L'inserimento al nido

Fortunatamente è ormai prassi comune alla maggior parte degli asili nido dedicare all’accoglienza al nido del bambino la giusta attenzione ed evidenziarne l’importanza. Spesso per il bambino l’ingresso nel mondo nido coincide con il primo distacco dalla mamma ed è quindi essenziale che questo avvenga con gradualità e consapevolezza, nel rispetto dei tempi del bambino e della mamma.

Ecco i consigli per l'inserimento al nido del bambino: come affrontare l'ingresso all'asilo nel bambino in maniera serena

Solitamente l’asilo nido programma l’accoglienza ipotizzando una determinata tempistica, che va da una a due settimane, garantendo però la massima flessibilità nelle situazioni che richiedono un tempo superiore. Affinchè il tutto proceda per il meglio, sia nido che mamma (o persona che accompagna il bambino in questo percorso) devono offrire le migliori condizioni possibili, al fine di tutelare il benessere del bambino durante il distacco. Se famiglia ed educatrice di riferimento collaborano positivamente in un rapporto di fiducia e stima reciproca, l’inserimento avrà successo in tempi brevi e il bambino vivrà l’avvenimento con serenità.

ANCHE LA MAMMA VIVE L’INSERIMENTO!

Anzi, molte volte le prime a risentirne siamo proprio noi mamme, che ci facciamo prendere dai sensi di colpa e dai nostri mille dubbi.

Quello che ci fa andare in crisi è sentire il nostro bambino piangere mentre ce ne andiamo. Il cuore ci si spezza in due e la nostro vocina interna ci dice: “Ecco, hai visto che brava mamma che sei? Lo stai traumatizzando! Lui si dispera e tu te ne vai, penserà che non lo ami, si sentirà abbandonato…”. Ricordiamoci però che il pianto è l’unico mezzo di comunicazione che ha per esprimere le sue emozioni… e non dovrebbe esprimere dispiacere nel vedere la mamma andare via? È sano che sia dispiaciuto, significa che l’attaccamento che ha sviluppato con la figura materna è buono. Non significa che sta male nel posto in cui si trova, significa che staccarsi dalla mamma in quel momento è doloroso, che, come ogni cambiamento che dovrà affrontare nella vita, costa fatica. La crescita in sé è fatta di crisi da superare per evolvere allo stadio successivo. Potrebbe benissimo riaccadere all’inserimento della scuola dell’infanzia o alla primaria… che cosa facciamo? Non mandiamo più i bimbi a scuola? È questo il loro bene? Se riusciamo a entrare nell’ottica che stiamo facendo una scelta per il suo bene, nella convinzione che in quell’ambiente potrà sviluppare competenze nuove ed essere accudito nei suoi bisogni sia fisici che emotivi, possiamo accettare con più serenità che lui ci comunichi il suo dispiacere nel salutarci e saremo più bendisposte nel mettere in pratica alcune strategie comportamentali che sicuramente lo aiutano nel distacco.

Qui di seguito trovate alcuni consigli pratici per facilitare il distacco.

  • Affrontare l’inserimento con positività e consapevolezza che si sta scegliendo un percorso che porterà benessere al nostro bambino. Le premesse mentali da cui partiamo fanno la differenza. Partire dal presupposto che sto lasciando, mio malgrado, il mio bambino in cui un posto in cui non potrà essere veramente felice e sereno ma che non sono nella possibilità di fare una scelta diversa, è diverso dal credere fermamente che all’asilo il mio bambino potrà fare molte esperienze importanti per la sua crescita e sarà un bambino felice. Questo condizionerà inevitabilmente il nostro stato d’animo e il nostro atteggiamento, il bambino lo percepirà e si comporterà di conseguenza.
  • Raccontargli ciò che si andrà a fare. La verbalizzazione di ciò che succede o succederà intorno a lui è sempre importante per il bambino, anche se molto piccolo. Ciò lo preparerà alla novità, gli permetterà di immaginarsi che cosa lo aspetta e di rassicurarlo. Anche se non ancora in grado di comprendere le nostre parole, il nostro tono della voce, la nostra mimica facciale, i nostri movimenti del corpo, il nostro sguardo, lo faranno sentire tranquillo e al sicuro.
  • Salutarlo bene prima di andare via. È di fondamentale importanza! In ogni situazione in cui la mamma si deve allontanare dal bambino, è necessario che lo saluti facendogli capire chiaramente che sta per andarsene, ma che poi tornerà da lui. Se si lascia il bambino a sua insaputa, egli proverà un grande senso di abbandono e di angoscia. Si sentirà ferito e ingannato. D’obbligo, un saluto affettuoso e poi si va, senza indugi o ripensamenti, che gli creerebbero ulteriore frustrazione, anche se il bambino (come spesso accade i primi tempi) dovesse cominciare a piangere. Vi sta solo comunicando il suo dispiacere nel vedervi andare via, è tutto nella norma, non sta subendo nessun trauma esistenziale. Dopo pochi minuti, se l’inserimento procede bene, si lascerà consolare dall’educatrice e si dedicherà volentieri a qualche piacevole attività ludica.
  • Lasciargli un oggetto per lui rassicurante. Può essere il ciuccio o il suo peluche preferito o ancora il foulard della mamma da annusare e tenere stretto stretto. Per molti bambini è di conforto poter avere a disposizione un collegamento tangibile con il mondo casa o con la mamma stessa.
  • Cercare, per quanto possibile, di non apportare ulteriori cambiamenti alle sue abitudini di vita. In generale, nel momento in cui si introduce una nuova esperienza nella vita del bambino, è bene mantenere costanti tutti gli altri punti di riferimento e le routine consolidate. Questo per non creare uno stato di eccessivo disorientamento, confusione e conseguente stato di tensione.
  • Creare un rapporto di fiducia e stima con l’educatrice, confermando al bambino il nostro compiacimento rispetto al suo stile comportamentale, sia attraverso le parole che i gesti.

 

Dott.ssa Monica Contiero

 

 

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