla sua esperienza: già dal test di gravidanza una donna si sente mamma; non quando il bambino nasce, non quando apre gli occhi. No. Già dal test.

Perdere il bambino prima del parto non significa non essere mamma. Lo si è, ma senza il proprio bimbo tra le braccia. E la sensazione di sospensione è esattamente quella che ha provato lei, madre senza il suo bambino, incompresa dalla gente che pensa ingenuamente che provare a farne un altro sia il modo per non soffrire.

Così, ora, ascolta le altre madri, ne conosce la storia, lascia loro la libertà di esprimere con il loro volto il sentimento che preferiscono, sia esso la rinascita dopo le riflessioni, il vuoto lasciato da quel bambino mai nato, il dolore, la gioia che la famiglia comunque riesce a infondere; insomma, le sensazioni di madri normali eppure in bilico. E il sottotitolo le riassume tutte: "Percorsi di lutto perinatale e recupero del femminile".

Il 27 febbraio alle 15.30, quindi, Ciao Lapo e Alessandra aspetteranno il pubblico che voglia dare uno sguardo a questo profondo progetto presso la Torre Civica di Mestre.

La redazione di mammapretaporter.it

Conoscete la pula di farro? Si tratta della membrana che ricopre i chicchi di questo frumento primoridiale, proteggendoli. La si ottiene decorticando i chicchi per utilizzarla in imbottiture ottimali sia per i bambini che per gli adulti.

Il farro è il primo frumento coltivato nella storia dell'uomo. Fin dai tempi antichi era conosciuto, utilizzato e mangiato, sino a che lentamente è stato sostituito dal grano, più comodo da coltivare. Tuttavia negli ultimi tempi la sta coltivazione è stata di nuovo implementata, soprattutto grazie alla reintroduzione dei chicchi nelle diete più equilibrate.

Ma il farro non ha solo proprietà nutrizionali! Anche in prodotti di uso quotidiano ha funzioni benefiche.

Ecco la pula di farro, i prodotti per i bimbi e i benefici: dai cuscini reggicollo ai materassi imbottiti, il benessere con la pula di farro.

I benefici della pula di farro derivano dalla sua composizione. Essa infatti è fatta per il 90% da acido silicico, conosciuto per i benefici sulla pelle e sull'apparato osteo-articolarei. Utilizzarla quindi in massaggi o terapie significa rinvigorire i tessuti connettivi e disinfiammare l'organismo. Mentre scegliere cuscini di pula apporta benefici contro emicranie, contrazioni muscolari, difficoltà legate al sonno e mal di schiena.

Ha proprietà termoregolatrici: questo significa che assicura naturalmente il fresco d'estate e il caldo d'inverno, oltre ad essere super confortevole in quanto accompagna ogni movimento adattandosi alle forme.

Ecco perché scegliere prodotti creati con la pula di farro è da preferire ai soliti cuscini e materassi! Ed oltre al confort è perfetta per bimbi un po' più allergici degli altri, in quanto non attira gli acari ed è molto più traspirante.
La collezione Nati Naturali di Quaranta Settimane presenta moltissimi prodotti realizzati con la membrana di questo frumento (e arricchiti con fiori di camomilla), adatti fin dai primi giorni per tutti i bambini, tutti realizzati con cotoni e tessuti biologici e naturali.
Già dai primi giorni di vita il bimbo può appoggiarsi tranquillamente al cuscino Dormisicuro

 

(http://www.quarantasettimane.com/it/cuscino-per-neonato-dormisicuro-in-pula-di-farro-collezione-nati-naturali/). E' pensato per lasciare che il bambino riposi in maniera serena, tranquilla e in posizione corretta, senza pericoli di caduta. La forma sagomata è studiata apposta per far sentire il bambino avvolto e protetto!

Fino ai 4 mesi, poi, le mamme possono ricorrere al Cuscino Testa Tonda

(http://www.quarantasettimane.com/it/cuscino-testa-tonda/); pensato per lo sviluppo armonico della testa dei bebè, sostiene dolcemente la testa del piccolo, modellandosi attorno ad essa e favorendo la giusta posizione di appoggio, distribuendo il peso e le pressioni in maniera omogenea.


Il cuscino reggicollo imbottito in pula di farro

 

(http://www.quarantasettimane.com/it/reggicollo-per-neonato-imbottito-in-pula-di-farro-collezione-nati-naturali/), sagomato in due misure per bimbi di 12-36 mesi e per più di 36 mesi, è il sostegno ideale per la testa dei piccoli che stanno crescendo: rilassa, traspira, si adatta alle posizioni e previene le irritazioni del collo che spesso compaiono in questi casi.

Ma tra i cuscini di Quaranta Settimane ci sono anche quelli per le mamme, la gravidanza e l'allattamento, sempre in pula di farro

(http://www.quarantasettimane.com/it/cuscino-allattamento-in-pula-di-farro-anche-per-gravidanza-nati-naturali/): durante la gravidanza è ottimo per riposare e rilassarsi, e quando il piccolo nasce è ideale per farlo accoccolare durante l'allattamento o anche da solo sul letto, come in una ciambella che lo avvolge.

Il materassino per l'eco-culla (ma anche per culle standard) in pula di farro

(http://www.quarantasettimane.com/it/materassino-per-eco-culla-in-pula-di-farro-nati-naturali/) è realizzato con materiali naturali, biologici e quindi atossici e anallergici, è morbido, comodo, traspirante e antiacaro. Si adatta alla posizione del bimbo e favorisce un sonno ristoratore.
Lo stesso vale per i materassini (http://www.quarantasettimane.com/it/materassino-in-pula-di-farro-collezione-nati-naturali/), da utilizzare in seggiolini, ovetti, passeggini o culle. Si adatta alla posizione dei piccoli e mantiene la freschezza sulla schiena, evitando il sudore ed evitando che il bambino si appoggi direttamente sui tessuti sintetici dei passeggini o dei seggiolini.

La redazione di mammapretaporter.it

Tutti sogniamo figli che ascoltano ogni parola che esce dalle nostre labbra. Tutti sogniamo figli che non facciano capricci. Che non si ribellino. Che non sfidino beffardi. Ok, sembra dittatoriale, ma il senso vuole essere questo: spesso i bimbi non ascoltano assolutamente e a volte certe giornate sono proprio snervanti, ma spesso basta cambiare il modo in cui comunichiamo con loro per trarne grandi benefici. 

Ecco le 5 frasi da evitare per farsi ascoltare dai bambini: pochi accorgimenti per far sì che le richieste quotidiane non incontrino il "no" dei bambini!

- Ricordate quando da bambini si giocava a fare tutto il contrario di ciò che veniva detto, un po' per scherzo un po' per irritare i grandi? Ecco, spesso le parole dette in maniera autoritaria hanno questo effetto. Non dire quindi "Ascolta!". Basta dirlo per far sì che il bambino, beh, non ascolti proprio un bel niente!
La soluzione è porsi in maniera diversa, evitando la parola magica. Quando stai per dire al bambino di fare qualcosa, o di comportarsi in una determinata maniera, mettiti al suo livello, guardalo negli occhi e spiegagli il problema. Non serve dirgli di ascoltare, perché lo starà già facendo senza quella fastidiosa imposizione.

- Altra parolina da togliere dal nostro vocabolario: "Smettila". Perché dovrebbe smettere di fare ciò che sta facendo solo perché lo diciamo noi? In questo modo si sente solo fuoriposto e attaccato, e a lungo andare impara qualcosa di più simile al non-ascolto piuttosto che all'ascolto.
Sostituite il perentorio "smettila" con la spiegazione del perché è sbagliato ciò che sta facendo, o perché non è il momento opportuno, lasciando che lui esprima anche il suo punto di vista (perché non vuole smettere, o perché ritiene che debba finire prima di fare quell'altra cosa che tu, mamma, vuoi invece che faccia).

- I "capricci" sono seguiti dai pianti, è quasi un binomio inevitabile. E quante volte viene la tentazione di stroncare i lacrimoni sul nascere con un buon vecchio "basta piangere, non serve a niente!"? Spessissimo, vero? Niente di più negativo. Primo: il magone crescerà e si trasformerà in un pianto ancora più torrenziale. Secondo: il bambino capirà che quello che prova è un sentimento che invece dovrebbe sotterrare, quindi che piangere ed esprimere la propria rabbia non va bene, non è lecito.
Piuttosto di cercare di stoppare il pianto con un fermo "no, stop, non ce n'è bisogno", chiedete al bambino cosa lo rende così arrabbiato, o triste, o qualunque sentimento senta. Capirà che ascoltare e farsi ascoltare è fondamentale nei rapporti! Non solo: parlarne non farà che togliere un peso dal suo petto, e ciò ha un effetto calmante pazzesco.

- L'altra tentazione? Cedere. "Fai pure ciò che vuoi, mi sono rotta di sentirti piangere". Quindi, a rigor di logica, fare i capricci è il metodo vincente per ottenere tutto? Nella testa del bambino sì. Addio ascolto, addio confronto, addio serenità!
Di nuovo, prima di cedere prova a parlare con tranquillità, a lasciargli esprimere il suo malumore.

- Arrabbiati o di malumore, i bambini certe frasi non le sentono proprio se sono accompagnate da parole incriminate. Una di queste? "Devi capire". E ciao, la serranda si chiude, e loro non ascoltano più nulla. Per loro sembra di sentire già la predica che seguirà. Il fatto di essere arrabbiati e in vena di capricci non aiuta.
Evitate quindi le lunghe spiegazioni sui comportamenti sbagliati (sono insegnamenti da impartire sempre, ma meglio non in questi momenti) e cercate il confronto. Voi promettete di ascoltare loro e le loro lamentele, e loro promettono di ascoltare voi. E' diverso sentire solo parlare o parlare a propria volta! E l'insegnamento verrà percepito in maniera molto più diretta.

La redazione di mammapretaporter.it

Come preparare lo sciroppo per la tosse al timo

Giovedì, 18 Febbraio 2016 15:47

Il timo è davvero un prodigio di benessere. Ecco allora una ricetta semplicissima per creare uno sciroppo per la tosse. 

- 200 ml di acqua

- 4 cucchiai di timo

- 6 cucchiai di camomilla

- 4 foglie di salvia

- 2 cucchiai di calendula

Fate bollire l'acqua con all'interno i nostri fiori per circa 5 minuti: a cottura terminata filtrate il tutto e rimettete sul fuoco fino a che il liquido si sarà ristretto (fino a 200ml). Lasciamo raffreddare poi aggiungiamo un cucchiaio di miele di timo o di eucalipto (per i vegani va bene il malto), così da ottenere la consistenza giusta. Si consiglia l'utilizzo di tre cucchiai al giorno di questo sciroppo, da conservare rigorosamente in frigorifero per non più di 8 giorni.

La redazione di mammapretaporter.it

 

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Tisana al timo per il raffreddore

Giovedì, 18 Febbraio 2016 09:48

Il timo è una pianta davvero comune e semplice da reperire ma è allo stesso tempo preziosa per la nostra salute, in particolare per contrastare infezioni delle vie respiratorie e urinarie. 

Questo decotto è utile in caso di raffreddore e influenza, in particolare in presenza di muco e tosse. Per reperire il timo basta recarsi in un normale supercato di grandi dimensioni, poi lo faremo essicare in un luogo asciutto (ottimo il termosifone) per alcuni giorni.

Questa tisana non è adatta a bambini di età inferiore ai 5 anni. 

Ecco la ricetta della tisana al timo per il raffreddore e la tosse: come realizzare un infuso con timo secco e miele che aiuta in caso di muco

Ingredienti:

- 1 cucchiaio di timo essicato meglio se bio

- 1 cucchiaio di miele di eucalipto o di timo (facoltativo)

 

Procedimento:

Mettiamo a bollire 250 ml di acqua, poi spegniamo il fuoco e inseriamo nell'acqua del timo essicato. Copriamo con un coperchio e lasciamo in infusione per 10 minuti. Filtriamo, versiamo in tazza e aggiungiamo un cucchiaio di miele di eucalipto o di timo.

Bere 3 tazze di infuso di timo al giorno in caso di influenza e raffreddore, una sola in caso di piccoli fastidi e parziale presenza di muco. 

 

Giulia Mandrino

 

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Confort food senza sensi di colpa

Mercoledì, 17 Febbraio 2016 09:00

Confort è il termine inglese traducibile come , sonsolare ma anche appagare e coccolare: così il cibo non è solo un modo per nutrirsi ma anche per coccolarsi e prendersi cura di sè, di appagare il proprio spirito e di regalarsi un momento di benessere. 

Quante emozioni quando sentiamo il gusto del dolce che ci preparava la mamma, per me un semplice pane burro e marmellata è estasi allo stato puro perchè mi ricorda le mie colazioni in famiglia da piccola, il profumo di casa e di sentirsi protetti e coccolati. 

Ma il confort food può essere qualcosa di estremamente benefico non solo per lo spirito ma anche per il corpo: ecco allora 10 idee di comfort food senza sensi di colpa

 

1. Pane burro e marmellata: utilizziamo pane integrale, ghee e marmellata 100% frutta per un break sano e un tuffo nel passato 

 

2. Torta al cioccolato: un evergreen, accompatagnata da una spolverata di zucchero a velo e un cuore morbido alle mandorle la trovate a pagina 62 del mio libro The Family Food, ricette naturali per famiglie incasinate. Sostituite i 100 g di farina di farro con farina di mandorle e diminuite a 300 ml la quantità di latte per un risultato ancora più "comfort"

 

3. Gelato al cioccolato: sempre dal mio libro a pagina 158 la ricetta di un gelato spettacolare che ha come ingrediente solo banana, latte vegetale e in questo caso cioccolato. Aggiungiamo alla ricetta del cioccolato fondente a pezzetti o del cacao in polvere, ne rimarrete deliziati!

 

4. Torta di mele: il segreto è aggiungere alla mia Torta base a pag, 62 un cucchiaio e mezzo di cannella, la scorza di 1 limone bio e un cucchiaino di vaniglia, oltre che ovviamente 2 mele grandi tagliate a cubettini. 

 

5. Uovo sbattuto: da piccola ne mangiavo a quantità industriali ma quel sapore di uovo unito allo zucchero mi ha sempre stregato. Consiglio di utilizzare al posto dello zucchero bianco dello zucchero integrale di canna.

 

6. Pasta al ragù: se non è comfort food questo, nulla lo è. Semplice da fare ricorda i momenti passati insieme ai nonni, che di ragù ne sapevano proprio un sacco. Perchè allora non utilizzare come base al posto della carne del seitan? Basta sminuzzarlo finemente con la mezzaluna e il gioco è fatto. Trovate la mia ricetta completa a pagina 77. 

 

7. Bruschetta: l'estate non è estate senza bruschetta! Per renderla più healthy basta davvero poco: serve solo pane integrale al posto del pane bianco. Quanti ricordi!

 

8. Budino: un budino è davvero unico, morbido, delicato e super coccoloso. Puoi provare la mia ricetta a pagina 163 di The Family Food. 

 

9. Soup of the day: una vellutata calda è spesso quello ci vuole per scaldare la mente e il corpo in inverno. E qui, prendendo spunto dalla tradizione irlandese, trovate la migliore vellutata di sempre. 

 

10. Tiramisù: è la ricetta che da una svolta anche alle peggiori giornate e che celebra i momenti più belli. W il tiramisù in tutte le sue forme! E quella healthy non è davvero niente male: sostituiamo il caffè con l'orzo, lo zucchero bianco con quello integrale di canna e il mascarpone con la ricotta e otterremo un dolce delizioso, coccoloso e anche adatto ai bambini (basta farlo congelare per almeno 24 ore). 

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Come sempre, dall'Asia giungono ingredienti e ricette buoni, saporiti e, soprattutto!, sani. Sapete che esiste un buonissimo tipo di burro molto meno dannoso per la salute? Già.

Si tratta del Ghee, burro chiarificato della tradizione ayurvedica: con poco lattosio, è un alimento antichissimo e benefico per la nostra salute

In sostanza, quando si parla di Ghee (o Ghi, italianizzato) si intende un tipo di burro derivato dal comune burro privato della sua acqua e delle proteine derivate dalle particelle di latte.

Molto più digeribile, nella tradizione indiana lo si ritiene in grado di contrastare l'invecchiamento e aumentare la longevità grazie alla sua azione sul midollo e sui tessuti nervosi (e ciò lo rende ottimo per la memoria, per il cervello e per il benessere psicofisico in generale).

Non solo: è molto energetico (l'assenza di acqua lo rende più calorico del burro normale) e quindi ottimo per chi fa sport, per chi ha bisogno di concentrazione e in generale quando si fa bisogno di fare grandi sforzi. 

E' tonico, emolliente e antiacido. E' perfetto in convalescenza e per l'infertilità (agisce sull'apparato riproduttore) e si può utilizzare anche applicato sulla cute in caso di ferite.

E pensare che in India lo ritengono più potente quanto più vecchio. Insomma, un toccasana. Utilizzarlo in cucina al posto del burro è quindi un'ottima scelta. Lo si può usare come base per soffritti (brucia molto meno del burro tradizionale ed è meno pericoloso rispetto agli oli di semi - con i loro grassi polinsaturi che esposti alle alte temperature si trasformano in radicali liberi), oppure in mille altre ricette che prevedono il burro, come i tradizionali chapati.

Ma dove trovarlo, dunque? Di certo non si trova in tutti i supermercati (anche se la catena Esselunga ne è provvista), ed è difficile quindi da avere in casa quotidianamente se non si frequentano negozi bio o etnici. La soluzione è produrlo personalmente partendo dal solito burro biologico (altrimenti rimarrebbero le tracce dei pesticidi), attraverso una ricetta molto semplice.

Prendete una padella dal fondo abbastanza pesante e sciogliete 500 grammi di burro biologico non salato. Lasciate sciogliere a fuoco medio facendo attenzione che il burro non bruci e state attente alle fasi: prima bollirà, sfrigolerà e schiumerà, per poi riempirsi di coaguli bianchi, dopodiché acquisterà un chiaro colore dorato.

Ecco, togliete prontamente dal fuoco, filtratelo con delle garze in un barattolo di vetro e il vostro ghee sarà pronto! E si conserva addirittura per qualche mese, a temperatura ambiente, ben chiuso e al buio. Da utilizzare ogni volta che si vuole prendendone la quantità desiderata con un cucchiaio di metallo pulito (mi raccomando: altrimenti i batteri potrebbero proliferare).

Attraverso questo procedimento che appare così semplice l'acqua presente nel panetto di burro evapora e la schiumetta che viene eliminata con il colino sono proprio le proteine del latte: tutto qua. E infatti è perfetto per chi è un po' intollerante al lattosio, perché privo di caseina.

La dose raccomandata è un paio di cucchiaini al giorno: come tutto, il troppo stroppia, e assumerne troppo non è comunque una buona scelta. 

Insomma, un ottimo ingrediente da utilizzare al posto del nostro burro tradizionale, da assumere in maniera moderata ma da preferire sempre agli altri grassi animali.

 

Foto Credits: Di Rainer Z ... - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5639258

 

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9 libri tattili da creare in casa

Martedì, 16 Febbraio 2016 13:10

Nei primi anni di vita è necessario che il bambino riceva il maggior numero di stimoli per allenare i suoi sensi. Vista, udito, tatto, gusto e olfatto sono infatti i mezzi con i quali esplora il mondo, iniziando a rendersi indipendente e capace.

Tra gli stimoli più comuni e semplici ci sono i libri tattili: attraverso questi oggetti fatti di diversi materiali che il bimbo può studiare con le sue manine, inizia a conoscere sensazioni di liscio, ruvido, freddo, tiepido, rugoso, sottile, spesso, e così via.

Ma non serve comprare mille libri tattili e spendere così un occhio della testa. Anzi: proviamo a farli in casa, con ciò che troviamo, per divertirci oltre che per non avere limiti di alcun genere!

Ecco 9 libri tattili da creare in casa: dalla lana alla carta, con i materiali che troviamo in casa possiamo creare strumenti perfetti per le mani dei nostri bambini esploratori

1. Con un quaderno ad anelli, dei fogli di carta colorata ritagliati al centro e tanti diversi materiali (del cartone ondulato per sentire il ruvido, della plastica arricciata per il liscio e crocchiante, della seta per il setoso: fate voi!) creare un libro base delle sensazioni è semplicissimo.

(foto 1 http://thevanrensburgs.blogspot.it/2013/01/diy-book-of-textures-sensory-book.html?m=1)


2. Se avete capacità sartoriali (o se la nonna ha voglia di mettersi all'opera) con degli scarti di tessuto potete creare quaderni interattivi e tattili, inventando figure a piacimento che rivelano attraverso zip o ritagli delle tasche da riempire.

foto 2 http://spotofteadesigns.com/2015/05/under-the-sea-quiet-book-part-3/


3. E guardate questo che bello: anche qui con del cartoncino, della colla e materiali di recupero di differenti fatture è possibile realizzare un libro tattile divertentissimo e molto bello, nel quale le dita dei bimbi possono allenarsi anche con i percorsi.

(foto 3 e 4 http://mapetiteboheme.canalblog.com/archives/2010/01/24/16643292.html


4. Per familiarizzare con le lettere ecco un'idea originale: con questo libro tattile da integrare con le macchinine che girano per casa sarà divertentissimo!

(foto 5 http://www.playdoughtoplato.com/letter-tracing-roads/ )


5. E per prendere confidenza con le forme bastano della lana cotta e del velcro: un gioco di incastri che è anche libro tattile e della calma. Niente di più completo!

(foto 6 http://hative.com/quiet-book-ideas-for-kids/ )


6. Per i più piccoli, come dice Maria Montessori, è importantissimo specchiarsi, per iniziare a capire il loro io e il mondo. Perché non cucire uno specchietto in uno dei libri che stiamo costruendo?

(foto 7 http://edeenutcreates.blogspot.it/2010/06/alphabet-take-along-book.html )


7. Solo due ingredienti: cartone fustellato di riciclo e colla a caldo. Potrete realizzare ogni forma immaginabile e unire tutto a formare un piacevolissimo libro da toccare!

(foto 8 http://www.freshlyplanted.com/2013/01/create-with-kids-valentines-week_8726.html )


8. Non buttate i vecchi vestitini: teneteli e create un libro perfetto per imparare le varie allacciature esistenti e per esercitare così la motilità fine!

(foto 9 e 10 http://fortytworoads.blogspot.it/2007/10/close-your-clothes.html )


9. Insomma, non frenate la fantasia e sfruttate tutto ciò che avete in casa: il bello dei materiali recuperati è che hanno mille consistenze diverse e si possono combinare in infiniti modi. Bellissimo, no?

(foto 11 http://www.pathstoliteracy.org/blog/book-making-party )

Sara Polotti

Sara

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Cecilia

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