9 ricette con l'orzo

Venerdì, 28 Ottobre 2016 15:31

Cereale dalle mille proprietà (è ricco di fibre, facilmente digeribile, riduce il colesterolo grazie ai suoi beta glucani..), l'orzo è un perfetto sostituto della pasta e del riso quando si ha voglia di mettere sotto i denti un nuovo sapore. Con esso si possono preparare ottimi primi e insalate, ma anche bevande buonissime e salutari.

Vi proponiamo 9 ricette con l'orzo: come cucinare questo cereale ricco di beta glucani nella dieta della famiglia

  • Bollendo l'orzo (perlato o integrale, a voi la scelta) come fosse pasta o riso, potrete preparare deliziosi primi variando con gli ingredienti. Basterà preparare un sugo in padella, come ad esempio con radicchio e ceci, e saltare il tutto a fine cottura.

(foto 1 http://arame-natural.blogspot.it/2008/07/orzo-e-riso-con-radicchio-e-ceci.html)

  • Un altro sugo da unire all'orzo bollito è quello semplice semplice ai carciofi: fateli sbollentare in acqua salata, quindi tagliateli a fettine e metteteli in padella con olio e aglio. Lasciate cuocere per una decina di minuti, quindi unite l'orzo e fate saltare in padella amalgamando bene gli ingredienti.

(foto 2 http://www.miglioriamoci.net/ricetta-orzo-con-carciofi/)

  • La seconda metodologia attraverso la quale cuocere l'orzo prevede lo stesso procedimento del risotto, e in questo caso si parla di “orzotto”. L'orzotto si prepara esattamente come il risotto, e cioè unendo ad un soffritto saporito l'orzo, lasciandolo tostare un attimo e aggiungendo a mano a mano il brodo in modo da lasciarlo assorbire ammorbidendo il cereale. E, alla fine, una bella mantecatura con formaggio grattugiato. Buonissimo è l'orzotto al radicchio rosso (quando di stagione): basta aggiungere il radicchio, tagliato sottile, subito dopo la tostatura del riso, prima di versare il brodo.

(foto 3 http://www.agrodolce.it/ricette/orzotto-al-radicchio/)

  • Allo stesso modo potete preparare l'orzotto alla curcuma e verza: aggiungete la curcuma nel momento in cui iniziate a versare il brodo (un paio di cucchiaini), mentre la verza (già bollita) appena prima della fine della cottura.

(foto 4 http://www.cucina-naturale.it/ricette/dettaglio/orzotto_alla_curcuma_con_verza_e_barbabietola)

  • Al posto della verza, poi, potete utilizzare la zucca, per un orzotto dolce e delicato: tagliatene una a cubetti e aggiungete questi cubetti dopo cinque minuti dalla prima mestolata di brodo, lasciandola cuocere insieme all'orzo.

(foto 5 http://ricette.pourfemme.it/articolo/orzo-con-la-zucca/6893/)

  • Ottima abbinata di sapori è quella orzo-pesto: bollite il vostro orzo e nel frattempo lasciate appassire qualche pomodorino ciliegino in padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio. Schiacciate i pomodorini (quando morbidi), quindi, una volta cotto l'orzo, tuffatelo nella stessa padella, aggiungete un bel cucchiaione di pesto fatto in casa (http://www.mammapretaporter.it/food/primi-fo/la-ricetta-veloce-del-pesto) - magari preparato precedentemente e surgelato - e mescolate bene.

(foto 6 http://www.unadonna.it/ricette/insalata-dorzo-con-pesto-e-pomodorini/119680/)

  • Lessate 200 grammi di lenticchie, e nel frattempo fate un soffritto con mezza cipolla e uno spicchio d'aglio. Unite alla cipolla 4 carote a rondelle fini e 100 grammi di funghi a fettine, cuocete fino ad ammorbidire le carote e unite un cucchiaio di curcuma e mezzo di paprika. Intanto, cuocete 300 grammi di orzo lasciando che assorba tutta l'acqua di cottura (calcolate 600 ml: per la cottura per assorbimento il liquido deve sempre essere il doppio). Una volta cotto unitelo alle verdure e condite con un goccio di olio di oliva. Ecco il vostro orzo con curry di verdure!

(foto 7 http://www.vegolosi.it/ricette/orzo-vegano-curry-verdure/)

  • Buonissime sono anche le minestre preparate con il nostro orzo. Aggiungete ad un soffritto di cipolle e caroteuna bella manciata di fave fresche. Coprite poi tutto con un brodo di verdure fatto in casa, quindi, quando bolle, aggiungete qualche pugno di orzo perlato e lasciatelo ammorbidire proprio come fosse del riso o della pastina per minestre.

(foto 8 http://www.lacucinaitaliana.it/ricetta/minestre-e-zuppe/minestra-di-fave-e-orzo/)

(foto 9 TUA)

Le casette di cartone inglobano due delle caratteristiche ludiche che non di mammapretaporter amiamo. La prima? Il fatto di essere “tane”, nascondigli, posti segreti nei quali i bambini possono rifugiarsi (e sappiamo di quanto hanno bisogno di questa intimità!). La seconda? Naturalmente la bellezza di un materiale naturale e non plasticoso, sgargiante o tossico, in linea con i precetti montessoriani.

Giocare con le casette di cartone: dove comprarle e come costruirle per divertirsi a nascondersi e a giocare alla “casa”

La casetta di cartone è un gioco molto semplice: altro non è che una casetta in miniatura realizzata partendo dai cartoni fustellati che solitamente compongono gli scatoloni. Il bello è che potete decidere di comprarne una, risparmiandovi la fatica e assicurandovi un design pazzesco, oppure di costruirla, magari insieme ai bambini in un pomeriggio di pioggia (se proprio non volete uscire a giocare nelle pozzanghere).

Se decidete di comprarla, abbiamo qualche consiglio per voi. La prima casetta che ha attirato la nostra attenzione è questa, disponibile sul sito lecobottega.it, sito internet dedicato allo shopping online consapevole ed ecologico. 

La casetta in questione è davvero carinissima, ma soprattutto è ecologica ed atossica. La riceverete bianca, dopodiché potrete decorarla e addobbarla come preferite, proprio come nell’immagine esemplificativa.

(foto 1 http://www.lecobottega.it/it/giochi/ecotoys/casetta-in-cartone-128.html)

Da A4A Design, azienda milanese specializzata nell’arredo con i cartoni alveolari, arriva Sweethome, una deliziosa casetta in cartone la cui caratteristica è l’essere componibile: basta incastrare gli elementi, e la vostra casetta sarà subito pronta.

(foto 2 http://www.a4adesign.it/scheda/default.php?title=sweethome&cartella=oggetti)

Sul sito di Paperpod troverete invece una vastissima gamma di casette e abitazioni giocattolo, dalle forme più incredibili: dalla tenda indiana all’astronave, dal castello all’igloo, i bimbi potranno scegliere il loro habitat perfetto (a costi contenutissimi!).

(foto 3 http://www.paperpod.co.uk/collections/cardboard-playhouses)

Proprio in questi giorni sul sito traslochi.st c’è una bellissima promozione: la loro casetta (completa di piccole finestrelle apribili e tetto con camino!) è scontata. Da cogliere al volo.

(foto 4 https://www.traslochi.st/it/promo/61?gclid=CjwKEAjwkJfABRDnhbPlx6WI4ncSJADMQqxdGMJyOH8QxTOTb5bxGr9f9q4sbp_vjC2w_SzM4fQ2ORoC8gfw_wcB)

Ed infine, per gli amanti degli animali, ecco la casetta di Kidsonroof con stampate le trame del bosco e con già disegnati gli amici animali che l’abiteranno con i bimbi:

(foto 5 http://www.somummy.com/index.php?route=product/product&path=67_69&product_id=126)

Bene. E se volete costruirla da voi? I tutorial online sono moltissimi. Noi vi segnaliamo questo, in italiano e davvero completo: https://www.youtube.com/watch?v=7u3k6iufH-U. Il suggerimento che dà? Le scatole basta riciclarle (se le avete in casa), oppure chiederle al supermercato: sono sempre contenti di sbarazzarsene!

Sara Polotti

I palloncini sono quell’oggetto che piace a tutte le età, ma soprattutto che si declina da gioco a decorazione in un attimo. E, se curata bene, questa decorazione può davvero trasformare una semplice festa in qualcosa di magico, e una serata tranquilla in una indimenticabile.

Basta davvero poco: munitevi di palloncini e di tanta creatività e voglia di fare, e in un attimo creerete l’atmosfera giusta per ogni tipologia di giornata.

Ecco 8 idee per rendere i palloncini ancora più magici: glitter, carta e pennarelli per trasformare i balloon in decorazioni perfette per ogni occasione

  • Tenete a portata di mano dei cartoncini colorati, delle forbici, una pinzatrice per bucare la carta in cerchi di 1/2cm, del nastro e dei palloncini trasparenti. Con la pinzatrice bucate i cartoncini creando tante manciate di coriandoli fai-da-te, quindi con un imbuto inserite questi coriandoli all’interno dei palloncini sgonfi. In alternativa tagliate dei pezzetti di Happy Mais e inseriteli all'inerno del palloncino. Una volta riempiti, gonfiateli, chiudeteli e annodate un nastro alla base. Voilà! L’effetto è davvero fantastico: una decorazione che aggiunge magia alla stanza senza troppi fronzoli.

 

  • Il procedimento sarà lo stesso, ma cambierà la tipologia dei coriandoli che riempiranno i palloncini: stavolta invece del cartoncino colorato utilizzate la carta regalo lucida e crocchiante, in modo da ottenere striscione un po’ disco anni Ottanta! In alternativa potete utilizzare la carta stagnola: strappate pezzetti piccolini e creare delle palline. Una volta gonfiati, i palloncini daranno proprio questo mood un po’ discotecaro, divertente e spensierato.

  • Per un effetto più delicato, soft ed elegante, potete invece optare per le piume: sono perfette per i battesimi o le baby shower (ma anche per i matrimoni). Sceglietene del colore del bebè, inseritele nei palloncini sgonfi, scrivete sulla gomma il nome del bimbo quindi gonfiate e decorate il filo con motivi geometrici ritagliati.

 

  • Questa volta la decorazione sarà esterna: basteranno della colla vinilica e dei brillantini. Spennellate la metà superiore dei palloncini (già gonfiati) di colla vinilica, quindi spolverate subito con i glitter del colore che preferite. Se non avete l’elio, potete appenderli con del filo di nylon al soffitto, a testa in giù, in modo che i palloncini così colorati penzolino e, muovendosi, catturino la luce attraverso i glitter, riempiendo la stanza di sbrilluccichii.

 

  • Super d’effetto è anche la decorazione dei palloncini con il tulle. Preparate dei quadrati di tulle molto ampi (dovranno coprire i palloncini ed avanzare per poter essere legati!), da avvolgere attorno ai palloncini già gonfiati d’elio e da legare con del nastro (a cui eventualmente appoggiare fiori decorativi). I palloncini, che dovranno essere ancorati a terra con dei piccoli sacchetti di sabbia, sembreranno fluttuare per la stanza, elegantissimi...

 

  • Non solo per la festa: anche per l’invito potete scegliere i palloncini! Prendete dei cartoncini bianchi, del washi tape, un pennarello indelebile a punta fine e dei palloncini. Su ogni palloncino scrivete il nome dell’invitato, oppure un pensiero personalizzato, e i dettagli della festa o dell’evento. Quindi prendete il cartoncino e incollatevi sopra, con due striscioline di washi tape (è molto leggero quindi non rovinerà né la carta né la gomma), il vostro palloncino con la scritta già pronta. E non dimenticatevi di scrivere di gonfiarlo!
  • Di nuovo washi tape, ma stavolta per creare palloncini animaleschi per decorare le feste dei bimbi. Con del cartoncino realizzate zampe e testa degli animali o dei dinosauri preferiti dai bambini, quindi incollatele ai palloncini gonfi utilizzando questi ultimi come “corpo”. Potete gonfiarli normalmente e appenderli dal soffitto (o lasciare che i bimbi ci giochino), oppure, ancora meglio, riempirli d’elio in modo che gli animali fluttuino per la stanza! Se volete animali di grandi dimensioni basterà utilizzare un palloncino più grande, come quelli che propone il negozio online di PallonciniMix.
  • L’idea di utilizzare i palloncini come “corpo” degli animali può essere sfruttata anche per creare un divertentissimo bruco: basta utilizzare palloni di due differenti colori (uno per la testa e un altro per il lunghissimo corpo) e affiancarli l’uno all’altro formando il vermicello. Non serve riempirli d’elio: in questo caso bisognerà incollarli con del nastro adesivo alla parete o allo stipite della porta (completando con piccole zampette di cartoncino nero e occhi e bocca sul palloncino “testa”).

Ciao a tutti! Eccomi con una nuova recensione! Questa settimana vi parlerò del libro “Il pigiama verde”, scritto da Guia Risari, illustrato da Andrea Alemanno e edito da Coccolebooks.  Il protagonista di questa bella storia è Andrea, un bambino un po’ capriccioso che se una cosa proprio non gli va giù si mette a urlare NO NO NO come un matto! E in modo particolare Andrea non sopporta di dover indossare il pigiama! Per lui andare a nanna significa fine della giornata e perciò del divertimento, e mentre i grandi rimangono in piedi a fare chissà quali interessanti attività lui deve interrompere tutto per andare a dormire. Ma un giorno, il suo papà si presenta con una misteriosa scatola chiusa da un bel fiocco…un regalo per il suo bimbo! Andrea è entusiasta e non vede l’ora di scoprire cosa contiene il pacco…quindi apre subito l’inaspettato dono e scopre che è…UN PIGIAMA VERDE! Che delusione! Ma il suo papà lo rassicura…non è un semplice pigiama, bensì una tuta speciale che una volta indossata potrà far vivere al bimbo mille avventure…Andrea indossa il pigiamino, chiude gli occhi e…inizia una fantastico viaggio che lo porterà in posti meravigliosi che aveva sempre sognato di visitare! 

Una storia semplice, ma davvero bella, che porta i più piccoli nel mondo della fantasia, dell’immaginazione e insegna ai grandi che a volte basta davvero poco per aiutare i bambini ad accettare le piccole regole del quotidiano. Andrea nel suo viaggio è accompagnato da bellissime illustrazioni e nel libro c’è tanto verde…un colore che a mio avviso è davvero rilassante e adatto al tipo di storia. I paragrafi sono brevi, frasi semplici ma davvero armoniose. Una storia da leggere da soli e da farsi raccontare. Adatta secondo me per bambini dai 5 anni in su.

“Mi è piaciuto un sacco mamma! Soprattutto la parte in cui Andrea viaggia con la fantasia! Però secondo me questo libro ci fa capire che tanto, pure se dici di no, alla fine il pigiama te lo devi mettere lo stesso e andare a letto!” 

Il concetto di zuppetta è molto borderline e in generale o la odi o la ami.E io chiaramente appartengo al secondo gruppo: le zupper sono una super coccola per me, e se fatte bene credo siano assolutamente un primo piatto non solo completo ma anche moto appagante. In generale ritengo che per fare una buona zuppa sia necessario più che altro tenere conto di alcuni elementi da inserire: qualcosa di brodoso pieno di gusto, quindi un buon brodo vegetale fatto con un superdado come il nostro, del farro (va bene anche precotto se abbiamo fretta), della verdura fresca, delle erbette, qualche spezia e dei crostini per avere qualcosa di croccante da sgranocchiare. 

Ecco allora la ricetta della mia zuppa di farro scaldacuore: come preparare una zuppa di farro con le verdure davvero strepitosa

Il cambio pannolino è sempre un argomento delicato, delicato tanto quanto la cute di cui parliamo, e cioè quella dei nostri bambini, che trovandosi ogni giorno e ogni ora a contatto con il pannolino diviene davvero sensibile e soggetta ad arrossamenti.

Premesso che ognuna ha il suo metodo, le regole d'oro per un cambio di pannolino perfetto devono essere la naturalità e la delicatezza. Innanzitutto, non serve sfregare con eccessivo zelo: la pelle è forte ed è sempre bene puntare sulla delicatezza. In secondo luogo, è meglio fare a meno delle salviette. Ma, dal momento che la pelle deve essere sempre bene asciutta prima di indossare nuovamente il pannolino (altrimenti è una festa per i batteri!), preferite asciugamani delicati e l'aria per un'asciugatura più performante.

Per rispettare la regola del “meno” (meno sfregature, meno salviette) sappiate che l'acqua è il miglior detergente. Se proprio dovete utilizzare saponi, scegliete sempre marchi naturali e, soprattutto, delicatissimi. Lo stesso vale per le creme protettive, il nostro argomento di oggi: quando dobbiamo scegliere a quale affidarci, stiamo sempre attentissime agli ingredienti, in modo da non ottenere l'effetto contrario, e cioè irritazioni dovute agli ingredienti aggressivi contenuti nelle creme “da supermercato”.

Ecco le 8 paste protettive per il cambio naturali e affidabili: le paste per i sederini dei nostri bambini 100% naturali

  • Baby Calendula Crema Protettiva Weleda: tra le aziende più responsabili e fidate c'è sicuramente Weleda, nota per i suoi prodotti naturali e per l'attenzione al corpo e all'ambiente. La loro crema protettiva per i bambini è a base di calendula, pianta riequilibrante, lenitiva, cicatrizzante e antisettica e quindi davvero efficace. Il prodotto è composto essenzialmente dagli oli dei semi della pianta (coltivati nel giardino biodinamico dell'azienda, nel centro della Francia), dalla cera d'api pura, dalla lanolina e dall'ossido di zinco (senza né conservanti né coloranti), una combinazione perfetta per contrastare le irritazioni e gli effetti dell'umidità sulla pelle dei bimbi.
  • Pasta Protettiva Calmante di Helan: Altra azienda fidatissima è Helan, di Genova, che punta alla tradizione, alla naturalità e alla ricerca scientifica più seria per offrire prodotti davvero sicuri ed efficaci. E c'è anche una Linea pensata apposta per i bimbi: di questa fa parte la Pasta Protettiva Calmante, che oltre alla calendula combina l'azione della cera d'api, dell'olio di mandorle dolci e, soprattutto, dell'Aloe Vera: un mix perfetto per scongiurare la macerazione dell'umidità e gli arrossamenti da pannolino.
  • Pasta all'Acqua per il Cambio Anthyllis: dedicata specificamente alla pelle dei bimbi e dei neonati dal profumino delizioso. La sua caratteristica principale è la consistenza, molto morbida e quindi facilmente spalmabile, che grazie al suo alto contenuto lipidico e al potere protettivo protegge la cute dei bimbi senza intaccarla.
  • Pasta di Mamma Alkemilla – Cambio di Pannolino: biologica, cruelty-free, priva di metalli pesanti e Vegan Ok è (come tutti i prodotti dell'azienda) la pasta per il cambio di pannolino Pasta di Mamma Alkemilla, morbida e pensata per creare una barriera protettiva grazie all'ossido di zinco e per nutrire la pelle del bimbo (grazie all'olio di mandorle, di sesamo e al burro di cacao). La camomilla, la calendula, la malva e l'avena addolciscono poi la cute, dando ai bimbi sensazioni di sollievo.
  • Pasta all'ossido di zinco Gaia Cosm-Etica: efficace praticamente dalla prima applicazione è questa pasta all'ossido di zinco dell'azienda naturale Cosm-Etica, i cui obiettivo è offrire prodotti efficaci e sicuri rispettando l'organismo e l'ambiente. A renderla efficace sono sicuramente l'ossido di zinco, ma soprattutto il bisabolo (riparatore), l'olio d'oliva (emolliente), l'aloe (che forma un film protettivo insieme allo zinco), le vitamine A ed E per proteggere la pelle e il burro di Karité, emolliente e rigenerante.
  • Bio Pasta Protettiva per il Cambio La Saponaria: da La Saponaria (azienda italiana locale che punta alla tradizione, al km0, al bio, alla naturalezza e alla sostenibilità) arriva la pasta protettiva per i sederini. Come dicono loro, la pasta è “ricca di natura e povera di chimica”, ed è proprio vero. Per questo è perfetta per le pelli più delicate e sensibili: olio d'oliva e di albicocca, burro di Karité, Camomilla e Ossido di Zinco per una crema testata proprio sulle pelli più soggette ad arrossamenti.
  • Crema Cambio Bjobj: da utilizzare senza problemi ad ogni cambio, la pasta protettiva di Bjobj è senza profumo e ricca di ingredienti lenitivi. Di nuovo, ossido di zinco, oli vegetali (di riso e di girasole), calendula e vitamine (A, B5 ed E) per proteggere la pelle e dare un piacevole sollievo quando gli arrossamenti hanno già fatto la loro comparsa
  • Crema Protettiva Fantastika: dal profumo delicatissimo questa cremina è un vero portento anche per le pelli più delicate. La sua composizione è a base di ossido di zinco e pantenolo per questo lenisce le pelli arrossate e previene le irritazioni cutanee, creando un sottile strato impermeabile che protegge il sederino dal contatto con il pannolino bagnato. La confezione è airless (sottovuoto), così da protegge il prodotto da contaminazione esterna. I love it!

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

10 idee per decorare la cameretta con gli adesivi

Mercoledì, 26 Ottobre 2016 07:47

Se amate la carta da parati, certamente concorderete che a volte nella cameretta dei bambini questa può essere un po’ pesante. Se però già le pareti colorate in maniera più creativa donano personalità e bellezza alla stanza, sappiate che esistono anche un sacco di adesivi arredano e che cambiano davvero il tono della camera, sempre assecondando i gusti dei bambini, che potranno scegliere tra infinite proposte.

Ecco 10 idee per decorare la camerata con gli adesivi: come rendere personale e divertente la stanza dei bambini utilizzando gli stickers in vinile e altri adesivi

  • Un filo della corrente di quelli dal sapore vintage che si trovano su deserte strade americane, e appollaiato lì sopra un tenero uccellino: il filo diviene poi la linea guida sulla quale applicare dei ganci per gli abiti. Il risultato è un appendiabiti alternativo e divertentissimo agli occhi dei bambini.

(foto 1 http://idmommy.blogspot.it/2010/05/fun-friday-finds_14.html)

  • Di concetto simile è il filo stendibiancheria in vinile, materiale perfetto perché opaco e molto d’effetto. Rispetto alla prima immagine questa è più decorativa e di bellezza. E in effetti bella lo è davvero!

(foto 2 http://www.vtwonen.nl/diy/vuile-was/)

  • La sagoma di un baldacchino è perfetta per le camerette delle femminucce. Potete appiccicarla sopra il letto, proprio al posto della testiera, oppure decontestualizzarla (come qui) creando un angolino per la lettura o per il gioco.

(foto 3 https://it.pinterest.com/pin/206180489164812131/)

  • Sempre accanto al letto staranno benissimo le gabbiette con gli uccellini, elemento di tendenza degli ultimi anni. Faranno compagnia nelle notti più solitarie!

(foto 4 https://it.pinterest.com/pin/358317714077194347/)

  • Con della carta da cassetti (quella autoadesiva) potete ritagliare delle casette di vari colori e pattern e realizzare sulla parete un villaggio colorato e accogliente.

(foto 5 http://www.vtwonen.nl/diy/kinderstad/)

  • E un bel planisfero sopra il lettino?

(foto 6 https://it.pinterest.com/pin/195202965075841095/)

  • Più delicate sono le stelline che accompagnano il momento della buonanotte sopra il lettino: fatele cadere dal basso, come se andassero incontro ai sogni dei bimbi.

(foto 7 https://www.etsy.com/listing/170909118/hanging-stars-nursery-and-kids-room?ga_search_query=stars&ref=shop_items_search_2)

  • Meno romantico ma davvero bello è l’adesivo-aeroplanino, molto nordico con le sue linee pulite e geometriche. Da ripetere come un pattern.

(foto 8 http://casahaus.net/2015/11/29/quedamos-en-una-habitacion-infantil/)

  • Anche questo è più leggero e pulito, e potreste anche realizzarlo DIY, con qualche foglio di carta adesiva di differenti colori e dei taglierini per cerchi.

(foto 9 http://designmag.fr/chambre-enfant/chambre-blanche-enfant.html)

  • Ma perché appiccicare gli adesivi solo sui muri? Avete mai visto quelli per le porte? Be’, sono irresistibili, e cambieranno completamente la percezione della cameretta.

(foto 10 https://www.etsy.com/listing/197437041/door-decal-haru-the-happy-bear-wall)

La notizia non è nuova, ma un servizio andato in onda ieri sera nella puntata di Report ha rimesso in luce un problema che rimane da tempo latente: tutta la plastica che ci circonda è deleteria. Siamo sicuri che non ci stia uccidendo?

Ftatati e altri materiali dannosi della plastica: quanto è emerso dall'inchiesta di Report e cosa possiamo fare per correre meno rischi

Il 90% degli imballaggi alimentari è in plastica: questo dato è sintomatico della nostra società, che ormai produce praticamente tutto con questo materiale, che oltre a comporre gli oggetti quotidiani avvolge anche ciò che noi mangiamo ogni giorno.

Qualche frase significativa in questo senso l'hanno pronunciata proprio a Report ieri sera: 

“Faccio colazione mangiando uno yogurt nel suo vasetto di polistirolo e un muffin nella sua carta oleata. Alle 11 pausa caffè nel bicchierino di plastica fumante. A pranzo stendo la mia tovaglia antimacchia verso nella padella antiaderente un po' di tonno e pomodoro confezionati nelle loro lattine rivestite con una resina epossidica e mescolo il tutto con un cucchiaio di melamina. Poi siccome ho fretta metto in forno a 180 gradi un contorno nella sua vaschetta in PET. A merenda prendo il preparato di una torta confezionato in una busta di plastica e riempio una tortiera con tanto di carta per dolci. A cena due uova fritte nel tegamino antiaderente con una paletta in melamina e un bel minestrone surgelato, confezionato in una busta di plastica che cucino usando un mestolo di nylon. Poi lo verso nel frullatore, anche questo in plastica, e lo servo in un piatto di melamina; ma siccome ne resta un po’ lo conservo in un altro contenitore di plastica che scalderò nel forno al microonde il giorno dopo”. (http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-55b85b62-3186-4ebd-a9fe-7eb7c5cb79b1.html)

La plastica, non è un segreto, è composta da un sacco di sostanze, soprattutto chimiche: è inevitabile, quindi, che queste sostanze, almeno in piccola parte, contamino i nostri cibi, se pensiamo che stanno davvero a strettissimo contatto tra loro (pensiamo alle pellicole protettive, ai sacchetti, ai contenitori, alle schiscette, ai piatti...).

Sappiamo anche che l'Unione Europea ha stabilito, chiaramente, un limite per il Bisfenolo A, sostanza che compone moltissime delle plastiche utilizzate nell'industria alimentare. Ma dalla Francia arriva un campanello d'allarme: per loro quel limite consentito per il Bisfenolo A (contenuto in tantissime lattine per la conservazione, ad esempio) non è sicuro. E ragionando su questo “limite consentito” saltano alla mente subito altre considerazioni: ma il limite consentito tiene conto di quanto un adulto venga a contatto con il bisfenolo A durante tutta la giornata? In altri termini: la somma di tutti i contenitori raggiunge o no la dose massima giornaliera tollerabile? Ma soprattutto: qual è questo limite per i bambini, dato che quello a cui ci riferiamo è calcolato per un adulto di sessanta chili?

Ad aumentare i livello di allarme ci hanno poi pensato alcuni studi specifici, come ad esempio quello sulle tende delle docce, che, a quanto pare, quando a contatto con il calore dell'acqua calda sprigionano qualcosa come 108 sostanze tossiche dannose per fegato, sistema riproduttivo, nervoso e respiratorio. Oppure quello sulle bottiglie di plastica, che per prendere quelle forme così curve e sottili hanno bisogno di passare in forni ad almeno 100 gradi. Il calore, però, rilascia alcune sostanze, come ad esempio la formaldeide e l'acetaldeide, cancerogene e tossiche, che - anche se in minuscole quantità – riescono poi a migrare nell'acqua contenuta nelle bottiglie.

Il problema si fa ancora più serio quando pensiamo alle temperature che possono raggiungere i liquidi contenuti nelle bottiglie durante il trasporto: si toccano anche i 50 gradi, all'interno dei camion sotto il sole o in alcuni depositi. E il discorso delle sostanze che vengono rilasciate con il calore torna ad emergere...

La plastica, insomma, non è mai sicura. Mai. Cosa fare allora per proteggersi?

Innanzitutto, eliminando le bottigliette di plastica. Se avete la fortuna di vivere in città dove l'acqua del rubinetto è potabile, preferite sempre quella rispetto a quella confezionata, bevendola da brocche di vetro. Se invece preferite dell'acqua confezionata, scegliete sempre e comunque le bottiglie di vetro, cercando anche di riciclarle per riempirle di acqua delle fontanelle. In questo senso, quando fate sport, uscite di casa o avete bisogno di portare con voi liquidi, non comprate le bottigliette di plastica, ma nemmeno le borracce solite: basta comprarne una BPA-free e portarla sempre con sé.

Se, tuttavia, non potete evitare la bottiglietta di plastica, fate almeno attenzione a non lasciare in macchina, sotto il sole o in un luogo troppo caldo le confezioni, in modo da non surriscaldarle ed evitare ulteriori rilasci di sostanze pericolose. Idem per quanto riguarda il microonde: il suo problema è che i cibi vengono spesso cotti nelle confezioni di plastica, e il calore, ormai lo sappiamo, è deleterio.

Per eliminaee tutte le confezioni di cibi in plastica sarebbero semplicemente da preferire i cibi freschi, non conservati e non contenuti in contenitori di plastica o latta. Anche le lattine (e quindi anche le bibite) sono piene di BPA! In questo senso basterà scegliere i prodotti conservati sotto vetro e quelli sfusi, da inserire in confezioni personali portate da casa, in vetro o BPA-free.

Al supermercato cercate sempre, quando inevitabile, di preferire il tetrapak alla plastica “normale”. Anche questo materiale contiene plastica, ma la sua composizione è fatta di polietilene e polipropilene, e non di Bisfenolo A, rendendo quindi i contenitori più sicuri.

E per i bambini? Date loro giocattoli in legno, in stoffa o in carta, e quando in plastica puntate sulla a-tossicità certificata. Sono loro i più a rischio: meglio quindi giocattoli sicuri (e più belli!), senza cadere nella trappola di colori accesi e accattivanti (che in realtà sono pure controproducenti per l'attenzione).

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Ricordate i giardini per le fate di cui via abbiamo parlato la scorsa primavera? Allora eravamo spinti dallo sbocciare dei fiori, dal risvegliarsi della natura. Ma perché mandare in letargo la voglia di giardinaggio, di bellezza e di magia? 

Basta scegliere le piante invernali e in un attimo potrete ricreare i giardinetti delle fate in versione “frozen”, con tanto bianco e qualche spruzzata di colore qua e là.

Le piante perfette per i giardini delle fate invernali: fare giardinaggio in inverno con i bambini

L’importante è scegliere piante invernali, che non temono il freddo e che sbocciano anche nei mesi più gelidi. Dopodiché sbizzarritevi e realizzate con i bambini i mobili dove le fatine si potranno riposare.

Per piccole siepi carinissime scegliete la Lentaggine: è un arbusto che fiorisce in piccoli fiorentini bianchi ed essendo invernale questi boccioli spuntano proprio nei mesi più freddi, assicurando un risultato sfizioso. Sistemate i vostri piccoli giardini sotto ai fiorellini, in una piccola insenatura nascosta nella siepe.

(foto 1 http://vivaifrappetta.it/prodotto/viburnum-tinus-viburno-lentaggine/#)

Tipicamente invernali sono i ciclamini: andate in vivaio, piantateli in un bel vaso ampio e accogliete le fate con piccoli salotti sistemati tra i boccioli.

(foto 2 http://www.giardinaggio.it/piante-appartamento/malattie-piante-appartamento/ciclamino-foglie-gialle.asp)

L’autunno è la stagione della fioritura dell’Osmanto, molto profumato. Sceglietelo se amate i fiorentini piccoli e discreti, capaci comunque di dare atmosfera e bellezza al giardino. Resiste a temperature davvero basse, quindi se il terreno è profondo, soffice e ricco è la scelta perfetta.

(foto 3 http://iltempogiusto.altervista.org)

Per gli amanti dell’allegria e della vivacità il fiore da piantare quest’inverno è la Daphne. Dà molto colore, quindi quando piantata in giardino crea un angolo bellissimo nel quale insieme ai bambini potrete progettare il vostro giardinetto in miniatura. Va annaffiata regolarmente, ma resiste bene al freddo.

(foto 4 http://www.giardinaggio.org/giardino/piante-da-giardino/dafne-pianta.asp)

Altro sempreverde un pochino più discreto è la Sarcococca, pianta dal nome buffo proveniente dall’asia. Cresce in zone ombreggiate e sopravvive alle gelate. Perfetta per tenere al caldo sotto le sue foglie le fatine del giardino.

(foto 5 http://plantinfo.co.za/plant/sarcococca-hookeriana-var-humilis/)

Più conosciuta è l’Erica, dal colore purpureo tanto amato dalle bambine (e dalle fate). Cresce proprio a cespuglio, quindi alla sua base si crea una zona perfetta per i giardini in miniatura. Nell’Italia del Nord cresce al sole diretto, mentre al Sud (più caldo) preferisce l’ombra, fiorendo poi in autunno e inverno.

(foto 6 http://www.giardinaggio.it/fiori/linguaggio-dei-fiori/erica-fiore.asp)

La Lonicera è un sempreverde (ne esistono diverse specie) con fiorentini gialli e piccole bacche. Se avete una parete, utilizzatela come rampicante per assicurarvi un angolo fiorito anche in inverno.

(foto 7 https://forum.giardinaggio.it/threads/rampicante-sempre-verde-per-alta-collina.36747/)

I suoi fiorellini sono sottili e simpatici e il colore che dà al giardino è davvero delizioso: parliamo dell’Amamelide, una pianta resistentissima che fiorisce anche sotto la neve.

(foto 8 http://www.unquadratodigiardino.it/forum-di-giardinaggio/arbusti-e-rampicanti/25628-hamamelis-amamelide-pianta-le-differenze,-i-fiori-intermedie-virginiana-vernalis-japonica.html)

Ultimo ma non per importanza il Calicanto, che, come l’Amamelide, fiorisce dalla fine dell’autunno e va avanti per tutto inverno, anche sotto la neve, creando tutto intorno un’atmosfera magica (da arricchire con i giardinetti in miniatura!).

(foto 9 http://www.ideegreen.it/calicanto-40985.html)

Come preparare le acque curative

Martedì, 25 Ottobre 2016 04:27

Che l’acqua faccia bene è fuori discussione. Che se ne debba bere il più possibile, anche. Ma sapete che basta aggiungere pochi ingredienti per assicurarsi ancora più salute? Insomma, basta combinare all’acqua i benefici di altri elementi naturali per rinascere, depurarsi e stare sempre meglio ogni giorno che passa. Il tutto con molto, molto gusto!

Come preparare le acque curative: gli ingredienti e le ricette per creare le acque di salute 

  • Acqua e zenzero: fate bollire un pentolino di acqua con qualche pezzetto di radice di zenzero. Abbassate la fiamma e lasciate cuocere ancora per quindici minuti, quindi fate raffreddare. L’acqua allo zenzero, che pizzicherà al palato e avrà il tipico sapore orientale del ginger, sarà un rimedio in caso di infiammazioni, dolori muscolari, dolori del ciclo, mal di testa, influenza e raffreddore, grazie alle sue potenti proprietà antinfiammatorie.
  • Acqua, limone e menta: Aggiungete ad una brocca d’acqua un limone tagliato a fette e dieci foglie di menta lavate; mescolate bene, quindi mettete in frigorifero e lasciate per un paio di giorni mescolando di tanto in tanto. Quando ne berrete il vostro fisico ne trarrà grossi benefici: si depurerà eliminando le tossine, la digestione migliorerà e la pelle si riequilibrerà, combattendo anche l’acne.
  • Acqua al finocchio: Mettete sul fuoco un litro di acqua e quando inizia a bollite versate una manciata di semi di finocchio. Spegnete subito il fuoco, coprite con un coperchio e lasciate raffreddate. Una volta fredda e filtrata quest’acqua al finocchio sarà perfetta per contrastare i problemi di digestione, per combattere la costipazione, per alleviare i dolori mestruali e per controllare il peso e la salute della pelle.
  • Acqua e miele: in una tazza di acqua calda fate sciogliere due cucchiaini del miele che preferite (ne conoscete i benefici?). Aiuterete i vostri polmoni a ripulirsi dopo un malanno, la gola a guarire, ma soprattutto sarà utile per riequilibrare la pelle, per ripulirsi dalle tossine e per controllare l’appetito.
  • Acqua al cetriolo: per i muscoli, per i tessuti connettivi, per la pelle, per l’idratazione e contro le borse sotto gli occhi esiste l’acqua al cetriolo, che ne sfrutta tutte le proprietà antiossidanti. Tagliate il cetriolo a striscione usando un pelapatate (devono essere molto sottili, le strisce), quindi mettetele in una brocca d’acqua e lasciate macerare per almeno un’ora. Servite fresco!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Sara

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Cecilia

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