Come dare le medicine ai bambini senza stress

Martedì, 18 Ottobre 2016 04:31

“Con un poco di zucchero la pillola va giù”! Ma è davvero così? Spesso dare la medicina ai nostri bambini può diventare un dramma. Ma non colpevolizziamoli troppo: pensate solo a quando è disgustoso ingerire una medicina che non ci piace. Anche noi adulti facciamo facce strane e cerchiamo di mandare giù al volo e di sciacquarci quanto prima la bocca. Be’, pensate allora a quanto sentono questo disgusto i bambini, che per loro natura amano un pochino di più i sapori dolci e zuccherini.

Come dare le medicine ai bambini senza stress: ecco i nostri consigli per aiutare i bambini a prendere le medicine con il sorriso

 

  • Il primo metodo sembrerà forse stupido o da bambini troppo piccoli (se non da “animali domestici”): parliamo della siringa, che tuttavia ha un suo perché e, se è d’aiuto, non vediamo perché non possa essere utilizzata. Naturalmente togliete l’ago, quindi versate la quantità esatta nel tubo e portatela alla bocca dei bambini. Puntate il buchino verso le guance e giù per la gola, e premete lo stantuffo delicatamente, in modo che non si strozzino. Sì, ok, è un metodo infantile, ma effettivamente in questo modo il sapore non lo si sente (bypassate il palato e la lingua!). E in bambini spesso si divertono. LAsciate giocare prima e dopo la somministrazione i bambini: adoreranno bere l'acqua del bicchiere con siringa (chiaramente senza ago) e familiarizzeranno con questo strumento che percepiranno come divertente e non pericoloso.
  • Lo stesso principio vale per il contagocce: utilizzatene uno abbastanza capiente e sgocciolate lo sciroppo direttamente in gola in modo che i bambini non sentano il sapore che non gradiscono. Come per la siringa lasciamoli giocare prima e dopo con questo.
  • Molte volte dare una scelta ai bambini significa farli sentire più “adulti”, e quindi meno inclini al capriccio o alla scenata. Anche quando si tratta dello sciroppo: innanzitutto già dal farmacista chiedete loro che gusto vogliono (e chiedete per favore al farmacista un’opzione dolce e da bambino). Ricordiamoci sempre che almeno fino ai 10 anni i bambini sono in grado di scegliere solo tra due opzioni: quindi ti piace più il rosso o il verde? Cerchiamo poi di non farlo troppo spesso, di non fare domande aperte (cosa vuoi per cena) e di non farlo troppo spesso perchè mette tantissima ansia ai piccoli e i capricci sono assicurati! Tornando alla somministrazione della medicina quando arriva il momento di ingurgitare la “disgustosa pozione” date loro l’opzione: siringa o cucchiaio? Contagocce o bicchiere? Sarà loro un senso di responsabilità, di importanza, e molto probabilmente una volta scelto non faranno scenate.
  • Allo stesso modo, molto spesso la verità può aiutare, facendo sentire i bambini più consapevoli, più considerati e più “grandi”. Dai 5 anni in su la loro conoscenza inizia a costruirsi, quindi è inutile che diciate che la medicina è buona quando in realtà è disgustosa. Meglio sempre dire “non sarà buona, ma vi farà guarire e vi sentirete meglio”. Spesso basta questo: i bambini capiscono e faranno quel che serve per sentirsi meglio di come la malattia li fa sentire.
  • Se ci pensate il freddo anestetizza. Ecco perché potete provare a dare qualche cubetto di ghiaccio (ai più grandi: è pericoloso nel caso di bimbi piccoli) o qualche scaglia di ghiaccio tritato da succhiare. In questo modo lingua e palato diventeranno un pochino meno sensibili, la medicina scenderà più facilmente e, effettivamente, il sapore lo si sentirà di meno.
  • Con i più piccoli anche il gioco ha un effetto positivo. In questo caso, proprio il gioco del dottore. Fateli giocare al medico con i pupazzi di stoffa, e fate dare loro delle finte medicine. Prenderanno confidenza con il gesto e con il mondo medico e si sentiranno molto probabilmente più a loro agio e più coraggiosi.
  • Se tutto questo non funziona proponete il gioco del coraggio: giù tutto d’un fiato lo sciroppo, quindi un bel cucchiaio di miele (o una fetta di frutta) per ridestare le papille gustative con un sapore che piace.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Non deve per forza essere rosa: anzi, piuttosto, basta che rifletta le sue passioni, i suoi gusti e le sue inclinazioni per essere la sua stanza perfetta. Ma come renderla ancora più accogliente? Le bambine, alle elementari, iniziando ad essere delle vere signorinelle, con le idee chiare e i gusti ancor più definiti. Provate a proporre loro qualche decorazione per dare ancora più personalità alla stanza: il risultato sarà ancora più bello.

10 idee per decorare la camera di una bambina alle elementari: che sia una ballerina o che ami la natura, le soluzioni creative per personalizzare la cameretta

  • Partiamo dal classico: la camera della ballerina. Sembra infatti che la danza sia lo sport più gettonato tra le femminucce negli ultimi anni, no? Ecco, se volete assecondarle fino in fondo, le farete iper felici semplicemente appendendo in camera uno specchio con una sbarra.

(foto 1 https://it.pinterest.com/pin/152559506100757451/)

  • E per completare la stanza basterà creare insieme dei quadretti personalizzati, con matite colorate, degli acquerelli e un ritagli di tulle.

(foto 2 https://www.etsy.com/it/listing/182347133/ballerina-arte-room-decor-di-girl?ref=shop_home_active_5)

  • Se invece ama alla follia il canto, perché non creare un angolino nel quale potrà provare i suoi acuti e mettere in scena le sue performance per amici e famiglia?

(foto 3 http://mylifeandkids.com/playroom-ideas-inner-child-will-love/)

  • La stessa idea (quella di un angolino tutto per sé) sarà apprezzata dalle bambine che amano la lettura, e che potranno realizzare un piccolo spazio pieno di cuscini e comodità nel quale isolarsi alla fine della giornata.

(foto 4 http://www.mommodesign.com/secret-nooks-play-read-or-dream.html)

  • Bimbe (giustamente) vanitose? Decorate lo specchio con delle piccole ghirlande fatte (insieme!) a mano in un pomeriggio di pioggia.

(foto 5 https://www.society19.com/ultimate-dorm-decor-necessities/)

  • Oppure appendete al soffitto una decorazione realizzata con del tulle bianco, delle farfalline di carta ritagliata e del filo di nylon.

(foto 6 https://it.pinterest.com/pin/85357355410541356/)

  • Per bimbe bohemien la decorazione potrà prevedere piume e perline: intrecciatele e appendetele ad un cerchio di legno, appendendolo poi al soffitto o ad una mensola, per dare colore alla stanza e per rendere ancora più personale la cameretta.

(foto 7 https://www.etsy.com/it/listing/243845430/)

  • Gli alberi sagomati sopra il letto sono perfetti per bambine che amano la natura, e che non rinunciano al proprio lato frivolo mantenendo i colori attorno “femminili” e delicati, in questo caso il lilla e il grigio.

(foto 8 http://deavita.fr/design-interieur/chambre-enfant/idee-deco-chambre-fille-romantique-chic/)

  • Se vostra figlia è delicata come voi, e se amate gli slogan utili, chic e decorativi, con del fil di ferro potete realizzare il vostro personale motto madre-figlia, da affiggere sopra alla scrivania in modo che sia sempre presente. Questo dice: “Sii luminosa, sii felice, sii te stessa”. Il vostro cosa reciterebbe?

(foto 9 http://julieblanner.com/girls-room/kids-room-ideas/)

  • Infine, bastano un letto a soppalco e un tavolino con un paio di sedie per creare il perfetto angolo dell’amicizia. Pensate che bello quando la vostra bimba inviterà per il tè le sue compagne!

(foto 10 https://it.pinterest.com/pin/522136150532415545/)

Quella di Leo Lionni è una storia davvero particolare e bella: quella di un artista, grafico, pubblicitario, designer e scultore che ad un certo punto della sua vita (non più giovanissimo) diviene illustratore di libri per bambini, pubblicandone tra i più importanti, riconosciuti e amati al mondo.

Scopriamo insieme Leo Lionni, magico illustratore olandese di libri per bambini: da “Piccolo Blu e Piccolo Giallo” a “Federico”, le bellissime storie per i più piccoli 

 

Dal nome non si direbbe, ma Leo Lionni in realtà nacque un secolo fa (nel 1910) ad Amsterdam, da famiglia olandese. Si trasferì però ben presto in Italia, aderì al futurismo, sposò una ragazza italiana, e questo lo rende un pochino italiano come noi. Anche se, in seguito, anche a causa delle leggi razziali dovette trasferirsi in America, dove passò gran parte della sua vita adulta. Si spense tuttavia nel Chianti, all’età di 89 anni.

La sua storia è strana, poiché all’illustrazione per ragazzi ci arrivò solo a cinquant’anni suonati, solo dopo aver vissuto una vita di arte “per adulti”, fatta di illustrazioni, sculture, testi e influenze del suo tempo. Eppure la sua produzione è parecchio vasta: da quel momento infatti pubblicò un sacco di libri (almeno trenta), la maggior parte dei quali sono ancora in produzione e sono ancora annoverati tra i migliori per i bambini, data l’attualità tanto dell’illustrazione quanto dei temi trattati dal nostro Leo.

Ricordate, ad esempio, Piccolo Blu e Piccolo Giallo? Non è passato molto tempo da quando è tornato sulle pagine di cronaca: qualche tempo fa, infatti, questo capolavoro di Lionni si trovava niente meno che nella lista di “libri neri” considerati “pericolosi” dai sostenitori dell’anti-gender (teoria alquanto bislacca). 

Nessuna polemica o politica: solo un esempio di quanto l’illustratore sia riuscito in tempi non sospetti a parlare di diversità con una delicatezza e una dolcezza assolutamente uniche. Utilizzando, oltretutto, un tipo di illustrazione peculiare e tipica della sua matita, che prende molto da molti stili: la grafica giapponese, i mobiles di Calder, l’astrattismo di Kandinsky, i colori di Klee.. E in questo modo è riuscito a creare il primo “libro astratto” per bambini.

“Piccolo Blu e Piccolo Giallo”, come tutte le sue storie, è semplice e diretta: parla di queste due macchie di colore, amiche tra loro, che un giorno si perdono. Quando si ritrovano, scoppiano in un abbraccio così sincero che si fondono creando così un nuovo colore, il verde, che confonde i genitori, convinti di aver perso i figlioletti (fino a che anche loro non si rendono conto della bellezza dell’abbraccio, che è in grado di creare un colore ancora più bello). 

In poche parole e in disegni semplicissimi sta la forza del racconto dell’incontro tra diversi, che è sempre bellissimo, stupefacente e positivo (sapendosi fondere ma anche separare, in modo da non annullare se stessi).

Ma il “diverso” Leo Lionni l’ha raccontato anche in molte altre storie. Vengono in mente Federico, la storia (del 1967) di un topolino che non aiuta i suoi amici a fare provviste per l’inverno. Ma, si scoprirà, solo perché Federico sta in realtà facendo provvista di cose colorate, e non di cibo, perché qualcuno deve pure portare la felicità ai suoi amici e compagni, attraverso i colori e l’arte.

(foto: http://www.libricino.it/2016/05/05/leo-lionni-un-sognatore-di-libri-per-bambini/)

Oppure, ancora, Pezzettino”, il libro perfetto per parlare dell’unicità delle persone ai bambini, per instillare loro la sicurezza in se stessi e l’amore verso la propria personalità e forma fisica: attraverso disegni che ricordano davvero moltissimo Paul Klee e i colori dell’astrattismo, Leo Lionni parla di un esserino così piccolo, senza grandi caratteristiche, che crede di essere per forza la parte mancante di qualcun altro, un “pezzetto” di qualcosa, di un altro animale già grande e più forte, più capace. Finché non si rende conto di essere solo se stesso, acquisendo una consapevolezza unica e una forza di pensiero invidiabile.

(foto: http://www.mammemarchigiane.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/10/12188468_10208363666713384_153861651_n.jpg)

E se volete indagare la vita di Leo Lionni senza annoiarvi con pesanti tomi, sappiate che ha praticamente disseminato il suo lascito autobiografico proprio in un altro dei suoi libri per bambini: parliamo di Il sogno di Matteo”, la storia di un topolino sognatore che non condivide con i suoi genitori la loro scelta di fargli intraprendere la carriera medica.

Matteo il topolino, però, non sa cosa vuole fare da grande. Finché non visita con la scuola un museo, e vede che nell’arte è presente tutto il mondo. Inizia a sognare colori e mondi fantastici, si impegna a fondo e riesce a rendere il suo sogno realtà.

Un libro con mille sfaccettature, da leggere più volte nel corso dell’infanzia per far capire ai bambini che noi, come genitori, siamo loro vicino, sosteniamo le loro attitudini, ma che per realizzare ciò che si vuole nella vita servono impegno, resilienza e un po’ di fantasia.

(foto: http://ilgrandegigantesoffiasogni.blogspot.it/2015/12/il-sogno-di-matteo.html)

Il bello è che ogni libro di Leo Lionni porta in sé tantissimi insegnamenti, oltre che essere intrigantissimo a livello visuale. Ecco perché non dovreste lasciarvi sfuggire nemmeno Guizzino(fate riconoscere ai bambini la scena poi ripresa dalla Pixar in “Alla ricerca di Nemo”!), È mio!, La casa più grande del mondo, Alessandro e il topo meccanico… Sono stati tutti pubblicati dalla casa editrice Emme Edizioni, e recentemente ripubblicati da Baba Libri e facilmente acquiatabili su Amazon, qui.

Mancano ancora due mesi, ma diciamocelo: non è mai troppo presto per pensare ai regali di Natale, soprattutto perché poi si rischia sempre di arrivare a ridosso della data con nulla in mano e tantissimi dubbi in testa.

La nostra idea per voi, quindi, è di iniziare a preparare la vostra Love Box per chi amate, il regalo di Natale bello e utile poiché contiene tanti piccoli pensieri che faranno felicissimo chi lo riceverà.

Ecco la Love Box, il regalo che insegna a volersi bene: la scatola dell’amore contenente tutti gli strumenti per prendersi cura di sè

Innanzitutto, scegliete una bella scatola nella quale inserire poi i regali coccolosi. Potete sceglierete:

  • una normale, decorata in maniera semplice;

(foto 1 https://www.amazon.it/antipolvere-immagazzinaggio-contenitore-Cosmetics-Organization)

  • una particolare e dal sapore vintage;

(foto 2 https://www.amazon.it/Pastello-Colorato-Valigia-Scatole-Immagazzinaggio)

  • oppure, ancora, una più di design.

(foto 3 https://www.amazon.it/Lego-Scatola-colore-Verde-scuro).

Cosa fa più “cozy” di un buon tè caldo? Bene. Nella scatola regalo per Natale potete quindi inserire i tè che più vi piacciono, quelli da condividere con la persona che amate per scaldare le sere invernali. (Metti tu qualche tè allora?)

 

E per bere questi tè e tisane, il terzo oggetto non può che essere una tazza. Sceglietene una differente da ognuna delle altre che avete già in casa, in modo che una volta aperta possa diventare la tazza “personale” della persona che la riceverà:

  • Una tazza in terracotta grezza;

(foto 4 https://www.amazon.it/Quid-2058078-porcellana-Paysanne-colore/);

  • Una mug dal sapore vintage e vecchio stile come quelle tradizionali di Le Creuset;

(foto 5 https://www.amazon.it/Le-Creuset-Tazza-colore-Terracotta)

  • una più orientale e giapponese;

(foto 6 https://www.amazon.it/Teiera-Servizio-ceramica-terracotta-BRILLIBRUM/)

  • oppure una che è esplicitamente una dichiarazione d’amore per il vostro innamorato.

(foto 7 https://www.amazon.it/Keith-Brymer-Jones-scritta-colore/)

Infine? Manca solo il plaid accogliente, caldo e romantico, nel quale avvolgere tutti gli oggetti regalati prima di avvolgere noi stessi nelle sere d’inverno con la nostra tazza di tè in mano.

La soluzione qui è economica e di qualità. Basta andare all’Ikea e scegliere uno dei loro plaid più caldi e carini, come ad esempio quello con motivo a treccia, che ricorda tantissimo in weekend in montagna (da scegliere nella versione beige oppure rossa, ancora più natalizia).

(foto 8 http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/80200694/)

Oppure andare sulla collezione Stockholm, di cui fa parte questa coperta morbidissima e assolutamente coccolosa.

(foto 9 http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/10103314/)

Esiste coccola maggiore di un burro corpo? Splendidi quelli di Lush, la catena inglese di cosmesi homemade dai profumi e dalle materie prime inconfondibili. Se avete tempo e voglia provate a realizzare voi stesse (ci vuole davvero pochissimo), un burro corpo spettacolare oppure un burrino compatto. 

Immancabili nelle fredde serate invernali sono le calze, sicuramente antisesso, si, ma calde e coccolosissime!

 

(foto 10 http://it.tezenis.com/product/stivaletto-coniglietto/167223.uts)

 

(foto 11 http://it.calzedonia.com/thumbnail/donna/calzini/scaldamuscoli-e-antiscivolo/pc/50118/c/50188/50191.uts)

 

E per concludere non può mancare il re indiscusso delle serate di noi donne: il cioccolato! Inseriamo allora nella nostra love box una scatola di cioccolatini, magari a forma di cuore

 

 

 

Le 10 tisane e tè d’autunno

Domenica, 16 Ottobre 2016 06:29

Come l’aromaterapia può sfruttare i profumi di stagione per diventare di mese in mese più personale e accoccolante, anche le tisane e gli infusi che scegliamo per le nostre giornate possono seguire la stagionalità e i sapori più tipici. Sempre con un occhio rivolto ai benefici e alle qualità che ogni ingrediente porta in un bicchiere fumante di tisana!

Ecco le 10 tisane e tè d’autunno: il karkadè, la bardana, il tiglio e il finocchio tra gli ingredienti principiali delle bevande calde autunnali

1. Una semplice tisana di karkadè conterrà in sé tantissime qualità, poiché questo ingrediente è ricchissimo di vitamina C (e quindi essenziale per le difese immunitarie), ma è utilissimo anche in caso di infezioni (anche alle vie urinarie) poiché potente antisettico. Il colore è rosso intenso e il sapore piacevolmente aspro e gustoso. Utilizzate un cucchiaino di foglie essiccate di Karcadè per una tazza d’acqua.

2. L’autunno è la stagione perfetta per disintossicarsi, per prendersi del tempo per sé e per eliminare le tossine dal nostro organismo.  L’infuso perfetto per questo detox autunnale è un mix di cardo mariano (che depura il fegato), tarassaco (che stimola l’eliminazione delle tossine), achillea (che favorisce la funzionalità intestinale ed epatica), finocchio (digestivo) e salvia (balsamica).

3. Ortica e betulla mixate insieme sono perfette per ottenere una tisana drenante che contrasti i liquidi in eccesso e la pelle a buccia d’arancia. Sminuzzatene le foglie dell’ortica (diuretica, depurativa e ricca si sali minerali) e della betulla (potente diuretico) quindi mescolatele (per dare sapore) a frutti di bosco disidratati e gramigna sminuzzata. Utilizzatela poi come un normale infuso, in una tazza o in un litro d’acqua da bere durante tutta la giornata.

4. Altrettanto drenante è la tisana ottenuta combinando l’azione di ortica, finocchio, salvia, liquirizia ed erba medica. La liquirizia è antiossidante, mentre l’erba medica (detta anche alfa alfa) è un ottimo ricostituente. Attenzione, la liquirizia non è adatta in caso di ipertensione!

5. Se soffrite di foruncolosi, acne, eczemi, dermatosi, gotta, reumatismi o diabete troverete il sollievo e il rimedio grazie ad un infuso di bardana. La sua radice, infatti, è ricchissima di inulina (una fibra prebiotica naturale) e mucilaggini, e risulta depurativa, antisettica e benefica per varie infezioni, soprattutto della pelle.

6. Emolliente, antispasmodico, calmante, vasodilatatore, anticatarrale e sudorifero: tutto questo è l’infuso di tiglio, ricco di flavonoidi, perfetto per curare il raffreddore, la tosse e i problemi alle vie respiratore, essendo calmante naturale, oltre che rimedio perfetto per la febbre, le infiammazioni e l’ipertensione. Prendetene un sacchetto sfuso, quindi preparate il vostro infuso utilizzandone un cucchiaio per ogni tazza di acqua calda e lasciando in infusione per almeno cinque, dieci minuti.

7. Se avete voglia di anticipare un po’ l’atmosfera natalizia, con i suoi tipici sapori e profumi, preparatevi una tisana con del rooibos, della cannella in bastoncini, qualche chiodo di garofano e della scorza di limone grattugiata.

8. Bomba di vitamina C: è mia buonissima ricetta ricchissima di vitamina C che trovate nel mio libro The Family Food a pagina 44. 

9. La sera, sul divano o nel letto con un buon libro, concedetevi la tisana rilassante per eccellenza: quella composta da tiglio (calmante naturale, come dicevamo), passiflora (sedativa, ansiolitici e perfetta in caso di stress, in quanto calma e assicura un sonno senza risvegli notturni senza intorpidimento mattutino) e altea (emolliente e antinfiammatoria). Utilizzatene un cucchiaio (con le tre piante già mischiate) per ogni tazza di tisana.

10. L’autunno è il periodo in cui compaiono infiammazioni, dolori articolari e stanchezza. Tiratevi su con un infuso di gramigna (antinfiammatoria e diuretica), artiglio del diavolo (antinfiammatorio e antidolorifico) e ortica (ricca di minerali come il ferro, vitamine come l’acido folico e con un’azione depurativa).

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Tassa che ti passa

Sabato, 15 Ottobre 2016 07:09

L’Italia si sa è un paese straordinario, di una bellezza unica, pieno di storia e di cultura, si mangia sempre bene, dove vai vai sei certo di trovare almeno in quella regione in olio IGP, un vino DOC, un formaggio DOP, un prodotto tipico di artigianato locale e una serie arroccata di casupole storiche con qualche aneddoto da raccontare. 

Siamo simpatici noi italiani, adattabili e generosi ma, c’è un ma, siamo il paese delle tasse, soprattutto delle tasse senza senso.

Non parlo di accise carburante per sanare debiti di calamità naturali quali la glaciazione e l’estinzione dei dinosauri che ancora paghiamo e che centesimo dopo centesimo portano un pieno di benzina a costare quanto un’utilitaria nuova, parlo delle cosiddette “tasse di proprietà”: il controsenso puro e semplice, ancora non arrivo a capire perché devo pagare una tassa su una roba sia che sia mia ma in contraddizione anche che mia non è, spiego.

Chiunque possiede un’automobile e paga un’assicurazione per la propria sicurezza e per quella altrui; qui vorrei aprire una piccola parentesi. Tu paghi l’assicurazione e, sperando nella buona sorte, non causi e non subisci incidenti di tale gravità da farti pentire di essere venuto al mondo, ma com’è non si sa che dopo decenni che paghi all’assicurazione una somma tale che nel giro di tre anni ti saresti potuta comperare l’auto nuova, quando hai un impiccio, il cielo m’è testimone, non riesci mai a ricavare la somma adeguata al tuo guaio. 

Scusi ho trovato la macchina fracassata in un parcheggio al supermercato 

Quale supermercato?

Il supermercato X che sta vicino casa mia

Perché non c’è andata a piedi?

Insomma cioè… ho trovato un vetro rotto e dei segni sulla portiera?

Di destra o di sinistra? Aveva parcheggiato nel sotterraneo? In un angolo buio? Era per caso vicino la fila di carrelli? Che modello è l’auto? Cosa aveva comperato nella spesa?

Cioè ti fanno un sacco di domande del cavolo a trobocchetto per vedere di cogliere un appiglio valido per non risarcirti il danno

Allora io vorrei far stimare i danni per vedere… cioè, se non vi disturba la cosa, magari potreste risarcirmi vista l’assicurazione che verso, della quale si figuri sono ben contenta di versarvi da quarant’anni e non avervi mai dato un problema…

Signora mia, come prima cosa gli sfregi sono solo su una portiera, il vetro è quello anteriore destro, lei è nata nell’anno bisestile sotto il segno del leone, mentre giove e mercurio giravano allineati… mille cazzate …possiamo risarcirle il 2% logicamente tolta la franchigia e calcolate le tasse… in pratica ha diritto a… rumori di tasti che battono al computer… cento euro…

Cento euro? Scusi? Ma, non le pare un po’ pochino, cioè io ho letto l’assicurazione e prevede… (che cavolo tra un po’ ciocco la macchina e ve li devo pure dare a voi)

Signora mia nella polizza è ben scritto sotto che questo danno non è coperto, in lillipuziano, a carattere microscopico, con l’inchiostro simpatico che reagisce per reazione chimica all’acido citrico, avrebbe dovuto leggere prima di sottoscrivere…

E così te la prendi…. in tasca!

Ma a parte l’assicurazione paghiamo anche il bollo che è una tassa di proprietà.

Come il canone tv: tu hai la televisione, te la sei comperata con i tuoi soldi, sei andata a sceglierla personalmente, te la sei caricata in macchina, te la sei installata (se ti va di culo senza chiamare un tecnico che altrimenti ti sei pure pagata) e ci paghi la tassa. Prima era canone Rai cioè avevi la Rai e pagavi, il ragionamento era vabbé faccio a meno dei Pacchi di Rai Uno, di NCIS su Rai Due e di Chi L’Ha visto su Rai Tre e non pago il canone, cioè oscuratemi i canali… no, lo paghi comunque. Adesso dato che la gente se le inventava tutte per non pagarlo te lo mettono… nella bolletta e la spacciano per una tassa di proprietà sulla televisione.

E le bollette le paghi, crescono ma le paghi perché altrimenti se tardi un giorno te ne stai al freddo becco e buio pesto fino a che non hai saldato, ma soprattutto fino a che loro non hanno fatto le loro “opportune verifiche”, che durano un lustro. A volte al tg dicono che quest’anno le bollette caleranno di un centesimo, per poi aumentare di due euro il mese dopo.

Ici, Imu, Tares, chiamala come cavolo vuoi, cambia il nome ma poco la sostanza, hai la casa? ci paghi le tasse.

Ed è qui che mi scatta la domanda: ma allora se non è roba mia la tassa posso non pagarla? Cioè, se della macchina ci pago le rate e della casa il mutuo di logica non è ancora roba mia, se salto una rata la concessionaria o la banca si ripigliano il bene, giusto? Allora perché la tassa non se la pagano loro? 

A sta stregua allora lo stato mi da la tv e la macchina e la casa o io gli pago la tassa, se è roba mia la tassa non la pago a nessuno, altrimenti dovrei pagare una tassa su qualunque roba mia? Cazzo non diciamolo troppo forte mica di dargli l’idea…

Perché mi viene in mente una cosa… 

Paghiamo la tassa sulla pattumiera: la produciamo e la consegniamo al comune che la smaltisce e la ricicla producendo altro con la plastica, il vetro, … ma allora se la pattumiera è mia e io te la do non è che la tassa la paghi tu a me? no sempre io la pago a te…? 

Scanso equivoci … tassa che non ci passa.

 

Elena Vergani, autrice di il mondo è bello perchè è variabile

Vi abbiamo parlato dell’essiccatore, dei suoi vantaggi e del tipo di conservazione comoda e utile. Ma quali alimenti essiccare nello specifico? Insomma, quali sono le preparazioni che l’avere un essiccatore in casa permette?

Ecco gli alimenti da essiccare, le preparazioni dal sapore unico: dalle verdure, alla frutta fino alle erbe, le idee da provare con l’essiccatore casalingo

  • Avete mai pensato come sarebbe avere un misto per soffritto già pronto all’uso? Con l’essiccatore basta deidratare la cipolla, lo scalogno, l’aglio e la cipolla, tritare e mischiare per avere sempre a portata di mano un soffritto velocissimo e molto saporito (come sappiamo, l’essiccatura esalta gli aromi).
  • Essiccando un misto di erbe aromatiche (timo, rosmarino, salvia e basilico), dell’aglio e della cipolla, quindi tritando e mescolando ad una manciata di sale potrete avere sempre a disposizione un sale aromatico alle erbe, perfetto per condire tutto ciò che volete insaporire senza eccedere con il sale (poiché le erbe ma soprattutto la cipolla e l’aglio sono già molto saporiti di loro)
  • Anche il dado è realizzabile con l’utilizzo dell’estrattore, e una volta che imparerete a farlo non tornerete più al dado confezionato (deleterio!). Essiccate le verdure e le erbe che preferite (ma anche la carne, per un brodo non vegetale), quindi tritate tutto e aggiungete lo stesso peso di sale.
  • Tritando semplicemente le verdure essiccate che preferite otterrete un trito di verdura perfetto per sughi e condimenti.
  • Scegliete verdure a foglia, quindi tagliatele a pezzettini di circa 5 centimetri e deidratatele: preparerete così delle buonissime chips di verdura da proporre al posto delle patatine in sacchetto. Provate il cavolo, è buonissimo!
  • Se amate i pomodori secchi, correte ad appoggiare i vostri pomodori sui ripiani dell’estrattore: niente di più semplice. Conditeli poi come preferite.
  • Buonissima è anche la frutta secca (e non solo quella tipicamente intesa, come le nocciole o le mandorle). Essiccate i frutti che preferite per ottenere mirtilli secchi, fragole secche, uva secca, prugne secche…
  • Con questa frutta secca, poi, potete realizzare lo zucchero di canna aromatizzato, semplicemente tritandole e aggiungendo (poco) zucchero. La frutta è già molto saporita e zuccherina, quindi sarà molto più sano.
  • Buonissimi essiccati sono lo zenzero (da utilizzare poi per tisane, infusi o semplicemente come stick da masticare) e la scorza di arancia e di limone, da conservare e utilizzare per le torte fatte in casa.
  • Come le chips di verdura, sono buonissime le chips di frutta: tagliate a fette arance, mandarini, limoni, zenzero, mele, pere e chi più ne ha più ne metta, essiccate e portatele al lavoro o a scuola per spezzare la giornata e darvi energia.
  • Separando la purea dal succo della frutta (ad esempio le mele) potete cucinare le vostre girelle di frutta fatte in casa: spalmate la purea su carta forno e mettetela su un vassoio dell’essiccatore, lasciare deidratare ed estraete il vostro “foglio di mela”. Farcitelo con altra frutta essiccata e tritata, quindi chiudete il rotolo e tagliatelo a fettine.
  • Ricetta tradizionale quando si pensa all’essiccatore sono i funghi disidratati: compratene quando sono di stagione, quindi tagliateli a fette, essiccateli e conservateli per tutto l’anno. Avrete sempre finferli, porcini, champignon e chiodini pronti per la pasta, la verdura o la carne.
  • Montate a neve 100 grammi di albume e qualche goccia di limone, quindi verso la fine della montatura aggiungete 150 grammi di zucchero fine. Una volta che il composto è spumoso, fate delle piccole montagnette con una sac-a-poche sui ripiani dell’essiccatore (coperti con carta forno) e accendete a 60°. Osservate le vostre meringhe e una volta secche, voilà, le avrete fatte in casa e crudiste!
  • Quando vi avanza del pane in cassetta, non preoccupatevi: mettetelo nell’essiccatore tagliato a fette e avrete fette biscottate perfette per la colazione (economiche e antispreco).
  • Spesso la pasta fatta in casa, quella fresca, viene sprecata, poiché se non la si mangia subito, ovviamente, scade. Avete mai pensato a conservarla in una maniera diversa dal freezer? Esatto, basta l’essiccatore. Disidratate gli gnocchetti, le tagliatelle o la forma che preferite e le avrete sempre a portata di mano.
  • Se in casa avete anche un estrattore, con i suoi scarti potete ottenere delle perfette barrette energetiche, sane e buone. Tenete da parte 400 grammi di scarti dell’estrattore, quindi prendete 80 grammi di fiocchi d’avena, 25 grammi di semi di girasole, 15 di sesamo e 20 di riso soffiato. Impastate gli scarti con gli altri ingredienti e formate con le mani delle barrette. Inserite i ripiani dell’essiccatore coperti da carta forno nello stesso, quindi lasciatelo acceso a 40 gradi per 24 ore. Dopodiché inserite le barrette e lasciate seccare per 12 ore.
  • Per chi ama la cucina crudista c’è una buona notizia: con l’essiccatore è possibile preparare anche dei cracker crudi. Basta utilizzare 250 grammi di semi di lino (già lasciati in ammollo), qualche manciata di mandorle pelate, 3 cucchiai di salsa tamari, dello zenzero grattugiato e un po’ di peperoncino (se gradito). Per guarnire, poi, tenete a portata di mano dei semi di sesamo, papavero o girasole. Frullate tutto a bassa temperatura, quindi spalmate il composto in uno strato sottile sui ripiani dell’essiccatore coperti da carta forno, formando dei rettangoli (proprio come i cracker). Aggiungete i semi che preferite quindi lasciate essiccare per 24 ore a meno di 40 gradi.
  • Essiccando le erbe e i fiori che preferite, sminuzzandoli potrete preparare in casa infusi e tisane per tutto l’anno.
  • Una tazza di mandorle, una di datteri, un cucchiaio di cacao amaro, la scorza grattugiata di una arancia e spezie: questi gli ingredienti dei biscotti essiccati. Frullate tutti gli ingredienti insieme e quando l’impasto è pronto stendetelo, tagliate i biscotti con le forcine e sistemateli sui piani dell’essiccatore, cucinandoli al massimo a 40 gradi e controllando di tanto in tanto lo stato della preparazione.

 

Cos’è un essiccatore? Semplicemente, uno strumento da cucina in grado di scindere l’acqua dall’alimento solido, facendoti ottenere i prodotti essiccati. Ma perché averlo? Quali sono i benefici? Come lo si può sfruttare e quali sono gli alimenti che possiamo seccare?

Ecco la guida all’essiccatore, uno strumento incredibile: per conservare i cibi e per ottenere alimenti deliziosi, l’essiccatore è davvero utile.

Come dicevamo l’essiccazione consiste nella scissione dei componenti liquidi da quelli solidi (tramite l’evaporazione dell’acqua) in modo da ottenere alimenti essiccati che si conservano molto più a lungo (l’essiccazione è il metodo di conservazione più antico che esiste, lo sapevi?).

Senza un essiccatore questo processo è piuttosto lungo, poiché bisognerebbe sfruttare la luce del sole, il calore del forno o il gocciolamento lento degli alimenti. Tutti metodi lungi e scomodi, che prevedono molti scarti e tanta, tantissima pazienza. E, non ultimo, la luce solare assorbe molte delle componenti nutritive dei cibi, limitandone quindi i benefici.

Esistono però fortunatamente degli essiccatori domestici, semplici da usare e davvero utili. L’utilità risiede nel fatto che conservare gli alimenti in questo modo significa avere prodotti conservati senza conservante alcuno, senza alcool, zucchero o sostanze chimiche. E senza pericolo di proliferazione di batteri e muffe: eliminando l’acqua si elimina il loro terreno di coltura. 

Nel concreto: si possono conservare funghi, frutta (mele, pere, banane, fichi, pesche, kiwi, prungne, uva…), legumi, verdura (melanzane, peperoni, peperoncini, pomodori, zucchine, spinaci…), carne, pesce, cereali, erbe aromatiche (rosmarino, basilico, prezzemolo, menta, salvia, timo…)… Addirittura i fiori (per fare ad esempio la tisana di camomilla). Insomma: praticamente tutto.

Un sacco di vantaggi, quindi. Innanzitutto la conservazione naturale, ma anche il fatto che vitamine e minerali resteranno invariati (non si perdono le proprietà nutritive), che gli aromi si amplificano, che non si deve utilizzare il frigorifero per la conservazione, che l’essiccazione permette di avere sempre a disposizione frutta e verdure non di stagione (comprandole nei vari periodi dell’anno potrete conservarle in casa) e che in questo modo non si spendono cifre esorbitanti per comprare frutta e verdura secche.

La facilità d’uso è poi un altro dei punti a favore dell’essiccatore: basta tagliare a fette i cibi selezionali, quindi disporli sui piani dell’essiccatore e attendere che faccia il suo corso. In questo modo potrete realizzare chips di frutta (per sane merende), caramelle, tisane, infusi, erbe aromatiche già pronte. Il tutto con una comodità d’utilizzo eccellente, dal momento che i cibi così conservati pesano molto poco e non sporcano, rivelandosi snack perfetto da portare fuori casa.

Tra i vari essiccatori eccelle sicuramente “Essico”, il pratico strumento di Siqur Salute. “Essico” è semplicissimo da usare, ma soprattutto capiente, permettendo di essiccare una quantità perfetta di cibi disponendoli sui suoi sei vassoi imputabili (con possibilità, tuttavia, di aggiungerne per arrivare ad un massimo di venti vassoi).

La trasparenza, poi, non è casuale: attraverso il vetro è possibile infatti monitorare il processo, tenendolo sempre sotto controllo (dopo aver regolato e monitorato temperatura e tempi attraverso i due display digitali di cui “Essico” è dotato).

E anche l’igiene è in prima fila: “Essico” è infatti dotato di un filtro per l’aria che mantiene il livello di igiene perfetta durante tutto il processo di deidratazione, scongiurando l’entrata di insetti, acari e polvere. Non solo: “Essico” è composto interamente da plastiche BPA free.

Scopri quali elementi si possono essicare in questo articolo. 

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Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Ogni stagione porta con sé profumi e sapori. Le temperature, poi, spingono a cercare aromi più consoni (la menta in estate e la cannella in inverno, ad esempio). Lo stesso vale per l’aromaterapia: certi oli essenziali sono decisamente più adatti a determinate stagioni, sia per l’atmosfera che creano, sia per i benefici.

In questi giorni siamo entrati prepotentemente in autunno: le temperature sono precipitate, i primi malanni di stagione fanno capolino e quel che ci vuole è una bella sessione aromaterapica per dare una svolta alla giornata!

Ecco l’aromaterapia per l’autunno: gli oli essenziali perfetti per la stagione autunnale.

Scegliete voi come disporne: potete diffondere i vostri mix di oli autunnali attraverso i diffusori, oppure prepararvi un bagno caldo. O, ancora, preparare uno spray: basta raddoppiare o triplicare le gocce dei mix che vi proponiamo, aggiungerle a due cucchiai di vodka e metterle in una bottiglietta spray di vetro da 225ml (riempiendo poi con acqua).

  • Partiamo dai profumi tipici dei mesi più freddi, quelli che, entrando in casa, fanno pensare a coccole e benessere. Si tratta del pan di zenzero, della cannella e della noce moscata. Il loro profumo è riconoscibile e molto forte. Ecco perché dovrete metterne poche gocce, nel diffusore: 3 gocce di olio essenziale di zenzero (Zingiber officinalis), 1 di foglie di cannella (Cinnamomum verum) e 1 di olio essenziale di noce moscata (Myristica Fragrans Houtt).
  • Anche gli agrumi rimandano subito ai mesi freddi e all’inizio dell’autunno: manca poco alla loro maturazione, quindi perché non iniziare ad assaporarli attraverso l’olfatto? Mischiate 3 gocce di olio essenziale di arancia dolce (Citrus sinensis), 2 di abete Douglas (Pseudotsuga menziesii) e 1, di nuovo, di cannella (Cinnamomum verum) per un aroma avvolgente.
  • Anche non abbinandolo alla cannella, il profumo degli agrumi avrà un effetto antistress. Mischiate di nuovo le 3 gocce di arancia dolce con le 2 di abete Douglas, quindi aggiungetene una di olio essenziale di limone (Citrus x limon).
  • Se invece volete sentire un profumo più montano, all’abete Douglas (6 gocce) e all’arancia dolce (3 gocce) abbinate l’olio essenziale di vetiver (Vetiveria zizanoides), utilizzandone una goccia.
  • Se amate il Chai Tea, sappiate che potete ricrearne gli aromi anche attraverso il diffusore, per odorarlo tutto il giorno. Basta utilizzare gli oli corrispondenti agli ingredienti del vostro tè preferito. Mischiate quindi una goccia di cannella (Cinnamomum verum), una di zenzero (Zingiber officinalis), tre di cardamomo (Elettaria cardamomum) e una di vaniglia.
  • Anche il ginepro è un profumo tipicamente autunnale che vi avvolgerà corpo e mente: utilizzatene quattro gocce (Juniperus communis) abbinandole a sei di olio essenziale di aghi di pino (Abies sibirica) e a due di Salvia Sclarea.
  • Sapete? Esiste anche l’olio essenziale di caffè. Se amate il sapore e vi piace svegliarvi con il suo profumo, approfittatene, e chiedete al vostro erborista il Coffea arabica L. Utilizzatene 6 gocce e ammorbiditene l’aroma con due di vaniglia.
  • Quando avrete invece voglia di un profumo un po’ orientale e un po’ autunnale, create il vostro mix di aromi partendo dall’olio essenziale di Patchouli (Pogostemon Cablin). Alle sue tre gocce aggiungetene due di incenso (Boswellia carteri), due di aghi di abete (Abies sibirica) e due di arancia dolce (Citrus sinensis).

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

La scelta vegana comporta l’eliminazione totale di tutti quegli ingredienti che derivano da animali (o dalla produzione animale). Le ricette che non li prevedono sono molte, ma a volte si fa fatica a trovare il perfetto sostituto del prodotto animale nelle ricette “normali” e onnivore. E anche chi non è vegano come me ha piacere, sopratutto per i bimbi, di rendere le torte, e in generale le ricette, più leggere e sane con la formula veg, quindi priva di derivati animali. 

Basta però conoscere gli ingredienti, capire quali sono meglio per determinate ricette e abbandonare così in maniera sicura e tranquilla i derivati animali.

Ecco come veganizzare le ricette variando gli ingredienti: quali sono i prodotti vegetali perfetti per sostituire gli alimenti di origine animale

  • Il latte: è forse il primo ingrediente che viene in mente, e per fortuna in questo caso di sostituti ce ne sono moltissimi, anche perché il latte è proprio uno dei prodotti più consumati e più utilizzati nella composizione di piatti più complessi. Dal latte di soia fino a quello di mandorla e a quello di riso avrete l’imbarazzo della scelta. Calcolate però sempre la densità del latte: nei dolci, ad esempio, è sempre meglio quello di mandorla o avena, un pochino più corposo. Se però preferite il sapore degli altri, basta ridurre un po’ la quantità.
  • Il latte condensato: quando la ricetta prevede il latte condensato, basta utilizzare al suo posto il latte di cocco in lattina.
  • La panna: di nuovo, utilizzate il latte di cocco in lattina, stavolta mettendolo però in frigorifero e utilizzandone la parte solidificata in superficie.
  • Il burro: altro ingrediente che appare spesso nelle ricette e che sarebbe meglio non utilizzare nemmeno quando si segue una dieta non-vegan. Al suo posto scegliete la margarina, o, ancora meglio, l’olio di semi (di girasole o di soia, che hanno un sapore delicato, oppure di arachide).
  • Il latticello: in questo caso utilizzate del latte di soia. A 250 millilitri unite un cucchiaio di aceto di mele o di succo di limone (e lasciate riposare per qualche minuto).
  • Lo yogurt: in commercio ne esistono già di vegetali, ottenuti a partire dal latte di soia o di mandorla.
  • Le uova: la questione si fa più complicata, perché dipende dal tipo di ricetta. Nella torte, ad esempio, le si può sostituire con le banane (un uovo corrisponde a una banana piccola schiacchiata) oppure con la polpa di mela (un uovo qui corrisponde a un cucchiaio). Quando servono solo gli albumi, utilizzate l’agar agar, mescolandola con l’acqua.
  • La gelatina: come per la sostituzione dell’albume delle uova, per la gelatina vegan basta utilizzare la polvere di agar agar, seguendo le istruzioni sulla confezione.
  • Il miele: basta utilizzare un altro dolcificante che abbia più o meno la stessa consistenza. Optate per gli sciroppi d’agave e d’acero, e utilizzatene le medesime quantità.
  • Il formaggio: il sostituto migliore del formaggio è sicuramente il tofu, da consumare cucinato. Per quello grattugiato scegliete invece il lievito alimentare in scaglie.

 

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Sara

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Cecilia

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