Si avvicina la festa del papà! Anche voi vi state scervellando per trovare il regalino giusto che i vostri figli doneranno ai loro papà il 19 marzo? Beh, a volte non serve spendere una fortuna. Anzi, non serve spendere proprio! Perché per i papà, come per le mamme, ricevere qualcosa fatto dalle manine dei loro bambini è molto più emozionante di un anonimo regalo confezionato, non vi pare? La festa del papà può trasformarsi quindi in un'occasione per fare qualcosa insieme ai bambini, regalando ai paponi qualcosa di veramente speciale!

Ecco 10 lavoretti da regalare a papà per la sua festa: creazioni da realizzare con le nostre mani per rendere la giornata ancora più speciale

1. Ve ne avevamo già parlato: a volte un biglietto d'auguri o una semplice cartolina fatta con le proprie mani è meglio di ogni altro regalo costoso, se fatto con il cuore. Se avete poco tempo, insieme ai vostri bambini potete realizzare un bellissimo biglietto dedicato solo al papà, sbizzarrendovi come meglio credete: non serve strafare, i padri apprezzeranno!

foto 1 http://www.modernparentsmessykids.com/happy-fathers-day-banner/


2. Si sa, i papà solitamente sono i tuttofare della famiglia. Una cassetta degli attrezzi non può mancare no? Perché allora non realizzarne una di cartone e carta stagnola, decorativa, da mettere magari in ufficio per ricordare a papà quanto è apprezzato il suo lavoro?

foto 2 https://craftulate.com/2015/06/fathers-day-tool-craft.html

 

3. Un regalino super utile, che papà potrà portare sempre con sé, è il portachiavi della gratitudine: con dei cartoncini che poi farete plastificare e bucare (da infilare poi in un anello per le chiavi), i bimbi possono scrivere tutti i pensieri belli che vogliono riguardanti il proprio papà. Il primo cartoncino reciterà "Voglio bene al mio papà perché...", e i successivi riporteranno le carinissime considerazioni dei bambini. Un regalo bello e utile nelle giornate storte: basterà un'occhiata al portachiavi e ai papà tornerà il sorriso.

foto 3 http://www.thetaylor-house.com/fathers-day-craft-keychain/


4. Altro regalo utile bellissimo e incredibilmente facile da realizzare: i sottobicchieri di Scarabeo! Con le tessere in legno e le lettere i bimbi possono comporre piccole frasi per il papà. Basterà poi incollarle bene con della colla a caldo formando un quadrato su della tela cerata della stessa misura (in modo da non farli muovere) et voilà!

foto 4 http://www.hgtv.ca/photos/photo/?gid=a6d6f758fcc3097edb33b06e7b493553&pid=6a2ba952c250173392feb508b22e7e46#/2


5. Che il vostro sia un papà cuoco, meccanico, falegname o semplicemente appassionato di bricolage, l'occasione di indossare un grembiule arriva sempre! Ma non quelli femminili per mamme casalinghe, sia chiaro. Crearne uno apposta per lui partendo da della stoffa è abbastanza semplice, se a casa si dispone di una macchina da cucire. E i bambini possono aiutare e imparare un'arte così preziosa ed educativa come il cucito, che stimola davvero moltissimo la loro manualità. Al link (http://onegoodthing.wpengine.com/2015/04/how-to-make-a-shop-apron-that-works-as-hard-as-you-do.html) trovate le istruzioni passo per passo: il risultato è magnifico.

foto 5 http://onegoodthing.wpengine.com/2015/04/how-to-make-a-shop-apron-that-works-as-hard-as-you-do.html


6. Restando in tema cucito, una bellissima idea sono le mascherine da letto da supereroe. Stoffa, elastici e voglia di fare sono gli unici ingredienti per un regalo che farà sorridere anche i papà più brontoloni.

foto 6 http://cutesycrafts.com/2014/05/superhero-sleep-masks-and-more-homemade.html


7. Anche per i papà lettori c'è un modo per far sì che si portino i bimbi sempre con sé: i segnalibri-ritratto, divertentissimi! Ricordate di mettere in posa i bimbi come se stessero per volare via, altrimenti non farà così ridere.

foto 7 http://nearlycrafty.com/photo-bookmarks/


8. E se sono davvero super appassionati di lettura, un altro lavoretto coniuga letteratura e cucito: il portafoglio fatto di libri riciclati. Prendete una vecchia edizione del suo romanzo preferito; la sovracopertina potrà essere ripiegata e ricucita insieme ai bambini in modo da formare un portafoglio o un portamonete (magari aggiungendoci anche un piccolo bottone a clip).

foto 8 http://hello-refabulous.blogspot.it/2009/01/make-your-own-paperback-wallet.html


9. E se sia i bimbi che i papà sono appassionati di Lego, quale regalo più azzeccato del portamatite fatto proprio con i mattoncini? Magari al centro potete aggiungere la fotografia dei piccoli, in modo da renderlo ancor più personale (chiudendola proprio come un vero portafoto con gli sportelli trasparenti delle finestre delle casette Lego).

foto 9 http://lalymom.com/lego-gifts-kid-made-lego-photo-pen-holder/


10. Sempre con le Lego, un regalo super utile per i papà tecnologici è il porta-tablet: semplicissimo da creare, con mille colori e mille forme, ma davvero apprezzato da tutti quei papà che amano la tecnologia quasi quanto adorano i loro bambini. (Mi raccomando, non dimenticate di incastrare sulla torre che sosterrà il tablet anche due rotelline di quelle per le macchine Lego: saranno perfette per attutire i colpi!).

foto 10 e 11 http://www.piikeastreet.com/2012/08/diy-ipad-stands/

Conciliare maternità e lavoro. Per qualcuna di noi è abbastanza semplice, per altre una vera missione impossibile. Ma è solo questione di orari? E’ solo un problema di mezzi?

In realtà ci sta tanto, tantissimo sotto. Prima di diventare mamme tutto era relativamente semplice, ogni cosa trovava più o meno la sua collocazione a livello temporale, talvolta si faceva fatica, ma bene o male riuscivamo sempre nel nostro intento. La maternità ci porta a fare un passo in più, ci porta a maturare non solo come mamme ma anche come donne e come lavoratrici: e questo succede perché attraversiamo grandi difficoltà fisiche e mentali, ma ancora più perché siamo poste davanti a bivi e dobbiamo scegliere. Talvolta questa scelta viene percepita da noi come una spada di Damocle ma in realtà non è così: e ce lo spiega una donna davvero speciale che ho avuto l’onore di conoscere oggi, Valérie Poinsot, Direttore Generale Delegato del Gruppo Boiron e mamma di tre ragazzi.

Valerie è autrice di un libro particolarmente interessante, “Wonder Women. Dite sì ai vostri poteri.” Tutto il suo lavoro ruota intorno al concetto di “wonder” inteso non come superdonna che fa 100 cose contemporaneamente, eternamente super stressata e spesso, diciamocelo, insoddisfatta perché di queste 100 cose se va bene una è per lei. Wonder è da Valerie inteso come potere, equilibrio, forza e sopratutto maggiore consapevolezza delle proprie capacità.

Eh si perché noi donne, tra le altre cose, siamo spesso allevate per diventare “ministre della salute” e del benessere della famiglia, per cui siamo noi a portare figli dai pediatri, a prenotare le visite e in generale se ci sono dei problemi siamo noi in prima fila. Abbiamo due strade: piangerci addosso oppure comprendere che queste doti, questa sensibilità parzialmente innata e parzialmente acquisita, possiamo sfruttarla anche sue due altri fronti, quello lavorativo e quello personale. Si perché possiamo diventare anche padrone del nostro benessere e cercare di effettuare scelte, quando possibile, che prevedano una divisione della nostra giornata tra tempo per il lavoro, tempo per noi e tempo per i figli (è lo stesso Mr. Boiron a sposare questa visione). I sensi di colpa non sono previsti, perché nella visione di Valerie genitori felici crescono figli felici, quindi il tempo che dedichiamo a noi stesse e alla nostra cura è in realtà tempo che ha effetti positivi sui nostri figli. Ma a livello aziendale queste doti di cura e attenzione come possono essere utili? Lo sono eccome, infatti in Boiron oltre il 70% dei dipendenti e del magament è femminile: “quando facciamo recruitment gli uomini spesso non soddisfano i nostri requisiti perché riscontriamo più nelle donne la passione per il mondo dell’omeopatia (generalmente perché l’hanno sperimentata con i propri figli), la capacità di trovare soluzioni rapide ma attente ed efficaci.” Ed è proprio questo uno dei super poteri che abbiamo noi donne e che ci rende delle wonder woman: la passione, attraverso la passione noi troviamo l’energia di fare, di fare tanto e bene sia per l’azienda sia per la famiglia.
Purtroppo ancora poche aziende hanno all’interno del loro management questa consapevolezza: allora cosa possiamo fare? Dobbiamo essere noi, per prime a sviluppare consapevolezza dei nostri poteri e a gestire al meglio il nostro tempo e seminando, pian piano, le cose cambieranno anche nelle aziende. Troppo spesso noi nonne ci facciamo calpestare in ambito lavorativo (come in quello famigliare) proprio perché la nostra autostima non è sufficiente.

I consigli di Valerie sono semplici ed estremamente logici:

Delegare: la mamma non è solo colei che da la pappa al suo bimbo, la mamma è anche colei che sceglie chi darà la pappa al suo bimbo, dove e da chi il suo piccolo sarà accudito. Come dobbiamo lasciare i nostri figli crescere e realizzarsi in libertà, quindi andare per esempio da adulti a vivere all’estero e accettare che vivranno lontano da noi, così i nostri figli devono accettare pian piano che mamma e papà lavorano, in parte per questioni economiche ma anche perché è giusto che loro si realizzino, non solo come genitori ma anche lavorativamente. Noi donne non sappiamo fare una cosa: chiedere aiuto. Spesso ci lamentiamo che non abbiamo nessuno che ci da una mano ma non lo chiediamo neanche: chiaramente è molto difficile ricevere aiuto se non lo si chiede!.

Consapevolezza e credere profondamente nelle nostre capacità femminili: lo abbiamo già detto, è fondamentale riuscire a vedere le grandi doti e le immense possibilità che abbiamo, perché molti limiti non sono imposti dall’esterno ma sono gabbie create da noi perché mettiamo prima tutto il resto del mondo e poi noi stesse. Se riusciamo a delegare e a legittimarci nell’avere tempo per noi stesse tutto, anche la relazione con i nostri figli andrà meglio.

Respirare, riflettere e reagire: ecco il magico trio proposto in questa esatta sequenza dal Ceo Boiron. Quando sorge un problema prima di tutto è necessario effettuare respiri profondi per ossigenare il nostro cervello così da lasciar spazio più alla zona intelligente rispetto a quello limbica, poi ragionare prendendosi il proprio tempo e infine reagire. Senza questi passaggi possiamo commettere grandi errori.
Volerci bene: dobbiamo essere per noi stesse delle buoni e leali amiche, un buon padre e una buona madre. Investiamo con tenacia in noi stesse, e tutto non potrà che andare meglio.

Giulia Mandrino

Come insegnare ai bambini la mindfullness

Giovedì, 10 Marzo 2016 06:04

In inglese c'è una parola che racchiude un senso infinito: "mindfulness". Traducendo, potremmo chiamarla "consapevolezza", ma letteralmente significa "avere una mente piena". Nel buddismo, essere mindfulness significa accorgersi di tutto che sta attorno a noi, ma soprattutto dentro di noi. Attraverso la meditazione, è possibile venire a contatto con il proprio io più profondo, con le proprie emozioni e con il proprio rapporto con il mondo esterno.

Essere consapevoli significa quindi ascoltare le nostre emozioni, farle nostre fino in fondo, elaborarle e vivere per quello che sono, accettandole e abbracciandole. E tutto questo passa soprattutto dalla meditazione, ma non solo!

Il concetto di mindfulness, se vissuto e allenato, può diventare uno strumento imprescindibile nella vita familiare, per portare in casa quiete, serenità e accoglienza.

Come insegnare ai bambini la mindfullness: come diventare adulti consapevoli attraverso la tecnica della meditazione 


Innanzitutto, insegnare la consapevolezza e la meditazione ai bambini non può prescindere dal lavorare su noi stessi: se prima i genitori non abbracciano le proprie emozioni, allora neanche i bambini saranno in grado di farlo. Questo perché come ogni insegnamento e precetto educativo deve passare dall'esperienza diretta, non solo dall'astratta chiacchierata! Soprattutto in questo caso, dal momento che l'argomento è proprio l'Io.

Ecco perché il primo passo per trasmettere ai bambini la consapevolezza di se stessi è dare l'esempio giusto: prendersi del tempo per se stessi, ritagliandosi un attimo per andare ad una lezione di yoga, meditare o semplicemente fare un bagno caldo senza intoppi, trasmette l'idea che ognuno deve prendersi cura si se, senza doversi scusare!

Per rendere il concetto meno astratto, è giusto anche usare stratagemmi più concreti. Insieme ai bambini, ad esempio, potete giocare al "cosa noti?". L'osservazione del mondo porta all'osservazione interna, che porta alla consapevolezza. Quindi, ogni tanto, provate a chiedere ai bambini (e magari anche a voi stessi!) "cosa noti nella persona accanto a te? Quali sono le sue qualità?", oppure "di cosa sei grato oggi?", o ancora "descriviamo insieme il gusto di questa fragola, il suo colore, la sua consistenza". Insomma, osservate il mondo il più possibile insieme ai bambini, facendo della descrizione uno strumento di consapevolezza. Lo si può fare tutti i giorni, durante la quotidianità, oppure in occasioni specifiche, soprattutto all'aperto, durante passeggiate nelle quali tutta la famiglia prenderà nota delle meraviglie dell'ambiente naturale.

Scegliere un angolo in casa dedicato esclusivamente alla meditazione è una soluzione bellissima per portare la quiete e la serenità in casa. I bambini sapranno che quello sarà il luogo in cui potersi rifugiare ogni volta che sentiranno il bisogno di meditare, di pensare, di ascoltare le proprie emozioni quando si sentiranno sopraffatti, e pian piano la consapevolezza di sé prenderà il suo posticino nella loro mente. Potete allestire questo angolino con un bel tappeto su cui sedersi, un diffusore per l'aromaterapia e un campanellino da suonare ogni volta che si inizia la meditazione, per distendere i nervi e immergersi al meglio in se stessi.

Anche avere un momento specifico, tutti i giorni, dedicato alla meditazione e alla riflessione può aiutare: ad esempio, ogni sera potreste dedicare cinque minuti parlando, confrontandovi, oppure semplicemente pensando più profondamente alla giornata. Insieme o da soli, diventerà un'abitudine alla quale sarà poi difficile rinunciare, e i benefici sulle singole persone e su tutta la famiglia saranno immensi.
Un esercizio che tutta la famiglia apprezzerà, anche per il fatto di essere così "tradizionale", è l'avere un diario. Potrebbe essere un diario nel quale raccontare le proprie giornate, o, ancora meglio, un taccuino dedicato alle emozioni, alle riflessioni, oppure un album d'arte sul quale scarabocchiare in maniera astratta ciò che sentiamo dentro. E, perché no, alla fine si possono condividere i risultati per conoscersi tutti un po' meglio.

E, ultimo ma non per importanza, un momento che la famiglia potrebbe prendersi per fare esperienza di calma, quiete, serenità, consapevolezza e intimità è la lettura. Mamma e papà possono prendersi ogni sera il tempo per leggere insieme ai bambini, nella loro cameretta. Rispetto al leggere singolarmente, mamma e figlio, papà e figlio, il farlo tutti insieme stimola molto di più il confronto, la creatività, le domande profonde che i libri possono suscitare, e può diventare il pretesto per conoscersi tutti un po' meglio parlando delle proprie emozioni.

 

Vengono dal Belgio, sono in tessuto morbidissimo e coniugano divertimento e apprendimento: parliamo dei giocattoli Lilliputiens, azienda nata nel 1995 dalla passione di due amici nordici che da allora creano bellissimi giochi affidandosi anche ad un espertissimo team di mamme designer, con risultati meravigliosi.

La loro filosofia ruota attorno alla meraviglia: ogni giocattolo è pensato per destare nel bambino stupore, curiosità e spirito di ricerca; ogni giocattolo ha la sua storia; ogni giocattolo, con i suoi tessuti, suoni e forme aiuta il bambino ad esplorare il mondo.

Oggi parliamo di Lilliputiens, i giochi made in Belgio che vogliono meravigliare: la nuova linea Genius con giochi di società, puzzle e costruzioni

Ed ora Lilliputiens ha pensato ad un'altra linea, che si inserisce nel mezzo di tutte le loro bellissime collezioni (date un'occhiata! http://www.lilliputiens.be/it/13-le-collezioni) identificandosi per l'obiettivo di aiutare i bimbi di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni a crescere e svilupparsi attraverso il gioco.

Oltre trenta nuovi giocattoli: esatto, trenta! E tutti sono stati pensati per sollecitare l'attenzione dei bambini, per aiutarli a sviluppare memoria e concentrazione e, soprattutto, per divertirsi, passando momenti di qualità insieme a tutta la famiglia.

I libri coloratissimi, da cui sbucano marionette e personaggi birichini, sono interattivi, per stimolare la curiosità dei piccoli senza chiuderli in percorsi mentali preconcetti.

Dal lemure Georges al circo fino ad Arnold, l'ippopotamo che fa il bagnetti, i personaggi conquistano il cuore di piccoli e grandi.

I giochi di società sono divertentissimi, e diversi dal solito al punto da diventare molto più stimolanti. Prendete i "memory": mica le solite tesserine monotone, ma vasche di boe dalle quali pescare le coppie di immagini uguali, oppure la scatola zeppa di piccoli esagoni raffiguranti il circo. E il gioco dell'oca ispirato a Cappuccetto Rosso è irresistibile!

(foto 2 http://www.lilliputiens.be/it/)


E le costruzioni? Torri magiche che si trasformano da piramide a torta a bruco arrotolato; un villaggio costruito solo con tessere di cartone incastrabili in mille combinazioni; e una camionetta di pompieri che scomposta rivela la storia del cane Jef.

(foto 3 http://www.lilliputiens.be/it/)


Anche i Puzzle sono bellissimi: perfetti per giocare tutti insieme in famiglia, da quelli magnetici a quelli per costruire mille paesaggi con i cubi, da quelli con diverse soluzioni di incastro alle scatole per infilare le forme, nessuno è "normale", tutti sono speciali!

(foto 4 http://www.lilliputiens.be/it/)


Insomma, Lilliputiens ha pensato bene di coniugare divertimento, apprendimento, stimoli e design. Già, perché oltre che divertenti ed educativi, i nuovi giocattoli della collezione Genius sono (come sempre, d'altronde, quando si tratta di Lilliputiens) bellissimi, colorati, moderni ed esteticamente accattivanti, vere e proprie opere d'arte.

Non c'è niente di meglio per stimolare creatività e immaginazione. I bambini sono attratti dai giocattoli, sviluppano la creatività grazie alle mille associazioni che le costruzioni o i libri incoraggiano, stimolano la memoria e la logica.

Non ci sono regole: il bambino diventa grande anche grazie a questo. Chissenefrega se stravolge le regole! Il bello è anche questo.

Sara Polotti

Ecco una ricetta per creare delle deliziose polpette di quinoa e spinaci: come usare la quinoa in cucina per i bambini

Una seconda ricetta di polpette super proteiche a base di quinoa la trovate sul mio libro The Family Food, ricette naturali per famiglie incasinate, edito da Mental Fitness Publishing

I libri Munari per bambini

Mercoledì, 09 Marzo 2016 11:34

Noi lo amiamo tantissimo, e la sua filosofia pedagogica è tra le nostre preferite: parliamo di Bruno Munari, artista e designer sempre attento ai bisogni dei più piccoli e personaggio sempre in prima fila nella ricerca di nuovi stimoli per le menti dei bambini!

"Non dire cosa fare, ma come": il suo principio didattico vicino a quello montessoriano, che ha trovato la sua culla nei Laboratori di Brera negli anni Settanta, è ancora un validissimo strumento che mamme e papà possono sperimentare sia nei laboratori didattici presenti in alcune scuole e musei sia attraverso i libri che questo artista super prolifico ha ideato nel corso della sua carriera.

Da anni nelle librerie erano latitanti alcuni suoi volumi carinissimi, dei classici dedicati ai bambini ma piacevolissimi da leggere anche per gli adulti: "I prelibri", "Le Macchine" di Munari e, per i più grandi, "Verbale Scritto".

In questi giorni è giunta la notizia che Corraini ha finalmente ristampato Bruno Munari, anche i libri più introvabili: correte nelle librerie e non fatevi sfuggire questi gioielli dell'arte per bambini!

Libri di culto per i bebè, I prelibri di Bruno Munari sono stati creati in serie di dodici e furono stampati la prima volta da Danese, nome più che noto ai cultori del design, nel 1980. I bimbi che ancora non hanno imparato a leggere trovano in questi piccoli libriccini (di dimensione 10x10) degli oggetti da poter maneggiare con le loro piccole manine, perché studiati apposta per loro. Non un solo materiale, ma vari; non un solo colore, una sola fattura, una rilegatura uguale per tutti I prelibri: la varietà è ciò che li rende affascinanti! 
Plastica, corda, carta, cerchi, quadrati, geometrie, figure zoomorfe: si trova un po' di tutto in questi libri mignon, raccolti in un grande volume che li ospita uno ad uno in piccoli buchi. I bimbi li estraggono e inizia l'avventura dell'esplorazione attraverso stimoli e sensazioni che risvegliano le più disparate emozioni.
"Dovrebbero dare la sensazione che i libri siano effettivamente fatti in questo modo, e che contengano sorprese. La cultura deriva in effetti dalle sorprese, ossia cose prima sconosciute": lo si legge sul sito di Corraini, e sono le parole dello stesso Munari a racchiudere il senso de I prelibri.

(foto 1 corraini.com)

La seconda attesissima ristampa riguarda un libro culto dell'arte e del design, che piace tanto ai bambini quanto agli adulti. Bruno Munari si divertiva a inventare macchine inesistenti, utili o inutili, descritte e disegnate con una dovizia di particolari irresistibile. Dalla macchina per "suonare il piffero anche quando non si è in casa" fino a quella per addomesticare i cani, dal motore a lucertola per tartarughe stanche all'agitatore di code per cani pigri: come non sorridere, e come non pensare alla genialità di questo ometto vispo? E pensate che bello addormentarsi con papà che ci legge di quella macchina che misura automaticamente il tempo di cottura per le uova sode.


(foto 2 corraini.com)


Tra gli altri libri di Bruno Munari ristampati in questi giorni da Corraini (e ne sta ristampando veramente moltissimi; "Rose nell'insalata", "Guardiamoci negli occhi" e "Disegnare un albero": vale la pena dare un'occhiata anche a questi!) il suo Verbale Scritto era attesissimo. Si tratta di una raccolta di brevi testi dell'artista selezionati dalla sua infinita produzione editoriale.
Aforismi, invenzioni verbali, pensieri profondi, haiku giapponesi: Bruno Munari ha sempre utilizzato la lingua in tutte le sue forme per esprimersi sui temi più disparati, dall'arte e dal design fino ai valori più universali, e grazie a questo Verbale tutti gli appassionati del pensiero munariano potranno finalmente avere un bigino sempre a portata di mano!

Sara Polotti

Uno tira l'altro: si inizia a sbaccellarne uno e si finisce con il fare una scorpacciata. Avete mai provato gli Edamame? Dal Giappone arrivano i fagiolini di soia lessati, uno spuntino saporito che è un toccasana.

I fagioli Edamame, buonissimi e ricchi di benefici: da mangiare a pranzo, merenda o cena, i fagioli verdi di soia che piacciono veramente a tutti

La traduzione del nome Edamame dice già tutto su questo alimento: significa infatti "fagiolo dello stelo", e in effetti questi fagiolini, un po' come i nostri cornetti, vengono lessati o cotti ancora nel loro baccello, cioè lo stelo, quando sono ancora acerbi.

Li si può cuocere al vapore o lessarli, l'importante è però, come dicevamo, tenerli nel loro baccello. L'importante è cuocerli molto rapidamente, lasciandoli bollire solo per 4 o 5 minuti per mantenerne la giusta consistenza e le proprietà nutritive. Ora in commercio esistono le buste di Edamame surgelati, da lessare oppure, comodissimi, da cuocere ancora chiusi in microonde, in modo da sfruttare la cottura a vapore mantendoli ancor più intatti.

Una volta cotti, li si scola e li si può consumare ancora caldi o raffreddati, al naturale o cosparsi di sale.

Il bello è che, essendo ancora rinchiusi nel loro baccello, gli Edamame vanno mangiati sfilandoli con i denti dal loro involucro: i fagiolini balzano in bocca e si scopre il loro sapore delicato eppure delizioso, simile a quello dei nostri cornetti, ma più corposo (essendo i fagioli grandi quanto una nocciolina).

Come contorno sono ottimi; in Giappone, tuttavia, li si consuma anche come spuntino o aperitivo, accompagnandoli con la birra (un po' come fossero gli occidentali lupini).
Come tutti i prodotti derivati dalla soia, gli Edamame sono ricchi di proteine vegetali: su 100 grammi di prodotto, circa 11 sono rappresentati proprio da esse.

Ma non sono solo le proteine a renderli salutari. Gli Edamame, infatti, sono una fonte naturale di vitamine (come la C e la E), di minerali (magnesio, potassio, ferro e fosforo), folati, amminoacidi e lipidi insaturi. Anche l'apporto di fibre è notevole (ne contengono 5 grammi ogni 100), e questo per il corpo significa aiuto alla regolarità intestinale, toccasana per il cuore e ottima soluzione per aumentare il senso di sazietà (anche per questo sono consigliatissimi nelle diete: riempiono, soddisfano il palato e aiutano l'organismo).
Come molti prodotti della soia, gli Edamame contengono poi gli isoflavoni, elementi importantissimi per le donne, soprattutto per contrastare i problemi legati a menopausa e sindrome premestruale. E grazie a questi isoflavoni, gli squilibri ormonali derivati dalla carenza di estrogeni possono trovare una soluzione.

Questi isoflavoni, inoltre, riducono il rischio di cancro al seno; ma i benefici non sono solo per le donne: essi infatti contrastano il tumore della prostata negli uomini, oltre che aiutare nella lotta alle malattie cardiovascolari, dal momento che abbassano la pressione arteriosa. E, udite udite, abbassano i livelli di colesterolo cattivo, l'LDL, favorendo quello buono, l'HDL.
Gli Edamame sono inoltre ricchi di antiossidanti e prevengono l'insorgenza di radicali liberi, rafforzano il sistema immunitario e limitano i fattori di rischio del cancro (non solo quello a seno e prostata), delle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e dell'indurimento di vene e arterie.

Spesso la soia viene tacciata di essere ormai solo OGM. Beh, grazie ad alcune aziende come Orogel possiamo stare sicuri che questo mito verrà sfatato: si è infatti iniziato a coltivarla in Italia, e oltre al vantaggio di conoscerne la provenienza ora questa soia, in particolare gli Edamame, sarà più reperibile nei nostri mercati e supermercati.

La redazione di mammapretaporter.it

Foto credits: https://www.flickr.com/photos/stone-soup/16190391789

 

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Il Buddismo, una delle religioni più antiche. Tra i suoi insegnamenti, quello più ampio e positivo riguarda la possibilità per l'uomo di cambiare in meglio la propria vita. Ma se preso e adattato ai vari aspetti della quotidianità, il buddismo riesce anche a farsi garante di positività in tutti gli aspetti della vita, non solo in maniera totale.

Ad esempio, la genitorialità può trarne insegnamenti e consigli davvero utili e benèfici, lo sapete?

5 cose che il buddismo insegna a noi genitori: qualche lezione per rendere la genitorialità più serena partendo dalla filosofia orientale

L'origine dipendente

La famiglia, lo sappiamo, è un insieme di persone che contribuiscono per un ambiente felice. Per il Buddismo le relazioni sono fondamentali, e uno dei concetti che spiega meglio la filosofia adattata a questo ambito è l'"origine dipendente": secondo l'origine dipendente tutta la vita è una costante e reciproca relazione tra ambiente e persone, e soprattutto nulla è mai davvero indipendente. Se applicato alla famiglia, questo concetto prende un significato profondo, in quanto anche la famiglia è composta da un insieme di persone e relazioni che costruiscono un ambiente. Ogni singola vita, sia quella dei genitori o dei bambini, contribuisce a questa costruzione!

È importantissimo essere consapevoli di queste relazioni, e capire che sono le persone che scelgono come costituire una famiglia, portando avanti ognuno il proprio ruolo e la propria missione. Capire tutto questo, interiorizzarlo e farlo proprio significa immergersi davvero nell'"origine dipendente": quando ognuno sa di fare parte di un tutto dinamico, allora i conflitti e le guerre passano in secondo piano, così come quel senso di solitudine che può diventare deleterio per i rapporti.

La gratitudine

Dall'origine dipendente il passo verso l'altro concetto buddista fondamentale per essere una famiglia serena è breve: si tratta della gratitudine. Se ognuno ha un ruolo e una missione, all'interno della famiglia si creerà un senso di consapevolezza di ciò che gli altri fanno per il gruppo. Ognuno è importante, nessuno è isolato! Ma, soprattutto, genitori e figli devono rendersi conto della fortuna di cui godono.

Il compito dei genitori, in questo senso, deve essere quello di guidare i propri figli verso la gratitudine, quel senso di apprezzamento che va sempre espresso, creando un circolo virtuoso grazie al quale i piccoli potranno crescere compassionevoli e grati. Due qualità imprescindibili, no?

L'impermanenza

Tra le parole strane che si incontrano studiando il buddismo potrete trovare l'"impermanenza". In poche parole? La sofferenza portata dal cambiamento. Sembra un concetto astruso, ma abbracciare l'impermanenza può significare per un genitore trovare un equilibrio davvero positivo per la famiglia.

Semplicemente, secondo il buddismo tutto è in costante cambiamento, nonostante l'uomo, per sua natura, ami la tranquillità e la routine. Tuttavia, anche se l'impermanenza, e cioè il continuo divenire del mondo (in senso positivo o negativo), fa paura e destabilizza, è utile abbracciarla e farla propria, vivendola con serenità piuttosto che facendosi sopraffare. L'impermanenza è un po' metafora del quotidiano: ogni giorno è diverso dagli altri, e ogni giorno porterà con sé sorprese e fatti inaspettati che ci faranno girare la testa. Ma accettare ogni cambiamento con positività, anche attraverso le piccole cose, significa trasmettere ai propri figli una serenità e una tranquillità uniche, fondamentali per vivere la vita in pace con se stessi e con il mondo.

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Consapevolezza

La visione del mondo del buddismo è molto equilibrata, e la sua dottrina insegna ad accorgersi di tutto ciò che "è", di tutto ciò che sta attorno. Insomma, “consapevolezza” è un termine che abbraccia moltissime sfaccettature di questa filosofia. “Consapevolezza" significa anche conoscere se stessi, ascoltarsi, un po' come insegna la meditazione. Ecco perché è giusto prima di tutto lavorare su noi stessi (per poi insegnarlo ai nostri figli) per ascoltare le nostre emozioni fino in fondo. Ogni emozione può essere negativa o positiva, l'importante è esserne consapevoli; elaborarle e viverle fino in fondo è fondamentale.

Interiorità

Se pensate al buddismo, la prima cosa che vi verrà in mente probabilmente sarà la pace e la serenità che emanano i suoi fedeli. Ed è proprio così: buona parte dei concetti buddisti ruota attorno all'interiorità, e questo porta in maniera naturale alla calma. In poche parole: il Buddha insegna che il mondo è in costante cambiamento, ma che la nostra felicità non giunge dai fatti esterni che accadono attorno a noi; essa arriva grazie a ciò che succede dentro di noi! Insomma, per essere sereni bisogna trovare la giusta modalità con cui relazionarsi alle cose, scegliendo di accettare tutto per ciò che è. Non c'è giusto o sbagliato, c'è il come ci poniamo verso il mondo.

Le cose accadono, belle o brutte, perciò sta a noi prenderle per quello che sono. Dunque, noi genitori dobbiamo impegnarci quotidianamente (e la meditazionemeditazione aiuta davvero tanto) ad avere il controllo delle nostre emozioni, non sul mondo! Quello cambia, si distorce, cerca di sopraffarci, ma sta a noi scegliere di mostrarci ai vostri bambini trafelati perché cerchiamo di stare al passo obbedendo alle regole del mondo esterno o in quiete con noi stessi e con la nostra famiglia perché abbiamo capito quali sono le emozioni importanti! Facile a dirsi, non semplice a farsi. Ma per questo c’è il buddismo, lo yoga e la meditazione.

La redazione di mammapretaporter.it

COLTIVARE L'ORTO ANCHE IN CITTA' NON E' DIFFICILE, E' ALLA PORTATA DI TUTTI, GRANDI E BAMBINI. IN QUESTO SECONDO CASO ANZI PUO' DIVENTARE UN GIOCO STIMOLANTE E UN MODO MOLTO BELLO PER STARE CON I PROPRI FIGLI E SVOLGERE UN'ATTIVITA' ASSIEME. Se pensate che la coltivazione in terrazzo sia di qualità minore rispetto a quella in un orto vi state sbagliando di grosso: la coltivazione in contenitore permette di evitare l’annoso problema della scarsa qualità del suolo che induce molti coltivatori a migliorarne le caratteristiche attraverso un massiccio utilizzo di concimi, fertilizzanti e ammendanti. Per contro la coltivazione in contenitore permette di selezionare i componenti che, una volta miscelati in proporzioni definite, costituiranno il nostro terreno di coltura ideale. Ciò consentirà da subito al nostro orto di raggiungere un elevato livello di produttività.

Ecco i consigli di Filippo di ortosulterrazzo.it: come realizzare in maniera semplice un orto sul proprio balcone

IL TEMPO

L'orto, soprattutto se coltivato sul terrazzo non richiede molto tempo ma molta costanza: la coltivazione è infatti un'attività che ci aiuta a riscoprire il valore della lentezza e dei ritmi della natura. In pratica per allestire un orto sul balcone basta un week end e basta mezz'ora al giorno o 1 ora ogni 2 giorni per mantenerlo in perfette condizioni; l’importante è quindi armarsi di pazienza e di costanza. La pratica dell'orto ha infatti una natura diversa dal giardinaggio “fast food” nel quale si comprano piante e fiori pronti da mettere in mostra.

L'orto va fatto nascere, crescere e va curato, con piccoli sforzi ma con costanza e pazienza: è importante inoltre ricavarsi un po' di tempo per godersi l'orto per ciò non deve mancare una sedia sulla quale sedersi e con calma ammirare la natura nel suo lento procedere. Questa semplice attività è sufficiente spesso per purificarci dallo stress e dalla frenesia alla quale ci costringe la quotidianità.

LO SPAZIO

Lo spazio disponibile non è un problema. L'orto può trovare una collocazione sia sui grandi terrazzi o tetti condominiali ma anche sul piccolo davanzale della finestra della cucina.

In ogni caso quando si inizia a progettare l'orto bisogna considerare 4 elementi:

1. In che zona climatica ci troviamo: temperatura e luce nelle diverse stagioni varia in base alla latitudine e alla zona climatica (es. Milano VS Genova).

2. Che orientamento ha il balcone rispetto al sole: la maggior parte delle piante ha bisogno di pieno sole; il che significa almeno sei ore di luce solare diretta al giorno. Prima di allestire l'orto è quindi necessario verificare in maniera accurata (orologio alla mano) l’esposizione solare dell’area prescelta.

3. Di quanta superficie dispongo: come detto si può coltivare ovunque: dal micro orto sul piano di lavoro della cucina con erbe aromatiche aromatiche all'orto in contenitore. L'importante è stabilire delle priorità. L'orto deve essere prima di tutto utile: quando si allestisce l'orto non bisogna farsi prendere dalla bulimia degli acquisti. E' meglio privilegiare prima di tutto le coltivazione che più ci sono utili (come le aromatiche e il sedano) e poi se abbiamo spazio ampliare la scelta verso altre colture.

4. Cosa voglio coltivare: dipende quindi dallo spazio, dall'esposizione al sole e dalla zona climatica in cui si trova l'orto. Una volta considerati questi elementi ci si può sbizzarrire: si va dalle aromatiche, agli ortaggi, alle piante officinali, alle piante per tisane (come la malva e la camomilla) alle piante da frutto (frutti di bosco e alberi nani da frutto). Insomma massimo spazio alla fantasia!!

L’OCCORRENTE

1. Contenitori: la cosa più semplice per coltivare fuori suolo (su davanzali, balconi, terrazzi) è allestire un orto in contenitore. Le soluzioni sono tantissime, ma molto pratici sono i contenitori in tessuto, Pratici, leggeri, resistenti, facilmente ripiegabili in caso di non utilizzo. Offrono alle piante un habitat simile a quello presente in natura, favorendo una crescita rigogliosa e armoniosa dell'impianto radicale e aereo.

Tavoli orto: pratici soprattutto per coloro che hanno difficoltà a piegarsi, i tavoli orto sono anche molto belli esteticamente



Orti verticali: la soluzione ideale per chi non ha spazio; l’orto verticale rappresenta la soluzione più innovativa per lo sfruttamento agricolo degli spazi urbani. L'orto verticale infatti:

▪ non consuma suolo ma, sviluppandosi in altezza, permette di utilizzare muri, recinzioni, pareti;
▪ permette di riconvertire e riqualificare ad uso agricolo edifici e spazi urbani dismessi, rigenerando aree altrimenti inutilizzate
▪ è la soluzione ideale anche per l'orto urbano a dimensione familiare, trovando posto in terrazzzi o balconi con superfici ridottissime;
▪ le pareti verdi ottenute grazie agli orti verticali permettono un significativo assorbimento del calore solare nel periodo estivo, contribuendo all'efficienza energetica degli edifici.



L’orto a quadretti: l’orto a quadretti è un’innovativa tecnica di coltivazione “fuori-suolo”. Il terreno di coltura è infatti posto in appositi contenitori che possono essere autocostruiti (in legno non trattato) o acquistati (vedi ad esempio le linee “Bacsquare” e “Baclong” di Orto sul Terrazzo). Gli ortaggi di dimensioni più grandi, come pomodori, cavoli o peperoni, dovranno necessariamente occupare singolarmente un’unità di coltura (quindi una pianta per unità di coltura).

 

Le verdure più piccole potranno invece convivere e svilupparsi in un singolo modulo (più piante per unità di coltura), secondo una disposizione (illustrata nell’immagine che segue) che consentirà di ottenere una giusta distanza tra le piante ma che contemporaneamente limiterà la superficie utilizzata.

 

Sarà sufficiente bucare la superficie del terreno con un dito o con la punta di un foraterra, al centro di ogni unità di coltura o di un suo sottomultiplo, in base al tipo di ortaggio piantato. Successivamente collocheremo la piantina (precedentemente cresciuta in semenzaio) o un pizzico di sementi nei buchi creati. E’ importante sottolineare che la quantità di sementi da utilizzare deve essere limitata, in modo da non sovraffollare il nostro orto. In tal modo la suddivisione in unità di coltura permetterà di risparmiare in maniera considerevole la quantità di sementi utilizzate. Con semplici soluzioni sarà possibile sfruttare inoltre lo spazio in altezza. Grazie a reti, pali di sostegno e spalliere, aderenti ad un lato del contenitore, si otterrà un orto verticale. L’orto a quadretti è la tecnica colturale ideale per la semina a scalare. Ogni unità di coltura può infatti essere gestita autonomamente dalle altre per quanto riguarda i tempi di semina e di raccolto. In questo modo sarà possibile disporre di una grande varietà di verdure, per tempi molto prolungati, limitando i periodi di sovrapproduzione e sottoproduzione.

 

In commercio si trovano numerosi orti in legno, molto belli ma a nostro parere da evitare: noi infatti li sconsigliamo vivamente perché in primis il legno si deteriora ed è meno resistente, in secondo luogo sono stati trattati con sostanze chimiche che penetrano nel terreno e quindi anche nelle piante e nei frutti di queste.

2. Terriccio: la soluzione più semplice è quella di utilizzare del terriccio universale di buona qualità, facilmente reperibile in supermercato o nei garden center. La soluzione ideale è invece quella di impiegare del compost maturo (almeno 9 mesi di maturazione), autoprodotto o acquistato. Il terriccio va versato nei contenitori e non compresso ma lasciato morbido, favorendo così l'aerazione delle radici e la rimozione di eventuali erbe infestanti.

3. Sementi: utilizzare esclusivamente sementi biologiche. Sul sito di ortosulteraazzo.it trovate per ogni varietà di semento indicazioni e modalità di semina. In generale se vogliamo seminare nei mesi primaverili, quindi marzo e aprile, è sconsigliato piantare i nostri sementi direttamente nell’orto o nel vaso perché le temperature troppo rigide rischierebbero di danneggiare il processo. Meglio usare un semenzaio o mettere i vasi in casa: a partire da maggio possiamo seminare direttamente nei vasi oppure acquistare le piantine e travasarle. Quindi non è corretto piantare basilico e altre piante aromatiche nei vasi in terrazzo o in giardino a marzo, meglio aspettare maggio. Per quanto concerne il travaso è importante tagliare le radici della piantina solo nel caso in cui siano troppo fitte e annodate, se non lo sono lasciamole come sono, intatte, e mettiamo la piantina in terra.

4. Irrigazione: può essere fatta manualmente (terreno sempre umido e mai bagnato, irrigazione costante) o con un impianto che permette di risparmiare acqua e tempo.

5. Difesa dell’orto: solitamente l'orto in contenitore cresce sano e non richiede molte attenzioni se non l'acqua e il sole. Nel caso in cui serva è importante utilizzare contro parassiti e malattie, prodotti esclusivamente naturali, in modo da evitare la contaminazione della verdura.

Giulia Mandrino

Ecco una ricetta che svolta davvero le giornate: sono i chocolate chips, biscotti con gocce di cioccolato della tradizione americana che deliziano i palati di tutto il mondo e che i bimbi letteralmente adorano.

La versione che vi proponiamo oggi è davvero strepitosa e super sana perchè priva di burro: ecco la ricetta dei chocolate chips vegani e strepitosi

E' ideale come merenda per i nostri piccoli sia a casa nel pomeriggio che a scuola a metà mattina. Il cioccolato, se di buona qualità, è infatti una fonte importante di magnesio che favorisce il benessere del sistema nervoso, le mandorle bio Noberasco sono una decisiva fonte di calcio, ferro e, grazie al contenuto ditirosina e triptofano, agiscono positivamente sull'umore. 

Sara

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Cecilia

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