Questa salsa è in assoluto la mia preferita. potrei mangiarne tonnellate! E l'avocado oltre ad essere un super-alcalinizzante è anche un alimento ampiamente proteico.  

Questa ricetta è una rielaborazione di quella presente nel mio libro The Family Food, ricette naturali per famiglie incasinate, edito da Mental Fitness Publishing. 

La ricetta della guacamole, crema di avocado: come preparare la guacamole in pochi minuti

Giulia Mandrino

Fashion & veg

Mercoledì, 21 Maggio 2014 08:30

Oggi voglio raccontarvi il progetto di Stefania,  blogger e appassionata di moda, autrice di fashionandveg1.blogspot.com. Lei però non è la tradizionale fashion blogger, è una veg fashion blogger! Si pensa che una persona che abbia fatto la scelta vegan, ossia di non supportare lo sfruttamento e la violenza sugli animali, sia un individuo triste, hippy, tendenzialmente asociale e ASSOLUTAMENTE FUORI MODA! Bè, Stefania smentisce categoricamente questi preconcetti e dimostra come sia possibile essere fashion, colorate e trendy nel rispetto degli animali!! Da tacchi vertiginosi a vestiti aderenti a borsette strepitose, Fashion e veg sta diventando un vero e proprio must da seguire!

Come nasce l'idea di creare il tuo splendido blog?

"Ho sempre avuto una passione sfrenata per la moda, disegno abiti da quando avevo sei anni, è sempre stato il mio chiodo fisso! Purtroppo il mio percorso scolastico mi ha allontanato dal mio sogno, anziché scegliere di frequentare il liceo artistico o l’istituto d’arte, sono stata spinta da genitori e professori a seguire una strada più semplice, evidentemente per loro non ero portata per lo studio. Cosi ho optato per la mia seconda passione, i viaggi, ho scelto quindi di frequentare la scuola per operatore turistico, ma inutile dire che appena tornavo a casa prendevo la matita e mi immergevo nel mio mondo disegnando abiti. Col tempo però ho capito che per me era troppo importante e che avrei almeno dovuto provarci, cosi dopo la scuola ho iniziato a frequentare diversi corsi di moda fino a quando non ho avuto la possibilità di fare uno stage in uno studio di moda della mia città che ha creduto in me e per il quale ho poi continuato a lavorare per un po’ di tempo. Da meno di un anno ho deciso invece di vivere la moda da un altro punto di vista, ovvero quello delle fashion blogger, la mia concezione di blog però è un po’ diversa dal solito perché credo che i social siano davvero una risorsa da sfruttare e così ho pensato di mettere a disposizione la mia passione, le mie esperienze nel settore e le mie competenze associandole al mio stile di vita vegan. Inizialmente l’ho presa un po’ per gioco (ma mai alla leggera, perché metto sempre tanto impegno nelle cose che faccio, a volte troppo!), ho quindi iniziato a creare la pagina Facebook e il mio sito dove pubblico recensioni, consigli e le tendenze del momento. Lo scopo di Fashion & Veg è quindi aiutare le donne che si stanno avvicinando allo stile di vita vegan, che hanno difficoltà a reperire abbigliamento senza componenti animali, ma anche a quelle donne che vogliono solo qualche dritta. Dopo pochi mesi sentivo che mancava qualcosa e così è nata l’idea del Guardaroba VEG, ho iniziato a proporre ai negozi della mia città il mio progetto e devo dire che è stata questa iniziativa a darmi la spinta per fare sempre meglio, così a dicembre ho realizzato il blog anche se inizialmente ero un po’ restia. Lo scopo del blog è quindi aiutare le donne che si stanno avvicinando allo stile di vita vegan, che hanno difficoltà a reperire abbigliamento senza componenti animali, ma anche a quelle donne che vogliono solo qualche dritta. Questa in breve è la mia esperienza in rete come fashion blogger, per quanto riguarda invece la sfera privata che dire..sono figlia unica, sono sempre stata una bimba dal carattere molto impegnativo come dice mia mamma. Ho sempre avuto un temperamento molto forte, ho preso molto spesso decisioni che i miei genitori non hanno approvato, come andare a vivere in Spagna da un giorno all’altro, prendere un cane senza che lo volessero o diventare vegetariana. I rapporti sono quindi sempre stati un po’ conflittuali, ma devo dire che da quando sono andata via di casa tutto è cambiato in meglio per fortuna".

 

Quali sono i tessuti e i materiali cruelty free?

"E' cruelty free tutto cio' che non è pelle, cuoio, seta, lana, pelo animale, piume e pellicce. In natura abbiamo tante fibre naturali come il cotone, lino, bamboo, canapa ecc ma sono moltissimi anche quelli artificiali creati dall'uomo che simulano perfettamente le fibre animali. Ad esempio il poliestere sostituisce la seta, il poliuretano la pelle, l'acrilico la lana e via dicendo... '

L'ecopelle spesso ha il difetto di far sudare. Hai qualche consiglio per noi?

"Innanzitutto va detto che il significato di ecopelle non è quello che la maggior parte delle persone crede, infatti con questo termine si identifica la vera pelle ma conciata con metodi ecologici, stabilite secondo delle norme del settore tessile (UNI 11427:2011). Questo termine viene utilizzato in modo improprio anche dagli “addetti ai lavori”, spesso infatti capita di leggere, soprattutto nello shop on line, la parola ecopelle all’interno della descrizione generica di un capo. Se quindi fate acquisti su internet o vi capita di curiosare i siti di abbigliamento, non fermatevi alla semplice descrizione, ma leggete la composizione completa: quasi sicuramente scoprirete che non si tratta di pelle ecologica, ma di poliuretano o poliammidica ad esempio. I termini corretti sono svariati: pelle sintetica, pelle vegan, similpelle, finta pelle, in ogni caso questi indicano solo una descrizione generica, per conoscere il reale materiale utilizzato è necessario consultare l’etichetta del capo."

Hai molti follower. Qual'é il segreto del tuo successo?

"E’ vero il blog è stato un successo inaspettato, credo che la semplicità e la spensieratezza con cui tratto il delicato tema del Vegan venga apprezzato anche dalle persone che hanno un stile di vita e alimentare più “classico” e per questo i fan crescono con regolarità, è tutto un passaparola. Altra cosa che credo sia fondamentale è la disponibilità , adoro rispondere alle donne che hanno bisogno di un consiglio dell’ultimo momento o che non sanno dove trovare un determinato capo di abbigliamento. Detta così può sembrare una cosa da poco, ma per chi è Vegan a volte è davvero snervante fare shopping (soprattutto in inverno dove la lana è presente ovunque!) e il fatto che io faccia delle ricerche per semplificare gli acquisti viene molto apprezzato."

Dedichi molto tempo al tuo blog?  

"Dipende dai periodi, in media direi sicuramente un’ora e mezza al giorno. Inizialmente ero molto più impegnativo perchè dovevo trovare i miei tempi e organizzarmi, ora va molto meglio, non è più capitato di stare sveglia fino alle tre di notte davanti al computer! Sicuramente tra casa, fidanzato, lavoro e due cani il tempo sembra sempre non bastare mai, ma in qualche modo ce la faccio sempre! A differenza di prima mi capita invece di stare più tempo fuori casa perché con il progetto Guardaroba VEG sono spesso da stilisti e negozianti per spiegare l’iniziativa, vedere le nuove collezioni, fare foto ecc. C’è molto di più rispetto a quello che può trapelare dal blog, ma è davvero soddisfacente!"

Ci sono progetti di cui hai voglia di parlarci?

"Progetti ne faccio raramente, sicuramente un giorno vorrò un figlio, ma non so quale sarà il giorno! Per quanto riguarda il blog sicuramente mi piacerebbe crescere ancora e diffondere il più possibile l’iniziativa Guardaroba VEG, mi sentirei davvero completa se riuscissi a collaborare con gli aderenti all’iniziativa per qualche progetto green, mi piacerebbe tantissimo poter disegnare una collezione dedicata alle donne Vegan."

 

Gossip

Lunedì, 19 Maggio 2014 10:44

Sono curiosa, lo ammetto e sbircio i siti di gossip anche se a sti vip non gli si sta dietro!

Oggi sono così innamorati da sventolarlo ai quattro venti, prendono casa insieme, fanno mille vacanze, sfornano un figlio e poi si mollano, nemmeno il tempo di finire l’arredamento.

Poi i toy-boy e le anzianotte, veline e modelle, star di hollywood, tutti postano le loro foto sui social, una per ogni momento della giornata ed è così che scopri come fanno a mantenersi in forma: nutrizionista personale, chef in casa, palestra, spa e, se sei un ladro è anche facile sapere dove e quando svaligiargli casa.

Bei tempi quando il pettegolezzo si leggeva dal parrucchiere su Novella 2000, ora ne è pieno anche il tg, come se non avessero altro di importante di cui parlare!

Poi a volte senti una notizia e rimani lì, un po’ così, tipo “Quindi? Chi se ne frega?!”

I giornali di gossip io non li compro per principio, perché vedi la notizia in copertina con un paio di foto, ti fai incuriosire, poi dentro le immagini sono le stesse e l’articolo non è altro che un “allungamento” del titolo, come un brodo che non basta e per riempire la pentola la colmi con l’acqua.

Io faccio così: a parte dare una sbirciatina su internet, quando vado a fare la spesa passo dal reparto giornali, sfoglio velocemente le pagine, leggo i titoloni e lascio gli articoli a chi ha più voglia di me di stare dietro all’“annacquamento” della notizia.

Mi viene in mente di una conoscente la cui zia aveva letto la trama di un libro che le sembrava proprio interessante, quando la nipote, a distanza di molto tempo, le ha regalato il libro, lei le ha detto che lo aveva già letto al centro commerciale!  Andava là, leggeva un pezzo, faceva la spesa e tornava a casa e così tutte le volte, fino ad aver letto tutto il libro….. che classe!

 

Un errore, il mio più grande amore

Lunedì, 19 Maggio 2014 10:40

Lo dirò subito, così alla “bruttomuso”: ho preso Cucciola in un negozio.

Devo ammetterlo, non sapevo esistessero anche i conigli abbandonati e, lo giuro, per ignoranza, ho preso la mia coniglietta in un negozio.

Un errore, lo so ma… il mio più grande amore.

Parlare di lei è avere il cuore pieno di sentimenti, la testa piena di aneddoti e non sapere da dove partire.

Dopo tanti pensarci e tanto girare sono andata con mio marito in un negozio della zona e da lì ci si è aperto un mondo parallelo.

Perché passiamo davanti a mille negozi di mangimi, a centinaia di negozi di animali e (purtroppo) a molti (troppi) rifugi per trovatelli e semplicemente… non ci facciamo caso fino a quando non siamo catapultati in quel mondo di cui, da lì in poi, cercheremo informazioni e scopriremo quanto è vasta l’avventura che ci aspetta.

Primi del mese di dicembre, anno 2007, il negoziante ci fa vedere un’enorme “gabbia” con dentro sette coniglietti, tutti piccoli quanto il palmo di una mano, tutti timidi e, per me tutti uguali.

Io guardo mio marito, poi il negoziante:

- come faccio a scegliere? …. Ma poi si sceglie?

Lui mi spiega che quello con le orecchie basse è una razza detta Ariete mentre gli altri cuccioli sono semplici conigli nani: tre color biscotto, uno albino, uno marrone e uno grigio-bianco.

- beh e ora ??!!

Mi accovaccio a terra, apro lo sportello e quelle piccole palle di pelo si rannicchiano tutte infondo, uno vicino all’altro, quasi a farsi coraggio.

Inserisco la mano per farmi annusare e loro si girano di spalle, uno attaccato all’altro cercando di allontanarsi il più possibile, quasi a volermi far capire di non volerne sapere.

- Insomma, e adesso?!

Poi uno si gira, mi guarda, ha gli occhietti come due piccoli bottoni, il pelo bianco sfumato di grigio chiaro, allunga il collo verso la mia mano, facendo qualche piccolo e incerto passo, poi un altro e poi allungando il collo il più possibile mi annusa la punta delle dita, sento il suo respiro timido e caldo ed i baffetti che mi sfiorano i polpastrelli. Alza la testa e mi guarda e nel suo sguardo c’è tutto un – quindi non mi dai da mangiare? Allora adesso cosa facciamo?

- Questo!!!!!!!!!

L’ho scelta? Ci siamo scelti? No lei mi ha scelta!

Spacciatomi per un maschietto l’ho chiamato Ringhio (tipico nome da coniglio!) poi alla visita dal veterinario la scoperta – è una femmina? Visto lo dicevo che aveva le ciglia lunghe! Ok allora Cucciola.

Che errore non aver adottato un trovatello!

Il mio più bell’errore!

Lei è tutto quello che non mi aspetto: la guardo e la capisco, mi guarda e mi capisce, la amo come si può fare solo con lei (e chi ha animali sa cosa intendo), per me è la più bella, è affettuosa ma sa tirare fuori un bel caratterino, è testarda ma anche ridicola, dispettosa e furba, affettuosa e coccolona, opportunista e curiosa.

Mio marito dice che sembriamo io uno scoglio e lei una cozza, mi segua come fosse la mia ombra e mi “tormenta” ogni volta che ne ha l’occasione.

Mi fa scassare dal ridere per quello che a volte combina, a volte è mio marito che mi scasserebbe per quello che le lascio combinare.

E’ una seienne pelosina, la più adorabile che io conosca.

Da subitoabbiamo capito che era una tipetta tosta, mio marito mi ha sempre “rimproverato” di aver fatto una scelta accurata – a metà tra Attila e il Diavolo della Tazmania, a volte mi accorgo che mi assomiglia, tanto, più di quanto io non mi aspetti!

Un errore? Ora il mio più grande amore!

Vi racconterò….. c’è da non crederci!

 

 

 

 

Le erbe aromatiche sono sottovalutate: si pensa che siano solo delle foglioline d’erba che diano gusto ad alcune pietanze. Una tra tutte il pesto. Ma oltre ad essere molto buone e a rendere i piatti unici, queste delizie della natura hanno numerose proprietà: sapevate infatti che il timo contiene moltissimo ferro e che la menta stimola le secrezioni gastriche? In generale infatti l’utilizzo delle erbe aromatiche in cucina (soprattutto quelle fresche) favorisce i processi digestivi in quanto incrementa la secrezione di saliva, succhi gastrici e riescono a limitare la fermentazione intestinale.

Nella nostra alimentazione la base di condimento viene data da formaggio e pomodoro. Infatti quando si suggerisce a una persona di cambiare la sua alimentazione e di ridurre il più possibile latticini e pomodoro fuori stagione lei pensa: “E ora, che cosa mangio?”. Se riusciamo a cambiare le nostre abitudini e convertire i nostri schemi passando da una pasta al pomodoro a una pasta al pesto vegetale (quindi frulliamo basilico fresco, olio evo pinoli ed eventualmente aglio), da una insalata di riso con scamorza e prosciutto a una insalata di riso (oppure farro o orzo) con menta fresca, olive e cipolle rosse oppure origano fresco, olive taggiasche, mandorle e prugne secche, il gioco è fatto! Saremo sorpresi dai gusti e travolti dalla leggerezza di questi piatti.

 

Baby giardinaggio

Può essere un’attività molto stimolante da fare con i nostri bimbi: uscire insieme per andare in un garden o in mercatino di zona e scegliere con loro le piante da tenere sul balcone o in giardino non può che essere un’esperienza piacevole. Tornare a casa, armarsi di santa pazienza e di abiti insozzabili alla grande e travasare le piantine (e anche tanta terra perché si sa, per i bambini travasare è una proposta di gioco non solo molto divertente ma anche tanto stimolante), poi innaffiare, sarà un gioco davvero memorabile per i vostri bimbi.  Ogni pianta aromatica ha il suo profumo ed è davvero interessante far sentire questo ai vostri bimbi: vi stupiranno in quanto sapranno riconoscere molto velocemente le piate aromatiche dal loro profumo! Se sono più grandini si sentiranno molto coinvolti nella vita famigliare (e anche complici) se mentre cucinate gli chiedete: “Tommy mi prendi del rosmarino sul balcone?”. Che bello poi per loro vedere come una pianta cresce se ci si prende cura di lei e ovviamente, come muore se abbandonata a se stessa. Leggi l'intero articolo dedicato ai giochi da fare con le erbe aromatiche.

Ecco allora le proprietà delle erbe aromatiche e il loro uso: tutte le erbe aromatiche facili da coltivare e deliziose da mangiare.

E se l’idea di avvicinarvi al mondo del giardinaggio proprio non fa per voi, le potete comodamente trovare al banco del supermercato (Esselunga ha un’ottima selezione di erbe aromatiche fresche).

 

ANETO 

Favorisce la digestione e stimola l’appetito. Diminuisce la fermentazione intestinale. Ottimo per marinare, eccezionale con la senape. Ha un gusto simile a quello del finocchio ma più deciso. E’ onnipresente nei piatti svedesi: provate a tritare l’aneto e metterlo in una crema di formaggio (vegetale o non) e proporlo su crostini: davvero delizioso!

Ricetta smart: 

Mescolate 1 yogurt greco light con 1 pizzico di sale, 1 cucchiaino d'olio e un cucchiaio di aneto fresco tritato finemente (lo compro all'Esselunga). Usatelo come base per il pinzimonio con carotine, sedano, finocchi...

BASILICO  

E’ un ottimo digestivo e rinfrescante. È da utilizzare crudo in modo da non far evaporare le proprietà contenute. Partendo dal classico pesto amato dai bambini possiamo aggiungere una zucchina e/o degli spinaci e creare una variante di sugo per condire la pasta. Ottimo in estate per creare insalate di cereali e verdure. In inverno si aggiunge tritato nelle zuppe e nelle vellutate a fine cottura.

Ricetta smart:

Cuocete a vapore due zucchine, poi frullatele con due cucchiai di pecorino o ricotta salata o formaggio vegan o feta, due cucchiai di mandorle e/o noci, una manciata di basilico fresco, olio extra vergine e un poco di sale. Potete utilizzarlo come condimento per pasta, farro, orzo, riso...

CORIANDOLO 

Erba aromatica particolarmente benefica e simile al prezzemolo come forma. Poco conosciuta in Italia ancora ma molto usate in oriente, le foglie di coriandolo hanno proprietà contro le coliche addominali, difficoltà digestive e gonfiori. Non tutti amano il suo gusto forte per cui vi consiglio di provarlo prima di comprare la piantina. Le foglie tritate di coriandolo (da usare sempre a crudo) sono utilizzate in ricette messicane e asiatiche. Molto interessante il suo uso in zuppe e minestre e in insalate abbinate ai cavoli.

ERBA CIPOLLINA  

Erba depurativa e diuretica. Adatta anche a chi è intollerante ad aglio e cipolla, l’erba cipollina si può utilizzare in insalate e minestre. Deliziosa da tritare e mettere in formaggi tradizionali o veg da abbinare a un pinzimonio di verdure in estate o durante l’impiattamento di una vellutata in inverno. Provate a far sbollentare il tofu oppure prendete un caprino fresco e frullate insieme l’erba cipollina; oppure frullate sempre i formaggi citati con della barbabietola (la trovate già cotta al supermercato) e servitela come crema per il pinzimonio oppure su crostini accompagnata da erba cipollina tagliata sottilissima (quest’ultima ricetta la troverete sul libro di Paola Maugeri, Las Vegans, Mondadori)

LAURO o ALLORO   

Digestivo e antispasmodico, l’alloro è la pianta da tenere in casa con il rosmarino come rimedio detox. In caso di “indigestioni” quindi quando sentiamo come un peso sullo stomaco come una sorta di macigno che sembra non spostarsi più, l’alloro facilita la nostra digestione e combatte i gas intestinali. Per creare un decotto basta mettere due foglie di alloro e farle bollire per circa cinque minuti in un pentolino d’acqua. L’alloro si abbina molto bene con tutte le pietanze ma una sinergia perfetta la crea con i legumi: infatti se abbiniamo le sue figlie durante la cottura di questi diminuiremo notevolmente gli effetti collaterali a cui talvolta alcune persone sono soggette. Ricordiamo però che la modalità migliore per utilizzare i legumi per coloro che soffrono di disturbi intestinali è lasciali in ammollo molto tempo e poi cuocerli con l’alga kombu (si trova nei negozi bio). Una ricettina davvero deliziosa è quella dei voul van ripieni con crema di ceci e alloro: si fanno cuocere i ceci con l’alloro e poi si frulla qualche foglia di questo a cottura ultimata. Si inserisce la crema nei voul van e si guarnisce con una noce o una mandorla in scaglie e con olio ovo oppure con olio aromatizzato al tartufo.

MENTA 

Diverse sono le varietà di menta, quella da me preferita è la peperita per i suoi innumerevoli usi e proprietà: infatti stimola la secrezione gastrica ed è fortemente digestiva. Si abbina alle insalate di cereali (per esempio il classico tabulè fatto con cus cus, menta, cipolla rossa, pomodorini, succo di lime, un cucchiaino di zucchero e appunto menta), frittate, insalate. Ma la menta peperita è deliziosa anche in bevande estive dissetanti, come il tè verde alla menta o la nostra bevanda indiana con cardamomo e cumino(la trovate nella sezione food).

ORIGANO 

Anche l’origano è un’erba con proprietà altamente digestive. Il suo uso è spesso limitato alla pizza ma è da consigliarsi il suo utilizzo anche per frittate, insalate di cereali e pesce.  Da provare il tofu impanato con basilico e origano!  

MAGGIORANA  
Ottimo tonico-digestivo, favorisce il sonno e la digestione. 
Deliziosa abbinata a pomodorini, ricorra e formaggi veg. Buonissimo il pesto di maggiorana (basta unire la maggiorana con i pinoli e frullare bene).

MELISSA   

Se comunemente si da la camomilla “ per star tranquilli e dormire”, in realtà l’erba da utilizzare è la melissa (la camomilla è utile per favorire la digestione ma è per molte persone un eccitante). La melissa infatti è un sedativo per gli stati d’ansia e irrequitezza, in particolare quando si manifestano con somatizzazioni viscerali. Ottima non solo come infuso (la melissa come tutte le foglie non deve essere mai fatta bollire ma messa in infusione quindi con fuoco spento e coperchio sul pentolino per circa 5 minuti prima di essere bevuta). La melissa è indicata per minestre (provate l’orzotto alla melissa), insalate e zuppe. Da provare anche come bevanda: un litro d’acqua, qualche foglia di menta e melissa e una fetta di arancia; per chi ama le spezie è possibile inserire anche il cardamomo.

PREZZEMOLO

Da usare sempre fresco il prezzemolo ha proprietà diuretiche e digestive e sembra contenere l’ipertensione arteriosa. Favorisce la peristalsi intestinale. E’ tossico utilizzato in grandi quantità per cui, soprattutto in gravidanza meglio non abusarne. Come si dice, il prezzemolo va bene davvero con tutto: da una insalata di patate e fagioli, al pesce, a dei deliziosi pomodori ripieni con crema di ceci e guarniti con prezzemolo fresco..                                                                                        

ROSMARINO 

Come l’alloro il rosmarino non può mancare tra i rimedi di emergenza nella vostra casa: questa preziosa erba è non solo digestivo ma anche un drenante per il fegato: quindi nei cambi di stagione è utile effettuate un decotto (quindi si fa bollire in un litro d’acqua per circa 5 minuti un rametto di rosmarino lungo circa 15 cm o due rametti per circa 5 minuti) e lo si beve durante la giornata. Il rosmarino si abbina benissimo con il seitan ma anche nei risotti e con il tofu. Per chi mangia carne basta aggiungere un rametto di rosmarino e non avremo bisogno di grandi condimenti.

SALVIA  

Altro rimedio molto interessante in quanto oltre ad avere proprietà digestive come tutte le altre erbe aromatiche la salvia  favorisce le secrezioni gastriche, è un epatoprotettore, ma soprattutto è utile per l’apparato riproduttivo femminile (forti dolori mestruali e dismenorrea). Si utilizza sottoforma di infuso (quindi si fa bollire acqua, si spegne e poi si mettono le foglie di salvia per circa 5 minuti coprendo con un coperchio). Salvia è ottima con seitan tofu e carni fatte alla piastra o in padella. Ottima l’insalata di farro con prugne e salvia!

TIMO 

Il timo è un ottimo digestivo ma anche un potente antibatterico. Contiene molto ferro facilmente assimilabile dal nostro organismo. Da provare anche per impanare il tofu e il seitan, nelle insalate di cereali, su creme di formaggio spalmato sui crostini ( fate sbollentare il tofu oppure prendete un caprino fresco e frullate insieme del timo).

 

 Giulia Mandrino

 

 

foto tratta da parisgarden.co.za

 

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Mi presento

Sabato, 17 Maggio 2014 13:59

Ciao, sono Papavero3, sesso solitamente femminile, giornalista, talvolta moglie di un marito viaggiatore e MAMMA, TANTO MAMMA. E si perché come tante donne di oggi la divisione tra l’essere mamma e la voglia di crescere i miei figli, giustappunto perché sono la loro madre mi logora alquanto.

La mia amica Giulia mi ha chiesto di tenere un blog sul suo super portale. Inizialmente ho gentilmente declinato l’invito in quanto, come credo anche tu che in questo momento mi stai leggendo, sono letteralmente a -88  delle cose che dovevo fare ieri: praticamente quando sei mamma la lista delle cose urgenti si divide a sua volta in cose urgenti e cose che se non faccio oggi mi raddoppiano la multa. C’è da dire che Le Poste Italiane non sono proprio mammafriendly, e neppure la burocrazia varia. Comunque senza dilungarmi alla fine ho detto di si, ho accettato: questo per me sarà un diario terapeutico, un luogo dove raccontare i miei pensieri, le mie vicissitudini di mamma del 2000, un po’ irrequieta, un po’ storditella dopo 4 anni di notti insonni. Qui non doserò parole, non baderò alla sintassi, all’italiano alle ripetizioni: scriverò un flusso di pensieri, spesso credo contorti. Questo è una chiacchierata tra amiche al telefono. Non so voi ma io da quando sono mamma TOGLIETEMI TUTTO MA NON INTERNET E IL TELEFONINO. Credo che siano strumenti fondamentali al pari delle associazioni a sostegno della prevenzione della depressione post partum.

Non sono abituata a scrivere di cose mie, personali: nella mia quotidianità scrivo di sport. Ho sempre sognato di fare la giornalista, volevo essere l’eroina della verità con la V maiuscola. Prima di diventare mamma lavoravo in una famosa rivista a tiratura nazionale, poi con la nascita della mia prima bimba ho deciso di trovare soluzioni che si conciliassero maggiormente con la mia ispirazione di crescere lei, la mia piccola pupa. Ora appunto sono giornalista freelance e mi occupo aimè principalmente di sport: dico aimè perché l’unico sport che pratico più o meno assiduamente è il sesso. Da piccola hanno provato a farmi fare danza ma ero alquanto imbarazzante. Il mio compromesso è però questo, per cui per ora faccio quello che mi passa il convento. Essere giornalista freelance significa che quando devi fare un articolo (anche se sei a casa e la tua bimba ha la febbre e ti si accozza al collo per 22 ore su 24 e non dormi da due giorni) tu DEVI FARLO, altrimenti chiameranno qualcun altro. E ovviamente se sei già di tuo poco poco ansiosa c’è da divertirsi… In questo spazio invece non c’è ansia, non c’è competizione, non c’è prestazione. Non devo essere veloce, efficiente, non devo convincere nessuno. Sono solo io, una donna, una mamma e un foglio bianco.

Papavero3

p.s. dico solitamente femminile perchè non ho ancora capito se sono io un uomo mancato quando vorrei farmi i cazzi miei come fa mio marito o se è mio marito che è semplicemente egoista prima che uomo. Lo scopriremo mai?

 

foto tratta da hdwallsource.com

All'interno dei dadi ci sono davvero non solo gli scarti ma anche conservanti, glutammato monosodico e insaporitori di vario tipo. In realtà fare il dado in casa è semplicissimo, bastano davvero pochi ingredienti! 

Trovate la mia ricetta completa sul mio libro The Family Food, cucina naturale per famiglie incasinate, che potete acquistare qui: http://www.trevisini.it/index.php/mental-fitness/the-family-food.html, oppure su Amazon o ancora in tutte le librerie d'Italia. 

Qui vi spiego invece la ricetta base del dado vegetale: come realizzare in pochi semplici step un dado vegetale gustoso e multifunzione

L'amore è cieco

Venerdì, 16 Maggio 2014 12:48

Meravigliosa, lungimirante saggezza popolare perché il modo di dire “L'amore è cieco” oltre ad essere perfetto per i novelli sposi, che raramente notano i difettucci del proprio partner, è altrettanto perfetto anche per le coppie che hanno sulle spalle più di qualche anniversario. Dopo anni di matrimonio, bambini che urlano, calzini sempre arrotolati al rovescio, pestilenziali borsoni da calcetto, dimostrerebbero come davvero l'amore sia cieco; per continuare a stare con questi maschi che da gestire sono più complicati dei lori figli dobbiamo davvero essere cieche e innamorate. Si anche! Ma in realtà, dopo anni di quotidianità coniugale, molte di noi diventano cieche davanti ai pochi pregi che tentano di mostrare questi mariti che ogni tanto vorremmo strozzare.

È vero che ci hanno già conquistate tempo fa ma continuano ogni giorno a ricercare la nostra approvazione, solo che la maggior parte di loro “sono attentissimi” a non farsi sgamare. E così, per non sbagliare, finiscono per non fare nessun gesto platealmente romantico che ci faccia ricordare quanto ci amino e si preoccupino di noi.

Gli uomini, con il tempo, trovano modi insoliti e bizzarri per dimostrare amore. All'inizio, quando dovevano ancora conquistarci, hanno tirato fuori armamentari di tutto rispetto: fiori, cene a lume di candela, cioccolatini, passeggiate in riva al mare, SMS latte e miele, serenate, sviolinate, occhioni luccicanti . . . poi, con il tempo, i fiori sono diventati sedani e broccoli di ritorno dal fruttivendolo, le cene a lume di candela pizza, birra e rutto libero davanti a una partita qualunque, invece dei cioccolatini ci portano la tachipirina dalla farmacia, le passeggiate in riva al mare sostituite dalle corse al supermercato dieci minuti prima della chiusura, il classico SMS “buongiorno amore mio . . .” è diventato un post-it attaccato al telefono dell'ingresso “vedi che il cane ha lasciato un ricordino sul tappeto della cucina”, le serenate adesso sono urla di dolore per la schiena bloccata di ritorno dall'ennesima partita di calcetto con ragazzini che hanno metà dei loro anni, le sviolinate sono diventate grugniti gutturali emessi mentre stanno inebetiti davanti alla TV, gli occhioni luccicanti . . . aspettate! Gli occhioni luccicanti! Siamo certe che gli occhini luccicanti non siano ancora lì?

Forse all'amore matrimoniale accade proprio come agli anziani, la vista viene meno, logorata dal passare del tempo, sugli occhi si forma un sorta di velo e tutto appare sfocato. Per le cataratte nessun problema, esiste la chirurgia laser, ma per le cataratte dell'amore? Come fare?

Qualche hanno fa mia nonna ha fatto l'operazione per le cataratte, quando si è ripresa vedeva cose che non vedeva da così tanto tempo che nemmeno le ricordava più. Mi ha detto che non ricordava che gli alberi avessero le foglie, sapeva che le avevano ma lei vedeva un grosso tronco marrone con un grosso nuvolone verde sopra.

E noi? Come stanno le nostre cataratte? Quando guardiamo i nostri mariti stiamo vedendo le foglie o solo un grosso nuvolone verde? I broccoli e i sedani ci sembrano fiori mancati o ci vediamo un uomo che si è ricordato con amore di passare dal fruttivendolo? Quando guardiamo i nostri mariti cosa vediamo? Uomini pieni di foglie e amore che si impegnano come riescono per occuparsi di noi e dei nostri bambini o grossi nuvoloni verdi che hanno lasciato il romanticismo nel loro vecchio appartamento da single?

Ho lavorato per qualche mese con il marito della mia amica Giada, uno smemorato patologico, non so se fossero più le mattine che lasciava il portafoglio a casa o quelle in cui dimenticava la password del PC, non c'era verso che si ricordasse qualcosa, nemmeno quello che si scriveva. Capirete il mio stupore quando Giada mi ha raccontato di come quest'uomo privo di memoria non abbia dimenticato una sola mattina di aprire la lavastoviglie come lei gli aveva chiesto o di portare a casa tutte le cose che gli aveva ricordato di comprare tornando dal lavoro. Eccole lì due delle sue innumerevoli piccole foglie. È vero niente fiori, niente cioccolatini, niente serenata, ma a Giada servivano latte, zucchero, uova e piatti asciutti.

Quando un marito rientra in casa una moglie lo guarda e può pensare “in ritardo - niente fiori - già borbotta” e dargli come voto una brutta “F” tenendo a mente di dire alla suocera alla prima occasione “il ragazzo è intelligente ma non si applica”, oppure può guardare più attentamente e pensare “lavorato sodo per i nostri progetti – preoccupato della salute dei bambini - ricordato di pagare la bolletta del gas” e dargli come voto una bella “A--”. A scuola dovevamo ottenere risultati immediati, in un matrimonio è l'impegno costante e giornaliero l'unica cosa che vale la pena di valutare.

I nostri uomini sono uomini, sono per natura disordinati, distratti, smemorati e con la soglia di attenzione di un furetto ubriaco, ma se osserviamo con accortezza le loro foglie e le curiamo amorevolmente scopriremo che per quanto sia stato bello essere corteggiate i primi mesi, se, influenzate, diciamo “babba bia bi sento bale” non ce ne facciamo nulla dei cioccolatini ma abbiamo bisogno di un uomo dagli occhioni luccicanti che borbottando scenderà in farmacia in pigiama e giaccone.

A essere ciechi non devono essere gli occhi ma il cuore, cosicché si riesca a pensare “come è fico mentre in pigiama scende in farmacia”. Quando eravamo delle adolescenti non avremmo mai pensato di mettere le parole “pigiama”, “farmacia” e “fico” nella stessa frase ma adesso che siamo pragmatiche donne sposate un uomo che scende in pigiama in farmacia non è forse la cosa più romantica del mondo?

Guardate le foglie, a volte vi servirà una lente di ingrandimento per trovarle in mezzo al disordine e alle cavolate che fa quel tizio che russa e fa le puzze sotto vostro piumone ma sono le foglie di un padre meraviglioso ed un marito che, a modo suo, si impegna per fare del suo meglio.

 

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Foto tratta da www.playerdue.com

Principe azzurro istruzioni

Venerdì, 16 Maggio 2014 12:41

Qualche settimana fa vi ho raccontato degli uomini e del loro strascico, ovvero il mantello da supereroe che tutti vorrebbero indossare diventando il principe azzurro delle loro donzelle. Molte di voi avranno scambiato il mio per un pezzo comico immaginando il loro burbero e pigrissimo marito intento a fare i lavori di casa con un grembiulino rosa eppure dentro al meno collaborativo degli uomini si cela un'eccellente domestica basta essere delle buone sarte. Lo strascico degli uomini sono le loro donne a cucirglielo addosso.

La prima volta che ho sentito parlare di mariti amorevoli e affettuosi, amanti attenti e generosi, compagni solerti e disponibili a realizzare ogni desiderio della propria compagna, ho riso pensando che la mia amica Francesca stesse un po' esagerando. Lei è una donna deliziosa che in un impegnato pomeriggio di Settembre ha preso ago e filo ed ha intrapreso una strada oscura e sconosciuta: ha fatto di suo marito il suo supereroe iniziando il suo addestramento all'amore incondizionato.

Francesca non riusciva a comprendere quanto stesse rendendo infelice suo marito, che rispondeva al suo modo di fare allontanandosi da lei. Quando le cose hanno iniziato a cambiare nella sua relazione suo marito ha continuato a fare quello che aveva fatto fino ad allora, quello che fanno tutti gli uomini, che è la sola cosa che sono in grado di fare, rispondeva al suo modo di fare e visto che lei lo faceva sentire amato per come ne aveva bisogno, lui ha iniziato a darle il meglio che riusciva a dare diventando il principe azzurro di cui ci hanno letto nelle favole da bambine.

Prima di allora era stata lei stessa a impedire a suo marito di essere il migliore dei mariti, perché si rapportava a lui utilizzando un modello comunicativo femminile, ma suo marito non è una donna e come ogni uomo ha bisogni e modi di fare diversi da quelli delle donne. Per gli uomini è importante sentirsi apprezzati e accettati per poterci dare sostegno e comprensione ma poche hanno la pazienza, la voglia e l'intelligenza di impegnarsi come mogli quanto lo fanno come professioniste o come madri e finiscono per essere professioniste affermate, madri meravigliose ma mogli davvero mancanti e influenzano i loro compagni che saranno a loro volta pessimi mariti. Come sempre tocca fare tutto a noi donne, ma vedetelo come un onore non come un onere, nella battaglia dei sessi le donne sono le uniche in grado di fare, di un matrimonio, un matrimonio felice in cui nessuno ha nulla da voler cambiare.

Secondo Francesca per cucire uno strascico serve molta, moltissima pazienza, ma di quella noi donne moderne ne abbiamo a quintali, e qualche regoluccia.

Fate richieste. Volete che butti la spazzatura? Chiedetelo! È un uomo, non si accorgerà da solo che è ora.

Ricordate che non state parlando con una donna. Gli uomini sono come i furetti, dopo trenta secondi non abbiamo più la loro attenzione. Siete stanche, avete lavato i piatti, dovete vestire i bambini e bla bla bla. Dite solo “Butteresti la spazzatura?” un uomo ha solo bisogno di sapere cosa deve fare. Le frasi devono essere verbo e complemento oggetto, punto.

Dimenticate il verbo potere. Per un uomo non c'è frase peggiore di “Puoi buttare la spazzatura?” nel suo cervello si crea il seguente pensiero: “Certo che posso, ma voglio?” e spesso la risposta non è si.

Abusate del condizionale. Qualunque richiesta va fatta al condizionale: “Butteresti la spazzatura?”. Il potere del condizionale è sottovalutato, io e Francesca abbiamo preso in giro per settimane la nostra compagna di scuola Giada che durante una gita era riuscita a farsi portare tre pesantissime valigie e un gaio beauty case su e giù dal pullman e a spasso per le varie stanze degli alberghi che abbiamo cambiato dal primo ragazzo che le capitava a tiro. Io avevo creduto fosse stata una combinazione di mascara e sbattiti di ciglia, in realtà lei semplicemente chiedeva “Mi porteresti su le valigie?” e il malcapitato di turno scattava sull'attenti. Alla prima occasione provate ad usare con un uomo una frase di questo tipo è divertensissimo vedere l'effetto che ha su di loro il giusto tempo verbale.

Lesinate sulle istruzioni. Non state là spiegargli come fare le cose, chiedetegli di farle e basta, dimostrategli fiducia e lui imparerà da solo a farle come le volete, se fate le maestrine non avrà voglia di fare nulla perché qualunque cosa gli sembrerà un esame che rischia di fallire. Pensate che l'importante, per ora, è solo che faccia la cosa, con il tempo, pur di rendervi felici, imparerà a farle come le volete, o imparerete voi ad apprezzarle per come le fa.

Ringraziate. È la parte più complicata per il 99% delle donne. È qui che lui può indossare il suo mantello. Dopo che avrà finito di fare qualcosa, anche una cosa stupida come aprire una bottiglia d'acqua, dimostrategli che lo avete apprezzato, parole di ringraziamento, sorrisi, magari un abbraccio di gratitudine. Lo so bene che buttare la spazzatura è compito suo, ma se non gli dimostrate l'apprezzamento di cui ha bisogno non saprà che lo state apprezzando e si sentirà inutile.

Ora passiamo alla parte complicata: se lui risponde di no? Dovete sapere che imparare ad interagire con un uomo è impegnativo, avrete bisogno di tempo per capire come funziona e lui per capire che voi vi state ponendo diversamente. Francesca mi ha proposto la teoria delle tre fasi.

Fase 1 – l'accettazione. È bene fare durare questa fase dell'addestramento qualche settimana. Voi chiederete di fare qualcosa. Se lui dirà di no voi rispondete semplicemente “d'accordo” e sopratutto non vi mostrerete stizzite, impazienti, insofferenti. Tranquille. L'idea è fargli capire che può dire no senza conseguenze, ciò lo farà sentire accettato.

Fase 2 – la risposta positiva. Anche in questo caso qualche settimana. Chiedetegli di fare qualcosa che già avrebbe fatto. Ad esempio, se è lui a accendere il camino gli chiederete: “Accenderesti il camino?”. Non aspettate che abbia già iniziato a farlo, si sentirebbe controllato. Chiedetegli cose che di solito fa, in questo modo assocerà una vostra richiesta alla risposta affermativa. Si sentirà utile.

Fase 3 - l'inizio della vostra nuova vita di coppia. Farete una richiesta e se lui dirà di no non discutete, non rispondete, continuate a svolgere le vostre faccende, tranquillamente, come se foste sicure che vi asseconderà, in questa fase di solito gli uomini dicono di no, iniziano a borbottare e poi fanno la cosa senza nemmeno accorgersene e mentre la fanno si rendono conto che non vogliono dirvi di no, che l'unica cosa che desiderano e fare ciò che chiedete, avere la vostra gratitudine, i vostri abbracci, i vostri sorrisi, sentirsi i vostri supereroi insomma, e mentre apriranno la bottiglia dell'acqua penseranno “Sono troppo fico, guardatemi sto aprendo la bottiglia per mia moglie. Sono un eroe”.

Il vostro apprezzamento e la vostra gratitudine, saranno loro a cucire lo strascico del vostro supereroe.

Quando Francesca mi ha raccontato del potere dell'apprezzamento le ho fatto notare che il marito non aveva salvato la terra, aveva solo buttato la spazzatura, ed era anche compito suo. Mi ha fatto notare che si, è vero, è compito suo ma l'unico motivo per cui lo fa volentieri è per fare felice la sua damigella ed a lei non costa nulla. Le ho risposto che lo sta solo prendendo in giro ma in realtà lei ha solo allenato se stessa a dimostrargli amore incondizionato e, non meno importante, lo aiuta a produrre testosterone, l'ormone che gli serve per sentirsi carico e appagato, per sopportare lo stress e prendersi cura di lei, della casa, della loro famiglia e del lavoro.

Francesca ha compreso l'importanza di questa cosa una sera, quando il marito, dopo aver passato una intera giornata a risolvere tanti suoi piccoli problemi di natura pratica ed emotiva, ha risposto con entusiasmo alla sua ennesima richiesta, lasciando spaesata anche lei che si aspettava di essere mandata a fare altro. Sentendosi un po' in colpa, si è scusata per tutte le richieste, la risposta del marito è stata spiazzante: “amo così tanto fare le cose per te, perché poi tu sei tutta contenta, e sono io a farti così felice”. Pur non sapendo quanto Francesca si fosse allenata per riuscire a tirare fuori l'amore che aveva dentro di se, suo marito aveva capito che era proprio l'amore che la moglie gli mostrava a farlo sentire così bene. Lui non desiderava altro che sapere di renderla felice. Francesca ha ammesso che qualche volta, quando lo vede giù di corda, prova a creare un'emergenza, magari rompe qualcosa che sia semplice da riparare, in modo che lui possa aggiustare tutto salvandola, avere la sua gratitudine e ricaricarsi di energia e amore.

È proprio vero il detto che dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna!

 

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Articolo tratto dalla rubrica Da donna a donna by Sam

Foto tratta da www.centralfloridapics.com

L'inserimento al nido

Venerdì, 16 Maggio 2014 12:29

Fortunatamente è ormai prassi comune alla maggior parte degli asili nido dedicare all’accoglienza al nido del bambino la giusta attenzione ed evidenziarne l’importanza. Spesso per il bambino l’ingresso nel mondo nido coincide con il primo distacco dalla mamma ed è quindi essenziale che questo avvenga con gradualità e consapevolezza, nel rispetto dei tempi del bambino e della mamma.

Ecco i consigli per l'inserimento al nido del bambino: come affrontare l'ingresso all'asilo nel bambino in maniera serena

Solitamente l’asilo nido programma l’accoglienza ipotizzando una determinata tempistica, che va da una a due settimane, garantendo però la massima flessibilità nelle situazioni che richiedono un tempo superiore. Affinchè il tutto proceda per il meglio, sia nido che mamma (o persona che accompagna il bambino in questo percorso) devono offrire le migliori condizioni possibili, al fine di tutelare il benessere del bambino durante il distacco. Se famiglia ed educatrice di riferimento collaborano positivamente in un rapporto di fiducia e stima reciproca, l’inserimento avrà successo in tempi brevi e il bambino vivrà l’avvenimento con serenità.

ANCHE LA MAMMA VIVE L’INSERIMENTO!

Anzi, molte volte le prime a risentirne siamo proprio noi mamme, che ci facciamo prendere dai sensi di colpa e dai nostri mille dubbi.

Quello che ci fa andare in crisi è sentire il nostro bambino piangere mentre ce ne andiamo. Il cuore ci si spezza in due e la nostro vocina interna ci dice: “Ecco, hai visto che brava mamma che sei? Lo stai traumatizzando! Lui si dispera e tu te ne vai, penserà che non lo ami, si sentirà abbandonato…”. Ricordiamoci però che il pianto è l’unico mezzo di comunicazione che ha per esprimere le sue emozioni… e non dovrebbe esprimere dispiacere nel vedere la mamma andare via? È sano che sia dispiaciuto, significa che l’attaccamento che ha sviluppato con la figura materna è buono. Non significa che sta male nel posto in cui si trova, significa che staccarsi dalla mamma in quel momento è doloroso, che, come ogni cambiamento che dovrà affrontare nella vita, costa fatica. La crescita in sé è fatta di crisi da superare per evolvere allo stadio successivo. Potrebbe benissimo riaccadere all’inserimento della scuola dell’infanzia o alla primaria… che cosa facciamo? Non mandiamo più i bimbi a scuola? È questo il loro bene? Se riusciamo a entrare nell’ottica che stiamo facendo una scelta per il suo bene, nella convinzione che in quell’ambiente potrà sviluppare competenze nuove ed essere accudito nei suoi bisogni sia fisici che emotivi, possiamo accettare con più serenità che lui ci comunichi il suo dispiacere nel salutarci e saremo più bendisposte nel mettere in pratica alcune strategie comportamentali che sicuramente lo aiutano nel distacco.

Qui di seguito trovate alcuni consigli pratici per facilitare il distacco.

  • Affrontare l’inserimento con positività e consapevolezza che si sta scegliendo un percorso che porterà benessere al nostro bambino. Le premesse mentali da cui partiamo fanno la differenza. Partire dal presupposto che sto lasciando, mio malgrado, il mio bambino in cui un posto in cui non potrà essere veramente felice e sereno ma che non sono nella possibilità di fare una scelta diversa, è diverso dal credere fermamente che all’asilo il mio bambino potrà fare molte esperienze importanti per la sua crescita e sarà un bambino felice. Questo condizionerà inevitabilmente il nostro stato d’animo e il nostro atteggiamento, il bambino lo percepirà e si comporterà di conseguenza.
  • Raccontargli ciò che si andrà a fare. La verbalizzazione di ciò che succede o succederà intorno a lui è sempre importante per il bambino, anche se molto piccolo. Ciò lo preparerà alla novità, gli permetterà di immaginarsi che cosa lo aspetta e di rassicurarlo. Anche se non ancora in grado di comprendere le nostre parole, il nostro tono della voce, la nostra mimica facciale, i nostri movimenti del corpo, il nostro sguardo, lo faranno sentire tranquillo e al sicuro.
  • Salutarlo bene prima di andare via. È di fondamentale importanza! In ogni situazione in cui la mamma si deve allontanare dal bambino, è necessario che lo saluti facendogli capire chiaramente che sta per andarsene, ma che poi tornerà da lui. Se si lascia il bambino a sua insaputa, egli proverà un grande senso di abbandono e di angoscia. Si sentirà ferito e ingannato. D’obbligo, un saluto affettuoso e poi si va, senza indugi o ripensamenti, che gli creerebbero ulteriore frustrazione, anche se il bambino (come spesso accade i primi tempi) dovesse cominciare a piangere. Vi sta solo comunicando il suo dispiacere nel vedervi andare via, è tutto nella norma, non sta subendo nessun trauma esistenziale. Dopo pochi minuti, se l’inserimento procede bene, si lascerà consolare dall’educatrice e si dedicherà volentieri a qualche piacevole attività ludica.
  • Lasciargli un oggetto per lui rassicurante. Può essere il ciuccio o il suo peluche preferito o ancora il foulard della mamma da annusare e tenere stretto stretto. Per molti bambini è di conforto poter avere a disposizione un collegamento tangibile con il mondo casa o con la mamma stessa.
  • Cercare, per quanto possibile, di non apportare ulteriori cambiamenti alle sue abitudini di vita. In generale, nel momento in cui si introduce una nuova esperienza nella vita del bambino, è bene mantenere costanti tutti gli altri punti di riferimento e le routine consolidate. Questo per non creare uno stato di eccessivo disorientamento, confusione e conseguente stato di tensione.
  • Creare un rapporto di fiducia e stima con l’educatrice, confermando al bambino il nostro compiacimento rispetto al suo stile comportamentale, sia attraverso le parole che i gesti.

 

Dott.ssa Monica Contiero

 

 

Sara

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Cecilia

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