Ieri pomeriggio sono andata a prendere i bimbi a scuola e come spesso capita proprio nel momento dell'uscita ha iniziato a piovere. Ero senza ombrello, quindi un minuto di panico e senso di colpa per essere la solita svampita l'ho provato: appena sono scesa dalla macchina, ho iniziato a camminare sotto la pioggia e mi sono chiesta "ma perchè devo privare i miei figli di questa esperienza meravigliosa: stare sotto la pioggia è lavare l'anima, le preoccupazioni, mettere ogni cosa al suo posto. 

Ecco allora 7 motivi per far giocare i tuoi figli sotto la pioggia: perchè la natura non è solo un passatempo ma grande maestra e palestra di vita

 

- ELIMINA CAPRICCI DEI BAMBINI E MALUMORE DEI GENITORI 

Non sono un campione statistico, ma se deve piovere generalmente lo fa nel week end, o almeno io percepisco questo: una domenica di pioggia inchiodati a casa con due bimbi, magari senza papà, è qualcosa che mette  davvero alla prova ogni mamma. I bambini generalmente si innervosiscono, piazzarli davanti alla tele tutto il giorno non mi sembra una buona idea (anche perché accumulano adrenalina dalla visione chiaramente passiva di questa quindi dopo saranno ancora più scatenati per la necessità di doverla scaricare). Non solo, spesso ci sentiamo sopraffatte dalla loro energia e sentiamo venir meno la nostra: niente di meglio quindi di fare una passeggiata insieme “ a caccia di pozzanghere”.

 

- CI INSEGNA A NON AVER PAURA DELLA NATURA MA COSTRUIRE FIDUCIA VERSO ESSA

La Natura è secondo me ciò che possiamo percepire e toccare con mano della vita: è un ragionamento contorto lo so, ma per me la vita è Natura in potenza. Questo vuol dire che dall’osservazione della Natura, dallo stare dentro ad essa noi possiamo percepire il senso della vita, accettare il fluire di essa e in qualche modo sentire la perfezione, il messaggio anche nei momenti dove un senso non sembra avere. Quando a 7 anni mi hanno comunicato la morte di mia mamma in una assolata giornata estiva, ho subito chiesto a mio padre di andare a fare un giro in bici nei boschi: e il sollievo l’ho percepito immediatamente perché la natura è ordine. 

Questa tendenza di iper-protezione da tutto ciò che è naturale, dalla febbre (che poi sappiamo è lo strumento dell’organismo per debellare batteri) con farmaci, dal freddo vestendo in maniera spropositata i bambi e chiudendoli in casa per mesi, dai microbi con vari disinfettanti per le mani la trovo molto deleteria per il bambino, sia a livello fisico che mentale perché genera grande insicurezza.

 

- APPRENDONO LA RESILIENZA

La resilienza è definita come l’abilità di gestire le avversità della vita e di trarne vantaggio. Uno studio del 2010 della British forest school dimostra come giocare tutto l’anno all’aperto anche sotto la pioggia “incrementi le competenze personali del bambino sia a livello fisico che mentale e promuova sicurezza di sé e resilienza”. 

 

- VENGONO STIMOLATE LE NATURALI DIFESE DELL'ORGANISMO

Ormai lo sappiamo, più sterilizziamo, disinfettiamo e teniamo i bambini sotto una campana di vetro più questi si ammaleranno. Se invece fin da piccoli li facciamo stare in mezzo alla natura stimoleremo le loro difese immunitarie perchè abitueremo il loro corpo ad agire per contrastare batteri patogeni. Allo stesso tempo il loro organismo si abituerà a non attivarsi contro tutto, quindi anche contro cibi, pollini ed elementi naturali: molti studi hanno infatti dimostrato che il modo migliore per incrementare le possibilità del proprio figlio di allergie e asma è quello di tenerlo lontano dalla natura e utilizzare la pratica della sterilizzazione. 

 

- SPERIMENTANO L’UNICITA’ DI OGNI STAGIONE 

Per i bambini il concetto di ritmo e quindi la percezione del tempo scandito e l’alternanza di stagioni è davvero fondamentale perché rassicurante. Il primo modo di apprendere e conoscere il mondo è quello di giocare con la natura a 360°, in ogni stagione, così da sperimentare ciò che offre in ciascun periodo dell’anno, dai rami secchi, alle bacche, alle gemme, ai fiori (pensiamo alla raccolta del tiglio in estate!). Possiamo poi tornare a casa e fare un calendario delle stagioni con sacchetti di elementi che troviamo a terra per ogni mese.

 

- LI STIMOLANO AD AVERE UNA VITA ATTIVA

Lo sport fa indubbiamente bene, ma avere una vita attiva lo è altrettanto. Stare all’aperto, muoversi, osservare e scoprire il mondo con i propri occhi non con quelli della tv, tablet e pc insegna loro che il mondo è un luogo sicuro e adatto dove stare in armonia: voglio che i miei figli si sentano a loro agio fuori casa e il senso di benessere che si percepisce con una camminata all’aperto, anche sotto la pioggia, è impagabile. 

 

- LA NATURA ACCOGLIE, CONSOLA E METTE IN ORDINE

Voglio che i miei figli imparino una cosa in questo mondo post moderno dove la chiave per essere felici sembra essere la Louis Vuitton e il cellulare da 800 euro appena uscito: stare all’aria aperta in mezzo alla natura è bellissimo, fa stare bene e le possibilità di fare cose in mezzo ad essa sono infinite. Non è necessario avere tanti soldi, basta lavorare il giusto e trovare la felicità nelle cose piccole. La pioggia e la neve non devono essere delle barriere: anzi, è proprio l’alternanza delle condizioni atmosferiche e del tempo che rende tutto sempre nuovo, costantemente in cambiamento. Così, il cattivo tempo ci insegna a trovare piacere nell’apparente difficoltà o come dice il The Guardian “winter is about the joy…of finding pleasure in discomfort.” http://www.theguardian.com/lifeandstyle/2014/dec/29/some-like-it-cold

 

Giulia Mandrino

Foto Credits: https://www.flickr.com/photos/mancosu/4826216759

I concorsi creativi del progetto Kreyon

Mercoledì, 01 Giugno 2016 15:36

La creatività non è misurabile, ma chi ne ha da vendere e sa come valorizzarla andrebbe premiato, no? Qualcuno ci ha pensato, ed è per questo che vi presentiamo il progetto Kreyon con i suoi tre concorsi aperti a tutti, a prescindere dall'età!

Vi presentiamo i concorsi creativi del progetto Kreyon: tre sfide creative e ludiche per tutte le età basate sulle piattaforme di gioco online

Il progetto Kreyon è davvero interessante: voluto da un gruppo di fisici italiani, si focalizza sulla creatività e sull'innovazione e coinvolge scienziati ed esperti di creatività di tutto il mondo. Matematici, fisici, antropologi, enigmisti, fotografi, artisti, scacchisti...: uno scopo li accomuna, ed è quello di trovare e quantificare i meccanismi attraverso i quali si manifesta la creatività, si diffonde, si mette in competizione, si afferma o si estingue.

E al centro di tutto questo sta il gioco: è attraverso esso che l'uomo, sin da piccolo e sin dai tempi antichi, mette alla prova i suoi limiti, esplora e sperimenta. Ecco perché i tre concorsi indetti si fondano su esso! I partecipati giocano e sfidano gli altri giocatori, mentre i ricercatori raccolgono i dati scientifici attorno all'attività.

Creastoria, Lego Pixel Art e Hacking Creativity sono i nomi delle tre sfide. I primi due sono strettamente legati agli omonimi giochi collaborativi online e hanno l'obiettivo di  misurare il grado di creatività e impatto del giocatore rispetto al gioco in sé e rispetto agli altri partecipanti; il terzo, invece, è un concorso più ampio la cui finalità è l'invenzione di nuovi giochi o applicazioni online per stimolare la creatività (e, in secondo luogo, la risoluzione dei problemi odierni, quali migrazione, sostenibilità, mobilità, salute, clima...).

Gli amanti delle storie, dello story telling e dei racconti potranno quindi partecipare alla Creastoria Challenge: si cimenteranno con la creazione di una storia collettiva che farà emergere i processi creativi che stanno dietro alla realizzazione di una storia collaborativa. Come? Attraverso l'utilizzo del gioco online Creastoria (dopo essersi registrati gratuitamente sul sito www.xtribe.eu) tra il 26 marzo e il 15 luglio 2016. Il premio? O in denaro, o in forma di buono Amazon per l'acquisto di libri.

La seconda sfida è perfetta per i fanatici dei mattoncini Lego (anche perché oltre al gioco legato proprio ad essi il premio potrà essere o in denaro o in forma di scatole della serie Lego Architecture). Anche qui si tratta di giocare sulla piattaforma online Lego Pixel Art (di nuovo registrandosi gratuitamente su www.xtribe.eu), incrementando il numero di disegni e interazioni con il gioco. Tutti coloro che si cimenteranno con il gioco tra il 26 marzo e il 15 luglio potranno quindi essere selezionati, ed essere potenzialmente vincitori.

La Hacking Creativity Challenge ha una durata maggiore perché maggiore è anche la richiesta: ai partecipanti si chiede di proporre la propria idea di gioco online e implementarla sulla loro piattaforma, con la possibilità di risultare tra i sedici vincitori che riceveranno un premio in denaro e saranno presentati a Roma nel corso dell'evento Kreyon Days dal 26 al 30 ottobre 2016.

Di nuovo, la partecipazione è gratuita e aperta a partecipanti (da soli o in gruppo) di tutte le età; tuttavia i ragazzi fino a 18 anni parteciperanno nella sezione Junior, mentre tutti gli altri in quella Senior. Per farlo basta andare su www.kreyon.net e compilare la richiesta di partecipazione entro il 10 settembre 2016.

Per riassumere: andate su http://kreyon.net/kreyonPrize/ . Avete tempo fino al 15 giugno per CreaStoria e per Lego Pixel Art, mentre il termine per partecipare Hacking Creativity è posticipato al 10 settembre. Le premiazioni avranno poi luogo a Roma il 29 e 30 ottobre 2016, durante un evento organizzato da Kreyon Project per divulgare scienza e creatività.

Sara Polotti

Tra le infinite ricette che il vostro estrattore di succo vi permette di preparare ce ne sono alcune che non vi sareste mai aspettate. Su tutte? La marmellata, ottima per gli spuntini, le merende salutari dei nostri bambini e le colazioni, ottenuta semplicemente attraverso l'utilizzo degli scarti dei vostri succhi vivi. Sanissima e senza addensanti!

Ecco come fare la marmellata con il vostro Estraggo Pro: dagli scarti della frutta un'ottima confettura sanissima e buonissima

Il bello dell'estrattore è che oltre a permetterci di realizzare ottimi, sani e nutrienti succhi vivi in casa, può essere utilizzato in modo da non buttare gli scarti, deliziosi e perfetti per essere riutilizzati in altre ricette. Una di queste è la marmellata fatta in casa, un'alternativa a quella solita fatta a partire dalla frutta intera, ma che a differenza di essa, fortunatamente, non prevede addensanti artificiali.

Gustatevi quindi i vostri soliti succhi, ma badate di non gettare via gli avanzi e gli scarti! In questo modo potrete preparare la vostra marmellata, assicurandovi la freschezza della frutta fresca per un periodo molto più lungo e in tutta comodità. 

La marmellata è un alimento prezioso per l'alimentazione, ma soprattutto quella ottenuta tramite l'estrattore: la grande quantità di fibre aiuta a migliorare le funzioni intestinali, a ridurre il colesterolo cattivo, a ridurre il senso di appetito; e l'utilizzo del dolcificante naturale (in questo caso la stevia) è fondamentale per tenere sotto controllo la glicemia.

Ecco la ricetta dello shake proteico senza polveri: come realizzare in casa uno shake ricco di proteine ed energizzante

 

Oggi vi parlo di quello che io e il gruppo di medici ed esperti con cui collaboro pensa di alcuni prodotti venduti come sostituti dei pasti per il digrimento: Herbalife, JuicePlus, FitLine sono forse i più conosciuti. 

Shake con preparati in polvere: quello che penso e ritengo valido e quello che invece non ritengo sano e adatto per la nostra salute. 

Siamo fatti per mangiare sano, fresco e di stagione. E questo lo sappiamo più o meno tutti, o almeno voi che seguite mammapretaporter.it. Non sempre però è semplice, sopratutto per noi mamme attente a come nutriamo la nostra famiglia: così ci ritroviamo a preparare merende fresche, pranzi e cene super equilibrate ma spesso non adatte a noi se dobbiamo perdere peso. Sappiamo infatti che i bambini hanno un'alimentazione iper proteica a scuola, quindi la sera tendiamo anche noi di mammapretaporter a proporre un menu ricco di cereali che, non tutte noi mamme tolleriamo nell'ottica del calo ponderale. 

Credo quindi che degli aiuti come possono essere gli shake siano un ottimo saltuario compromesso piuttosto che inseguire un ideale di dieta perfetta per perdere peso con più sgarri che altro a causa della mancanza di tempo. Partiamo dal presupposto che un pasto equilibrato è generalmente composto da cereale integrale, proteina vegetale e verdura: dico generalmente perchè non per tutti questa combinazione è valida e un consulto nutrizionale è sempre la strada migliore per comprendere di che cosa abbiamo bisogno essendo ogni individuo differente dall'altro. Alcune donne, me compresa, hanno difficoltà nel metabolismo degli zuccheri, quindi un'ora dopo aver mangiato un piatto di pasta, anche se intergrale, hanno di nuovo fame o comunque un vuoto di stomaco che richiede l'assunzione ulteriore di alimenti a base di zuccheri. Così l'utilizzo di alcune proteine animali risulta necessaria, così come l'assunzione di molti legumi e verdure: ma il tempo è estremamente toranno con noi mamme, così ci troviamo a preparare pasti perfetti per i nostri piccoli e poi noi, sfinite, ci nutriamo di loro avanzi o di creakers. 

Alcuni preparati (alcuni non tutti), possono essere un valido aiuto in periodi particolamente stressanti dove non si ha neppure tempo per pensare: il vero problema di questi prodotti è la frequenza della loro assunzione e l'utilizzo di questi non come strumenti utili nel caso in cui non si abbia proprio tempo, ma come unica via per perdere peso e, ancora più pericoloso, come strumento di sostituzione del pasto per dimagrire. Nessuno di noi ha bisogno di nessun prodotto specifico per dimagrire ma solo di tanta volontà, e talvolta un percorso nutrizionale e/o endocrinologico e/o psicologico valido. Il tempo spesso è tiranno, quindi ogni tanto gli shake possono essere un aiuto che appaga il nostro palato e non influisce sulla dieta. Seconda problematica: non tutti possiamo utilizzarli per cui è importante confrontarsi prima con il proprio medico curante e, a mio parere, evitare di assumere integratori, venduti assieme agli shake, a base di stimolanti come caffeina. 

Ecco i due shake che ho deciso di acquistare e introdurre nella mia alimentazione appunto come pasti, in particolare come colazioni, quando non ho tempo di preparare altro e ho bisogno di nutriemento ed energia sufficiente fino a pranzo. Li miscelo con il latte di mandorla, bevanda ricca di calcio, proteine e grande fonte di energia. 

1. JuicePlus: a mio parere è il più valido di tutti, perchè all'interno di esso troviamo proteine vegetali, vitamine, frutta e verdura. 

Ingredienti: Proteine vegetali (soia, soia-tofu, riso, ceci), fruttosio, miscela di fibre (crusca di avena, cellulosa, crusca di riso, pectina, buccia di mela disidratata), lecitina di soia, addensanti (gomma di guar, carragenina), olio di girasole, aromi, miscela di vitamine (vitamina A, vitamina D, vitamina E, acido folico, niacina, acido pantotenico, tiamina , riboflavina , vitamina B6, vitamina C), miscela di minerali (rame, ferro, magnesio, manganese, potassio, selenio, zinco, iodio), maltodestrina di riso, agenti anti-agglomeranti: diossido di silicio, silicato di calcio; miscela di polveri di frutta (mela, ciliegia acerola, arancia, ananas, mirtillo, pesca, papaia), inulina, colorante (beta-carotene), miscela di polveri di verdura (carota, prezzemolo, barbabietola, broccoli, cavolo nero, cavolo cappuccio, spinaci, pomodoro), polvere di semi di zucca, kelp norvegese.

Unica pecca il fruttosio il cui uso eccessivo, come dimostrato da numerosi studi internazionali pubblicati su pubmed, è correlato all'insorgenza di insulino resistenza, patologia che molti noi noi hanno senza saperlo, in forte crescita negli ultimi anni. Credo però che se non consumato con troppa frequenza sia comunque un prodotto molto valido. 

Essendo un formulato a base di soia è necessario non utilizzarlo con troppa frequenza ed è sconsigliato in caso di problematiche tiroidee. 

Per maggiori info visita questo articolo

2. Herbalife Formula 1 Free: un discreto copromesso

Non sono una fan dei prodotti Herbalife, mi sembra un grande business e diciamo che lo storico non è rassicurante. In passato infatti i guai legali del magnate americano Mark Reynolds Huges sono di dominio pubblico, in particolare la "questione efedrina" e le accuse di possibili problematiche epatiche manifestate da persone che ne facevano uso quotidiano tra il 2003 e il 2007.

La maggior parte degli shake Herbalife sono a base di proteine del latte vaccino, quindi non li prendo neppure in considerazione: all'interno della gamma è però presente Formula 1 free, privo di latte, glutine e soia e che ha come base le proteine dei piselli. Credo che questo, usato con moderazione, possa essere un valido aiuto all'interno di una dieta equilibrata finalizzata al dimagrimento (ecco massimo 3-4 volte a settimana quando non abbiamo assolutamente tempo per preparare un pasto adatto a noi).

Ecco gli ingredienti: Proteine di piselli (43,5 %), fruttosio, olio di cartamo (fonte di omega 6) , inulina (favorisce la digestione e si trova in grande quantità nel topinambur), addensanti (gomma di guar, gomma di xanthan, carragenina, pectina) calcio citrato (integratore di calcio), potassio fosfato, aromi, agente di carica (cellulosa microcristallina), crusca di mais, emulsionante (lecitina di girasole), L-metionina (aminoacido essenziale contenente zolfo), olio di colza, magnesio ossido, cloruro di sodio, acido L-ascorbico, beta-carotene, acetato di DL-alfa-tocoferile (vitamina E sintetica), succo di mirtillo in polvere, succo di melograno in polvere, edulcorante (sucralosio), fumarato ferroso, nicotinamide (utile per abbassare il colesterolo), prezzemolo in polvere, papaya in polvere, ossido di zinco, calcio D-pantotenato (Vit B5), carbonato di manganese, citrato rameico, cianocobalamina (vit B12) , colecalciferolo (Vit D), cloridrato di piridossina (vit B6), riboflavina (vit B2), cloridrato di tiamina (Vit B1), acido pteroilmonoglutammico (vit B), ioduro di potassio, selenito di sodio, D-biotina (vit H). 

In questo caso gli ingredienti su cui sono dubbiosa sono il fruttosio e il sucralosio come edulcorante, per il resto mi sembra un buon prodotto.

3. Shake homemade: se abbiamo qualche minuto di tempo possiamo realizzare uno shake homemade super-sano e salutare. Ecco come fare. 

Giulia Mandrino

Foto credits: https://www.flickr.com/photos/stone-soup/394857344

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

 

Come faccio a scegliere l'estrattore? Qual è il migliore? Quale si adatta di più alle mie necessità?

Le domande attorno al mondo degli estrattori sono moltissime. Ce ne sono di varie tipologie, ognuno ha una sua caratteristica principale, ce ne sono di qualitativamente altissimi e di un pochino più economici. Ma allora come deve avvenire la scelta?

Ognuno sceglierà quello che più soddisfa i suoi bisogni, è chiaro. Tuttavia vi proponiamo un bel riassunto nel quale troverete le caratteristiche principali degli estrattori, in modo da avere le idee un pochino più chiare rispetto a ciò che vi aspetta a livello tecnico.

Ecco le differenze tra gli estrattori e i consigli per comprare quello giusto: come scegliere l'estrattore, dal motore all'estrazione, come si configurano gli estrattori di succo e quali sono le caratteristiche di qualità!

- Innanzitutto partiamo dalla base: il motore. Gli estrattori ne prevedono due tipi: quello AC e quello DC.

Il motore AC è certamente il migliore, e in effetti influisce parecchio sul prezzo finale del prodotto (almeno 100-150 euro). Non prevede spazzole, ha una forza torcente superiore al DC, le sue parti meccaniche non si usurano (perché non c'è contatto), non perde potenza, è silenzioso e dura a lungo senza bisogno di alcuna manutenzione. Al contrario, il DC è un motore a spazzole la cui forza torcente è inferiore (a parità di potenza!), che è soggetto a usura, tende al surriscaldamento, richiede manutenzione ed è molto più rumoroso.

Nella pratica (ciò che interessa a noi) con il motore DC non sono possibili molte funzioni invece perfette con l'AC (che è quello montato su Estraggo Pro). L'estrazione degli ortaggi a foglia, ad esempio, ma anche quella dei latti vegetali e delle erbe di grano, così come quella dei vegetali crudi (carote, broccoli, sedano...) se non sminuzzati finemente prima.

- Altra caratteristica fondamentale dell'estrattore è il numero di giri, che naturalmente, per definizione, è basso (rispetto alle centrifughe, ad esempio, le quali hanno una velocità di circa 15000 giri al minuto). Mantenere la velocità lenta significa evitare di surriscaldare i prodotti, in modo da non uccidere gli enzimi e le vitamine. Tuttavia non è giusto pensare che più basso è il numero di giri al minuto, migliore è il risultato. Gli estrattori possono avere 40, 80 o 150 giri al minuto, ma non cambia molto: l'importante è che non si parli dei 1000-25000 giri al minuto come nel caso delle centrifughe.

- Legata al motore e alla sua potenza è la forza di estrazione: più questa forza è alta, più saranno i prodotti di cui potrete estrarre il succo. Molti vegetali, infatti, "legano" parecchio, e cioè a causa della loro collosità e delle loro fibre rischiano di bloccare l'estrattore (pensiamo agli ortaggi a foglia, alle erbe di grano, ai cereali da cui si estrae il latte...).

Ma se l'estrattore (come ad esempio il nostro Estraggo Pro) ha una forza di estrazione superiore alla media (si parla di 40 Nm, il doppio rispetto alla maggior parte degli estrattori, dati dalla potenza di 240 Watt e dall'efficiente motore AC a induzione) potrete estrarre tutto, anche le verdure a foglia e i latti vegetali, e cioè i succhi fondamentali per la salute.

- Importantissimo per la salute è poi il valore della qualità delle plastiche che vengono a contatto con il succo: assicuratevi che il vostro estrattore sia BPA free! È inutile scegliere vegetali crudi e biologici se poi la tossicità è data da tutto il resto, no?

Il Bisfenolo A è un componente utilizzato nello stampaggio delle plastiche alimentari. Molto economico, è anche molto tossico. Addirittura, è proibito nella produzione di biberon! Perché allora noi adulti dovremmo avvelenarci con questo pericolosissimo additivo?

- Quando decidete di comprare un estrattore, vi consigliamo poi di affidarvi a e-commerce dedicati, e cioè non generici. Solitamente i siti internet degli estrattori hanno anche il loro negozio online (come ad esempio questo: www.estraggo.it), ed è molto meglio affidarsi a loro: assicurano assistenza telefonica, sanno indirizzarvi, sanno chiarire i vostri dubbi.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Troppa violenza subita passivamente. Troppo poco tempo per rifletterci su. Invece di vedere il cartone Disney preferisco leggere e ascoltare le altre fiabe, quelle tradizionali, quelle scritte da geni della penna come Esopo, La Fontaine o Andersen per imparare davvero qualcosa e per imparare davvero tanto.

Le fiabe vere non sono quelle della Disney: perchè ai miei figli non propongo i cartoni Disney

Il punto focale è il come e il quando: fino ai 7 anni il bambino, come sostiene Rudolf Steiner, dovrebbe vivere nella consapevolezza che il mondo è un luogo sicuro, bello e pieno di persone buone. Successivamente saranno introdotti anche concetti negativi che nelle fiabe tradizionali sono ben presenti. 

Appunto stiamo parlando delle fiabe tradizionali non della tv: vedere scene di violenza in tv è si traumatizzante per il bambino che subisce passivamente e con forte impeto scene che sono così veloci che non riesce a rielaborare e che gli “entrano dentro” senza alternativa: per questo istintivamente spesso i bambini si coprono gli occhi, perché la vista di quella scena è troppo per loro. Cosa diversa invece se la vicenda viene letta, quindi rielaborata e poi eventualmente visualizzata, cosa differente dal “vedere”. 

I vantaggi del leggere le fiabe, quelle vere, sono innumerevoli. Prima di tutto, il retaggio culturale: le fiabe sono opere narrative, e sono uno strumento bellissimo per scoprire la cultura di un paese (non solo occidentale! Avete mai letto le mille e una notte con i bambini? Scopriranno che la vita non è uguale dappertutto).

In secondo luogo, aiutano i bambini a proiettare la fantasia. Lo sanno che i draghi o le fate non esistono, in cuor loro, ma continuano a pensare al mondo come se essi esistessero. Come sarebbe?

Da non sottovalutare, poi, è, come dicevamo, la capacità delle fiabe di aiutare i bambini a capire il mondo, anche nei suoi aspetti più spaventosi e cattivi. Le situazioni ipotizzate dalla narrazione permettono loro di sentire le situazioni che possono esistere, di ragionare su esse, di cercare di capirle e di agire e crescere di conseguenza. E i personaggi con le loro azioni e i loro tentativi di fronteggiare le situazioni più paurose sono per loro un esempio.

Non sempre il lieto fine arriva a ribaltare e sistemare la situazione. Ma nella vita capita, vero? Ecco. Sono proprio le fiabe più tradizionali a mostrare ai bambini la verità, anche se difficile. L'importante è parlarne poi insieme, per fare capire loro che ogni fiaba ha in sé un insegnamento, morale, certo, ma anche pratico: è possibile fronteggiare le situazioni tristi, anche se queste non torneranno felici al 100%!

Sì, crudezza: un termine che si appiccica benissimo alle favole tradizionali. La Sirenetta non era solo una frivola ragazza innamorata di un principe, ma una sirena che capisce che le sue azioni hanno delle conseguenze terribili; la matrigna di Biancaneve non era una matrigna: no, era la sua vera madre, ma, apriti o cielo, una madre così cattiva non può esserci, quindi meglio rendere diabolica la madre adottiva; e questi sono solo alcuni esempi.

È vero: molte delle storie sono crudeli e violente, i protagonisti sono aggressivi, la magia non sempre aiuta (ma anzi, si ritorce contro), e il lieto fine non è una sicurezza. Già. La piccola fiammiferaia muore, dopo aver passato la notte di Capodanno al freddo e al gelo. Ed è solo uno degli esempi: se leggiamo le fiabe dei fratelli Grimm, per dirne una, ci accorgeremo che molte di essere potrebbero davvero turbare!

Andate con i bambini a ricercare la storia originale e da lì partite alla scoperta delle fiabe più vere e profonde (sono anche brevi, quindi potreste sceglierne una a sera!). 

Vi stupiranno, all'inizio, ma capirete che c'è davvero molto di più di quelle così edulcorate alle quali ormai siamo abituati.

Giulia MAndrino, Sara Polotti

Spesso non è solo il cosa ma anche il come viene proposto un determinato alimento al bambino che fa la differenza: come sappiamo i bambini apprezzano molto una presentazione del cibo armonica e divertente. 

Ho quindi pensato di realizzare una scatola delle merende per i miei bimbi, all'interno della quale ho inserito tantisimi prodotti sani,vitaminici ed energetici per i miei bimbi (e anche per noi adulti!). 

E' possibile sgranocchiare la frutta secca o i superfrutti direttamente dalla scatola, oppure usarli come uno Yogurt Bar per decorare yogurt o gelati: quindi prepariamo tavola con una ciotola di yogurt o gelato che i bambini decoreranno con la frutta secca o i superfrutti appunto. 

Come costruire la scatola degli snack per bambini: la snack box perfetta per merende sane e sfiziose

Non un foulard, non una felpa, non una camicia, non un ponpon: LePezze sono tutto questo!  Nascono da un'idea tutta italiana, super fashion e a misura di mamma. Ma di cosa si tratta?

Quando il profumo della mamma inebria il bambino: i foulard LePezze pensati per coccolare mamma e bebè dalla gravidanza

In sostanza, LePezze sono colorati e comodi foulard realizzati da un lato in morbida felpa grigia, dall'altro in tessuto più leggero e vivace. Il tutto cucito lungo il perimetro con sfiziosi ponpon.

L'idea è quella di creare il connubio perfetto tra il foulard e la pezza: " LePezze nascono come un'idea rivolta alle mamme ed ai loro bambini. Il primo articolo del nostro brand è stato, infatti, l'iconico foulard, da sempre vero e proprio protagonista tra tutti i nostri prodotti. La madre, indossando la Pezza durante la gravidanza, le avrebbe trasmesso il proprio profumo, il proprio desiderio di protezione nei confronti del figlio, rendendola l'oggetto che avrebbe accompagnato il bimbo lungo ogni fase della propria vita, dalla nascita in avanti, divenendo man mano copertina, portaoggetti, sciarpina...
LePezze®, perciò, sono state concepite per durare nel tempo, essendo chiamate ad accompagnare il bambino lungo il proprio percorso di crescita. Per questo motivo, infatti, i tessuti scelti, la lavorazione, sono così fondamentali. è la qualità dei nostri prodotti a garantirne la resistenza negli anni, ad assicurare al cliente un oggetto unico, studiato, durevole.
Oggi LePezze non comprende più solamente l'idea originaria, ma è ad essa che si ispira continuamente, perseguendo i medesimi obiettivi che l'hanno caratterizzata al principio."

Soffici, colorate e multiuso, sono adatte a tutte le mamme (e perché no? Anche ai papà). Il bello è che sono cucite a mano partendo da pregiati tessuti di recupero (da qui il nome di "pezze": si tratta proprio dei ritagli di stoffa!), studiate fin nel dettaglio e realizzate al 100% in Italia.

I tessuti recuperati, con i loro variegati disegni e pattern, provengono  dai ritagli delle stoffe utilizzate da note aziende tessili italiane (Vania ci tiene al recupero e ala ecosostenibilità, così come alla valorizzazione dell'artigianato locale!), mentre la felpa grigia è selezionata tra quelle più pure ed è rifinita con la bellissima passamaneria di ponpon colorati.

Il laboratorio artigianale delle creazioni si trova sul Lago Maggiore ed è attentissimo alla qualità! Ogni prodotto è cucito a mano da espertissime sarte, ma non preoccupatevi: il prezzo è davvero accessibile senza lesinare sulla qualità.

Dal 2009 il tema giovane e dinamico tenta sempre di rinnovarsi per offrire alle mamme prodotti eccellenti e variegati. Ecco perché dopo essere partite dai foulard (che sono ancora il loro pezzo forte!) Le Pezze si sono rinnovate: sul loro sito web (www.lepezze.com) - e nei negozi che rivendono il marchio (li potete consultare qui) potrete così trovare le pezze, le maxi pezze, le sciarpe, il panierino e il cuscino.

Dai foulard più iconici (che sui corpicini dei bambini diventano comode e bellissime copertine per la nanna impregnati del suo profumo per un pisolino super rilassante e intimo!) si passa quindi ai panierini, realizzati partendo dallo stesso design ma resi più comodi grazie al bottone che sostituisce il nodo per l'allacciature.

C'è quindi la sciarpa, dalla forma più allungata, perfetta per scaldare il collo in inverno e bellissima se portata sulle spalle come una stola.

E vogliamo parlare del CuscinoCane? Disponibile su ordinazione in mille colori (quindi sempre unico!) è pensato apposta per i bambini: il morbido Fox Terrier è sagomato in modo da creare lo spazio perfetto per un pisolino (i bambini possono appoggiare la testa proprio tra le due gambe), ma la sua funzione non si esaurisce qui, e diventa amico inseparabile per i bimbi più coccolosi, che possono trascinarlo per casa tirandolo dalla coda.

Un'idea davvero unica di una mamma italiana che ha fatto della sua intuizione un'azienda fortunata: il prodotto è bellissimo e sostenibile. A noi piace un sacco, e a voi?

La redazione di mammapretaporter.it

Sembra impossibile a pensarci: come si potrebbe vivere senza tecnologia? Se molte altre invenzioni della modernità possono ritenersi superflue e quindi rinunciabili, essa è ormai talmente radicata nelle nostre abitudini che farne a meno potrebbe sembrare davvero impossibile. Addirittura da panico.

In realtà c'è chi vi rinuncia. E non parliamo di fondamentalisti o bizzarri personaggi.

Niki Boon, fotografa neozelandese, ha deciso di crescere i suoi figli liberi dalla tecnologia. Il rislutato? Un progetto fotografico intenso che mostra come la questa libertà abbia risvolti davvero positivi.

Che cosa succede quando i bambini crescono senza tablet e tv: quando i bambini crescono liberi dalle nuove tecnologie

Niki e i suoi quattro figli vivono in Nuova Zelanda, in una proprietà di dieci acri immersa nella natura. Racconta che in effetti la vita immersi nel verde è dura: bisogna accudire gli animali, mantenere il territorio. Ma ciò che una vita del genere dona è molto più di quello che toglie, assicura.

Lo scrive lei stessa sul suo sito internet (nikiboonphotos.com), in un vero e proprio manifesto in cui racconta in poche righe la vita della famiglia.

Lei e la famiglia ivono una vita rurale e semplice in una proprietà circondata da torrenti, boschi e colline; i suoi figli non vanno a scuola e vivono assolutamente senza TV o altri device elettronici. Può sembrare poco convenzionale, e in effetti lo è, ma Niki altro non desidera se non celebrare la meravigliosità del luogo in cui ha scelto di vivere.

Il suo progetto fotografico è semplice. Attraverso bellissimi scatti in bianco e nero dai forti contrasti vuole documentare le giornate dei suoi bambini in mezzo alla natura, senza inibizioni. Niki vive la fotografia come un resoconto fisico della loro infanzia, un racconto fedele; questo racconto fedele, tuttavia, si trasforma ben presto in riflessione sull'infanzia e sull'educazione.

Niki ne è convinta: i suoi bambini stanno bene proprio quando sono coperti di fango, quando corrono spensierati e quando vivono radicati nella natura. "Loro appartengono a questi luoghi, selvaggi e liberi, e sono connessi alla terra come se proprio dove inizia il paesaggio lì finisce la loro anima".

Le gabbie degli animali, i recinti, le carriole, le lavatrici staccate: i loro parchi gioco sono questi, i loro nascondigli sono ciò che trovano. Le immagini altro non propongono se non la felicità naturale dei bambini, liberi da ogni convenzione, liberi di essere ciò che sono, liberi di essere slegati dalle regole della società.

Ciò non significa zero regole, ma regole diverse, regole più umane.

Non utilizzare la tecnologia è l'unico modo per riconnettersi davvero con la terra, e le immagini di Niki Boon lo provano. Per i bambini è normale accarezzare una gallina, correre a piedi nudi, scoprire le meraviglie del terreno, passeggiare con le capre, stare in mutande quando il caldo è soffocante e utilizzare la canna dell'acqua come un condizionatore più sostenibile.

Cosa emerge dagli scatti? Solo la felicità. La felicità dei sorrisi, dei giochi; ma anche quella delle smorfie quando un graffio necessita un cerotto. Quando si è felici lo si è e basta, anche quando un problema rovina la giornata.

Sara

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Cecilia

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